Oggetto del Consiglio n. 2760 del 20 novembre 1991 - Resoconto
OBJET N° 2760/IX Cession des quotes-parts des établissements sidérurgiques de propriété de l'Ilva et de l'établissement Cogne d'Aoste (Interpellations).
Presidente Do lettura delle interpellanze presentate dai consiglieri Marcoz e Rollandin, iscritte rispettivamente ai punti 20 e 21 dell'ordine del giorno, che, trattando argomento analogo, vengono discusse congiuntamente:
Interpellation Ayant appris par des articles parus dans la presse nationale quotidienne que l'Ilva a l'intention de céder des quotes-parts propriété des établissements sidérurgiques dans le cadre d'un programme de restriction annoncé par l'administrateur Giovanni Gambardella;
Rappelant les accords et le protocole d'entente signés à l'époque entre l'Ilva et la Région Vallée d'Aoste;
Soulignant que face à des changements stratégiques nationaux il existe le risque fondé d'une réduction drastique de l'emploi aussi pour l'établissement d'Aoste;
les soussignés Conseillers régionaux du Groupe de l'Union Valdôtaine
interpellent
l'Exécutif valdôtain pour connaître:
1) si la Région a été mise au courant de projets éventuels de restriction et quelles sont ses intentions à cet égard;
2) s'il existe de nouveaux projets par rapport au programme présenté initialement et approuvé par les forces syndicales;
3) si des réductions d'emplois sont prévues à la suite de la cession de quotes-parts de l'entreprise.
Interpellation Ayant appris par des articles de presse (Espresso du 3 novembre 1991) que les programmes Iri ont subi dernièrement des changements;
Etant donné que les nouvelles stratégies annoncées par Gambardella prévoient un revirement de situation entraînant la démobilisation des plus importantes entreprises du groupe Iri;
Rappelant que parmi les entreprises cessibles figurent les établissement Ilva Cogne d'Aoste;
le soussigné conseiller régional de l'Union Valdôtaine
interpelle
l'Exécutif valdôtain pour connaître:
1) si le Gouvernement valdôtain a pris connaissance du nouveau plan de l'Iri dénommé "Concentrazione nel core business";
2) si ce plan a été discuté par le conseil d'administration de l'Ilva Cogne, dont fait partie un représentant de la Vallée d'Aoste;
3) jusqu'à quel point ce plan concerne l'établissement d'Aoste;
4) quelles sont les intentions du Gouvernement valdôtain à l'égard de ce problème.
Presidente Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) La séance qui s'est tenue pour les problèmes de l'Ilva Cogne a déjà donné la possibilité d'éclaircir une série de points, et en effet, au moment où on avait présenté ces interpellations, c'était à cause des nouvelles que la presse même avait reprises. J'avais cité "L'Espresso", là où on disait clairement que de la part des responsables Ilva il y avait l'intention de prévoir pour l'établissement Ilva Cogne d'Aoste une intervention qui n'allait pas dans la direction de la stratégie présentée à son temps. C'est là la raison pour laquelle on avait présenté ces deux interpellations, qui ont tout de même encore un sens.
Après cette séance qui s'est tenue il y a quelques jours pour examiner les différents problèmes de la Cogne, il y a eu une rencontre, et ce serait intéressant de connaître ce que la Junte est à même de nous dire à propos du plan Ilva, car tout de suite après il y a eu certains événements. Encore hier les journaux économiques reprenaient le thème en disant clairement qu'on allait dans cette direction, au-delà des différentes déclarations.
Les requêtes en partie ont déjà une réponse, je ne veux pas y revenir. Je voudrais savoir s'il existe de nouveaux projets par rapport au programme présenté initialement et approuvé par les forces syndicales, et surtout si par rapport à ce projet il y a eu des indications ou de la part de Ilva Cogne ou de la part de la direction d'Aoste, à propos des suggestions qui pourraient être examinées et surtout des conséquences pour ce qui est de l'emploi à la suite d'une modification de la composition actionnaire de l'Ilva.
