Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1015 du 4 novembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 1015/XVI - Reiezione di mozione: "Impegno all'introduzione di agevolazioni dell'aliquota Iva sull'acquisto dei prodotti igienico-sanitari femminili".

Bertin (Presidente) - Punto n. 66. Per l'illustrazione della mozione, consigliere Padovani ne ha facoltà.

Padovani (FP-PD) - Mi permetta, innanzitutto, di ringraziare i colleghi della maggioranza per aver voluto firmare insieme a me questa mozione che penso tratti un tema davvero importante.

Uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione, sancito dall'articolo 3, è l'uguaglianza, un'uguaglianza che non deve limitarsi a essere formale ma che si vuole di sostanza, come specificato dalla nostra carta fondamentale.

Ebbene, questa mozione parte proprio dalla considerazione di come sia difficile parlare di uguaglianza quando essere donna nel 2021 rimane più difficile e costoso dell'essere uomo, sia sul lavoro che nella quotidianità.

Quando avere le mestruazioni - non penso di doverlo ricordare ma lo ricordo, non sono una libera scelta - è considerata una cosa da ricchi tanto quanto avere una Ferrari in garage. Questa mozione vuole nel suo piccolo partire dalla vita di tutti i giorni per cercare di risolvere un problema e lanciare un segnale affinché si cancelli quell'ingiustizia che vede gli assorbenti e gli altri prodotti igienici che riguardano le mestruazioni tassati al 22%, come una Ferrari appunto, e non al 4% come un bene di prima e reale necessità quali sono.

Sono tanti i Paesi che stanno facendo passi avanti importanti per l'abolizione o la riduzione della cosiddetta "Tampon Tax", basti pensare che recentemente la Spagna ha abbassato l'aliquota dal 10 al 4%, dopo che già le Canarie l'azzerarono completamente nel 2017.

Anche il Regno Unito si è mosso nella stessa direzione con la riduzione dal 17,5% al 5%, seguito dalla Francia, dal Belgio e dall'Olanda che hanno rispettivamente una tassazione pari al 5 e al 6%.

Altri esempi virtuosi sono poi l'Irlanda, che dal 2015 ha azzerato la tassazione, e la Scozia, dove gli assorbenti sono ormai distribuiti gratuitamente alle studentesse.

Al di là dei confini europei invece il primo Paese al mondo ad agire per calmierarne il prezzo è stato il Kenya dove, a causa delle difficoltà economiche, molte giovani erano costrette a disertare la scuola nei giorni del ciclo mestruale. Dal 2004 il costo dei beni, (inc) riservati, è stato ridotto fino alla distribuzione gratuita negli istituti scolastici iniziata nel 2011.

Detassati infine sono anche in Canada, in India, in Nigeria, in Libano, in Nicaragua, in Australia, in Jamaica e in Tanzania. Stesso discorso nello Stato di New York e, più recentemente, in altri Stati degli Stati Uniti dove ricordo che la tassazione varia tra il 4 e il 9%.

Nel corso della sua vita una donna utilizza mediamente 12.000 assorbenti per un totale di spesa stimato, ed è una stima prudente, di oltre 2 mila euro e se è già profondamente ingiusto che il ciclo mestruale venga trattato come un lusso, cosa che evidentemente non è, lo è ancora di più se pensiamo che per molte famiglie nelle quali c'è una donna in età fertile si tratta di una spesa davvero considerevole.

È ingiusto, dicevo, come è ingiusto che il ciclo mestruale venga talvolta considerato un tabù, un qualcosa da nascondere, di cui vergognarsi o, peggio, pretesto sessista, per aggredire o schernire una donna.

Sulla base di queste considerazioni - visto che è la Costituzione stessa a ricordarci come sia compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana - ho voluto presentare questa mozione che vuole assolvere un duplice compito della politica: agire e dare un segnale.

Agire, chiedendo agli Assessori competenti di dare il via a un progetto per mettere a disposizione in modo gratuito prodotti igienico-sanitari in tutte le scuole della nostra regione e di costruire momenti di sensibilizzazione del ciclo mestruale nelle scuole, affinché si possa mettere un freno a quanto evidenziato in precedenza.

