Oggetto del Consiglio n. 1038 del 14 febbraio 1990 - Resoconto
OGGETTO N. 1038/IX - RINVIO DELLA MOZIONE: "INIZIATIVE PER LA SMILITARIZZAZIONE DELLA GESTIONE DELLA LINEA FERROVIARIA AOSTA-CHIVASSO".
PRESIDENTE:Do lettura della mozione presentata dal Consigliere Riccarand ed iscritta al punto 31 dell’ordine del giorno.
MOZIONE
RICHIAMATO il Documento Conclusivo approvato al termine dei lavori della Conferenza svoltasi ad Ivrea il 20 febbraio 1989 sulle "Prospettive di potenziamento della direttrice ferroviaria Chivasso-Ivrea-Valle d'Aosta", promossa dalle Regioni Piemonte e Valle d'Aosta, dalla Provincia di Torino e dai Comuni di Chivasso, Ivrea e Aosta;
RILEVATO che tale Documento esprimeva nei confronti della "Gestione della linea" le seguenti valutazioni:
"Pur apprezzando l'opera svolta dal Genio Ferrovieri, gli enti promotori ritengono che l'Amministrazione Militare, date le sue peculiarità, sia più idonea a gestire una linea ferroviaria di interesse locale non di interesse interregionale ed internazionale";
EVIDENZIATO che
- nel corso del 1989, a causa delle agitazioni dei lavoratori dell'Ente FFSS, il servizio ferroviario nella tratta Aosta-Chivasso ha subito pesanti e frequenti limitazioni a causa dello spostamento dei militari, che vengono dirottati in altri compartimenti ferroviari per sostituire il personale FFSS in sciopero;
- tale situazione comporta, in occasione di uno sciopero di 24 ore indetto in un compartimento, la sostituzione dei treni con servizi automobilistici sulla tratta Chivasso-Aosta per la durata di 4 o 5 giorni, a causa del tempo impiegato dai militari del Genio per raggiungere il compartimento nel quale è programmata l'astensione dal lavoro;
- gli utenti della linea Chivasso-Aosta vengono in tal modo a subire una pesante penalizzazione discriminatoria determinata dalla elevatissima frequenza con cui tale situazione si verifica e dalla impossibilità per gli autoservizi sostitutivi di rispettare le coincidenze a Chivasso con i servizi ferroviari delle tratte Torino-Milano, Chivasso-Asti, Chivasso-Casale, nonché quelle con i servizi automobilistici per le valli valdostane e per le località canavesane;
RITENUTO di dover condividere la protesta del "Comitato Utenti della Ferrovia Chivasso-Ivrea-Valle d'Aosta", che nel mese di novembre ha raccolto tra i viaggiatori della linea oltre tremila firme in calce ad una petizione che, nel richiamare la necessità del potenziamento del servizio, sottolinea la richiesta di "garantire il mantenimento del servizio in occasione degli scioperi in altri compartimenti, in modo da evitare il ripetersi della situazione di inaccettabile disagio subita dagli utenti"
il Consiglio regionale
della Valle d'Aosta
DELIBERA
di impegnare la Giunta regionale ad assumere le opportune iniziative:
1) per ribadire all'Ente FFSS la richiesta di una smilitarizzazione della gestione della linea ferroviaria Aosta-Chivasso;
2) per richiedere, comunque, all'Ente FFSS di non distogliere l'attuale personale militare dalla linea Aosta-Chivasso in caso di scioperi in altri compartimenti,
suggerendo anche che l'eventuale utilizzo di servizi automobilistici sostitutivi sia predisposto nelle località interessate dallo sciopero e non sull'unica linea ferroviaria che serve la Valle d'Aosta.
IMPEGNA
la Giunta regionale a riferire al Consiglio entro 60 giorni.
PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.
RICCARAND (VA):Questa mozione affronta un altro argomento che ritorna periodicamente all'attenzione del Consiglio, perché concerne la gestione da parte del Genio Ferrovieri della linea ferroviaria Aosta-Chivasso.
