Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 974 del 3 ottobre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 974/XV - D.L. N. 4 e P.L. N. 26: "Principi e disposizioni per lo sviluppo della mobilità sostenibile". (Reiezione di cinque ordini del giorno. Approvazione di un ordine del giorno. Ritiro di un ordine del giorno).

Rini (Presidente) - Alla presenza di 30 Consiglieri, proseguiamo la discussione congiunta sul disegno di legge n. 4 e sulla proposta di legge n. 26, indicati in oggetto e iscritti rispettivamente ai punti 49.01 e 50.01 dell'ordine del giorno. Apriamo la discussione generale. Ci sono richieste d'intervento? La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Ci accingiamo a discutere, e spero ad approvare, una legge per la mobilità sostenibile, di cui si è in attesa da circa due anni e mezzo, visto che la prima bozza risale addirittura agli ultimi mesi della scorsa legislatura. È un provvedimento importante che ha avuto una lunga fase di attesa e di elaborazione, ma che, nonostante il tempo trascorso, non ha di certo perso di importanza, anzi a mio avviso ha acquisito un'ulteriore rilevanza, perché si pone in forte sintonia con l'esigenza di cambiare il sistema della mobilità per contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici. Un tema che sta crescendo nell'attenzione soprattutto dei giovani, ma di tutto il mondo. Nel corso di questi due anni e più, la legge ha anche acquisito una nuova e, secondo noi, più valida connotazione. Era stata inizialmente concepita e presentata semplicemente come un provvedimento di contributi, di sostegno finanziario all'acquisto dei veicoli elettrici e a questa parte, comunque importante, si è aggiunta - grazie anche a un'ulteriore proposta di legge che abbiamo presentato come Rete Civica a maggio - si è aggiunta, dicevo, una parte che declina i principi e le tappe di una strategia, affinché l'intero settore dei nostri trasporti esca dall'utilizzo dei carburanti di origine fossile. La legge s'inserisce quindi, in modo organico, nella strategia per portare la Valle d'Aosta fuori dall'utilizzo del fossil fuel free entro il 2040.

Venendo nel merito del provvedimento in discussione, l'attuale sistema della mobilità in Valle d'Aosta è ecologicamente insostenibile. Noi siamo la regione d'Europa con la percentuale più elevata di automobili circolanti in proporzione al numero degli abitanti, abbiamo un numero elevatissimo di patentati, sono il 79,64% della popolazione, e siamo al primo posto fra le regioni italiane in questo senso e, non solo, abbiamo anche mediamente due auto per famiglia e ci sono quindi un eccesso di motorizzazione privata e un trasporto pubblico, sia su rotaia che su gomma, che funziona interamente utilizzando combustibili fossili. L'utilizzo della bicicletta è molto limitato, anche in città e nella Plaine, e la mobilità condivisa, questa mobilità condivisa che oggi in molte realtà è importante, da noi riguarda pochi casi virtuosi. In tutto questo influisce evidentemente, perché la realtà è questa, la nostra caratteristica di regione di montagna, con tanti villaggi e abitazioni disseminati sul territorio, ma non è solo questo, è anche l'eredità di un mezzo secolo d'impostazione politica poco lungimirante, di buoni di benzina, di sostegno e incentivazione alla motorizzazione privata che hanno prodotto un modello di mobilità distorto, energivoro e inquinante. È una situazione che si è creata in particolare nella seconda metà del Novecento ed è proseguita più o meno allo stesso modo nei primi due decenni di questo secolo e che ora deve cambiare rapidamente. Si tratta infatti di un sistema inquinante che contribuisce, per la percentuale nostra, significativamente al riscaldamento del pianeta e ai cambiamenti climatici in corso. La riconversione ecologica dei trasporti è un pezzo molto importante della lotta contro i cambiamenti climatici in tutto il pianeta ed evidentemente anche in Valle d'Aosta. Basti citare che il settore dei trasporti è quello che determina la percentuale più elevata di consumo di combustibili fossili, il 38% dei combustibili fossili consumati in Valle d'Aosta se ne va per i trasporti, contro il 30% dei consumi domestici e il 19% dei consumi industriali. Ripeto è il 38% la percentuale dei combustibili fossili per i trasporti.

L'ordine del giorno, che il Consiglio ha approvato alla fine 2018, ha giustamente indicato l'obiettivo della Valle d'Aosta fossil fuel free entro il 2040. I ragazzi ci chiedono entro il 2030, a nostro avviso è un obiettivo sfidante già quello del 2040 e se saremo in grado di arrivare a quella data con le carte in regola avremo fatto un buon lavoro. Tutto il Consiglio, votando quell'ordine del giorno, ha preso un impegno. Ora si tratta di dare attuazione a quanto affermato, per questo è importante, a nostro avviso, mettere a punto delle linee guida che programmino la modalità, le modalità e i tempi di riconversione ecologica in tutti i settori e occorrono degli interventi specifici e urgenti nel settore del trasporto, sia pubblico sia privato. Cosa bisogna fare nel settore dei trasporti? Beh, gli atti necessari noi crediamo di averli indicati nella proposta di legge n. 26, i cui principi e contenuti sono stati sostanzialmente ripresi nel testo di Commissione che oggi esaminiamo, che è il risultato del coordinamento tra il DL 4 e la PDL 26.

Ci sono in particolare due punti su cui abbiamo insistito: il primo è darsi degli obiettivi concreti e numerici - mi riferisco al comma 3 dell'articolo 1 - che consentano di raggiungere questa opzione fossil fuel free nei tempi stabiliti, cioè per noi il 2040. Il testo approvato in Commissione, che oggi è all'esame del Consiglio, indica degli obiettivi che sono sicuramente sfidanti, sono degli obiettivi sfidanti che devono essere perseguiti. La mobilità sostenibile, così come è definita nella legge, non è solo quella fossil fuel free ma comprende anche tutti gli spostamenti di trasporto pubblico locale, i trasporti in condivisione, quelli in bicicletta, quelli con veicoli elettrici. Questa mobilità sostenibile, dicevo, deve raggiungere nel 2025 il 35%, è una bella sfida visto che oggi la percentuale della mobilità sostenibile si può stimare tra il 10 e il 15% degli spostamenti; sono i dati che ci sono stati forniti alla presentazione del PRT. La legge prevede un incremento poi del 20 o del 25% in cinque anni, così negli anni successivi passando al 50% nel 2030, al 75 % nel 2035 e al 95% nel 2040. Per arrivare a questa riconversione, che è una riconversione radicale, è importante sviluppare e potenziare il trasporto pubblico che deve anche usare, sempre di più, la trazione elettrica abbandonando i carburanti fossili, da qui la rilevanza strategica per il trasporto pubblico locale dell'elettrificazione delle tratte ferroviarie valdostane. Inoltre, bisogna riuscire a sviluppare la mobilità condivisa, il Car Pooling, l'uso delle biciclette, anche con le grandi potenzialità che, in un territorio ripido come il nostro, sono oggi rappresentate dalla bicicletta elettrica. Però tutto questo non basta, non basta perché bisogna riconvertire le auto, le nostre auto, verso la propulsione elettrica. Secondo punto importante: occorre creare l'infrastruttura indispensabile per la mobilità elettrica. Il che significa, soprattutto, intervenire in due campi: prima di tutto potenziare la rete di distribuzione dell'energia elettrica, che dovrà essere in grado di far fronte a un forte incremento di domanda di energia in modo diffuso su tutto il territorio valdostano, cosa che, lo sappiamo, la rete attuale non è in grado di fare; secondariamente installare dei punti di ricarica elettrica nelle abitazioni e anche in gran parte negli stalli pubblici, nei parcheggi, e non bisogna immaginare di dover installare alcune centinaia di colonnine di ricarica, bisogna programmare una diffusione di punti di ricarica di molte migliaia di colonnine, visto che bisognerà servire anche, oltre alla nostra, un'utenza turistica che in futuro si indirizzerà sempre di più, si spera, verso i veicoli elettrici.

Come credo sia noto a tutti, in questi giorni è stato reso pubblico il piano d'interventi per la mobilità elettrica del governo tedesco: il piano prevede la realizzazione di un milione di colonnine di ricarica dei veicoli elettrici. È vero che gli abitanti della Germania sono 80 milioni contro i nostri poco più di 120.000 ma, fatte le debite proporzioni, rimane il fatto che dobbiamo pensare di programmare a breve in Valle d'Aosta l'installazione di alcune migliaia di colonnine. Ci auguriamo che nel DEFR 2020/2022, che il Consiglio esaminerà nelle prossime settimane, vi sia un'adeguata attenzione a questo tema, in coerenza con i contenuti della legge che stiamo discutendo. Nello scenario che ho ipotizzato, in questo scenario di potenziamento delle infrastrutture elettriche, sarà rilevante il ruolo della CVA. Noi pensiamo infatti che sarà compito della CVA - come società interamente pubblica al servizio della comunità - monitorare, programmare, realizzare l'infrastrutturazione elettrica del territorio indispensabile per un passaggio reale alla mobilità elettrica. Abbiamo la fortuna di abitare in una regione che ha in loco le risorse energetiche (grandi quantitativi di acqua) per fare questo e anche di avere una società interamente pubblica che produce energia rinnovabile e può presidiare la transizione dei trasporti verso la trazione elettrica.

La questione dei contributi. All'interno di questa visione strategica ha senso parlare di contributi, anche per l'acquisto di veicoli elettrici. Però questi contributi vanno collocati all'interno di una visione complessiva ed è per questo che, dopo aver esaminato il testo del DL 4 originario, Rete Civica a suo tempo ha deciso di presentare una PDL che non era in alternativa, ma in integrazione al DL 4. Il sostegno ai cittadini e i contributi, che oggi sono previsti dalla legge che dobbiamo votare, sono notevoli e saranno utili sicuramente, ma vanno, lo ripeto, collocati all'interno di un'azione complessiva che metta soprattutto in evidenza l'urgenza dell'intera strutturazione elettrica del territorio; le principali risorse, a nostro avviso, vanno messe in questo campo. Al termine di questo lavoro che ha visto la nascita di questo nuovo testo che recepisce il disegno di legge originario e la PDL 26, noi esprimiamo, e lo anticipo, un voto convintamente favorevole a questo provvedimento legislativo, perché è un passo avanti importante, a cui devono seguirne degli altri se vogliamo veramente andare verso una Valle d'Aosta che sia fossil fuel free. Abbiamo in questo momento molti occhi puntati addosso, c'è un'opinione pubblica, c'è un movimento di giovani che non si accontentano di parole, che vogliono giustamente dei fatti concreti. A mio avviso la sfida più importante da vincere è l'infrastrutturazione del territorio valdostano per la mobilità elettrica, sia su rotaia sia su gomma, ed è soprattutto su questo punto che saremo valutati e giudicati. Il primo passo per avviarci in questa direzione - oltre a quelli che abbiamo già fatto, come l'approvazione del programma strategico di interventi per la ferrovia - è quello di dare gli strumenti, perché anche l'acquisto di veicoli vada nella direzione del fossil fuel free, accanto a questo c'è una parte importante che riguarda la mobilità ciclistica e le infrastrutture che questa richiede. Quindi, questa è una legge che ha in sé degli elementi importanti che sono la diretta applicazione di quell'ordine del giorno che abbiamo votato.

Dalle ore 15:35 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola il collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - Ma in questo caso direi che nulla è più azzeccato per iniziare l'intervento che le parole pronunciate da Greta Thunberg all'ONU "Come osate, siamo all'inizio di un'estinzione di massa e tutto ciò di cui parlate sono i soldi, come osate!". Una legge in cui la parola "mobilità sostenibile" viene strumentalizzata per nascondere un mero contributo! Non bisogna vergognarsi del contributo, ma chiamiamolo contributo! Non c'è nulla di male, per carità, però non andiamo a definire o a dare definizioni roboanti a una cosa che è molto più semplice!

Mi ricordo che quando entrai in Regione - un bel po' di anni fa, una trentina di anni fa, - ero nei pressi della segreteria di un Assessore e puntualmente si presentava un signore anziano che faceva sempre la stessa richiesta: "Balliade mè eun contributo", che vuol dire, per i non patoisan, "datemi un contributo", al che l'Assessore gli chiedeva: "Ma che cosa... che contributo vuoi, di che cosa hai bisogno?" e lui diceva: "Un contributo qualunque", sempre in patois. Allora, capite che noi abbiamo lottato, alcune persone, soprattutto, qui dentro hanno lottato per anni, per togliere questa mentalità del meschino mendicante ...e adesso, trovarci una cosa che viene spacciata con il mantello di mobilità sostenibile! E dietro ci sono solo quattro soldi, perché bisogna anche dire che sono quattro, perché adesso con 'ste cose tutti si saranno messi in testa di potersi prendere la bici elettrica; poi vanno a vedere il prezzo, vanno a vedere il contributo e - ragazzi! - devi già star bene per permettertelo. Non parliamo di quelli che dicono "cavolo, io ho il mio vecchio diesel 15 anni, adesso mi prendo l'auto elettrica": vai a vedere quanto costa l'auto elettrica, vai a vedere quanto ti danno e poi il resto, io non lo so... è una legge che secondo me potrà anche generale delle tendenze suicide in alcune persone, che magari pensavano di ottenere chissà che cosa.

Ma, come dico, se voi fate una legge di contributo non venite a spacciarla come qualcosa di diverso! Sì, perché diciamo, c'è già stato anche nell'intervento del collega Barocco una specie di excusatio non petita accusatio manifesta quando ha esordito col fatto "no, no, attenzione, questa non è solo una legge di contributo". 2030, 2040, 2050... ma non costa niente a nessuno, facciamo anche 2060, tanto probabilmente nel 2070 non ci sarà nessuno, o forse ci sarà ancora qualcuno, perché la vita media aumenta. Non costa nulla, non costa nulla, ma quando si parla di mobilità sostenibile penso che il concetto sia un pochettino più ampio, che non possa essere declinato in una legge semplicemente dicendo "Va be', vi diamo la bicicletta"; che poi "vi diamo la bicicletta" significa "vi diamo qualcosa per comprare bicicletta, qualcosa per comprare la macchina e poi il resto vediamo". No, vediamo subito! Ecco perché c'era la richiesta di un Consiglio addirittura straordinario, perché, a nostro avviso, questa legge è stata confezionata... Qualcuno dice "è già da un anno che stavamo lì...", ma guardate che non è il tempo che ci si mette a fare una legge: si può stare anche due anni, io posso farmi fare... adesso non voglio offendere nessuno, quindi la giro da un'altra parte: posso farmi fare un muro in mattoni da uno che ci sta due anni e alla fine toccò il muro e viene giù tutto, perché non era in grado di farlo; quindi, non è che il fatto che sia passato tanto tempo dia il diritto di fare una legge alla veloce, tanto per dire l'abbiamo fatta.

È chiaro, ma deve essere chiaro a tutti, non bisogna neanche vergognarsene, neanche voi della maggioranza e chi la sostiene dovete vergognarvi. Qui si trattava di mettere una crocetta su una casella, in quel famoso libro dei sogni in cui manca solo la pace nel mondo e la fine della fame nel mondo e poi c'è tutto. Allora, mettiamo una casellina così qualcuno è contento e qualcuno può sbandierare. Per gli altri che cosa rimane? Beh, per gli altri rimane qualcosa, perché una bella pennellata di verde in questo periodo fa sempre comodo. Una bella pennellata di verde per dire "noi siamo gli ecologisti"; va di moda, non impegna troppo, ma attenzione perché voi state pennellando il verde sulla ruggine quando tu dai una bella tinteggiata sulla ruggine, poi alla fine, salvo prodotti speciali, viene giù tutto e da quel verde si torna alla ruggine di una volta.

Allora, il discorso di mobilità sostenibile, anche orientato esclusivamente sull'elettrico, non ha senso. Ci sono delle fonti alternative, perché l'elettrico è ancora troppo costoso, gli studi lo dimostrano. Ci saranno a breve dei brevetti della Bosch su motori che hanno 10 volte meno emissioni e sono motori diesel! Le case automobilistiche che sono più avanti hanno capito che progredendo nell'elettrico - che è comunque molto caro e che va nel senso di una clientela facoltosa - parallelamente ci sarà questa transizione con dei veicoli con combustibili tradizionali o con combustibili che non inquinano così tanto che consentiranno il passaggio; passaggio che diversamente non potrà essere effettuato. Penso quindi che, al di là dell'aiuto che potrà fare anche comodo a qualcuno, questa legge sia sostanzialmente insostenibile di un tipo di mobilità insostenibile, perché non si può sostenere semplicemente con quattro soldi da dare poi con criteri che voglio vedere quali siano, perché io ho visto degli emendamenti - e su questo poi mi esprimerò successivamente - che fanno ridere, ma degli emendamenti che veramente fanno ridere e che denotano che chi ha fatto gli emendamenti proprio non ha un minimo di conoscenza di tutta la problematica che è molto, molto complicata e che doveva venire affrontata con una serietà e con un tempo a disposizione anche maggiore, perché ribadiscono nel "tempo che passa, ma il buon provvedimento viene fatto una volta per tutte". E questo non è un buon provvedimento, è un'ottima legge di contributo, cioè è un ritorno al passato rispetto a quello che un po' da tutti era stato così denunciato come una questione che doveva essere eliminata. Perché il contributo comunque è una cosa che va a fondo perso, è un qualcosa che tende a non responsabilizzare il cittadino.

Cercavamo di andare avanti, per carità! Quindi, il giudizio sulla fretta, sul testo della legge che poteva sinceramente essere studiato, ci voleva ancora tempo, la questione è complicata, chi pensa di semplificare dicendo "diamo quattro soldi" sbaglia! Vedrete che si sbaglia! Io aspetto a vedere e poi a intervenire su quei fantasmagorici emendamenti, che sono stati presentati e sui quali sinceramente ci sarà da fare qualche sottolineatura. Però un po' di onestà intellettuale anche da parte vostra sul dire che una cosa non è l'altra ci vorrebbe! Soprattutto i Valdostani non s'illudano di poter andare tutti il giorno dopo a comprarsi la bici elettrica o l'auto elettrica; questo non sarà possibile perché i costi sono proibitivi e quindi vedremo poi, all'atto dell'applicazione, tutte le pecche e tutti i limiti della legge impostata in questa maniera.

Dalle ore 15:53 riassume la Presidenza il presidente Rini.

Rini (Président) - Est-ce qu'il y a quelqu'un d'autre qui souhaite intervenir ? On est en discussion générale. Pas d'autres ? A demandé la parole le collègue Peinetti.

Peinetti (UV) - Innanzitutto io vorrei ringraziare tutti quelli che hanno partecipato ai lavori delle Commissioni che hanno licenziato questa proposta di legge sulla mobilità sostenibile, però non mi pare che abbia 'sto titolo roboante," principi e disposizioni per lo sviluppo della mobilità sostenibile", non mi pare così tanto roboante, mi pare una roba abbastanza normale. Però credo che siano state fatte molte audizioni e molti interventi, che ci hanno chiarito - per quelli come noi che sono profani, la maggior parte lo era sull'argomento, se non per motivi legati a interessi particolari di tipo motoristico o quant'altro - che ci hanno fatto capire che indubbiamente una legge in questa direzione bisognava in qualche modo riuscire a produrla. Le visioni sono diverse: c'è chi dice che non è sufficiente, c'è chi dice che è una legge incompleta, c'è chi dice che è una legge che ha altri fini... ma io penso che limitandoci solo alla parte della legge che parla di misure per lo sviluppo della mobilità sostenibile, quindi senza neanche entrare nel merito delle misure incentivanti la mobilità sostenibile, io credo che la legge abbia fatto fare dei passi avanti almeno dal punto di vista della presa di coscienza del problema. Ad esempio, si è parlato della mobilità ciclistica, si è parlato - e la legge ne parla - dell'implementazione delle piste ciclabili e del fatto che ci sarà - ed è prevista dalla legge - un'App gratuita per la geolocalizzazione delle piste ciclabili; questa legge cercherà in qualche modo, come ha detto questa mattina il collega Barocco nella presentazione della legge, d'incidere in qualche modo sugli stili di vita di tutti noi, vale a dire attraverso la possibilità d'incrementare la Car Sharing, il Car Pooling e altre forme di Sharing Mobility che nelle città, forse nelle grandi città per una serie di ragioni anche di tipo logistico, hanno già preso abbastanza piede.

Infine, gli altri due aspetti importanti: quelli la formazione e la divulgazione dell'informazione alla popolazione, affinché essa possa in qualche modo avvicinarsi a questo aspetto che è un aspetto di cambiamento radicale di visione della mobilità che riguarda tutti quanti noi, nessuno escluso. È stata proposta una serie di emendamenti, mi spiace che alcuni proposti anche dalla parte dei colleghi di minoranza presente in Commissione siano poi stati ritirati, non dando la possibilità alla Commissione di entrare nel merito di questa cosa. Ho fatto presente questa cosa anche a uno dei colleghi dicendo che mi sarebbe piaciuto discutere in quella sede di quegli emendamenti di cui alcuni erano anche indubbiamente interessanti dal punto di vista concettuale, ma questo non è stato possibile perché non sono stati presentati in Commissione, o meglio sono stati ritirati. Si è introdotto, ad esempio, il concetto del fatto che non era previsto nella prima fase della rottamazione la possibilità d'intervenire anche attraverso la rottamazione e attraverso l'usato. Credo che siano dati che vanno al di là del fatto che ci sia o meno esclusivamente solo una legge di tipo assistenziale o di tipo contributivo.

Poi per finire molto rapidamente il mio intervento, credo anche che la legge bisogna leggerla bene, perché in realtà non è una legge sulla mobilità elettrica, è una legge sulla mobilità sostenibile e quando si parla di veicoli a bassa emissione, si parla di veicoli che producono emissione di CO2 non superiore ai 70 g per km. Quindi, anche quei veicoli che non sono necessariamente elettrici, ma che hanno anche altre possibilità di sostegno, di sostentamento di tipo, in questo caso, non elettrico. Bene, questo è importante perché è un concetto che è stato introdotto grazie a uno degli emendamenti, che quindi hanno aperto gli occhi su certe cose e per questo penso che sia stato importante parlarne ulteriormente, ma penso pure che il tempo sia stato ampiamente sufficiente per licenziare una buona legge che tiene anche conto di aspetti futuribili, vale a dire la possibilità che questa legge possa andare verso altre fonti di energia, ad esempio è previsto dal Hidrogen Council che entro il 2030, 10-15 milioni di auto saranno a emissione idrogeno e nella legge nell'articolo 16, è previsto che questa cosa possa essere presa in considerazione. Quindi, una legge che è modulabile, una legge che può essere sicuramente implementabile, migliorabile, anche perché è una legge che parla di un problema in divenire, in continuo divenire. Chi di noi avrebbe immaginato solo 15 anni fa di usare un'auto elettrica? Nessuno probabilmente. Bene, oggi stanno diventando sempre più frequenti, incidono sempre di più sul patrimonio automobilistico delle diverse nazioni, anche ovviamente della nostra regione. Quindi, noi abbiamo contribuito - abbiamo collaborato per quello che potevamo fare, ovviamente, per le nostre competenze abbiamo forse più ascoltato - e alla fine abbiamo cercato di fare una legge che tenesse conto di tutte le diverse sensibilità. Probabilmente una legge che andrà modificata per le ragioni che dicevo prima, perché il progresso tecnologico è talmente rapido che le leggi si dovranno adeguare - non solo questa, probabilmente anche altre leggi - ma a oggi credo che questa sia un'ottima legge, per cui noi ovviamente la voteremo e credo che sarà importante quello che si diceva anche recentemente: il monitoraggio della legge, attività che peraltro è prevista e a cui tutti quanti teniamo molto.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Mossa.

Mossa (M5S) - La mobilità sostenibile è uno degli argomenti a cui il Movimento 5 Stelle è sensibile. Una delle nostre stelle sono i trasporti. Il settore trasporti in uno scenario di decarbonizzazione dell'economia al 2050, dovrà necessariamente conoscere una trasformazione radicale. Per questo, in linea con il programma energia, il Movimento 5 Stelle ipotizza un obiettivo di almeno il 90% di elettrificazione dei consumi. Questo avverrà attraverso un percorso di transizione, necessariamente frutto di una pianificazione partecipata che dovrà essere in grado di sfruttare tutte le migliori tecnologie a oggi disponibili, sia materiali che immateriali; mi riferisco ad esempio alla Sharing Mobility, che sarebbe la mobilità condivisa.

A oggi la tecnologia elettrica è in grado di ottenere una riduzione dell'emissione di gas serra e delle emissioni di particolato; la sola sostituzione di una tecnologia con un'altra, anche se a minor impatto, non sarà comunque sufficiente a garantire una migliore qualità della vita, in particolare nei centri urbani e nelle aree più densamente popolate, se non sarà accompagnata da misure in grado di diminuire efficacemente le determinanti della pressione ambientale e sociale dell'intero settore, ad esempio un minor numeri di veicoli in circolazione grazie all'utilizzo dei trasporti collettivi.

Perciò sì, è necessario iniziare da qualche parte, ma qualsiasi legge uscirà oggi da quest'aula non sarà sufficiente. E vorrei che tutti voi colleghi la vedeste non con un punto di arrivo, ma come un punto di partenza, anzi oserei dire più una scintilla, una scintilla che noi stessi abbiamo voluto accendere con una mozione presentata appena ci siamo insediati lo scorso anno, che è stata votata all'unanimità. Finora è stato fatto ben poco. Gli scenari previsionali di lungo periodo elaborati per la Commissione Europea mostrano infatti una scarsa efficacia delle politiche attuate rispetto al perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale e di tutela della salute, nonché l'inadeguatezza di queste ultime per il raggiungimento degli obiettivi comunitari del 2050. I dati aggregati dei diversi paesi evidenziano che nelle odierne condizioni in assenza di maggiori sforzi si giungerà a risultati molto distanti da quelli desiderati, in quanto si prevede una crescita delle modalità di trasporto oggi responsabili delle più elevate emissioni specifiche di gas serra e degli agenti inquinanti, lasciando al solo miglioramento tecnologico il compito di stabilizzare il livello delle emissioni.

Il Movimento 5 Stelle reputa questi trend inefficaci, ritenendo che nel settore dei trasporti la leva determinante su cui agire dovrà essere la ripartizione modale, ovvero la modalità di trasporto con cui viaggiano e viaggeranno persone e merci¸ è risaputo, infatti, che alcune modalità di trasporto sono più sostenibili di altre, sia per caratteristiche intrinseche relative alla tecnologia e alla fonte energetica che sfruttano, sia per quelle estrinseche, quali ad esempio l'occupazione media del mezzo.

Concludo con una riflessione: l'obiettivo di sostituire i mezzi più inquinanti con quelli a meno emissioni è sicuramente encomiabile, ma è un punto di partenza. Mentre l'obiettivo cardine è invogliare i cittadini a non usare i mezzi privati: due giorni fa ho avuto la necessità di prendere un bus in pieno centro ad Aosta, Aosta, il nostro capoluogo, l'area più urbanizzata della nostra regione. Ho dovuto aspettare 35 minuti prima che arrivasse. Questo lo ritengo un enorme disincentivo all'utilizzo dei mezzi pubblici ed è questo il vero problema.

L'obiettivo cardine che oggi ci dobbiamo prefissare è avere mezzi pubblici sostenibili, capillari ed efficienti. Questo sì che sarebbe un grosso incentivo all'utilizzo dei mezzi pubblici. Dotare la nostra regione di piste ciclabili e aree pedonali che coprano e colleghino tutte le aree urbane senza mettere tutti i giorni a serio rischio la vita dei nostri cittadini, che si spostano a piedi o in bicicletta, questo sì che sarebbe un grosso incentivo! Avere reimpostato questa legge in base non più a dei modelli specifici, ma alla quantità di emissioni emesse grammi per km, ci permette di prevenire l'immissione sul mercato di futuri nuovi modelli - oggi non ancora esistenti o ancora in fase di sperimentazione sotto forma di prototipo - che saranno soggetti a contributo.

Infine ringrazio il collega Barocco per avermi citato nel suo intervento, ma vorrei solo sottolineare quello che sosteniamo da sempre: se un'idea è buona non ha colori, non è di destra né di sinistra, è buona e basta. Se c'è l'interesse comune di portare a termine qualcosa che incida sul benessere dei nostri cittadini, slegato da interessi e da giochi di potere, è un bene che si lavori tutti assieme, anche se ognuno con bandiere e colori differenti. Ritengo che le critiche siano buone se sono critiche costruttive, criticare e basta senza poi far nulla non serve a nessuno e fa strano sentir dire che questa legge andava studiata meglio proprio da chi non ha dedicato un solo minuto ai lavori.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - A volte si possono dedicare ore e ore a studiare un argomento e non capire nulla di quell'argomento, questo può succedere a tutti e quindi io mi avvarrò come di qualcosa che ho trovato in rete relativamente... mi dicono che non si sente però è già al massimo, più di così non si può, mi spiace, dovremmo cambiare il microfono e farlo diventare sostenibile, se possibile.

Dicevo, la mobilità sostenibile che vi vado a leggere arriva direttamente da Wikipedia, non varrà nulla ma qualcosa vale. L'espressione mobilità sostenibile indica delle modalità di spostamento e in generale un sistema di umidità urbana in grado di ridurre gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli privati e cioè l'inquinamento atmosferico, l'inquinamento acustico, la congestione stradale, l'incidentalità, il degrado di aree urbane causato dallo spazio occupato dagli autoveicoli a scapito dei pedoni, il consumo del territorio causato dalla realizzazione delle strade e delle infrastrutture e i costi degli spostamenti a carico della comunità o del singolo.

Quali sono gli interventi che si possono fare? Perché ovviamente sono problemi che si possono risolvere, ci sono delle soluzioni e noi li avremmo dovuto affrontare in una legge che prendeva di petto la mobilità sostenibile e ne faceva un utilizzo concreto nella nostra regione. Quindi, quali sono gli interventi che si possono mettere in campo? Le Amministrazioni pubbliche sono i principali responsabili della promozione e dell'organizzazione della mobilità sostenibile; gli interventi sono finalizzati a ridurre la presenza degli autoveicoli privati negli spazi urbani per favorire la mobilità alternativa che in ordine di importanza viene svolta uno: a piedi, due: in bicicletta, tre: con i mezzi di trasporto pubblico, autobus, tram e così via, dice addirittura ferrovia e mi viene quasi da ridere a leggere, con mezzi di trasporto privato condivisi, Car pooling o Car sharing, e con la combinazione ottimale dei vari sistemi tra di loro. Per fare un esempio più concreto, si può organizzare qualcosa come i Car pooling o i Car sharing, anche aziendali: la Regione ha qualche migliaio di dipendenti e si poteva trovare un modo per organizzare questa cosa, anche già solo per l'infrastruttura che forse ha più dipendenti in Valle d'Aosta. Le città dove le politiche di sostenibilità dei trasporti hanno avuto più successo sono quelle in cui le diverse tipologie d'intervento sono state applicate in maniera integrata, in modo da rinforzarsi una con l'altra. Gli stessi singoli interventi applicati senza curarne il sincronismo e le sinergie risultano quasi sempre inefficaci, viceversa la loro integrazione porta a una riduzione notevole dei flussi di traffico veicolare privato in un arco temporale sorprendentemente breve.

Allora, quando noi abbiamo ascoltato in Commissione il sindaco Centoz, il Sindaco di Aosta, il Sindaco del capoluogo regionale, e ci ha detto, e potete leggerlo, che non sono neanche all'inizio della progettazione delle famose piste ciclabili di Aosta, forse un dubbio ci doveva venire. O no?! Quando noi abbiamo un sistema di trasporto pubblico locale, all'interno della nostra città, che sostanzialmente non trasporta quasi nessuno o trasporta molto poco e per andare da un punto all'altro della città spesso bisogna cambiare due autobus.... c'è da farsi una domanda anche su questo. Se poi a tutto questo aggiungiamo che l'unica soluzione che diamo è aumentare il traffico privato facendo comprare delle auto elettriche, forse colleghi che sostenete questa come una legge di mobilità sostenibile, c'è qualcosa che non va. Ma non sono io a dirlo. Quando è venuta dall'Università di Venezia la professoressa Vittadini e a un certo punto dell'audizione si è messa quasi a sorridere dicendo: "volete parlare di mobilità sostenibile e sull'asse centrale non avete neanche un treno che funzioni?" sull'asse centrale della regione intendo, e l'ha detto con un mezzo sorriso, come a dire: "siete abbastanza lontani da quello che dovrebbe essere la base".

Quando il governo della Regione Valle d'Aosta, non questo qui, ha allungato la vita degli autobus a gasolio - grazie a una delibera fatta nel 2016, a fine 2015 scusate - aumentandola di cinque anni e quindi facendo diventare ancora più vecchi quelli che già ci sono - sto parlando degli autobus del trasporto pubblico locale che noi finanziamo - forse qualche domanda ce la dovremmo fare. E invece abbiamo risolto tutto. Compreremo, quante macchine sono? 300? E risolviamo tutto. Se dessimo tutti i soldi e tutti gli incentivi si potrebbero acquistare, purché i cittadini ci mettano la loro grossa fetta, trecento auto. Su un parco circolante di 200.000 auto ne mettiamo 300 e diciamo che abbiamo risolto il problema del clima. Ragazzi, se bastava così poco, allora Greta esagera, allora c'è qualcosa che non va! E se le persone che non avevano prima una bici compreranno una bici elettrica, tra la bici elettrica e a piedi c'è anche la bici normale, sapete quella vecchia con i pedali, normale, quella con le marce che se sei troppo bravo puoi anche andare in salita, se ci riesci. C'era bisogno della bici elettrica? Scusatemi, ma il centro di Aosta, intendo dire il centro di Aosta o meglio lo spazio urbano di Aosta, quello che va dal cimitero per intenderci a, fatemi dire, il cavalcavia che porta verso la statale, qualcuno ha pensato di chiuderlo al traffico definitivamente? Di fare dei parcheggi d'interscambio? Ma sì, i parcheggi ci sono. Vuoti. Sì, perché non c'è interscambio, c'è il parcheggio e poi da lì resti, non puoi andare da nessuna parte. Ma se uno abita in un paesino, che so, scegliete voi un paesino qualunque, non un paese del fondo valle bello servito, ma una qualsiasi frazione che c'è in giro da queste parti di quelle dove, se va bene, passa un autobus al giorno, se non ogni due o tre giorni, com'è che riesce a sostenere di venire qui con un mezzo pubblico? Come fa? Quando i miei figli andavano a scuola e andavano all'IPRA di Châtillon, ne avevo tre, era divertente, ne avevo due che andavano all'IPRA di Châtillon e uno che andava a Courmayeur, sfortuna, perché dovevano prendere un autobus per uscire di casa e arrivare alla stazione, poi da lì prendere l'autobus per andare dove dovevano andare. Partivano esattamente 45 minuti prima del tempo di partenza dell'autobus che li portava poi, gli uni a Châtillon, gli altri a Courmayeur. Tempo di percorrenza da Aosta a Courmayeur in autobus? 1 ora e 15. Mobilità sostenibile? Provate a vivere a Moron e venite a lavorare tutti i giorni fino alle sei di sera con i mezzi pubblici. Vediamo alle sei quando uscite come fate a tornare a casa! Sono curioso davvero di vedervi!

Allora, senza voler entrare nei dettagli tecnici delle piste ciclabili, delle colonnine, di tutto quello che c'è e che non c'è, del treno che non c'è, insomma di tutto quello che sappiamo, mi sembra assurdo chiamare questa legge "di mobilità sostenibile", capite qual è l'inghippo? È tutto qua, sembra "ma che ti frega come la chiami, è la stessa cosa". No, non è proprio la stessa cosa, perché o prendiamo in giro le persone o diciamo la verità. Io tendenzialmente, non sempre, tendenzialmente sono per dire le cose come stanno, non si può sempre dire le cose come stanno, tendenzialmente. In questo caso tendenzialmente direi "guardate, signori, la mobilità sostenibile non viene affrontata, vi diamo dei soldi", perché è tanti anni che li avevate promessi, io mi ricordo, "è da anni che ci avete promesso questi soldi adesso ce li dovete dare", questa storia l'abbiamo sentita tutti, è vero? Adesso bisogna darli. Allora dite, legge di finanziamento per l'acquisto di autoveicoli, motoveicoli, quello che vi pare a voi, elettrici e, fine, non discutiamo neanche più, si conclude la storia, non la chiamiamo mobilità sostenibile perché non è mobilità sostenibile; quando poi arriverà il piano dei trasporti, discuteremo all'interno del piano dei trasporti della mobilità sostenibile e vedremo quali azioni effettivamente si possono mettere in campo, con che risorse, in quanto tempo, con quali procedimenti amministrativi e così via. Potremo veramente affrontare il problema della mobilità sostenibile, magari un po' più seriamente poiché, da quando la legge è stata rimandata a luglio rispetto a oggi, vorrei anche ricordare questo, le audizioni le abbiamo fatte nel giro di un mese, neanche. Quindi, è vero che stava in Commissione, non mi ricordo più da quanti anni, ma è anche vero che è stata lì a far niente, perché una prima volta è stata presentata ma non c'erano i fondi, la seconda volta è stata presentata perché doveva iniziare una discussione che non è cominciata, una terza volta si voleva approvare senza fare le audizioni e poi, grazie al nostro impegno, abbiamo preteso le audizioni, che sono arrivate, in cui ci hanno spiegato che non è una legge sulle mobilità sostenibile. Questo a detta di persone che, voglio dire, qualcosa in più di noi ne sapranno, non penso che siano venuti qui a raccontarci... quando è venuto l'Assessore dei trasporti del Comune di Torino, qualche suggestione ce l'ha data, magari qualche sperimentazione l'hanno fatta, se l'abbiamo chiamato... o confutiamo quello che dicono i professori universitari, chi la applica e chi la fa e diciamo che dicono tutti stupidaggini, che non ci interessa, oppure, se ne teniamo conto, dobbiamo renderci conto che questa non è una legge sulla mobilità sostenibile. Tutto qui. Non c'è una contrapposizione politica nel dire che le cose stanno in un'altra maniera. E credo che sia un discorso di logica, supportato da alcuni fatti che sono quelli che vi ho letto. Poi, se volete andare su Internet e fare ulteriori approfondimenti su ciò che è la mobilità sostenibile ce n'è finché ne volete, ma di sicuro i concetti fondamentali sono quelli che vi ho raccontato io.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Questa legge dovrebbe affrontare un tema molto caro ad Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta, cioè come rendere sostenibile il diritto alla mobilità che è un diritto di tutti e deve perciò essere una mobilità efficiente ed efficace, come si precisa d'altronde dagli elevati principi declinati nella prima parte del testo, per altro scopiazzando da Trento, legge del 2017, perché noi, con tutta la meravigliosa tecnologia che possediamo, stiamo continuando a viaggiare sulle nostre belle auto colorate che di fatto sono delle caldaiette a combustibili fossili, che hanno emissioni inquinanti, e sappiamo pure bene come le materie prime non siano fonti eternamente rinnovabili. Così non si può continuare, ce lo ricordano con forza i giovani del Fridays for future e quindi accoglieremmo a braccia aperte una legge davvero innovativa, volta a modificare il sistema mobilità nel profondo, cioè a farci girare pagina, a rivoluzionare il nostro modo di spostarci nella quotidianità che oggi in Valle d'Aosta, anche per la conformazione del territorio e per il clima della nostra montagna, ci vede ancora grandi utilizzatori di mezzi privati con poche persone a bordo, piuttosto, come diceva il collega Cognetta, che dei mezzi pubblici, con tutti i problemi che presenta il trasporto pubblico di cui la ferrovia dovrebbe essere il fiore all'occhiello, un fiore che è piuttosto appassito per il momento, ma che un giorno - lo dice questa legge, all'articolo 3 - avrà l'elettrificazione sulla tratta Ivrea-Aosta e pure sulla tratta Ivrea-Pré-Saint-Didier. Poi è vero che in Germania siamo già ai treni a idrogeno, ma in fondo si tratta solo di pazientare ancora un po' e per il momento forse arriva l'elettrico e poi, lo dicono gli articoli 2 e 3, avremo dei sistemi super innovativi, quelli del Car sharing, del Car pooling e di altre forme di Sharing mobility. Avremo poi i parcheggi d'interscambio e le piste ciclabili, finalmente, non solo per chi fa sport, ma proprio per spostarsi tutti i giorni per andare al lavoro con le bici che, addirittura, avranno la pedalata assistita e poi avremo le colonnine domestiche in modo da ricaricare facilmente le bici e le auto elettriche. Insomma, questa legge è fantastica, perché nella sua prima parte ci fa proprio toccare con mano, o almeno con la fantasia, le nuove frontiere della mobilità, che in molte altre zone d'Europa e d'Italia sono già realtà e fin qui non possiamo che rallegrarci.

