Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 447 del 25 marzo 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 447/XVI - Interpellanza: "Notizie sulle priorità individuate dal Governo nazionale per l'utilizzo dei fondi del piano nazionale di ripresa e di resilienza con riferimento alla Valle d'Aosta".

Bertin (Presidente) - Punto n. 35 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Con questa interpellanza vogliamo cercare di mettere un po' di chiarezza su quanto sta succedendo nella stesura del piano PNRR in quanto, come abbiamo già avuto modo di discutere in quest'aula diverse volte, è un documento sicuramente molto importante e su cui si basa lo sviluppo e la riprogrammazione, la ripartenza anche della nostra Regione, però non possiamo assolutamente permetterci di fare troppa confidenza su questi fondi in quanto mi pare di capire che ogni investimento che trattiamo all'interno di quest'aula spesso e volentieri viene riportato e viene legato a doppio filo al successo di questo PNRR.

Abbiamo quindi cercato diversi documenti e ci siamo basati sulle notizie ufficiali, quindi abbiamo delle schede che la Giunta regionale ha presentato e ha approvato con una delibera di Giunta regionale: la n. 1144 del 9 novembre 2020, in seguito abbiamo un piano approvato dal Governo il 12 gennaio 2021, era ancora il Governo Conte, oggi abbiamo il Governo Draghi, che sappiamo sta mettendo mano a questo importante documento ma nel documento del 12 gennaio 2011 ci pare di capire che vi sia veramente poca Valle d'Aosta, cioè poche idee e progetti e delle schede che sono state approvate nella DGR n. 1144 sono stati poi realmente ripresi nel documento del Governo. Ci serve quindi cercare di capire in base alle schede approvate quali siano realmente le priorità di questo Governo, come ci stiamo confrontando con il Governo romano e su quali temi stiamo puntando maggiormente per poter ripartire e far ripartire la nostra economia. Lo dico in modo che chi ci può ascoltare abbia le idee un po' più chiare. Il PNRR è delineato in 6 missioni, una missione è digitalizzazione e innovazione e competitività del sistema produttivo, e qui, come Regione Valle d'Aosta, abbiamo proposto la reingegnerizzazione della gestione del demanio idrico, della gestione dei contratti pubblici, della gestione dei rischi idrologici, ma abbiamo anche proposto Archeo Track, esposizione di App IO di servizio al cittadino, abbiamo proposto una serie molto importante di schede sicuramente che non riguardano solamente la Valle d'Aosta, rientrano in un sistema ben più ampio, purtroppo in Valle d'Aosta abbiamo un coordinatore ancora vacante in un sistema e in una struttura così importante, in un dipartimento così importante da cui dipenderanno gran parte degli investimenti del prossimo decennio almeno e quindi qui ritorno un attimo all'organizzazione della macchina amministrativa e dico che sicuramente questa è una carenza molto, molto importante.

Abbiamo poi la missione che riguarda la rivoluzione verde e la transazione economica, e anche qui abbiamo diversi progetti, vorremmo capire quali in questa missione sono quelli più importanti e quali stiamo trattando direttamente con il Governo nazionale.

Abbiamo poi la missione 3: infrastrutture per le mobilità, e qui abbiamo la messa in sicurezza di ponti e viadotti, di gallerie e opere d'arte, abbiamo il ripristino della linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier su cui abbiamo già ampiamente dibattuto, abbiamo l'ammodernamento e l'efficientamento energetico degli impianti di illuminazione stradale, la riqualificazione della funivia Buisson/Chamois e potremmo continuare. Mi soffermo solamente due secondi sulla ferrovia in quanto a pagina 122 del dossier del 12 gennaio 2021 del Governo Conte che ha presentato alla Camera dei deputati, se non erro, trovo che, per quanto riguarda la missione 2, si parla di velocizzare le principali linee ferroviarie, passeggeri e incremento della capacità dei trasporti ferroviari merci lungo gli assi prioritari del Paese, nord, sud, est e ovest. Si potenzieranno le seguenti tratte ferroviarie ed elenca una serie di tratte ferroviarie tra cui non vedo Aosta, non vedo Ivrea e tanto meno vedo Pré-Saint-Didier. L'estensione dell'alta velocità riguarda soprattutto il sud, gli investimenti su linee regionali interconnesse, anche qua trovo Torino ma non trovo Aosta, le ferrovie regionali Cosenza, Catanzaro, tante sono le tratte citate e appunto definite dal dossier ma non trovo assolutamente Aosta e non trovo Pré-Saint-Didier.

