Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1127 del 21 marzo 1990 - Resoconto

OGGETTO N. 1127/IX - Impianto nucleare di Creys-Malville. (Reiezione di mozione e svolgimento di interrogazione).

Presidente- Do lettura dell'interrogazione e della mozione presentate rispettivamente dai Consiglieri Mafrica e Tonino e dal Consigliere Riccarand, che vengono discusse congiuntamente trattando argomento analogo:

INTERROGAZIONE

Appreso che nel corso di un esperimento fatto per verificare la sicurezza del cuore del Superphénix si sarebbe verificato un incidente, con fuoriuscita di gas radioattivo;

Preoccupati per il ripetersi di incidenti in una centrale localizzata a Creys-Malville, e quindi a poche decine di chilometri dai confini della nostra Regione;

i sottoscritti Consiglieri regionali del Gruppo co-munista

interrogano

la Giunta regionale per sapere:

1) se sono state prese iniziative per avere informazioni attendibili sulla natura e sulla gravità dell’incidente di cui sopra e quali notizie si sono avute;

2) quali iniziative ha preso la Giunta regionale per tutelare la popolazione valdostana da eventuali gravi incidenti al reattore al plutonio di Creys-Malville.

-----

MOZIONE

Alla fine del febbraio 1990 un nuovo, preoccupante, incidente si è verificato nella centrale nucleare di Creys-Malville. Nel corso di una verifica sulla sicurezza degli involucri che rivestono il nocciolo del reattore si è verificata una fuga di gas reso radioattivo dalla sua circolazione in seno al reattore. Le persone presenti in quel momento nella centrale hanno dovuto essere sottoposte ad accurati esami e verifiche sono state fatte anche all’esterno dell’impianto.

L’incidente, avvenuto a reattore spento (è fermo dalla metà di ottobre ’89 per manutenzione e controlli), è l’ennesima conferma della pericolosità del Superphénix, un reattore che può esplodere disseminando per migliaia di chilometri quadrati sostanze fortemente radioattive.

Il Consiglio regionale della Valle d’Aosta, ritenendo improponibile il mantenimento in funzione di Superphénix

delibera

di chiedere al Governo italiano ed all’ENEL di porre fine alla partecipazione italiana alla NERSA (la Società che gestisce il reattore) rispettando la chiara indicazione scaturita dal Referendum del novembre 1987 che ha abrogato le possibilità per l’ENEL di partecipare alla realizzazione e gestione di centrali nucleari all’estero

impegna

la Giunta regionale a prendere contatti con il Comitato Europeo contro il Superphénix, con sede a Ginevra, per concordare comuni iniziative finalizzate alla chiusura dell’impianto di Creys- Malville.

Presidente - Ha chiesto di illustrare la mozione il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) - Avevamo già avuto occasione, lo scorso mese, di discutere in Consiglio del pericolo rappresentato dalla centrale nucleare di Creys-Malville. Un avvenimento che si è verificato alla fine di febbraio ha confermato il livello di rischio rappresentato da questa centrale al plutonio. Si è infatti verificato durante le procedure di controllo e di manutenzione dell’impianto, che era fermo, un incidente, che ha dimostrato una volta di più quanto sia delicato e vulnerabile questo reattore nucleare. Ormai è il terzo incidente serio che si verifica alla centrale di Creys-Malville; da quando questo surgeneratore è stato ultimato è stato più il tempo che è rimasto fermo per incidenti, per manutenzioni, per verifiche, del tempo in cui ha potuto funzionare. L’ultima chiusura dura ormai dal mese di settembre 1989. Ieri doveva essere rimesso in funzione il reattore; non so cosa sia successo, però sicuramente la situazione è preoccupante.

Questo è il primo elemento che mi ha indotto a riportare all’attenzione del Consiglio questo problema della centrale nucleare di Creys-Malville.

L’altro elemento nuovo da valutare è lo sviluppo che ha avuto il ricorso giudiziario intentato dalla città di Ginevra, da altri comuni svizzeri, dalle associazioni ambientaliste svizzere e francesi.

In particolare, il ricorso presentato di fronte al tribunale amministrativo di Grenoble, che è competente territorialmente, ha fatto registrare due importanti novità: c’è stato un parere dell’avvocato dello Stato francese che ha chiesto al tribunale amministrativo di accogliere il ricorso presentato contro i decreti che hanno permesso la riattivazione del reattore del Superphoenix. Il tribunale non si è ancora pronunciato nel merito di questa richiesta avanzata dall’avvocato dello Stato, ma nell’udienza che si è svolta la settimana scorsa ha deciso di nominare un esperto per una perizia sulla sicurezza degli impianti, in particolare dopo gli incidenti che si erano verificati nel 1988.