Poi però leggiamo la seconda parte e allora non possiamo trattenere il nostro sconcerto per questa seconda parte di una legge così innovativa. Lo sconcerto parte dal capo III che parla delle misure incentivanti. Ecco qui, all'improvviso torniamo indietro, ripiombiamo nel vecchio, in quella Valle d'Aosta che abbiamo conosciuto per troppi anni, gli anni d'oro quando il problema degli Assessorati era i trovare il modo per spendere tutti i soldi disponibili, tempi lontani ormai, di cui i nostri giovani infatti non hanno già più memoria. Loro non sanno che in quella irrigazione a pioggia di soldi pubblici sono cominciati i mali della Valle d'Aosta, la cui cittadinanza ha sempre troppo contato sull'apporto di mamma Regione e infatti non è mai davvero cresciuta come capacità produttiva e imprenditoriale autonoma. Ma a qualcuno quei tempi piacevano tanto, perché si poteva dare un contributo a destra e un altro a manca e così si accontentavano tutti i fedelissimi che si stringevano sempre più a corte. I nostalgici del regime e i nuovi addetti, quelli che mi ricordano la vecchia pubblicità "nuovi? No, lavati con Perlana", si sono affrettati a spiegarci in Commissione che questa non è una legge sociale, questa è una legge per l'ambiente. Ecco, qui scusate ma il maestro Aristotele è stato visto volteggiare nella tomba, perché siamo di fronte a una contraddizione logica, una legge, infatti, o è sociale o non è, perché una legge la si fa per la comunità e non per i cugini o gli amici, a meno che i cugini e gli amici non siano la vostra società di riferimento. Ma mi è stato risposto "ma noi pensiamo all'ambiente", ecco allora a me sono immediatamente tornate a memoria le parole di Chico Mendes, uno dei 164 ecologisti morti ammazzati in America Latina, perché in America Latina si continua a morire per l'ambiente. Nel 1988, come ricorderete bene, Chico Mendes fece scoppiare il dramma sempre attualissimo della deforestazione dell'Amazzonia e fece questa dichiarazione "l'ambientalismo senza lotta di classe è semplicemente giardinaggio", bella eh! "L'ambientalismo senza lotta di classe è semplicemente giardinaggio". Ecco, a noi quello che stiamo facendo in questo momento in questa sede ci sembra ambientalismo da salotto, perché vogliamo premiare allo stesso modo i buoni propositi in merito all'acquisto di veicoli a bassa emissione da parte di privati sia che questi abbiano un reddito elevato, elevatissimo, medio o basso. Noi crediamo proprio perché ogni legge o è sociale o non è, che si debba introdurre un chiaro criterio di proporzionalità nella contribuzione, non vogliamo escludere i più ricchi - e io sinceramente li avrei anche esclusi - ma non vogliamo... il mio gruppo non era d'accordo. Non escludiamo i più ricchi dall'ampia platea dei soggetti beneficiari di quest'intervento a fondo perduto, anche se appunto personalmente mi sento molto Robin Hood nell'anima e provo un certo disagio rispetto a quanto sto dicendo, perché l'era degli ingiusti finanziamenti a pioggia, proprio l'irrigazione a pioggia di finanziamenti, è finita in Valle d'Aosta e chi si aspetta solo contributi a fondo perduto dalla politica è una persona priva di senso civico e non andrebbe quindi premiata con una bella auto elettrica nuova o una bici fiammante.

Comunque noi sappiamo bene quanto sia elevato il costo di questi veicoli elettrici e allora serve un criterio maggiormente incentivante all'acquisto per coloro che dovrebbero sostenere con risorse proprie una spesa proibitiva se hanno un reddito basso. Abbiamo perciò a questo scopo presentato un emendamento, che poi chiaramente illustreremo meglio, che fa riferimento all'Isee e io credo sinceramente che i cittadini seri, e non quelli che sono profittatori del soldo pubblico, non potranno che condividere perché l'Isee, scusate, viene richiesto ai cittadini per ogni tipo di contributo, che funziona in base alle diverse fasce. Invece questo per la mobilità sostenibile non si capisce perché non deve avere nessun vincolo, perché noi, o meglio voi, ragionate in termini del superiore valore ambientale, che però resta teorico senza tutto il discorso che abbiamo fatto. Se poi ci bocciate, come teniamo, il primo emendamento, ne abbiamo già uno pronto, un secondo pronto da tirar fuori come l'asso dalla manica. Comunque anche il secondo segue la stessa logica della proporzionalità nella contribuzione, perché noi tra l'altro abbiamo letto bene altre leggi sulla mobilità e ci è piaciuta molto quella dell'Emilia e, non so se avete presente, ma, sopra la fascia dei 35.000 euro, nessuno in Emilia si è sognato di dare alcun tipo di aiuto. Noi anche con questo secondo emendamento, invece, accettiamo un po' controvoglia di foraggiare con denaro pubblico chi i soldi li avrebbe da investire nell'ambiente, se credesse davvero nell'ambiente. Però diamogli pure un bonus, allo stesso tempo vogliamo dare un bonus aggiuntivo anche però a chi sta sotto i 20.000 euro, perché non ci chiamiamo solo ambiente, questo è il punto, ma ci chiamiamo anche diritti e uguaglianza. Se poi non dovessero piacervi questi emendamenti, né l'uno e né l'altro, allora noi vi diremo apertamente che non ci piace questa legge, questa legge dal nostro punto di vista è inaccettabile; non possiamo più sostenere infatti, in tempi di forte riduzione delle risorse, questo tipo di politiche che sono peraltro diseducative al massimo e non importa se queste fermezza ci farà perdere elettori, quelli che già accarezzavano nella loro fantasia la macchina elettrica nuova, perché noi non siamo qui per fare campagna elettorale costante, ma per evidenziare le storture portate avanti da questa maggioranza e già ampiamente sottolineate in Commissione con l'avallo, e questo ci rattrista molto, dei nostri ex compagni di viaggio, a cui, fino a pochi mesi fa almeno, sembrava essere chiaro che ogni legge è una legge sociale, o forse non c'eravamo capiti bene. Ma noi non ci svendiamo nemmeno per un passetto in più sulla mobilità sostenibile, perché non sono questi i metodi con cui ci piace lavorare a favore dell'ambiente e siamo certi che una legge migliore, davvero autentica sulla mobilità sostenibile, sarebbe stata possibile. Valeva la pena investire più energie, più tempo per migliorare questa legge, secondo anche le preziose indicazioni richiamate da molti di voi, ricevute durante le audizioni in Commissione che infatti hanno creato molto sconcerto e questa è la verità e noi, poi, vorremmo cercare di armonizzare questa legge con il Piano Regionale dei Trasporti visto che è in dirittura d'arrivo, non si capisce perché non potevamo aspettare, visto che è in dirittura d'arrivo.

Non ci convince per niente chi dice "da qualche parte bisognava pur partire, questo è un primo passo" perché, cari colleghi, il buongiorno lo si vede dal mattino, e infatti adesso è pomeriggio. Servono soprattutto... - e qui Aristotele non avrebbe niente da dire - servono soprattutto, secondo noi, linee guida più chiare sul trasporto pubblico, il trasporto pubblico è da incentivare in primis, è invece la parte più debole della legge, è la parte più debole. La strada da percorrere non è infatti quella di acquistare nuovi veicoli non inquinanti, che tra l'altro sono non inquinanti solo mentre funzionano, perché poi bisogna anche... anzi prima bisogna realizzarli e quindi inquiniamo e poi bisogna smaltirli, e di nuovo inquiniamo, ma bisogna mettere più risorse appunto sul trasporto pubblico. Ma d'altronde, e poi chiudo, quando le cose vanno fatte in fretta perché c'è un cronoprogramma minaccioso e ci sono dei super tutor, mai votati da nessuno peraltro, allora rischiamo di fare le cose male e di far nascere male le leggi -scusate ma l'incoerenza ambientale di questa maggioranza a me sembra abbastanza evidente - quando viene ribadita la necessità di progetti devastanti per l'ambiente di alta montagna e il loro finanziamento. E se un certo signore che tiene sotto pressione questo governo, pur senza aver ottenuto alcuna carica elettiva, anche perché non era candidato, se fosse ancora autenticamente verde e se fosse ancora autenticamente di sinistra, dovrebbe piuttosto minacciare di non votare il bilancio proprio per quei progetti devastanti e non perché il resto della maggioranza vuole esaminare con calma una legge elettorale inadeguata alle sfide attuali della nostra società, una legge che nasce già, come peraltro questa, vecchia e stanca. E poi, signori Consiglieri, ci vorrebbe un maggior coinvolgimento della popolazione prima di legiferare su un tema così impattante per la vita quotidiana di tutti, il governo non può rischiare di decidere in solitudine o con qualche aiutino preso qua e là all'ultimo secondo. In Valle d'Aosta il cambiamento climatico è evidente, l'emblema, l'abbiamo detto più volte, è il ritiro dei ghiacciai e ora pure il crollo, di cui ognuno di noi può essere testimone, poiché la problematica qui è palpabile, la consapevolezza della gente - questo l'ha ribadito anche la professoressa Vittadini in Commissione - la consapevolezza della gente, a partire dai giovani, è molto più facile da ottenere in Valle d'Aosta; il successo del coinvolgimento sarebbe molto maggiore rispetto ad altre Regioni e senza coinvolgimento non ci può essere alcun cambiamento, questo è il problema. Il cambiamento viene se la gente si sente partecipe di un progetto teso a rivoluzionare la sua vita quotidiana e alle mie orecchie d'insegnante suona retorico ritrovare in legge che si faranno anche azioni di sensibilizzazione presso la popolazione scolastica che, oltretutto, è molto più sensibile e più avanti di noi.

Presidente - Altre richieste d'interventi, colleghi? La parola al vicepresidente Farcoz.

Farcoz (UV) - Je le dis avec sympathie, moi je n'ai pas de grandes citations des luttes sociales des années quatre-vingt dans l'Amazonie ; mais je veux plutôt me borner sur la Vallée d'Aoste du 2019 où avec - comme il a été rappelé avant - l'ordre du jour fossil fuel free 2040 nous avons des buts bien précis, évidemment, qui mettent la Région autonome du Val d'Aoste au centre d'une expérimentation, mais une expérimentation que nous avons voulue - nous, en votant cet ordre du jour - et qui aujourd'hui trouve dans cette loi une dignité législative. Je veux rappeler que ce travail est parti tout à fait longtemps avec la législature passée, on a eu différents assesseurs qui ont déposé ce texte de loi et, même s'il y a l'aspect core, qui est la contribution pour évidemment stimuler des achats dans cette direction, nous devons dire que le monde autour de nous, même dans trois années ou même plus, il a changé plutôt d'une façon rapide.

Io voglio solo raccontare qualche dato macro: ad esempio per l'Irlanda c'è un divieto d'acquisto delle auto nuove a diesel e a benzina, come per la Francia e il Regno Unito, per il 2030. Nel 2021 si stima una triplicazione dei modelli a trazione elettrica e si stima, in tutta Europa, una richiesta di 3 milioni di colonnine; qui nel vicino Valais, e grazie all'amico della Valle d'Aosta Darbelley, sembra che ci sia un accordo, pare appunto di istituire nel Valais, a Sion in particolare, un centro studi, nonché una fabbrica di unità produttive di batteria per la Tesla. Ecco, io credo che siano dei segnali che in qualche anno dimostrano come ci sia un'incentivazione, ma soprattutto una volontà di proseguire in questo cammino e in questo cambiamento, proprio perché anche la sensibilizzazione dei giovani Fridays for future portano avanti e di conseguenza trainano fortunatamente il mondo intero con queste lotte sociali che potremmo considerare appartenenti a questa generazione. Come dicevo prima, la Regione Autonoma Valle d'Aosta ha voluto essere sperimentale e non perché qualcuno è arrivato in Valle d'Aosta dicendo che la regione deve essere sperimentale dal punto di vista dei cambiamenti climatici. Noi lo abbiamo fatto in una nostra logica di autogoverno qualche mese fa, prima che arrivasse qualcuno. Di conseguenza, se vogliamo davvero lavorare su questa linea, noi abbiamo un duplice obiettivo che ovviamente si deve inserire nella macro-strategia fossil full free 2040, come era già stato detto, anche nel passato, ci sono due componenti di inquinamento importanti: da una parte la mobilità, dall'altra parte il riscaldamento e questo è un modello che vuole in qualche modo creare un risanamento in parte dei modelli del parco macchine valdostano e dall'altra parte agevolare, con tutta una serie di forme di mobilità alternativa, come il car sharing e il car pooling, ovviamente, una diminuzione del traffico nei centri abitati e soprattutto nei centri più congestionati.

Volevo, come ultimo aspetto, sottolineare due aspetti per cui sono da fare degli approfondimenti in Commissione. Il primo è l'autorizzazione che viene data in questo momento dai Comuni per l'infrastrutturazione del territorio: credo che ci debba essere una strategia condivisa tra i Comuni e soprattutto le società - in particolare, come diceva prima la collega Minelli, la valdostana CVA - per infrastrutturare il territorio in modo tale che non ci sia una giungla che, in qualche modo, potrebbe interfacciarsi in una maniera negativa sulla gestione del nostro territorio. L'altro aspetto da considerare prioritario è la possibilità di fare degli approfondimenti sulla questione delle poderali: io temo e credo, anche da un punto di vista positivo e non solo negativo, che il mondo turistico si avvarrà sempre di più dell'e-bike e non possiamo immaginare che dei consorzi proprietari delle poderali possano in qualche modo rimetterci dal punto di vista penale, perché qualcuno può finire giù da una strada. Io credo che sull'aspetto delle responsabilità dobbiamo fare dei ragionamenti importanti, perché il nostro territorio deve essere salvaguardato, ma sappiamo che è un territorio difficile e, se vogliamo sfruttarlo in una maniera intelligente e coraggiosa, dobbiamo anche fare in modo che chi lo manutiene non debba sempre pagare. Queste sono due riflessioni su questa legge.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Nasso.

Nasso (M5S) - Ho ascoltato gli interventi di tutti i colleghi, non farò nomi così non entriamo nel meccanismo dei fatti personali. È vero, questa legge è arrivata - l'hanno detto bene prima i colleghi - tempo fa e quando una legge che arriva così confezionata non piace, si deve lavorare per cercare di portare i contributi in base alle proprie sensibilità, del proprio movimento, dei cittadini che si rappresentano, per cercare di renderla migliore. Io credo che i miracoli non possiamo farli, ma abbiamo due strade: o sederci e guardare o provare a fare qualcosa. Ecco, noi abbiamo cercato di fare questo. La legge come è arrivata non ci piaceva, non facciamo i salti di gioia nemmeno adesso, però abbiamo cercato di lavorare, e colgo l'occasione per ringraziare i miei colleghi che hanno lavorato tanto, anche più di me, per cercare di portare dei contributi positivi a questo provvedimento e vorrei dire che io, e posso parlare anche per i miei tre colleghi di gruppo, non ho nulla, non abbiamo proprio nulla di cui vergognarci, si vergogni chi viene qui a criticare e non ha neanche portato una virgola per provare a migliorare un provvedimento che forse non reputava e non reputa giusto.

Per quanto riguarda il lavoro, è stato davvero un lavoro proficuo, un lavoro interessante durante le sedute di Commissione. Ci sono state delle audizioni, io avevo detto tempo fa che quasi ci hanno fatto sognare, perché quando abbiamo sentito l'assessore La Pietra del Comune di Torino, che, ci tengo a specificare, è un Assessore tecnico, ci ha fatto quasi sognare. In Valle d'Aosta siamo in ritardo, sappiamo benissimo che con questa legge si arriva tardi. In alcuni Stati del Nord Europa non sono più previsti contributi, non sono più previsti incentivi e - come bene ha detto prima il collega Cognetta che ha fatto un ragionamento che di fondo condivido anche - si punta sul trasporto pubblico. Trasporto pubblico quasi un argomento tabù, in Valle d'Aosta siamo fortemente penalizzati. È vero che abbiamo un territorio particolare, con la vallata centrale e tutte quelle laterali, ma vi posso assicurare che anche per chi abita nel capoluogo, anche per chi abita in una zona più popolosa, è complicato muoversi con i mezzi pubblici.

Quindi, è vero: un'attenzione ai mezzi pubblici forse doveva essere più alta, però da qualche parte bisogna partire. È vero, la Valle d'Aosta ha una storia un po' scellerata di contributi dati a pioggia in tanti settori e non penso di dire nulla di strano, è così. Io ho solo 30 anni, ma ricordo i tempi d'oro dei contributi per qualsiasi cosa, anzi non lo ricordo, ero troppo piccola, mi raccontano di contributi per qualsiasi cosa, su qualsiasi reddito, perché non c'è mai stata una visione, si è sempre guardato al consenso, al proprio consenso elettorale e non a una lungimiranza e questo ce l'ha detto bene l'Assessore La Pietra in Commissione: forse su alcuni Assessorati sempre ci dovrebbe essere un tecnico, con una visione, con una prospettiva e non che guardi al tornaconto elettorale. Prima alcuni colleghi hanno parlato del costo elevato dei mezzi elettrici: è assolutamente vero, ma è altrettanto vero che se si fa il paragone di quanto costava per esempio un'auto elettrica 5 anni fa a quanto costa adesso, a quanto si presume costerà, come un po' per tutte le nuove innovazioni tecnologiche ci saranno prezzi sempre più fruibili, pensiamo solo ai costi delle prime macchine fotografiche, erano proibitivi, andando avanti con gli anni poi sono diventati sempre più accessibili, facendo proprio un esempio banale, il primo che mi viene in mente. Quindi, il fatto del contributo a pioggia non è del tutto così... nel senso che ci sono anche tante altre parti in questa legge - e davvero io sono proprio orgogliosa del lavoro fatto dai miei colleghi - che vanno anche in altre direzioni. Non è la legge perfetta, non è la legge che avrei voluto e che noi avremmo voluto, ma, come ho detto prima, da qualche parte bisogna partire, siamo già in ritardo di decenni e a volte credo che - vi è chi è qui dentro da molti più anni di me - sia corretto sottolineare che la politica, ahimè, è un compromesso. Mi piace anche fare un ragionamento e credo che tanti qui dentro ogni tanto perdano di vista il motivo per cui siamo qui dentro: ci sono due modi per affrontare le questioni e i vari provvedimenti: quello "vero", "reale" della serie: "un provvedimento per me, per la mia sensibilità, per il mio gruppo è giusto? È sbagliato? Ci lavoro? No non ci lavoro? Propongo degli emendamenti, propongo lavori in Commissione, oppure cerco di buttare tutto in caciara? Io credo che troppo spesso alcuni gruppi scelgano la seconda. Spesso alcuni gruppi quasi ci minacciano, della serie "se votate con la con la maggioranza noi diciamo a tutti che siete la stampella", io personalmente mi sono anche un po' stufata, nel senso che abbiamo tutti degli stipendi altissimi e chi non ha voglia di lavorare seriamente, chi ha solo voglia d'insultare gli altri si dimetta e faccia entrare magari qualcuno che ha più voglia di lavorare, perché dopo un anno e mezzo qui dentro a sentire sempre le solite minacce, io mi sono anche un po' stufata, ma pazienza! Apro e chiudo la parentesi.

Si è parlato di monitoraggio della legge e io credo che sia davvero una questione importante, lo faremo, sarà sempre alta la nostra attenzione su tutti i vari sviluppi e speriamo che sia un punto di partenza e che non venga strumentalizzata e che possa portare una visione differente sulla mobilità sostenibile. Forse sì, qualcuno l'ha detto prima, non mi ricordo chi, forse anche il titolo non è proprio giusto effettivamente, si poteva chiamare in un altro modo, perché è anche giusto essere onesti con i cittadini. Per concludere, noi dopo enunceremo e spiegheremo i nostri emendamenti, è già stato detto prima che avremmo voluto un'attenzione più alta per le fasce di reddito, perché per forza un provvedimento deve essere sociale, abbiamo raggiunto un piccolo compromesso, lo diremo più tardi e speriamo davvero che sia - come bene ha detto prima il mio collega Luciano Mossa - la scintilla perché qualcosa si muova.

Dalle ore 16:54 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Presidente) - La parola al Consigliere Marquis.

Marquis (SA) - Il tema in discussione all'ordine del giorno è un progetto importante che non va sottovalutato o svilito, perché tratta di un argomento che è molto sentito in questo momento non solo in Valle d'Aosta, ma addirittura su scala mondiale. C'è una grande presa di coscienza dei problemi che derivano dai gas effetto serra e clima alteranti che creano dei problemi che vanno combattuti quotidianamente e che stanno occupando l'agenda, a tutti i livelli, a livello prioritario. Questo è un provvedimento che vuole dare il "la" a un approccio; avremmo potuto pensare di soprassedere, di fare approfondimenti, di fare ancora incontri di Commissioni, studi, valutazioni, ma in questo momento era più importante partire. Partire perché occorre dare delle risposte su questa situazione di difficoltà. E il testo parte con tutta una serie di principi che vengono rappresentati, che sono una parte importante, a mio avviso, di questo provvedimento legislativo, perché sono i principi che si incardinano sulle strategie a livello Europeo, a livello Nazionale e a livello sovralocale, che tengono conto del redigendo Piano dei Trasporti e del suo stato di attuazione, e quindi è un disegno di legge incardinato in uno scenario dove non si parte da zero in Valle d'Aosta. Ho sentito alcuni colleghi che prima dicevano che nel 2015 è stata fatta una mozione, quasi come quello forse il momento Zero.

Già nel 2013, quando ricoprivo il ruolo di Assessore alle Attività Produttive, era stata presentata una partecipazione a un bando nazionale, quello d'infrastrutturazione del territorio delle colonnine di ricarica per le auto elettriche, allora sembrava un progetto avveniristico, qualcosa di fantascienza. Quando poi nel 2015 si sono iniziate a posare quelle colonnine sembrava ancora che la gente dicesse quasi "Ma cosa fate? Spendete male dei soldi". Ma è questa la migliore testimonianza che bisogna sempre guardare avanti, in modo avveniristico, anche allora avremmo potuto aspettare che si diffondesse la mobilità elettrica e poi pensare all'infrastrutturazione del territorio. Oggi si sente parlare - prima la collega lo ha evidenziato - che bisognerebbe mettere qualche migliaia di colonnine sul territorio valdostano. Sono solo passati 5 o 6 anni da quel momento.

Ecco, a mio avviso occorre seguire quello che avviene su scala nazionale nei paesi più evoluti e cercare di adattare le situazioni al nostro paese, che è un paese di montagna, un paese dalle maggiori difficoltà, e non è vero che non sono mai state affrontate le cose! Io ritengo che ci siano difficoltà aggiuntive rispetto ad altri territori più densamente abitati. Noi abbiamo una dorsale del Centro Valle, ma abbiamo una serie di valli laterali che ha portano tutta una serie di problematiche per poter gestire la mobilità dei nostri cittadini. Quindi, dobbiamo da un lato col Piano Regionale dei Trasporti potenziare il trasporto pubblico, migliorare la situazione, armonizzare a livello di multimodalità il sistema nel suo complesso e procedere con le bigliettazioni uniche, dare un servizio di qualità superiore rispetto a quello che c'è oggi, però bisogna anche tener conto che la gente in Valle d'Aosta non potrà mai muoversi senza il trasporto privato, il trasporto su gomma. Quindi, per ridurre le emissioni bisogna agire su due livelli: usare dei carburanti che inquinano meno, che producono meno emissioni, e diminuire il numero dei mezzi che transitano. Per intanto bisogna quindi cercare d'incentivare il passaggio alla mobilità elettrica, anche se siamo ancora solamente alla fase d'introduzione di questa tecnologia, i costi sono ancora alti, quindi credo che sia corretto procedere nell'incentivare quelle che possono essere le avanguardie dei nostri cittadini che vogliono sperimentare quest'iniziativa per portare una testimonianza, anche sul territorio, di quali possano essere i benefici di questa nuova tecnologia e dall'altra parte bisogna cercare anche di fare della promozione, di promuovere e facilitare un approccio nuovo, un approccio che porti alla Sharing mobility ovvero all'utilizzo del Car sharing, del Car pooling, che sono delle modalità anche di condivisione del mezzo che possono essere intelligenti e portare una maggiore sostenibilità del traffico su gomma. Quindi, credo che in questo momento - tenuto conto della responsabilità che abbiamo rispetto alla nostra comunità nel tracciare delle linee guida, qui dentro dovremmo essere delle avanguardie a livello di visione - sia sbagliato mortificare questo disegno di legge e considerarlo un disegno di legge che prevede degli incentivi.

Bisogna valorizzare quello che è il principio più di carattere generale, perché questa è la direzione su cui dobbiamo andare perché il processo non potrà che essere un processo partecipato e condiviso con la nostra cittadinanza. Pertanto è giusto, è doveroso valorizzare quest'aspetto e questo sforzo che è stato fatto a livello d'introduzione del disegno di legge per dare una rappresentazione di organicità di quello che oggi è l'approccio alla sostenibilità: tutta la parte che parla delle piste ciclabile e tutto quello che concerne i fondi di provenienza europea destinati a questo settore sono stati ricompresi in questo disegno di legge. Quindi, credo che sia corretto - a fronte di una situazione dove si procede sovente nella pubblica amministrazione a dare delle letture frammentate delle singole iniziative - dare una rappresentazione globale per consentire al cittadino di capire quale sia la direzione che si sta percorrendo, per capire dove si stia andando e credo che tutti assieme dobbiamo fare questo percorso, non è sicuramente un percorso facile, perché deve cambiare, anche a livello culturale, il nostro approccio alla vita. Siamo consapevoli che l'emissione dei gas a effetto serra per quanto concerne la componente trasporto incide il 30% sul totale e quindi un approccio nuovo può portare a delle minori emissioni e può anche farci raggiungere in modo più virtuoso l'obiettivo della nostra Regione come fossil full free che ci siamo dati per il 2040.

Credo che sotto questo profilo la Valle d'Aosta, con tutte le sue specificità, con tutte le difficoltà di paese di montagna, in modo frammentato è da tempo che lavora verso la sostenibilità; il grosso sforzo che dobbiamo fare come dicevo poc'anzi è quello di dare una rappresentazione organica di tutte le buone iniziative che vengono fatte. E credo che sia corretto anche procedere in questa sperimentazione credendo nell'innovazione, così come bisogna a mio avviso guardare con la massima attenzione anche alle iniziative innovative che provengono dal territorio rispetto alla gestione della mobilità e anche approcci come quello della Greenway vadano valutati con attenzione, perché tutto quello che porta a puntare alla sostenibilità complessiva e a diminuire il peso del traffico su gomma credo che sia un approccio molto positivo e vada quanto meno valutato per capire se può dare luogo a esperienze che possano aiutarci per portarci nella giusta direzione. Quindi, alla fine, ritengo che avremmo potuto aspettare, ma c'è un vecchio adagio che ci hanno sempre insegnato le nostre famiglie valdostane: "chi ha tempo non aspetti tempo" e quindi bisogna procedere e lavorare per cercare di dare dei risultati che possano essere tangibili e nell'immediato, senza dover aspettare le evoluzioni che verranno nel tempo.

Président - La parole au vice-président Distort.

Distort (LEGA VDA) - Vorrei chiarire che da parte nostra, parlo a nome mio e parlo a nome del gruppo Lega, parlo anche mi permetto a nome di forze alleate, forze con cui ci siamo trovati a condividere un percorso e un discorso, e parlo, se mi permette, anche a nome suo, collega Pulz, perché in qualche modo ci ritroviamo in una posizione e vorrei chiarire: non si tratta di boicottare questa legge, non si tratta di boicottare un'iniziativa virtuosa. Però si tratta di auspicare l'iniziativa virtuosa e l'iniziativa virtuosa passa attraverso due elementi fondamentali: contenuti virtuosi, forma virtuosa. Contenuto e forma. Partiamo dal contenuto. In una precedente edizione del Consiglio, abbiamo messo in atto un atteggiamento che impedisse la prosecuzione di questo disegno di legge e la sua approvazione in aula definendolo - io mi ricordo le mie parole testuali che hanno espresso proprio il senso della nostra posizione - "un parto prematuro".

Il concetto era questo: si voleva nel nome del rispetto del nostro lavoro, della dignità del nostro lavoro, portare avanti un lavoro che fosse dignitoso, di pari livello, e quindi una componente importantissima della nostra attività che non si esaurisce in quest'aula, non si esaurisce in quest'interventi mediatici, noi ci troviamo davanti a telecamere, filmati che possono essere rivisti, che possono essere utilizzati per rilanciare la nostra persona. Benissimo, tutto questo ha un suo senso, ma noi sappiamo benissimo, cari colleghi, che buona parte, la stragrande maggioranza del lavoro che svolgiamo oggi in queste sedute si prepara nelle Commissioni ed è quindi il pensiero relativo al passaggio in Commissione, quindi c'è stato uno sforzo da parte nostra, un richiamo da parte nostra con i mezzi che avevano a disposizione per poter riportare in Commissione il discorso e l'approfondimento su quella legge che allora si definiva sì con i confini di una legge sulla mobilità, perché nell'animo di tutti c'era l'intenzione di andare in quella direzione, c'era una sana ambizione di andare in quella direzione. Poi ecco qui il lavoro, ecco qui i contenuti, arriviamo in Commissione, chiediamo e otteniamo con il contributo di tutti e ringraziamo ognuno di coloro che si sono fatti partecipi e promotori di quest'interventi e di queste audizioni e ascoltiamo dei pareri espressi da persone di grandissimo profilo. Che cosa hanno fatto? Ci hanno fatto capire che eravamo ancora tanto tanto tanto distanti da quella che nel nostro intendimento era una legge sulla mobilità sostenibile.

Allora io vi dico: il contenuto, il lavoro, la dignità se mi permettete, e criticatemi pure su questo, per deformazione professionale per me è estremamente importante il livello qualitativo, il risultato finale e il risultato finale non poteva essere quello di dire "bene, queste persone insigni ci stanno dicendo che è ancora tutto, tanto da rivedere, tanto da reimpostare, non possiamo a questo punto non prendere in considerazione"; ma se le prendiamo in considerazione che cosa facciamo? Allora ci sono due strade: una è quella di cercare disperatamente o anche se vogliamo eroicamente - diamogli pure una visione positiva, voglio mettere e voglio dare onore anche a una visione positiva - eroicamente mettersi a cucire, a inserire toppe in qualcosa, in un disegno di legge che aveva troppe lacune per chiamarsi legge di mobilità sostenibile. Motivo per cui abbiamo pensato, ognuno di noi ha dato corso, ogni gruppo si è impegnato per produrre emendamenti, approfondimenti. Quando però dico "la dignità del lavoro", lavoro in Commissione presuppone approfondimento, acquisizione e acquisizione di consapevolezza, approfondendo e acquisendo consapevolezza, noi come gruppo Lega ci siamo resi conto che quegli emendamenti che stavamo proponendo su quella struttura, su quel contenitore che doveva essere una legge di mobilità sostenibile erano delle toppe. Mi fa piacere che alcuni colleghi dagli interventi fatti - a partire dalla relazione del relatore del collega Barocco, poi ripreso dal collega Peinetti - abbiano espresso dichiaratamente apprezzamento su questi emendamenti e senza fare nomi e cognomi ci siamo accorti che si parlava dei nostri emendamenti, ci fa piacere questo. Ma il discorso è questo: è una questione di onestà intellettuale, non permettevano di definire una legge sulla mobilità sostenibile che avesse la dignità di chiamarsi con questo nome.

Ecco il motivo del nostro ritiro. Noi abbiamo dato il contributo, noi abbiamo creduto, ma noi abbiamo avuto anche la consapevolezza che quella che si stava definendo non era la legge sulla mobilità sostenibile e ci siamo resi conto che la strada si apriva su due ipotesi: o continuiamo ad approfondirla fino a generare un prodotto legislativo di ampio spettro che contenga, risponda a questi requisiti oppure l'altra possibilità - e l'abbiamo messo in atto con l'emendamento, con gli emendamenti che presentiamo in quest'aula oggi - oppure la chiamiamo con il suo nome, con il suo nome non "legge sulla mobilità sostenibile" - per quanto poi il nome della legge poi è stato un attimino camuffato, però in definitiva lo spirito è rimasto quello - ma semplicemente una legge relativa all'erogazione di contributi per l'acquisto di mezzi elettrici. Allora a questo punto ecco l'aspetto formale, ho detto un discorso sono i contenuti, quindi i contenuti che noi andiamo a mettere in questo contenitore.

L'altro elemento è l'elemento formale, elemento formale esattamente come idea che abbiamo del contenitore, perché noi l'abbiamo questa idea. A questo punto è chiara! Il contenitore non è un corpus che contiene le indicazioni della mobilità sostenibile, il contenitore è una legge relativa all'erogazione di aiuti economici. In più abbiamo voluto esprimere un approfondimento di nuovo lo vedremo negli emendamenti che poi esporremo, pensiamo che, proprio perché crediamo in questo settore, in questo semplice settore, semplice ma dignitoso settore dell'erogazione di aiuti economici, allora andiamo a declinare il vero aiuto economico, andiamo a vedere in che modo questi aiuti economici possano estendere al massimo il loro spettro. Perché noi rimaniamo nella linea dei numeri.

Il collega Cognetta già ha iniziato a esprimere dei numeri, numeri ripresi dal collega Farcoz nel suo intervento. Allora, continuiamo a seguire i numeri, a osservare i numeri, proprio per evitare invece di darli. Il discorso è questo: i numeri, abbiamo un parco di autoveicoli in Valle d'Aosta di 200.000 automobili, è stato detto. L'esaurimento di tutta la politica di contributi previsti da questa legge permette di sostituire in questo parco di 200.000 auto, andiamo a sostituirne 300, quello che ha già detto il collega Cognetta. Adesso sarà la mia esperienza, il mio retroterra di liceo scientifico, vado a vedere: "ma in termini di percentuale questi numeri che cosa sono?" Sono lo 0,15 %. Allora, è una goccia, è meglio di niente va bene, però motivo in più per dire non prendiamo in giro i Valdostani, non lo meritano, non prendiamo in giro il nostro lavoro, perché non metto in dubbio che ognuno abbia messo in coscienza la sua disponibilità a lavorare, allora non prendiamoci in giro. Lo 0,15%.

Le emissioni, stando sempre nei numeri, emesse nell'ambiente nell'atmosfera legate al settore trasporti sono circa secondo le varie indagini, arrotondiamo, circa il 30%. Il settore trasporti emette nell'atmosfera alla data di un censimento del 2016, stiamo più o meno lì, il 30%, se lo applichiamo al nostro territorio andiamo a vedere che cosa succede su questo 200.000 veicoli che costituiscono questo settore. Se noi applichiamo questa percentuale, noi otteniamo lo 0,045% dell'emissione globale nel nostro territorio. Vero è che proprio in nome del liceo scientifico e della scienza noi possiamo dire queste sono le emissioni emesse dal nostro parco autoveicoli, poi ci sono i veicoli transitanti. Vogliamo dire che allora siamo a metà? Vogliamo dire che raddoppiamo, che invece di uno 0,045 arriviamo 0,09? Allora, capite signori, che questo è veramente una goccia. Come altre volte mi sono permesso, faccio riferimento a insegnamenti insigni, ho già citato altre volte Madre Teresa di Calcutta e mi sento di citarla anche oggi. Lei dice "le nostre buone azioni sono delle gocce in un Oceano, ma senza la nostra buona azione quell'Oceano rimane senza assolutamente la nostra goccia". Quindi, per carità do onore a questo impegno, però questo impegno deve chiamarsi con un nome, perché la forma è sostanza. A meno che in questa sera non si voglia dire esattamente l'opposto di tutto quello che si è detto fino adesso, la forma è sostanza! Allora, vogliamo fare una legge per incentivazione dei contributi, degli aiuti. Chiamiamola così e visto che la collega Pulz ha citato Aristotele io cito Tommaso D'Aquino e siccome Tommaso D'Aquino che s'intendeva di verità, ha definito la verità come adeguatio intellectus ad rem. Quindi, questa corrispondenza tra quello che è nell'intelletto, quello che si dice, quello che si scrive alla cosa. Allora, la verità sarebbe che questa legge dovrebbe chiamarsi esattamente così come noi abbiamo proposto nel nostro emendamento che presentiamo in data odierna, vale a dire "misure per incentivare il rinnovo del parco auto valdostano a favore della trazione elettrica o di forme alternative alla trazione termica tradizionale". Questo è adeguatio intellectus ad rem. La professoressa Pulz mi potrebbe confermare in separata sede se il filosofo, il sommo Tommaso D'Aquino, potrebbe essere d'accordo in questa linea. Quindi è con questo spirito, questo è il nostro spirito. Spero di essere stato chiaro.

A questo punto aggiungo ancora un altro elemento, cari colleghi, un altro elemento: se la legge che approviamo questa sera si chiamerà con questa definizione e quindi si definirà nell'ambito di una legge sulla mobilità sostenibile: ma sentite un po', ma voi, al di là del fatto che in qualche modo ho spiegato perché stiamo un po' prendendo in giro i Valdostani, stiamo prendendo in giro noi stessi e il nostro lavoro! Ma voi immaginate i nostri colleghi della provincia di Bolzano, del Veneto, della Regione Lazio che fanno accesso agli atti delle altre regioni e dicono "andiamo a vedere la Valle d'Aosta, la Regione Autonoma Valle d'Aosta, il Consiglio - noi, noi, le nostre facce - andiamo a vedere che cosa hanno prodotto sulla mobilità sostenibile". Ma ci sentiamo fieri di questo? Allora, questo non vuol dire mortificare, questo vuol dire essere veri, essere veri!

Allora, c'è un altro ambito, c'è un contenitore dove noi dovremmo riporre tutta la nostra attenzione e tutto lo sforzo relativo, vero, alla mobilità sostenibile, si chiama Piano Regionale dei Trasporti, quello è il contenitore, perché quando abbiamo del Brunello non è che lo possiamo mettere ovunque, perché il Brunello o lo metti in cantina, non lo metti nel frigorifero, perché il Brunello va in cantina. E allora, scusate questo esempio ma mi sembra anche piacevole stemperare i toni e unire anche una componente umana insieme ai numeri, però ecco il contenitore della mobilità sostenibile sarà, e invito fin d'ora tutti voi colleghi a farci carico, tirarci su le maniche e lavorare per il Piano Regionale dei Trasporti, perché quello è il contenitore, è quello! Quello di questa sera è qualcos'altro. Allora mi viene da dire: avremo l'emendamento in cui noi cambiamo nome e quindi ridiamo dignità a questa legge, esattamente come deve essere, come deve essere! Poi abbiamo i contenuti degli emendamenti, ovviamente non voglio prendermi l'esclusiva, non vogliamo prenderci l'esclusiva, ma chiaramente se vengono presi in considerazione allora possiamo dire "Tutto è bene quel che finisce bene", allora se l'aula accoglie integralmente gli emendamenti possiamo dire che abbiamo raddrizzato il timone e abbiamo portato questo confuso disegno di legge nei binari giusti. Le persone che là fuori stanno aspettando i contributi, perché in definitiva l'aspettativa della gente è questa, ed è un'aspettativa sacra, perché c'è qualcuno che l'anno scorso, che un mese fa, che sei mesi fa si è fatto carico di un acquisto di un mezzo elettrico, indipendentemente dai nostri contributi, sì forse pensando "sì, ma in Regione stanno valutando l'idea... stanno lavorando per una legge sui contributi alle auto elettriche e quindi io spero, io comincio" eccetera. È chiaro, questo è un esempio, che la popolazione, fuori, ha dato a noi, è un esempio sacro che noi dobbiamo ascoltare, abbiamo ascoltato e dobbiamo ascoltare, ma lo dobbiamo mettere in atto poi con le parole vere, con le parole dignitose e chiamarlo per quello che è. Quindi, in questo senso, io dico semplicemente che questo è un richiamo alla verità. Allora, se viene preso in considerazione inserendo e arricchendo, quindi raddrizzando il timone di questo disegno confuso, allora possiamo dire che stiamo veramente lavorando nella stessa direzione. Ma se poi non fosse così, allora che spiegazione si dovrebbe dare? Si dovrebbe dare una spiegazione che fa un rimando a un cronoprogramma, è stato accennato dalla collega Pulz. Io non voglio ulteriormente accanirmi su questo discorso, però questo dubbio nasce e questo dubbio può essere sfatato semplicemente in due modi: o andando ad accettare poi integralmente le correzioni portate avanti dagli emendamenti, oppure facendo, e non strumentalizzando nessuna posizione. È chiaro che noi abbiamo giornalisti in tribuna e giornalisti qua fuori, stasera o domani usciranno già degli articoli e saranno gli articoli e la visibilità delle persone che vogliono mettere la propria bandierina, che definiranno esattamente questo atteggiamento. Ecco, io questo lo dico, lo dico col cuore, perché vorrei che questo biasimevole sistema non si attuasse e vorrei che con questa mia presentazione si capisse la nostra posizione, che è senza dubbio una posizione aperta completamente alla tutela dell'ambiente. Ma chi non lo sarebbe? È facile, questo non è un derby, questa è una partita dove le due squadre sono nella stessa parte del campo e con la stessa porta. Il fatto è questo: est modus in rebus, è il modo con cui si fanno le cose. E proprio per questo noi esprimiamo dubbi sul modo, sulla forma e su come sono declinati i contenuti.

Aggiungo un ultimo esempio, anche per capire, concludo con i numeri. Si fa riferimento in questa legge che potrebbe essere pulita, tranquilla, dignitosa, semplicemente di contributi dati alle persone virtuose che prendono in considerazione l'acquisto di un mezzo elettrico, un mezzo a basse emissioni, invece abbiamo così un attimino sconfinato e parliamo... sulla legge si parla, faccio solo un esempio, del progetto di elettrificazione della linea ferroviaria, fortunatamente ne dovremo parlare e spero che se ne parli molto bene dell'elettrificazione della linea ferroviaria, perché un impegno tra 80 e 120 milioni di euro per qualcosa che, in questo caso ferrovie, se i trasporti - concludo con i numeri - se l'emissione nel campo del settore dei trasporti incide nel 30%, le emissioni del trasporto ferroviario sapete a quanto ammontano? All'1%. L'1% sono le emissioni del traffico ferroviario! Allora, noi rettificando un tratto di linea lavoriamo su quell'1%, lavoriamo in percentuale su quell'1%, siamo nell'ordine dello zero virgola, 80, 120 milioni. La posizione non l'abbiamo presa perché, come è successo per la legge della mobilità, abbiamo fatto approfondimenti in Commissione, abbiamo avuto delle idee, le abbiamo anche modificate perché questo succede quando si approfondisce in maniera intellettualmente onesta un argomento.

Quindi, noi vedremo che posizione potremo prendere quando sarà il momento di prendere delle decisioni. È chiaro che comunque i numeri sono questi. Ma con 80 o 120 milioni di euro noi potremmo agire per esempio nel settore dell'edilizia. Il settore dell'edilizia cambia notevolmente, perché lì siamo tra edilizia pubblica ed edilizia privata, cambiano i numeri, li siamo a un 40% delle emissioni. Questo è soltanto per esprimere il fatto che approfondimenti, numeri alla mano, ci permettono di capire dove stiamo andando, dove vogliamo andare e come vogliamo farlo.

