Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 888 del 23 settembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 888/XVI - Reiezione di mozione: "Impegno a prevedere una riduzione della tassa per l'abilitazione all'esercizio venatorio per la stagione 2022/2023 in proporzione alla sospensione dovuta alle misure anti Covid-19".

Bertin (Presidente) - Punto n. 49. Per l'illustrazione della mozione, il consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Le misure adottate dal Governo italiano per contrastare l'epidemia da Covid-19 hanno avuto ricadute anche sul mondo venatorio, infatti le norme restrittive imposte nel regolamentare l'attività venatoria - dapprima sospesa e successivamente fortemente limitata nelle Regioni caratterizzate come rosse o arancioni - hanno contribuito a limitare l'attività venatoria da parte dei cacciatori per tutta la stagione 2020/2021.

I dati dimostrano che i capi abbattuti durante la caccia di selezione nell'anno 2020 in piena pandemia sono inferiori del circa 65% rispetto all'anno precedente.

Bisogna ricordare che l'attività venatoria, svolta nel rispetto di tutte le normative vigenti, rappresenta uno strumento utile non soltanto ad arginare i danni provocati a colture e allevamenti dalla fauna selvatica, ma è di utilità alla tutela dell'agricoltura e di tutto il territorio valdostano e ha come scopo fondamentale contenere e gestire una determinata specie selvatica.

Infatti, a seguito di censimenti e stime relative al numero di capi selvatici presenti e al loro impatto nell'ambiente tramite dei piani di abbattimento, viene conservata ed equilibrata la popolazione degli animali selvatici in una determinata area, altrimenti impossibile da realizzare in un ambiente antropizzato come il nostro.

Detto questo, la finalità di questa mozione è ricordare che i cacciatori valdostani, durante la stagione venatoria 2020/2021, sono stati limitati nello svolgere la loro attività ma, nello stesso tempo, hanno dovuto pagare in egual modo la tassa di concessione regionale per l'anno 2021/2022 per un importo di euro 168.

Ricordiamo che questa tassa regionale è regolamentata dalla legge del 27 agosto del 1994, la n. 64, e che va versata all'inizio della stagione venatoria. Un piccolo esempio arriva dalla Regione Sicilia, in cui per la stagione venatoria in corso la suddetta tassa di concessione è stata limitata del 50%.

In base a queste considerazioni, il Consiglio regionale impegna a prevedere nell'ambito della definizione del bilancio di previsione 2022/2025 la riduzione della suddetta tassa per la stagione venatoria 2022/2023, proporzionalmente calcolata tenendo conto del numero di giorni in cui nella stagione venatoria 2020/2021 la caccia è stata interrotta.

Presidente - Consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - A completamento della presentazione della mozione da parte del collega Ganis, che ringrazio ovviamente per l'iniziativa, solo per fornire qualche dato ulteriore in più. Come sappiamo, il mondo dell'associazionismo venatorio italiano rappresenta sicuramente una realtà economica molto importante per il nostro Paese e anche per la nostra regione: sono indicativamente 100 mila gli addetti che gravitano a vario titolo nel settore e l'attività venatoria rappresenta uno strumento che non è soltanto utile ad arginare i danni provocati dalla fauna selvatica alla coltura e agli allevamenti, ma è anche a difesa dell'agricoltura e direi anche più in generale rispetto alla difesa e tutela del territorio.

Un settore, quello della caccia, che appunto ha come molti altri subito le conseguenze delle chiusure imposte dall'emergenza sanitaria; una chiusura che però obiettivamente - peraltro anche questa come tante altre - appare inspiegabile visto che la caccia è un'attività che si pratica in quasi totale isolamento e in spazi ampi e lontani dai centri abitati. Tra l'altro questo stop è risultato in assoluto contrasto con le decisioni assunte da gran parte degli altri Stati dell'Unione Europea, tra cui Austria, Belgio e Germania, che hanno invece permesso nel frattempo che l'attività venatoria proseguisse nonostante le chiusure. Oltre allo stop, i cacciatori italiani hanno dovuto anche subire una beffa perché per l'anno 2020/2021 - come sappiamo e come giustamente ha ricordato anche il collega Ganis visto che si versa la quota chiaramente all'inizio della stagione -hanno dovuto provvedere al regolare versamento delle somme necessarie allo svolgimento di questa attività venatoria, nonostante poi abbiano vissuto questa stagione fortemente ridimensionata; sappiamo benissimo, e credo che le cifre che il collega Ganis ha fornito lo dicano in maniera netta.