Quindi, è in corso una perizia, è in corso una verifica, e sulla base di questa perizia e sulla base di altri elementi il tribunale amministrativo quanto prima si pronuncerà.

Questo per dire che il procedimento giudiziario a livello amministrativo avviato dalla città di Ginevra, da altri comuni e dalle associazioni, è una iniziativa di notevole importanza, che può avere un grosso peso nel determinarei la sorte del reattore nucleare. Quindi, anche se il Consiglio regionale non ha ritenuto di aderire tout court a questa vertenza giudiziaria, anche perchè riteneva di non avere sufficienti elementi, ho ritenuto che fosse opportuno riproporre quanto meno la decisione di prendere dei contatti con il comitato che ha promosso questi ricorsi, in modo da verificare se ci sono le condizioni per affiancarsi in questa procedura giudiziaria. Rimane ferma la necessità di richiedere, da parte della Valle d’Aosta, da parte di una regione che è particolarmente minacciata dalla vicinanza del Superphoenix, la chiusura di questo impianto.

Si tratta di un impianto che da un punto di vista economico si è rivelato un fallimento, nel senso che è costato moltissimo, continua a costare moltissimo e l’energia che produce è sicuramente a costi molto più elevati di qualsiasi altra centrale o qualsiasi altro impianto.

Questo reattore è un prototipo , per ora l’unico esistente al mondo, che già adesso probabilmente non può più funzionare come surgeneratore. Cioè, il principio su cui si basava, che è quello di utilizzare questa sostanza fortemente radioattiva, il plutonio, come base del processo e di ottenere nel corso del processo un quantitativo di plutonio ancora superiore, si è rivelato impraticabile alla luce degli incidenti del 1988. Pertanto, se potrà funzionare, questo reattore funzionerà soltanto come una normale centrale al plutonio e non come un surgeneratore che produce più combustibile di quello che consuma; in definitiva i principi su cui si basava questa ricerca sono falliti.

Senza stare a richiamare ancora una volta le scelte referendarie fatte nel 1987, quando a stragrande maggioranza la popolazione italiana, ed anche la popolazione valdostana, si è pronunciata per una uscita dell’ENEL da progetti nucleari all’estero, voglio comunque ricordare quanti siano gli elementi che ci inducono ad un impegno più deciso da parte dell’Amministrazione regionale su questo terreno.

Rispetto ad un problema grave come quello del Superphoenix, che rappresenta un grado di rischio enormemente superiore rispetto a quello rappresentato da una qualsiasi centrale nucleare, credo che non sia sufficiente, da parte dell’Amministrazione regionale, limitarsi a chiedere garanzie, a chiedere informazioni su cosa succede. Si tratta invece di affiancarsi con molta decisione a chi chiede di fermare questo esperimento a scala industriale che si è rivelato già fallimentare e che rischia solo di produrre degli incidenti terribili per la nostra regione.

Credo che questa mozione, pur non presentando la radicalità della precedente iniziativa che non è stata accolta dal Consiglio, ma avendo come scopo quello di avviare un rapporto con chi si oppone a questa centrale nucleare, possa essere accolta dal Consiglio anche alla luce di quello che è successo nell’ultimo mese.

Presidente- Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

Mafrica (PCI) - Assieme al Consigliere Tonino abbiamo presentato una interrogazione, ritornando sull’argomento per i motivi che già ha esposto il Consigliere Riccarand. Preannuncio che siamo favorevoli all’approvazione della mozione da lui presentata.

Con l’interrogazione, alla luce dei ripetuti incidenti, chiediamo alla Giunta quali informazioni attendibili ha ottenuto in merito a questi incidenti, in quali tempi e quali notizie ha avuto sulla gravità di questi incidenti, che sono valutati diversamente da ciò che si apprende dalla stampa.

Vogliamo anche conoscere dalla Giunta se hanno fatto passi in avanti le iniziative per tutelare la salute della popolazione valdostana da eventuali incidenti gravi che si verificassero al reattore Superphoenix. Crediamo che debbano essere prese, almeno dal punto di vista dello studio, iniziative nel campo della protezione civile, oltre che iniziative per dotare la Regione delle dovute attrezzature di misurazione costante della radioattività.

Presidente - Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Ce n’est pas la première fois qu’on pose la question de la centrale nucléaire de Creys-Malville. Dans une des dernières séances j’avais meme représenté aux Conseillers qui m’avaient posé des questions que de la part de la Nersa, la société mixte ENEL, EDF et ERVE, existait la possibilité de prévoir une visite - que, si on est d’accord, on peut encore mettre sur pied - afin de voir sur place ce qui se passe et poser les questions que mieux les Conseillers voudront, directement aux experts qui gèrent la centrale de Creys-Malville.