Con la mozione si vuole affrontare in particolare un problema molto specifico, quello dell'interruzione del servizio lungo la linea Aosta-Chivasso quando si verificano degli scioperi in altri compartimenti ferroviari. In tali occasioni viene ordinato al Compartimento di Torino di distaccare una parte dei ferrovieri, ma spesso anche tutti, dalla linea Aosta-Chivasso e di inviarli in altri compartimenti per cercare di far viaggiare almeno i treni più importanti.
In conseguenza di questi spostamenti il servizio sulla Aosta-Chivasso viene sostituito da un servizio automobilistico, che però non riesce a rispettare gli stessi orari del treno, perché il pullman deve seguire percorsi molto più lunghi. Questo, ovviamente, fa sì che gli utenti della ferrovia perdono le possibili coincidenze per altre località a Chivasso o a Torino e si determina un grosso disagio che è aggravato dal fatto che, per spostare il Genio Ferrovieri per un solo giorno di sciopero che si verifica, ad esempio, nel Compartimento delle Marche, i ferrovieri stanno via tre o quattro giorni (spostamento, organizzazione del servizio...); ne consegue che la situazione di disagio perdura tre o quattro giorni anche in Valle d'Aosta.
Questa eventualità si è verificata molte volte nel corso del 1989 e si sta ripetendo nel 1990, creando una situazione di notevole disagio.
Ora, la richiesta di questo Consiglio, che a mio avviso va ribadita con forza e sulla quale prima o poi bisognerà approdare a qualche risultato concreto, anche perché trattasi di un discorso che ha risvolti occupazionali importanti, dovrebbe essere quella di smilitarizzare la linea e di riuscire ad avere del personale civile, in modo che ci possa essere una gestione più efficiente, più continua e capace di dare occupazione alle forze lavorative locali, lungo tutta la linea ferroviaria.
Evidentemente questa è la posizione di fondo, sulla quale però io credo che noi dovremmo poter riuscire a fare qualcosa di più delle semplici dichiarazioni di principio, arrivando a stabilire delle scadenze ed a bloccare definitivamente le convenzioni che vengono fatte fra le Ferrovie dello Stato ed il Ministero della Difesa, in modo da porre comunque un termine alla gestione da parte del Genio Ferrovieri.
Tuttavia, finché dura questa gestione, bisognerebbe quantomeno riuscire ad avere la garanzia che non si verifichino più questi disagi, in modo da avere una linea che non sia sguarnita e messa praticamente in condizioni di non funzionare tutte le volte che si verifichi uno sciopero in qualche altro compartimento, magari anche lontano.
All'interno del Compartimento di Torino, la linea ferroviaria Chivasso-Aosta è quella non elettrificata che ha la più alta utenza di passeggeri. Noi sappiamo anche che è l'unica che serve la nostra regione e che può essere notevolmente accresciuta nella sua funzione e nel suo utilizzo. E' chiaro, però, che se l'utente, che deve già essere reindirizzato culturalmente verso la ferrovia, dopo anni di cultura automobilistica, la prima volta che prende la ferrovia incappa in una di queste giornate sciagurate, in cui si ripetono disguidi vari e servizi sostitutivi, ne ricava un effetto disastroso e diventa difficile far ricuperare un'immagine positiva al servizio ferroviario.
Noi chiediamo quindi che la Giunta regionale effettui un intervento diretto non nei confronti del Compartimento, che in questo caso forse si limita solo ad applicare delle direttive, ma nei confronti della Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato, dell'ing. De Chiara e dei più alti livelli della Direzione Generale delle Ferrovie, perché queste situazioni non si verifichino più, perché si trovi una soluzione che garantisca comunque il servizio sulla nostra linea e, visto che già siamo penalizzati da questo tipo di gestione, perché non ci sia questo spostamento del personale quando si verificano scioperi da altre parti.
PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Gremmo; ne ha facoltà.
GREMMO (UAP):Secondo me, il documento presentato dal Consigliere Riccarand non è condivisibile senza l'inserimento di una ulteriore richiesta nella parte deliberativa.
