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MOUV'

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9 mai 2019

Mouv' non vuole né quotare né vendere né cambiare l'assetto societario di CVA

«Mouv' non vuole quotare la CVA, Mouv' non vuole vendere la CVA, Mouv' non vuole fare nessuna operazione che cambi l'assetto societario di CVA.» Così si esprimono i Consiglieri del gruppo Mouv' al termine del dibattito consiliare sul futuro della Compagnia Valdostana delle Acque che ha tenuto impegnata l'Assemblea regionale per quasi tre giorni, tra il 7 e il 9 maggio 2019.

E aggiungono: «Mouv' non vuole fare salti nel buio, mentre qui si vuole fare un'operazione di quotazione in borsa senza aver svolto un approfondimento serio. Infatti il nostro gruppo, insieme alla Lega Vallée d'Aoste, ha presentato ben 7 risoluzioni e in 6 di queste ha chiesto tanti approfondimenti relativi a tutti i possibili scenari, visto che in Commissione speciale ne è venuto fuori nessun dato economico relativo alla quotazione. In particolare, nell'ultima risoluzione da noi depositata abbiamo chiesto conto dei 51,4 milioni di euro presi da CVA nel 2016 con la motivazione che ci sarebbe stata la quotazione, che ad oggi non è cominciata: abbiamo pretanto espresso parecchi dubbi sulla correttezza dell'operazione di bilancio.»

Le promesse di sconti e rimborsi annunciate dalla maggioranza come influiranno su una eventuale quotazione? «Malissimo - sostengono i Consiglieri Stefano Ferrero, Roberto Cognetta e Elso Gerandin -: secondo noi è impensabile che un investitore privato accetti di rinunciare ad un introito affinché il pubblico possa regalare l'energia elettrica ai valdostani. Ma, soprattutto, ci chiediamo perché non si è fatto fino a oggi? Perché, ad esempio, non si è dato il giusto riscontro di energia elettrica ai valdostani residenti in quelle località che hanno subito dei danni dalla realizzazione di dighe o altre opere impattanti? Eppure era stato promesso.»

«Questa quotazione è il modo che ha questa maggioranza - concludono i Consiglieri di Mouv' -, che è in attesa del prossimo passaggio del "Severino voyage tour", di portare avanti l'ennesimo scippo ai danni delle tasche dei valdostani per mantenere le promesse elettorali di collegamenti funiviari o del TGV nonché contributi a pioggia come ai bei tempi che ormai non torneranno più. Per questo motivo e per tanti altri noi gridiamo: "giù le mani da CVA".»