Comme dans les autres occasions, malheureusement on a eu la possibilité de connaître les difficultés de la centrale; je veux rappeler - et l’a déjà fait M.Riccarand - qu’il y a déjà eu une série de problèmes. Un des derniers problèmes est du au mauvais fonctionnement d’un des barillets de sodium, ce qui avait obligé à arrêter la centrale. Après un certain délai la centrale avait démarré avec un fonctionnement partiel; en effet elle ne fonctionnait qu’à 50% de sa potentialité et par la suite il y a eu encore cette nouvelle difficulté.

De notre part on a toujours demandé, soit à l’ENEL qu’aux autres, de connaître les difficultés concernant cette centrale; on a eu une série de réponses, dont j’avais déjà fait part aux Conseillers, et en plus il y a la possibilité de prévoir cette visite avec les Conseillers qui le désirent, afin de pouvoir, sur place, connaître mieux toutes les difficultés. Aujourd’hui on a présenté une nouvelle requete écrite afin de connaître ce qui se passe.

Pour ce qui est de la requête posée de la part de M.Mafrica, de savoir quelles sont les mesures que notre Région a mises sur pied, face à une difficulté comme nous l’avons eue au moment de Chernobyl, comme vous savez on a prévu, en devançant les programmes au niveau national de la protection civile, le réseau de protection civile qui est en train d’être mis sur pied. Il y a eu l’appel d’offres; la commission compétente est en train d’examiner les réponses à la suite du projet que nous avons rédigé et qui est à même de décerner, et donc de nous donner tout de suite, les résultats d’une observation qui est la plus précise au moment, pour pouvoir alerter la population en conséquence.

Je dois en même temps dire que les mesures à prendre sont tellement réduites que si dans le cas échéant on devrait avoir un dégât de la portée de Chernobyl, il y aurait des problèmes pour intervenir. De ce qu’on a appris et d’après les relations on ne pourrait pas avoir les memes conséquences du point de vue des radiations et des conséquences directes à la population; il y aurait par la suite une série de mesures à prendre pour ce qui est l’alimentation des zones concernées. Pour ce qui est du nucléaire, la Région s’est déjà exprimée clairement, en disant que notre région ne veut pas de choix de ce genre.

Sur la participation de l’ENEL avec une quote-part qui est de 30%, au-delà du référendum il y a déjà eu une réponse à ce sujet, qui avait été donnée au Parlement: les choix se référaient au futur et non pas au passé, c’est-à-dire, surtout au moment où le plan énergétique national est encore là au débat, n’a pas encore été discuté jusqu’au bout; on n’a pas encore eu de réponses sur les choix qui seront faits surtout pour ce qui est de la possibilité de fournir l’énergie nécessaire aux différentes requêtes qui sont en train d’augmenter, et pour ne pas employer certains systèmes, voire le nucléaire, compte tenu aussi des choix que les autres pays ont fait dans ce sens, de limiter, ou bien de ne pas plus construire les centrales nucléaires. Donc je crois que de notre part on a déjà choisi la méthode qu’on veut adopter.

Pour ce qui est de la motion, là où on dit "di chiedere al Governo italiano ed all’ENEL di porre fine alla partecipazione italiana alla NERSA ...", j’avais déjà dit qu’il ne s’agit pas de demander à l’ENEL de ne plus avoir cette participation, étant donné que l’engagement a déjà été pris. L’unique choix qui avait été fait, est que l’ENEL n’augmente pas le pourcentage de participation et que dorénavant il n’y ait plus d’engagements de ce genre. Mais la réponse officielle qui nous a été donnée c’était que les engagements pris seront maintenus.

Pour le restant "Impegna la Giunta regionale a prendere contatti con il Comitato Europeo contro il Superphénix, con sede a Ginevra, per concordare comuni iniziative finalizzate alla chiusura dell’impianto di Creys-Malville", de notre part il y a toujours eu la possibilité de prendre des contacts et nous avons eu encore récemment les contacts nécessaires pour avoir des garanties que, si la centrale va démarrer de nouveau, il y ait des assurances sur le fonctionnement. Il y aura encore là la possibilité d’apprendre ce qui se passe dans les jours qui viennent, après qu’il y aura la réponse du commissaire qui doit établir si et comment on peut continuer une certaine activité, ou bien la centrale doit être démantelée.

Au moment où il y aura ces réponses, ce sont justement les réponses les plus techniques face à une position qui au point de vue politique a déjà été clairement donnée dans d’autres occasions.