Président - La parole au collègue Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio innanzitutto i colleghi che mi hanno preceduto, ringrazio il collega Ferrero, ringrazio il collega Cognetta, ringrazio il collega Distort e, perché no, ringrazio anche la collega Pulz. Potrete eventualmente scaricare il podcast e riascoltare questa frase che ho appena pronunciato. Vi ringrazio perché non è semplice intervenire dando un taglio diverso rispetto a quello che la vulgata solo superficialmente ambientalista vorrebbe dare a questa legge, non è semplice perché il problema, il rischio è proprio quello che domani la gara sia, da parte di chi fa informazione, nel classificare come ambientalisti "io voto la legge" e come non ambientalisti o inquinazionisti quelli che non votano quella legge. E invece no, invece la questione è molto semplice, perché qui - e l'avevo detto già nella giornata di ieri, facendo l'esempio riguardo, appunto, alla questione dell'attenzione verso le autonomie speciali - non è possibile sinceramente da parte di nessuno, credo, all'interno di questo Consiglio poter affermare che una persona è contro l'ambiente oppure che una persona è contro la mobilità sostenibile. Non è possibile. Siamo tutti a favore di un ambiente più pulito e siamo tutti a favore di una mobilità sostenibile. Ma la differenza cosa la fa? La differenza la fanno sempre i contenuti. È già stato sollevato dai miei colleghi questo problema, ma è divertente pensarci: si chiama legge sulla mobilità sostenibile una legge che in realtà effettivamente si limita a dare dei contributi, per altro molto pochi, per l'acquisto di autoveicoli e chissà quanti Valdostani potranno accedere a questi pochi contributi. Questo mi ha fatto venire in mente due esempi di contraddizione di quando si parla di questo tipo di legge: uno è la famosa buona scuola di Renzi, che è stato uno dei più abili ad avere questa straordinaria idea. Se io chiamo con un titolo che non ha nulla a che fare con il suo contenuto questa legge, ogni volta che verrà citata si dirà: "Quella era la legge della buona scuola". Che poi il contenuto faccia schifo non importa, però dirò sempre: "La legge della buona scuola", il complimento è già insito nel titolo e non posso modificarne poi ovviamente il giudizio; l'altro straordinario esempio è quello che stiamo tra l'altro vivendo anche in questi giorni, ma il PD ci aveva già abituato in passato a questi straordinari arrampicamenti linguistici - e oggi esercitano quest'arte anche i 5 Stelle - è quello della rimodulazione. Si parla di rimodulazione Iva per non dire che l'Iva aumenterà. Si rimodula, così le persone che hanno un vocabolario un po' più limitato non capiscono che la stanno aumentando, speriamo. Per fortuna c'è sempre l'informazione che magari in qualche maniera ci corre in soccorso. E allora si parte sì dal nome, perché effettivamente era già stato suggerito. Ci sarà anche un emendamento su questo. Rispetto al titolo "mobilità sostenibile", "legge per la mobilità sostenibile", si potrebbe sostituire con "legge sul contributo per l'acquisto di auto" appunto com'è stato detto.

Ma secondo me, invece, mi spiace di scostarmi un poco rispetto a quello che è stato presentato all'interno degli emendamenti, questo si potrebbe dire "legge per il salvataggio della maggioranza". Questo, secondo me, avrebbe un pochino più di attinenza rispetto a quello che state cercando di fare con quest'operazione. Effettivamente sino a giugno, io non so se ve lo ricordate, fino a giugno di questa legge per la mobilità sostenibile di cui oggi è diventata imprescindibile l'approvazione, non se ne sentiva parlare. Incredibilmente, però, questa legge ha acquisito un'importanza straordinaria, mi pare, dal 3 giugno del 2019. Non ricordo cosa sia accaduto esattamente il 3 giugno 2019. Forse il collega Restano potrebbe spiegare esattamente cosa è accaduto il 3 giugno 2019. Fatto sta che il 3 giugno e i giorni successivi al 3 giugno 2019 questa maggioranza o pseudo maggioranza - ancora non si capisce, c'era ancora qualche tutor di governo che negava di essere in maggioranza - si è arricchita di due persone che hanno posto quale condizione imprescindibile l'approvazione di questa legge e improvvisamente questa legge è diventata importantissima, fondamentale. L'unica legge senza la quale la Valle d'Aosta non potrebbe proseguire il suo cammino verso il progresso. Quindi non possiamo che ringraziarli per questo straordinario contributo che avete dato alla nostra comunità.

Però i limiti e la mancanza di coerenza che questa legge ha tra il titolo e il contenuto sono evidenti e sono stati sottolineati dai miei colleghi e non voglio nemmeno tornarci. Voglio tornare un poco invece su quello che è stato detto, perché da qualche parte - mi spiace dover assumere un tono polemico, ma a volte ci vuole - si è lamentata la mancanza di apporto ai lavori di commissione, una tardiva presentazione di emendamenti a questa legge e sono gli stessi che questa legge la volevano votare e approvare a luglio, senza alcuna discussione in Commissione e senza audizioni. Quindi ci si contesta di non aver lavorato abbastanza, ma a luglio questa legge andava bene così, bisognava approvarla a tutti i costi, velocemente. Perché? Perché c'è scritto nel programma di governo. Ho sentito anche un'altra voce critica levarsi da qualche banco qua di fronte, che diceva: "Voi fate i giochini". Non vorrei creare un fatto personale.

"Voi fate i giochini" ci è stato detto. Allora con nostalgia - nostalgia canaglia, potremmo dire - sono tornato a fare riferimento a un piccolo archivio che io mi faccio di alcune notizie ed è stato così struggente tornare a un ruggente 2014 quando un infuocato Toninelli dichiarava: "Da questo momento adotteremo tutti gli strumenti in nostro possesso per bloccare i provvedimenti di questa maggioranza", perché con questi non c'è possibilità di dialogo. Non mi pare che le stesse voci si siano elevate da questi banchi. Mi pare che in maniera anche costruttiva si sia voluto presentare degli emendamenti migliorativi di questo testo, lo ha spiegato molto bene il collega Distort, eppure ci viene imputato il fatto di voler semplicemente fare dei giochi politici per indebolire questa maggioranza. Purtroppo, però qui ci sono testimonianze di fatto che forse i giochini politici e le chiusure complete le facevano ben altri. Per altro è bello perché in questo piccolo archivio che mi sono fatto di questa notizia, perché straordinaria, rispondeva l'allora premier: "Soddisfatto anche il premier Renzi che però allo stesso tempo esprime amarezza per le sceneggiate di alcuni senatori. I cittadini - afferma - sono stufi di certe scene e si domanda che senso abbiano", esattamente le parole che ho sentito poco fa. Quindi questo è uno straordinario rovesciamento di ruoli che mi ha fatto molto sorridere e che forse dovrebbe però insegnare a chi si permette di giudicare l'azione politica altrui di guardare prima in casa sua per esprimere un giudizio.

Sono lieto comunque di aver sentito che la collega Nasso monitorerà l'applicazione di questa legge. Credo che siamo tutti lieti di questo straordinario monitoraggio e attendiamo con assoluta ansia i risultati di questo monitoraggio, perché solo questo monitoraggio potrà dirci se effettivamente questa legge avrà colpito e avrà fatto il suo lavoro oppure no, come riteniamo noi. Sono anche lieto che questa legge abbia restituito la voce a chi di solito chiede alla propria maggioranza se può dire "che ore sono?". Questa è stata un'altra magia straordinaria che si è prodotta in quest'aula ed è, anche però con una punta di rammarico, che non ho ancora sentito e mi auguro di sentire il collega Bertin che, quando è stato posto di fronte al fatto che si è tenuta una riunione dei tutor ai gruppi consiliari ci ha detto: "Ma caspita, io non ne sapevo nulla". Quindi è particolare, mi auguro che intervenga non perché non conosce l'argomento, perché non sapeva qual è la linea da tenere, ma perché mi auguro che abbia tenuto in serbo il suo intervento perché sarà di straordinaria chiarezza.

Il fatto che questo testo sia migliorabile non è che lo diciamo solo noi - e l'abbiamo detto con una molteplicità di voci - ma lo avete detto direttamente voi, voi della maggioranza. Come? Presentando degli emendamenti e dei subemendamenti al vostro stesso testo in aula. Se questa legge è bellissima, perfetta e risolverà tutti i problemi della mobilità, come mai si arriva in aula e si presentano degli emendamenti e all'ultimo secondo anche dei sub emendamenti? Probabilmente, come dice il collega Distort, questa legge andava pensata, modificata e migliorata. Ma no, c'è il "penultimatum" che impone e incombe e quindi bisogna assolutamente discuterla e approvarla. E il fatto che per parte nostra ci sia, invece, tutta la disponibilità nel discutere questa legge e che noi vogliamo collaborare attivamente, perché effettivamente una legge sulla mobilità sostenibile possa definirsi tale, è riassunto dalla nostra volontà di chiedere un consiglio straordinario dedicato esclusivamente a questo, una richiesta che è stata frustrata, grazie anche a colpi di stampella dei colleghi qui di fronte, perché ovviamente la priorità di questo governo è semplicemente quella di non discutere le iniziative ispettive, perché le iniziative ispettive fanno paura, perché le iniziative ispettive ogni volta evidenziano il fatto che questa maggioranza è ferma, è bloccata, non ha argomenti ma soprattutto combina un sacco di danni. E quindi meglio rinviare di un consiglio ancora la discussione delle iniziative ispettive o magari di mozioni che possono creare dei problemi perché bisogna fare il regalo a uno e perché magari così ce la sfanghiamo per altre due settimane o tre.

E allora mi permetto in chiusura di proporre un nuovo titolo. Questa legge è ancora qui in difformità rispetto al nostro emendamento, che non è appunto la legge sulla mobilità sostenibile, ma è una legge che è davvero molto cara. Io e la collega Spelgatti abbiamo sentito per tanti anni all'interno del Consiglio comunale di Aosta uno degli argomenti più cari al Movimento 5 Stelle: la legge sul baratto amministrativo. Io ti do una legge che si chiama come vuoi tu, poi del contenuto chi se ne importa, tu mi dai il tuo voto per continuare a occupare questa poltrona. Bravi, complimenti.

Président - La parole au collègue Bianchi.

Bianchi (UV) - Un piccolo contributo alla discussione, il gruppo dell'Union Valdôtaine, già dal relatore e poi dagli altri interventi dei miei colleghi di gruppo, ha evidenziato quanto tenesse a questa legge. Ci teneva perché, bene o male, è sempre stato anche in passato un punto estremamente importante, quale la qualità dell'aria; qualità dell'aria che è partita facendo un resoconto di cosa è stato fatto nel passato, pensiamo alle reti di metano nelle vallate. È vero, collega Distort, la ferrovia inquina solo l'1%, però è anche vero che qui in Valle, per esempio, uno dei fattori più inquinanti è il riscaldamento, quindi chiaramente ai tempi si è pensato alle reti di metano nelle vallate laterali. Sono partito da lì. Dopodiché c'è stata una mozione, presentata dal collega Farcoz, come primo firmatario, sul discorso carbon free e si è andati in quella direzione. Oggi arriviamo a questo testo di legge - non entro in merito sul titolo, vado al sodo - dove qualcuno ha dipinto questa legge come un qualcosa che dà dei contributi a pioggia. Ed è proprio qui che io mi volevo soffermare. Sembra che in Valle noi ci inventiamo le cose, o torniamo indietro. Ma voglio fare dei piccoli esempi, per replicare a chi è intervenuto e ha voluto sottolineare che qui si davano incentivi, contributi a pioggia: sono andato a vedere cosa facessero le altre Regioni. Oltre al Governo che dà, come tutti sappiamo, degli ecobonus, eco incentivi da 2500 a 4000 euro a chi acquista auto ibride ed elettriche, anche le Regioni, non solo la Valle d'Aosta, danno contributi. Altre Regioni sono partite prima di noi, chi ad agosto, chi a settembre, chi parte adesso il 15 di ottobre. Ci sono la Regione Lazio e la Regione Campania che danno dei contributi, degli sconti sulle imposte, poi andiamo in Lombardia. In Lombardia, dove sono stati stanziati ad agosto 26.500.000 - siamo in un'altra regione, ci mancherebbe - dove 8 e mezzo sono destinati alle imprese e 18 ai privati. Il contributo è a fondo perduto, quindi anche in Lombardia danno dei contributi per l'acquisto di veicoli ibridi, elettrici e via dicendo, che producono meno emissioni. Prima davano un contributo solamente sulle auto ibride e roba del genere, adesso il contributo è in funzione alla quantità di emissioni, va nella direzione che ci siamo dati noi qui in Valle. Vado avanti, non sto ad entrare nei vari incentivi. Veneto: dal 15 ottobre anche qui mezzo milione di euro destinato a chi non supera un reddito di 75.000 euro: qui li diamo quasi a tutti! Comunque, a chi rottama automobili un contributo, e andiamo avanti. Dopodiché arriviamo al Friuli, contributo anche qui per l'acquisto di veicoli e via dicendo. Non mi sto a soffermare, poi molto probabilmente lo andrete a cercare anche voi. In provincia di Trento fanno ancora meglio: danno 12.000 euro. Provincia di Bolzano, anche qui danno delle agevolazioni, concesse direttamente, di rimborso ai concessionari.

Dico, o qui noi stiamo andando contro tendenza o tutte le Regioni sono andate in questa direzione. Perché descrivere la Valle d'Aosta come una Regione che dà i contributi o via dicendo? Il principio di questa legge - al di là del titolo, non voglio entrare in merito su questa discussione, vado al sodo - ci permette di dare degli incentivi, dei contributi a fondo perduto, se volete, a chi oggi passa da un'autovettura con motore tradizionale, che sia benzina o diesel, a un veicolo moderno con un impatto ambientale molto più basso. Non vedo quale sia la discussione. Dimostrazione che a me sembra che all'interno del Consiglio regionale, al di là del Consiglio straordinario o no, si vada nella giusta direzione. Premetto, nelle Regioni che ho elencato non sono gli autonomisti ad amministrare. Non entro in merito che siano... C'era un collega che subito aveva detto: "Dipingiamo di verde", non mi ricordo, era uno dei primi interventi, non capivo di quale verde parlasse, se era un verde ecologico o un verde di un'altra connotazione politica. Ma, al di là di queste battute, il principio era: quello di cui stiamo oggi discutendo qui in Consiglio regionale molto probabilmente altre Regioni lo hanno fatto qualche mese fa, perché i bandi, le incentivazioni partono in Lombardia il 15 di ottobre, in Veneto anche. Quindi, bene o male, stanno facendo le stesse cose che stiamo facendo noi. Poi non entro in discussione sugli ordini del giorno, sugli emendamenti. Ognuno qui dentro ha il proprio ruolo, ma il principio di legge, permettetemi, va a incentivare un parco macchine vecchio, ma soprattutto va in un'altra direzione, diamo un segnale alle generazioni future: noi teniamo all'ambiente e, a mio avviso, come le norme che abbiamo fatto in passato - lo dicevo all'inizio, sulle reti del metano e via dicendo - anche questa legge va a salvaguardare l'ambiente valdostano.

Mi dispiace che non ci sia la collega Pulz che aveva evidenziato che qui si davano i contributi a pioggia a parenti e amici... spero che non ci sia nessun parente o amico della Pulz che possa prendere questo incentivo.

Président - La parole au collègue Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Oggi penso di avere imparato due cose e devo ringraziare la collega Pulz, anche se non è in aula, perché ho appreso che il settore del giardinaggio è il settore del futuro, perché ci sono tantissimi giardinieri in giro, sempre di più, e ho appreso anche un'altra cosa: è proprio vero che il proprio prato forse è più verde di quello del vicino, perché ci sono dei giardinieri che si vantano sempre del lavoro fatto e più si vantano e più mi chiedo se sia inversamente proporzionale il contributo che loro danno al lavoro apportato, perché spesso chi si loda s'imbroda. È bene che dica, soprattutto io - in quanto da assessore scaricai, come si dice in gergo, questo disegno di legge - vada a ricordare l'impegnativa della mozione che era stata votata, presentata dai colleghi del Movimento 5 scintill... 5Stelle e votata pressocché... Le scintille sanno tanto di motore termico, però comunque va così. Le candele ci sono anche le bio rispetto a quelle prodotte da molte case automobilistiche e componentistiche, soprattutto tedesche che di elettricità se ne intendono molto bene, ma oggi sono diventate amiche... Un discorso sull'energia rinnovabile in Germania che ancora verte sull'asse nucleare lo faremo magari in un'altra occasione. Ma comunque, quella mozione, dopo un lungo dibattito in quest'aula, passò quasi all'unanimità. E cosa diceva quell'impegnativa? Il Consiglio regionale impegnava il Governo regionale a valutare la presentazione di un disegno di legge, partendo dal lavoro svolto nella passata consiliatura, contenente gli incentivi per la mobilità elettrica. Bene, mi sentii investito di questo impegno e scaricai il DL in commissione. Piccola battuta: io ho ricevuto una mozione di sfiducia perché da delle dichiarazioni sembrava che non avessi rispettato una mozione, una risoluzione, ma comunque la forza è questa, all'interno del Consiglio. Chissà cosa sarebbe successo, forse non se ne sarebbe reso conto nessuno, se non rispettavo questa mozione. Piccola parentesi, quella mozione fu firmata con qualcuno dall'inchiostro, con qualcun altro con inchiostro simpatico/antipatico, ma si sa come andò a finire. Ricordai giustamente che il testo non era un testo proprietario di chi lo scaricava, ma veniva da un percorso e citai Roscio, Guichardaz e i precedenti che avevano occupato quel dicastero. La volontà qual era? Era quella di dare la possibilità alle commissioni, visto il grosso dibattito che c'era stato, di poterci lavorare. Le commissioni come lavorano? Lavorano al loro interno, come si potrebbe dire, in house e anche attraverso le audizioni e ringrazio il collega Manfrin che, giustamente, tra le righe l'ha ricordato perché questo testo di legge rimase sostanzialmente in formalina, un po' vuoi soprattutto perché nel frattempo a dicembre ci fu il famoso remaniement che oggi ha portato alla nascita del governo Fosson, vuoi perché fino al 9 settembre nessuna audizione sostanzialmente di peso fu fatta. Ed è vero, questa legge, collega Barocco, non è soltanto una legge di contributi. Leggendo gli emendamenti, leggendo parte della legge, è anche una legge funzionale a fare altre leggi ed è anche una legge che contiene delle leggi precedenti, poi sulla mobilità ciclistica andremo a dire qualcosa. Ed è anche una legge che introduce, oltre al tutoring che è stato inserito nel linguaggio politico dal cronoprogramma, io direi il monitoring che la collega Nasso ha citato precedentemente. Questa è effettivamente un'evoluzione della politica valdostana molto interessante. Va detto che all'epoca - qui entro in un piano molto più pratico e pragmatico, scusate se io scendo a terra, un po' come le polveri sottili quando piove, ma faccio parte della old economy - tra le prime critiche fatte su quel disegno di legge vi era la dotazione finanziaria, perché effettivamente le prime valutazioni di dotazione finanziaria non erano sufficienti, ma fu detto dal sottoscritto, sia in commissione sia in altre occasioni, che prima la legge doveva avere un certo tipo di schema di strutturazione e la commissione doveva lavorare e poi, in vista di quello che sarebbe stato il bilancio, definire una dotazione congrua agli obiettivi della legge, perché la legge in origine era molto scarna. Ci siamo trovati con varie modifiche delle disposizioni finanziarie per cui sostanzialmente - cito a memoria l'impegnativa del 2019 - c'è un onere complessivo di 6 milioni e 300.000 euro. È vero che se poi noi andiamo a smontare e a snocciolare questa disposizione finanziaria, soprattutto questa dotazione finanziaria, andiamo a vedere che in realtà le possibilità pronte per lavorare sui contributi sono circa di 1 milione e 8, perché il resto va proprio sulla mobilità ciclistica, che poi nell'ultimo emendamento, qua già lo diciamo, viene modificato, ci sono 1 milione e 6 che vengono rimodulati sul 2020 ma comunque fanno parte d'interventi già avviati e già definiti, quindi propriamente non nuovi, se vogliamo, e non propriamente attaccati all'applicazione di questa legge, cioè quelle non sono risorse utilizzate per i contributi delle colonnine o di quello che sarà o se, ben vengano, verranno approvati degli emendamenti - non dico per forza quelli presentati da questa parte del tavolo ma anche dall'altra parte - magari potranno anche servire per andare in altre versioni.

Chi ha detto che c'è stato tutto il tempo giustamente ha fatto una sua valutazione; per fare delle valutazioni sulla legge e su quello che è diventata, io direi che un piccolo grazie lo si deve anche alla manovra dei tremila emendamenti tanto criticata che ha permesso di fermare un'approvazione bella e buona senza un'audizione utile, che poi ci sono state, che invece poi sono state fatte alla ripresa in autunno. Quindi spesso per fare del bene bisogna fare, non dico del male... ma magari a volte la tanto vituperata tecnica politica - lo dico all'altra parte fisica del tavolo - forse a qualcosa serve. Le audizioni hanno permesso di approfondire, come hanno già detto vari colleghi, in particolare il collega Cognetta ma anche il collega Distort, perché il tema della mobilità sostenibile è qualcosa di molto ampio e molto diverso. E lo dico pragmaticamente perché pragmaticamente gli emendamenti e gli ordini del giorno che noi andiamo a presentare hanno questa volta un senso legato alla discussione della legge. Gli emendamenti cercano di portare avanti un'operazione verità e andare a definire, come ha già annunciato il collega Distort, quella che può essere effettivamente una legge funzionale a rinnovare il parco auto valdostano, il parchetto auto valdostano, perché comunque i numeri sono tiranni. Dall'altro lato, gli ordini del giorno vogliono approfondire delle tematiche che noi riteniamo core della legge, una in particolare e questo forse è il vero snodo che manca e forse manca perché la fretta, si sa, non aiuta e poi ovviamente quando il portale della piattaforma Riccarand si chiude, bisogna correre e caricare tutti gli allegati possibili. Vedete, approvare un programma strategico degli interventi a cui abbiamo anche cercato di apportare una modifica, che è stata quella di identificare ulteriori - e qui ringrazio l'aula per aver percepito la bontà di quell'emendamento - ulteriori forme di finanziamento di quelle opere, è stato sostanzialmente mettere il carro davanti ai buoi, perché io prima dovrei avere un piano complessivo, dovrei sapere e decidere quali sono le soluzioni e le infrastrutture e le opere che voglio mettere a piano e che voglio programmare, perché se no, perdonatemi, ma io ho delle grosse difficoltà a comprendere la logica di questo percorso che ha portato all'approvazione del programma strategico prima di aver definito effettivamente che cosa voglia fare. Poi, va beh, mancano le risorse ma quelle poi qualche volta... avanti le troveremo, un po' come quello che succede oggi. Intanto il piano regionale dei trasporti è in piena navigazione, vedremo se ci arrenderemo a scavare anche magari un bacino della bassa valle per farlo approdare e così potremo anche inserire la mobilità navale all'interno della Dora Baltea e potremo dare dei contributi anche su quello. Mi preme approfondire alcuni aspetti molto importanti su cui vorrei soffermarmi. Uno è quello dell'articolo uno che viene citato e, se vado a memoria, è il comma 3, appunto quello, con gli obiettivi della quota percentuale di mobilità sostenibile. È vero che secondo qualcuno scrivere in legge un qualcosa, un obiettivo, una percentuale o un numero risolve ogni problema. Si è anche tentato con una mozione di far arrivare i treni in orario, non ce l'aveva fatta manco lui, figurarsi se ce la possiamo fare noi, ma io mi dico che forse - e ringrazio il contributo della collega Nasso sul monitoring - qua c'è da monitorare moltissimo sul raggiungimento di questi obiettivi, ma soprattutto bisogna capire come misurarli, in che termini e soprattutto come andremo a definire e come andranno a definire i cancelli per il loro monitoraggio, perché altrimenti facendo la tara al 95% entro il 2040 mi fa pensare che il 5% che manca è quella parte che diceva il collega Marquis di mobilità privata di cui non potremo fare a meno perché, a meno che non vogliamo rendere sostenibili anche la mobilità in montagna abbattendo le montagne, dobbiamo comunque pensare di attuare. Poi su questo aspetto, ma avremo l'occasione di parlarne quando discuteremo una proposta molto interessante presentata dal collega Pulz sul cambiamento climatico, magari faremo anche chiarezza sul discorso delle emissioni. Non voglio assolutamente sostituirmi ai tecnici, però andare oggi a pensare che la Terra sia un grande appartamento dove qualcuno impropriamente ha aperto la stufa e la sta riempiendo di fumo è una cosa un po' particolare, perché anche il tanto caro IPCC nei suoi modelli predittivi la CO2 non la tratta come un vero e unico pericolo, perché se c'è la produzione di CO2 ricordiamo, e lo dico anche agli amici vegan, che i vegetali di che cosa si nutrono... penso anche di CO2, perché se no la fotosintesi tanto cara ai giardinieri di cui parlavo in precedenza verrebbe un po' meno. C'è un aspetto che mi è piaciuto moltissimo e sul quale io spero di poter tornare a parlare che è il ruolo di CVA perché io ho sentito dare un ruolo a CVA molto simile quasi più, mi si passi il termine, a una società della fu Jugoslavia di Tito. Oggi avete e abbiamo lungamente discusso nelle commissioni, in quest'aula, su quello che poteva essere il ruolo di CVA, su quelle che erano le entraves della legge Madia, di tutta una serie di cose, che le società di mera erogazione o società pubbliche non c'erano più... Allora io chiedo alla collega che citava e sosteneva questo aspetto se ne ha già discusso con gli alleati di governo o di maggioranza; non vorrei toccare la sensibilità di nessuno e ai colleghi di maggioranza vorrei chiedere se hanno fatto un benchmark per capire quante società pubbliche quotate oggi hanno previsto o sono state coinvolte a livello normativo nelle proprie regioni su aspetti di questo tipo perché io, fossi un azionista o fossi un investitore privato che va sul mercato e fa questo tipo di analisi un pochettino mi preoccuperei, perché un conto è fare degli utili e un conto è fare economia sociale. Collega Pulz, non mi chieda il fatto personale. Lei sa che io ogni tanto sull'economia sociale faccio degli svarioni. Voglio concludere e anticipare un ordine del giorno che poi citeremo, perché la tematica sulle reti di metano è stata in parte tirata in causa dal collega Bianchi, e di questo lo ringrazio. Ha fatto scalpore in commissione la presentazione di un emendamento che poi abbiamo ritirato sullo sviluppo o comunque sull'incentivazione di un combustibile alternativo, tra l'altro riconosciuto dalla normativa europea - ma poi ci torno dopo - che è il metano o il gas liquefatto. Ricordiamo che abbiamo due grandi trafori, che sono degli assi viari sicuramente di secondo rango rispetto alla linea Ten-T e rispetto ai grandi assi viari dell'Europa, però ricordiamo che c'è anche un'evoluzione del traffico commerciale, non soltanto pesante, verso questo tipo di combustibile perché sembra che renda molto di più. E se qualcuno aveva riempito dei tratti di autostrada di linee elettrificate nel sud della Svezia - non cito la casa perché vorrei evitare che mi si dica che ho anche dei rapporti con quella casa lì, perché se no qua, già avendo citato CVA, non vorrei ricaderci - è bene sapere che proprio questa società, dopo 5 anni di sperimentazione, ha capito che forse il gas GNL gli consente di lavorare meglio e di avere una resa ottimale su tutti i terreni e su tutte le condizioni atmosferiche, perché ricordiamo che viviamo in montagna e ricordiamo soprattutto l'inversione termica, la forza e il potere della temperatura perché comunque la tecnologia non è neutra a questo tipo di problematiche, ma ci sono colleghi molto più bravi che nella discussione degli ordini del giorno andranno a esporlo.

Concludo e quindi voglio nuovamente ritornare sulla parte iniziale. La volontà che fu del sottoscritto, del governo di cui facevo parte, era dare attuazione a una mozione presentata in Consiglio. C'era un certo tipo di auspicio, c'era una volontà e una speranza che le commissioni potessero fare il loro lavoro. Oggi noi ci troviamo in maniera rapida, raffazzonata e soprattutto schiava di un accordo politico a dover approvare un qualcosa per cui qualcuno forse domani acquisterà un'ennesima pagina o sotto pagina di giornale per mettere una X o una V e dire che è stato fatto. Peccato che il treno si fermi ancora a Eboli, non ad Aosta.

Président - La parole à la collègue Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - È già stato detto tutto, per cui non voglio assolutamente essere ripetitiva e tirare fuori gli stessi argomenti già sviscerati ampiamente. Quello che vorrei soltanto ricordare, molto brevemente, è il discorso che proprio solo grazie ai tremila emendamenti che abbiamo presentato la volta scorsa, quando veniva presentato di punto in bianco, in fretta e furia, un testo raffazzonato che non parlava assolutamente di nulla, senza nessun tipo di approfondimento, veniva portato in aula e tutto questo soltanto perché sappiamo benissimo che la piattaforma Riccarand aveva dato questo ordine e quindi voi di corsa via a preparare un testo, quattro articoli buttati lì così, non dava assolutamente dignità a un lavoro enorme come deve essere quello di una legge seria sulla mobilità sostenibile, che è qualcosa di importantissimo.

Siamo riusciti a riportare il testo in commissione, siamo riusciti a chiedere le audizioni che si dovevano fare, sono state fatte in fretta e furia, tutte ravvicinate, non rispettando più il calendario delle commissioni e facendo tutto molto velocemente - ma ci stava bene - ma quello che è emerso dalle audizioni in commissione - e che trovo allucinante che non abbia fermato tutti! - è quello che hanno detto le persone che abbiamo chiamato in commissione. Non ce n'è una che non abbia bocciato pesantemente questa legge dicendo tutto quello che non andava bene di questo legge e dicendo tutto quello che mancava in questa legge tanto che, collega Nasso, l'assessore tecnico nel governo 5 Stelle a Torino - bravissima, devo dire bravissima - lei dice ci ha fatto sognare. Attenzione, guardi che ha detto esattamente quello che a Torino è stato realizzato. Parliamo solo di quel tipo d'intervento. Nel momento in cui viene raccontato cosa viene fatto nella città a noi più vicina, quello che è stato realizzato da loro, un universo che appunto lei dice "ci ha fatto sognare", noi guardiamo questo testo di legge, lo chiamiamo mobilità sostenibile e non c'è niente! La prima domanda che viene in mente a qualsiasi commissario e che non può non essere venuta a tutti: "come avete fatto?" Dobbiamo fare le stesse cose. E non solo su quello, ma su tutti gli interventi di tutti i commissari che sono venuti. Sono state sollevate così tante criticità e così tante cose che mancano in questa legge che io ho pensato: "bene, adesso possiamo fare un lavoro serio incominciamo a lavorare nella direzione che ci hanno indicato i commissari". E invece no, perché era l'ulteriore presa in giro. Sono stati sentiti forzatamente questi commissari, sono stati sentiti, in quattro e quattr'otto, tutti ravvicinati, sono stati portati quattro emendamenti e il testo torna in aula esattamente praticamente come prima con qualche emendamento, tanto che noi tutti gli emendamenti che erano stati preparati li abbiamo ritirati, perché questa non è una legge sulla mobilità sostenibile.

Ma non solo, escono fuori i titoloni sui giornali mentendo sui numeri, cioè riportando le cifre che sono a disposizione per l'acquisto di auto elettriche, bici elettriche e tutto quanto, peccato che il grosso della cifra sia fatto dalle ciclabili, dalle somme già stanziate dall'Europa e dallo Stato sulle ciclabili, quindi non vanno in contributi per i cittadini, e leggeremo molto attentamente nell'ordine del giorno che porteremo successivamente come anche questa sarà un'ulteriore presa in giro perché quelle somme dall'Europa le perderemo. È bello dire: "che bello, adesso faremo una marea di ciclabili, Aosta diventerà ciclabile". No, stiamo perdendo i soldi dell'Europa già stanziati perché non stanno facendo assolutamente niente sul discorso delle ciclabili e anche quei soldi andranno in fumo. Non si può andare avanti a prendere in giro i cittadini! Non si può! Noi non siamo fatti così. Quindi, collega Nasso, questo è il discorso. No, perché poi se noi le veniamo a dire... ma nel momento in cui fate questo, se date soltanto un aiuto alla maggioranza... è inutile che vi offendiate, perché questo è, perché se il vostro contributo così importante è stato preparare degli emendamenti su questo testo di legge e se voi questo lo definite lavorare, abbiamo dei concetti molto diversi di quello che è il lavorare, ma ce l'abbiamo anche molto diverso rispetto alla maggioranza!

Comunque parleremo dopo dell'ordine del giorno che verrà basato esattamente su quello che ha detto il sindaco di Aosta, per dimostrare - perché le sue parole sono autoaccusanti - come tutto quello che viene detto come slogan sono solo degli slogan e tutto quello che è la realtà è qualcosa di completamente differente.

Dalle ore 18:15 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Forse dovevo intervenire prima per fatto personale, visto che il collega Manfrin mi ha richiamato - è una battuta ovviamente - si vede che anch'io in qualche modo ho contribuito allo sviluppo di questa norma. Sarebbe stato un modo indiretto. In realtà il collega Aggravi lo ha già fatto, questa norma è partita ben prima da gente che qua non c'è più, ma vede coinvolti tutti; o in una maniera o nell'altra abbiamo partecipato in tempi diversi all'elaborazione di questa norma. Quindi la gara, la primogenitura o chi ha fatto di più o chi ha fatto... è da lasciar perdere; io ritengo, invece, che sia il caso più di entrare all'interno della discussione, entrare nel merito e riprendendo - perché è difficile non ripetersi, credo sia stato già detto quasi tutto - quello che ha detto poco fa la collega che mi ha preceduto, ci sono state tante audizioni. Tante audizioni dell'ultima ora, i motivi già li conosciamo, però sono state veramente interessanti, di altissimo livello. Poi si sono alternati in sala commissione veramente tutti i portatori di interesse da CNA, Confcommercio, Confindustria, il sindaco di Aosta, l'ordine degli architetti... Ognuno ha fatto la sua parte, ovviamente per l'aspetto che maggiormente li riguardava. La CNA ha difeso gli interessi della propria categoria dando delle suggestioni importanti e che in parte sono già ricomprese nella norma. L'ordine degli architetti ha sottolineato l'importanza della programmazione urbanistica, cosa che invece ritengo sia mancante nella norma.

Voglio fare un esempio: il collega Marquis, che mi ha preceduto, ha citato la Greenway. La Greenway, lo sappiamo tutti, comunemente la chiamiamo "collegamento intervallivo" deve rientrare in una progettualità molto ampia che riguarda i trasporti di Aosta. Anch'essa, è stato detto, è un trasporto non inquinante, che darebbe un grandissimo sviluppo alla città, ma per prevedere questo collegamento - nel quale personalmente credo - bisogna avere un piano urbanistico della città, riguardare la famosa zona F8 di cui tanto si discute, mettere ovviamente dei fondi a disposizione, quindi bisogna elaborare una progettualità di un certo tipo che, ovviamente, non tutti noi condividiamo, è una cosa normale. Noi avevamo detto - e mi ripeterò su questo principio - che questa norma forse era necessario che fosse incubata un attimo di più in commissione, che si fossero valutate altre questioni, era di vitale importanza perché ognuno di noi, ancorché a favore o meno di una certa iniziativa, avrebbe potuto avere l'opportunità di valutarla nella sua interezza, di valutarla nell'insieme di un progetto che riguarda l'intera regione e non solo una singola iniziativa e magari avrebbe cambiato idea, forse la legge avrebbe avuto un sostegno maggiore da parte di tutti i Consiglieri, mentre oggi vi è una parte più critica rispetto a quello che ho detto prima, cioè la progettualità, e che ovviamente vede tutti i favori rispetto ai contributi da erogare ed è per questo che si pone l'accento sul fatto che questa sia prevalentemente una norma di contributi. La dimostrazione che sia così la vediamo nella discussione, dove tanti colleghi di maggioranza come prima cosa si accingono a giustificare il fatto che non è una norma solo di contributi ma prevede anche un'altra serie di azioni che si limitano al raggiungimento della sufficienza, appena appena della sufficienza, se vogliamo dare un voto. Si sono alternati Confcommercio, il sindaco di Aosta, ma soprattutto due professoresse universitarie, una - anche io oso dire - non più assessore tecnico dal momento che ci ha detto che ha cercato di coniugare l'esperienza politica con l'aspetto tecnico - e sono parole sue - ma che ci hanno dato delle importantissime suggestioni; suggestioni che oggi noi non vediamo raccolte in questa norma, prima fra tutte quella per cui una norma di questo peso e di questa importanza deve avere un supporto dal territorio, che si deve basare sul confronto. Ci ha invitati a organizzare degli incontri sul territorio della Valle d'Aosta e per questo le è stata fatta la domanda - collega Barocco, che ha illustrato benissimo la norma, devo dire, toccando tutti i punti e con grande obiettività - è stata fatta la domanda: "ma mi scusi, dottoressa, è opportuno che questa legge passi prima del piano?" E su questo punto, se lei si va a prendere, ha detto: "deve passare congiuntamente". Sì, si può tranquillamente andare a leggere, è nelle pagine, "deve passare congiuntamente. Almeno io la penso così", poi andiamo a vedere, a verificare. A parte questo, di questa opportunità ne avevamo già parlato sul piano strategico della ferrovia e ci ricadiamo nuovamente oggi. È quantomeno inopportuno che questa norma passi prima del Piano Regionale dei Trasporti e lo vediamo nella norma stessa quando all'articolo 1.3 si dice che "in coerenza con un obiettivo approvato dal Consiglio regionale di una regione Fossil fuel free entro il 2040, nell'ambito della strategia per il raggiungimento del medesimo e conformemente al Piano Regionale dei Trasporti"... Non può essere conforme a un piano che non abbiamo ancora discusso! È stato alla valutazione ambientale, teoricamente potremmo non approvare il Piano. Al punto 5 dello stesso articolo si richiama nuovamente il Piano Regionale dei Trasporti: "programma e pianifica l'organizzazione dei servizi di trasporto pubblico e in coerenza con i principi e le finalità della presente legge e con la strategia" e via. È la stessa frase che troviamo nella legge del '97: "con l'aggiunta della presente legge", si dà atto, ovviamente com'è, che il Piano deve ancora passare; sembra un'incongruenza della norma. E noi non abbiamo recepito quello che ci ha detto questa professoressa che abbiamo portato in audizione. Abbiamo ascoltato un'importantissima suggestione, quella sull'idrogeno. La professoressa La Pietra e assessore a Torino ci ha fatto un invito importantissimo, laddove dice che la Valle d'Aosta ha un patrimonio che poche regioni hanno, il patrimonio dell'elettrico, e poi riprende e dice: "Siamo già lanciati verso il futuro: per quanto siamo attenti siamo già indietro. Si parla tanto di elettrico e non si parla d'idrogeno. Il futuro sarà veramente l'idrogeno, già altre regioni ci sono arrivate". Lei ci ha invitati a fare una sperimentazione in collaborazione con la città di Torino. A nostro modesto avviso, dovevamo coglierlo e quel piccolo articoletto, quel piccolo punto, mi sembra l'articolo 16, non è sufficiente, a nostro modo di vedere, a dare una significativa risposta a quest'importante suggestione anche perché contrasta un pochino con la parte iniziale della norma, laddove noi andiamo a dire che il trasporto ferroviario deve essere elettrico. L'assessore ai trasporti si sta prodigando per trovare dei fondi, per sviluppare il trasporto ferroviario. Ma quale trasporto? Quello elettrico? Impostiamo dei lavori e poi dopo non possiamo più tornare indietro? Su questo, a nostro modo di vedere, andava fatta la riflessione e questi sono i processi partecipati che noi dovevamo avviare. Ovviamente il tempo era tiranno, perché se c'erano degli accordi di governo - che io rispetto -di passarla entro determinate date, che peraltro sono già passate, perché era luglio, a nostro modo di vedere si poteva aspettare anche quel mesetto in più. Si poteva fare una legge sui finanziamenti, e giustamente andava fatta, ma forse la responsabilità, la voglia di far bene e di costruire qualcosa di positivo guardando verso il futuro ci avrebbe dovuto portare a un attimo più di riflessione, a un attimo più di impegno.

Per questo ci permettiamo di affermare che è una legge non così completa. Ci permettiamo di sottolinearlo noi, ma lo hanno sottolineato le persone che si sono alternate in aula di commissione. È una legge che dovrebbe tendere a modificare i comportamenti dei Valdostani. Ma come fare a modificare i comportamenti se noi non li conosciamo, se non abbiamo evidenza di quali siano i comportamenti? Perché è facile dire: tutti usano la macchina, devono scendere dalle valli, tutti usano la macchina. Ma chi abbiamo avuto l'onore di ascoltare ci ha detto come fare per monitorare questi comportamenti. Le interviste telefoniche sono cose superate. Ci ha invitato a usare le celle telefoniche, di 18.000 euro mi sembra il contratto che ha fatto la città di Torino con la con la TIM per monitorare le celle telefoniche. Basta poco tempo per arrivare a questo. Con uno scarso impegno di spesa noi sapremmo quante macchine scendono da una vallata e quante persone sono sulla macchina, come potremmo andare a incidere sulle abitudini e sugli stili di vita dei Valdostani. Sono e siamo favorevoli al contributo per l'utilizzo della bici a pedalata assistita, ma l'incidenza che ha sui corretti stili di vita secondo me non è significativa. Dovremmo fare qualcosa di più. Potremmo farlo nell'ambito del tratto urbano di Aosta - e sarebbe la prima cosa - ma ci vuole una progettualità, e poi farlo nelle valli. Qualcuno ha parlato delle strade poderali. È chiaro che l'utilizzo di questo tipo di bicicletta incentiva la pratica nelle strade poderali e la legge parla di geolocalizzatori. Ahimè qui entriamo in un discorso complicato, il discorso della responsabilità, perché lo sappiamo tutti che tanto la ciclabile lungo la dorsale regionale quanto le strade poderali non sono di proprietà regionale. Sappiamo tutti che lì si apre una pagina del libro che non ha più una fine, perché quando noi trasformiamo un percorso in una struttura sportiva vi è un discorso di responsabilità che andrebbe, a nostro modo di vedere, affrontato con un pochino più di ponderatezza.

