Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 3136 del 26 febbraio 1992 - Resoconto

OGGETTO N. 3136/IX Ripercussioni occupazionali derivanti dall'automatizzazione di alcune centrali dell'ENEL. (Interpellanza)

PresidenteDo lettura dell'interpellanza dei Consiglieri Agnesod, Faval e Mostacchi:

Interpellanza Venuti a conoscenza della volontà da parte dell'ENEL di procedere all'automatizzazione di alcune Centrali e delle prese operanti sul territorio della nostra Regione;

Preoccupati della grave e pesante ricaduta che tale operazione potrebbe comportare sui lavoratori attualmente occupati nei punti interessati e complessivamente del contraccolpo a livello occupazionale complessivo che ne potrebbe derivare;

Considerando l'accordo politico raggiunto alcuni anni fa tra Regione e l'ENEL su questo problema, accordo tuttora esistente ed operante;

i sottoscritti Consiglieri regionali dell'Union Valdôtaine

interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1) se è a conoscenza di questi problemi;

2) se la Giunta ha predisposto un piano per risolvere questa delicata situazione occupazionale;

3) se esiste una volontà politica precisa per garantire il posto di lavoro agli attuali occupati e per dare una prospettiva occupazionale futura alle nuove generazioni in questo settore.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Agnesod.

Agnesod (UV) Torniamo su questo argomento, perché a nostro modo di vedere la situazione diventa ogni giorno più grave.

Per quanto è a nostra conoscenza l'automatizzazione e quindi la soppressione della guardiania da parte dell'ENEL sta entrando nella fase operativa. L'ENEL ha già predisposto di sopprimere i posti di guardiano nelle seguenti prese entro il mese di luglio 1992: La Fenille, La Nouva, Artanavaz, Bieltschocke, Entrebin, Centrale di Hône seconda, Aymaville, ed altre seguiranno a breve. E' prevista inoltre l'automatizzazione delle dighe con soppressione della guardiania. La situazione si presenta dunque grave.

Concretamente l'ENEL, in tutti gli incontri avuti con le organizzazioni sindacali, per quanto è sempre a nostra conoscenza, sostiene che in valle, nel settore della produzione, esiste un pesante esubero di personale, di circa 120 persone, le quali rischiano, nel giro di qualche mese, di vedersi trasferire quasi sicuramente fuori valle, nei luoghi ove vi sono carenze - queste sono definizioni dell'ENEL - con disagi personale gravi ed anche per le famiglie, che tutti possiamo facilmente comprendere.

Sempre sul tema dell'occupazione e dell'automazione, esiste da parte dell'ENEL una proposta di mobilità all'interno della valle, trenta o cinquanta chilometri per l'ENEL sono ritenuti normali; questo può innescare una serie di gravi problemi per gli addetti e le loro famiglie e, non ultimo, un ulteriore spopolamento di quei luoghi, in certe vallate laterali, con già gravi carenze demografiche.

Voglio sottolineare alcuni punti che in questo contesto, secondo il mio parere, vanno tenuti in seria considerazione.

Primo, sulla pericolosità nel caso in cui si tolgano i guardiani dai canali ex centrali Cogne, canali vecchi e pericolosi. Sono state effettuate le dovute valutazioni su queste strutture prima di operare? Su Guillemore vale un discorso quasi analogo, questa presa è già stata oggetto lo scorso anno di un dibattito in questo Consiglio, con impegno da parte della Giunta e dell'assessorato competente di garantire i posti di lavoro, o quanto meno di impegnare l'ENEL sulla grave responsabilità che verrebbe lo stesso ente ad accollarsi nel momento in cui togliesse la guardiania. Erano stati, in tale occasione, prodotti dei dati precisi sull'irregolarità della caduta d'acqua in tale zona, sui danni già causati purtroppo negli anni passati da piene improvvise del torrente Lys e dei suoi affluenti. Un'irregolarità di caduta che rappresenta un pericolo continuo e costante per tutti i paesi della valle del Lys situati a valle della presa medesima. Esistono poi gravi casi umani di cui uno, se vogliamo, emblematico di tutta la situazione è rappresentato da un dipendente, ora impiegato a La Nouva, che abita nei pressi; se nella presa verrà tolto il personale questo dipendente sarà costretto a licenziarsi in quanto non può guidare a causa di una grave menomazione in conseguenza di un infortunio subito alcuni anni fa.

Questi sono i problemi che abbiamo voluto esporre in questa interpellanza, ribadendo che esiste ed è in fase avanzata di operatività, un piano di automazione, ma nulla è previsto sul recupero del personale. Vogliamo conoscere quali iniziative la Giunta ha intrapreso per fronteggiare questa grave situazione, anche in considerazione degli impegni che in passato l'ENEL ha preso con l'Amministrazione regionale. Desideriamo conoscere quale piano è stato predisposto per dare una risposta seria, concreta e soddisfacente a quanti attualmente operano in questi luoghi di lavoro.

Presidente Ha chiesto di intervenire l'Assessore Mafrica.