Je crois que là c'est un tracas qui notamment a déjà été objet de réflexion. On avait présenté, il y a quelque temps, une interpellation toujours à ce sujet, en disant qu'on risquait d'aller dans la direction d'avoir une Cogne réduite à 1000 employés et par la suite on ne sait pas ce qui se passera. Je crois que dans ce sens on aimerait connaître s'il y a eu d'autres indications et d'autres pourparlers pour ce qui est de la rencontre "romaine" et par conséquent s'il y a eu de nouveautés pour ce qui est du plan Iri, au niveau des responsables Iri. A ce sujet on aimerait connaître s'il y a eu des prises de position nouvelles par rapport au débat qui s'est tenu à ce Conseil.
Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica, ne ha facoltà.
Mafrica (PCI-PDS) La discussione nel Consiglio regionale precedente è stata ampia e la questione Cogne è ancora oggi all'ordine del giorno e penso che sarà un tema che rimarrà a lungo presente nel nostro dibattito.
In effetti la notizia delle dismissioni della Cogne si inserisce in un contesto che è più complesso e che quotidianamente vede nuovi elementi che possono mutare in qualche modo il quadro e possono influire anche sulla situazione della nostra principale azienda. Quindi il discorso della Cogne è sempre legato al discorso generale della privatizzazione e al discorso della crisi siderurgica.
Abbiamo richiesto come Giunta, sia formalmente per lettera, sia direttamente all'Ilva e all'Iri, di essere messi a conoscenza del piano. In effetti c'è stato un primo incontro con l'Ilva, a cui hanno partecipato il Presidente della Giunta, i parlamentari valdostani e l'Assessore all'industria. L'incontro è stato interlocutorio per questi motivi: proprio nei giorni precedenti, da parte del Presidente del Consiglio, c'era stata una richiesta all'Ilva di non considerare questi piani come decisi, ma come indicazioni che dovevano essere sottoposte al Parlamento e al governo. Alla nostra richiesta di avere anche materialmente il piano, l'ing. Gambardella ha riconosciuto che il piano non era definitivo, che doveva essere sottoposto a organi che dovevano esprimersi e che quindi il Parlamento e il governo erano i soggetti a cui toccava la parola e a cui toccava formalmente anche la messa a conoscenza della Regione del piano stesso. Questo non vuol dire che il piano non sia stato delineato nei suoi contenuti.
L'amministratore delegato dell'Ilva ha affermato che il piano non contiene indicazioni precise per la Cogne, ma riguarda complessivamente la strategia Ilva per far fronte alla mancanza di capitalizzazione e all'aggravarsi della crisi siderurgica.
Per quel che riguarda la questione del piano stesso, un emendamento introdotto nel decreto sulla privatizzazione stabilisce che gli enti devono presentare entro il 31 marzo agli organi competenti i programmi di dismissioni, e se si tratta di dismissioni che superano il 51 per cento, cioè che fanno passare in minoranza la parte pubblica, esse vanno sottoposte all'esame del Parlamento.
Di questi elementi ha avuto conferma anche il rappresentante della Valle d'Aosta alla Camera assieme al sen. Dujany, in un colloquio avuto con l'On. Andreotti, che ha confermato che sarà sentita la Regione e che queste dichiarazioni dell'Ilva sono fino a questo momento da considerarsi delle proposte da sottoporre ad esame.
Abbiamo sollecitato un incontro con il Presidente del Consiglio Andreotti, e dalla Segreteria della Presidenza del Consiglio abbiamo ottenuto assicurazioni che in questi giorni dovrebbe essere fissato l'incontro, tenuto conto degli impegni che ha in Parlamento il Presidente del Consiglio.
Credo che la situazione stia in questi termini: ci troviamo di fronte ad un piano generale che cerca finanziamenti per l'Ilva e che punta sugli acciai piani. Questo programma, questa indicazione strategica, passa sopra la volontà delle singole aziende; teniamo conto che la Cogne fattura circa 300 miliardi rispetto ai circa 10mila dell'Ilva, e credo che sia anche per questi motivi che il piano non è stato assolutamente sottoposto agli organi delle aziende che fanno parte del gruppo Ilva.
Per riassumere e per rispondere alle domande degli interpellanti, penso che siamo in una situazione in cui c'è una incertezza rispetto al momento decisionale; ancora oggi sui giornali economici si ribadisce la notizia che il governo, il sottosegretario Montali e le commissioni competenti riaffermano la propria volontà di essere determinanti nelle decisioni da prendere in materia di vendite di aziende pubbliche in parte o in toto. Ancora oggi è in discussione il ruolo che devono avere nel momento decisionale le aziende che fanno politica industriale e gli organi istituzionali di governo eletti dal popolo, che giustamente hanno una necessità di affermare le proprie competenze.