Sappiamo tutti delle vicissitudini vissute da alcuni presidenti di consorzio, da alcuni proprietari di terreni perché a loro insaputa qualcuno ha utilizzato il sentiero o la strada per percorrerlo in biciletta e poi ha avuto un incidente. Allora sancire che la Regione va a pubblicizzare i percorsi e quindi che è consapevole che questo percorso non adatto alle biciclette venga utilizzato anche da questi veicoli di trasporto corrisponde, a nostro modo di vedere, a delle responsabilità. Le collaborazioni con i comuni: l'articolo 16.2 prevede che la Giunta, attraverso una deliberazione, permetta ai comuni di sviluppare progetti sulla mobilità sostenibile, ne abbiamo un esempio virtuoso in un comune vicino ad Aosta. A nostro modo di vedere è opportuno farlo, ma ci vuole una regia regionale. Anche in questo caso mancano le azioni, perché è tutta una legge di buoni principi, di buoni propositi ma allo stato attuale non ci sono le azioni, non sono tangibili. Allora ogni comune, così come scritto nella norma, potrà presentare un progetto, un'idea alla Giunta regionale. A nostro modo di vedere, sarebbe più opportuno un maggior coordinamento e che i progetti fossero proposti dalla Giunta in base appunto a quelle valutazioni di cui ho parlato prima: urbanistiche, di come si sposta la popolazione, sugli stili di vita... È un discorso a nostro modo di vedere molto complesso e ambizioso e, proprio per questo motivo, prevedeva un impegno diverso. Non c'è, credo, Consigliere che si possa dichiarare contro o a favore di questa norma. Tutti abbiamo lo stesso obiettivo, che è fare bene, costruire qualcosa d'importante. Ci sono percorsi diversi e ce li hanno suggeriti le persone che si sono alternate in audizione. Altre Regioni forse sono state più virtuose, per esempio a Bolzano si è partiti dell'organizzazione dei centri urbani proprio perché sono state fatte delle valutazioni. Solo dopo si è parlato dello spostamento della mobilità, cioè di cambiare da combustibile fossile a elettrico, perché era prioritario creare i presupposti per arrivare a quest'importante cambiamento. Secondo noi - molto umilmente ci permettiamo di dire - non è stato creato un terreno fertile con questa norma per poi raccogliere i risultati conseguenti in un periodo di medio termine. Qualcuno dice e l'ha detto anche in aula commissione, l'abbiam sentito, "da qualche parte bisogna iniziare". È vero, condivido, è sempre bene partire e poi quando si è avviati si corregge il tiro. Abbiamo messo due anni e mezzo per arrivare a questo parto cesareo. Forse sarebbe stato opportuno aspettare qualche settimana in più e fare un lavoro più dignitoso che potesse dare opportunità reali e che prendesse in considerazione tutte le persone che si sono alternate in sala commissione; di quanto è stato suggerito abbiamo tenuto in conto ben poco. Un'altra suggestione importante è quella che il Consiglio ha rinunciato alle sue prerogative: è pieno di rimandi e di deleghe alla Giunta. In alcuni casi - probabilmente è rimasto nella penna - non è neppure previsto il passaggio in commissione; in altri invece è previsto il parere della commissione. È fondamentale che ci siano gli indirizzi dati dal Consiglio. Più volte richiamiamo quest'importante ruolo del Consiglio e noi andiamo ad approvare una legge che delega all'organo esecutivo. Questo non ci vede d'accordo, non perché l'hanno detto i professori universitari venuti in audizione, ma perché crediamo che il Consiglio abbia un altro ruolo.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Vorremmo ancora guardare attentamente questa legge con una lente d'ingrandimento dal punto di vista finanziario, sebbene non abbiamo certo le physique du rôle del collega Aggravi. Possiamo notare, come ha già detto qualcuno, che se le piste ciclabili saranno finanziate sul serio, perché ci sono dei fondi europei, c'è poi da chiedersi dove siano tutti gli altri finanziamenti necessari a realizzare questi bei sogni di cambiamento che sono giusti e doverosi che avete innescato ora. In primis chi s'illude di avere questi contributi entro il 2019 deve sapere che molto facilmente non li avrà sotto l'albero di Natale, magari per Pasqua sì, Pasqua 2020 può darsi. In secundis, visto che c'è un in primis, i soldi per finanziare davvero i sogni di modifica della mobilità quotidiana non bastano di certo; il che però contrasta - e questo è il punto di tutta la faccenda secondo noi - con l'articolo 81 della Costituzione per il quale ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte. Scusate, lo rileggo un attimo perché forse voi lo sapete a memoria, ma io sono rimasta secca quando l'ho ritrovato questo articolo. Dice proprio: "ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte". E allora dico... ma l'enunciazione di principio, le norme programmatiche, bellissime, della prima parte del testo di legge, che sono assolutamente condivisibili, rischiano di fatto di rimanere proprio lettera morta. Nelle disposizioni finanziarie non c'è traccia di adeguata copertura. La Regione dichiara di voler finalmente affermare il diritto alla mobilità sostenibile, il trasporto pubblico, l'intermodalità eccetera eccetera. Quello che viene da dire spontaneamente a qualsiasi cittadino è: "Meno male, era ora". Sarebbe assurdo se non lo facesse nel 2019. Ma la domanda essenziale che non si può trascurare è: "ma come e con che soldi possiamo realizzare tutto questo?". E siccome per raggiungere gli obiettivi sul fossil flue free a risorse invariate è proprio impossibile - è proprio impossibile raggiungerli con risorse invariate! - e siccome per elettrificare la ferrovia ci vogliono tanti soldi e non dei generici rinvii a future e peraltro incerte intese con RFI, con i ministeri competenti, con l'Unione europea e adesso anche con i soggetti privati... scusate, spero che non vi offendiate se poi però vi diciamo che proponendo questa legge il vostro mestiere non l'avete fatto in pieno. Allora io dico: cari consiglieri di Rete Civica, entrare in maggioranza significa trovare i mezzi reali per raggiungere gli obiettivi e non si può continuare a sbandierare principi senza poi sapere come tradurli in azione concreta, perché in questo senso c'è un abuso dello strumento legislativo. Noi temiamo che ci sia qui intenzione di fare propaganda aggiungendo, sì, un po' di finanziamenti a pioggia, che fanno sempre una buona impressione sui cittadini, in nome di quel populismo che purtroppo va ancora tanto di moda ma le cui ricadute alla lunga sono già un po' sotto gli occhi di tutti noi. Direte nei vostri comunicati che grazie a voi quella legge sulla mobilità sostenibile, la bandiera verde finalmente sventola alta nei cieli della Valle d'Aosta, ma noi ci chiediamo se davvero questa che abbiamo imboccato, o meglio che avete imboccato, sia l'urgente strada per modificare la mobilità su due ruote e l'emissione di CO2. A noi pare di no perché questo, come è stato sottolineato da moltissimi colleghi, è un infingimento alla fine, è un trucco e i cittadini devono pur saperlo. Voi proponete una legge che non hai i contenuti minimi per poter essere definita legge e non lo dico io, non lo dice ADU, lo dice la Costituzione all'articolo 81. Possiamo noi non ragionare su questo? Ci sembra che non abbiate idea di come realizzare questo progetto. Nella migliore delle ipotesi siamo di fronte a un misto d'incompetenza legislativa e di ammissione d'impotenza perché è come se voi diceste: l'obiettivo ce l'abbiamo chiaro e l'abbiamo chiaro abbastanza tutti, ma non sappiamo come raggiungerlo. Nel peggiore dei casi invece ci troviamo di fronte, almeno questa è l'impressione, a una presa in giro bella e buona, anche perché gli obiettivi che vi date, guarda caso, hanno delle scadenze che vanno ben oltre un anno di governo, quell'anno che, a sentire le dichiarazioni, avevate come orizzonte. Quindi per questo meritate la nostra astensione, a malincuore, perché è un tema che ci vede molto sensibili. Però, com'è stato detto da molti, il tema non è stato centrato.

Quando finalmente trasformeremo, come previsto dall'articolo 81 della Costituzione, quello che oggi è solo un appello teorico a un cambiamento della mobilità quotidiana, a una sua rivoluzione; quando tutto questo appello diventerà una vera legge e saranno individuati i mezzi reali per raggiungere questi obiettivi, soprattutto relativamente al trasporto pubblico, dove secondo noi vanno messe tutte le risorse possibili, perché non è con qualche bicicletta o qualche macchina in più che cambiamo veramente la mobilità, ma è finanziando i trasporti pubblici e cambiando la mobilità quotidiana di tante persone, della maggior parte delle persone e magari quelle risorse che adesso non ci sono potremmo tagliarle dai mega progetti di realizzazione di nuovi impianti in alta quota, perché quelli non sono progetti ambientalisti che ci piacciono. Ecco, allora in quel caso il nostro appoggio non mancherà di certo perché, lo diciamo per l'ennesima volta, il tema della mobilità sostenibile ci trova molto sensibili. Però, scusate se concludo in maniera un po' drastica, ma io credo che ciascuno abbia il compito che si è scelto, perché si tratta di scelte di vita. Il nostro compito qual è? È quello di non far passare giorno senza incalzarvi, senza denunciare la debolezza che diventa propaganda della vostra proposta, con tutta la fretta di fare le cose tanto per poter dire di averle fatte, quando invece - è già stato detto da molti - ci sarebbe da approfondire, perché gli esperti venuti in audizione ci hanno dato tanti tanti spunti e noi abbiamo fatto finta di niente. Questo è il nostro compito, incalzarvi. A voi, invece, che compito spetta? Spetta il compito che vi siete scelti, cioè di fare la maggioranza. E visto che avete voluto la bicicletta, ora dovete fare la pedalata, che sia assistita o anche no. Tecnico o politico che sia l'accordo che avete raggiunto con la maggioranza, questo è il vostro nuovo mestiere che vi siete scelti, con tutte le responsabilità del caso.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Nogara.

Nogara (AV) - Guardi, Vicepresidente, io vorrei cominciare con quello con cui lei aveva iniziato il suo discorso. Lei ha iniziato il discorso dicendo che tante volte ci troviamo qui in quest'aula - forse perché siamo davanti alle telecamere, forse perché siamo davanti a un microfono - a parlare tanto, dire molto di più e magari a non parlare quando è il momento giusto di parlare, e ha perfettamente ragione. Io, come presidente, in terza terza commissione - e sono stato con lei in terza commissione quando era vicepresidente - tutto quello che abbiamo sentito oggi non l'abbiamo mai sentito dire, assolutamente. E vorrei fare subito un appunto alla collega Pulz. Lei nelle uniche commissioni in cui è venuta - mi sono guardato tutte le... - ha parlato con la dottoressa La Pietra e le ha chiesto come funzionasse l'aeroporto di Bologna con collegamento con Aosta e alla dottoressa Vittadini aveva chiesto, adesso non ricordo bene, forse informazioni sull'idrogeno, cioè cose che oggi non ha nemmeno toccato e non solo mi riferisco a questo, mi riferisco anche a come è stata trattata la materia. È vero, già nella scorsa legislatura si è parlato di mobilità sostenibile, probabilmente forse l'oggetto non è particolarmente azzeccato, non va benissimo, ma io sono convinto che quello che deve andar bene è quello che c'è all'interno di una legge. Ho avuto la fortuna di lavorare col consigliere Distort in quella commissione proprio quando si discuteva di mobilità sostenibile. Poi c'è stato il cambio di maggioranza. Se si ricorda, Consigliere, sono state fatte diverse audizioni. Poi c'è stato il cambio di maggioranza e il consigliere Distort è venuto a parlarmi e ha detto: "Io questa legge la voglio presentare così com'è". Ci siamo messi a discutere e gli ho detto: "Forse sarebbe più opportuno fosse una legge di commissione" e come al solito - collabora sempre molto il consigliere Distort ed è corretto - lui ha risposto: "Va bene, va bene, però io ce l'ho già pronta così com'è"... Ma lì quella legge era già pronta, era già fatta. E mi ricordo che abbiamo avuto diverse interlocuzioni e alla fine siamo venuti tutti e due alla conclusione che era meglio che fosse una legge di commissione e abbiamo lavorato molto, perché, oltre alla commissione, è stata fatta anche una sottocommissione che, anche questa, si riuniva ogni momento. Ci sono state delle defezioni, tutti potevano andare in questa commissione, tutti, perché, se vi ricordate, subito era stato detto: "non facciamola di nuovo come se fosse un'altra commissione". Però alla fine chi voleva andare poteva benissimo andare. Perciò almeno la discussione non ditemi che non c'è stata, perché non è vero. Poi l'abbiamo presentata prima dell'inizio dell'estate... è successo quello che è successo, siamo tornati in commissione, l'accordo che era stato preso da questo Consiglio era di presentarla al primo Consiglio utile, perciò il primo Consiglio di settembre. Ci siamo confrontati, io, il consigliere Barocco e la quarta commissione e, su richiesta anche di tutti i consiglieri - tutti ci hanno detto che avevamo fatto benissimo e ci hanno anche ringraziato - abbiamo detto: "No, andiamo ancora avanti, facciamo altre audizioni", ed è stato così. Mi ricordo benissimo che nella prima audizione ci avete ringraziato per la sensibilità di aver continuato con le audizioni; C'era, mi sembra, il consigliere Aggravi, probabilmente, mi sembra, anche lei, ma posso sbagliare. Ecco, io ho notato che qui si parla solo di poche audizioni. Si parla solo della La Pietra e della Vittadini. Guardate che non è che sono venute solo loro a parlare! Sono venuti e sono stati auditi: Confindustria, Confcommercio, gli architetti, gli ingegneri... e hanno tutti detto che era un'ottima legge. Sia la consigliera Pulz sia la consigliera Nasso hanno detto: "Ci ha fatto sognare questa audizione della La Pietra". La La Pietra ci ha parlato praticamente solo d'idrogeno e quando abbiamo sentito la Vittadini, alla quale abbiamo chiesto della La Pietra che ci aveva parlato d'idrogeno, non so se vi ricordate, aveva storto molto il naso perché aveva detto: "l'idrogeno - a parte che siamo indietro ed è molto costoso ed è molto pericoloso - non è la soluzione giusta, è meglio la soluzione dell'elettrico". Ma, a parte questo, sono persone che la vedono magari in modo diverso. Quello a cui si riferiva anche il consigliere Restano, quando la Vittadini ha detto che non bisognava andare avanti, il consigliere Restano le ha chiesto: "Ora, considerato che il Piano Regionale dei Trasporti presente in bozza è però in prossimità di approvazione, salvo alcuni passaggi ancora da fare, mi chiedevo se era il caso appunto di andare avanti". E la signora ha risposto: "È una cosa interessante quella che dice. Il Piano Trasporti è pronto. Allora fate bene questa cosa finale, aprendo la valutazione a tutte le cose che in questa legge potevano esserci e non ci sono e traendo da lì, per la legge, gli aggiustamenti necessari, perché la legge non è fatta male". Semplicemente La Vittadini dice: "la devono aver fatto e quindi tenere insieme i due momenti che sono connessi... io non rimanderei questa a dopo, ma la discuterei insieme ". Questo è quello che dice: "la discuterei insieme". Ma lei gli aveva appena detto che il Piano dei Trasporti era fatto e lei ha detto proprio questo. Ha detto: "Se è fatto, o necessita ancora qualche aggiustamento, cercate di andare avanti per le cose". Ed è quello che abbiamo fatto, perché la collaborazione con l'assessorato non è che sia stata buttata lì. L'Assessore è venuto, i tecnici sono venuti, hanno guardato tutta la legge... più di così non so che cosa si potesse fare. E la dottoressa La Pietra - perché si è parlato di tutto - ha detto una cosa interessantissima, che era quella delle celle telefoniche, per capire e per avere dei dati giustamente, che sono quelli che mancano. In una città grande come Torino, chiaramente, è importante. Però ha parlato tantissimo d'idrogeno. Vorrei solo farvi notare che l'assessore al Comune di Torino ha comprato, mi sembra, 600 pullman a gasolio perché ultimamente tra quelli che bruciano, quelli che non vanno... cioè non è che a Torino il traffico e le cose vadano benissimo, - e chi frequenta Torino... - almeno io ci vado spesso perché ho mio figlio lì e ho sempre dei grandissimi problemi. Una cosa interessantissima è questa delle celle. Ci ha parlato tanto dell'idrogeno e ci ha detto tante cose che sarebbe bene fare. Ma ci ha detto tante cose che sarebbe bene fare come diciamo anche noi tante cose che dovremmo fare, perché penso che non ci sia la bacchetta magica per fare tutte le cose. Allora io le ho chiesto: "Ma dottoressa, allora, dopo tutto quello che abbiamo detto e di cui abbiamo parlato, secondo lei cosa dobbiamo fare?" e vi leggo: "Sì, assolutamente bisogna partire perché, come abbiamo già detto più volte, oggi, quello che succede domani non riusciamo proprio mentalmente a immaginarlo". Perciò - e questa era stato detto anche dalla dottoressa Vittadini - ha suggerito di non fare una legge scolpita sulla pietra, perché con i cambiamenti così veloci che ci sono in questo settore ci devono essere delle leggi che si possono velocemente cambiare. Ecco, questo è solo per farvi il disegno di quanto detto nelle audizioni. Poi se dovessi prendere tutto quello che è stato detto di positivo, fra tutti quelli che sono stati invitati alle audizioni, tantissime persone, tantissimi Ordini che abbiamo sentito ci hanno tutti detto: "State facendo la cosa giusta". Ci hanno dato anche delle indicazioni. Per esempio, ho apprezzato molto il rappresentante di Confcommercio che è arrivato con una lista della spesa non indifferente e sono tutte cose che abbiamo sottoposto ai nostri tecnici e certune sono state prese in considerazione con degli emendamenti. Abbiamo fatto bene? Abbiamo fatto male? Secondo voi abbiamo fatto malissimo? Non lo so. A noi sembra di aver fatto un discreto lavoro, come quando con il collega Distort avevamo già cercato di mettere in piedi una legge sulla mobilità sostenibile, ma che era - lo dico non a lei ma a tutti e due - era una legge ancora molto scarna rispetto alla legge presentata ora.

Tornando alle audizioni, tutti gli interventi che ho sentito qui, oggi, io li avrei apprezzati tantissimo alle audizioni. Mi piacerebbe sapere perché non siano stati fatti. Mi piacerebbe capirlo. Ritorno al discorso fatto dal collega Distort. Probabilmente davanti a una telecamera o davanti a un microfono è molto meglio fare un intervento duro, pesante: "qui noi sbagliamo, che non si fa..." Allora non veniteci a dire che si vuole collaborare! A questo punto, potevamo stare lì ancora due mesi a fare audizioni e a parlarci, tanto il risultato sarebbe stato quello che stiamo vedendo adesso in quest'aula, perché poi qui... non voglio avere polemiche con nessuno, ma quando si fanno certe affermazioni sulla legge... all'inizio della giornata si è sentito dire che ci sono dei sistemi nuovi anche per le macchine a gasolio, ma nella nostra legge non è che ci sia scritto che non devono essere macchine a gasolio o che non devono essere... se ha emissioni inferiori a quelle previste nella legge per qualsiasi tipo di mezzo e di macchina può essere erogato il contributo per l'acquisto. Poi quelli che la vedono... i colleghi che la vedevano così lunga su tante cose sarebbero stati ben accetti, sarebbero stati importantissimi per stilare questa legge. Ribadisco: mi spiace che tanti di voi non abbiano partecipato. Tanti di voi non hanno partecipato e se hanno partecipato non ci hanno dato le giuste indicazioni.

In quest'aula io non ho sentito dire: "c'è qualcuno che è pro, c'è qualcuno che è contro all'ambiente". Il collega Manfrin ha detto delle cose che non c'entrano niente. Ha parlato del governo nazionale, dei premier. Adesso, non per niente, ha parlato di Renzi che non vedo cosa c'entri con la legge che stiamo discutendo. Però nessuno le ha detto che lei è contro! Qualcuno le ha detto in questo modo che lei è pro o contro l'ambiente? Non lo so, se lo avranno detto nei corridoi, fuori, ma in quest'aula io non l'ho sentito dire. Qui stiamo cercando di fare una legge che vada bene, che possa servire più che altro per l'ambiente, perché qui dall'inizio - ne è testimone il consigliere Distort - abbiamo sempre parlato di una legge che non è una legge per qualcuno o per dare i soldi a qualcuno, ma è una legge pro ambiente, perciò tutte le discussioni che ci sono state sulla quantità, sul prezzo dell'automobile erano soprattutto fatte perché si vuole aiutare l'ambiente. Proviamo a dare le prime risposte che tutti ci chiedono. È vero, sarà una goccia nell'oceano. Sarà una goccia nell'oceano che per qualcuno forse non serve a niente, non lo so, però è una goccia nell'oceano e noi vogliamo cominciare. Se c'è qualcosa che non va, se c'è qualcosa che non funziona, se c'è qualcosa da aggiungere, io sarei propenso a riprendere subito in mano questa legge e a sistemarla. Però adesso come adesso è il meglio che siamo riusciti a fare. Vedo la sua espressione, Manfrin, lei sarà bravissimo. Io le auguro di scrivere tantissime leggi importantissime per la Valle d'Aosta. Noi con le nostre possibilità siamo riusciti a fare questo piccolo passo che voi non siete mai riusciti a fare. Questo è quanto volevo dire. Poi tutte le solite polemiche sul tutoring, sul monitoring... per carità, ci sta, fate quello che volete, però noi - come qualcuno ha detto - abbiamo cercato di fare una legge in questo momento, sicuramente non perfetta, anzi avrà sicuramente dei difetti, ma che un aiuto all'ambiente una piccola goccia riesce a dare.

Presidente - La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Vede, collega Nogara...

Presidente - Chiedo di far silenzio per ascoltare l'intervento.

Spelgatti (LEGA VDA) - Lei a modificare la realtà ci tenta sempre, ma non è molto bravo. Allora le lancio una sfida. Ci mettiamo a leggere tutti i verbali delle audizioni, di quello che è emerso in commissione, così vediamo e guardiamo soprattutto tutti gli spunti che sono stati dati, che cosa è stato detto esattamente dalle persone audite e mettiamo una crocetta su quello che è stato veramente inserito in questa legge di mobilità e su cosa no, perché sostanzialmente non c'è niente rispetto a tutto quello emerso in commissione. Visto e considerato che in commissione nelle audizioni sono venute persone preparate e competenti che ci hanno dato una marea di indicazioni e non c'è nulla di tutto quello che loro hanno dato come indicazione di quello che dovrebbe esserci in una legge di mobilità, allora facciamo una prova di verità: ci mettiamo qua, leggiamo ad alta voce tutto e mettiamo le crocette.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Manfrin per fatto personale.

Manfrin (LEGA VDA) - Sono state attribuite alla mia persona, oltre che ovviamente essere stato nominato precisamente, dei ragionamenti che non concernono il dibattito in aula inerente appunto alla legge.

Presidente - Prego.

Manfrin (LEGA VDA) - Vede, collega Nogara, lei si lamenta perché non c'erano molte persone o ad ascoltare i lavori, a seguire i lavori, o le persone che c'erano non hanno fatto molta attenzione a quello che è stato detto. Io credo, collega Nogara, che prima di esprimere dei giudizi, soprattutto quelli politici, forse dovrebbe lei cominciare ad ascoltare quanto viene detto, perché, sa, i ragionamenti che stanno dietro alla base di una legge non sono solo: "Facciamo una legge e grazie", lo sa? Perché se mi dice che è un semplice effetto di "taglia e cuci e metto dentro", io le dico subito che ha sbagliato e le ripeto nuovamente il ragionamento che ho detto prima che lei dice "Ma non c'entra nulla". La Lega è stata tacciata di voler fare della bagarre in aula su questa legge; io ho spiegato a coloro i quali hanno cercato di dire che la Lega fa bagarre su questa legge, primo, che l'esempio che ci arriva dalla nazionale non è molto edificante, - e questo è primo argomento, ecco perché c'entra Renzi, ho riportato le dichiarazioni di quello che è successo nel passato e se avesse fatto attenzione magari se ne sarebbe reso conto -, in secondo luogo ovviamente ho cercato di spiegare la genesi di questa legge, che è diventata un'urgenza, una priorità per questa maggioranza nel momento in cui questa maggioranza ha avuto bisogno di Rete Civica per stampellarsi. Quindi non mi tiri fuori la sua coscienza ecologica e il sostegno dell'ambiente, perché la sua coscienza ecologica e la volontà di salvare il mondo le è venuta dopo il 3 giugno. Probabilmente questa straordinaria coscienza di salvare il mondo è posteriore.

Presidente - Atteniamoci al fatto personale. Silenzio. Chiedo... Collega Manfrin, ha le capacità per attenersi al fatto personale. Mi raccomando alle sue capacità.

Manfrin (LEGA VDA) - Ha ragione, ha ragione. Le chiedo infine un ultimo sforzo, quello di fare attenzione all'attenzione che i suoi colleghi mettono anche al dibattito di quest'aula, perché, se non fosse stato per noi, qui in aula non ci sarebbe stato il numero legale un attimo fa.

Presidente - Siamo in discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Nogara per secondo intervento o fatto personale? Espliciti il fatto personale.

Nogara (AV) -...assolutamente niente con quello che avevo affermato io, allora non capisco. Se per il fatto personale si può fare un altro intervento, allora proseguiamo così. Avevo chiesto al consigliere Manfrin del perché... non del perché: secondo me aveva citato delle cose a livello nazionale che con questa legge non c'entravano niente. Solo questo. Non è che l'ha spiegato. Ci ha aggiunto, ci ha ricamato e ha fatto quello che ha voluto. Lei che mi dica di fare attenzione a quello che c'è... ma lei non si preoccupi. Se c'è qualcosa che non va, schiacci il pulsante e dica: "Non c'è il numero legale" e allora contiamo e facciamo il numero legale. Non lo venga a dire a me, cosa me lo viene a dire a fare? Lo dica al Presidente del Consiglio, se lo deve dire. Poi se volete...

Presidente - Ecco, ribadisco quanto detto prima. Atteniamoci ai fatti personali.

Nogara (AV) - Questo è fatto personale.

Presidente - Relativo alla sua persona.

Nogara (AV) - Fanno ridere i polli. Cosa le dico? Grazie.

Presidente - Va bene. La parola al Consigliere Manfrin, per secondo intervento.

Manfrin (LEGA VDA) - Non farò nomi assolutamente, così non creiamo fatti personali, però devo spiegare, visto che attiene al dibattito: se avessimo effettivamente avuto la volontà come Lega di adottare una strategia ostruzionistica all'interno di quest'aula, avremo fatto esattamente quello che ci è stato suggerito: ci saremmo alzati, saremmo usciti da quest'aula e avremmo detto al Presidente: "Presidente, manca il numero legale" e qui avremmo avuto un rinvio, una riconvocazione, un ritardo e quant'altro. Non l'abbiamo fatto per responsabilità, perché nonostante questa scelta di discutere questa legge ci sia stata imposta con una scelta che continuiamo a ritenere prevaricatrice e lesiva delle nostre prerogative democratiche di poter discutere le iniziative che in linea di ordine del giorno venivano messe drasticamente "sopra" in precedenza, riteniamo che comunque appunto si debba discutere di quanto previsto all'interno di questo provvedimento.

Chiudo con un'affermazione in questo senso: chi sfida gli altri a fare qualcosa, chi con quest'aria di superiorità pensa di dare lezioni agli altri, in questo Consiglio siede da diverso tempo ma non pare che abbia lasciato la sua impronta all'interno di questa regione.

Dalle ore 19:04 riassume la Presidenza il presidente Rini.

Rini (Presidente) - Non vedo altre richieste d'intervento. In discussione generale, la parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Intervengo in discussione generale per il piacere del collega Manfrin ed emenderò ancora una volta rispetto all'emendamento presentato a inizio Consiglio. Visto che su alcune terminologie ho sentito alcune interpretazioni diverse, credo che sia corretto specificare bene che, per quello che riguarda il comma 1 dell'articolo 5, andremo a costruire una politica legata alla mobilità sostenibile all'interno del Piano Regionale dei Trasporti, tenendo bene in considerazione documenti oggi di riferimento, in particolare il piano strategico nazionale della mobilità sostenibile per il rinnovo del parco di mezzi su gomma per i servizi TPL e il miglioramento della qualità dell'aria, approvato dal Governo in questa primavera - Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 1360/2019 - in modo che almeno su alcune impostazioni di strategia, ma anche su questioni molto concrete, non ci sia confusione.

Rispetto alle tante indicazioni, io non so se in politica e in amministrazione si deve far sognare o se si deve essere concreti. Le due modalità credo che siano la cosa giusta da fare: quando si amministra il bene pubblico si devono costruire progetti sostenibili nel tempo che indichino visioni strategiche ma allo stesso tempo che sappiano dare risposte ai bisogni dei cittadini. Visto che mi occupo di trasporti pubblici e tra l'altro credo giustamente siano stati più volte citati, forse è corretto dire di che cosa parliamo, ecco prima di parlare d'idrogeno o di tante altre cose. Noi con il trasporto su gomma facciamo circa sei milioni e mezzo di chilometri l'anno e portiamo circa diecimila persone al giorno. Io non so se sono tanti o pochi, però questi sono i numeri che fanno parte del lavoro che tutti i giorni i mezzi di trasporto su gomma fanno in favore del servizio pubblico, mentre i chilometri percorsi su ferrovia sono minori, un milione e mezzo di chilometri l'anno e, più o meno, le persone trasportate stanno intorno alle 3500 persone al giorno. In una visione ideale io credo che sia corretto che le opposizioni sottolineino che il Piano Regionale dei Trasporti poteva essere un momento di discussione più opportuna di questa legge, che non esclude il fatto che però questa legge possa andare avanti tranquillamente in questo momento e avere dei riferimenti e un approfondimento più puntuale in occasione del Piano Regionale dei Trasporti, tanto è vero che l'emendamento che inseriamo chiede di darci tempo di sviluppare una strategia e soprattutto di fare dei ragionamenti insieme validi e supportati da numeri, ma anche da esempi e da attenzioni che insieme dovremo dare al nostro sistema di trasporto pubblico. Da subito dico che mi piacerebbe lavorare insieme alla commissione, magari visitando insieme quei luoghi che sono stati citati, quei progetti che sono stati segnalati, e anche incontrare quelle persone in una forma più tecnica, anche rispetto alle cose che hanno detto; altrimenti mi sembra un po' troppo facile venire in Valle d'Aosta e dire come bisognerebbe amministrare il trasporto pubblico valdostano, magari dimenticandosi che non è detto che tutto funzioni alla perfezione a casa propria. Non credo che abbiamo da comportarci come quelli che non hanno da imparare, anzi, con molta umiltà, se ci sono persone che possono insegnarci qualcosa - a partire dall'assessore- siamo a disposizione, ma, allo stesso tempo, credo che sia giusto che chi viene a lavorare con noi capisca come è fatta la Valle d'Aosta.

Immagino che chi era in commissione abbia potuto dire all'assessore - che tra l'altro a giorni sentirò, perché sulla sperimentazione dell'idrogeno vogliamo assolutamente essere parte del progetto - che Torino è una cosa diversa dalla Valle d'Aosta e che per fare la verifica dei passaggi bisogna fare dei contratti con le compagnie telefoniche che probabilmente io... anche su questo avevo detto in commissione: abbiamo chiesto di verificare come arrivare a quello che ci è stato indicato, ma attivare questo servizio comporta tutta una serie di questioni che dobbiamo tenere in conto. Però oltre al numero dei passeggeri diciamo anche da dove partiamo. Il nostro parco autobus - che è quello che dà l'effetto, rispetto al trasporto pubblico, più inquinante - ha meno di 7 anni di vita. In Italia la media è di 12 anni e il nostro parco autobus è, diciamo, uguale a quello che in Germania è il livello di età media di riferimento dei mezzi, 7 anni di vita; siamo migliori della Francia, del Regno Unito e della Spagna. Quindi la piccola Valle d'Aosta comunque qualche cosa di buono ha fatto in questo periodo e il 40% dei nostri mezzi sono Euro 6 sui 173... Scusate, il 25% su 173 previsti. C'è da fare, c'è da lavorare; evidentemente, come in tutte le cose, c'è spazio per migliorare, però non rappresentiamoci per quello che non siamo. Partiamo dai punti fermi e da quello che possiamo fare. A oggi ci sono in Italia, dagli studi che io ho potuto approfondire, 179 autobus elettrici su 43000 autobus presenti; nell'ultimo anno, nel 2018, ne sono stati immatricolati 38 e mi pare circa 500 in Europa, però io credo che ci sia spazio per l'elettrico e vada considerato nelle future strategie, evidentemente i numeri, anche del sistema italiano ed europeo, ci dicono che c'è da fare un lavoro di verifica sui territori, in particolare per capire come questa tecnologia, oggi di molto superiore a livello di costo, possa essere adottata sul nostro territorio, così come immagino che tutti quanti abbiamo questo traguardo importante di riduzione della trazione al fossile e che tutti quanti intendiamo di arrivare a questo obiettivo per gradi. Difficilmente potremo saltare alcune tipologie di trazione per arrivare a quelle direttamente meno inquinanti e nello specifico il metano è una tipologia di trazione che oggi è impiegata e che dà risposte ai servizi di trasporto pubblico, su gomma in particolare. Darci una strategia e una programmazione e poi finanziarla vuol dire tenere conto del fatto che oggi, con questo tipo di servizio, dobbiamo dare risposte comunque, o un domani o nell'immediato, dare risposte ai numeri che abbiamo indicato e cercare di farlo nella maniera migliore, sicuramente più efficiente e più performante di come oggi non facciamo. Ripeto, spazio per migliorare ce n'è. Però se la mobilità sostenibile di tipo pubblico non tiene conto del fatto che le sperimentazioni sono necessarie per traguardare una nuova visione, ma devono allo stesso tempo tener conto delle possibilità di servizio che si hanno sui territori, è chiaro che si rischia di creare un messaggio che, giustamente sottolineo, non deve essere creato, lo avete anche detto in aula: non vanno trasmessi ai cittadini sogni che non siano poi realizzabili e allo stesso tempo progetti che non vedano una loro concretezza nel breve e medio periodo. Noi siamo assolutamente convinti che attraverso una buona legge sulla mobilità sostenibile, credo che ce ne siano di migliori in Italia, ma che ce ne siano anche di molto simili e addirittura che vi siano Regioni che non hanno nessuna intenzione di legiferare. Da qui si parte, si è fatto veramente tanto lavoro in commissione. Io non credo che abbiate voluto perdere del tempo, ci abbiamo addirittura lavorato con due governi differenti su questi temi. Quindi dire che oggi non si sia pronti ad arrivare a una legge è sbagliato. A mio avviso è sbagliato, come è sbagliato continuare a insistere, accelerare sulle leggi in termini politici. Le leggi sono di tutti e i colleghi di Rete Civica sanno che questa legge non è loro ma è di tutto il Consiglio regionale o di quelli che l'approveranno e anche di quelli che la contesteranno, altrimenti il messaggio, che già è difficile da fare passare, continuerà a peggiorare. Questa legge è in aula perché ci sono commissari, che rappresentano i gruppi, che l'hanno studiata, l'hanno analizzata, alcuni hanno deciso di portarla in aula e di votarla, ma è la legge che completa un iter che sarà sicuramente migliorabile nel tempo. Per quello che mi riguarda, ci riguarda come governo e mi riguarda anche come componente di questo Governo, è una legge che non deve rispondere ai diktat di nessuno. È una legge che deve chiudere il suo percorso. Però rispetto a questo dobbiamo darci degli obiettivi per il futuro, perché il rischio veramente di trasmettere il messaggio che tutto sia legato al finanziamento credo che tutti qua dentro lo dobbiamo scongiurare. Se noi non raggiungiamo un livello di entusiasmo e anche di comunicazione che parta dalle giovani generazioni per trasmettere l'idea che possiamo avere i migliori servizi al mondo e anche i meno inquinanti, se poi noi utilizziamo e continuiamo a usare quotidianamente il nostro mezzo per muoverci, anche per pochi chilometri, non c'è legge che migliorerà la situazione in Valle d'Aosta e culturalmente non ci sarà nessuna evoluzione nel nostro modo di pensare la nostra mobilità e la nostra vita di tutti i giorni.

A mio avviso è un peccato che il Consiglio regionale non riesca a trovare, rispetto a temi così importanti - e credo che questo sia un insuccesso della maggioranza come della minoranza - una capacità di concludere un percorso, di affrontarlo insieme e, rispetto alla popolazione, ai cittadini e ai giovani di fare quello che serve: creare l'attenzione e la sensibilità e soprattutto quel cambiamento di abitudine che è necessario produrre. Inutile dire che ci siano bus vuoti o pieni; ci sono dei bus pieni al mattino che forse andrebbero rinforzati come servizio - e l'analisi dei dati ci dovrà portare a dire se così sarà - ma ci sono anche ancora oggi colonne di auto che si trasferiscono dalla Plaine in città e dalla città alla Plaine e i parcheggi intorno alla città sono vuoti. Abbiamo parlato negli ultimi due mesi di questi argomenti anche con il Comune di Aosta e siamo pronti a finanziare progetti di potenziamento delle navette insieme al comune. Evidentemente bisognerà capire se poi la gente si vorrà arrestare all'ingresso e all'uscita della città per evitare gli spostamenti in auto all'interno della città. L'organizzazione dei servizi per certi versi è anche la cosa più semplice da pensare. È come riuscire a cambiare le abitudini, invece, che è molto difficile da trasmettere.

Noi, e concludo, lavoreremo sicuramente per cercare di promuovere delle politiche e delle migliori strategie che raggiungano le persone. Politiche d'incentivazione del trasporto... stiamo studiando per il prossimo anno l'attivazione di politiche d'incentivazione del trasporto pubblico per i giovani, aumentando in questo senso la partecipazione al biglietto e al costo del trasporto. Cercheremo di spiegare ai giovani, cercando anche di produrre quei servizi che oggi non ci sono: per esempio, nel notturno oggi non abbiamo mezzi di trasporto pubblico che permettano quantomeno nelle vallate centrali di spostarsi per lavoratori e giovani; cercheremo di produrre altri progetti che vadano in questa direzione, alla base però ci deve essere da parte di tutti un'attenzione quotidiana personale, ancora prima che collettiva, a capire se questi servizi ci servano per raggiungere l'obiettivo che qui dentro viene discusso: ridurre la mobilità privata a favore della mobilità pubblica, ridurre l'inquinamento, ridurre tutta una serie di piccoli e grandi problemi che il muoversi in maniera così pesante con l'auto privata arreca alla vita di tutti i giorni. Ho letto gli ordini del giorno, ce ne sono alcuni d'interessanti; decideremo poi, osservandoli come maggioranza, dove si potranno fare eventualmente i correttivi. Concludo dicendo che oggi sono partiti finalmente... anzi, domenica partiranno finalmente i primi due treni bimodali. Nel corso del mese di ottobre si completeranno le prove per gli altri tre. Nel 2020 Trenitalia completerà la fornitura degli altri quattro treni e nel 2021 la nostra ferrovia potrà finalmente avere, su tutto il programma di servizio, la possibilità di utilizzare i treni per la rottura di carico che c'è a Ivrea. Questo fatto dovrebbe far crescere il potere politico strategico della Regione rispetto al tema dell'idrogeno, che è stato sollevato per primo dal collega Gerandin, un mesetto fa e poi un po' da tutti i Consiglieri; perché noi, come Regione Valle d'Aosta, ci dobbiamo ricordare che, al di là del fatto che gli 80, 120 milioni che serviranno per l'elettrificazione e l'ammodernamento non usciranno dal nostro bilancio ma da quello dello Stato, ci dovranno servire per capire se quell'esperimentazione - una volta conclusa la vita tecnica degli attuali bimodali - potrà dare quei livelli di servizio - un milione e mezzo di chilometri e circa 3500 passeggeri trasportati - che precederà l'arrivo dell'elettrificazione nel caso che Rete Ferroviaria Italiana continui a essere negligente nei confronti della Valle d'Aosta, perché ancora oggi, nonostante da 10 mesi - e chi ha lavorato prima di me credo che l'abbia fatto, collega Restano - noi sollecitiamo un intervento pesante di Rete Ferroviaria Italiana per progettare l'elettrificazione della nostra linea e ammodernarla, a oggi non abbiamo risposte concrete né in termini di tempo né in termini d'investimento.

Ora se questo sarà il futuro della nostra ferrovia, evidentemente ben vengano progetti che ci vedano guardare anche a sperimentazioni, tipo la sperimentazione sull'idrogeno per capire se poi potrà avere una sua concretezza quantomeno nel tratto Torino-Aosta. In questo senso lavoreremo e cercheremo la collaborazione dei territori vicini, in particolare del Piemonte.

Presidente - Chiediamo solo la consegna della modifica dell'emendamento. Vi ricordo che siamo ancora in discussione generale. La parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Ne approfitto prima d'iniziare il mio intervento, perché chiaramente parlo a titolo personale. Volevo chiedere scusa ai Valdostani per queste oltre 2 ore di sospensione impiegate esclusivamente a decidere su un'inversione dell'ordine del giorno. In questo Consiglio abbiamo trattato 10 punti rispetto ai 61 iscritti e - torno dire, parlo chiaramente a titolo personale, perché sono comunque parte del sistema - immagino che per chi ha magari ancora la pazienza, la passione, anche politica, o l'interesse di seguire le sedute di un Consiglio ciò sia un motivo quantomeno di depressione ecco, per non usare altri termini, perché disgusto forse sarebbe più giusto. Non faccio parte della commissione regolamento, ringrazio la Presidente per aver convocato una commissione - mi pare già venerdì - per capire un attimo; Probabilmente all'ordine del giorno ci saranno altri temi legati all'accesso dei 116.

