Oggetto del Consiglio n. 1540 del 8 novembre 1990 - Resoconto
OGGETTO N. 1540/IX - Progetti per il restauro e l’utilizzazione del Forte di Bard (Interpellanza).
Presidente - Do lettura dell’interpellanza presentata dal Consigliere Riccarand:
INTERPELLANZA
Si è recentemente, e finalmente, concluso il complesso iter per il trasferimento di proprietà del Forte di Bard dal Demanio dello Stato all’Amministrazione regionale.
La Regione Valle d’Aosta è ora in possesso di un complesso monumentale di notevole interesse che richiede, per poter essere adeguatamente utilizzato, un impegnativo intervento di recupero. Purtroppo, nonostante le mozioni approvate dal Consiglio, la Regione arriva al passaggio di proprietà senza aver pronto un progetto, discusso ed approvato, di sistemazione ed utilizzazione del Forte.
Nel novembre 1984 il Consiglio regionale aveva approvato una mozione che impegnava la Giunta a bandire un Concorso internazionale di idee per l’utilizzazione del Forte. Tale impegno non è stato rispettato dalla Giunta regionale che, dopo un lungo periodo di attesa, si è limitata, nel dicembre 1988, ad affidare un incarico di progettazione per il restauro e recupero funzionale del Forte all’architetto Vittorio Valletti.
Tutto ciò premesso e ricordato che il Forte, con i suoi 500 locali, può diventare un importante centro polifunzionale con musei, mostre permanenti e temporanee, attività espositive, laboratori artigianali, attività ricettive, spettacoli ecc....,
il sottoscritto Consigliere regionale del Gruppo Verde Alternativo
interpellanza
la Giunta regionale per sapere:
1) che cosa intende fare per definire un progetto di restauro e utilizzazione del Forte di Bard;
2) se non ritiene opportuno portare all’esame della competente Commissione consiliare i progetti finora elaborati e le idee e proposte che si stanno esaminando per l’utilizzazione del Forte.
3) se non ritiene opportuno prevedere l’inserimento nel Bilancio di Previsione della Regione per il 1991 di un primo congruo finanziamento per il restauro del Forte di Bard.
Presidente - Ha chiesto di illustrare l’interpellanza il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.
Riccarand (VA) - Si è recentemente concluso l’iter per il trasferimento della proprietà del Forte di Bard dal demanio dello Stato all’Amministrazione regionale. Questo iter era stato avviato molti anni fa, ha avuto un percorso piuttosto lento e difficile, comunque finalmente si è concluso.
Si è concluso senza però che l’Amministrazione regionale sia arrivata al momento in cui diventava proprietaria della struttura, avendo in mano un progetto definito, discusso, approvato per intervenire su questa grande struttura.
Si tratta di un grande complesso che può avere una utilizzazione molto interessante rispetto alla nostra Regione, può diventare un centro di notevole attrazione, però è una struttura che richiede un intervento molto impegnativo sul piano della progettazione, sul piano finanziario, perché si tratta di un complesso monumentale enorme.
Alcuni anni fa, esattamente nel 1984, il Consiglio regionale aveva approvato una mozione che impegnava la Giunta regionale a bandire un concorso di idee a livello internazionale per l’utilizzazione del Forte di Bard. Questa strada del concorso di idee è stata poi abbandonata dalla Giunta, secondo me in modo non convincente e inspiegabile, che nel dicembre 1988 decise di affidare un incarico di progettazione per restauro e recupero funzionale del Forte ad un solo architetto, cioè all’arch. Vittorio Valletti. Quindi, abbandonata la strada del concorso di idee, è stata scelta la strada di un incarico ad un professionista. Da successive interrogazioni fatte in Consiglio ci risulterebbe che quel progetto sia stato redatto, però non è mai stato presentato ed esaminato in nessuna sede consiliare, neppure in Commissione.
Si pone pertanto il problema di cosa facciamo di questo complesso monumentale di cui siamo in possesso, che richiede un intervento programmato e studiato con molta accuratezza e che richiede degli impegni finanziari notevoli.
Lo scopo di questa interpellanza è quello di capire cosa intende fare la Giunta regionale rispetto al Forte di Bard, che poi non è soltanto il Forte in se stesso ma c’è tutto un complesso che si estende alle fortificazioni vicine, alla strada romana, al borgo medioevale di Bard, allo stesso borgo medioevale di Donnas, cioè si tratta di un complesso che va visto nel suo insieme. Vorremmo quindi sapere cosa si intende fare sia dal punto di vista della progettazione, sia dal punto di vista degli impegni finanziari rispetto a questo recupero.