Sulla illustrazione del Consigliere Riccarand non si può che essere d'accordo. Fuori della Valle d'Aosta (Ivrea, Chivasso,..), alcuni movimenti autonomisti hanno contribuito parecchio alla raccolta di quelle firme cui si fa cenno anche in questo documento. L'Union Piemonteisa ha dato una mano per raccogliere circa 3000 firme sul problema dell'utilizzazione del personale militare nella gestione della Chivasso-Ivrea-Aosta e quindi credo che non ci sia alcun timore nell'essere d'accordo sull'esigenza di porre rimedio a questo grosso fastidio ed a questi disagi spaventosi che, specie in certe ore del mattino e della sera, vengono a determinarsi a causa dell'utilizzazione, secondo me molto arbitraria, del personale militare di questa linea in occasione di agitazioni sindacali in giro per l'Italia. Su questo quindi non ci sono dubbi.
Va anche tenuto presente, tra l'altro, che è in progetto l'eliminazione della caserma di Chivasso del Genio Ferrovieri e tutto quel corpo militare sarà gestito in modo unitario e centralizzato direttamente da Torino, con conseguenze di non poco conto, perché una cosa è avere la presenza dei ferrovieri a Chivasso, altra cosa invece è averla centralizzata a Torino.
Io viaggio spesso in treno ed anche a me è capitato più di una volta di dover giungere fino ad Aosta, ma poi a Chivasso mi sono ritrovato a dover salire su dei pullman e arrivare con ritardi di mezz'ora. Una volta mi è addirittura capitato di arrivare ad Aosta dopo l'una di notte. Detto questo, quindi, credo di poter condividere la richiesta di smilitarizzazione della linea.
Vorrei far presente al Consiglio però che io non sono d'accordo sul punto della deliberazione in cui si chiede solo la smilitarizzazione della linea. Faccio in proposito un'osservazione ad alta voce.
Senza andare tanto distante, prendiamo una linea a noi geograficamente vicina, quella da Biella a Santhià. Tutti gli anni quella linea ha gli stessi disagi della linea Chivasso-Aosta, perché manca il personale e si istituiscono dei servizi sostitutivi con i pullman. Questo avviene quando i ferrovieri meridionali, che sono la stragrande maggioranza di quelli impegnati nel Compartimento di Torino, chiedono di andare in ferie a casa loro, nel Meridione (ed hanno ragione), oppure quando gli stessi ferrovieri vanno a votare. Ne consegue che nel periodo elettorale, in cui tra l'altro la gente viaggia di più, capita che nelle linee secondarie piemontesi la gente non possa prendere il treno, ma debba viaggiare sui pullman sostitutivi, perché anche i ferrovieri meridionali che lavorano in Piemonte vogliono (giustamente, tra l'altro) andare a votare al loro paese.
Io non ce l'ho con i ferrovieri meridionali, che hanno perfettamente ragione di andare a votare o a trascorrere le ferie al loro paese, ci mancherebbe altro! Stiamo attenti, però, perché, se si chiede la smilitarizzazione e basta, si cade dalla padella nella brace. Esistono infatti e sono abbastanza attivi (qualche mese fa c’è stato addirittura uno sciopero specifico) i comitati dei ferrovieri meridionali che vogliono il trasferimento ed è in atto un grosso contenzioso da parte di questi Cobas di meridionali delle ferrovie nei confronti dell'Ente Ferrovie dello Stato, per chiedere appunto i trasferimenti.
Ora, la stragrande maggioranza dei disagi patiti dagli utenti delle linee secondarie piemontesi deriva proprio dal fatto che la stragrande maggioranza del personale delle ferrovie che lavora in Piemonte vuole tornare nel Meridione.
A Bussoleno, dove io sono Consigliere comunale e dove forse anche per questo gli autonomisti hanno il 15% dei voti, noi abbiamo il grosso problema dei meridionali che lavorano nelle ferrovie della Valle di Susa e che ad ogni piè sospinto creano dei problemi di non poco conto, perché vogliono tornare al paese. Si tratta ovviamente di tutte cose legittime e giuste.
