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Progetto Civico Progressista

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16 novembre 2022

Mafia. Un tabù per questa "maggioranza"

Il Consiglio regionale nel pomeriggio di oggi, mercoledì 16 novembre 2022, con i 18 voti della "maggioranza", ha respinto la mozione del gruppo Progetto Civico Progressista che chiedeva di effettuare una riflessione in prima Commissione, in collaborazione con l'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso, sugli atti e sulle motivazioni dell'archiviazione dell’indagine Egomnia.

«Un'inchiesta - specificano le Consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli - che, insieme alle due sentenze di primo e secondo grado dell'inchiesta Geenna, ha appurato la presenza di una locale di 'ndrangheta in Valle d'Aosta e ha evidenziato l'infiltrazione della stessa nel tessuto politico regionale. Un fenomeno grave e preoccupante che a nostro avviso non solo non può essere ignorato e sottovalutato dalla politica, ma al contrario il contrasto alla mafia deve essere considerato una priorità dal più alto organo rappresentativo della Valle d'Aosta.»

«L’atteggiamento della maggioranza regionale è stato vergognoso - proseguono -. Marguerettaz, Padovani e Bertin si sono prodigati nell’affermare che non si può discutere del tema in prima Commissione, senza peraltro indicare in quale organo consiliare si dovrebbe esaminare la vicenda e cercare di trarne utili indicazioni. In particolare il Presidente Bertin, anche a capo dell'Osservatorio, ha sostenuto che la prima Commissione non è lo strumento idoneo per affrontare la questione e che la lotta ai fenomeni mafiosi è una questione che sta principalmente alla sensibilità e responsabilità dei singoli Consiglieri.»

E aggiungono: «Il Presidente della Regione con funzioni prefettizie, il Governo pro tempore e il Presidente della prima Commissione non hanno proferito verbo, come se il tema non li riguardasse minimamente.»

Per le Consigliere di PCP, «spiace constatare che per la maggioranza del Consiglio questo tema sia argomento da affrontare nei bar o sui giornali, anziché nella più importante assise regionale, e che l'Osservatorio sulla legalità e sulla criminalità organizzata evidentemente risulti più che altro una bandierina piazzata dal Presidente Bertin, anziché un reale "organismo di supporto della Regione in materia di conoscenza e monitoraggio dei fenomeni mafiosi e di criminalità organizzata, nonché di promozione della cultura della legalità".»