Io penso, dico anche questo a titolo del tutto personale, che se in un Consiglio c'è una maggioranza, qualora ci sia l'urgenza di approvare un disegno di legge, esiste il Consiglio straordinario. Qualcuno l'ha ricordato benissimo, siamo lautamente pagati, per cui il Consiglio straordinario si può fare nell'arco dai tre ai sette giorni, può darsi che mi sbagli di un giorno. Per cui se c'è un'urgenza, a patto che ci sia una maggioranza, si convoca un Consiglio straordinario. Ma ritengo assolutamente inqualificabile che 50 punti all'ordine del giorno, che sono iniziative che interessano la vita comune dei cittadini, non possano essere discussi perché qualcuno ha dettato i tempi.

Detto questo, voglio entrare anch'io un po' nel merito, non voglio ripetere tante delle cose dette, ma voglio partire da un atto che ritengo fondamentale, la mozione d'impegno approvata a fine 2018. Non penso che nessuno in quest'aula voglia venire meno all'impegno votato all'unanimità in quella data. Ci sono delle visioni profondamente diverse, per cui il collega Aggravi ha già ripercorso l'iter, il perché la maggioranza dell'epoca presentò questo disegno di legge ereditandolo dalla maggioranza precedente. Io dico in tutta sincerità che all'epoca fu presentato alle commissioni perché pensavamo che fosse una buona base di partenza e che le commissioni potessero integrarlo, modificarlo, migliorarlo. Fortunatamente, con un'azione di forza da tanti criticata, a luglio di quest'anno l'approvazione di questa legge, presentata in Consiglio in fretta e furia, senza audizioni di tecnici esperti fu stoppata. Si chiesero delle audizioni di tecnici e di portatori di interesse, perché c'è una fondamentale differenza tra tecnici e portatori di interesse. I tecnici dissero qualcosa di molto chiaro, che poi riprenderò dopo. I portatori di interesse - quelli a cui, probabilmente erano parte interessata o interessava loro una legge che prevedeva dei contributi in funzione dell'utilizzo di risorse pulite... chiaramente questi dicevano che poteva essere anche un buon testo di base e fecero delle osservazioni legate alle modalità di elargizione dei contributi. I tecnici dissero altre cose. Glielo dico in tutta sincerità, da quell'audizione mi sono reso conto personalmente che probabilmente non stavamo parlando di una legge sulla mobilità sostenibile, ma stavamo parlando - riprendo quanto detto dal collega Bianchi - di una legge che dava aiuti sull'ecobonus, sui contributi, sugli incentivi, riprendo anche l'ultimo passaggio dell'assessore Bertschy quando diceva che lo scopo di questo disegno di legge è finanziarie strategie. Vogliamo chiamarlo finanziamento di strategie? Facciamolo. Ma non chiamiamola mobilità sostenibile. Chi è intervenuto ha detto chiaramente che la mobilità, in termini molto educati... Torno a dire, in termini molto educati, perché non è che abbia detto: "Cestinate il tutto". Ha detto in termini molto educati che la mobilità sostenibile è altra cosa. Ma ce lo hanno detto tecnici, professori universitari e tecnici che occupano cariche, assessori e tecnici in comune; parlo del Comune di Torino, in questo caso, dove l'assessore La Pietra, tecnico di un comune amministrato dai 5 Stelle, per cui non faccio un discorso di colorazione politica, ci disse delle cose molto interessanti. La prima cosa che ci disse: "Voi avete la fortuna di essere un'unicità nel panorama italiano". Un'unicità. "Non siete così grandi, avete la fortuna di avere acque a disposizione, avete l'idroelettrico". Non ha detto: "Avete la fortuna di avere una società come CVA che è totalmente in house". Questo piano sulla mobilità sostenibile, al di delle misure per incentivare il rinnovo del parco auto valdostano a favore della trazione elettrica o di forme alternative alla trazione termica tradizionale- che poi possiamo chiamare in altri termini - oltre a questo non aggiunge nulla. Ci disse anche in maniera molto soft ed educata che dovevamo avere un po' di coraggio. Disse: "Io vengo in quest'audizione per darvi qualche suggerimento, per dirvi che un piano sulla mobilità sostenibile deve avere un po' di coraggio, un po' d'innovazione". Tornando al contenuto della legge, che non voglio seguire passo passo, ma questo avrà pochissimo impatto se non quello legato all'aiuto economico di chi farà questo tipo di scelte per quello che riguarda l'utilizzo del parco auto o la trazione elettrica o quant'altro! Non avrà nessun messaggio accattivante, non avrà nessuna visione sperimentale perché non è previsto nulla, se non passaggi. Come diceva qualcuno, è un testo che dice "faremo", "dovremo", lo ha detto la professoressa Vittadini. Questo è quello che ci è stato detto. Nessuna visione di prospettiva, nessuno sguardo al futuro, nessun impegno che porti il governo a dire: "Ci diamo una scadenza" perché se ci sono tecnologie sperimentali o se c'è da rivedere al più presto ...e soprattutto qualcuno ce lo ha detto, sarebbe opportuno trattare il trasporto pubblico locale contestualmente con questo disegno di legge, non ci sono scadenze.

Quando uno ha un milione e mezzo, un milione e otto a disposizione o poco meno di cinque milioni nell'arco di tre anni è legittimo che decida d'incentivare. Però chiamiamolo con il suo nome. Noi questo chiediamo. Il passaggio che vuole fare la maggioranza in questo momento con il supporto dei 5 Stelle è questo. Sono d'accordo con quello che diceva la collega Nasso quando diceva: "Bisogna essere onesti con i cittadini". Chiamiamolo con il nome che deve avere questo, perché è Ecobonus, contributi incentivi, finanziamento di strategie, ma rimane solo un discorso prettamente economico! Qualcuno ha detto: "Bisogna iniziare". Fossimo in Piemonte qualcuno direbbe: "Pitost che nient l'è mei pitost", però rimane questo il succo di questa legge.

La mia preoccupazione è che non ci sia nulla di "iniziamo, teniamolo, poi lo modificheremo". Non c'è nulla di non definitivo come qualcosa che rimarrà sicuramente definitivo, perché io sono convinto che con questo passaggio, tenuto conto che faceva parte dell'accordo politico che avete sottoscritto e visto che comunque fino a oggi politicamente - parlo al Governo ma guardo principalmente il collega Bertschy, che so che comunque è uno a cui piace dare risposte e intervenire - io devo ancora adesso capire come avete potuto accettare di essere messi sotto tutela. Questo rimarrà il dubbio che spero prima o poi qualcuno... mai successo che un governo fosse messo sotto tutela! Eventualmente c'era il padrone che decideva o comunque la personalità forte che decideva, ma il governo sotto tutela no! Per cui immagino, proprio perché so come la pensa in questa materia, che non avrà nessun problema eventualmente ad avere anche un monitoraggio da parte dei 5 Stelle, che penso sia la contropartita di questo voto favorevole.

Concludo dicendo che per quello che mi riguarda, ci riguarda, noi vogliamo essere coerenti con la mozione che abbiamo votato e per cui io penso che a noi - ma penso ai cittadini in generale - gli accordicchi salva-maggioranza poco importano; per noi l'impegno per un testo di legge sulla mobilità sostenibile inizia oggi, perché quello che viene approvato in aula non ha nulla a che fare con la mobilità sostenibile!

Noi lavoreremo da subito con o senza collaborazione del governo e la collaborazione e la volontà del governo la vedremo sugli ordini del giorno, perché lì ci sono scadenze, lì qualcuno deve dire "ci sto" o "non ci sto", altrimenti chiacchiere e basta!

Presidente - Siamo in discussione generale. Ci sono altre richieste d'intervento, colleghi? Se non ci sono altre richieste in discussione generale, chiudiamo la discussione. Vista l'ora, colleghi, propongo se c'è ancora una replica da parte del Governo e poi sospendiamo per una breve pausa e riprendiamo i lavori. La parola all'assessore Testolin.

Testolin (UV) - Intervengo in replica anche se in realtà il percorso di questo disegno di legge è qualcosa di assolutamente condiviso penso da tutti i Consiglieri, quindi non c'è stata neanche da parte di questo Governo la presentazione del disegno di legge originario. Voglio ricordarlo e voglio ricordare la genesi per fare il percorso - che qualcuno ha cercato di tracciare a modo suo e "pro domo sua" - dello svilupparsi di questa norma. Una norma che, come ha detto il collega Marquis, solo quattro o cinque anni fa sarebbe stata qualcosa di lungimirante, concepita così come adesso. Stiamo lavorando in un percorso che vede delle innovazioni non dico giornaliere ma settimanali, tanto è vero che nel giro di pochi mesi le suggestioni che arrivano dall'interno e dall'esterno hanno portato, a mio avviso, ad arricchire fortunatamente un disegno di legge, il disegno di legge 4, che ha visto la sua nascita il 23 luglio del 2018, con la presentazione da parte dell'allora governo di un decreto che s'intitolava "Disposizioni regionali per lo sviluppo della mobilità sostenibile sul territorio". Un disegno di legge che sostanzialmente riprendeva e riprende quello che attualmente è il disegno di legge che vede gli articoli dall'8 in avanti, quindi gli articoli che fanno parte di quell'aspetto di sostegno e di contributo, d'incentivo alla sostituzione del parco macchina o del parco autoveicoli più in generale e spinge verso l'utilizzo, principalmente, della mobilità elettrica. Un disegno di legge che, a suo tempo, com'è stato ricordato dall'allora presentatore, aveva delle carenze strutturali nel suo aspetto finanziario, perché, se non sbaglio, quotava circa 70.000 euro nel primo anno, 120.000 nel secondo e circa un milione e quattro nel terzo. Questi sono numeri per significare come già allora vi fosse l'accomunamento del sostegno all'incentivo per l'acquisto di nuovi autoveicoli e l'affiancamento di questo concetto al concetto di mobilità sostenibile. Questo è un percorso che, a mio avviso, invece, proprio per il lavoro fatto all'interno delle commissioni, - l'ha sottolineato il collega Barocco che ha fatto l'illustrazione del percorso legislativo e lo ha fatto altrettanto bene e con dovizia di particolari il collega Nogara, che è l'altro presidente di commissione, che ha seguito passo passo lo sviluppo di questo disegno di legge - si è arricchito con dei contributi arrivati dalla presentazione di una proposta di legge successiva, del mese di maggio, e per dire che è stato sempre fermo o che le risorse finanziare fanno sorridere, come qualcuno ha voluto affermare nel proprio intervento, io mi permetto di sottolineare come la predisposizione del bilancio 2019, che l'attuale governo si è trovato a dover gestire nell'ultimo miglio, cioè negli ultimi 10 giorni, prevedeva delle risorse che quotavano sul 2019 1.2000.000 euro, nel 2020 1.200.000 euro e nel 2021 1.220.000 euro; solo per dire che l'inerzia va valutata e va conosciuta per essere classificata così; volevo dire che prima del mese di giugno, quindi prima di altri percorsi che si sono andati a tracciare già nel mese di aprile in prima variazione di bilancio, questo governo aveva messo sul piatto 500.000 euro in variazione di bilancio sul 2019 e un 1.250.000 euro per gli anni a seguire, tanto fa che voleva dire raddoppiare le risorse che erano state messe a disposizione per questo disegno di legge. Non c'è stata un'inerzia, c'è stato un lavoro nelle commissioni che forse è iniziato con un po' di ruggine per poi sveltirsi nel suo percorso e per arricchirsi di elementi che, a mio avviso, oggi rendono questo disegno di legge spendibile, spendibile per la popolazione che troverà un incentivo. Demonizzare gli incentivi, a mio avviso, non è che porti molto bene perché a cascata il discorso del contributo è un discorso che da sempre anima tutte le amministrazioni, a qualsiasi livello esse si trovino, perché i contributi che arrivano dall'Europa sono contributi, sono qualcosa che ci permette di attivare dei meccanismi e di renderli più vicini all'utilizzo da parte della popolazione, per poi sperare che questi aiuti e questi meccanismi entrino nella vita comune di ognuno di noi, facciano parte delle evoluzioni positive che certi impegni, certi utilizzi di risorse possono aiutare a sviluppare. Quindi io lo vedo come un momento di partenza importante, anche da un punto di vista finanziario. Per quanto riguarda gli effetti d'incentivazione e, parzialmente, quello che possono essere delle spese da sostenere per un minimo d'infrastrutturazione o di sostegno e d'impulso anche alla divulgazione e alla compartecipazione della popolazione su questa tematica, penso che siano delle risorse importanti: un milione e sette sul 2019, poco meno di due milioni e sette per gli anni a venire, penso che siano delle risorse tutt'altro che trascurabili che potranno iniziare ad agevolare l'avvicinarsi a un approccio diverso, sia in ambito privato che in ambito di utilizzo dei mezzi collettivi.

Penso che questo possa essere il messaggio che esce oggi per una mobilità che dovrà crescere e sapersi confrontare - ha detto bene il collega Bertschy, e io condivido - su tutta una serie di fattori. Dobbiamo capire che la nostra realtà è, sì, una realtà sperimentale per certi versi, ma è una realtà totalmente avulsa dal contesto nazionale e internazionale che ci circonda, perché è caratterizzata da situazioni di viabilità e zoomorfologiche molto complesse nella sua pur minima dimensione e da situazioni che necessitano di un'analisi particolare e non possono basarsi sull'analisi dei grandi numeri, in questo caso come in molti altri casi che toccano la popolazione valdostana: dalla sanità alla scuola o quant'altro o ai servizi erogati sul nostro territorio.

Credo che - e non la faccio più lunga, anche perché molto è stato detto - i punti di forza di questa legge, che dovranno essere effettivamente verificati e controllati nel suo percorso - e anche modificati, perché no - devono essere quelli che permetteranno d'implementare le indicazioni che questa norma oggi ha voluto mettere sul piatto e che potranno essere implementate e aggiornate, anche magari rapidamente perché l'evoluzione di questo settore è, come dicevo all'inizio, molto rapida e molto importante. Ecco, quello che è da considerare è sicuramente che questa norma è un punto di partenza che è stato giudicato - così come ha detto qualcuno che mi ha preceduto - anche positivamente dal tessuto sociale della nostra regione, che ha voluto fornire delle indicazioni, che in massima parte sono state acquisite, condivise e riportate all'interno di questo provvedimento, soprattutto la necessità di verificare nel tempo le utilità di determinati interventi da parte del Governo a esecuzione di quanto esplicitato all'interno di questa norma.

Io penso che non sia necessario focalizzarsi o fossilizzarsi sul titolo di una normativa, se non a discapito poi invece del lavoro che c'è stato per creare i presupposti per dare una norma che sia veramente di attenzione e di sviluppo in una direzione ben definita.

È con questo spirito che assolutamente il Governo si metterà a disposizione, così come il Consiglio tutto, per cercare di migliorare in futuro quello che è migliorabile e di sostenere, tramite le iniziative, anche finanziarie, del caso, quello che potrà essere messo a disposizione e a beneficio del nostro territorio.

Presidente - Colleghi, quindi sospendiamo i lavori e li riprendiamo fra un'ora. Sono le 19:47, alle 20:45, va bene? Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 19:48 alle ore 20:53.

Rini (Presidente) - Riprendiamo i lavori, siamo in replica, ha replicato già l'assessore Testolin, l'assessore Bertschy è intervenuto prima della conclusione. Ha chiesto la parola il relatore Barocco.

Barocco (UV) - Solo alcune considerazioni finali, io ringrazio tutti coloro che sono intervenuti e ringrazio gli Assessori che hanno completato con il loro intervento il dibattito. Cosa si può dire, quasi alla fine di questa giornata? Alcune cose mi sembrano doverose, una è che gli ospiti auditi, gli esperti che sono stati auditi hanno avuto un atteggiamento umile nei confronti della Commissione, non hanno senz'altro voluto imporre e dare giudizi affrettati e questo va ascritto alla loro serietà professionale. Fin da oggi penso che l'invito che ci ha fatto l'Assessore ad approfondire alcune questioni e a visitare alcune realtà sia senz'altro da accettare da parte delle Commissioni. Per tornare alle questioni più politiche penso che sia normale anche dire alcune cose. La prima che i timori di effrazione o di non soddisfazione o di non rispetto dell'articolo 81 della Costituzione siano stati sciolti dalle considerazioni fatte dall'assessore Testolin, quindi su questo penso che siamo tranquilli e che anche tutta una serie di expertise tecniche e di pareri rilasciati dai nostri uffici ci rendano più tranquilli. Una cosa volevo ancora dire: tutte le critiche sono degne di considerazione, l'unico appunto che non mi sento di dover accogliere è che qui abbiamo preso in giro i Valdostani. Nessuno ha preso in giro nessuno, abbiamo fatto una legge, abbiamo fatto delle considerazioni che ci hanno portato a scrivere questo disegno di legge che spero diventi legge tra qui a qualche momento. Si fa molta attenzione, si citano sommi filosofi del patrimonio culturale europeo ma non esageriamo con il dire che quando si lavora si prenda in giro il prossimo. Noi abbiamo fatto questa legge e penso che, anche alla fine di questo dibattito, si possa definire una buona legge, senz'altro modificabile, senz'altro migliorabile ma una buona legge. Come dicevo già stamattina, ci sono due modi per modificare e per essere a favore di alcuni comportamenti: atteggiamenti sanzionatori fatti di multe e di divieti o atteggiamenti incentivanti come possono essere appunto i contributi e tutta una serie di buone pratiche, noi abbiamo scelto questa via. Teniamo conto poi che anche tutta una serie di attività vanno a dare delle risposte sì all'ambiente ma siamo anche reali ed è vero che bisogna far sognare ma cerchiamo di stare con i piedi per terra e queste attività creeranno senz'altro un circolo virtuoso, un effetto moltiplicatore anche per tante attività economiche della nostra regione, e questo in questo momento penso non sia da dimenticare proprio per essere anche reali e con i piedi per terra. Solo queste poche considerazioni. Per me era una delle prime esperienze da relatore, posso dire che è stata senz'altro un'esperienza positiva che ci permetterà di dare delle risposte ai nostri concittadini valdostani.

Presidente - Iniziamo con l'analisi degli ordini del giorno. Ordine del giorno n. 1: "Ordinamento del DDL denominato principi e disposizioni per lo sviluppo della mobilità sostenibile con l'adottando piano regionale dei trasporti". Per l'illustrazione la parola al collega Restano.

Restano (GM) - Sarò rapidissimo in quanto già ho accennato di queste anomalie nella legge. Il piano regionale dei trasporti cita l'articolo 1 della norma ed è un documento di tipo strategico e deve ragionare su un orizzonte temporale di lungo periodo e fissa le linee guida per lo sviluppo del settore e gli obiettivi da raggiungere nel futuro. L'articolo 1.3 richiama il piano regionale dei trasporti considerandolo come fosse già approvato; è un'incongruenza, a nostro modo di vedere va sanata, o non lo si richiama oppure si dà atto che deve ancora andare in approvazione.

Poi allo stesso tempo al punto 5 sempre dell'articolo 1 la norma recita: "Il piano regionale dei trasporti e della comunicazione di cui alla Legge Regionale 29 del 1 settembre 1997 programma e pianifica l'organizzazione dei servizi di trasporto pubblico in coerenza con i principi della presente legge". È anche questo in contrasto con quanto si dice al punto 3 dello stesso articolo. L'Assessore ha presentato un emendamento che riguarda questa parte dell'articolo però non va a correggere quanto noi abbiamo evidenziato. Sentita e audita la professoressa Vittadini la quale, come abbiamo detto, propone di approvare e di discutere congiuntamente il piano regionale dei trasporti e la legge che ci accingiamo a votare, la nostra proposta è d'impegnare il Consiglio a riportare in Commissione a correggere quanto detto e a precisare queste cose e ad approvare congiuntamente il piano regionale dei trasporti con la norma che stiamo discutendo.

Presidente - Ci sono richieste d'intervento sull'ordine del giorno? Se non ci sono richieste d'intervento mettiamo in votazione l'ordine del giorno. Ha chiesto la parola la collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - A me non è tanto chiaro quello che si vuole impegnare in questo ordine del giorno perché c'è scritto: "Impegna le Commissioni consiliari proponenti a specificare il significato delle parole "conformemente al piano regionale dei trasporti" e si dice che il piano regionale dei trasporti non c'è. Questa dicitura si riferisce a un processo che è in divenire. Anche il piano regionale dell'energia è in scadenza, cioè ci sono degli strumenti che esistono, che verranno comunque aggiornati e non c'è contraddizione tra la legge e il PRT perché - come è stato detto anche in sede di discussione quando è venuta l'esperta dell'Università di Venezia - la legge e il Piano fanno una strada parallela, non è che uno discende dall'altro. Se noi avessimo un Piano regionale dei trasporti approvato, e ricordo che è lì da 22 anni, avremmo uno strumento a cui fare riferimento. Si è aspettato tutto questo tempo, ora quel piano è stato presentato in Commissione, sono state fatte anche, a mio avviso poche, osservazioni, poche richieste d'informazioni, quel piano sta procedendo, verrà approvato, e non sappiamo esattamente quando, ma una legge sulla mobilità che tiene conto anche delle linee di quel piano ha tutte le carte in regola per andare avanti; e la stessa cosa il Piano regionale dei trasporti: segue il suo percorso. Quindi non c'è contraddizione in quello che è scritto, il "conformemente" al Piano regionale dei trasporti vuol dire che si tiene conto di uno strumento che comunque detta delle linee e che è stato esposto in Commissione, sono state fatte anche delle audizioni pubbliche da parte dei tecnici che lo hanno redatto, c'era la possibilità di capire; io non vedo quale sia il problema che nella frase del comma 3 dell'articolo 1 sia presente questa parte, non mi sembra proprio una cosa che è in contraddizione. Non si riferisce a degli strumenti che sono stabili ma che sono in itinere, anche in divenire.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Le linee rette s'incontrano all'infinito. È così. Allora vuol dire che se noi prendiamo due cose, le mettiamo in parallelo, queste cominciano a correre e non s'incontrano mai, come i binari del treno esattamente, treno che, tra parentesi, non abbiamo. Quindi anziché compenetrare le due cose, noi le mettiamo su due binari uno a fianco all'altro e non le incontreremo mai. Forse non è una cosa corretta. Quello che cerchiamo di spiegare con questo ordine del giorno, che sosteniamo, è invece la necessità di collegare le due cose. Nella presentazione dell'ordine del giorno c'è un passaggio che dice: "Preso atto di quanto suggerito in audizione dalla professoressa Maria Rosa Vittadini a seguito di precisa ed esplicita domanda circa l'opportunità di approvare il DL in questione prima del piano regionale dei trasporti, ovvero di discutere insieme i due provvedimenti". Ora lo ha detto una professoressa esperta di questa materia. Quindi chi invece pensa che queste due cose vadano discusse in maniera disgiunta, forse non ha ascoltato la Vittadini, forse ha delle idee molto personali su come deve essere gestita la mobilità sostenibile di cui questa legge - ho già detto che non fa nulla - e soprattutto forse non conosce tanto bene il piano regionale dei trasporti.

Allora invito caldamente chi interviene a leggersi l'ordine del giorno fino in fondo e poi a intervenire in maniera concreta su ciò di cui si sta discutendo altrimenti, quando uno poi non capisce, è perché probabilmente non vuole capire e s'inventa quindi delle soluzioni fantasiose. Quindi inviterei tutti a riflettere sul fatto che queste due cose si devono collegare e non possono essere gestite in parallelo, perché altrimenti non s'incontreranno mai.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Quando parliamo di trasporti sovente viene richiamata la situazione disastrosa della Valle d'Aosta e convengo che non brilliamo in questo settore. La ferrovia ha dei grossi problemi, l'autostrada ha altri problemi, funzioniamo bene forse sulle arterie gestite dall'Amministrazione regionale, quindi le vallate laterali. Ci chiediamo il perché? Una delle risposte potremmo essere: nel 1997 la legge 29 prevedeva di sviluppare il piano regionale dei trasporti. Questo, ahimè, non è stato fatto e così siamo cresciuti in maniera disordinata, non abbiamo contezza dei passaggi che abbiamo sull'autostrada, non sappiamo perché viene utilizzato prevalentemente un mezzo piuttosto che l'altro, siamo qua a discutere "seconda canna sì seconda canna no" perché non c'era una progettualità e perché parallelamente abbiamo deliberato, promulgato delle leggi, senza avere un progetto che riguardasse l'intera Valle d'Aosta. È per questo che, se si va a vedere, a cercare su Internet e anche da altre parti è chiaro che il piano regionale dei trasporti è sovraordinato rispetto alle altre norme. Ora noi oggi ci accingiamo a ripetere l'ennesimo errore, è già la seconda volta in un breve periodo. Si va avanti lo stesso, probabilmente abbiamo approvato delle norme valide; per le ultime norme io non la vedo così, però io coglievo in queste occasioni l'opportunità di mettere un pochino di ordine, semplicemente questo. Ora è difficile che una norma non approvata dal Consiglio sia cogente, secondo me è impossibile - non lo dico io questo - quindi non può essere uno strumento che detta delle linee, perché potrebbe essere anche modificata, è un ragionamento semplice, potrei anche sbagliarmi però fino a quando la norma non è votata e non è pubblicata non ha nessun valore, sia essa il piano regionale dei trasporti o il piano delle acque di cui abbiamo parlato. Non vorrei ripetermi, ma l'assessore Borrello non più tardi di ieri non si è assunto delle responsabilità, delle richieste di modificazioni del piano, si parlava di sanzioni, perché ha detto "voglio completare l'iter, analizzare la situazione e inserire queste proposte sanzionatorie all'interno del piano a ragion veduta, perché non me la sento". Su altri argomenti, come ho già avuto modo di dire oggi, lo stesso Assessore ai trasporti, si parlava dell'innevamento, ha detto: "voglio capire, voglio vedere".

Ebbene noi molto semplicemente, molto umilmente, volevamo capire quali indirizzi ci poteva dare il piano regionale dei trasporti, perché potrebbe essere che dopo le audizioni importantissime di questi giorni, avvenute pochi giorni fa, si poteva presupporre di dare un indirizzo di studio rispetto all'idrogeno, perché, a differenza di altre regioni, avremmo dei vantaggi. Ora come si possa rispettare una norma che non esiste me lo dovete spiegare. Non sono in grado di capirlo. Può darsi che dalla vostra piattaforma emergano dei suggerimenti utili.

Presidente - Non ci sono altri? La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Come ho avuto modo di dire nell'intervento in discussione generale, l'ottimo sarebbe stato avere il piano regionale dei trasporti per poter definire poi tutte le strategie successive, ma non si può chiaramente fermare il mondo altrimenti non credo che avreste neanche voi avviato la prima progettazione sulla mobilità sostenibile non avendo avuto il piano regionale dei trasporti libero. Quindi io credo che l'osservazione ci stia; allo stesso tempo facciamo e faremo in modo di costruire le strategie che abbiano una visione che a un certo punto possa trovare conclusione negli obiettivi delle due leggi.

Il piano regionale dei trasporti è in fase avanzata di discussione, ho già detto in aula e proposto ai gruppi di verificare l'interesse e la disponibilità a trattare, prima di arrivare alla fase della VAS, la discussione sugli indirizzi generali: questa legge dovrà essere inserita in maniera chiara nelle strategie rispetto alla mobilità sostenibile. Il trasporto pubblico non è solo mobilità sostenibile, il trasporto pubblico è dato da tutti i servizi che abbiamo elencato prima, avrà necessità di dare un forte impulso nel rinnovare nei prossimi anni il parco mezzi, degli autobus in particolare che sono quelli che più incidono sulla situazione ambientale, però oggi il trasporto pubblico funziona indipendentemente dalla legge sulla mobilità sostenibile.

Quindi avremo tutta l'attenzione del caso per far sì che nella conclusione della discussione del piano regionale trasporti vengano recepite - ed è per questo che abbiamo inserito questo emendamento - le indicazioni che la legge inizia a proporre e quelle che poi deriveranno dalla discussione dell'approfondimento della legge sul piano regionale dei trasporti. Sarebbe stato sicuramente meglio avere questo strumento - come dice lei collega Restano che è stato anche prima di me alla guida dell'Assessorato già anni fa - e sarebbe stato bello negli ultimi 10 anni aver avuto alle spalle per ogni Assessore un piano di settore a indirizzare le strategie e la programmazione e l'utilizzo delle risorse. Così non è, facciamo quest'ultimo sforzo cercando di evitare di andare in contraddizione nel pianificare e nel programmare i futuri obiettivi.

Presidente - Altri? Possiamo mettere in votazione colleghi? Votiamo. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 12

Favorevoli: 12

Astenuti: 22 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Rini, Russo, Testolin e Vesan).

Il Consiglio non approva.

Ordine del giorno n. 2. Chi intende illustrarlo? La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Con questo ordine del giorno andiamo ad affrontare un problema serissimo e cioè il problema del finanziamento per le ciclabili di Aosta: 4 milioni e 800 mila euro che stiamo letteralmente per perdere, perché nulla si è fatto per rispettare le scadenze date dall'Europa e dal Ministero e di conseguenza ormai i tempi non ci permettono più di recuperare il tempo perso. Siccome queste dichiarazioni sono le dichiarazioni della Spelgatti e della Lega non hanno chiaramente nessuna valenza per voi, allora questo ordine del giorno, avendo chiaramente la deformazione professionale di un avvocato, è stato costruito partendo dalle dichiarazioni auto-accusatorie del sindaco Centoz e dei dirigenti venuti in Commissione, perché non c'è prova probabilmente più forte rispetto a quella delle dichiarazioni auto-accusatorie di un imputato. Quindi è molto meglio lasciar parlare direttamente il Sindaco e le parole dette dal Sindaco, le parole dette dai suoi dirigenti e soprattutto, in chiusura, dei Consiglieri di minoranza in Consiglio comunale che appartengono alle forze di Rete Civica, Movimento 5 Stelle, Alpe e ADU, che però è ben consapevole del problema e quindi non la tiro in mezzo. Dal verbale della seduta congiunta della Terza e Quarta commissione consiliare dell'11 settembre 2019 in cui sono stati auditi il Sindaco di Aosta Centoz e i funzionari della medesima Amministrazione, ingegner Florio e dottoressa Luboz, su domande specifiche in relazione allo stato di realizzazione delle piste ciclabili su Aosta, emerge come in particolare l'ingegnere Florio rispondeva: "L'attività è partita perché noi abbiamo affidato la progettazione, la direzione dei lavori e tutto quanto. Adesso la tempistica è legata alla tempistica delle opere pubbliche che, ahimè, sappiamo tutti di questi tempi non essere così chiara e così definita proprio perché ci sono degli step obbligatori che a volte sono già previsti e a volte emergono in fieri, ma il finanziamento ha il suo termine al 2023. Di conseguenza noi dovremmo approvare le tre fasi di progettazione preliminare, definitivo, esecutivo e l'obiettivo sarebbe, a mio parere, di finire quest'anno con il preliminare, l'anno prossimo portare avanti il definitivo e l'esecutivo, nel 2020 fare la gara, nella metà del 2021 iniziare i lavori nel 2021 in modo da finire i lavori nel 2021-2022 e a fine 2022, 2023 con i collaudi dovremmo esserci" - queste sono le belle dichiarazioni di principio di questo bel cronoprogramma - "è chiaro che mi rendo conto che queste sono tempistiche non brevi, l'opera è importante, la storia ci insegna che è inutile farsi illusioni, le opere pubbliche hanno questi tempi, possiamo spingere quanto vogliamo ma purtroppo - credo che anche sia sotto gli occhi di tutti -la realizzazione delle opere pubbliche richiede dei tempi in connessione, interventi fuori microfono di un certo tipo. Poi se riusciamo ad accelerare ben venga, però in questo momento non posso dire di più".

Incomincia comunque a mettere le mani avanti sul discorso delle tempistiche delle opere pubbliche. Quindi già dalle suddette affermazioni si comprende chiaramente la consapevolezza dell'illusorietà di tali tempistiche soprattutto nel momento in cui illustra: "l'enormità del lavoro ancora da svolgere e i problemi ancora da affrontare". Infatti sempre l'ingegner Florio afferma: "il finanziamento prevede un totale di 4 milioni e 800 mila euro di cui 3 milioni a carico della Comunità Europea e 1 milione e 800 mila a carico del Ministero. All'interno di quest'importo sono previsti non solo specificatamente l'infrastruttura pista ciclabile, ma anche alcune attività accessorie finalizzate a garantirne la fruizione, per cui l'ideazione di percorsi turistico-culturali, la predisposizione di zone di sosta e di ricovero delle biciclette videosorvegliate, protette, lo studio e la risoluzione di alcuni punti pericolosi della città per i ciclisti e in particolare in corrispondenza delle rotonde, l'abbattimento... la possibilità di utilizzare le direzioni di scivoli e di sottopassi pedonali per poterli utilizzare portando anche le biciclette. Noi abbiamo avviato di inizio anno la progettazione, la prima fase della progettazione delle piste ciclabili, quindi lo studio di fattibilità tecnico-economica. Gli uffici stanno dedicando parecchie energie, perché è un progetto di un certo rilievo; per capirsi s'interviene su circa 13 km di piste ciclabili della città, in parte su nuovo sedime e in parte andando a sistemare quelli esistenti. Quindi è un progetto che andrà effettivamente ad avere un impatto notevole sulla città e ha, a mio parere, anche l'obiettivo di trasformare la gestione della mobilità della città di Aosta da una mobilità principalmente dedicata alle automobili a una mobilità che invece dovrà essere di tipo più sostenibile. Quindi si collega molto bene allo sviluppo poi del PUMS (Piano Urbanistico di Mobilità Sostenibile), infatti noi con questa nuova rete dovremmo riuscire a mettere in collegamento con le direttrici est-ovest-nord-sud e con un circuito turistico che segue le mura romane un po' tutti i punti nevralgici della città." - poi prosegue, chiaramente sono tutti pezzi estrapolati - "Come diceva il Sindaco ci sono alcune difficoltà ma proprio perché questa è un'infrastruttura di rilevanza notevole sulla città ed essendo lineare interessa molteplici parti della città, coinvolge molteplici enti e quindi va accuratamente studiata soprattutto in relazione alle possibili interferenze che ci sono e che vengono fuori. Siamo ottimisti nel senso che adesso a breve si pone l'obiettivo di avviare la conferenza dei servizi preliminari sullo studio di fattibilità tecnico-economica. Questa conferenza dei servizi coinvolgerà tutti gli enti formalmente e poi via via procederemo con la presentazione in Consiglio comunale. Abbiamo avuto una battuta di arresto anche a giugno con la recente impugnazione della Legge Regionale sulla VIA e sulla VAS che ha obbligato alla verifica di assoggettabilità a VAS anche delle varianti non sostanziali e delle modifiche non costituenti varianti di piani regolatori. Questa cosa qui è veramente un onere importante, non solo sulle piste ciclabili ma un po' su tutte le opere pubbliche, perché di fatto ci obbliga ad avviare procedure costose, prima perché bisogna fare delle relazioni, ma anche onerose in termini di tempi perché si allungano ovviamente sia i tempi tecnici per fare le relazioni che i tempi per procedere con questa verifica".

Al di là del cronoprogramma che viene indicato, incominciano a venire fuori i lavori immensi che ci sono da fare e le varie problematiche; considerato altresì che, come specificato dall'ingegnere Florio, la progettazione delle piste ciclabili già di per sé così complicata è pure legata a filo doppio al PUMS (Piano urbanistico di mobilità sostenibile), a dare una vaga idea del grande lavoro da svolgere e del fatto che ancora non si sia fatto nulla ci pensa lo stesso sindaco Centoz il quale afferma: "Per quanto riguarda il piano di mobilità sostenibile, ci stiamo attrezzando per sfruttare le risorse messe a disposizione per il Comune di Aosta per la lavorazione di questo piano. Ovviamente si tratta di fare una pianificazione sensata della mobilità sostenibile sul Comune di Aosta che ha problemi di mobilità interna ma che si interfaccia con tutti i problemi della Plaine e in generale con le vallate, essendo un po' il centro nevralgico di tutta la regione".

Sostanzialmente ci sta dicendo ovviamente che tutto questo va in collegamento con il PUMS, il PUMS è ancora tutto da fare e che, oltre a tutti i problemi di VIA, di VAS eccetera eccetera, c'è anche il problema che bisogna interfacciarsi con tutte le vallate. Pensate al lavoro. Per quanto riguarda il PUMS, siamo ancora in fase di definizione, d'individuazione d'incarico da dare a un soggetto competente, cosa confermata anche dall'ingegnere Florio che, come diceva il Sindaco, specifica: "Il PUMS non l'abbiamo ancora attivato", così come lo stesso Centoz che a domanda risponde: "il Comune di Aosta non ha ancora predisposto alcun bando di gara, è chiaro che prenderemo in considerazione anche le interazioni con la Plaine, perché indubbiamente, per quanto riguarda soprattutto il trasporto pubblico locale e l'afflusso di persone che ovviamente vengono ad Aosta per lavorare, ha delle interazioni innegabili con i Comuni della Plaine".

Lo stesso Centoz poi nel raccontare il lavoro da svolgere spiega anche che per il progetto "Aosta in bicicletta" l'obiettivo sarà quello non solo del coinvolgimento del Consiglio ma anche della popolazione, illustrando l'idea di pubblicare sul sito cose che devono ancora studiare e - lo dice lui - una volta predisposto il progetto preliminare per poi raccogliere tutte le proposte di aggiustamenti, modifiche e valutazioni e specifica anche "anche semplicemente personali" che dovrebbero poi essere studiate e prese in considerazione.

In ultimo, riassuntivamente qui riporto le altre enormi problematiche da affrontare sollevate dal Sindaco Centoz: eliminazione delle soste su strade d'intere zone del percorso; modifica della viabilità intera della città di Aosta; estensione delle ZTL all'interno delle mura romane e mancanza di decisione da parte di Regione e Comune di Aosta, tra i quali vige un accordo di programma sulla zona F8 sul destino dell'area, con impossibilità di programmazione in relazione a tutta la zona sud della città nonché mancanza di decisione sul tema della tratta ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier con conseguente impedimento allo studio e alla realizzazione di un varco di collegamento tra la zona sud e quella nord di Aosta anche in tema di ciclabili.

Ricordo a tutti solo per la pedonalizzazione dell'arco d'Augusto che cosa diavolo è successo sul Comune di Aosta, che è una piccolezza rispetto a tutto quello che viene raccontato che devono ancora fare. Preso atto del fatto che dal verbale dell'audizione medesima emerge come il Sindaco Centoz e la Giunta comunale stiano addirittura già preparandosi a perdere - a perdere! - i finanziamenti europei statali, si legge infatti "Per quanto riguarda le piste ciclabili stiamo procedendo. Nei giorni scorsi è stato presentato il progetto preliminare che è stato anche rivisto ultimamente sulle valutazioni insieme agli uffici. Anche su questo stiamo cercando di velocizzare le tempistiche, perché siamo consapevoli che i finanziamenti in parte statali e in parte dell'Unione Europea sono a rischio se non riusciamo a rispettare certe tempistiche. Quindi da un lato stiamo cercando di velocizzare anche se ci sono, non nascondo, alcune difficoltà dal punto di vista degli espropri" - rendetevi conto di che cosa comporterà a livello di tempistiche tutto questo! - "dall'altra il Comune" - attenzione attenzione! - "sta valutando una possibilità di copertura propria nell'ipotesi, speriamo di no, che il finanziamento non possa, per qualsiasi motivo, esser sfruttato fino in fondo".

Quindi sta già dicendo: ci stiamo preparando a coprire di tasca nostra perché perderemo i soldi dall'Europa! Valutato quindi che il progetto finanziato con i fondi FESR è del 2016 e che a oltre tre anni di distanza nulla è stato fatto, se non illudere la popolazione con tante parole vuote, a oggi nessuna spesa inerente al progetto è stata pagata, nessuna! È già accaduto in passato che i soldi destinati dall'Europa alla realizzazione di piste ciclabili in Valle d'Aosta siano stati dirottati su altri progetti, data l'incapacità unita all'assenza di una seria volontà da parte della politica d'investire in tale direzione, nel progetto della ciclabile di Aosta, per contro non appare plausibile l'ipotesi di riuscire a non perdere i soldi provenienti dall'Europa e dallo Stato essendo i fondi destinati alla realizzazione di ciclabili in ambito urbano; più precisamente, infatti, si specifica che il regolamento della Commissione europea 1301/2013 - oltre ai vincoli di concentrazione tematica sulla base dei quali il 20% delle risorse del FESR deve essere destinato all'obiettivo tematico 4 "sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori" - dice chiaramente all'articolo 7 paragrafo 4 che almeno il 5% delle risorse FESR è destinato all'azione integrata per lo sviluppo urbano sostenibile; da ciò discende che se il progetto "Aosta in bicicletta" non va avanti, è quasi impossibile dirottare le risorse sulla ciclabile dell'Unité Grand-Paradis modificando il relativo programma, essendo questa una ciclabile realizzata in ambito periurbano anziché urbano.

In ultimo, cito gli articoli della stampa: La Stampa del 25 novembre 2016 diceva testualmente, già tre anni or sono: "l'Aosta ciclabile è in ritardo, per portare a casa i 3 milioni di euro dall'Europa per il piano di sviluppo delle piste ciclabili e per il progetto per la mobilità alternativa è previsto un disimpegno automatico dei fondi se non si rispetta un co-programma temporale dettagliato che finora il Comune non è riuscito a rispettare". "Condividiamo le preoccupazioni della minoranza" - ha detto l'assessore alla mobilità Paron rispondendo nel dibattito su una mozione dei cinque gruppi di opposizione, tra cui si specifica oltre alla Lega il Movimento 5 Stelle e Alpe, i cui consiglieri oggi sono confluiti in Rete Civica, nonché L'Altra Valle d'Aosta, quindi ADU - "ma siamo in condizioni di partire al più presto"; dice Luca Lotto: "ha ricapitolato i tempi fissati dall'Amministrazione in accordo con l'Unione Europea, doveva essere approvata la progettazione preliminare, quella definitiva entro agosto, quella esecutiva entro il prossimo febbraio ma tutto è fermo!", e qui eravamo nel novembre del 2016.