Che cosa avverrebbe nel caso ci si limitasse alla richiesta del Consigliere Riccarand? Noi avremmo la smilitarizzazione e quindi non avremmo più lo spostamento dei militari in caso di scioperi, ma avremmo una barca di ferrovieri meridionali non residenti che, giustamente, come i loro colleghi delle altre linee ferroviarie del Nord, ma soprattutto del Piemonte, dove sembra quasi che per destino i problemi si accaniscano più che non in altre regioni vicine, ad ogni piè sospinto, vuoi per votare, vuoi perché c’è la festa del paese, vuoi perché c'è una cosa o un'altra, che chiedono di andarsene a mille chilometri di distanza, oltretutto con i biglietti omaggio, perché è notorio che i ferrovieri non pagano.
Ecco allora che io ho presentato un emendamento (so già che me lo voterò da solo, ma politicamente va bene così), dove propongo di aggiungere al termine del primo punto della parte deliberativa: "... e per chiedere che il reclutamento del personale su tale linea avvenga solo per personale residente nelle due regioni (Piemonte e Valle d'Aosta) da almeno cinque anni e che sia dipendente delle FFSS da almeno cinque anni". In caso contrario, noi correremmo il rischio di avere una ferrovia senza i soldati, cosa che può essere valutata come un passo in avanti o in dietro secondo i punti di vista, anche se nella situazione attuale sarebbe indubbiamente un passo in avanti, ma correremmo il rischio di vedere aggravati i problemi. Infatti adesso i ferrovieri vengono spostati da altre parti solo in occasione di scioperi per tamponare i buchi, ma se noi ottenessimo soltanto la smilitarizzazione della linea e senza dimenticarci che, Schimberni a parte, proprio le FS, sull’onda della gestione Ligato, hanno fatto più assunzioni in certe regioni che non in altre, correremmo il rischio di andare verso una eventuale gestione fatta con del personale che giustamente chiede di essere trasferito.
Per carità! Tale personale farebbe bene ed io non voglio criticare i ferrovieri meridionali che un domani intenderanno chiedere il trasferimento. Essi avrebbero perfettamente ragione ed anch'io farei lo stesso. Io non vado a fare i concorsi nel Meridione, ma comunque io farei lo stesso.
Io ho presente l’esempio delle linee di Biella, che sono parametrabili alla nostra, ma vi posso garantire che in certi periodi (elezioni, ferie...) quelle linee si trovano in una situazione peggiore di quella della Valle. Ecco allora che, per evitare di avallare questa grave situazione, io propongo l'emendamento cui già ho fatto cenno (si tratta di una scelta politica e sarà da verificare quanto di essa potrà effettivamente essere realizzabile) per ribadire non solo la richiesta della smilitarizzazione della linea, che mi vede perfettamente d'accordo, ma anche che la gestione sia fatta attraverso l'arruolamento di persone che siano residenti nelle due regioni, per le tratte di relativa competenza, da almeno cinque anni e che da almeno cinque anni lavorino nelle Ferrovie dello Stato, altrimenti corriamo il rischio di trovarci in una situazione peggiore dell'attuale.
E' chiaro che va fatto anche un altro discorso, sempre di natura politica. Io ho visto con che superficialità qualcuno ha criticato la scelta della Valle d'Aosta di proporsi come motore trainante della linea ad alta velocità Santhià-Aosta-Martigny. Personalmente credo che sia stato sbagliatissimo l'atteggiamento di chi ha sottovalutato l'importanza che è una delle prime volte che una Regione prende il toro per le corna per affrontare un certo problema.
Non dimentichiamo che oggi si sta cominciando a ragionare anche in termini di privatizzazione. Non è un discorso campato in aria, perché qualcuno ha già parlato di una possibile privatizzazione della linea Milano-Genova e ci sono settori imprenditoriali che hanno già detto chiaramente che, se avessero la possibilità di gestire in proprio quella linea, ne abbatterebbero i costi di gestione e ne abbrevierebbero i tempi di percorrenza.
Io non so se la soluzione del problema dei trasporti e dei collegamenti della Valle d'Aosta con la pianura padana e con il resto della penisola passi attraverso le Ferrovie dello Stato, divise o non divise in due carrozzoni clientelari, ma voglio solo sottoporre alla attenzione del Consiglio il fatto che si comincia a ragionare in termini di privatizzazione e chissà che una privatizzazione non possa vedere la Regione proporsi magari come capofila nel proporre di creare qualcosa di diverso, non solo per quanto riguarda la realizzazione di linee nuove, ma anche per quanto riguarda la loro gestione.