Mafrica (PCI-PDS) Nel settore industriale le grandi imprese hanno una politica di innovazione tecnologica che viene attuata con programmi di lunga durata. Il programma di automazione delle centrali ENEL in Valle d'Aosta è iniziato da tempo e continuerà ancora negli anni.

Il Consigliere Agnesod citava una serie di interventi che dovranno essere fatti quest'anno: in effetti tutti quelli che ha citato rientrano nei programmi, mi pare che non abbia citato Isolla e Châtillon tra le centrali che devono essere automatizzate. L'ENEL ha assunto l'impegno di riutilizzare tutto il personale, a me non risulta però - chiederò ulteriori specifiche - che ci siano programmi di utilizzazioni esterne alla Valle d'Aosta. Ho anche avuto un confronto con fonti sindacali e questo tipo di preoccupazione non mi è stato esternato.

Nel passato si è progressivamente ridotto il numero degli addetti, perché c'erano cessazioni per pensionamenti; nel 1987 erano 916 gli addetti all'ENEL; nel 1988, 875; nel 1989, 856; nel 1990, 825, alla fine del 1991 erano 799. Di fronte ad una progressiva riduzione per pensionamento il dato invece che credo debba essere sottolineato è lo scarso impiego di nuovi addetti; nel triennio 87-89 sono state assunte solo 26 persone, per l'anno 1992 è prevista l'assunzione di 15 persone. Diciamo che di fronte ad una trentina di pensionamenti progressivamente si riduce il numero delle persone che lavorano all'ENEL.

L'ENEL assicura che tutto il personale, dopo una valutazione secondo una procedura sperimentale che è stata illustrata alle organizzazioni sindacali, viene riutilizzato e reimpiegato tenendo conto delle sue caratteristiche professionali e fisiche e, quando occorra, sono previsti anche corsi di qualificazione per specifiche destinazioni. Speriamo che qualcuno debba passare dal ramo produzione al ramo distribuzione.

Esiste il problema dell'occupazione nella vallate laterali - ne abbiamo discusso la volta scorsa - ma non esiste, mi sembra, un pericolo di perdita di posti di lavoro. Non credo che oggi si possa fare una battaglia contro l'automazione delle centrali, non credo che si possa sostenere, dal punto di vista scientifico, che i procedimenti automatici sono meno sicuri del controllo visivo, credo però che si possa insistere, in accordo con le organizzazioni sindacali, per il mantenimento di lavoratori nelle vallate, con funzioni anche di manutenzione degli impianti. Non per motivi di sicurezza, non per altri motivi, ma perché questa attività umana è comunque utile per conservare in efficienza strutture che sono rinnovate in base a processi tecnologici a cui non ci si può opporre.

In questa direzione, in accordo con le organizzazioni sindacali, mi sento di poter sottoscrivere un impegno, anche affinché ci siano nuove assunzioni e non semplicemente questa tendenza alla progressiva riduzione di personale.

Presidente La parola al Consigliere Agnesod.

Agnesod (UV) Dai dati esposti dall'Assessore risulta che la situazione evidentemente è abbastanza drammatica, perché io credo che queste 120 persone non possano trovare collocazione fuori valle. A questo proposito c'è stato un incontro con le organizzazioni sindacali dove espressamente è stata fatta questa ipotesi, è un'ipotesi concreta. E' stato fatto ad Ivrea un incontro, in cui l'ENEL dice "trenta, quaranta chilometri non sono mobilità, la mobilità comincia dai cinquanta chilometri in su" e questi lavoratori possono essere integrati tutti in mobilità, quindi mandati nelle zone del Piemonte, dove c'è carenza di personale.

Un problema vorrei che fosse maggiormente all'attenzione dell'Assessore, sulla pericolosità, perché il discorso che l'automatismo garantisce meglio della presenza umana è dubbioso rispetto a Guillemore ed ai canali ex Cogne. A Guillemore abbiamo visto, dai dati e dagli studi, che la stessa ENEL non si è sentita di garantire un discorso di sicurezza. Quindi questo punto penso che meriterebbe un approfondimento ulteriore, perché si tratta di una pericolosità rispetto a tutti i paesi di fondo valle ed implica poi la collocazione del personale in servizio.

Per il resto credo che gli impegni assunti dall'Assessore siano soddisfacenti e mi auguro che questa situazione venga affrontata nel più breve tempo possibile.

Presidente Prima di passare al punto successivo, vorrei far presente l'esigenza che si riunisca domani mattina, alle ore 9, la Conferenza dei capigruppo e suggerirei anche che a questa riunione partecipino eventualmente coloro che hanno interesse per ciò che riguarda i contenuti dei consigli da convocare eventualmente nel mese di marzo o nella prima settimana di aprile, per definire gli ultimi eventuali accordi. Dovrebbe essere fatto domattina proprio per permettere che le convocazioni possano avvenire nei termini normali, quindi potremmo riunirci alle 9 e cominciare col Consiglio possibilmente alle ore 9,15, o al più tardi alle 9,20-9,25.