Dare un segnale, sollecitando i Comuni valdostani a seguire l'esempio di applicazione di una scontistica sui prodotti igienico-sanitari femminili in vendita presso le farmacie comunali in gestione e parallelamente di attuare un'azione di marketing pubblicitario, come già approvato nel Comune di Aosta e di sostenerla in questo percorso.

Ma se questo è quello che possiamo fare noi direttamente, cominciando a lavorare da domani, credo anche che sia importante che tanto la Giunta quanto il Consiglio nella sua interezza s'impegnino a sostenere in tutte le sedi l'introduzione dell'aliquota I.V.A. agevolata al 4% per i prodotti igienico-sanitari femminili.

Qui non posso non parlare delle novità di questi giorni, perché questa mozione era stata presentata ormai un Consiglio e mezzo fa, nello scorso Consiglio ordinario, quello che poi non si è tenuto.

La novità di questi giorni è che il Governo nazionale ha inserito nella legge di bilancio la detassazione dei prodotti igienico-sanitari dal 22% al 10%. Se questa novità fosse poi approvata dal Parlamento - cosa ancora non scontata - i prodotti per l'igiene di chi ha un ciclo mestruale potranno essere considerati come prodotti di cura della persona e dispositivi medici, al pari, per fare un esempio, delle lamette da barba degli uomini, con però una sostanziale differenza: noi uomini possiamo scegliere di risparmiare in questo settore, acquistando per esempio un rasoio elettrico, scelta di risparmio che invece le donne non possono fare, perché potrebbero risparmiare comprando la coppetta mestruale o gli assorbenti lavabili, cosa che non tutte possono fare, soprattutto se soffrono di patologie come vaginismo, vulvodinia o endometriosi.

Questa novità ovviamente ha creato entusiasmo, però io penso che ci sia un rischio che si corre dietro a questa novità, cioè pensare che si stia parlando soltanto di far risparmiare qualche soldo a fine mese e non invece del riconoscimento di un diritto che, in questo frangente, potrebbe appunto venire trattato come una gentile concessione e non come un dato di fatto, come un diritto quindi, qualora il Parlamento - come invece si auspica in questa iniziativa - non provasse magari a fare un atto un po' più di coraggio, quindi di arrivare a portare la tassazione al 4%.

La povertà mestruale è un fatto conclamato e riguarda le fasce economicamente più a rischio e oggi più che mai.

A maggior ragione io penso che dobbiamo dare un segnale e deve essere un segnale forte, affinché non fra qualche anno ma oggi finalmente ci si possa allineare al resto della civiltà.

Presidente - La discussione è aperta. Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Accogliamo con favore questa iniziativa presentata dal consigliere Padovani e sottoscritta dai consiglieri Chatrian, Cretier, Jordan e Marguerettaz, perché il fatto che siano cinque uomini a presentare questa iniziativa, riteniamo che sia anche meritevole di nota.

Rispetto a quanto sottolineato dal collega Padovani, effettivamente nel documento programmatico di bilancio già si parla di una riduzione dell'I.V.A. del 10% e, come proposto invece da Italia Viva, era già stato messo sul piatto l'idea di arrivare al 4%. Quindi questo solo per ringraziare i colleghi per questa impegnativa e per dire che il nostro gruppo la voterà.

Presidente - Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Volevo fare alcune considerazioni di ordine generale. Prima di tutto, io non ho ben capito, forse non sono esperto del sistema fiscale della Tanzania, ma a parte che sono stati citati tutta una serie di sistemi fiscali di dubbia natura e soprattutto di dubbia regolarità - quindi non entro in quello - ma vorrei capire qual è, oggi, perché non l'ho sentito dire dal primo firmatario, il potere che questo Consiglio regionale ha sulla manovrabilità dell'I.V.A..

