Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 973 del 3 ottobre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 973/XV - Inizio della discussione generale sul D.L. n. 4: "Disposizioni regionali per lo sviluppo della mobilità sostenibile sul territorio" e sulla P.L. n. 26: "Principi e obiettivi in materia di mobilità sostenibile".

Rini (Presidente) - Trattiamo il punto 49.01 insieme al 50.01 e si esamina il nuovo testo delle Commissioni. Per l'illustrazione la parola al collega Barocco.

Barocco (UV) - Quello che si può senz'altro dire senza essere smentiti è che questo è stato un processo lungo; poi sulla partecipazione potremo tornarci più tardi. Vi sono state delle audizioni nella prima fase della legge e delle audizioni nella seconda fase. Devo dire che probabilmente la sospensione prima della pausa estiva ha contribuito anche a dare la possibilità alla Commissione di audire delle persone, dei professori che ci hanno senz'altro portato dei contributi interessanti. Non vorrei ricordare un susseguirsi di responsabili politici che si sono penchés su questa legge, Roscio Guichardaz, Aggravi, Distort, tutte le forze politiche, non ultima in effetti la mozione del Movimento 5 Stelle che ha fatto senz'altro da pungolo, perché questa legge sulla mobilità sostenibile avesse un abbrivio, poi i giudizi qui possono essere diversi. Gli assessori Testolin, Bertschy, Chatrian e anche gli assessori che hanno ricoperto questa carica nel passato, sono stati senz'altro di aiuto. E i funzionari dei due assessorati hanno avuto una collaborazione, perché questa effettivamente è una legge che è frutto di tanti confronti e di tante discussioni. Il risultato senz'altro può essere migliorato: quando mai, penso, si possa raggiungere l'ottimo? L'ottimo non è di questo mondo, per me, e quindi penso che senz'altro si poteva fare meglio, ma è un piccolo passo e, da buon montanaro, passo dopo passo si arriva alla cima. Abbiamo fatto un gruppo di lavoro, abbiamo fatto delle riunioni congiunte di Commissioni e qui ringrazio il presidente Nogara e i membri di tutte e due le Commissioni che hanno lavorato con noi, dei gruppi di lavoro anche informali.

Per alcune vicende politiche, ci sono stati dei momenti in cui c'è stata più partecipazione e momenti in cui c'è stata meno partecipazione. Ci siamo dovuti confrontare con norme nazionali, norme europee, sensibilità diverse, però come vi dicevo è anche un piccolo passo concreto verso il controllo del cambiamento climatico. Questa settimana abbiamo visto i ragazzi di Greta e non solo. Io non vorrei collegare i ragazzi solo a Greta, la quale probabilmente è stata solamente lo stimolo, ma io voglio cercare di dare, come effettivamente penso, a questi ragazzi che sono stati nelle nostre strade, nelle nostre piazze, una capacità di autocritica e di autocoscienza che va al di là dei messaggi che sono diffusi con tanto vigore in questo periodo. Quello che mi sento di dire è: facciamo attenzione a queste richieste e soprattutto cerchiamo di non deluderli. Di un incontro che c'è stato con autorità istituzionali, anche con la Giunta, mi hanno riferito che questi ragazzi hanno parlato di aria fritta. Beh, che cosa ci si poteva aspettare! Io ho fatto il contestatore e quando avevo di fronte l'istituzione non potevo che essere da pungolo e avere certi atteggiamenti, ma non vediamoli come un atteggiamento negativo: se non si è rivoluzionari a vent'anni - parlo di tutto l'arco ideologico da destra a sinistra - quando lo si è? Soprattutto, io penso, non diamo delle risposte con l'ennesimo tavolo. Se ci saranno dei tavoli, cerchiamo che siano produttivi.

Ma torniamo alla legge. Noi abbiamo audito delle categorie economiche, abbiamo audito la Confindustria, la CNA, Confcommercio e la Vitadini, che è una di quelle professoresse che abbiamo audito, la quale ha rimarcato l'utilità di avere dei processi partecipati. C'è un largo modo di intendere il processo partecipato e noi ci siamo collocati, diciamo, verso la metà. Ovviamente sarebbe stato più opportuno avere più tempo, ma già comunque con le categorie e gli esperti che abbiamo audito, abbiamo avuto dei dati interessanti. Parlo di Confindustria, che ci ha detto che la nostra è una regione virtuosa, anche dal punto di vista soprattutto del parco di automezzi pubblici, rispetto non solo all'Italia ma anche all'Europa. Ci ha segnalato una cosa che conoscevamo, cioè di lavorare per aumentare l'attrattività del trasporto pubblico. Ci ha messo in evidenza il contratto di servizio che scade nel 2027, però ci sono dei momenti ancora per migliorare anche quel contratto di servizio.