C'è un altro articolo del 2017 in cui Giuliana La Mastra di Alpe, oggi Rete Civica, e Pradelli, Movimento 5 Stelle, ricordano tutte le stesse identiche problematiche, quindi sono passati 3 anni, 2 anni, e hanno continuato a dire "stiamo perdendo i soldi".

Leggo anche l'articolo del 12 luglio 2017: a un anno di distanza dall'approvazione della mozione in Consiglio comunale, che era stata portata appunto da tutti questi Gruppi che oggi siedono in maggioranza, veniva pubblicato un altro articolo da La Stampa: "C'è una moderata preoccupazione per il rischio di perdere il treno delle piste ciclabili ad Aosta, la situazione è seria e non disperata" - ha ammesso l'Assessore comunale alla mobilità Andrea Paron rispondendo nell'ultimo Consiglio comunale a una mozione di Luca Lotto, Patrizia Pradelli, Movimento 5 Stelle, Giuliana La Mastra, Alpe oggi Rete Civica - il rischio di perdere i 3 milioni di euro di fondi europei per il progetto "Aosta in bicicletta" potrebbe esserci alla fine del prossimo anno, non di questo", e questo nel 2017.

La data cruciale, dicembre 2018: "C'è la consapevolezza da parte del Comune di Aosta di una serie di problemi, l'ipotesi di cronoprogramma iniziale era a dir poco ottimistica ma da parte della Regione c'è la giusta collaborazione per non perdere un solo euro" rispondeva l'Assessore.

Come è emerso dall'audizione del Sindaco Centoz e dei tecnici, la situazione è andata poco oltre il punto di partenza fotografato da questi articoli rispettivamente 3 e 2 anni fa, quindi questo ordine del giorno serve per cercare di evitare il disimpegno delle somme stanziate dalla comunità europea e dal competente Ministero. Noi chiediamo d'impegnare il Governo regionale, d'intesa con il Comune di Aosta, a predisporre entro sessanta giorni dall'approvazione del presente ordine del giorno un cronoprogramma, diagramma di Gantt, che, definito il progetto complessivo, specifichi: destinazione di spesa suddivisa per lotti specificando la probabilità di disimpegno sulle singole voci e assegnazioni di ruoli con specificazioni delle relative competenze e responsabilità.

Io credo che questa sia l'unica soluzione, tutti noi della Lega, del MOUV' e di Valle d'Aosta che cresce crediamo che questa sia l'unica soluzione per cercare di evitare di perdere questi soldi, perché non è che siamo in ritardo, molto più che in ritardo, le cose che si devono fare sono ancora tantissime e poi, ribadisco, mi chiedo come possano Alpe, Rete Civica e Movimento 5 Stelle andare contro i propri Consiglieri comunali che stanno - insieme a noi della Lega mentre eravamo in Consiglio comunale - sollevando questo problema dal 2016. E gli articoli de La Stampa parlano chiaro.

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento? La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Voglio solo precisare che noi abbiamo votato a favore dell'ordine del giorno n. 1 perché è strettamente attinente alla legge, perché anche noi avremmo ritenuto più intelligente approvare prima di questa legge il piano regionale dei trasporti. Quanto invece a tutti gli altri ordini del giorno vi dico che ci asteniamo e forse vi sembrerà paradossale il motivo, ci asteniamo perché li riteniamo molto importanti per gli argomenti che trattano e non crediamo che sia questo il momento per dibatterli. Secondo noi avreste avuto tutto il tempo per presentarli sotto forma di mozioni e quindi suscitare il dibattito sui diversi temi. Quindi noi non contestiamo per niente i contenuti ma il metodo scelto che secondo noi finirà purtroppo per disperdere un lavoro prezioso con suggerimenti molto interessanti da parte vostra. Solo per chiarezza.

Presidente - Altri? Possiamo mettere in votazione? La parola all'assessore Borrello.

Borrello (SA) - Penso che la collega avesse l'intenzione di redarguire l'attività svolta dall'Amministrazione comunale e penso che sia riuscita nel suo intento tant'è che ha messo a conoscenza la verbalizzazione dell'attività della Commissione consiliare che noi non avevamo avuto modo di conoscere perché, lo sa benissimo, come Assessori non abbiamo possibilità di accedere. Penso che il suo obiettivo di redarguire le mancanze dell'Amministrazione comunale sia stato ottenuto, va da sé che è effettivamente materia di competenza dell'Amministrazione comunale, noi non possiamo entrare nel merito. Quello che possiamo fare è dare la massima disponibilità qualora ci sia la conferenza di servizio, qualora ci sia la necessità di dare una mano dal punto di vista della programmazione: abbiamo stanziato i soldi così come facciamo con tante altre amministrazioni comunali e con les Unités des Communes, tra l'altro sono a disposizione dell'Assessorato dei trasporti per quanto riguarda i fondi europei e i fondi statali. L'obiettivo era "manifestare" una sorta di impasse; è avvenuta questa manifestazione: noi non possiamo effettivamente fare un'invasione di competenze rispetto alla responsabilità della Amministrazione comunale ma penso che questo momento di dominio pubblico possa essere utilizzato quale stimolo all'Amministrazione comunale, questa e quella futura perché siamo a scadenza, di attivarsi in tal senso. Ricordo che come Amministrazione regionale noi abbiamo sì delle responsabilità per quanto riguarda l'Assessorato ai lavori pubblici, ovvero il controllo di primo livello rispetto alle opere fatte, è una responsabilità incardinata a noi per quanto riguarda la rendicontazione dei fondi, sia europei che statali. Quindi chiederei di astenersi in tal senso non sottovalutando l'importanza, ho capito qual è il messaggio, ma proprio perché non abbiamo competenze in tal senso.

Presidente - Per i minuti rimanenti, la parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Collega Borrello la smentisco, non ho qui dietro adesso i verbali, è lo stesso Sindaco a raccontare come viene gestita la questione. Tenete presente che questi sono progetti europei, quindi la Regione è direttamente coinvolta perché vengono gestiti direttamente dagli uffici regionali e il Sindaco racconta che in tutto questo c'è anche la conferenza dei servizi che si riunisce una volta ogni 20 giorni al mese o quello che è insieme alla Regione, il problema è che questi soldi li stiamo perdendo tutti, li sta perdendo la Regione che ha chiaramente le redini dei progetti europei in mano.

Ma soprattutto, soprattutto io guardo Rete civica e guardo Alpe e anche ADU, che comunque non approva questo ordine del giorno, e anche il Movimento 5 Stelle perché queste battaglie le abbiamo portate avanti in Consiglio comunale, all'epoca noi eravamo in Consiglio comunale, insieme ai vostri colleghi in Consiglio comunale, ed è stata una battaglia trasversale della minoranza perché è qualcosa di gravissimo, stiamo andando a perdere i soldi delle ciclabili. Si racconta che faremo le ciclabili, ci sono i soldi per fare le ciclabili, sono passati tre anni da quegli articoli e non è stato fatto nulla e soprattutto da quello che è stato letto non c'è la possibilità di riuscire a fare tutto quello che si deve fare. Questi soldi vanno persi e il Sindaco ha già messo le mani avanti, quindi tireranno fuori i soldi dal Comune invece che prendere i soldi dati dall'Europa. Questo è un problema gigantesco, anche da Corte dei Conti, ovviamente, perché stiamo perdendo dei soldi pubblici già stanziati, lì pronti. E voi state andando a smentire - poi li guarderete in faccia e andrete poi voi a giustificarlo ai vostri Consiglieri comunali - state andando a smentire le battaglie dei vostri Consiglieri comunali ad Aosta. Complimenti!

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - È interessante come la collega Spelgatti si faccia portavoce delle esigenze dei nostri colleghi o dei suoi ex colleghi nel Comune di Aosta. Il problema delle piste ciclabili di Aosta e dello sviluppo della comunità ciclabile in Comune di Aosta, come è stato evidenziato approfonditamente nelle premesse di quest'ordine del giorno, è datato e ha portato effettivamente risultati particolarmente scadenti. L'Amministrazione comunale di Aosta, non si sa se per cattiva gestione, incuria, tempi lunghi, difficili, difficoltà burocratiche, ma ormai è arrivata a poco più di 6 mesi di possibile ulteriore durata, si ritrova a presentarci in Commissione progetti per piste ciclabili che interessano 13 km quando negli altri quattro anni abbondanti non è riuscita a fare neppure i famosi "centoz" metri di cui tutti prendono in giro il Sindaco di Aosta. Tutto ciò premesso, vorrei capire veramente da cosa discende rispetto a queste premesse l'impegno che ci propone, perché in realtà le possibilità d'intervenire nei confronti del Comune di Aosta da parte del Consiglio regionale sono veramente particolarmente limitate, perché voi impegnate il Governo regionale a raggiungere entro 60 giorni un'intesa col Comune di Aosta ma l'intesa col Comune di Aosta si raggiunge solo se il Comune di Aosta approva la stessa identica documentazione, peraltro relativamente ad atti che sono comunque di competenza del Comune. Adesso se si vuole far fretta al Comune di Aosta perché arrivi almeno a impegnare questi soldi rendendoli disponibili per la futura consiliatura del Comune ben venga, e naturalmente sono tutti disponibili, credo, ma che questo sia legato all'approvazione della legge sulla mobilità sostenibile, non riusciamo assolutamente a vederne il collegamento né riusciamo a capire come non votando un impegno che è sostanzialmente solo vostro, faremmo del male ai nostri colleghi del Comune di Aosta.

Quindi su questo ordine del giorno il voto del Movimento 5 Stelle sarà di astensione, anche alla luce del fatto che noi siamo Consiglieri della Regione Valle d'Aosta ed è stato presentato appositamente un emendamento al testo di legge - dovrebbero averlo tutti sotto mano, credo sia a firma dell'assessore Bertschy - che così recita: "La Regione favorisce la realizzazione del completamento dei percorsi ciclabili, degli itinerari ciclopedonali, la realizzazione di una rete di ciclovie turistiche. A tal fine entro due mesi dall'entrata in vigore della presente legge", quindi la stessa tempistica prospettata dal vostro impegno, "la Giunta regionale presenta al Consiglio permanente degli enti locali (Cpel) e alla Commissione consiliare competente un piano di completamento delle piste ciclabili". Quindi di fatto sostanzialmente supera la vostra impegnativa andando a fare quello che devono fare i Consiglieri regionali: occuparsi delle piste ciclabili dell'intero territorio regionale. Forse la collega Spelgatti e i suoi cofirmatari non sono ancora riusciti, nonostante sia passato oltre un anno, a rendersi conto di aver fatto un salto di qualità e di doversi occupare anche degli altri 73 Comuni.

Presidente - Altri? Se non ci sono altre richieste, possiamo mettere in votazione... Ha chiesto la parola il collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Sarò estremamente breve. Mi sembra particolarmente confuso quest'ordine del giorno, l'ha spiegato bene il collega Vesan: le competenze sono del Comune di Aosta, il ritardo è scandaloso ma non abbiamo una tutela sul Comune di Aosta, le responsabilità sono diverse e ognuno degli enti si prenda le proprie, non andiamo a creare confusione con un ordine del giorno praticamente incomprensibile.

Presidente - Altri? Possiamo procedere alla votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 11

Favorevoli: 11

Astenuti: 24 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Pulz, Rini, Russo, Testolin, Vesan e Viérin)

Il Consiglio non approva.

Ordine del giorno n. 3. La parola al collega Aggravi per l'illustrazione.

Aggravi (LEGA VDA) - Prima di passare all'illustrazione solo una battuta alla collega Pulz che mi insegna un'altra cosa oggi e per questo citerò Adamo: io di donne non capirò mai nulla, quindi questa gliela lascio e poi ci ritorneremo.

Vado all'esposizione dell'ordine del giorno n. 3 che s'intitola "Sviluppo della rete distributiva di gas naturale liquefatto in Valle d'Aosta quale alternativa alle motorizzazioni termiche tradizionali". Questo ordine del giorno si fa forte delle norme europee che puntano a rafforzare le infrastrutture per i combustibili alternativi nell'Unione affinché ci possa essere per l'appunto un potenziamento non soltanto dell'elettricità ma anche del gas naturale, quello liquefatto e quello compresso. Ricordo che sempre a detta dell'Unione Europea tra le alternative al petrolio - sono i combustibili individuati come combustibili alternativi dalla strategia europea - si riconoscono l'elettricità, l'idrogeno, i biocarburanti, il gas naturale e il gas liquefatto; ovviamente all'epoca, era il 2013, si parlava anche fortemente della doppia alimentazione. L'applicazione italiana è il d.lgs. 257 del 2016 che anche qui nella strategia a questo punto declinata in Italia prevede entro il 31 dicembre 2025 il rafforzamento della rete centrale di distribuzione e di quelle ovviamente connesse, la Ten-T di cui parlavamo anche questo pomeriggio. Ho già avuto modo in discussione generale di esplicitare il fatto che soprattutto la presenza e la vicinanza di due tunnel molto importanti come quello del Monte Bianco e quello del Gran San Bernardo, possono anche favorire non soltanto un utilizzo locale di questo combustibile e di questa alternativa soprattutto alla trazione termica tradizionale anche per quanto riguarda i trasporti commerciali pesanti che sicuramente nella quota di emissioni hanno un peso non indifferente e che ovviamente non fanno direttamente parte del parco auto valdostano.

L'impegnativa dell'ordine del giorno in parte risponde anche alla proposta e al leitmotiv dell'assessore Bertschy di cercare eventualmente di favorire e di potenziare interventi normativi, appunto impegna il Governo regionale a condurre uno studio sulle potenzialità dello sviluppo di una rete infrastrutturale di distribuzione di gas naturale in Valle d'Aosta ai sensi della normativa europea e nazionale presentandone i risultati alle Commissioni competenti entro 40 giorni dalla approvazione della legge in oggetto; in forza di questo ovviamente di presentare nelle sedi opportune le adeguate modifiche normative che possono interessare la legge di cui in oggetto, ovvero altri interventi normativi in sede di predisposizione del documento collegato al bilancio e comunque entro la fine del corrente anno. Ricordo che numerose case di veicoli commerciali non solo del trasporto pesante hanno ricondotto le loro progettazioni su veicoli che vanno appunto a gas liquefatto. Nel Nord Europa, lo cito perché noi siamo per una piccola parte a vocazione agricola, il trasporto del latte e di prodotti agricoli avviene sempre di più anche con mezzi di questo tipo.

Presidente - Ci sono richieste d'intervento? La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Su questo ordine del giorno ci asterremo perché sono in corso una serie di valutazioni e credo che di qui alla discussione del bilancio potremmo ritornarci con qualche documento più approfondito e anche con qualche analisi più approfondita. Non ci sentiamo, in questo momento, d'impegnarci con uno studio, la strategia che lei individua, al di là del tipo di combustibile inserito nell'ordine giorno, è la strategia corretta, nel senso che noi siamo su una via di traffico internazionale, la direttiva europea impone e chiede alle Regioni e agli Stati di non diversificare troppo il sistema di utilizzo di combustibile per i mezzi, in particolare per il trasporto, anche trasporto pesante, vogliamo però fare una verifica un po' più attenta su questo argomento soprattutto insieme alle nostre società di trasporti e non solo, insieme anche a Confindustria. Torneremo sicuramente a parlare di questo argomento anche perché comunque una parte dei trasporti del traffico urbano su Aosta oggi utilizza già il metano anche se non nella forma indicata. Quindi cercheremo di fare un ragionamento nel più breve tempo possibile però ci asteniamo.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Assessore, sono dispiaciuto, io cerco di venirle incontro con delle proposte che possono migliorare una legge a cui abbiamo già fatto molte critiche e lei non mi viene incontro, peccato! Io le vorrei chiedere o comunque le chiederei un'impegnativa almeno morale, non ritirerò assolutamente l'ordine del giorno, questo lo dico a scanso di equivoci, ma almeno dal punto di vista morale da qui a fine anno, in vista del bilancio, quello che io chiederei è di esplicitare e di notiziare alle Commissioni competenti quali sono i vostri ragionamenti, eventualmente anche quali sono le conclusioni appunto del tour de table che lei citava con la compagnia di trasporti e anche con chi si occupa di infrastrutture di questo tipo, in maniera tale da poter dare alle Commissioni degli elementi anche io direi - e qui mi permetto di aggiungere un binario parallelo al piano regionale dei trasporti - in vista del fatto che comunque ci potrebbero essere delle potenzialità riguardo ad alcune scelte previste.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Impegno assunto, anche perché nell'emendamento presentato si fa riferimento alla strategia nazionale sulla mobilità sostenibile, in cui si contempla il rinnovo di autobus e, in particolare, questo è una delle possibilità d'investimento che lo Stato dà per migliorare la situazione dei trasporti sulla mobilità sostenibile.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Il gas naturale liquefatto è un combustibile fossile a tutti gli effetti, un combustibile fossile che emette una quantità di CO2 inferiore rispetto al metano, rispetto al petrolio, al gasolio, alla benzina, ma è un combustibile fossile che emette CO2. Ora, nel momento in cui ci impegniamo a fare della Valle d'Aosta una regione fossil fuel free entro il 2040, siamo consapevoli che il passaggio per molti versi dovrà essere graduale e quindi è possibile che ci sarà un parco automezzi pubblico - perché penso che difficilmente riusciremo ad acquistare degli autobus elettrici tutto d'un colpo - che dovrà operare una transizione. Ma qui si fa una proposta diversa, si chiede di fare uno studio sulle potenzialità dello sviluppo di una rete infrastrutturale di distribuzione - c'è scritto distruzione ma immagino che sia distribuzione - del gas naturale in Valle d'Aosta. Quindi questa proposta è assolutamente in contraddizione, già sarà difficile arrivare all'obiettivo del fossil fuel free entro il 2040, se poi immaginiamo anche di fare degli studi per una rete infrastrutturale di distribuzione di questo gas naturale, io credo proprio che potremo rinunciarci.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - È interessante vedere come la maggioranza abbia due opinioni completamente contrastanti, ci fa piacere questo perché vuol dire che c'è un dibattito molto acceso, vuol dire che c'è sicuramente uno spirito democratico che io vedevo non aleggiare affatto in quest'Aula nella passata legislatura e che invece in questa c'è. Quindi da un lato abbiamo un Governo, un Assessore che credo esprima un parere del Governo, o almeno il suo come Assessore, che dice: "No, io sto valutando se sia il caso di fare qualche cosa e vedremo poi cosa, ve lo spiegherò meglio" e dall'altra c'è una parte della maggioranza che dice: "Non se ne parla proprio"; comunque per entrambi i casi io pongo una questione un po' più tecnica sempre riguardo a propulsori e combustibili alternativi per una mobilità sostenibile, la qualità dell'aria, l'effetto serra, il sempre più difficile reperimento di petrolio e il conseguente aumento del prezzo della benzina che hanno spinto sempre più alla ricerca di alternative eco-sostenibili. Una delle possibili opzioni sarebbe l'uso di carburanti alternativi in grado di alimentare i motori dei veicoli che quotidianamente intasano città e strade di tutto il globo. Le possibili e valide alternative ai combustibili attualmente utilizzati sono gas naturale, GPL, idrogeno, biocombustibili ed elettricità; strano a dirsi anche questo, però viene sempre da una fonte ufficiale che è Wikipedia poi, per carità, può anche essere sbagliato. Aggiungo solo un altro piccolo passaggio: è ovvio che l'utilizzo su larga scala di tali combustibili richiede lo studio e la progettazione di nuovi propulsori in grado di sfruttare al massimo le loro potenzialità in modo tale da poter competere con i sistemi che attualmente equipaggiano i mezzi di trasporto e di produzione; si favorirebbe quindi la diffusione di veicoli elettrici ibridi che risolverebbero i problemi dovuti alle emissioni di sostanze nocive, ma ancora oggi risultano essere molto difficili da implementare. Le batterie di cui sono dotati i veicoli sopra citati hanno capacità limitata e costi elevati e per questo oggi vengono utilizzati solo su piccoli veicoli che devono affrontare brevi tragitti. Negli ultimi anni si stanno diffondendo sempre più veicoli dotati di batterie che hanno una capacità superiore ma comunque devono essere gestiti con l'ausilio anche di carburanti alternativi.

Allora dobbiamo chiarirci su qual è la direzione che vogliamo prendere. Uno degli insegnamenti che ci sono stati dati da chi è intervenuto in Commissione è quello di trovare delle soluzioni che non siano di lunghissimo periodo. Ci hanno detto: guardate, quando fate le cose però state attenti perché è una cosa che si muove in continuazione. Ora questa è una possibilità che nel breve periodo può essere implementata e che comincia già ad andare in una certa direzione, però almeno sulla direzione univoca da parte del Governo ci dovrebbe essere accordo, secondo me, altrimenti è ancora peggio del problema che ha rappresentato prima il collega Restano, perché poi vuol dire veramente che stiamo approvando una cosa che non si sa bene che cosa stiamo approvando, scusate se ve lo dico. In questo momento, io mi trovo a favore rispetto a quanto espresso dall'Assessore. Avrei preferito avesse votato questo ordine del giorno ma si è preso un impegno morale e siccome conosco quella persona, so che se lo prende poi lo mantiene, altrimenti poi sa già cosa succede in Aula e quindi diventa un problema grosso. Certo guardi, le posso dire che in effetti sarebbe... magari, se vuole, la aiuto, voto contro io così compensiamo, giusto perché così lei dà un segnale.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Io chiederei all'Assessore che possa prendere un altro impegno morale, magari quando verrà in Commissione a riferire riguardo alle valutazioni che fate, se ci aggiunge anche che ci fa capire magari le valutazioni che fate anche all'interno della maggioranza riusciamo a comprendere quello che diceva il collega Cognetta. Se sarete ancora con questa conformazione, per carità, non lo so da qui a fine anno mi sembra che la vostra sfida sia molto dura e forse la vera opposizione ce l'avete a livello endogeno e non vi invidio.

Ma detto questo, collega Minelli, a me spiace, lei non legge e non ascolta perché ha un'unica visione, guardi che l'elettrico non è per sempre, e perché le dico questo? Parliamo del 2040, io voglio già vedere a che punto saremo con il monitoraggio della collega Nasso fra 5 anni rispetto a questi obiettivi. Perché lo dico? Lei dice "una rete infrastrutturale" ma ci sono delle valutazioni che vanno fatte e lo studio dovrebbe mettere in evidenza questo. Non dico che dobbiamo riempire di tubi la Valle d'Aosta, ma magari creare un'infrastruttura funzionale a traghettare verso un certo tipo di obiettivo, e le dico una cosa molto semplice: certe colonnine e certi impianti elettrici che oggi ci sono probabilmente da qui al 2040 saranno altro che obsoleti e quindi avremo anche quel problema, e altro che carbon free avremo magari il problema del litio free o del silicio free e poi dopo discuteremo, faremo un'altra mozione per questo tipo di cose.

Comunque, per carità, di Giapponesi le isole del Pacifico sono ancora piene, qualcuno è in Valle d'Aosta ed è vestito di rosso.

Presidente - Per i minuti restanti la parola al collega Distort perché è già intervenuto per tutti e tre gli interventi il collega Aggravi. Prego vicepresidente Distort.

Distort (LEGA VDA) - Vede collega Minelli, questo è esattamente l'esempio di quello che abbiamo detto fino adesso, vogliamo una legge che apra i confini e poi ci accorgiamo che è piena di vuoti. Il vuoto è questo: lei dice che in base alla legge assolutamente siamo in conflitto perché addirittura noi ci poniamo l'obiettivo del fossil fuel free eccetera. Vorrei informarla di un aspetto puramente tecnico: lo sa che il 25% delle emissioni di CO2 nell'atmosfera sono date dalle industrie termoelettriche? Il 25%! Quindi di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di poter dire diamo esclusivamente in nome del fossil fuel free soltanto accesso alla mobilità elettrica. Fortunatamente il collega Mossa ha voluto far inserire un parametro diverso che concerne le emissioni e quindi è entrato in una parametrazione più tecnica e più matematica però vede, l'esempio è questo. Mi conforta comunque che il Governo, a nome dell'assessore Bertschy, abbia un'idea diversa e mi permetto stranamente di tifare per l'Assessore Bertschy, spero che vinca il dibattito rispetto al tutor di riferimento.

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Faccio un piccolo intervento di regime un po' più ambientalista per non lasciare da sola la collega Minelli nella sua isola del Pacifico. Visto che in questo ordine del giorno del collega Aggravi - che sappiamo essere poco portato all'evoluzione verde ma molto portato allo sviluppo delle reti infrastrutturali - quando dice: "A condurre uno studio sulle potenzialità dello sviluppo di una rete infrastrutturale e distruzione di massa" probabilmente era quello il lapsus, non il gas naturale! Come funziona la rete di distribuzione di combustibili fossili in Valle d'Aosta? Lungo tutta la dorsale della nostra Regione abbiamo due oleodotti e un metanodotto. Sono bellissimi, sono fantastici! Offrono un sacco di opportunità, per esempio delle distanze e fasce di rispetto - torno a dire uno dei due oleodotti è dismesso e non lo usa nessuno ma le fasce di rispetto sono da rispettare ancora adesso - che arrivano a occupare addirittura 21 metri, hanno delle fasce di rispetto che sono addirittura superiori a quelle autostradali che su una cosa stretta come l'asse della Valle d'Aosta vuol dire non poterci fare praticamente niente. Lo dico per esperienza perché non riuscivamo a posare le fogne perché c'erano delle reti per il trasporto di combustibili anche inutilizzate. Sono molto contento di questa sua proposta di farne una quarta di cui probabilmente smetteremo di usufruire prima ancora di averla completata. Ecco, questa è la visione dello sviluppo sostenibile che noi non condividiamo e non condividiamo in nessuna maniera!

Non sappiamo quali siano le intenzioni dell'Assessore Bertschy perché ci ha solo detto che verrà a parlare in Commissione ma il nostro parere, se la sua proposta sarà di questo tipo, cioè di fare un'ulteriore rete di distribuzione di combustibile fossile, naturalmente sarà contrario. Mi dispiace collega Aggravi che lei abbia ancora questa visione del periodo interglaciale grazie al quale se non facciamo assolutamente un'ulteriore rete di combustibili fossili a Courmayeur tutti moriranno assiderati in occasione della glaciazione prossima ventura, però non sono queste le previsioni di gran parte degli scienziati mondiali. Su quest'ordine del giorno naturalmente il voto del nostro gruppo sarà di astensione proprio perché siamo meno affezionati al colore rosso rispetto ad altri.

Presidente - Altri? Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 11

Favorevoli: 11

Astenuti: 24 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Pulz, Rini, Russo, Testolin, Vesan e Viérin).

Il Consiglio non approva.

Ordine del giorno n. 4. Per l'illustrazione la parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - L'ordine del giorno n. 4 ha come titolo "Predisposizione di uno studio di fattibilità o quantomeno l'avvio di una proposta di collaborazione tecnica ed economica tra Regione Valle d'Aosta, Regione Piemonte, Ferrovie dello Stato, città di Torino con importanti realtà industriali di ricerca quali ad esempio Fiat, CVA e Politecnico in merito alla possibilità di sperimentare la tecnologia a idrogeno sulla tratta ferroviaria Torino-Aosta".

L'ho detto già nel mio intervento, ho particolarmente apprezzato l'audizione dell'Assessore della città di Torino, Assessore tecnico di una Giunta 5 Stelle - per cui non ho nessuna colorazione politica - anche perché comunque a lato della sua presentazione, mi ha fatto particolarmente piacere, prima d'iniziare il suo intervento, ci ha detto che i trasporti e l'ambiente devono essere apolitici sennò non arriveremo mai da nessuna parte. È stata presentata proprio in senso apolitico perché una delle cose molto interessanti che ci ha detto la dottoressa Lapietra è stata suggerirci di guardare con un po' più di coraggio al futuro, alle nuove tecnologie, in particolare all'idrogeno, e prendendo spunto da questo, anche a seguito di quell'iniziativa che io già avevo proposto in quest'Aula, abbiamo predisposto quest'ordine del giorno che dovrebbe essere votato anche dalla maggioranza - almeno così mi ha detto l'Assessore che ringrazio - per cui leggerò l'impegno concordato - spero che ci sia l'unanimità della maggioranza, sicuramente il suo voto c'è per cui ne avremo a sufficienza almeno se i banchi della Giunta lo votano - e illustrerò i contenuti di quest'ordine del giorno che parte dal presupposto che i treni a idrogeno saranno i protagonisti del futuro del trasporto ferroviario; la rivoluzione destinata ad azzerare le emissioni inquinanti è già una realtà, sta prendendo forma anche in Germania e in Toscana e in Trentino, le due regioni italiane che a braccetto con Ferrovie dello Stato (per questo che abbiamo insistito per mantenere Ferrovie dello Stato) stanno iniziando a disegnare il futuro del trasporto ecologico e silenzioso su rotaia.

La prima mondiale di un treno a idrogeno è andata in scena a inizio dicembre 2017 in Bassa Sassonia dove è partito il primo treno blu sigla idrogeno a zero emissioni, si chiama Coradia iLint ed è realizzato dalla Alstom, il colosso francese attivo nella produzione di treni e infrastrutture ferroviarie che di recente ha virato sulla nuova tecnologia a idrogeno conquistando la Germania; altri 14 treni a cella combustibile entreranno in funzione in Bassa Sassonia a partire dal dicembre 2021. A trainare la rivoluzione ci sono anche gli evidenti benefici per l'ambiente anche per l'inquinamento acustico: i convogli della Coradia sono silenziosi e a zero emissioni perché emettono solo vapore e acqua condensa; l'autonomia dei Coradia: con un pieno di idrogeno va dai 600 agli 800 Km con una velocità massima di 140 km. In Germania scommettono che la rivoluzione della mobilità a idrogeno prenderà piede entro una decina d'anni, confermiamo che è una tecnologia sperimentale perché sarà adottata a patto che si sciolga il nodo dell'approvvigionamento energetico. Su questo fronte è sceso in campo il gruppo Linde, società tecnologica leader mondiale del settore dei gas dell'ingegneria, che costruirà in Germania la prima stazione al mondo di ricarica a idrogeno. Lo stesso problema dovrà essere affrontato sul fronte italiano, è stato aperto di recente, grazie a una modifica normativa che ha superato lo scoglio che imponeva in sede di rifornimento delle bombole una pressione massima di 350 bar, ora innalzata a 700. Nel dicembre scorso, Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, in occasione di un convegno a Milano disse che la sperimentazione italiana dei treni Alstom partirà dal Trentino e dalla Toscana. Sarebbe stato bello vedere magari anche la Valle, visto che comunque si parla di sperimentazione! Ha anche aggiunto, sempre l'amministratore delegato, che, con l'aggiunta di un pantografo, il treno potrebbe viaggiare con l'elettrico quando c'è la linea e quando esce dalla zona elettrificata andare a idrogeno. La soluzione potrebbe coniugarsi perfettamente con la situazione della Toscana dove sul totale di 1.479 km di linee 503 non sono elettrificati. Il progetto toscano prevede la costruzione di dieci treni a idrogeno da utilizzare sulle linee non elettrificate di Siena-Chiusi e Siena-Empoli. Per farlo la Regione nell'estate del 2017 ha pubblicato un avviso per la costruzione di un'intera filiera che raggruppi l'azienda costruttrice dei treni ma anche i partner per la produzione, lo stoccaggio del gas e il rifornimento delle stazioni. La prima a rispondere all'appello della Regione è stata Alstom, anche Trenitalia ha manifestato l'interesse a far parte di questo consorzio pubblico privato, ora mancano altri soggetti che gestiscono i passaggi più delicati, vale a dire la produzione, lo stoccaggio e il trasporto del gas in stazioni di servizio. In Regione Toscana le bocche su questo fronte restano cucite ma i tecnici fanno sapere di aver avviato un dialogo con alcune aziende che già operano in questo settore. Resterà soltanto un altro nodo da sciogliere, quello dei costi: l'investimento necessario per il progetto ammonta a circa 100 milioni di euro, però lei Assessore mi ha detto che per la sola elettrificazione si parla di 80-120 sulla nostra linea per cui saremmo abbondantemente sotto anche quel tetto massimo a cui lei si è riferito. Una parte dei soldi potrà arrivare da Trenitalia, disponibile a dirottare sui treni a idrogeno risorse già concordate con la Regione per la sostituzione dei vecchi treni diesel. Il grosso delle risorse dovrà arrivare dai fondi europei. Come vede, Assessore, qualcuno si è mosso prima di noi, non è una novità; è sicuramente una tecnologia sperimentale però qualcuno si è già mosso e soprattutto lei mi aveva chiesto di togliere Ferrovie dello Stato: il motivo per cui abbiamo concordato di mantenere Ferrovie dello Stato è che si è chiesto a Ferrovie dello Stato un impegno nell'elettrificazione della rete ma anche visto quanto è alla base dell'accordo fatto con la Regione Toscana e con il Trentino, spero che almeno su questo punto ci sia l'unanimità di questo Consiglio. L'impegno sarà modificato in questi termini: "Impegna il Governo regionale ad avviare una serie di contatti entro 60 giorni dall'approvazione del presente ordine del giorno con Ferrovie dello Stato nonché con la Regione Piemonte al fine di poter entrare nel programma sperimentale dei treni a idrogeno al fine di sperimentare l'utilizzo di questa tecnologia sulla tratta ferroviaria valdostana".

Presidente - Vuole integrare? La parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Chiedo scusa perché c'era da aggiungere: Auvergne-Rhône-Alpes e Comune di Torino.

Presidente - Attendiamo solo la modifica. Intanto chiedo se ci sono altre richieste d'intervento. La parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - Per dichiarazione di voto ovviamente perché oggi mi sembra di rivivere un déjà vu. Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo e più esattamente al 9 maggio quando discutevamo la relazione conclusiva della Commissione consiliare speciale CVA. Noi, insieme ai colleghi di Rete Civica, presentammo un emendamento a una risoluzione e uno dei colleghi che oggi propongono all'ultimo momento ben sette ordini del giorno si alzò in piedi e, parlando a nome di tutti e dieci, fece questa dichiarazione di voto: "Noi riteniamo che non sia accoglibile l'iscrizione in questo momento in quanto riteniamo che questi approfondimenti andavano fatti nelle Commissioni competenti e non oggi all'ultimo momento. Il fatto che si arrivi oggi a presentare quest'emendamento che di fatto va a scavalcare il lavoro fatto e portato a termine dalle Commissioni, non ci sembra corretto. Mi spiego meglio, dal punto di vista politico quest'emendamento è puramente strumentale per far vedere che qualche gruppo fa qualcosa e qualcun altro non ha fatto nulla".

Invece non è così, colleghi, noi ci siamo impegnati a fondo in Commissione così di conseguenza presentare all'ultimo momento un emendamento semplicemente per dimostrare che voi fate qualcosa a noi non interessa. Ecco, con questo motivazioni coloro che oggi propongono questi sette ordini del giorno, all'ultimo momento, scavalcando di fatto il lavoro svolto dalle Commissioni, votarono contrariamente all'iscrizione del nostro emendamento. Io ritengo che chi predica bene dovrebbe razzolare allo stesso modo. Purtroppo però queste due qualità spesso non coincidono, sono come due rette parallele che non si incontrano mai a differenza di quelle rette che, a seconda della direzione che hanno, rischiano anche d'incontrarsi. Poi che ovviamente non ci mettiamo di traverso a prescindere come fa qualcun altro ma ponderiamo le nostre scelte con coscienza e buon senso, entrando nel merito delle questioni, voteremo a favore di quest'ordine del giorno a prescindere da chi lo abbia presentato. Spiace solo che altri ordini del giorno che potevano anche essere condivisi dal nostro gruppo non siano stati presentati al momento giusto e al momento opportuno nelle sedi opportune per poterli approfondire e condividere. Ma siamo solo al frutto del solito triste gioco chiamato strumentalizzazione.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - La Regione ha fatto una scelta chiara per l'elettrificazione della tratta ferroviaria Ivrea-Aosta, lo ha fatto con la legge 22 del 2016, lo ha ribadito con il programma strategico d'interventi che abbiamo votato a luglio e lo dice all'articolo 3 comma 1 della legge che stiamo discutendo. Su quell'opera, a nostro avviso, bisogna concentrare le energie e mettere in campo ancora maggiore determinazione di quella che già si sta mettendo, coinvolgendo anche i parlamentari valdostani. Non andiamo a cercare altri diversivi, c'è già la vicenda penosa dei bimodali che ha costituito una scelta sbagliata che ha ritardato di molti anni l'elettrificazione della nostra ferrovia. Cerchiamo di stare con i piedi per terra e di perseguire una linea che sia chiara e definita come avremmo dovuto fare da tempo. Inoltre la scelta di puntare sull'idrogeno per una regione come la Valle d'Aosta che produce tanta energia idroelettrica è molto, molto discutibile. È da tempo che se ne parla, non è di certo da oggi, e ricordo che in una riunione della primavera scorsa, nella sede del SAVT, un ingegnere esperto in materia si era espresso in modo nettamente contrario evidenziando l'assurdità di consumare energia elettrica per produrre idrogeno, quando l'energia elettrica si può utilizzare direttamente per far funzionare i treni e l'intero sistema dei trasporti. Io so benissimo che tutto quello che viene detto si presta a strumentalizzazioni e che qui è molto più importante giocare con il pallottoliere, fare una serie di valutazioni su chi fa cosa, su chi dà indicazioni alla maggioranza eccetera eccetera. Qui non c'è nessuno che detti delle linee, qui ci sono delle persone che stanno facendo dei ragionamenti e dal mio punto di vista il ragionamento che sto facendo, e che mi porta a non considerare positivo quest'ordine del giorno su cui ci asterremo, è frutto di un atteggiamento che segue una linea di pensiero, che non è ondivago. Ritengo che parlare adesso di sperimentazioni che possono essere fatte con il partenariato di altre Regioni italiane, con Regioni francesi eccetera eccetera, sia un modo per disperdere le energie.

In una regione come la nostra che non ha ancora, rispetto a tante altre regioni italiane, praticamente tutte, una linea elettrificata, non ha senso andare in questa direzione. Stiamo parlando della sperimentazione che si fa in un paese come la Germania che ha attualmente un treno a idrogeno e che pensa di averne 14 forse per il 2021. Io credo che per prima del 2021 dovremmo aver fatto delle altre scelte. Lo dico molto serenamente e molto onestamente. Questa è la nostra opinione, indipendentemente da tutte le strumentalizzazioni che avete fatto, vorrete fare e state facendo.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Ringrazio il collega Gerandin per aver voluto emendare l'ordine del giorno e i gruppi che l'hanno proposto. Rispetto al tema della ferrovia per quello che mi riguarda l'approccio è sempre stato molto laico, quello che mi interessa è realizzare investimenti che permettano ai Valdostani di godere di un'infrastruttura che funzioni. Non mi sono innamorato dell'elettrificazione e spero invece di riuscirla a realizzare. La ferrovia valdostana però forse qualcuno si dimentica che ha due tratte, una che arriva ad Aosta e una che sale da Aosta in su e per realizzare il primo pezzo ci vanno circa 120 milioni, per realizzare il secondo si parla già di 40 milioni di euro. Credo che tenersi un canale aperto per studiare il nostro sistema e poter aderire a qualche progetto sperimentale che permetta di capire se in futuro potremo ottenere finanziamenti anche a livello europeo per investire sulla nostra tratta non sia solo ragionare per il futuro ma sia anche ragionare per i cittadini. Non sto lavorando da Assessore sul binario ma sto cercando di guidare il treno in tutte le direzioni possibili, soprattutto per raggiungere la stazione altrimenti continueremo a essere legati a un Ministero e a una struttura ferroviaria che è quella di RFI, che deciderà quando mettere soldi in Valle d'Aosta e noi non potremo mai determinare alcune scelte sul nostro futuro.

In questo senso il mio approccio, lo ripeto, è molto laico, siamo a disposizione per ragionare e non per fare scelte decisive. Ragionare insieme agli altri territori, tra l'altro è un progetto di cooperazione transfrontaliera quello a cui hanno aderito la Regione Piemonte e la Regione Auvergne-Rhône-Alpes che ci è anche stato rivolto. Guardare a questi progetti è credo il minimo che possiamo fare.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - È una strana serata in cui penso ci siano delle congiunzioni astrali che stanno facendo venir fuori di tutto. Adesso spostiamo un attimo, un minuto, il ragionamento da questo ordine del giorno a un ragionamento un po' più politico perché forse la risposta che ha dato l'Assessore rispetto alle sollecitazioni di chi è intervenuto fino a questo punto ha un che di politico al suo interno, mi sembra anche piuttosto importante. Che cosa dice - se sbaglio mi scuso già fin d'ora - secondo quanto ho capito io rispetto al suo pensiero politico che interpreto: da una parte abbiamo chi dice "vediamo quali sono le soluzioni sul tappeto e cerchiamo di verificare quale può essere la migliore, se ce ne sono, magari poi non ce ne sono però perlomeno vediamo che cosa ci può stare. Magari si approfitta di qualche opportunità che ci viene dai vicini che stanno già facendo qualcosa, magari ci invitano e così partecipiamo senza dover partire da zero in progetti che già ci sono e questo sicuramente migliora l'aspetto "tempo" ed è efficiente al sistema perché non devo appunto partire da zero. Dall'altra invece c'è una visione del tutto talebana, c'è un'idea preconcetta, fissa, non basata su nessun dato scientifico o statistico perché alcune di queste questioni sono anche poi state portate da professori all'interno delle Commissioni, quindi da un lato abbiamo chi ha studiato e che ci sollecita magari a fare dei tentativi, dall'altra invece chi ha fatto il suo passaggio politico in questa assise per diversi anni, adesso è andato via e da fuori ci ha talebanizzato il discorso".