Ora, l'impegnativa alla Giunta regionale di sostenere in tutte le sedi l'introduzione dell'aliquota I.V.A. agevolata del 4% è sicuramente una finalità nobile, ma non ho sentito parlare, ad esempio, dei nostri rappresentanti in seno al Parlamento italiano - di cui una tra l'altro ha particolare collegamento con il primo firmatario - e mi stupisce perché, se c'è qualcuno che si deve attivare, sono sicuramente coloro che siedono in organi che possono effettivamente incidere su determinate scelte e fare anche delle proposte, perché, sinceramente - lo diciamo spesso, quindi vale anche per questa impegnativa - andare a fare dei proclami può essere utile a determinati fini, ma, alla fine questo Consiglio, come tutti gli altri Consigli regionali, l'I.V.A. non la può toccare, ancor meno i Comuni.

Sempre sul discorso dell'I.V.A., terza impegnativa, o meglio, riguardo ai i costi, sinceramente io mi pongo una questione, anche qui sicuramente nobile l'iniziativa di abbassare... poi non entro sulle finalità più di natura politica, ma ognuno fa quello che ritiene opportuno per portare avanti le proprie posizioni, ma farsi promotori di una scontistica di determinati prodotti in vendita presso le farmacie comunali, mi fa pensare a due questioni.

La prima: una distorsione del mercato, perché ovviamente io andrò sulla farmacia di proprietà comunale, che però propone dei prodotti che sono comunque soggetti a un certo tipo di regolamentazione, ma al mercato la scontistica potrà generare e genererà sicuramente degli effetti distorsivi che magari nelle piccole realtà non hanno un effetto particolare ma sulla realtà allargata del Comune, o meglio della cintura di Aosta, della Plaine, forse un po' c'è, e qualcun altro potrebbe anche fare delle considerazioni di altra natura essendo le farmacie comunali, soprattutto poi, ripeto, le farmacie sono anche dei luoghi soggetti a notevole regolamentazione. Non vado sul marketing pubblicitario, perché a parlare di marketing pubblicitario aumento ancora di più l'ambito di distorsione del mercato, perché che un ente pubblico vada a fare del marketing pubblicitario su un prodotto che è venduto sul mercato, perché non è un medicinale, questo mi pone delle questioni che pongo all'attenzione dell'Aula e le pongo anche all'attenzione di chi ci ascolta, perché giocare sul termine "diritto" sicuramente è roboante e fa anche onore a chi lo dice, però alla fine nasconde determinate questioni.

Poi sono curioso - e non me ne voglia, ma io una curiosità ce l'ho, probabilmente sono un po' autistico sui numeri - ma vorrei capire se sono state fatte da parte dell'Assessore alle finanze delle valutazioni di quantificazione di quello che può costare il punto 1, ovvero quello della messa a disposizione gratuita di questi prodotti, e mi chiedo anche perché non abbia pensato il primo firmatario anche ai pannolini, che sono comunque anche quelli degli elementi che pesano sulla spesa delle famiglie, perché magari le famiglie in garage non hanno una Ferrari, ma hanno due o un Ducato. Sa, noi liberisti pensiamo al Ducato, non alla Ferrari, perché con il Ducato si lavora e con la Ferrari invece ci si va a divertire.

Al di là di questo, sarebbe interessante pensare, perché io sinceramente - vedremo poi come andranno le cose - in sede di discussione di bilancio chiederò conto della spesa e soprattutto in quale voce andranno queste disponibilità e mi chiedo perché limitarsi, ripeto, soltanto a questo simbolo, perché questa mozione sta portando avanti un simbolo rispetto ad altri.

Vediamo poi se l'assessore Marzi ha già una strategia commerciale sull'acquisto di questi prodotti, perché magari comprati in grande numero, ovviamente, costano ancora meno all'ente pubblico.

Non voglio che questi miei dubbi vengano presi come banale ironia... No, collega Padovani, lei presenta questa cosa che è una realtà ed è una quotidianità come un simbolo generale.

Tutte le persone e tutte le famiglie hanno delle spese a cui devono concorrere, ma non sono dei simboli. L'ente pubblico è giusto che aiuti chi ne ha le necessità e soprattutto chi non ha la redditività o non ha le possibilità e le disponibilità per arrivare al livello vitale, questo sicuramente, però trasformare questa cosa in un simbolo generale, genera determinate problematiche e quelle che possono sembrare banali problematiche che ho detto - quanto costa, chi le compra, che effetto ha sulle farmacie, che effetto ha su prodotti che sono comunque nel mercato, perché non c'è il prodotto generico, ce ne sono tanti di questi tipi... - è un problema che bisogna porsi.