Per queste ragioni, soprattutto a livello nazionale, ci eravamo fatti parte di un'iniziativa, in Senato, a prima firma del senatore Francesco Bruzzone - che sicuramente il mondo della caccia conoscerà molto bene - era stato presentato un ordine del giorno per chiedere al Governo di adottare un primo provvedimento che fosse utile per compensare i disagi subiti dalle misure di restrizione imposte dal Governo per fronteggiare l'emergenza sanitaria da Covid-19, stabilendo, come abbiamo riportato, una sostanziosa riduzione della tassa di concessione governativa per la prossima stagione venatoria.

Il Parlamento di allora però purtroppo questo ordine giorno non lo poté analizzare né votare, poiché venne posta la fiducia sul provvedimento a cui era collegato l'ordine del giorno e, come sapete, questa pratica in Parlamento prevede che decada qualsiasi tipo di emendamento, ordine del giorno e iniziativa a esso collegato e quindi non si possa discutere nel merito di quanto presentato.

Maggiore fortuna invece, come diceva sempre il collega Ganis, ha avuto questa iniziativa presso altre Regioni come appunto la Regione Sicilia che concordando con l'impianto presentato, ha disposto come agevolazione fiscale per chi nell'anno 2020 ha pagato la tassa di concessione governativa regionale di euro 84, la riduzione del 70% mi pare della medesima da pagare nel 2021 relativamente alla stagione venatoria 21/22.

La stessa iniziativa, anche qui a titolo chiaramente di esempio, è stata presentata dal Gruppo Lega in Campania, a testimonianza dell'attenzione del nostro movimento rispetto all'attività venatoria, ma in quel caso purtroppo questa non è stata accettata.

Ritengo quindi, a fronte di quanto già ben esposto, che sia opportuno, come abbiamo fatto come Consiglio per tante categorie, di venire incontro a chi purtroppo si è visto limitare nella propria attività - come confermano appunto i dati - dalle misure di contenimento di contagio adottate nel 2020.

Presidente - Siamo in discussione generale. Non vedo altre richieste, chiudo la discussione generale. Assessore Sapinet, ne ha facoltà.

Sapinet (UV) - La mozione in oggetto quindi impegna il Governo regionale a prevedere nell'ambito della definizione del bilancio 2022/24 la riduzione della tassa per la prossima stagione, quella del 2022/23, proporzionalmente calcolata tenendo conto del numero di giorni in cui nella stagione venatoria passata la caccia è stata interrotta, lo ricordiamo bene, a causa dell'emergenza Covid. Lo avete detto molto bene: la caccia non è solo un hobby, ma un'importante attività per il monitoraggio, per la gestione equilibrata della fauna selvatica, servizio del territorio, servizio del mondo agricolo.

Alcuni dati in merito alla stagione scorsa ci dicono che il periodo previsto era di 135 giorni, dal 13 settembre al 20 dicembre, e dal 23 dicembre al 27 gennaio 2021.

A causa appunto di queste limitazioni, l'attività venatoria è stata sospesa per 31 giorni, precisamente dal 7 novembre al 6 dicembre. L'attività venatoria si è svolta quindi per 104 giorni pari al 77% del periodo inizialmente previsto.

Alcuni numeri, per quanto riguarda le varie specie, dove ovviamente si è riscontrato un calo percentuale rispetto all'anno precedente, quindi: 637 camosci abbattuti pari al 70% del piano di prelievo, 573 caprioli pari al 55%, 390 cervi pari al 56%, sui cinghiali la perdita è stata molto contenuta, quindi 467 rispetto al '19, dove ne erano stati abbattuti 528. Il 71% del piano di prelievo delle lepri, 113 abbattimenti, e poi altri dati ancora.

Quindi, alla luce dei dati, si prende atto che sicuramente la sospensione parziale dell'attività di caccia, pur considerata la limitazione generale, ha penalizzato ma non ha totalmente compromesso la stagione venatoria 2020/22. È stata sicuramente penalizzata.