La collega, ma io la preferisco definire ingegnere La Pietra perché, nonostante sia assessore al Comune di Torino, io ritengo che unanimemente le si possa riconoscere una professionalità non trascurabile, ci ha lasciato delle suggestioni interessanti riguardo all'idrogeno. Su questo probabilmente nella legge manca qualcosa. Si potrà fare qualcosa probabilmente all'articolo 16, dove si parla di ulteriori iniziative e dove la Giunta regionale ha degli spazi per fare delle attività di ricerca e di specializzazione o di sperimentazione, per meglio dire.

Poi ci ha messo in evidenza una cosa che si comincia a percepire e che è il concetto di proprietà dell'auto. L'auto non più come un bene personale, ma un servizio. Questo nella nostra legge c'è, nelle prime stesure non si parlava di noleggio di lunga durata e neanche di leasing, invece in questa nuova versione c'è, perché la macchina non sarà più un mezzo quasi di proprietà e di affetto, ma un mezzo che serve per degli spostamenti, un veicolo.

Dicevo che Vitadini ha parlato di partecipazione. Ci sono state delle domande: era meglio fare prima il piano di mobilità o la legge sostenibile? La risposta della Vitadini è stata interlocutoria. Ha messo in evidenza che ci sono ancora dei momenti in cui il piano del traffico sarà sottoposto al processo di valutazione ambientale e in quel momento si potranno fare e mettere a fattor comune anche delle considerazioni più generali di compatibilità tra la legge di mobilità e il piano del traffico. Ci ha parlato della mobility service e del concetto che la mobilità è un servizio, quindi un'integrazione tra le varie fonti e questa necessità di coinvolgimento. Poi abbiamo avuto gli architetti e gli ingegneri, la CNA e la Confcommercio, che sono entrati su dei temi molto puntuali, alcuni dei quali sono stati anche discussi e inseriti nel nostro disegno di legge.

È stato detto che è una legge di contributi, ma lo vedremo poi nell'analisi puntuale dell'articolato. Certo che ci sono i contributi, ma questa è una legge per modificare certi comportamenti. Per modificare i comportamenti, ci sono in genere due attività che possono essere poste in essere dalle amministrazioni: un'attività punitiva e un'attività premiante. Noi abbiamo scelto un'attività premiante. Il 90 percento delle leggi di mobilità presenti nel nostro paese, sia che siano state redatte dal governo o dalle regioni, hanno dei caratteri incentivanti e quindi di contribuzione o di facilitazione. Se invece ci spostiamo verso nord, in paesi con un più alto grado di senso civico, è chiaro che forse certe leggi sono nel contempo anche sanzionatorie, se così si può dire; diciamo che viene meno il carattere incentivante, tramite incentivi che siano di tipo monetario o di facilitazione all'uso di buone pratiche.

L'elaborazione di questa legge è stata lunga, ma è stata portata avanti anche grazie al contributo, lasciatemelo dire, del Movimento 5 Stelle, nella persona del consigliere Mossa, il quale si è battuto per modificare il concetto con cui ci confrontavamo. C'era un disegno di legge che elencava tutta una serie di caratteristiche di questi veicoli per i quali si andava più o meno a intervenire: plug-in e ibridi elettrici. Dopo averne discusso - devo dire che c'è stata anche una unanimità che andava al di là delle singole forze e che si è esplicitata durante la discussione - all'articolo 2 comma b, abbiamo definito il veicolo a bassa emissione un veicolo che produce emissione di anidride carbonica non superiore a 70 grammi per chilometro. Penso che questo abbia una caratteristica anche tecnica, non limitante e non limitata solo alla tecnologia attuale. Se le industrie automobilistiche, oppure la ricerca produrranno dei veicoli, dei mezzi di locomozione che rientreranno in tali categorie, questa legge è già pronta. Tra l'altro nell'articolato è previsto che la Giunta premierà anche la possibilità di graduare il contributo a seconda, diciamo così, della virtuosità del motore.

Vi dicevo prima che, andando incontro alla trasformazione del concetto di proprietà, abbiamo inserito il leasing e il noleggio a lungo termine. Abbiamo inserito la possibilità di premiare la rottamazione e anche l'acquisto dell'usato, per cercare di coprire tutta una serie di attività. Nella discussione del disegno di legge, saranno affrontati alcuni emendamenti che sono stati presentati, su cui stiamo trovando una sintesi, che contemperano certe questioni legate al reddito e alla capacità reddituale dei nostri concittadini. Questo è quanto per cercare di delimitare e di confutare la tesi per cui questa sia una legge solo di contributi. I contributi sono un mezzo per incentivare e per poter cambiare il nostro parco di veicoli.