Poi va bene, bellissimo, certo, parliamo di - come l'ha chiamata - povertà mestruale, per la famiglia che non riesce a comprare i pannolini che povertà è, come la definisce?

Questo io dico, che c'è - mi perdoni - dell'ipocrisia dietro a questa mozione, per uno che fa di conto, perché è tutto bellissimo però bisogna anche tenere conto degli effetti di quello che costa e soprattutto di quelli che possono essere magari degli effetti collaterali non considerati.

Se io fossi stato il Comune di Aosta o altro Comune, me lo porrei il discorso delle farmacie, perché, ripeto, non è un bene che non è nel mercato, perché ce ne sono tante tipologie, non c'è il generico.

Si potrebbe anche risolvere con il prodotto generico senza dover inventarsi delle cose particolari, forse a questo non ci ha pensato nessuno, non lo so, non sono esperto, però magari oltre ad approfondire il sistema fiscale della Nigeria o delle Canarie o della Tanzania o di tutta una serie di Paesi che sono in black e grey list - non so se sa cosa siano, ma di solito la sinistra è esperta di paradisi fiscali per criticarli e poi li usa ad esempio - io un po' di domande me le porrei, e penso che ognuno di noi, ma soprattutto anche chi è a casa, se le debba porre perché, ripeto, un problema reale che venga utilizzato per essere trasformato in un diritto e poi essere trasformato in questo, sinceramente se fossi una donna non so se sarei contento.

Penso anche a tutte le famiglie che hanno delle ulteriori spese anche molto più grandi e di prima necessità che non sono considerate.

Presidente - Consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.

Spelgatti (LEGA VDA) - Parlo io, in quanto donna. Sposo ogni singola parola pronunciata in quest'aula dal mio collega, ogni singola parola.

Fermo il fatto che la riduzione dell'I.V.A., che non è di nostra competenza, ci troverebbe tutti sostanzialmente d'accordo se fosse di nostra competenza, da donna sono molto infastidita per come vengono comunque posti i temi che riguardano le donne sempre da parte della sinistra, quindi i toni che vengono usati, le modalità con cui vengono affrontati i temi e le strumentalizzazioni rispetto appunto al tema della donna.

Quindi riduzione dell'I.V.A. certo, volentieri, toccasse a noi ma non tocca a noi. Su tutto il resto non accetto e mi danno fastidio questi argomenti utilizzati in questa maniera.

Correttissimamente, il mio collega ha detto: "ma non c'è solo il problema degli assorbenti per le donne", perché se vogliamo affrontare questo tema, da donna quindi e anche da madre, ci sono stati e abbiamo affrontato, come tutte le famiglie affrontano, delle spese enormi per i pannolini per i bambini, e i pannolini per gli anziani non sono delle spese enormi che devono affrontare le famiglie? Quindi, in tutto l'arco della vita c'è questo tipo di problema che deve essere affrontato ma, ripeto, io da donna sono infastidita sempre e comunque da come la sinistra porti avanti le battaglie sulle donne. Mi ricordo anche tutti i temi in Consiglio comunale e quant'altro e quelli che vengono affrontati in Parlamento sulle modifiche di tutti i nomi, su come dobbiamo definirci, il come dobbiamo porci, problemi che sinceramente io, come tantissime altre donne, non sentiamo, non solo non li percepiamo in questa maniera, ma invece che sentirli come degli avanzamenti, dei diritti, vengono percepiti come delle ghettizzazioni della donna rispetto al ruolo che oggi la donna ha nella nostra società, quindi proprio non mi piace e non apprezzo.

Poi pongo soltanto, e di nuovo, un problema di metodo: io non arrivo a capire, siete una maggioranza sì o no? Normalmente in maggioranza si decide cosa fare e si fa, punto, volete farlo? Lo fate, fatelo e basta ma non c'è bisogno di portarlo in Consiglio regionale come mozione. Le mozioni le fa la minoranza, perché cerca chiaramente di portare la maggioranza a fare qualcosa, quindi la minoranza chiede l'impegno del Consiglio regionale per fare qualche cosa.