Abbiamo questo quadro, si tratta di verificare quale sarà alla fine il testo del decreto sulle privatizzazioni; è improbabile che questo testo venga approvato definitivamente entro il 2 dicembre; emendamenti sono già stati introdotti in un ramo del Parlamento, altri potrebbero essere introdotti. Come giudizio credo di poter dire che sostanzialmente si è riaffermata una preminenza della volontà politica rispetto a volontà che possono essere di natura manageriale o industriale. Quindi abbiano questo quadro che deve essere ancora definito e questo comporta uno slittamento dei tempi.
Il quadro, dalle dichiarazioni fatte dall'Ilva, non è neppure chiaro rispetto ai possibili compratori. Non essendo chiaro questo, non possono essere precisamente delineati gli assetti produttivi e occupazionali. A seconda della natura del socio in minoranza, con l'Ilva ancora in maggioranza, oppure con l'Ilva in minoranza, possono cambiare gli assetti produttivi ed occupazionali per questioni di eventuali possibili sovrapposizioni nella produzione o nel mercato. Quindi anche dal punto di vista del progetto industriale ci troviamo di fronte ad una intenzione di un mutamento della situazione, ma non di fronte a proposte precise.
In questo quadro di incertezza credo ci sia un elemento che invece è certo, ed è quello che la Regione, a livello politico, sarà sentita e credo tenuta nel debito conto per ciò che riguarda le sue competenze istituzionali e il peso che deve avere come regione in uno Stato che si dice regionalista. Credo anche si possa dire che, oltre ad essere sentita, la Regione, prima di una decisione, avrà la possibilità di esercitare un ruolo, cioè non sarà indifferente ciò che la Regione in definitiva potrà dire o concordare sugli assetti societari e sugli assetti produttivi finali della Cogne.
In questo senso la indicazione che è stata data dal Consiglio regionale viene in questa fase fedelmente seguita: viene richiesto il rispetto dei protocolli e delle dichiarazioni di intenti, viene chiesto il rispetto del piano Iri che ancora nel mese di settembre abbiamo esaminato nelle nostre commissioni consiliari, viene sostenuto che non si può lasciare a metà una azione di risanamento che mirava, da una parte a migliorare gli impianti, e, dall'altra, a cercare possibili verticalizzatori, possibili utilizzatori dei prodotti della Cogne.
Questa indicazione del Consiglio regionale con il sostegno della comunità, che si può esprimere attraverso il Comitato per la siderurgia, credo che, man mano, nelle diverse fasi, riuscirà a far esercitare un ruolo che ritengo ancora utile e decisivo negli sviluppi successivi di questa vicenda che riguarda la nostra azienda siderurgica.
Presidente Ha chiesto di parlare il Consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) Je crois que les réponses de l'Assesseur nous disent que, par rapport à la situation Cogne, pour être optimistes on peut dire que "è ad alto rischio". Mais je crois que là le problème se pose surtout sous deux aspects. Le premier aspect est lié à la volonté politique de maintenir un plan qui a déjà été adopté; j'avais posé la question de savoir les données de ce plan "concentrazione nel core business", car là il y a des indications précises et je sais que d'autres connaissent ce plan. Alors je me demande pour quelle raison une région, dans une rencontre officielle avec l'administrateur délégué, n'a pas le droit de connaître le plan? J'ai entendu dire qu'on l'a vu "a distanza", mais je pense qu'on a le droit de l'examiner. On ne parle pas explicitement de la Cogne, on dit. Mais c'est encore pire, là il fallait dire quel est le futur de la Cogne; on le dit indirectement en disant qu'on élimine le système qui porte à maintenir la Cogne.