È curioso perché se fossimo "contro a prescindere", forse dovremmo scegliere la seconda opzione. Se noi fossimo contro a prescindere, pur di dare addosso a chi governa, non importa cosa dica, dovremmo dire che non va bene. Invece noi siamo disponibili a fare ragionamenti e gli ordini del giorno, al contrario degli emendamenti, sono ragionamenti, non hanno nulla a che vedere con gli emendamenti. Sono delle sollecitazioni, degli impegni politici. C'è una grossa differenza tra un ordine del giorno e un emendamento. L'ordine del giorno sviluppa una discussione e crea degli impegni, è un po' come le mozioni, quelle che non si rifiutano a nessuno, si dice, e poi dopo non si rispettano, mentre invece un emendamento è un impegno di legge; se approvato entra nel codice e quello va rispettato. Quindi quando si sceglie una strada anziché l'altra c'è una differenza sostanziale. La strada degli ordini del giorno fa dei ragionamenti politici. La strada degli emendamenti fa i ragionamenti legislativi, che lasciano poco spazio alle interpretazioni, se sono scritti bene ovviamente. In questo caso quindi io credo di sostenere quest'ordine del giorno che non so se verrà votato da tutti o comunque da chi verrà votato, perché va nella direzione di sviluppare un ragionamento e di fare delle ipotesi e delle proposte e magari per una volta di non isolarci nei nostri tabù e nelle nostre convinzioni preconcette portate invece avanti in passato da un certo tipo di politica che in tanti settori ci ha portato dove siamo, dove non si è mai voluto poi cambiare strada nonostante l'evidenza.

Mi sembra che sia un ragionamento di buon senso visto che, come ha detto giustamente il collega, questa materia non dovrebbe avere posizioni politiche ma dovremmo andare tutti nella stessa direzione e ci si può andare solo se si studiano le direzioni, altrimenti, anziché trovare dei binari, troveremo solo delle strade che finiscono contro un muro.

Presidente - La parola all'assessore Testolin.

Testolin (UV) - Solo due riflessioni in merito a quest'argomento che effettivamente crea un interesse in una tematica che ognuno analizza per quello che ne intravede e in quello che può rappresentare per il futuro della nostra regione. Io credo che al di là dell'applicabilità dell'utilizzo dell'idrogeno a una rete ferroviaria - alla quale io forse mi sono affezionato meno del collega Bertschy - vedo un'opportunità di confronto che va a incrociarsi con quanto in Valle d'Aosta è già stato proposto e ipotizzato perché il discorso idrogeno non è nuovo nella nostra realtà, sono stati presentati dei progetti a livello europeo che volevano trovare un percorso condiviso tra industria, industria del trasporto e comunità locali e provare a rilanciare un progetto che potesse soddisfare più esigenze in una volta: un trasporto con un minore impatto sulla produzione di CO2, dare delle risposte all'industria metallurgica con l'utilizzo dell'ossigeno e produrre calore in maniera alternativa. Quindi, anche nel rispetto di un progetto che è stato reputato ammissibile ma poi non finanziato per insufficienza di risorse sul bando per il quale era stato presentato, penso che la possibilità di confrontarsi con altre realtà che magari con più forza o con più attenzione hanno saputo costruire un percorso possa ritornare utile anche a noi per quello che è già stato fatto e possa darci un nuovo stimolo e una nuova visibilità per i risultati futuri. È per questo che al di là di altre valutazioni di genere politico che possono essere alla base di qualche ragionamento che è stato espresso, io credo che in qualche caso valga la pena di mettersi in gioco per trovare delle soluzioni positive.

Presidente - La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Io vorrei fare solo una considerazione di ordine politico, non entro nel merito della discussione tecnica che c'è stata in questo momento, ma osservo - perdonatemi ma assolutamente divertita - tutto quello che sta accadendo in quest'aula e cioè presi per il collo vi mettete a fare questa legge sulla mobilità facendo delle figuracce di tutti i tipi per il testo che portate, per come vengono gestite le Commissioni, per quello che non fate, però chiaramente avete la piattaforma Riccarand che vi punta la pistola alla testa per cui dovete stare dietro a questo e quindi vi trovate in questa situazione. Ma non basta, non sono contenti, in aula vi danno giù botte da orbi, cioè vi stanno umiliando davanti a tutti pubblicamente, stanno smentendo l'Assessore, stanno smentendo la Giunta perché, a fronte di un ordine del giorno accettato da tutta la Giunta, la piattaforma Riccarand vi smentisce.

Per carità, è estremamente divertente vedere tutto quello che succede in quest'aula, le assicuro, assessore Bertschy, che in questo momento ho provato simpatia per lei.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Assessore non voglio esprimerle la mia simpatia però voglio dirle che ho apprezzato le sue aperture su impegno morale nella precedente discussione e la posizione che ha saputo assumere in quest'occasione. La professoressa Vittadini ci ha incitati a essere flessibili. Abbiamo avuto dalla professoressa Lapietra, un assessore tecnico, una proposta politica, quella di un'apertura a una collaborazione con un Comune, che lei in questo momento rappresenta, rispetto a un'opportunità che potrebbe portarci lontano o forse potrebbe portare a niente. Noi, in questo caso, proponenti dell'ordine del giorno, l'abbiamo accolta e con piacere abbiamo rilevato che la maggioranza regionale ha accettato questa proposta politica che non è solo la nostra, è quella della città di Torino. Dall'altra parte vediamo che questa flessibilità non esiste neanche rispetto a un ordine del giorno che, come è già stato ben detto, non è un impegno, non si nega a nessuno, ma che vuole solo dire di avviare degli approfondimenti, approfondimenti però che potrebbero portare, questo sì, al cambiamento di una legge che oggi abbiamo visto per alcuni sembra scolpita sulla pietra, la 22 del 2016. Ma ben venga e se per le motivazioni che hanno indotto l'Assessore ad accettare questa proposta si dovrà modificare la legge 22, vorrà dire che avremo trovato una soluzione migliore. È questo che tutti noi ci auspichiamo quando facciamo delle scelte, non arroccarci su scelte del passato e non muoversi più da lì.

Presidente - La parola al collega Barocco.

Barocco (UV) - Solo alcune considerazioni. Cominciamo a dire alcune cose: Lapietra è un assessore politico del Comune di Torino con delle esperienze tecniche, solo per inquadrare, poi è effettivamente una persona molto competente che ci ha sollecitato a una collaborazione. Io in questo ordine del giorno vedo questo, cioè la risposta a un invito istituzionale di un Comune importante e a noi vicino dove ci si chiede di fare un passo per cercare di capire meglio questa tecnologia, io dico che è da seguire. Ricordo all'Aula e a chi non lo sapesse: sull'idrogeno abbiamo dei valenti Valdostani che sono degli esimi ricercatori al Politecnico di Torino, il professor Santarelli del Politecnico sta facendo degli studi senz'altro molto interessanti e quindi penso che queste siano come sempre delle cose da seguire e dico una cosa che va anche un po' al di là: io non rimarrei sull'impegno per questo settore. Cerchiamo di capire che H2O, cioè la formula dell'acqua, ha due parti di idrogeno. In Valle d'Aosta ne siamo ricchi, perché non cerchiamo - invece di continuare al di là della tratta Aosta-Torino che può essere un modo per fare sperimentazione - di costruire una filiera dell'idrogeno? Ecco, io penso che questo sia un altro aspetto da contemplare. L'ordine del giorno, cerchiamo di essere un po' laici, qui abbiamo parlato di Talebani, di Giapponesi, io sono molto interessato alla filosofia, il secolo dei lumi mi piaceva tanto e quindi perché non cercare di buttare un po' il cuore al di là dell'ostacolo? Ho sentito anche alcune banalità, i treni in Germania all'idrogeno... eh, ma ci sono le gallerie, e allora? Avranno fatto i treni che non passano sotto le gallerie? Cioè scusate, forse è l'ora ma non vorrei usare dei toni non consoni all'Aula, ma un po' di raziocinio! È un ordine del giorno che chiede un impegno, l'Assessore l'ha accolto, ovviamente l'opposizione fa il suo gioco, ci vede probabilmente delle contraddizioni politiche? Le piattaforme vanno di moda, non so se siano WiFi comunque rimaniamo al tema: l'idrogeno non è solo ferrovia, è H2O.

C'è in Alto Adige "H2 South Tyrol", producono idrogeno e affittano le macchine a trazione d'idrogeno, un'energia che nelle Alpi ce n'è: acqua e idrogeno. Quindi cerchiamo magari di cogliere anche in queste cose qualcosa che può andare al di là della singola sperimentazione. Si parla di filiera, stamattina il collega Peinetti ha citato un dato: 15 milioni di vetture a trazione d'idrogeno nel 2030. Penso che valga la pena di fare qualche considerazione di questo tipo.

Presidente - Collega Vesan, è già intervenuto il suo collega Mossa. Le mettiamo il tempo rimanente che non ha utilizzato il collega Mossa.

Vesan (M5S) - Solo una precisazione, mi duole correggere il collega Giovanni Barocco: l'Assessore Maria Lapietra, ricercatore universitario, non è un politico. Il collega ha affermato che è un politico nel senso che fa l'assessore, ma non è stata candidata a nessuna elezione...

Interruzione fuori microfono.

Vesan (M5S) - È stata nominato dal Movimento 5 Stelle e la Giunta è una Giunta monocolore del Movimento 5 Stelle, ma il Movimento 5 Stelle a Torino ha nominato all'interno della Giunta credo solo due o tre elementi su dodici, tutti gli altri sono assessori tecnici che non erano candidati del Movimento 5 Stelle, che non erano impegnati a seguire i principi del movimento e quant'altro. Che poi sappiano fare buona politica anche se non vengono...

Interruzione fuori microfono.

Vesan (M5S) - Io parlo per amore di verità, non voglio dare giudizi di nessun tipo da questo punto di vista e quindi è un'esperta indipendentemente dall'appartenenza politica. Volevo solo precisare questo piccolo punto perché noi sosteniamo che gli incarichi debbano essere dati in funzione della competenza e questo poteva tradire magari invece un altro tipo di visione che è lontana dalla nostra.

Presidente - Ha già parlato il collega Barocco. Per i minuti rimanenti del collega Barocco, perché vi ricordo che sugli ordini del giorno s'interviene uno per Gruppo.

Peinetti (UV) - Sarò rapidissimo. Volevo solo dire che in realtà questa proposta di ordine del giorno del collega Gerandin va proprio nello spirito di questa tanto vituperata legge che aveva previsto questa possibilità. L'articolo 16 della legge dice che "La Giunta regionale con propria deliberazione, previo parere delle Commissioni... favorisce la diffusione di veicoli a basse emissioni e la realizzazione delle reti infrastrutturali e la ricarica degli stessi... e sostenere lo studio e l'attuazione di metodi e sistemi sperimentali anche stipulando a tal fine convenzioni con enti pubblici o privati". Quindi nulla di nuovo sotto il sole. Questo era già previsto dalla legge.

Presidente - Ha un minuto, collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Sarò rapidissimo, era solo per dire alla collega Minelli che non solo in Germania si sono già mossi in una situazione molto simile alla nostra. Le posso citare che nel maggio 2018 la Zillertalbahn ha aggiudicato a Stader - la stessa azienda che ha portato i bimodali a noi - la fornitura di cinque treni per la tratta di Jenbach-Mayrhofen; sono treni che possono portare fino a 452 passeggeri e per questa tratta la Zillertalbahn ha optato per i treni a idrogeno come alternativa all'elettrificazione della sua linea a scartamento ridotto di 32 km che collega Jenbach sulla linea principale Innsbruck- Salisburgo e la stazione sciistica tirolese di Mayrhofen. Questo per dire che nel 2015 la Zillertalbahn aveva annunciato l'intenzione di elettrificare questa tratta con una spesa di 156 milioni e ha poi optato di andare verso questa scelta piuttosto che spendere 156 milioni per l'elettrificazione di un tratto di 32 km. Era per dire che ci sono altri casi, poi non è detto che sia la scelta che saremo obbligati a fare ma non verificare questo, a mio parere, è un peccato mortale.

Presidente - Se non ci sono altri, possiamo mettere in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 32

Favorevoli: 32

Astenuti: 2 (Minelli e Pulz).

Il Consiglio approva.

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 5. Per l'illustrazione la parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Con quest'ordine del giorno chiediamo al Governo di approvare nella prossima finanziaria delle risorse che permettano o di sostituire sul territorio le colonnine a 22 kilowatt, che attualmente sono le più diffuse, con delle colonnine a ricarica ultra rapida o di aggiungere quelle a ricarica ultra rapida. Questo è dovuto, tra le altre cose - oltre a un previsto e auspicabile aumento esponenziale delle auto elettriche che ci sarà in Valle d'Aosta - anche al fatto che, come tutti sanno, le batterie soffrono il freddo e quindi il tempo di ricarica si allunga quando le temperature diventano molto basse ma non solo, le colonnine che ci sono attualmente nella maggior parte delle nostre località sono quelle a 22 kilowatt che non danno prestazioni tali da permettere una ricarica molto veloce che si aggrava ovviamente quando fa freddo, quindi diventa doppiamente un problema all'aumentare delle auto elettriche. Questo è sostanzialmente l'impegno che viene chiesto in quest'ordine del giorno.

Presidente - Chi intende prendere la parola? Non ci sono richieste d'intervento? Mettiamo in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 11

Favorevoli: 11

Astenuti: 23 (Baccega, Barocco, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Pulz, Rini, Russo, Testolin, Vesan e Viérin).

Il Consiglio non approva.

Ordine del giorno n. 6. La parola al vicepresidente Distort.

Distort (LEGA VDA) - Quest'ordine del giorno punta l'attenzione su un tema che invece in Commissione era già emerso, quindi non è nuovo, a parte che non penso sia necessario parlarne in Commissione o parlarne in altre sedi, perché il tema relativo al riciclo delle batterie è addirittura di una banalità disarmante. Noi sappiamo benissimo che ci troviamo di fronte una tecnologia, quella della propulsione elettrica, estremamente interessante con dei rendimenti eccezionali, con emissioni estremamente basse, dico non pari a zero perché noi sappiamo che se vogliamo essere veramente ecosostenibili, dobbiamo pensare a un ciclo che sia completamente ecosostenibile. Trascuro in questo ordine del giorno la fase...

Presidente - Colleghi, io capisco l'ora però se decidiamo e andiamo in notturna, lavoriamo anche a tarda ora, chi vuole seguire fa fatica a seguire il collega. Per cortesia un po' di silenzio.

Distort (LEGA VDA) - Il ciclo relativo ai mezzi elettrici chiaramente presuppone tutta la fase di produzione, la fase di utilizzo e poi la fase di smaltimento a fine vita. Non entro in questo oggetto dell'ordine del giorno nella fase di produzione, anche se comunque l'attenzione dovrebbe porsi perché se veramente vogliamo pensare a una mobilità sostenibile, noi dovremmo pensare anche sotto questo punto di vista, anche preoccuparci della fase di produzione. La collega Pulz questo pomeriggio sottolineava l'aspetto sociale della legge, l'aspetto sociale di quest'iniziativa. Ecco, l'aspetto sociale dovrebbe tener conto - anche nei Paesi dove sono prodotti i veicoli elettrici e le apparecchiature elettriche annesse a tutto il ciclo di produzione del veicolo - di che tipo di contratto esista per la catena di produzione, di che tipo di emissioni siano prodotte da parte della parte industriale. È chiaro che se apriamo questo settore dovremmo diventare non tanto il Consiglio regionale della Val d'Aosta ma una sorta di succursale della Treccani. Pertanto io mi limito in quello che è la fase di riciclo finale; parlo di riciclo perché è l'obiettivo, l'obiettivo della nostra società è pensare di produrre degli equipaggiamenti, delle apparecchiature, e che queste apparecchiature non finiscano nelle discariche, ad esempio abbiamo sulle nostre spalle l'età che ci permette di capire e di conoscere l'iter dei pc, l'iter dei monitor a tubo catodico. Io mi ricordo, sono di quella generazione, che quando i pc venivano messi sul mercato qualcuno si era posto il problema: ma questi cassoni, questi ingombranti dove li metteremo? E mi ricordo perfettamente che allora si diceva: eh no, ma sono tutti materiali assolutamente riciclabili, c'è plastica, c'è vetro e poi dentro abbiamo i circuiti con materiali preziosi, materiali che andranno sicuramente recuperati. Ecco, se noi facciamo una visita nei nostri centri per il recupero degli ingombranti troviamo metri cubi, metri cubi e metri cubi di monitor dismessi, di materiale elettrico di pc che chiaramente rimangono lì a fare volume. Per carità, esiste tutto un processo messo in atto anche dal punto di vista ambientale però effettivamente e inequivocabilmente questa situazione del recupero degli ingombranti, comunque dei residui tecnologici di questi processi tecnologici, è un problema. L'altro problema lo avremo tra qualche anno quando dovremo smaltire tutti i collettori solari, e anche lì sarà una bella sfida. Quindi è di sfida che si tratta, pertanto l'attenzione - mia come primo firmatario ma di tutti coloro che si sono uniti a me - è mettere in evidenza per il Governo questa attenzione. L'obiettivo penso che sia chiarissimo, sia molto leggibile, è un obiettivo teso alla responsabilità e quindi mettere in evidenza il fatto di poter pensare già adesso estote parati, essere pronti, siate pronti, in vista di un processo di recupero. Io so che esistono già dei progetti relativi al recupero. Tra l'altro ultimamente c'è anche un progetto Made in Italy sul recupero delle batterie. Al momento leader in Europa, come sempre, è la Germania che si porta avanti in questa linea però, ho preso nota da alcune informazioni tratte dagli studi dell'ingegner Fabio Orecchini, ordinario all'Università di Roma di sistemi per l'energia e l'ambiente, quindi persona assolutamente autorevole, vengo a sapere con molto piacere che in ambito italiano, Made in Italy, abbiamo un prodotto, una capacità, un sistema estremamente innovativo. Mi corre d'obbligo far presente il tema chiedendo al Governo di reperire nella definizione del prossimo bilancio regionale le risorse per avviare uno studio di approfondimento di sistemi di riciclo delle batterie dei veicoli elettrici a fine vita, coinvolgendo gli organismi regionali nazionali deputati agli approfondimenti in materia e altresì intessendo interlocuzioni, valutazioni di accordo con partner pubblici e privati operanti nel settore. Quindi, detto questo, - vedo che si è già prenotato l'Assessore all'ambiente -, avrei piacere di sentire belle notizie.

Presidente - La parola all'assessore Chatrian.

Chatrian (AV) - Sicuramente è un tema capitale dell'oggi ma soprattutto del domani, il collega ha ben evidenziato quali sono principalmente le criticità e dall'altra parte anche la necessità di saper accompagnare quelli che saranno poi i percorsi e le sfide che dovremo comunque affrontare nel raggiungere degli obiettivi, perché proprio la sostenibilità ambientale presuppone il funzionamento del ciclo intero di produzione uso e smaltimento di tutti gli oggetti che in parte ha elencato ma che ha elencato diciamo non al 100%. Tema sfidante, tema oltretutto che a livello europeo diversi Paesi stanno affrontando in maniera importante e robusta; parallelamente anche in Valle d'Aosta -- non so se lei sia a conoscenza - proprio l'Assessorato alle attività produttive ha già in parte autorizzato un'azienda che andrà a investire sul territorio valdostano in questo settore e, anche dal punto di vista ambientale, ha già avuto un okay dal punto di vista preliminare al suo percorso di natura amministrativa. Oltre a questo, la stessa azienda in bassa valle ha già avuto anche la possibilità di siglare un contratto di affitto con una partecipata pubblica e nello stesso tempo, solo pochi giorni fa, ha avviato e ha richiesto alla struttura Dipartimento ambientale la possibilità di richiesta sia di AIA che di VIA dal punto di vista ambientale, a questo punto generale; dico generale perché la domanda è pervenuta il primo ottobre, quindi stiamo parlando di tre giorni fa, le dico che siamo molto avanti, nel senso che c'è già un posizionamento di natura preliminare positivo e c'è già anche un posizionamento positivo delle attività produttive. I tempi di rilascio dell'autorizzazione unica - adesso quindi entriamo nel vivo della partita, l'autorizzazione unica dove dovrà essere comprensiva non solo di tutti i pareri ma di tutto l'iter amministrativo - i tempi d'attesa per il rilascio di questa importante autorizzazione saranno al massimo di 180 giorni. 180 giorni vuol dire che per i primi di aprile 2020 sicuramente ci sarà una risposta per quanto riguarda la pubblica Amministrazione. Le dicevo che l'iter è cominciato a inizio 2017, a fine 2017 l'Assessorato attività produttive aveva dato il suo okay e questo va a dare una risposta puntuale più che al quesito all'impegno che ci chiedete all'interno di quest'ordine del giorno. Quindi, in funzione di quello che vi ho illustrato, siamo già un po' più avanti dell'impegnativa che ci avete proposto, chiederei al proponente gentilmente di ritirarla, a seguito anche delle motivazioni e della riflessione che ho fatto, altrimenti ci asterremo perché comunque oltre a non aver bisogno a oggi d'inserire delle risorse a livello di bilancio regionale o di avviare ulteriori studi, ben venga se dal punto di vista privatistico ci sono delle aziende interessate a dare delle risposte puntuali all'interno del ciclo Valle d'Aosta e dall'altra parte non ci nascondiamo, insieme ai colleghi che si occupano di attività produttive e di lavoro, che ci sarà anche una ricaduta di natura occupazionale che in questo momento io penso che sia comunque un fatto positivo per il comparto tutto. Spero di essere stato abbastanza chiaro.

Presidente - La parola al vicepresidente Distort.

Distort (LEGA VDA) - Mi sono lasciato andare nelle citazioni, continuo nelle citazioni e dico questo è proprio il caso: pulsate et aperietur vobis, bussate e vi sarà aperto. In questo caso la mia impegnativa, la mia iniziativa proponeva esattamente di andare in questa linea, chiedendo questo vengo a sapere che da pochi giorni c'è una sorta di feeling relativo al fatto che mentre io pensavo, elaboravo, approfondivo e formalizzavo questa preoccupazione che era già presente in me, nello stesso tempo per una situazione di congiuntura astrale, visto che prima si parlava di congiuntura astrale, si raggiungeva già quest'obiettivo. Quindi è chiaro che mi fa piacere, lei mi ha spiegato sinteticamente la situazione, io le chiederei o in separata sede oppure se il Presidente della Commissione o altri organismi all'interno della struttura consiliare fossero interessati... io direi che per quanto mi attiene sarei interessato a capire di più, soprattutto per essere rassicurato del fatto che non si tratti soltanto di smaltimento ma si tratti proprio di riciclo. Quindi accolgo quest'iniziativa, dal mio punto di vista ritengo che l'obiettivo di questo ordine del giorno sia raggiunto e quindi per me equivale a un "Il Consiglio approva". Rimango in attesa, ci confronteremo successivamente per avere questi ulteriori approfondimenti.

Presidente - La parola all'assessore Chatrian.

Chatrian (AV) - Praticamente l'azienda si occupa non solo di smaltire ma di recuperare, quindi avremo modo sicuramente di entrare nel dettaglio, mi impegno, anzi con una certa soddisfazione, nell'approfondire insieme la tematica e poi al termine dell'autorizzazione, , sono a disposizione anche per un'illustrazione nelle sedi opportune o per le vie brevi, perché penso che l'obiettivo sia chiudere il cerchio dal punto di vista dello smaltimento in generale e, a maggior ragione, se c'è una spinta che arriva da un'azienda di natura privatistica penso che sia sempre un bel messaggio e un percorso comunque da accompagnare. Penso che sia anche uno dei compiti dell'Amministrazione regionale.

Presidente - Possiamo passare all'analisi dell'ultimo ordine del giorno, n. 7. La parola per l'illustrazione al collega Luboz.

Luboz (LEGA VDA) - È l'ultimo ordine del giorno, forse vado un pochino in controcorrente rispetto a quanto aveva auspicato il relatore, il collega Barocco, quando diceva "dobbiamo avere i piedi ben piantati per terra". Una riflessione sul trasporto pubblico locale via fune, che sulla legge non viene contemplato quindi è da parte nostra un richiamo, un invito al Governo perché possa impegnarsi a valutare uno studio di fattibilità di un sistema di trasporto pubblico locale urbano e/o extraurbano a fune o su monorotaia sopraelevata. Ovviamente, è inutile ripetersi, a nostro parere è una legge essenzialmente per l'elargizione di contributi pubblici e a nostro giudizio invece potrebbe avere anche un'importante valenza sotto il profilo di valorizzazione di valutazione di impianti a fune o appunto su monorotaia. Stavo guardando questi giorni scorsi una importante realtà francese, una cittadina non lontano da Lione, stanno progettando un possibile attraversamento urbano su monorotaia proprio laddove l'infrastrutturazione ferroviaria sia carente o insufficiente, come nel nostro caso. Quindi brevemente non mi dilungo e pongo all'attenzione quest'ordine del giorno.

Dalle ore 23:05 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - È aperto lo spazio per il dibattito in aula. Qualcuno vuole prendere la parola? Da parte del Governo? In assenza d'interventi pongo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 10

Favorevoli: 10

Astenuti: 23 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Pulz, Russo, Testolin, Vesan e Viérin)

Il Consiglio non approva.

Dalle ore 23:08 riassume la Presidenza il presidente Rini.

Rini (Presidente) - C'è un emendamento della Lega, MOUV' e Gruppo Misto al titolo. Lo volete illustrare o lo possiamo mettere in votazione? La parola al vicepresidente Distort.

Distort (LEGA VDA) - Leggo di seguito e do lettura dell'emendamento 1. L'emendamento 1 è relativo al titolo del disegno di legge 4. Il titolo del disegno di legge 4 è così modificato: "Misure per incentivare il rinnovo del parco auto valdostano a favore della trazione elettrica o di forme alternative alla trazione termica tradizionale". È né più né meno che la ripresa, la ripetizione coerente di quanto è stato espresso in aula nella discussione generale relativo al fatto che noi riteniamo che preferiamo, di fronte ad una legge generica, lacunosa sulla mobilità sostenibile estesa all'intero campo della mobilità sostenibile, una legge corretta, coerente, rigorosa su un tema specifico, quello degli incentivi per il rinnovo del parco auto.

In discussione generale nel pomeriggio facevo riferimento al concetto di verità, questo adeguamento di quello che si dice, di quello che si pensa alla cosa, quindi esattamente è la coerenza al fatto che ciò che funziona inequivocabilmente di questa legge è il discorso relativo agli incentivi e quindi noi proponiamo esattamente questo: formulare la legge in tal senso, in modo tale da avere totale coerenza, totale correttezza, totale completezza. Questo è né più né meno che la verità. Oggi pomeriggio citavo Tommaso, ora cito Parmenide: "non aver paura della ben rotonda verità".

Vedo un sorriso dalla parte opposta dell'aula. Il concetto è questo, vogliamo formalizzarlo attraverso questo emendamento e di seguito il resto degli emendamenti che fanno sì che il disegno di legge assuma tutta la sua coerenza senza snaturarsi ma tutta la sua coerenza rigorosa. Questo è per il primo emendamento.

Presidente - Altri? Possiamo mettere in votazione? La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - È stato illustrato il primo emendamento, ma visto che tutti gli emendamenti sono già stati consegnati precedentemente, voglio fare una premessa che riguarda tutti e nove gli emendamenti presentati dalla Lega, che hanno in comune un aspetto molto evidente. Non sono degli emendamenti costruttivi per migliorare il testo della legge, che peraltro hanno abbondantemente criticato, ma hanno un carattere provocatorio e io direi distruttivo rispetto all'impostazione della normativa. Infatti - ed è emblematico - il collega Distort ci ha appena illustrato il primo emendamento che propone di cambiare anche il titolo stesso della legge. Del resto quello che emerge dalle proposte è un atteggiamento coerente con un comportamento della Lega, in quest'aula e nelle Commissioni, che - salvo lodevoli eccezioni personali che sono state anche dimostrate nel lavoro iniziale che ha portato al testo di legge - si pone sempre in un'ottica di conflittualità e di tentativo di paralizzare il funzionamento degli organi consiliari, lo abbiamo visto anche ieri. Su questa legge nello specifico io direi che le contorsioni e le giravolte leghiste sono state numerose ed evidenti.

Nel 2018 la Giunta Spelgatti ha proposto un disegno di legge che era già pronto da tempo, che era un'eredità incompiuta, come è stato ricordato, dalle Giunte precedenti. Un testo quello sì esclusivamente un testo di contributi, lo ha detto anche il collega Aggravi, poi si è lasciato dormire questo testo sei mesi, gli stessi sei mesi in cui è vissuta la giunta a guida leghista e poi quando una nuova giunta, una nuova maggioranza ha ripreso in mano l'argomento e noi abbiamo presentato una proposta di legge a integrazione, dapprima con il collega Distort è stato dato un contributo collaborativo, poi a un certo punto sono scomparsi anche gli emendamenti del collega Distort e, anzi, è scomparso il collega Distort stesso, che non è più venuto in Commissione e ora ci troviamo in aula dopo che nelle ultime due Commissioni nessuno ha detto niente, Ci troviamo in aula con nove emendamenti provocatori, formulati si direbbe quasi apposta per essere bocciati e per poter poi dire che la Lega aveva tutta la buona volontà di lavorare ma i suoi emendamenti sono stati respinti e quindi non poteva certo nemmeno pensare lontanamente di votare a favore di questa legge. È un altro di questi giochini a cui ci siamo un po' abituati, un giochino evidente e io direi anche spudorato.

Ma veniamo agli emendamenti, voglio analizzare questi quattro primi emendamenti, li analizzo tutti insieme. Lo scopo veramente evidente è quello di cancellare dalla legge l'apporto di principi e di strategia che abbiamo cercato di portare...

Presidente - Atteniamoci all'emendamento n. 1.

Minelli (RC-AC) - Non si vuole parlare di mobilità sostenibile, non si vuole parlare di fuoriuscita dall'utilizzo dei carburanti fossili, non si vuole nessuna tempistica in questa direzione. Si cancella praticamente tutto l'articolo 1 che dà poi il senso all'intera legge perché senza l'articolo 1, che viene emendato dal collega Distort, si tratterebbe davvero solo di una legge per il rinnovo del parco automobilistico senza nessun disegno strategico. Infatti in coerenza con questo obiettivo, si propone di cambiare il titolo della legge con "Misure per incentivare il parco auto valdostano". Ecco, si tratta di una visione sull'azione di fare per il trasporto pubblico e privato perfettamente contraria alla nostra. Per cui voteremo contro a questo primo emendamento.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Questa volta ha letto bene collega Minelli: effettivamente al di là del fatto che abbiamo capito che al di là del tavolo ci sono i professori e di qua ci sono gli alunni che si devono prendere le votazioni, è vero ma non è provocatorio. Noi l'abbiamo detto già in discussione generale, l'abbiamo ripetuto più volte: abbiamo applicato in questi emendamenti. Ricordo che gli emendamenti in aula sono previsti dal regolamento e dal gioco democratico, gli ordini del giorno sono ancora previsti dal regolamento, se non vi piacciono presentate delle modifiche al regolamento del Consiglio e cambieremo i lavori del Consiglio! Non è che un emendamento presentato o una proposta di modifica presentata in Commissione va bene e qui non va bene, attenzione, ognuno fa poi le sue scelte perché altrimenti potremmo dire la stessa cosa perché quando anche voi presentate emendamenti nessuno dice che non vanno bene.

Noi coerentemente al nostro approccio abbiamo iniziato dalla proposta di modifica del titolo, la proposta non vi piace? Votate contro, ma l'evidenza è questa, noi l'abbiamo detto, e gli emendamenti successivi rispondono a questo tipo di approccio. Sul fatto della presentazione della legge mi sembra che l'ho detto e l'ho specificato, poi sa, lei giustamente faceva la morale al collega Distort, ma io penso che certi suoi interventi avvengono perché forse spesso è fuori dall'aula o a metà delle Commissioni se ne va, perché se andiamo a vedere le presenze di ognuno finisce male, perché poi i registri scolastici parlano per tutti. Noi semplicemente abbiamo iniziato dal primo emendamento a fare quella che abbiamo chiamato "operazione verità". Poi non vi piace, a me spiace ma non possiamo presentare delle cose che vi piacciano sempre; forse non vi piacciono mai forse perché non siamo nello stesso partito, grazie a Dio.

Dalle ore 23:19 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole au collègue Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Per sostenere con forza quest'emendamento che sostanzialmente spiega tutto quello che è stata l'azione politica svoltasi in questi ultimi tempi, in queste ultime settimane e che probabilmente chi è abituato a fare un lavoro routinario, sempre uguale, non riesce a comprendere come funzioni quello che normalmente facciamo in quest'aula, che sicuramente prevede un'elasticità e una capacità di logica al di là delle competenze o titoli di studio, che nulla hanno a che vedere con il nostro lavoro, per fortuna, perché vorrei ricordare a tutti che noi siamo eletti e non facciamo concorsi, quindi, dicevo, chi non comprende appieno qual è la logica di questo discorso probabilmente non è tagliato per fare questo tipo di mestiere, anche se ritiene probabilmente di avere tutte le capacità possibili e probabilmente vorrebbe anche fare qualcosa in più del consigliere. Qui abbiamo capito, assessore Bertschy, chi è il vero assessore perché da quello che ho capito - non è verso di lei Assessore la critica ma è per far capire qual è la situazione - quando abbiamo un componente della maggioranza che dai banchi del Consiglio decide qual è la politica della maggioranza, ci viene un dubbio perché sì, è vero, in altre occasioni può essere capitato che qualcuno abbia potuto dire la sua, però da lì a giudicare anche il lavoro della maggioranza, o meglio del Governo, forse un po'...

Ricordo a questo proposito che ci sono stati dei consiglieri indubbiamente con un'esperienza maggiore della mia e di chi parla normalmente in quest'aula dando pagelle a tutti che hanno fatto invece delle critiche feroci quando erano in maggioranza e poi se ne sono staccati e sono andati via. I colleghi ricorderanno chi sedeva più o meno da queste parti nella passata legislatura che a un certo punto, pur facendo parte della maggioranza, ha spiegato perché non era d'accordo con la maggioranza stessa e se n'è andato. Di sicuro gli si deve riconoscere una capacità politica estremamente superiore a chi oggi invece fa le pagelline dei nostri emendamenti. Detto questo poi dovremmo specificare un'altra cosa, dovremmo specificare chi ha firmato. Hanno firmato 11 Consiglieri di tre forze politiche differenti che si trovano d'accordo su un principio: questa è una legge che non rispetta nessun canone di quella che dovrebbe essere la mobilità sostenibile, ma è ovvio che per sostenere questo uno deve comprendere innanzitutto cosa vuol dire mobilità sostenibile e poi deve comprendere esattamente che cosa si stia facendo in questa legge. È chiaro che è una critica, quando uno fa un emendamento di questo tipo è una critica politica, critica politica che s'inserisce in un contesto che noi affrontiamo giornalmente, che è appunto discutere dei problemi rispetto ai nostri punti di vista. In un regime democratico è quello che si fa normalmente, cioè quello per cui siamo eletti e siamo qua a fare. Per fare questo poi ci sono centinaia, migliaia e penso infiniti modi di svolgere quest'attività. C'è chi pensa che essere sempre presente in Commissione in tutti i momenti sia obbligatorio, c'è chi pensa che facendo tante domande in Commissione riesce a far vedere che è presente e quindi che sicuramente lavora meglio, c'è chi si studia le cose per i fatti suoi e poi ne trae le giuste conclusioni, c'è chi passa il tempo magari a confrontarsi con i colleghi per cercare di avere una visione più completa di quello che accade, poi c'è anche chi magari per cercare di avere una visione più completa di quello che accade, poi c'è anche chi magari non fa nulla e se ne sta a casa e c'è chi invece affronta questo lavoro come se fosse il compitino che si fa quando si va a scuola, magari da insegnante.

Allora a questo punto bisogna capire poi qual è quello che si riesce a mettere in campo, cioè qual è il risultato. Il risultato che qualcuno pensa di ottenere è porre delle discussioni, fare dei ragionamenti e cercare di trasferire le proprie idee a chi sta fuori di qui, cerchiamo di spiegare: "guardate, abbiamo realizzato questa cosa, e questa a noi sembra una legge di finanziamento", mentre il pensiero unico stabilisce che io a priori ho ragione, qualsiasi cosa io dica, qualsiasi cosa io pensi e qualsiasi cosa io porti in aula è giusto per tutti. Questo sinceramente è un approccio che trovo poco politico, in tutti i sensi, non vorrei neanche definirlo poco democratico, è semplicemente stupido secondo me, perché tutte le idee, qualunque esse siano, possono essere migliorate. Non esiste l'idea perfetta perché la perfezione, per fortuna, non è di questo mondo altrimenti sapete che rottura di scatole!

Président - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Non abbiamo mai cercato in nessun intervento di dire ciò che pensavamo di questo disegno di legge, abbiamo sempre chiesto alla maggioranza, a chi l'ha sostenuto, di essere onesti e corretti e chiamarlo per quello che è, perché, badate bene, è una scelta politica, magari non condivisibile quella di elargire eventualmente delle contribuzioni in questo senso, però è lecita, è corretta. Prendo spunto dalle parole della collega Nasso, quando dice che bisogna essere onesti con i cittadini: non è mettendo un titolo, non è mettendo un proclamo roboante che uno può pensare di lavarsi la coscienza e di aver svolto il compitino, quando sappiamo che questo lavarsi la coscienza e svolgere il compitino è esclusivamente per sbarrare una delle caselline che avete messo alla base del vostro programma, non è una posizione credibile, non è una posizione che può essere sostenuta da chi ha sempre provato... Forse è vero che qualcuno poi si è disinteressato in Commissione, ma quando ci siamo resi conto che quello che stavamo predisponendo era un disegno di legge che era... gliel'ho detto, l'ha chiamato secondo me correttamente quando ha citato... può essere un ecobonus, può essere un contributo, un incentivo, un finanziamento a delle strategie ma non è di certo una legge sulla mobilità sostenibile, ma non è di certo una legge sulla mobilità sostenibile! Chi voterà questo disegno di legge io penso che farà violenza alla propria intelligenza perché lo sa benissimo che non è disegno di legge.

Presidente - Colleghi per favore...

Gerandin (MOUV') - Questo non è null'altro che una legge sui contributi. Basta, basta, perché cercare di mascherare con... Ma io dico quello che voglio!

Presidente - Colleghi per favore lasciate continuare il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Allora se io dico che secondo me questo è, e lo ripeto, essere incoerenti rispetto ai contenuti della mozione, è lavarsi la coscienza, dire alla gente "abbiamo svolto il compitino", ma il compitino non l'avete svolto perché il vero lavoro inizia da adesso e qualcuno un po' più onesto, tra le file di questo Governo, probabilmente ha fatto trapelare questo e, torno a dire, ne do atto e ne prendo atto, perché probabilmente qualcuno si è reso conto che è finito il tempo di prendere in giro i Valdostani, è assolutamente finito perché non basta il titolo, l'ho già detto. Per noi l'impegno inizierà da adesso in avanti perché riteniamo che sia non utile, necessario ma indispensabile andare in questa direzione ma non sicuramente approvando qualcosa che ha nulla di mobilità sostenibile, perché ha niente che vada in questo senso, ce l'hanno detto fior di professori, fior di esperti, per cui noi pensiamo davvero che questo sia un passaggio poco decoroso e soprattutto sia mascherare quello che è sbarrare una casella perché qualcuno dall'alto continua a pilotare questo Consiglio.

Président - La parole au vice-président Distort.

Distort (LEGA VDA) - Il mio intervento potrebbe essere tanto di replica per occupare lo spazio richiesto disponibile tanto come fatto personale, però cercherei di utilizzare solo i cinque minuti senza avere addizioni semplicemente per rivolgermi alla collega Minelli per l'intervento che ha fatto, dedicato monotematicamente su di me e su uno splendido processo alle intenzioni, per cui, rubando un'espressione già usata dalla collega Spelgatti, la quale avrà diritto di chiedere i diritti per plagio, io le dico: "continui così collega Minelli, continui così perché lei si sta comportando in modo da creare imbarazzo nei confronti del resto della maggioranza di cui lei e la sua forza politica fa parte". Per cui io le dico in questo atteggiamento supponente, non so se si è resa conto, io le chiedo di andarsi a riascoltare, sicuramente sarà fiera di quest'impeto passionale e sotto un certo punto di vista romantico, potremmo anche farle i complimenti, sicuramente dal punto di vista dell'etichetta non è stato un intervento brillante. Io spero che i tutor che voi avete messo a vicinanza della Giunta siano meno supponenti, perché sennò a questo punto veramente il clima, l'atteggiamento di simpatia nei confronti della Giunta sta diventando sempre più forte perché nulla attrae di più della vittima e quindi in questo caso vorrei, e spero per la Giunta, che siano un po' meno supponenti. Tra l'altro io le ricordo che questa sua posizione del sospetto non è - come potrebbe farci notare con tanta competenza la collega Pulz - la filosofia del sospetto, qui siamo alla supponenza del sospetto che era ben descritta da mio nonno quando mi ricordava il proverbio "Chi ha il sospetto ha il difetto". Per cui veramente penso che questa caduta di stile sia abbastanza significativa e che lei la sappia leggere; se lo vuole prendere come consiglio io le dico "usi altri termini, altri modi di porsi", altrimenti fa veramente il nostro gioco a continuare in questo modo.

Concludo il fatto personale: le faccio presente, collega Minelli, che io, diversamente da come lei falsamente ha dichiarato, in Commissione ho sempre partecipato, tranne la settimana scorsa in cui ero sostituito ufficialmente e regolarmente con delega dal collega Aggravi, così come previsto dal regolamento edilizio... del Consiglio. Quindi concludo quest'intervento e mi fa piacere di avere anche generato ilarità perché comunque saper ridere di se stessi è un'occasione per evitare di essere ridicoli.

Président - La parole au conseiller Ferrero.