Par conséquent on s’abstiendra sur la motion, pour la simple raison que sur la première partie on a déjà eu les réponses, sur la deuxième on va attendre les réponses de l’enquête qu’on est en train de mener à titre officiel. A ce moment-là ce seront les parties mêmes qui n’auront pas envie de faire démarrer la centrale s’il y a encore des difficultés et par conséquent on sera très attentif. Je répète, on pourrait en profiter pour avoir cette rencontre officielle, afin que les Conseillers puissent avoir les réponses les plus adéquates aux doutes qu’ils ont encore.

Presidente - Ha chiesto di parlare il Consigliere Riccarand, ne ha facoltà.

Riccarand (VA) - Devo dire che la posizione della Giunta è ancora una volta totalmente insoddisfacente. Dice il Presidente che dobbiamo aspettare i risultati di questa indagine che verrà fatta, però questa perizia nasce dal fatto che c’è stata una città, che ci sono stati degli enti pubblici, che ci sono state delle associazioni che hanno portato in giudizio davanti al tribunale amministrativo la società che gestisce il Superphoenix. Se tutti avessero fatto come la Regione Valle d’Aosta, che si è rifiutata di partecipare a questo ricorso, non avremmo neanche l’incarico di una perizia, non avremmo assolutamente niente.

Questa perizia è stata decisa dal tribunale, perchè c’è una causa che è stata sollevata dalla città di Ginevra e da altri organismi, da altri comuni svizzeri, da altre associazioni. La Regione Valle d’Aosta, sollecitata ad affiancarsi a questa iniziativa, ha detto di no, ha detto: "Andate avanti voi che noi stiamo qui a guardare cosa succede".

A me questa sembra una posizione totalmente subalterna agli interessi filonucleari da parte di una regione che si è proclamata dieci anni fa zona denuclearizzata, zona al di fuori di qualsiasi attività e commercio nucleare, e che poi non ha il coraggio di prendere posizione contro quello che è l’esempio più degenerato della politica nucleare, che è appunto questo prototipo di reattore al plutonio di Creys-Malville.

Quindi, credo che la posizione della Giunta regionale sia una posizione inaccettabile, debole, al di sotto delle responsabilità, che sono quelle che dovrebbero essere assunte da un governo che si preoccupa della condizione di vita della propria comunità, e al di sotto delle cose che si possono e si debbono fare.

Per quanto riguarda la preoccupazione di non insistere con l’ENEL perchè esca dalla NERSA, l’interpretazione dell’ENEL che gli impegni precedenti al referendum devono essere mantenuti è una interpretazione molto discutibile, perchè non è più consentita la partecipazione dell’ENEL a centrali nucleari all’estero. Poi c’è il fatto che comunque l’ENEL continua a versare soldi alla NERSA, perchè queste opere di manutenzione, di potenziamento dell’impianto sono opere che richiedono continuamente degli investimenti. E allora come si giustificano questi investimenti, visto che non possiamo più partecipare a questo progetto? Anche qui c’è una contraddizione molto grossa che dovremmo sollevare e rimarcare con forza, invece di assumere un atteggiamento defilato, di chi rimane a guardare.

Gli esperti nucleari francesi anni fa sostenevano che per quanto riguarda il sistema nucleare francese non c’era nessun rischio di incidente; dopo Cernobyl hanno cominciato a dire che i rischi di incidente erano di alcuni millesimi; nell’ultimo rapporto riservato sulla sicurezza nucleare in Francia dicono che ci sono dei rischi di alcuni centesimi. Essi dicono che abbiamo il 94% di sicurezza che nei prossimi dieci anni non succederà niente. Ma questo è un rischio terribile, perchè vuol dire che c’è un 6% di rischio che nei prossimi dieci anni succeda qualcosa; però se succede non è che si possa rimediare in qualche modo.

Quindi, dalla sicurezza totale al rischio infinitesimale siamo arrivati ormai a dei livelli percentuali che sono estremamente preoccupanti. Di fronte a questo non possiamo rifugiarci in atteggiamenti così ipocriti.

Del resto, in Francia, in Svizzera, come è già avvenuto in Italia, stanno andando avanti delle richieste ormai popolari molto forti di uscire dal nucleare, di percorrere anche la strada referendaria contro il nucleare. Credo che da parte della nostra regione si potrebbe e si dovrebbe giocare un ruolo molto più incisivo su questo terreno.

Presidente- Pongo in votazione la mozione in oggetto:

Esito della votazione

Presenti: 24

Votanti: 4

Favorevoli: 4

Astenuti: 20 (Agnesod, Andrione, Bich, Faval, Fosson, Gremmo, Lanivi, Lavoyer, Limonet, Louvin, Milanesio, Mostacchi, Pascale, Perrin, Rollandin, Stévenin, Trione, Vallet, Viérin e Voyat)

Il Consiglio non approva

***