J'avais même posé la question pour savoir au moins si le conseil d'administration Ilva Cogne avait été concerné par ce plan, pour connaître si notre représentant avait demandé des renseignements au sujet. J'avais posé cette question qui n'est pas dépassée, on n'a pas répondu; peut-être l'Assesseur n'a pas retenu utile de le faire, mais j'avais posé la question d'une façon officielle afin qu'il n'y ait pas de doute sur l'attitude à tenir. Je conviens avec M. Mafrica qu'il faut retrouver le maximum d'unité de la part des forces, mais sur un projet. Alors je voudrais savoir quelle a été l'attitude du représentant qu'on a attendu pendant longtemps d'avoir finalement dans ce conseil d'administration, mais je n'ai pas eu de réponse.
Je crois que c'est la partie importante, la partie à jouer au point de vue politique, et j'ai apprécié que nos parlementaires aient eu cette rencontre avec M. Andreotti, qui a mis en relief un rôle aussi politique dans ce contexte. D'autre part je veux rappeler que, il y a quelque temps, une des idées qui passaient au niveau politique c'était qu'il fallait tout de même respecter une certaine compétence des responsables des différentes associations qui travaillaient dans certains secteurs. Et là je regrette encore de ne pas connaître ce plan, même s'il pourra être changé, mais je voudrais rappeler qu'on avait mis en évidence dans ce Conseil que le fait de ne pas connaître dans les détails ce plan ne nous permettait pas de discuter jusqu'au fond de ce thème. Donc j'insisterais - même s'il pourra être changé - de demander le plan de façon officielle. Je crois que là, comme Région concernée, au moins on doit connaître le plan sur lequel on discute, afin d'avoir la possibilité, à une rencontre officielle, avec les représentants politiques, de donner aussi des adresses, autrement on arrivera là à demander quoi? Et je crois que là les indications pour la Cogne doivent y être, surtout d'après ce qui se passe dans le domaine de la sidérurgie.
On dit il faut attendre - et voir ce qui se passera avec le décret qui est en train d'être discuté - les modifications pour ce qui est de la privatisation des propriétés de l'Etat aux différents niveaux. Moi je comprends que là il y ait le débat, les différentes modifications, mais c'est déjà clair que ce principe est accepté. Pour ce qui est de la Cogne, le passage d'une majorité qui ne soit plus publique a une série de conséquences qui seront immédiates. Là je crois que c'est important de connaître les intentions, même pour les entreprises intéressées.
On a parlé d'Amenduni: Amenduni, est-il allé voir l'établissement d'Aoste pour faire du sport d'hiver ou pour demander d'acheter l'établissement? Je crois qu'il y a là un intérêt spécifique et je crois que les intentions d'Amenduni étaient de porter la Cogne à un niveau de huit-cent places avec une gestion limitée et en accord avec ses intérêts. Alors je crois, M. Mafrica, qu'il est intéressant de connaître ces données et de nous dire ce qui se passe.
C'est vrai que l'Ilva Cogne a un résultat économique qui est lié à son activité de 300 milliards par rapport aux 2000 milliards de l'ensemble, mais je crois que la spécificité de l'établissement Cogne était autre chose. Si on va dans les grands numéros, c'est normal qu'on va dire clairement que la Cogne est morte. Mais l'Assesseur même a dit non; il fallait reprendre une initiative de façon différente, ce qui, malheureusement, ne se passe pas aujourd'hui. Si j'ai bien compris, il faudra attendre le 31, qui donnera la possibilité de présenter des plans entre le 31 du mois de mars, mais à ce moment c'est déjà trop tard. Les temps pour intervenir ne sont plus tellement longs, autrement on risquera de parler de la Cogne dans ce Conseil au moment où on nous dira: "Messieurs les conseillers, on vient de vous annoncer que..."; ce qui n'est pas dans l'intérêt de cette Assemblée. Au contraire il faut intervenir pour ce qui est possible au niveau politique, en sachant qu'au niveau technique il y a des experts qui nous donnerons des éléments sur lesquels jouer pour soutenir une certaine bataille.
C'est dans cet esprit que j'avais cru important de faire connaître au Conseil ce qui se passe au niveau des intentions soit des administrateurs de l'Ilva que des politiciens. Cette indécision va pénaliser l'ensemble.
Je crois qu'il faudra suivre, avec l'intention d'avoir des réponses; il ne suffit pas de poser des questions, il faut avoir des réponses afin qu'on puisse examiner quelque chose de concret. C'est là le regret que nous avons de ne pouvoir, ensemble, trouver une façon de sortir de cette situation.