Nella legge ci sono, ovviamente, dei principi e delle finalità. Sono all'articolo 1 e possiamo benissimo declinarli, ma molto spesso questi principi, lasciatemi dire, vengono definiti come parole. Poi, poco dopo quando si parla di valori e di principi, senti dire: sono importanti i principi e i valori! Però poi quando dobbiamo declinarli sulla legge, qualche volta noi diciamo: ma i principi e le finalità sono solo parole! Ma le parole in questo caso sono quelle che danno l'indirizzo alla legge e che quindi ci permettono di muoverci all'interno di un certo percorso.

Io voglio ricordare il comma 3 dell'articolo 1, dove, "in coerenza con l'obiettivo approvato dal Consiglio regionale di una Regione fossil fuel free entro il 2040", viene declinato entro il 2025 il raggiungimento da parte della mobilità sostenibile di una quota del 35 percento degli spostamenti sistematici, entro il 2030 del 50 percento, entro il 2035 del 75 percento, entro il 2040 del 95 percento. Sono obiettivi sfidanti, ma pensiamo di poterli raggiungere anche grazie alla collaborazione dei valdostani, perché penso che poi la legge debba essere applicata e su questo mi sento di dover suggerire al Governo che, per una maggiore divulgazione di questa legge, siano necessarie ovviamente tutte le delibere di attuazione (sappiamo che gli uffici si stanno già confrontando su questo), ma anche delle opere di divulgazione di questa legge verso i nostri cittadini valdostani, per farne capire l'importanza.

Apro e chiudo una parentesi. I ragazzi ci dicono che il 2040 è troppo in là, che bisogna arrivarci prima: al 2030. Beh, certo è ancora più sfidante e cercheremo senz'altro di raccogliere queste sfide. I valdostani sono un popolo che si è sempre confrontato con delle sfide e ha anche raggiunto dei buoni risultati. Io penso che questo sia una di quelle cose che il Governo cercherà di poter raggiungere, compatibilmente a tutta una serie di cose e di entraves che ci possono essere. Ma se questo riuscissimo già a farlo noi, cioè il cercare di andare al di là degli steccati, anche ideologici o politici, che sono comprensibilissimi e io non mi scandalizzo di nulla! Se fossi stato seduto dall'altra parte, non so se mi sarei comportato in maniera diversa: qualche volta è inutile fare la predica, perché poi bisogna anche farla a sé stessi, se no non si e credibili.

Andiamo un po' avanti. È chiaro che una grossa parte di questa legge ha le misure per lo sviluppo della mobilità sostenibile e quindi descrive la rete della nostra mobilità con una rete di fondovalle, definita da qualcuno backbone, qualcosa di principale, che è la linea ferroviaria; che poi arrivi ad Aosta o si sviluppi fino a Pré-Saint-Didier o ancora più oltre, questo sarà tema di studi, di approfondimenti e soprattutto di risorse che devono provenire dallo Stato, per una questione di equità. Spesso lo Stato si occupa dei trasporti ferroviari in tutte le regioni e penso che sia il caso che un occhio di riguardo ci sia anche su questo. Quindi, a tutti i ministri che vengono in Valle d'Aosta, anche prossimamente, cerchiamo di ricordare anche queste cose.

Poi c'è la mobilità ciclistica e si parla delle reti infrastrutturali, quindi delle piste ciclabili. Lasciatemi fare un inciso. Sento parlare di Ciclovia Baltea! Cerchiamo un nome più simpatico. C'è un nome che è già usato ed è Velodoire: non so se è migliore, ma a me suona meglio. Questo per quanto è della mobilità ciclistica, quindi delle azioni della Regione per favorire tutta una serie di infrastrutture e di attività.

Car sharing e car pooling: probabilmente dobbiamo cercare di diffondere e incentivare questi servizi e sono previste tutta una serie di attività che metteranno a disposizione su strumenti informatici chi offrirà questo servizio. Ovviamente i beneficiari (siamo il capo III di questa legge) sono i soggetti privati, gli enti locali e le loro forme associative.

Vado un po' di fretta, perché vedo che il tempo scorre. L'articolo 8 un po' il clou, per quello che è dei famosi incentivi: i contributi per l'acquisto di veicoli a bassa emissione. È previsto l'acquisto di veicoli a bassa emissione nuovi di fabbrica immatricolati in Valle D'Aosta, l'acquisto di veicoli a bassa emissione usati purché acquistati presso concessionarie - ci sono concessionarie monomarca e multimarca: abbiamo usato questo termine perché è il più appropriato -, il leasing e il noleggio a lungo termine. Gli incentivi sono 5000 euro a veicolo per i soggetti privati non esercenti attività economica, 10.000 euro a veicolo per soggetti privati esercenti attività economica non attinente al trasporto di passeggeri, 15.000 euro a veicoli per soggetti privati esercenti attività attinente al trasporto passeggeri. Al comma 4 sono definiti gli incentivi per chi aderirà a quelle nuove forme di acquisto (ma non è questo il termine giusto) o di servizio che sono in leasing e il noleggio a lungo termine.