Voi siete al Governo, quindi volete fare una cosa? Fatela, semplicemente. Perché dovete impegnare voi stessi a fare?

Io questi sistemi non li capisco, non li capisco nei metodi, a monte per come vengono utilizzate certe strumentalizzazioni, e parlo da donna, quindi ripeto: da donna spesso e volentieri mi sento infastidita, invece che provare una sensazione corretta rispetto a quelle che dovrebbero essere delle battaglie sulle donne, che io interpreto in maniera completamente differente ma, ripeto, sono i metodi.

Siete in maggioranza, forse dovreste iniziare a fare qualche cosa invece di impegnare voi stessi a fare qualcosa.

Presidente - Consigliere Padovani ne ha facoltà.

Padovani (FP-PD) - Siccome mi sono state poste delle domande, risponderò alle domande.

Posto che non ho capito quali legami avrei con la Deputata, io auspico che la Deputata e il Senatore della Valle d'Aosta vorranno abbracciare questa iniziativa in Parlamento.

Quello che viene chiamato un simbolo, in realtà è un grandissimo problema per tante famiglie e il fatto che altrettante famiglie o tante altre famiglie abbiano altri problemi, come gli assorbenti per i bambini o per gli anziani, non toglie che questo problema vada risolto.

Sui dubbi che giustamente il collega Aggravi - da liberista quale coerentemente è, devo riconoscerglielo - ha sull'applicabilità di una scontistica e dell'abbassamento dell'I.V.A., vorrei solo far notare che nel Comune di Aosta è già stata approvata, come è stata approvata in altre regioni, quali la Liguria, una mozione praticamente del tutto uguale nella quale si chiede al Consiglio regionale e alla Giunta regionale la stessa cosa che si chiede in questa mozione.

Quindi non è che il collega Padovani oggi si è alzato - anzi ormai qualche settimana fa si è alzato - e ha detto: "Mah, perché oggi non presentare questa cosa?".

È una battaglia che stanno portando avanti in tanti fuori da qui nella nostra regione e nel resto d'Italia e che io penso dovesse entrare anche in questa Assise perché anche questa Assise si esprimesse nel modo che ho voluto scrivere in questa mozione.

Presidente - Per fatto personale, circoscriva il fatto e ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Sì, lo esplicito: non ho parlato di abbassamento dell'I.V.A. perché un Comune non può abbassare l'I.V.A., sia chiaro al di fuori, si parla di scontistica che non ha a che fare con l'I.V.A.. Volevo solo rettificare questo aspetto che non è banale.

Presidente - Altri? Non vedo altre richieste, chiudo la discussione generale. Per il Governo in fase di replica? Assessore Marzi.

Marzi (SA) - Indipendentemente dall'assoluta rilevanza in termini di sensibilità e di tema politico, mi ritrovo, in quanto membro del Governo, a dover rispondere su un tema di questo genere per delle questioni che attengono, penso, al fatto che all'interno dell'iniziativa venga citata la parola I.V.A., per cui io dividerei gli ambiti di riferimento. Naturalmente come Governo proporremo il voto dell'iniziativa nella sua accezione di matrice politica e di attenzione al tema stesso.

Da un punto di vista tecnico quanto richiamato dal collega Aggravi risulta essere assolutamente corretto, cioè l'iniziativa votata in Consiglio comunale ad Aosta, quando l'I.V.A. era ancora al 22%, prende in considerazione nel frattempo di una serie di proposte che sono arrivate rispetto alla possibilità di portare l'I.V.A. su questo genere di prodotti al 10. Il dibattito si sta producendo e tutti quanti noi auguriamo che non soltanto venga recepito ma che, come fra l'altro portato avanti, possa anche estendersi ad altri temi anche richiamati nel dibattito generale su questa mozione.

Quello che sicuramente è da considerare- questo lo dico semplicemente per puntualizzare la cosa - è che non è la prima volta che un'iniziativa consiliare su temi che attengono agli aspetti di matrice finanziaria o tecnica parte da presupposti politici, richiamando a temi che non possono essere toccati da parte non soltanto della Regione autonoma Valle d'Aosta ma dalle Regioni in generale.