Nel caso si ritenesse di aderire alla richiesta in oggetto, la tassa regionale andrebbe ridotta del 23%, quindi pari a 38 euro per ogni cacciatore.

Quindi una proposta che sicuramente si capisce e si può anche valutare attentamente, ma sicuramente c'è una valutazione che va fatta all'interno della procedura del bilancio, anche di opportunità. C'è stato un confronto con il mondo venatorio - percepito un confronto a oggi ancora informale - le esigenze che sono arrivate sul mio tavolo sono più di una penalizzazione legata appunto a un'impossibilità di praticare un'attività piuttosto che a un discorso economico, però questo sarà oggetto di una serie d'incontri che faremo, concordati con il comitato per la gestione, quindi incontri ovviamente dove questa sarà una delle tante tematiche sul tavolo.

A oggi quindi non abbiamo ancora una certezza, quindi io proporrei il ritiro dell'iniziativa o, in alternativa, l'astensione.

Presidente - Consigliere Ganis ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - Il voto di questa mozione riconosce il diritto dei cacciatori a una forma di compensazione per l'esercizio venatorio compromesso a causa dell'emergenza Covid per l'anno 2020 e 2021, per cui avevano già pagato le tasse, come ha evidenziato bene il collega Manfrin. Ecco perché, come gruppo politico, riteniamo che la tassa regionale per la stagione 2022-2023 venga ridotta tenendo conto del numero di giorni in cui la caccia è stata praticata.

Riteniamo che sia doveroso - visti i molteplici esborsi di denaro ai quali i cacciatori sono tenuti - che il Governo regionale venga incontro alla summenzionata categoria.

Ecco perché come gruppo non condividiamo tale scelta quella di non votarla e, con rammarico, non ritiro la mozione.

Presidente - Consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Io ho ascoltato con attenzione la risposta dell'Assessore: obiettivamente non la comprendo, nel senso che l'Assessore in primis riconosce che questa attività purtroppo ha dovuto patire una serie di limitazioni, lo riconosce nei numeri e dice: "C'è stato un calo e siccome c'è stato un calo leghiamo il calo di quella che è stata l'attività alla percentuale eventualmente di riduzione della tassa".

A me sembra già questo un ragionamento obiettivamente un po' forzato, però, Assessore, lei non può dire più che un discorso economico è un discorso che una persona non ha potuto esercitare.

Certo, però siccome lei non può tornare al 2020 con la macchina del tempo e riaprire l'attività venatoria, evidentemente si riconosce una sorta d'indennizzo a chi non ha potuto esercitare. Dicendo: "Ah, dobbiamo ancora fare dei colloqui, dobbiamo vedere, dobbiamo preparare il bilancio", rivela che nonostante questa problematica sia abbastanza chiara fin da quest'estate, a oggi ancora non si è fatto nulla, nessun passaggio, e questo impegno politico che viene posto, che è quello appunto di arrivare a un indennizzo di coloro che non hanno potuto esercitare quel tipo di attività, era un modo per orientare anche un pensiero che ritengo possa essere assolutamente condivisibile da parte di questo Consiglio.

Il fatto di opporsi - e vorrei sbagliarmi, Assessore, ma non so se mi sbaglio - mi pare una sorta di appunto politico con il quale lei dice: "No, non le voto la mozione, poi forse lo faremo lo stesso e poi andremo a dire che è merito nostro".

Obiettivamente è un po' una forzatura che io ho visto fare in occasioni differenti e non da chi ha mostrato in alcune occasioni un'onestà politica come lei ha avuto modo di fare.

Quindi credo che, se il puntiglio con il quale lei vuole rifiutare la mozione sia questo, obiettivamente verrà smentito nei fatti nel bilancio e quindi se nel bilancio troveremo questo tipo di riduzione, lei ci darà ragione e a questo punto di certo i meriti se li potrà prendere, se nel bilancio questo non lo troveremo, allora a questo punto dovremo prendere atto che per lei e per la sua Giunta il mondo venatorio conta davvero poco.

Presidente - Non vedo altre richieste, mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti : 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin)

La mozione non è approvata.