Ferrero (MOUV') - Io non sarei così caustico, direi che, in un'ondata nostalgica notturna per i tempi della scuola, la collega Minelli ha voluto darci una pagellina, la pagella di metà legislatura o di un terzo di legislatura, quindi la possiamo anche prendere in maniera scherzosa. Certo è che, detto in sintesi, se si mette la carrozzeria di una Ferrari sopra un Ape, quando si schiaccia l'acceleratore non è che ti fa da 0 a 100 in due secondi, ci mette un pochettino di più! Ecco, quello che è stato fatto esattamente è mettere la carrozzeria di una Ferrari a questa legge e poi sotto ha degli articoli che sono articoli da Ape ed è evidente che tutti i rappezzi portati nel corso della seduta a questa legge sono il sintomo evidente che di motore sotto non c'è nulla, ma bisogna dare una bella verniciata alla parte esterna. Io non mi dilungo, perché noi abbiamo passato e stiamo ancora passando una decina di ore a discutere di una cosa che dovrà essere presa con i dovuti tempi - e mi sento colpevole anch'io - abbiamo, ma soprattutto avete perché ci avete portato, abbiamo messo davanti alla trattazione di una legge sulla fibromialgia una cavolo di legge vuota su contributi per auto elettriche. Di questo non riesco a farmi una ragione e penso che su questa questione dovreste farvi anche un piccolo esame di coscienza: una scatola vuota rispetto a un qualcosa che andava a trattare un argomento concreto, un argomento importantissimo, si è scelto di portare avanti questa specie di Ape scassata.

Président - La parole à la collègue Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - In questa situazione surreale che stiamo vivendo da dieci ore in questo Consiglio in un impeto di simpatia nei vostri confronti vi do un suggerimento: non state lì ancora come cani bastonati. Siete la Giunta, rianimatevi! Agli emendamenti rispondono gli Assessori, non risponde la collega Minelli, anzi, Riccarand. Rispondete voi, siete voi che dovete dettare le linee del Governo! Sono dieci ore che è la Minelli - e quindi Riccarand - che sta rispondendo e sta gestendo l'Aula consiliare. Per favore, veramente, cercate di recuperare quel minimo di dignità che vi potrebbe essere rimasta.

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ho apprezzato molto la metafora del collega Ferrero sulla carrozzeria di una Ferrari sopra un Ape, però in realtà qui non c'è nemmeno la carrozzeria, hanno chiamato direttamente Ferrari un Ape ed effettivamente quest'emendamento va in questa direzione, cerca di cambiare il nome e cerca di chiamare l'Ape quella che è l'Ape. Ma siccome su questo ho già abbondantemente parlato durante il mio intervento di questo pomeriggio e siccome i miei colleghi hanno già anche spiegato alcune motivazioni, volevo invece concentrarmi e ringraziare la collega Minelli per lo straordinario giudizio che ha prodotto nei nostri confronti, appunto con le sue reminiscenze d'insegnante, la ringrazio di cuore perché effettivamente essere sottoposti al suo giudizio, al suo interessantissimo giudizio, al giudizio con la quale ormai il figuro Riccarand che con voce stentorea parla per voce sua è una cosa straordinaria, però mi sono chiesto: noi ci sottomettiamo al suo giudizio ma chi può dare un giudizio su di lei? E io una spiegazione a questa domanda l'ho trovata: vede, sono andato un pochino a vedermi, visto che finalmente l'avete fatto, le varie deleghe che sono state ripartite tra i vari tutor di questa maggioranza. Ognuno di questi tutor ha un campo di applicazione, c'è chi si occupa di riforme, c'è chi si occupa di sanità e diritto alla salute, c'è chi si occupa, come Marcello Dondeynaz, di contrasti ai cambiamenti climatici a cui si può ascrivere questa proposta di legge, c'è chi si occupa del pacchetto lavoro e c'è chi si occupa del pacchetto ferrovie. Poi all'interno di questa lista c'è una persona che non ha un ambito di lavoro ma si applica della norma di attuazione sull'idroelettrico. Cioè lei collega Minelli è stata bocciata dalla sua stessa piattaforma Riccarand e le hanno detto: "Senta, visto che lei dà un sacco di giudizi ma non è che sa fare tante cose, si occupi di questa bella norma e faccia solo questo. Il suo tempo arriverà a febbraio 2020 dal programma che avete fornito". Quindi lei che dà giudizi su di tutti è stata bocciata direttamente da Riccarand e dalla sua piattaforma.

Dalle ore 23:36 riassume la Presidenza il presidente Rini.

Rini (Presidente) - La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Intervengo per ribadire quanto già detto, l'intento non è sicuramente distruttivo ma è costruttivo. Non è vero che non vogliamo parlare di mobilità sostenibile, lo vogliamo fare, e come! Noi, guardi collega, vorremmo parlare del piano nazionale integrato dell'energia e clima che non è stato citato e che parla di decarbonizzazione, efficienza energetica e comunicazione. Non ne abbiamo parlato oggi, è stato citato dalla professoressa Vittadini tra le 9 e le 9:20 del giorno della sua audizione ma lei non era presente, è arrivata dopo, forse se l'è dimenticato o le era sfuggito. Volevamo parlare del MAS, mobilità come servizi, che non è stata presa in considerazione e chi abbiamo audito ha ben detto che lo sharing è già passato, adesso si ragiona in questi termini; è un modo per far pagare le persone su un'unica app il proprio spostamento organizzandolo, è un modo per coordinare le società di servizi di autotrasporto, è un modo che guarda al futuro e questo è il nostro compito! Poi in ultimo, mi permetta, vorremmo parlare anche delle suggestioni pervenuteci da Confindustria dall'ingegner Proto che dice sommessamente, come tutti peraltro, mascherando i loro giudizi in complimenti: "Bravi bravi, avete fatto una legge ma provate a guardare oltre, guardate in Europa, guardate la BEI cosa fa". Non si può non osservare la normativa europea che è uscita poco tempo fa; non l'abbiamo neanche considerata malgrado quello che ci hanno detto, proprio non avete voglia di ascoltare! Questo è il problema.

Presidente - Possiamo procedere alla votazione colleghi? Mettiamo in votazione l'emendamento 1 di Lega, MOUV' e Gruppo Misto. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 12

Favorevoli: 12

Astenuti: 23 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Rini, Russo, Testolin, Vesan e Viérin)

Il Consiglio non approva.

All'articolo 1 ci sono gli emendamenti 2 e 3 di Lega, MOUV' e Gruppo Misto e l'emendamento n. 1 dell'Assessore. Cominciamo con l'illustrazione, se qualcuno vuole illustrare gli emendamenti n. 2 con in subordine l'emendamento sempre 2 e poi l'emendamento 3. La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Io cercherò di essere rapido nel limite delle mie umane possibilità e delle possibilità di altri, l'emendamento 2 è il primo degli emendamenti che cercano appunto di portare avanti l'"operazione verità", andiamo ad abrogare i commi 3, 4 e 6 e a inserire un comma 6 bis che cita: "La Regione incentiva il rinnovo del parco auto della Valle d'Aosta attraverso la presente legge" con l'obiettivo di potenziare il numero di auto a trazione elettrica o comunque alternative alla trazione termica tradizionale. Esprimo anche e spiego quello in subordine in modo tale che faccio i due insieme: nel caso in cui non dovesse passare l'emendamento 2, quello in subordine cerca almeno, in coerenza con l'ordine del giorno 1 che è stato presentato, di sopprimere le parole "al piano regionale dei trasporti" proprio perché, come abbiamo detto più e più e più e più e più volte a oggi formalmente non esiste.

Presidente - Chi intende prendere la parola? Ha chiesto la parola la collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Intervengo solo per chiarezza, cioè dichiaro che ADU vota a favore dei 9 emendamenti perché sono perfettamente in linea, anche se mi duole un po' dirlo, con le nostre dichiarazioni in merito al disegno di legge, le dichiarazioni di questo pomeriggio che ora, per pietà umana, non ripeto a partire appunto dal titolo altisonante e inadeguato che chiama in causa la mobilità sostenibile mentre qui, come abbiamo detto, c'è un "barbatrucco" perché si parla di finanziamenti indiscriminati, e quindi sono sì da demonizzare, assessore Testolin, non certo in assoluto. Tutti gli altri emendamenti sono logicamente derivati dal primo, quindi siamo a favore dei 9 emendamenti.

Presidente - Possiamo mettere in votazione l'emendamento 2 della Lega. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 12

Favorevoli: 12

Astenuti: 23 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Rini, Russo, Testolin, Vesan e Viérin)

Il Consiglio non approva.

Emendamento 2 in subordine. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Il Consiglio non approva.

L'emendamento 3 volete illustrarlo? No. Posso dare anche per l'emendamento 3 lo stesso risultato? Stesso risultato.

Il Consiglio non approva.

Emendamento 1 dell'assessore Bertschy nel testo sostitutivo, lo vuole illustrare o mettiamo in votazione l'articolo con l'emendamento nel testo sostituito? Possiamo mettere in votazione l'articolo con l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 23

Favorevoli: 23

Astenuti: 12 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani e Spelgatti)

Il Consiglio approva.

All'articolo 2 vi è l'emendamento 4 Lega, MOUV' e Gruppo Misto. La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - All'articolo 2 andiamo a proporre l'abrogazione della definizione mobilità sostenibile sempre in coerenza con il fatto che riteniamo questa legge non completa e non legata alla regolamentazione della mobilità sostenibile.

Presidente - Ci sono richieste d'intervento? Possiamo porre in votazione? La votazione è aperta sull'emendamento n. 4 all'articolo 2. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 25

Favorevoli: 12

Contrari: 13

Astenuti: 10 (Barocco, Bertin, Marquis, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Russo e Vesan)

Il Consiglio non approva.

Mettiamo in votazione ora l'articolo 2. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 11 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Restano, Sammaritani e Spelgatti)

Il Consiglio approva.

All'articolo 3 vi è l'emendamento n. 5 di Lega, MOUV' e Gruppo Misto e in subordine sempre l'emendamento n. 5, alternativo. La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Vado a illustrare i due emendamenti. In particolare l'emendamento 5 va ad abrogare gli articoli 3 "trasporto pubblico e intermodalità" per le motivazioni già esposte precedentemente, il 4 in particolare sulla mobilità ciclistica. Come abbiamo già sottolineato qui si va semplicemente a ripetere quello che è già previsto in altre leggi e già l'abbiamo detto anche con riguardo alle disposizioni finanziarie. La parte in subordine invece andrebbe a inserire, in coerenza con l'ordine del giorno presentato ed esposto dal collega Gerandin, la possibilità di fare uno studio di analisi - era il combinato disposto di quell'ordine del giorno - per l'utilizzo della tecnologia a idrogeno applicata al trasporto ferroviario non limitandosi soltanto alla trazione elettrica.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento 5 del Gruppo Lega. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 28

Favorevoli: 12

Contrari: 16

Astenuti: 7 (Barocco, Bertin, Mossa, Nasso, Peinetti, Russo e Vesan).

Il Consiglio non approva.

Emendamento 5 in subordine. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato.

Il Consiglio non approva.

Mettiamo in votazione l'articolo 3. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 24

Favorevoli: 23

Contrari: 1

Astenuti: 11 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani e Spelgatti)

Il Consiglio approva.

All'articolo 4 vi è l'emendamento 5 già votato, quindi è stato respinto. Posso mettere in votazione l'articolo 4 con l'emendamento 2 dell'assessore Bertschy? Vuole intervenire il collega Restano, prego.

Restano (GM) - Abbiamo alcune perplessità sull'emendamento dell'Assessore, perché l'Assessore chiede di modificare il comma 2 dell'articolo 4 praticamente laddove c'è scritto: "A tal fine, entro due mesi dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale approva con propria deliberazione, previo parere del CPEL e della Commissione competente, un piano di completamento delle piste ciclabili"; lo vuole modificare togliendo la deliberazione da parte della Giunta e propone di scrivere quanto segue: "La Giunta regionale presenta al Consiglio permanente degli enti locali e alla Commissione consiliare competente un piano di completamento delle piste ciclabili". Potremmo essere d'accordo o non esserlo, però la nostra osservazione è un pochino di coerenza e forse di tecnica, perché il punto 5 dello stesso articolo recita: "Le modalità per l'attuazione dei commi 1, 2, 3 e 4 sono stabilite dalla Giunta regionale con propria deliberazione previo parere delle Commissioni consiliari competenti. In particolare ai fini di cui al comma 2 - quello di cui abbiamo appena parlato - la Giunta regionale entro due mesi dall'entrata in vigore della presente legge approva con propria deliberazione, previo parere delle Commissioni consiliari competenti e del Consiglio permanente degli enti locali, il piano di completamento delle piste ciclabili". L'uno non va d'accordo con l'altro, direi. O modificate entrambi o li lasciate così tutti e due. Era una cosa che avevo già annotato prima dell'emendamento, perché mi sembra una ripetizione, non è nulla di politico, è una contraddizione.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Grazie collega, la proposta di modifica sta nei termini in cui difficilmente entro due mesi si riesce a concludere l'iter amministrativo per l'approvazione di tutti gli enti coinvolti dall'approvazione del piano di mobilità della pista ciclabile ed era per quello che era stato emendato il comma 2. Avete ragione a far notare il fatto che andasse emendato anche il comma 5, quindi se è possibile emendarlo in aula, diventa formale ma anche sostanziale, nel senso che i due commi sono evidentemente collegati, quindi è una dimenticanza della quale mi scuso, ma è corretto.

Presidente - Si può fare se c'è l'accordo ed è un coordinamento... La parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Solo per farmi dire dagli uffici come funziona in questo caso perché è un caso che non ho mai praticato, quindi se ci spiegano un attimo che cosa succede. Cioè se dobbiamo votare la possibile modifica dell'emendamento o se invece l'emendamento basta che venga detto a voce per modificare anche il comma 5.

Presidente - L'emendamento e la correzione devono essere coerenti, ci deve essere il voto dell'Aula ovviamente. Due voti separati, uno sulla correzione e l'altro sul... non si può scindere le due votazioni. È un aggiustamento tecnico, esatto. Collega Gerandin, prego.

Gerandin (MOUV') - Se anche andiamo oltre ai tempi sulla presentazione degli emendamenti, se è un emendamento correttivo lo votiamo, poi è chiaro che non votiamo il contenuto dell'emendamento ma essendo un errore penso che ne prendiamo atto e siamo disponibili a... Non so se c'è possibilità di derogare, se siamo tutti d'accordo...

Presidente - È una conseguenza automatica dell'approvazione dell'emendamento. In sede di coordinamento formale in automatico viene approvato. Restano ha chiesto la parola, prego.

Restano (GM) - Visto che abbiamo trovato la soluzione, per noi va bene anche se forse formalmente non ci sta, però siamo d'accordo a non ostacolare l'approvazione della legge perché giustamente va approvata ma non condividiamo l'emendamento, non lo condividiamo perché per noi era più corretto nella formulazione precedente. È ovvio che c'è un problema di tempo, è vero, lo riconosciamo, ma a volte la fretta è cattiva consigliera soprattutto in Commissione dove non ci si può confrontare col Governo. Comunque per noi va bene.

Presidente - Quindi mettiamo in votazione l'emendamento 2 dell'assessore Bertschy che comporta automaticamente il coordinamento formale del comma 5. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 23

Favorevoli: 23

Astenuti: 12 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani e Spelgatti).

Il Consiglio approva.

Stesso risultato per l'articolo 4? Stesso risultato.

Il Consiglio approva.

All'articolo 5 vi è l'emendamento n. 6 di Lega, MOUV' e Gruppo Misto. Lo date per illustrato? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 31

Favorevoli: 12

Contrari: 19

Astenuti: 4 (Mossa, Nasso, Russo e Vesan).

Il Consiglio non approva.

Mettiamo ora in votazione l'articolo 5. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 23

Favorevoli; 23

Astenuti: 12 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani e Spelgatti).

Il Consiglio approva.

Stesso risultato per l'articolo 6? Stesso risultato.

Il Consiglio approva.

All'articolo 7 vi è innanzitutto l'emendamento 7 di Lega, MOUV' e Gruppo Misto. Lo date per illustrato? Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 31

Favorevoli: 12

Contrari: 19

Astenuti: 4 (Mossa, Nasso, Russo e Vesan)

Il Consiglio non approva.

Vi è poi l'emendamento n. 1 del Movimento 5 Stelle. La parola alla collega Nasso.

Nasso (M5S) - Il nostro emendamento vuole andare su una sorta di equità, ne abbiamo già parlato questo pomeriggio, non mi dilungo di nuovo. In buona sostanza scrivo che i contributi sono commisurati alla rispettiva situazione economica equivalente risultante, il famoso Isee, sulla base di fasce determinate con deliberazione della Giunta regionale. Ecco, così come è impostata questa legge, indipendentemente dagli stipendi, i contributi non cambiano. Faccio un esempio sciocco: chi guadagna 5 mila euro al mese avrà lo stesso contributo per comprare una bicicletta elettrica di chi ne guadagna 1.500 che è più o meno uno stipendio medio normale e dunque a noi non sembra corretto, non sembra equo andare nella direzione di non dare un certo valore al reddito. Capiamo bene che la ratio della legge è l'ambiente, infatti abbiamo fatto di tutto per migliorare questa legge, ma secondo noi su questo punto rimane davvero importante cercare di andare in un senso di equità.

Presidente - Possiamo mettere in votazione? Votazione aperta. Votazione chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 5

Favorevoli: 5

Astenuti: 30 (Aggravi, Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Ferrero, Fosson, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Restano, Rini, Sammaritani, Spelgatti, Testolin e Viérin).

Il Consiglio non approva.

Vi è poi l'emendamento n. 1 di ADU. La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) -. Quest'emendamento ha lo scopo di controllare che i contributi siano concessi a chi esercita attività economica solo se è in regola con gli adempimenti contributivi e questo possiamo controllarlo attraverso il DURC, il documento unico di regolarità contributiva che appunto attesta... come sapete benissimo, è inutile che ve lo spieghi. Chiaramente questo riguarda le ditte e le aziende.

Presidente - Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Rini, Testolin e Viérin)

Il Consiglio non approva.

Mettiamo ora in votazione l'articolo 7. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 23

Favorevoli: 23

Astenuti: 12 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani e Spelgatti).

Il Consiglio approva.

All'articolo 8 vi è l'emendamento n. 8 di Lega, MOUV' e Gruppo Misto. La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Quest'emendamento ha l'obiettivo di trasformare sostanzialmente la concessione a fondo perso dei contributi in contributi in conto interessi. L'obiettivo è da un lato cercare di aumentare la possibilità di realtà che possono beneficiare dei contributi a fronte delle disponibilità finanziarie che ci sono e superare la logica del fondo perso anche in ottica di discussioni che sono già state fatte anche in sede di Commissione e anche in quest'aula con l'intenzione di superare appunto la vecchia logica di un contributo dato a fondo perso rispetto ad andare a compensare il costo del denaro per chi fa un acquisto di veicoli.

Presidente - Ci sono richieste d'intervento? Possiamo porre in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 30

Favorevoli: 12

Contrari: 18

Astenuti: 5 (Marquis, Mossa, Nasso, Russo e Vesan).

Il Consiglio non approva.

Vi è poi l'emendamento 1 bis con un subemendamento della maggioranza. Qualcuno lo vuole illustrare? La parola al collega Mossa e poi si metterà in votazione l'1 bis con il subemendamento delle forze di maggioranza.

Mossa (M5S) - La ratio di quest'emendamento è fissare un tetto ai contributi. Pur consapevoli che la ratio di questa legge non è di natura assistenziale ma persegue l'obiettivo di promuovere la sostituzione sul nostro territorio dei mezzi di trasporto più inquinanti con quelli più virtuosi dal punto di vista delle emissioni, riteniamo che il tetto di 50 mila IVA esclusa sia importante in quanto s'ipotizza che chi può acquistare veicoli di valore superiore a detta soglia probabilmente non necessiti di contributi finanziari. L'incentivo regionale, combinato con quello statale, è indirizzato ai cittadini che ponderano la loro scelta di acquisto in base al risparmio economico, perciò, trovandosi davanti all'opzione di acquistare un veicolo o di sostituire il proprio, prediligeranno quello a basse emissioni perché, grazie ai contributi, risulterà più economico o al limite dello stesso valore di quello meno virtuoso. È presumibile invece che chi può permettersi l'acquisto di modelli il cui valore supera la soglia di 50 mila euro e se consideriamo l'IVA parliamo di veicoli con costo che supera i 70 mila, non ponderi più la sua scelta sul risparmio ma in base ad altri fattori slegati da quello economico e l'incentivo in questo caso diverrebbe solo un plus verso un acquisto che probabilmente sarebbe avvenuto comunque anche senza contributi. Su questi articoli ci siamo confrontati con la maggioranza che ha proposto di alzare questo tetto, questa soglia da 50 mila a 60 mila, quindi di alzarla di 10 mila euro. L'alternativa sarebbe stata non avere una soglia, quindi ci va bene anche l'emendamento della maggioranza in questo caso, quindi voteremo a favore anche dei 10 mila euro in più.

Presidente - Non ci sono altri interventi? Allora mettiamo in votazione il sub emendamento che integra anche l'emendamento 1 bis. Votazione aperta. Votazione chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 23

Favorevoli: 23

Astenuti: 12 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani e Spelgatti).

Il Consiglio approva.

Vi è poi l'emendamento n. 2 del Movimento 5 Stelle. Lo volete illustrare? La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Quest'emendamento è finalizzato a non demandare alla Giunta regionale la definizione delle categorie di veicoli incentivabili, limitandole esclusivamente alle limitazioni delle emissioni. Inoltre quest'emendamento prevede che l'eventuale sostituzione non sia per forza legata alla sostituzione con mezzo della medesima categoria. Per concludere, ulteriore modificazione sempre prevista da questo emendamento sempre sullo stesso articolo 8 comma 2 è che la modulazione già prevista, che è stata approvata in Commissione relativa al livello di emissioni del mezzo acquistato, si è estesa anche al livello d'inquinamento del mezzo rottamato e quindi il fatto di citare un surplus di finanziamento in funzione della rottamazione noi insistevamo perché fosse espressamente modulato per le diverse categorie di rottamazione. Abbiamo preso la rottamazione di euro 0,1,2,3 e 4 e che quindi questo surplus fosse debitamente proporzionato in tal senso.

Se non ho capito male la maggioranza vuole demandare questa possibilità a discrezione della Giunta, mentre noi vorremmo che la stessa fosse inserita in legge.

Presidente - Ci sono richieste d'intervento? Mettiamo in votazione l'emendamento 2 del Movimento 5 Stelle. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 5

Favorevoli: 5

Astenuti: 29 (Aggravi, Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Distort, Farcoz, Ferrero, Fosson, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Restano, Rini, Sammaritani, Spelgatti, Testolin e Viérin).

Il Consiglio non approva.

Emendamento n. 2 di ADU. La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Per spiegarvi la ratio di questi due emendamenti mi permetto una breve precisazione in premessa anche un po' in risposta al presidente Nogara che oggi mi ha ingiustamente tirato le orecchie. Volevo dire che da parte mia cerco di partecipare a quante più Commissioni riesco, essendo per il momento da sola in Consiglio e non mi sono prestata a lavorare di più su questa legge perché l'impianto secondo noi è, come ho già detto questo pomeriggio, limitato e sarebbe un po' da rifare salvando certo gli articoli che infatti avranno il nostro voto favorevole. Ma se davvero volessimo parlare di mobilità sostenibile, ci sarebbe tutto un altro lavoro da fare perché la mobilità sostenibile è un concetto serio, non è un'etichetta buona per tutte le occasioni, in questo momento del Friday for futures, e che di fatto poi questa legge non ci impegna nella direzione davvero auspicata dai nostri giovani.

In Commissione e anche ad alcuni di voi personalmente, senza peraltro suscitare entusiasmi, ho più volte detto che secondo noi una legge o è sociale o proprio non è. Non esiste una legge che non sia sociale, altrimenti facciamo, come dicevamo questo pomeriggio, ambientalismo da salotto, magari anche giardinaggio e mi ricordo il nostro amico Chico Mendes, perché qui siamo di fronte a una girandola di finanziamenti a fondo perduto senza alcun criterio. Quindi noi ci siamo impegnati a emendare questo aspetto mancante e anche mi permetto di ricordare al Presidente a trovare persone davvero competenti. L'audizione che forse ha sparigliato di più le carte, insieme a quella dell'assessora Lapietra, è stata quella della professoressa Vittadini -che abbiamo proposto noi modestamente -che poi realtà molti non hanno gradito perché la professoressa ha detto chiaramente a chi ha voluto intendere che questa legge non è adeguata rispetto a quella rivoluzione che sarebbe la mobilità sostenibile, la rivoluzione del nostro modo di spostarci tutti i giorni.

E allora vi illustro velocemente gli emendamenti anche se credo che siano abbastanza chiari. Il primo è volto a introdurre appunto questo criterio di proporzionalità nella contribuzione a favore dei soggetti privati che vogliono acquistare veicoli a bassa emissione. Noi confermiamo un'ampia platea di soggetti beneficiari, perché appunto abbiamo a cuore questo risultato in termini d'impatto ambientale ma proponiamo di prevedere, poiché questi veicoli costano molto, un criterio maggiormente incentivante all'acquisto per chi ha appunto un reddito basso e non potrebbe sostenere una spesa proibitiva. Quindi abbiamo messo queste fasce che potete vedere, proponiamo di elevare al 40% della spesa ammissibile la misura del contributo per chi abbia un Isee inferiore a 15 mila euro, al contempo si propone di diminuire la percentuale per i soggetti beneficiari con redditi molto alti, un Isee pari o superiore a 40 mila euro, la percentuale e il limite massimo di importo rimarrebbero invariati per la fascia intermedia, diciamo con un Isee superiore ai 15 mila e inferiore ai 40 mila. In considerazione dell'aumento complessivo della spesa proponiamo infine di rimodulare questo contributo per i soggetti che esercitano attività economica portandolo - a seconda che quest'ultima sia o meno attinente al trasporto dei passeggeri - da 8 mila a 13 mila euro. E questo è il 2.

Presidente - Possiamo mettere in votazione l'emendamento? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 16

Contrari: 17

Astenuti: 2 (Bertin e Minelli)

Il Consiglio non approva.

Emendamento n. 3 del Movimento 5 Stelle. Per l'illustrazione... prego collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Abbiamo formulato in subordine all'emendamento 1, perché avevamo il sospetto che l'avreste bocciato, un altro emendamento che propone, sempre in considerazione dell'elevato costo di questi veicoli a bassa emissione, un criterio maggiormente incentivante all'acquisto per coloro che, visto il basso reddito, dovrebbero sostenere una spesa proibitiva. In questo caso il contributo rimarrebbe riconosciuto nella percentuale del 25% e con un limite massimo di 5 mila euro per tutti, indipendentemente dall'Isee, ma verrebbe prevista a titolo incentivante, in favore di chi ha un Isee inferiore a 20 mila euro, la possibilità di ottenere un aumento della percentuale di contribuzione al 40%, abbiamo pensato per un importo massimo di 7 mila euro. È un bellissimo emendamento questo.

Presidente - Avevo messo prima l'altro emendamento perché in ordine cronologico, questo era in subordine. Prima veniva quello del Movimento 5 Stelle in ordine testuale. Ormai l'abbiamo discusso e lo mettiamo in votazione. Mettiamo in votazione quindi l'emendamento n. 3 di ADU. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 31

Favorevoli: 16

Contrari: 15

Astenuti: 4 (Bertin, Marquis, Minelli e Morelli).

Il Consiglio non approva.

Emendamento 3 del Movimento 5 Stelle. La parola per l'illustrazione al collega Vesan.

Vesan (M5S) - È un emendamento molto stringato sulla scorta del fatto che abbiamo previsto, con emendamenti presentati in Commissione ed emendamenti presentati in quest'aula la possibilità di modulare il finanziamento e quindi di poter suddividere quello che prima era un tetto di 5 mila non modulato e d'individuare un importo superiore, pari a 6 mila euro; non è un grande incremento, siamo tutt'ora molto invidiosi delle proposte sulla mobilità sostenibile fatte dalla Regione Lombardia che riesce ad assegnarne 8 mila, però ci sembrava un primo passo in caso di rottamazione di mezzo particolarmente inquinante e acquisto di mezzo particolarmente virtuoso poter concedere un contributo un po' più alto anche perché il valore di questi mezzi è effettivamente elevato.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento 3 del Movimento 5 Stelle. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 23

Favorevoli: 23

Astenuti: 12 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani e Spelgatti).

Il Consiglio approva.

Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 8? Stesso risultato.

Il Consiglio approva.

All'articolo 9 vi è l'emendamento n. 4 del Movimento 5 Stelle. Per l'illustrazione la parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Questa legge vuole essere sostanzialmente una legge che riduce le emissioni di CO2, perché quella che viene fatta è una proposta di sostituire mezzi particolarmente inquinanti con mezzi poco inquinanti. Sulla scorta di questo arriviamo ad assegnare una contribuzione che, al di là del valore massimo assoluto, assegna un valore percentuale per gli autoveicoli del 25%, sia da parte dei singoli cittadini che da parte delle imprese.

Sulla scorta di questo, ci sembrava invece assolutamente incongruente con la finalità di questa legge inserire un contributo pari al 50% per l'acquisto di una bicicletta a pedalata assistita, - mezzo che, è vero, può essere usato per la mobilità, nel senso che viene utilizzato per sostituire un'auto, ma ciò non è previsto dalla legge - , in tantissimi casi, per quello che abbiamo potuto verificare anche dalle audizioni nei confronti dei rivenditori di biciclette a pedalata assistita, si tratta fondamentalmente di mezzi di svago, lo stesso dicasi per molti hoverboard o monopattini che hanno effettivamente dei valori di mercato decisamente bassi. Sulla scorta di questo, il finanziare al 50%, cioè proporzionalmente riconoscere la necessità di un'incentivazione maggiore agli elementi destinati allo svago rispetto a quella che in Val d'Aosta è tristemente ancora una mobilità indispensabile, cioè quella veicolare, fintanto che non avremo dei mezzi pubblici sostenibili adeguati; ci sembrava assolutamente incongruente, cioè sostanzialmente noi finanziamo di più chi rinuncia a pedalare sulla sua bicicletta prendendone una a pedalata assistita che consuma di più, rispetto a chi rottama un'auto a gasolio per prendersi un'auto interamente elettrica. Quindi, tenendo invariati comunque i tetti previsti, volevamo che l'acquisto di una bicicletta elettrica - che ormai si trovano anche al valore di soli 600 euro - fosse finanziato solamente al 20% riservando le risorse, che come abbiamo tutti potuto vedere sono piuttosto limitate, alla possibilità di finanziare l'acquisto di mezzi che effettivamente riducano l'emissione di CO2.

Presidente - Possiamo mettere in votazione, colleghi, l'emendamento 4 del Movimento 5 Stelle? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 7

Favorevoli: 5

Contrari: 2

Astenuti: 28 (Aggravi, Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Ferrero, Fosson, Gerandin, Luboz, Manfrin, Marquis, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Rini, Sammaritani, Spelgatti, Testolin e Viérin).

Il Consiglio non approva.

Mettiamo ora in votazione l'articolo 9. la votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 23

Favorevoli: 23

Astenuti: 12 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani e Spelgatti).

Il Consiglio approva.

Posso dare stesso risultato per l'articolo 10? Stesso risultato.

Il Consiglio approva.

All'articolo 11 vi è l'emendamento n. 9 di Lega, MOUV' e Gruppo Misto. La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Questo è l'ultimo emendamento, poi io ho finito per oggi. La sostituzione dell'articolo 11 vuole presentare un tentativo di soluzione sociale, questo lo possiamo dire. Il costo delle auto elettriche è notevole, l'hanno detto tutti, crediamo che ci sia la possibilità per una transizione ancora, perché il 2040 che sembra dietro l'angolo in realtà non lo è poi così tanto; proponiamo dei contributi a favorire altre forme alternative alla trazione termica tradizionale e in particolare a favorire l'installazione di impianti a gas metano o a gas naturale liquefatto per sostituire un parco auto vetusto. Questo articolo va a sostituire l'articolo 11 attuale del rinnovo del parco veicoli di proprietà pubblica, crediamo, come forse avevo già accennato in discussione generale, che se ci deve essere un rinnovo del parco auto di proprietà pubblica è bene che sia la stessa Regione, di concerto anche con gli enti locali, a definire un piano coeso e non a favore di una misura che è sicuramente più destinata a dei soggetti privati.

Presidente - Ci sono richieste d'intervento su questo? Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 31

Favorevoli: 12

Contrari: 19

Astenuti: 4 (Mossa, Nasso, Russo e Vesan).

Il Consiglio non approva.

Vi è poi un emendamento del collega Barocco.

Barocco (UV) - Emendamento che chiede di togliere la dizione "Con sede sul territorio nazionale", di sopprimerla per esigenze di compatibilità con le normative europee.

Presidente - Se siete d'accordo discutiamo prima dell'emendamento 2 bis del Movimento 5 Stelle e poi l'emendamento lo mettiamo in votazione con l'articolo. Emendamento 2 bis del Movimento 5 Stelle, forse è decaduto perché è identico all'emendamento 2 già respinto, quindi questo è decaduto. Possiamo quindi mettere in votazione l'articolo 11 emendato con l'emendamento illustrato dal collega Barocco.

La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 24

Favorevoli: 23

Contrari: 1

Astenuti: 11 (Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani e Spelgatti).

Il Consiglio approva.

Stesso risultato per l'articolo 12? 13? 14? 15? Stesso risultato.

Il Consiglio approva.

All'articolo 16 c'è l'emendamento n. 5 del Movimento 5 Stelle. La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Questo è l'ennesimo emendamento volto a limitare l'assoluta discrezionalità della Giunta rispetto al potere legislativo dell'Aula e quindi relativamente all'ecobonus noi proponiamo di sostituire le parole "può prevedere" che garantisce un'assoluta discrezionalità alla Giunta anche nel merito della concessione con "concede nei limiti della disponibilità del bilancio", cioè nel momento in cui c'è la richiesta e c'è la disponibilità di bilancio, decade la discrezionalità della Giunta, perché si deve attenere a un testo di legge regionale. Quindi sulla scorta di questo proponiamo questo piccolo emendamento.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 4

Favorevoli: 4

Astenuti: 31 (Aggravi, Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Ferrero, Fosson, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Pulz, Restano, Rini, Sammaritani, Spelgatti, Testolin e Viérin).

Il Consiglio non approva.

Mettiamo in votazione l'articolo 16. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 23

Favorevoli: 23

Astenuti: 12 (si sono astenuti i consiglieri Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani e Spelgatti).

Il Consiglio approva.

Stesso risultato per l'articolo 17? 18? 19? 20? 21 comprensivo dell'emendamento n. 2 della Commissione che è sostitutivo? 22? Stesso risultato.

Il Consiglio approva.

Prima di porre in votazione la legge nel suo complesso, chiedo se ci sono ancora richieste d'intervento. La parola al presidente Fosson.

Fosson (PNV-AC-FV) - Solo per ringraziare tutti quelli che in questi giorni hanno lavorato su questi testi, su questi argomenti, la Commissione. Io direi che è in atto una grande rivoluzione per tutto quello che riguarda la nostra vita, la nostra attività in relazione all'ambiente e ai cambiamenti climatici. Su questo ci saremo, oggi è stato fatto un primo passo, speriamo di farne altri presto insieme.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Anch'io per ringraziare quest'incredibile involuzione che siamo riusciti a votare quest'oggi, cioè un ritorno al passato di quelli peggiori che hanno caratterizzato la storia economica e politica di questa regione, ancora una volta contributi a fondo perduto, in questo caso addirittura anche ovviamente senza guardare minimamente neanche il reddito, anzi, la maggioranza ha votato addirittura contro quello che doveva essere un limite di reddito, quindi è stata proprio l'apoteosi! Benissimo, c'è stata una involuzione sicuramente, altro che rivoluzione Presidente e questo chiaramente segnerà il destino spero positivo da un punto di vista climatico della Valle d'Aosta che sicuramente con queste 300 auto elettriche avrà un balzo in avanti, il ghiacciaio non si scioglierà più, comincerà a nevicare per metri, metri e metri e avremo degli inverni freddissimi con buona pace del nostro clima.

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Naturalmente questa non è la legge che ci entusiasma però vorremmo ricordare che in quest'aula ai fini del contenimento dei cambiamenti climatici le votazioni sono sempre state un po' scadenti e lacunose. Questa è l'aula nella quale si è scelto d'investire sui treni bimodali che adesso sono serenamente arrivati in Valle d'Aosta grazie ai quali la riduzione di emissione di CO2 sul territorio valdostano sarà assolutamente uguale a quella dei treni che avevamo prima. Questa è un'Aula in cui sulla legge di bilancio approvata da questa maggioranza, ma peraltro già predisposta dalla precedente maggioranza, c'erano un sacco di proposte assolutamente e fortemente finalizzate a incrementare l'emissione di CO2. Questa legge farà un piccolo passo come ha ricordato appena adesso il collega Cognetta, solamente 300 automobili, ma sarà per la prima volta un passo nella direzione giusta. È sicuramente troppo poco, c'è ancora un sacco di strada da fare, non ce la sentiamo di festeggiare per la qualità di questo testo di legge ma almeno per l'inizio della strada.

Presidente - La parola al collega Lucianaz.

Lucianaz (LEGA VDA) - Solo per affermare il voto contrario mio e immagino del Gruppo, è un piccolo passo, per me molto piccolo e quasi ipocrita, se mi è permesso. Da domani avremo sempre uno stabilimento a 500 metri dal centro storico che continuerà a produrre acciaio, avremo sempre camion stracarichi che portano pietre dal fondo valle in cima alla valle non so per quali interessi, avremo treni a diesel che arriveranno ad Aosta come al solito e tutto questo per dire che non cambierà la situazione climatica della Valle d'Aosta. Qualcuno comunque domani si prenderà dei meriti ma saranno dei meriti veramente effimeri.

Presidente - Se non ci sono altre richieste possiamo mettere in votazione... Ha chiesto la parola la collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Molto brevemente solo per dire che c'è soddisfazione per l'approvazione di questa legge perché è un provvedimento importante. Per il resto sicuramente da parte mia una profonda amarezza per la strumentalizzazione e per le distorsioni che da più parti sono pervenute durante tutta la giornata ma non posso che dire che non ce lo aspettassimo!

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - Collega Minelli, bisogna chiamare le cose con il loro nome, questa per voi è la fine di un incubo, è la fine di un incubo! Ma attenzione, se per il futuro vi permetterete ancora di dare dei titoli strambi a leggi che poi sono vuote, faremo le 4, le 5, le 6, vi terremo qui e non passeranno, vedrete che non passeranno perché questa volta abbiamo voluto aprire le nostre braccia e dire: "Va bene, ve la lasciamo passare" ma la prossima... sappiate che sarà la prima e l'ultima volta, ricordatevelo!

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Collega Minelli, ha ragione il collega Ferrero, solo una battuta: per lei, per voi è la fine di un incubo. Io penso che per il presidente Fosson e per la sua maggioranza oggi l'incubo sia veramente iniziato. Tutta la mia umana solidarietà, Presidente.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Volevo dire la stessa cosa anche perché sappiamo benissimo che andando avanti sarà esattamente lo stesso film in cui ci ritroveremo. Per cui vi auguro assolutamente buon lavoro.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - La ringrazio, collega Minelli, sicuro che lei invece non strumentalizzerà nulla, domani sui titoli di giornali e sui social sicuramente non rivendicherà il merito di aver fatto una legge che rivoluziona il clima in Valle d'Aosta e che lancia questo nuovo laboratorio climatico. Siamo sicuri che lei non farà alcuna strumentalizzazione, anzi, ricondurrà ovviamente questa legge sul risultato nei canoni che le si confanno, ovvero che domani tanti, magari migliaia di Valdostani, si precipiteranno in una concessionaria pensando di poter comprare una macchina elettrica a spese della Regione e rimarranno ovviamente in maniera cocente delusi.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Non posso che esprimere velocemente il nostro profondo rammarico perché vi ricordo che una legge o è sociale o non è. Buonanotte a tutti.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Visto che abbiamo fatto più di mezzanotte e la minoranza ha detto che ci ha voluto tenere qua, permettete anche a noi di dire due cose. Io da una parte esprimo soddisfazione invece per l'approvazione di questa legge, poteva essere migliore, sicuramente, poteva essere peggiore, ma oggi c'è una legge che dà dei contributi a fondo perso come nelle altre Regioni a trazione leghista. Quindi anche noi, ed è il mio dispiacere, ci stiamo nazionalizzando. Peccato.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Per esprimere il nostro voto di astensione perché ritengo che abbiamo perso un'occasione per dare veramente una svolta e non solo per scrivere i titoli di un libro. Si poteva fare molto meglio, penso peggio sarebbe stato difficile per rispondere al collega Bianchi, però si poteva far meglio, ci si poteva impegnare di più, si poteva approfondire di più. Io mi auguro che con le aperture che ha fatto l'Assessore immediatamente si possa riprendere a lavorare su questo testo di legge e guardare avanti verso il futuro.

Presidente - La parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - Sarò velocissimo. Sempre per la teoria del predicare bene e razzolare bene, adesso ci auguriamo che tutti i colleghi che hanno votato contro l'approvazione di questa legge poi eviteranno di usufruire degli incentivi, delle agevolazioni, perché noi ovviamente saremo qua a osservare e controlleremo se ne usufruirete o meno e quindi se siete soltanto degli ottimi predicatori ma dei cattivi razzolatori.

Presidente - La parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Siamo abbondantemente dopo mezzanotte per cui sarò brevissimo. Io mi auguro davvero, almeno per quello che mi riguarda, di sbagliarmi e che sia veramente la svolta ecologica, la svolta del fossil fuel free, il futuro del discorso ambientale valdostano... però io ho un timore: vede, collega Bianchi, quando una persona così importante come lei della maggioranza appena prima dell'approvazione della legge dice "potevamo fare peggio", io ho davvero timore che abbiamo superato anche il limite del buonsenso.

Presidente - La parola al collega Bianchi, per fatto personale.

Bianchi (UV) - Vede collega Gerandin, poteva essere peggio, sa perché collega Gerandin? Perché si poteva fare come si è fatto fino a oggi, non fare niente.

Presidente - Possiamo mettere in votazione? Colleghi, non ci sono altre richieste? Vi chiedo l'ultimo minuto di attenzione, per cortesia. Possiamo mettere in votazione la legge nel suo complesso? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 25

Favorevoli: 23

Contrari: 2

Astenuti: 10 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani e Spelgatti)

Il Consiglio approva.