Fatto tutto questo ragionamento, ecco allora che io considero limitativo il documento così com'è stato proposto, nel senso che, secondo me, in esso manca la possibilità di nuove alternative oltre a quella tra la gestione militare e la gestione burocratica del carrozzone del parastato. Credo invece che noi siamo già abbastanza forti per ipotizzare e percorrere strade diverse.
PRESIDENTE:Ha chiesto la parola l’Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti, Lanivi; ne ha facoltà.
LANIVI (ADP):Ho chiesto la parola per proporre il rinvio di questa mozione al prossimo Consiglio sulla base delle considerazioni che seguono e nel contempo chiedo scusa al Consigliere Gremmo, che ha svolto il suo intervento prima ch'io potessi chiedere il rinvio della mozione.
Fermi restando i due obiettivi da perseguire, la smilitarizzazione e la non penalizzazione dell'utenza in caso di sciopero, proporrei di rendere più completa la mozione, in modo che tenga conto anche del percorso sin qui seguito e delle varie iniziative avviate, che non hanno interessato solo il Compartimento di Torino.
Voglio fare un solo esempio. Per quanto attiene alla penalizzazione dell'utenza in caso di trasferimento del personale militare in occasione di scioperi, si è svolto un incontro addirittura a livello governativo con il precedente Ministro Santuz, poco prima delle dimissioni di De Mita, il quale aveva negato ogni possibilità di aderire completamente alle richieste della Regione Valle d'Aosta, tendenti ad evitare tout court il trasferimento altrove dei militari in caso di scioperi in altri compartimenti. Ci è stato risposto che poteva essere preso in esame il non spostamento dei militari solo nel caso in cui gli scioperi investissero alcuni compartimenti, ma non l'intera rete nazionale.
Vi sono stati anche altri confronti o rapporti ad un livello superiore a quello compartimentale, tant'è che, in occasione del rinnovo della convenzione con il Ministero della Difesa (colgo l'occasione per ricordare che questo ministero incontra molte difficoltà nel parlare con la Regione, nel senso che, in linea di massima, è forse l'unico Ministero che non convoca, non chiama o non sente mai la regione) e con l'Azienda delle Ferrovie dello Stato la Regione era riuscita a far inserire un comma per far sì che le parti contraenti si impegnassero a studiare ed a verificare sotto il profilo tecnico ed amministrativo la possibilità di spostare in altra regione la gestione di una linea scuola militare.
La possibilità di tale spostamento in altra regione era stata trattata anche a livello parlamentare. Le cose sono andate abbastanza avanti, finché ad un certo punto c'è stato uno stop.
Ho ricordato tutto questo perché la presentazione di una mozione come quella proposta, fa supporre che si parta dall'anno zero, mentre io credo che si debba recuperare ciò che si è fatto, cercando di inserire questa nuova richiesta, che noi condividiamo, in un documento più complessivo.
Per questo motivo chiederei alla cortesia del Consigliere presentatore della mozione di accettare il rinvio della discussione del suo documento al prossimo Consiglio e nello stesso tempo dichiaro la mia disponibilità a concordare un testo più completo.
PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.
RICCARAND (VA):Accolgo la proposta dell'Assessore, sperando nell'utilità di una nuova risoluzione che rappresenti tutto il Consiglio.
Raccomanderei soltanto all'Assessore di verificare il problema dell'utilizzazione dei militari anche con la Regione Piemonte, perché so, ad esempio, che essa ha recentemente assunto una posizione molto simile a quella della mozione da me presentata ed un impegno, specie per la tratta Chivasso-Ivrea, che, unito al nostro impegno, potrebbe aiutarci a trovare una soluzione a livello governativo.
PRESIDENTE:Se non ci sono altre osservazioni, il Consiglio prende atto del rinvio della mozione.
IL CONSIGLIO
prende atto del rinvio della mozione alla prossima adunanza consiliare.