Spesso si verifica che le impostazioni di alcune iniziative consiliari - debbo dirle da questo punto di vista collega Aggravi che non è il suo caso, ma è il caso sia del gruppo di cui fa parte che di altri gruppi -vengano giustamente riportati a principi di politica generale e in un dibattito politico ci sta il fatto che si utilizzi un tema assolutamente corretto - quindi richiamandolo ai suoi principi generali - e poi nelle parti d'iniziativa di riferimento "dare mandato al Governo regionale" nel caso specifico - pur sapendo che da un punto di vista tecnico la cosa non si può fare - di esprimere sensibilità nei confronti di temi di riferimento.

Questo è capitato anche durante il dibattito nella giornata di oggi ed è correttissimo il fatto che si richiami riporti a principi di ordine generale, ma, allo stesso tempo, non sempre, giustamente, nel ruolo che ognuno di noi ricopre in quest'aula si interviene rispetto alla possibilità o meno da parte poi di chi governa di fare determinate cose.

La parte iniziale dell'iniziativa consiliare votata in Comune era una parte che, come giustamente da lei evidenziato, chiedeva al Governo comunale un intervento diretto sulla scontistica dei prodotti.

La mozione che poi è stata votata ha indicato nella parte impegnativa dell'atto che questa parte prende in considerazione, dopo una serie di analisi tecniche, la possibilità d'intervenire con le scontistiche del caso e anche la mozione proposta dai capigruppo di maggioranza di fatto invita alla valutazione rispetto a un progetto che prende in considerazione un intervento di natura finanziaria di questo tipo.

Posso, a livello personale, essere assolutamente d'accordo sul fatto che, tante volte me lo avete sentito dire, una mozione a tutti gli effetti si trasforma: è un atto e quindi, essendo un atto, nel momento in cui viene votato sicuramente deve essere valutato in quanto tale. Sicuramente chi governa ha la possibilità di avere in mano strumenti diretti senza quelli di matrice consiliare: nel caso specifico va assolutamente sottolineato, sempre mantenendo alto il rispetto per la tematica politica che viene portata al dibattito in Consiglio, il fatto che c'è anche una volontà politica di sostenere, giustamente, una sensibilità che, secondo me, il Governo ha deciso di appoggiare.

Presidente - Consigliere Aggravi per dichiarazione di voto.

Aggravi (LEGA VDA) - Ovviamente la dichiarazione di voto è non a sostegno di questa mozione - e ringrazio anche l'assessore Marzi per avermi già risposto - quindi valuterò se poi in sede di bilancio approfondire o no la tematica, però cerco d'interpretare il primo punto, ovvero "ad avviare un progetto per la messa a disposizione gratuita dei prodotti igienico-sanitari", se il progetto costerà zero si potrà avviare, ma poi sappiamo già che il progetto, ovviamente, non vedrà la disponibilità gratuita di questi prodotti in seno alle scuole.

Ben vengano le indicazioni politiche, sicuramente ne abbiamo fatte tante e quando si parla di risorse si cerca sempre di fare delle proposte che stiano in piedi non soltanto dal punto di vista semantico, però, vede, Assessore, apprezzo anche il suo tentativo di rispondere, ci sono tanti modi per esprimersi. Qui ci sono delle impegnative che costano, che possono costare, perché è un po' come quando si propongono determinati progetti di approfondimento, ce ne sono tanti e solitamente se l'impegnativa va avanti poi c'è una volontà di portare avanti quel determinato progetto, quella determinata valutazione perché altrimenti perde di senso.

Anche i momenti di sensibilizzazione sul tema se costano non verranno fatti, l'attivazione per sollecitare i Comuni se non costa verrà fatta e quindi rimane sostanzialmente a sostenere in tutte le sedi l'introduzione dell'aliquota I.V.A. agevolata del 4%, forse proporrete una norma di attuazione che ci permetterà di manovrare l'I.V.A. e questo poco rimane, però ben venga.

Se la richiesta è questa, trovate il mio supporto nella norma di attuazione per l'I.V.A. ma qui penso che potremmo anche fare un'iniziativa ad hoc, Assessore, su questo.

Sul resto non aggiungo altro.

