Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1537 del 8 novembre 1990 - Resoconto

OBJET N° 1537/IX - Traitement sanitaire et assistance des malades mentaux (Question orale).

Presidente - Do lettura dell’interrogazione presentata dai Consiglieri Louvin, Agnesod e Faval:

QUESTION

"Ayant appris qu’un projet de loi est à l’étude du Gouvernement italien pour la réforme de la loi 180/1978 et la création de "Communautés protégées" pour les personnes affectées par des maladies et de troubles mentaux;

Les soussignés Conseillers régionaux

demandent

à l’Assesseur à la Santé et Aide Sociale;

- combien de malades mentaux sont actuellement récencés parmi les citoyens résidants en Vallée d’Aoste;

- dans quels établissements ces personnes se trouvent actuellement;

- quelles initiatives sont à l’étude de la part du Gouvernement valdôtain pour assurer à ces personnes un traitement sanitaire efficace et une assistance adéquate".

Presidente - Ha chiesto di parlare l’Assessore alla Sanità e Assistenza Sociale Beneforti, ne ha facoltà.

Beneforti (DC) - Relativamente ai punti 1 e 2 della interrogazione che è stata presentata è necessario premettere agli interpellanti che non esiste un censimento dei soggetti valdostani affetti da disturbi psichiatrici, perché ogni forma di questa schedatura è vietata dalla legge 180/78. E in questo senso credo che questa legge sia molto rigida.

Tuttavia posso dire agli interpellanti che al 31 ottobre 1980 risultano essere ricoverati i seguenti Valdostani: 13 soggetti presso l’ospedale Fatebenefratelli di S. Maurizio Canavese, provincia di Torino; 19 soggetti presso gli ex ospedali psichiatrici di Torino; 14 soggetti che sono stati dimessi dagli ospedali psichiatrici di Torino e che sono attualmente ospitati in strutture geriatriche o microcomunità ubicate fuori della nostra Regione. Pertanto risultano 46 soggetti, almeno agli atti dell’Assessorato alla sanità.

Questi dati però non comprendono i soggetti affetti da patologie non esclusivamente psichiatriche, ospiti di istituti e case di riposo ubicati anche fuori Valle. Ma questi non possono essere dichiarati proprio malati di mente.

Relativamente al punto 3 della interrogazione, ogni iniziativa e studio del problema da parte della Regione, come i Consiglieri sanno, non può non tener conto anche in questa occasione della legge 180/78. Oggi purtroppo questa legge è in discussione al Parlamento; ci sono una dozzina di progetti di legge che sono stati presentati, un ultimo progetto è stato presentato addirittura dal Ministro della sanità e speriamo che venga fuori una nuova legge che permetta anche degli interventi che si rendono necessari a livello regionale.

Tuttavia come Giunta regionale abbiamo preso delle iniziative, che intendiamo portare avanti, in questi termini: innanzitutto rivedere l’unità operativa di psichiatria dell’ospedale regionale. A questo riguardo la Giunta ha dato mandato a dei tecnici di fare un progetto per riportare il reparto unità operativa, migliorandolo nei locali e nelle attrezzature, presso l’ospedale regionale. Quindi si sta avviando questa nuova ristrutturazione del reparto di psichiatria.

Ma non basta curare i malati di mente nei reparti di psichiatria, bisogna anche avviare una certa riabilitazione di questi soggetti; oggi qualcosa in tal senso viene fatto dal centro di via Antica Zecca, però riteniamo che come Amministrazione regionale, come Assessorato, si debba intervenire e cercare di istituire una struttura che possa portare avanti un discorso di riabilitazione per i pazienti dopo che sono stati curati nel reparto di psichiatria. In tal senso è in corso l’acquisto di un immobile nelle colline di Aosta, in modo tale da realizzare questo centro di riabilitazione per i malati di mente.

L’altro aspetto è quello di vedere come si collocano tutti questi soggetti che oggi sono fuori Valle in microcomunità e in altri istituti, dei quali i familiari ogni giorno vengono a chiederci il rientro in Regione. E’ chiaro che sosteniamo anche le spese dei familiari in questi istituti, ma i familiari oggi ci chiedono il rientro in Regione di questi ammalati; per cui è allo studio la realizzazione di una comunità nella nostra Regione per poter ospitare anche coloro che sono irrecuperabili. Inoltre vedremo di inserire in questa nuova comunità quei malati di mente che oggi purtroppo siamo costretti ad installare nelle microcomunità per anziani e che non sono là molto gradts niveaux, malades mentaux permanents, malades mentaux que l’on peut aussi récupérer; notre intervention ne doit pas se borner aux aspects de traitement sanitaire immédiat, donc au réaménagement de l’unité hospitalière de psychiatrie, mais doit tendre à la constitution de foyers pour l’hébergement permanent des personnes.

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