Andiamo poi a l'articolo 9, per i veicoli con la pedalata assistita e la micro mobilità. All'articolo 10 ci sono, anche qui, degli incentivi per le stazioni di ricarica domestiche. Poi c'è una parte importante con cui cerchiamo di incentivare gli enti pubblici, affinché rinnovino il loro parco veicoli e perché siano di esempio alla loro popolazione.

Una cosa importante è che questi contributi saranno modulati a seconda delle emissioni di CO2, che questi veicoli produrranno, sia che siano acquisti di privati che di enti pubblici, e prevedendo maggiori contributi in caso di rottamazione. Ovviamente c'è l'esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per i veicoli elettrici e tutta una serie di altre attività.

Mi fermo un attimo sull'articolo 16, che era quello che di cui ho parlato all'inizio: "La Giunta regionale, con propria deliberazione, previo parere delle commissioni consiliari competenti, può prevedere ulteriori iniziative volte a favorire la diffusione di veicoli a bassa emissione e la realizzazione delle reti infrastrutturali per la ricarica degli stessi e a sostenere lo studio e l'attuazione di metodi e sistemi sperimentali, anche stipulando, a tal fine, convenzioni con enti pubblici o privati". È quello che ci richiedeva, per esempio, l'assessore del Comune di Torino. Anche al comma 2 andiamo verso una possibilità di incentivare le buone pratiche svolte dagli enti locali.

Sulle disposizioni finanziarie c'è l'articolo 18 che tratta della cumulabilità dei contributi. L'articolo 19 può sembrare residuale, ma essendo una legge di prima applicazione, io lo ritengo importante e quindi tutta una serie di attività potranno essere senz'altro migliorate e soprattutto monitorate e valutate: "La Giunta regionale relaziona annualmente alle commissioni consiliari competenti in merito all'applicazione delle misure di cui agli articoli 8 e 11", che sono quelli, diciamo, un po' core, dove vengono definite tutte le contribuzioni.

Penso di essere quasi giunto al mio termine. Ovviamente chiedo ai membri della Commissione che hanno lavorato con me per questa legge, soprattutto alla consigliera Minelli, di integrare alcune mie mancanze. Posso dire una cosa: senz'altro la critica maggiore che ci viene rivolta è che è una non è una legge così completa sulla mobilità. È vero, però io penso che sia un buon punto di partenza e mi dispiace che certi emendamenti siamo stati ritirati e non si sia potuto discuterli. Per onestà intellettuale ho cercato di non riproporli, perché non volevo essere accusato di plagio, ma certi emendamenti riguardanti l'urbanistica e il modo di guardare la mobilità mancano. E questo è un tema che, secondo me, dovremmo cercare di approfondire, perché una buona pianificazione, una buona pianificazione urbanistica, una buona legge sulla mobilità deve contemplare anche degli aspetti urbanistici. Lo dimostrano città come Oslo, senz'altro vastissime rispetto alla nostra piccola Aosta, però anche l'architetto Vittadini ci aveva suggerito di fare dei ragionamenti su alcune valli o su alcuni ambiti, per migliorare o tentare di fare sperimentazione in questo senso. L'articolo 16, che ho letto prima ce lo permette. Non abbiamo avuto il tempo di declinarlo? Più che il tempo, non abbiamo avuto le condizioni politiche per declinare bene questo aspetto dell'urbanistica e della mobilità, ma in quell'articolo penso che ci siano gli spazi anche per giungere a queste considerazioni. Lasciatemi ricordare l'autore materiale di alcuni di questi emendamenti, il consigliere Distort, con cui ho avuto una proficua collaborazione e anche condivisione intellettuale su certi temi, che mi sembra vadano al di là degli schieramenti.

Io ovviamente mi riservo di intervenire nuovamente, ma penso che questo a grandi linee sia il risultato, un piccolo passo, come lo abbiamo definito insieme al consigliere Nogara, del lavoro di queste Commissioni che hanno lavorato congiuntamente e per più tempo.

Dalle ore 12:38 assume la presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - Collègues on a distribué les ordres du jour qui sont parvenus ici à la présidence. S'il n'y a pas d'observations contraires les travaux sont suspendus et on se voit à 15h30.

La seduta termina alle ore 12:54.