Oggetto del Consiglio n. 3567 del 8 luglio 1992 - Resoconto
OGGETTO N. 3567/IX Autorizzazione alla monticazione o al pascolo dei capi di bestiame appartenenti ad allevamenti sotto sequestro. (Interrogazione)
Presidente Do lettura dell'interrogazione presentata dai consiglieri Lanièce e Trione:
Interrogazione Considerato che la delibera della Giunta regionale che apporta modifiche al piano triennale di bonifica sanitaria del bestiame per TBC, brucellosi e leucosi, prevede in particolari casi l'autorizzazione alla monticazione o al pascolo dei capi di bestiame appartenenti ad allevamenti sotto sequestro;
rilevato altresì che i dati relativi alla situazione sanitaria degli allevamenti stessi sono soggetti a continui aggiornamenti per il ripetersi delle prove diagnostiche,
i sottoscritti consiglieri regionali del gruppo della Democrazia Cristiana
interrogano
gli Assessori competenti per conoscere:
1) quanti sono in termini percentuali gli allevamenti sotto sequestro per motivi sanitari;
2) quanti allevamenti sotto sequestro hanno potuto esercitare la monticazione e/o il pascolo in azienda;
3) il totale complessivo dei capi non monticabili;
4) quanti allevamenti hanno ottenuto l'autorizzazione ad effettuare l'abbattimento totale dei capi.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore alla Sanità ed Assistenza sociale Cout, ne ha facoltà.
Cout (PCI-PDS) Visto che la questione è stata seguita dall'Assessore all'Agricoltura, mi limiterò a rispondere con i dati alle richieste che sono state poste.
In termini percentuali, gli allevamenti sotto sequestro sono il 3,8 percento per la TBC e 5,8 percento per la brucellosi. Bisogna considerare però che alcuni allevamenti sono bloccati sia per TBC che per brucellosi, per cui la sommatoria non è come potrebbe apparire 9,6, ma è 6,5 percento.
Quanti sono gli allevamenti sotto sequestro che hanno potuto esercitare la monticazione e/o il pascolo in azienda: attualmente sono in numero di 10 gli allevamenti che hanno potuto monticare, gli altri, salvo rare eccezioni, pascolano in azienda ed altri ancora attendono gli esiti delle prove effettuate e il nulla osta dei Sindaci.
Il totale complessivo dei capi non monticabili è di 2456, suddivisi tra 97 allevamenti.
Il totale di 768 capi monticati, corrisponde ai 10 allevamenti di cui alla seconda risposta.
Si fa presente che la rimanenza dei capi è quindi di 1688.
Gli allevamenti che hanno ottenuto l'autorizzazione ad effettuare l'abbattimento totale dei capi sono complessivamente 52, considerando il periodo dal 1° settembre 1991 al 30 giugno 1992.
Questi sono gli ultimi dati di cui siamo in possesso, per il resto sarebbe un discorso molto lungo e molto complesso per alcuni aspetti, che potrebbe essere fatto in altra sede.
Non so se l'Assessore all'Agricoltura vuole comunque aggiungere alcune cose, anche perché, riguardo questa questione, ci siamo recati a Roma per un incontro con il Direttore del Ministero che segue la questione.
Questione che non era così semplicemente risolta, come sembrava all'inizio.
Dopo alcune ore di discussione, siamo arrivati alla determinazione che la monticazione di quest'anno poteva essere fatta, adottando degli accorgimenti molto particolari.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'Agricoltura, Forestazione e Risorse Naturali Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) Il n'y a pas grande chose à ajouter à ce qui vient de dire le collègue, sinon un aspect que, comme je crois un des deux conseillers qui ont présenté l'interpellation, le collègue Lanièce, connaît très bien, c'est-à-dire le fait que la réglementation existante défend certaines opérations.
Alors, face à une première rencontre, là où paraissait qu'il y avait une disponibilité pour nous entendre, on avait une attitude beaucoup plus dure face au rapport qui avait été envoyé, pour ce qui est de l'exigence de justifier la présence en alpage du bétail. La réponse avait été très dure.
Si on doit appliquer le règlement existant, il n'y a pas de possibilités de déroger, sauf, et voilà la raison de la nouvelle délibération, de prévoir qu'il y ait des raisons spécifiques particulières que, par la suite, ont été l'objet d'un arrêté du Président du Gouvernement qui a donné la possibilité aux syndics de déroger.
Cela veut dire que ce n'était plus suffisant d'appliquer tout simplement la délibération avec l'autorisation du syndic après qu'il y avait l'avis favorable du vétérinaire, mais c'était indispensable qu'il y ait, au préalable, cette possibilité de déroger pour des questions sanitaires, pour des raison objectives que, je crois, les collègues connaissent.
Par conséquent la possibilité de reprendre l'alpage, pour une série d'étables qui avaient été bloquées au préalable, à été possible en suivant cette démarche.
Il est évident que c'est une mesure d'urgence, car on sait très bien que, même avec une épreuve, la législation actuelle défend qu'il y ait le déplacement et le collègue sait que c'était même défendu le pâturage, non seulement en alpage, même dans la plaine.
Par conséquent il a fallu détourner ce passage, autrement on risquait d'avoir la relation du Ministère, qui allait dire certaines choses qui, par la suite, bloquaient même cet escamotage.
Je crois donc que le problème de la présence en alpage a été défendu en prévoyant qu'il y ait des mesures qui concernent notre région et, par conséquent, on a déplacé un petit peu l'argument qui était de dire: appliquons strictement le règlement au niveau communautaire.
S'il y a d'autres questions je suis disponible à répondre.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.
Lanièce (DC) Ringrazio gli Assessori per le risposte, chiederei all'Assessore Cout se mi può dare una fotocopia dei dati.
La mia domanda non era certo polemica, in quanto fino ad un mese fa il problema lo conoscevo, era solo per avere i dati esatti delle percentuali delle stalle bloccate e del bestiame che ha avuto problemi per monticare.
Il Direttore Generale, già nel corso del colloquio, sembrava abbastanza disponibile, mentre non lo erano i suoi collaboratori. Probabilmente, in un secondo tempo, questi collaboratori hanno preso il sopravvento e quindi il Direttore ha fatto retromarcia.
Per quanto riguarda il caso di Villeneuve, l'anno scorso ce n'era stato uno analogo a Issogne, in cui chi aveva avuto dei problemi, aveva minacciato di denunciare lui stesso il veterinario che permetteva l'uscita dalla stalla.
Sono problemi che molte volte si complicano, anche perché i vicini, "cogne routze cogne", causano guai tra loro stessi, evitabili molte volte con il comune saper vivere.
Molte volte siamo noi stessi che, parlando in senso lato, provochiamo delle complicazioni oltre a quelli che sono purtroppo i veti, perché le norme di polizia veterinaria sono quelle che sono e non si può sempre far finta che non esistano.
Bisogna cercare di applicarle ugualmente alla nostra realtà, che non è così comoda come in pianura, dove gli insediamenti sono quasi tutti isolati e quindi i problemi sono minori.
Noi abbiamo ancora delle stalle che sono in mezzo ai paesi, quindi tenere chiusi gli animali in estate sarebbe ancora più dannoso che non lasciarli uscire o mandarli in alpeggio.
Questo è quanto si era cercato di far capire quando siamo andati a Roma io e il collega Beneforti.
Ed è quello che penso abbiate fatto anche voi, perché si tratta di realtà completamente diverse da quelle delle pianure o di altri ambienti.
Comunque ringrazio per le risposte.