Presidente - Consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Ribadisco anche io quanto già ha esposto il collega Aggravi, punto per punto. Si aggiunge una curiosità che io vorrei svelare in questo mio spazio per dichiarazione di voto ed è rivolta proprio all'assessore Marzi.

Ci spieghi, Assessore, lei è lo stesso che quando si chiedeva una mozione per impegnare il Governo a tenere i contatti dovuti con il personale, con il nostro Senatore a Roma per vigilare sulle questioni del catasto? Era sempre lei che aveva detto "Non si può fare, non è di nostra competenza, noi non voteremo la mozione"?

Poi un'altra cosa, anche un po' più recente, ma è lei che ha risposto all'interpellanza del consigliere Sammaritani che aveva titolo "Azioni dirette a evitare che gli indennizzi regionali Covid a favore delle Partite I.V.A. siano automaticamente incamerati dal Fisco"?

Perché noi abbiamo sentito l'Assessore competente, che aveva le sue sembianze, che diceva "Non si può fare, non è di nostra competenza".

Allora, veramente, io mi chiedo: ci può spiegare in che modo dettagliatamente voi pensate, attraverso questa mozione in cui la maggioranza impegna se stessa, e ribadisco l'osservazione della collega Spelgatti, veramente è un po' una sensazione... lei altre volte usava termini di onanismo, ma probabilmente è qualcosa di simile, io non voglio abbassare il livello della conversazione, ma uso una citazione perché è un termine che lei spesso ha utilizzato, però veramente in questa stranezza della maggioranza che impegna se stessa in questa mozione, tra l'altro in un cammino che se riesce a questo punto crea un precedente: allora torniamo a riprendere e a discutere questi altri argomenti. Anche perché sinceramente, al di là di tutta la sensibilità che possiamo avere, anche solo per galanteria rispetto al pubblico femminile, rispetto alle cittadine valdostane, ma, al di là di questo, veramente ci chiediamo: ma e i pannolini per i bambini? I pannolini per gli anziani, no?

E ci chiediamo ma veramente in questo periodo l'esigenza dei Valdostani ha questa priorità?

Sono queste le domande, ma le domande che penso qualunque persona di buon senso pone. Se, poi, ci svelerà anche questo sdoppiamento di personalità ci potrà fare piacere.

Presidente - Non vedo altre richieste d'intervento... consigliere Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Ovviamente non voterò questa mozione, il motivo è molto semplice: se il tema in sé ha anche una sua valenza e ovvia, questa è stata infarcita di tematiche ideologiche francamente ridicole che siamo abituati a sentire e sentiremo sempre di più, questo è soltanto l'inizio. Caricate di un significato queste cose che non hanno come la libertà delle donne, la scelta di farsi la barba oppure no, questi sono i livelli a cui arriviamo e arriveremo, portare nelle scuole delle cose, io credo che nelle scuole ne sappiano già parecchio, ve lo posso assicurare, su tantissime cose, non c'è bisogno che si vada a sensibilizzare su nulla; quindi il solito tema spot della sinistra che non ha a cuore né le donne né i gay ma li utilizza, come al solito, come strumento per la propria propaganda ideologica, qualcuna se ne accorge per fortuna, e spero anche tutti gli altri. Quindi questa è la mia dichiarazione di voto.

Presidente - Consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Molto velocemente perché è tardi, per ribadire che voteremo questa mozione e che, francamente, su una questione come questa, aver sentito nei vari interventi ribadire più e più volte che si tratta di una questione ideologica, che si utilizzino le donne e i gay eccetera eccetera per fare della propaganda, sinceramente mi fa anche un poco sorridere.

È una battaglia di civiltà, sappiamo tutti benissimo che anche il costo dei pannolini per bambini e per anziani costituisce un problema, ma mi pare comunque che in tutta Italia ci siano state iniziative da parte di Amministrazioni le più variegate possibili dal punto di vista politico su questa questione ed è stato dato un segnale importante, ritengo che farlo anche da parte di questo Consiglio regionale sia una testimonianza del fatto che si condivide una chiamiamola battaglia, una iniziativa, chiamiamola iniziativa, è più semplice secondo me, di tutto rispetto.