Vogliamo quindi cercare di capire e dare un ordine perché dobbiamo capire come il Governo regionale si sta interfacciando con il Governo centrale per poter sfruttare questi importantissimi soldi per evitare che strumentalizziamo questi fondi per degli obiettivi che sono degli obiettivi sicuramente importanti ma dobbiamo definirli e definirli molto concretamente in quest'aula.

Credo che, quando si va a chiedere del denaro, dei soldi a livello nazionale, a contrattare a livello nazionale per chiederli a livello europeo, dobbiamo prima di tutto avere le idee molto, molto chiare noi qui all'interno. Come Consiglio regionale, non siamo stati, forse anche giustamente, coinvolti nella stesura di queste schede, che sono prettamente tecniche e sono state approvate dopo 20 giorni dall'insediamento di questa Giunta. Capisco quindi che ci siano state delle difficoltà e potremmo appunto aprire un dibattito sulle occasioni perse in quanto la Valle d'Aosta aveva un'amministrazione ordinaria l'anno scorso, anno in cui i fondi europei sicuramente hanno visto un'importante accelerazione per quanto riguarda la programmazione, ma non mi dilungo oltre.

Ci interesserebbe dunque capire con questa interpellanza quali sono, missione per missione, gli obiettivi di questo Governo e a che punto sono le trattative con il Governo centrale.

Dalle ore 09:36 assume la Presidenza il vicepresidente Sammaritani.

Sammaritani (Presidente) - Per la risposta, la parola all'assessore Caveri.

Caveri (VdA Unie) - Proprio per evitare di alimentare la macchina dei sogni, bisogna fare in modo di dire la verità. La verità è che siamo ancora in alto mare, e lo dico conoscendo sia i meccanismi nazionali che i meccanismi europei che sottendono a questo importante contributo che dà l'Unione europea per il rilancio dell'economia dopo la pandemia. Avremmo dovuto avere un incontro chiarificatore questa settimana fra Regione e Governo e, purtroppo, è stato rinviato e questo è un aspetto sicuramente negativo.

Io vorrei, a beneficio di tutti, ripercorrere brevemente il percorso di Next Generation, che, come dicevo, è nato su disegno della Commissione europea per mettere a disposizione un cospicuo monte di denaro. Noi sappiamo che la gran parte, il 90 percento dei 750 miliardi messi a disposizione, verrà distribuita attraverso il dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza. Questa idea di rilancio passa attraverso dei piani nazionali, nel caso nostro l'acronimo è PNRR, (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Io vorrei essere intanto chiaro su quali sono i settori in cui si potranno spendere i soldi, proprio per evitare il libro dei sogni: transizione verde, trasformazione digitale, occupazione e crescita intelligente sostenibile e inclusiva, coesione sociale e territoriale, salute e resilienza, politiche per la prossima generazione, compresi istruzione e competenze. Devo dire che noi abbiamo cercato, come lei direi con grande correttezza ha ricordato, nelle circa 48 ore che abbiamo avuto a disposizione per inviare delle nostre proposte di far corrispondere quasi sempre o quasi del tutto queste linee direttrici ai documenti che abbiamo inviato. Il 37 percento della dotazione di ciascun piano dovrà sostenere la transizione verde e almeno il 20 percento dovrà sostenere la trasformazione digitale. Questi sono vincoli cogenti nella definizione del piano. Ogni Paese dovrebbe presentare il proprio piano il 30 aprile 2021, così ha stabilito poche settimane fa il Parlamento europeo, poi spetterà alla Commissione valutare i piani di ciascun Paese e avrà a disposizione per farlo 8 settimane, dopodiché il Consiglio europeo avrà quattro settimane per fornire la sua decisione finale. Apparentemente quindi questa prima tranche di finanziamenti dovrebbe essere pronta per la fine dell'estate.