Presidente - Ha chiesto di parlare l’Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali Pascale, ne ha facoltà.
Pascale (PSI) - L’iter per il trasferimento del Forte di Bard alla Regione non è ancora concluso, anche se siamo in dirittura d’arrivo, perché mi pare che il decreto sia alla registrazione della Corte dei Conti, e finché non c’è l’assegnazione definitiva non è possibile assumere dei provvedimenti in merito, tanto meno inserire in bilancio una somma destinata all’utilizzo o alla progettazione del Forte di Bard.
Per quanto riguarda il concorso internazionale di idee, certamente l’intenzione della Giunta è di arrivare a fare un concorso di idee che però non riguardi solo il Forte di Bard, così come è stato progettato dall’arch. Valletti, perché il Forte di Bard è una struttura molto complessa, di difficile ristrutturazione, priva completamente di aree per parcheggi, per cui il problema è di coinvolgere in questo progetto non solo il Forte di Bard ma tutto il borgo medioevale. Quindi c’è da ripensare una destinazione complessiva.
Il progetto Valletti, che è il progetto di massima, prevedeva l’utilizzazione del Forte di Bard come sede della scuola diretta ai fini speciali, o come centro post- universitario, mentre invece la scuola diretta, che inizia quest’anno, mi pare abbia avuto un’altra destinazione - destinazione futura - nella sede di Verrès.
Comunque non c’è nessuna difficoltà a portare questo progetto all’esame della competente Commissione, se la Commissione lo richiede. Direi che effettivamente noi dobbiamo prima avere le idee chiare di cosa vogliamo fare all’interno di questo Forte, che non è una struttura facile lo ripeto, e di come utilizzare tutto il borgo medioevale di Bard, dopodiché, dando alcune indicazioni, non su una semplice destinazione perché non è possibile, ma su diverse destinazioni, si può andare ad un concorso di idee. Cosa che cercheremo di fare non appena il Forte sarà definitivamente assegnato alla Regione Valle d’Aosta.
Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.
Riccarand (VA) - In Consiglio regionale circa un mese fa il Presidente della Giunta aveva detto con molta chiarezza che il Forte di Bard è di proprietà dell’Amministrazione regionale; va bene, è stato fatto il decreto, ma se c’è ancora qualche atto burocratico, ormai la decisione è presa e possiamo considerarci proprietari di questo Forte.
Credo che a questo punto non si debba più tardare neanche un giorno, nel senso che non possiamo permetterci di aspettare ancora anni per definire cosa si vuol fare. Il progetto Valletti non è stato visto né dal Consiglio né dalla Commissione: io direi intanto di esaminarlo per capire se va bene, se ci sono dei problemi, se si ritiene di riprendere la strada del concorso di idee, che a noi sembrava fin dall’inizio la strada più corretta. Anche perché era bene, su un complesso così grande, avere delle proposte a livello europeo, perché si tratta di un contenitore che va studiato con molta accuratezza, perché bisogna poi mettere in conto le spese di gestione di una simile struttura, l’utilizzazione, i problemi della viabilità, dei parcheggi, quindi è sicuramente una cosa molto complessa.
Però noi diciamo che o c’è già un progetto che va bene e può essere quello di Valletti, ma non sappiamo in cosa consista, oppure se questo progetto non va bene, se è necessaria una rielaborazione ulteriore; soprattutto se è necessario un concorso di idee, tanto più bisogna affrettare i tempi in modo da avere in un arco di tempo limitato un’idea chiara di quello che si vuole fare e poter cominciare ad intervenire.
Anche per quanto riguarda il discorso delle somme da impegnare in bilancio, a noi non sembra che sia fondamentale il fatto che il decreto sia registrato o meno, cioè ci sono una serie di impegni che si possono assumere nei fondi globali che non hanno niente a che vedere con il fatto che il provvedimento sia formalizzato; anzi i fondi globali servono proprio per una serie di provvedimenti che non hanno concluso il loro iter amministrativo ma su cui l’Amministrazione regionale intende intervenire. Quindi spero che una prima somma messa lì rispetto all’intervento su questa struttura debba esistere in bilancio regionale del 1991.
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