Presidente - Consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ho ascoltato in religioso silenzio il dibattito per fare qualche conclusione.

Vede, collega Minelli, lei giustamente dice "Non ne vogliamo fare una bandiera politica", però secondo me verificare la fattibilità di quello che viene discusso è assolutamente importante perché se noi, per esempio, dovessimo - come purtroppo ho dovuto ascoltare in Comune ad Aosta - discutere e magari anche approvare mozioni per chiedere il "cessate il fuoco" in Siria, potremmo secondo me occupare giornate e giornate, potremmo fare anche gli approfondimenti in Commissione e quant'altro ma la nostra capacità di applicare un "cessate il fuoco" in Siria comunque, anche dopo anni di interventi, sarebbe pari a zero.

Allora, molto probabilmente quello che abbiamo sempre sostenuto in tutte le Assisi in cui siamo stati presenti è stato che ogni organo deve occuparsi di trattare quello che è nelle sue possibilità.

Il collega Aggravi secondo me ha introdotto un elemento importante, cioè ha detto: perché in questa iniziativa non si sono impegnati i Parlamentari che sono effettivamente gli unici che potevano incidere sull'ultima impegnativa che questa mozione presenta.

La risposta non c'è stata però, come è stato detto, c'è stato l'impegno in finanziaria di andare già a ridurre quello che è il carico dell'I.V.A. su questi prodotti, ma questo non è stato sufficiente per far recedere il collega dalla sua iniziativa e dichiararla superata. Per quale motivo?

Qualcuno potrebbe dire che effettivamente questo segnale che si deve dare è importante, quindi bisogna discutere in questa Assise, qualcuno potrebbe dire che effettivamente bisognava piantare una bandierina e la bandierina la vediamo esattamente dall'intervento del collega Marzi.

Il collega Marzi ci ha detto in maniera candida - e lo apprezzo per questo, quando è chiaro è assolutamente apprezzabile - che questa cosa non si può fare, non c'è la quantificazione economica, non si capisce sulla base di quali risorse e che probabilmente - come ha detto anche il collega Aggravi - la fattibilità di questa iniziativa, cioè la messa a disposizione gratuita di prodotti igienico-sanitari femminili in tutte le scuole, si dovrebbe discutere nella sessione di bilancio, cosa che non si discuterà e, sono pronto a scommettere, le risorse non ci saranno per fare questo progetto.

Quindi se le risorse non ci sono, se la sensibilizzazione nelle scuole non è questo obiettivo sfidante che "necessita di", è una cosa che si può disporre tranquillamente, se attivare e sollecitare i Comuni valdostani... i Comuni valdostani - come ha detto qualcuno - si sono attivati; le devo dire, collega, che se provava a chiedere quali sono stati i costi di questa operazione e se è convenuto al Comune, per esempio, fornire prodotti che sono di un livello molto più alto rispetto a quello che la grande distribuzione fornisce, rendendoli a un costo inferiore e quindi sostanzialmente facendo acquistare e svuotare i magazzini di prodotti, comprati con i soldi pubblici, con prodotti che erano stati acquistati a molto di più, magari ci sono dei convinti assertori di questa teoria che le potranno dire il contrario, però le garantisco che non è stato un buon investimento.

Chiaramente quando si parla di costi sociali non si fanno meri conti economici, ma il problema è quello che lei propone è realizzabile?

Io credo che i vari interventi che si sono succeduti abbiano evidenziato che non è possibile e quindi se non è possibile la sua pervicacia nel presentare questa iniziativa, significa semplicemente che voleva piantare questa ballerina su questo tema, basta, nient'altro.

Ovviamente noi rifuggiamo le bandierine, siamo disponibili a trattare quando si parla di temi concreti, non siamo disponibili a fare da sponda quando si fanno iniziative che sono meramente politiche, che non hanno alcuna possibilità di vedere una luce, di vedere una loro concreta applicazione e quindi evidentemente su questo la Lega non potrà votare in maniera favorevole.

A questo proposito, Presidente, aggiungo che le chiedo, a nome del gruppo Lega, il voto segreto.

Presidente - Apriamo la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 24

Favorevoli: 16

Contrari: 8

Astenuti: 11

IL Consiglio non approva.