Ora, lei ha ricordato questo piano che è stato presentato al Consiglio dei ministri dal vecchio Governo e poi è stato rivisto il 12 gennaio come da lei ricordato. Ebbene, con il nuovo Governo Draghi possiamo dire che è stata mantenuta l'impostazione data dal Governo Conte, il primo atto posto in essere è stata la memoria presentata dal ministro Franco che si è confrontato lo scorso 8 marzo con le Commissioni parlamentari congiunte del Parlamento, dalla quale emerge la volontà del Governo di rafforzare alcune parti della bozza del piano esistente, di prevedere uno specifico capitolo sulla governance.

Per quanto riguarda il coinvolgimento delle Regioni in una prima fase, i lavori sono stati condotti in maniera centralistica a livello nazionale con il coinvolgimento solo delle amministrazioni centrali per quanto sin da subito le Regioni e le Province autonome, Regioni compresa la nostra, abbiano ripetutamente rappresentato al Governo la richiesta di partecipazione attiva e propositiva a questo processo. Per adesso quindi la visione che viene da Roma è una visione centralistica del piano, del percorso di elaborazione del piano. Non sto a dirvi le diverse occasioni a cui anche ho partecipato personalmente in videoconferenza in cui si è fatto presente ai rappresentanti del Governo come questo sia, tra l'altro, in netta rottura con alcune indicazioni che vengono dall'Unione europea, che chiedono invece coinvolgimento della democrazia locale. Sono stati quindi presentati diversi documenti ma per adesso non c'è stata una reale interlocuzione.

Come ricordato, noi il 23 ottobre provvedemmo alla ricognizione delle proposte di intervento di valenza regionale in vista dell'invio delle proposte di intervento. La deliberazione la conoscete e lei stesso l'ha evocato, il Presidente della Conferenza delle Regioni aveva scritto allora al presidente Conte per chiarire il ruolo delle Regioni così come si doveva esprimere e per adesso non lo è stato. Ancora il 1° marzo, la coordinatrice della Commissione affari europei e internazionali, la presidente Tesei, ha ricordato che questo Next Generation senza le Regioni finirebbe per non avere significato.

Ora, quali sono le priorità a cui destinare questi fondi? Per quanto concerne il piano nazionale di ripresa e resilienza, al momento non è noto quali fra le 51 proposte progettuali regionali trasmesse saranno oggetto di finanziamento. Auspichiamo che ci possa essere un confronto frontale con il Ministero dell'economia e che ci sia in contemporanea anche una decisione politica che ci consenta di poter avere in dialogo con il Consiglio Valle una piena indicazione di quelle che riteniamo le priorità, ma sapendo che esistono aspetti rispetto ai quali non possiamo derogare, quindi ci sono le linee guida che devono essere seguite. Il maggior numero di progetti regionali presentati riguarda la digitalizzazione, l'innovazione e la competitività del sistema produttivo, che conta ben 19 interventi, sebbene il settore su cui si concentrano le risorse finanziarie è quello che attiene alla rivoluzione verde, alla transizione ecologica, le cui nostre proposte progettuali assorbono il 53,9 dell'ammontare delle risorse previste, seguito dalle proposte riguardanti la mobilità e l'istruzione, la formazione, la ricerca, la cultura e la salute.

Va evidenziato che i progetti finanziati con il PNRR devono contribuire ad accrescere il potenziale di sviluppo del Paese e devono farlo muovendo lungo le direttrici strategiche indicate dalla Commissione, che sono: la digitalizzazione, la transizione ecologica e l'inclusione sociale. Chiarisco che i finanziamenti saranno da impiegare entro il 1° dicembre 2023 e da spendere entro il 31 dicembre 2026 e questo esaurisce alcuni libri dei sogni, perché è del tutto evidente che qualunque tipo di attività deve essere conclusa entro la fine del 2026. Ora, quali saranno le azioni politiche? Devo dire che le azioni politiche sono quelle messe in campo assieme a tutte le altre Regioni, e cioè una considerazione di un maggior coinvolgimento e l'assoluta negatività di una logica, di una cabina di regia a Roma che decida in tutto e per tutto come spendere questo denaro. Anzi, devo dire che la posizione delle Regioni autonome, cui personalmente ho contribuito e che è stato specificato in una lettera inviata a firma del nostro presidente Lavevaz, è che le Regioni autonome Valle d'Aosta, Friuli-Venezia-Giulia, Province autonome di Trento e Bolzano hanno voluto rimarcare la specificità delle autonomie differenziate. Hanno inviato una lettera in questo senso al presidente Draghi, al ministro dell'economia Franco e alla ministra Gelmini. Che cosa diciamo noi all'interno di questa lettera? Noi diciamo che ci vuole un pieno coinvolgimento nel senso che è stato richiesto che, nel rispetto degli obiettivi e delle linee guida previste dal piano, le risorse destinate a interventi che attengono a funzioni di competenza delle autonomie speciali vengano pro-quota trasferite alle stesse per essere gestite in autonomia e che siano mantenute in capo le scelte in ordine alle modalità organizzative degli interventi e l'individuazione di singoli investimenti da porre in essere per il perseguimento degli obiettivi individuati. In soldoni noi dobbiamo capire quale cifra ci spetterà e dovremo decidere noi laddove intervenire nel rispetto e nel solo rispetto delle direttrici di investimenti che sono state fissate dall'Unione europea. Se altrove venissero decise queste cose, ovviamente non potremmo che essere in disaccordo con il Governo.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Carrel.

Carrel (PA) - La ringrazio, Assessore, per la risposta. In realtà, quello che volevamo capire era sui 51 progetti che giustamente avete dovuto presentare in pochissimo tempo ma da quel 9 di novembre sono passati ormai 4 mesi, quasi 5, quindi volevamo capire se c'è stato un confronto e su quale di queste schede, visti i vostri incontri con i vari Ministri romani che ci vengono comunicati ma non ci vengono comunicati i contenuti reali che poi portate e quindi le reali trattative in essere... su quali di questi 51 ponevate maggiormente l'accento per poter portare qualche risultato per lo sviluppo e la ripartenza della nostra Regione, quindi la nostra interrogazione aveva questo fine.

Abbiamo capito che aspettiamo quanto viene deciso da Roma per poi agire. Non è quanto speravamo e non è come speravamo che agisse questo Governo soprattutto nei confronti di un Governo che sta agendo, come ha detto lei, in maniera centralista nel distribuire queste risorse che sono sicuramente fondamentali anche per la nostra Regione. Leggo però dalle pagine social del Senatore, ad esempio, che: "i lavori stanno andando avanti. Il senatore Albert Lanièce ieri ha pubblicato: "ieri Commissione Ambiente, in merito al PNRR, le parole chiave per la montagna che abbiamo definito sono: energia pulita da fonte rinnovabile, biodiversità, digitalizzazione, azioni per contenere il dissesto idrogeologico". Andando indietro vi sono anche dei confronti del senatore Albert, che ha pubblicato il 15 marzo 2021: "oggi insieme a Elisa Tripodi abbiamo incontrato i rappresentanti sindacali per parlare del piano PRR, un confronto che ci ha permesso di ascoltare le istanze inerenti al piano ammodernamento delle tratte ferroviarie valdostane". Insomma gli incontri a Roma ci sono, qualcosa si sta muovendo e se il termine è il 30 aprile, mi preoccupa il fatto che oggi che siamo al 25 di marzo abbiamo ancora così tanta confusione in testa per capire dove si vuole andare: dico questo anche perché vi è stato un incontro il 1° marzo con Tesei, che coordina di fatto la parte di affari europei Stato-Regioni a cui ha partecipato Kompatscher, per esempio, ma non sembra aver partecipato il nostro presidente Lavevaz e quindi diventa veramente difficile capire dove questo Governo vuole investire le proprie energie diplomatiche, chiamiamole così, per andare a fare opera di convincimento sul Governo centrale per avere qualche energia, qualche risorsa da investire sul nostro territorio.

Se nel libro dei sogni rimangono quelle 51 schede, quei 51 progetti, che ha giustamente ricordato, abbiamo ancora tanta strada da fare e non abbiamo le idee troppo chiare, questo è realmente un elemento che ci preoccupa: ci preoccupa perché da qui dobbiamo ripartire, lo ha detto lei, sono dei fondi veramente importanti ma, per poter ripartire, per poter contrattare, per poter avere un peso contrattuale soprattutto per una Regione piccola come la nostra, dobbiamo avere pochi obiettivi, chiari e ben definiti e possibilmente anche condivisi all'interno del Consiglio. Questo non ci sembra che in questo momento ci sia e questo sicuramente è un elemento che ci preoccupa molto.