Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 72 del 26 luglio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 72/XV - Approvazione di mozione: "Impegno per la costituzione di un tavolo di coordinamento volto ad arginare lo spreco alimentare".

Fosson (Presidente) - La mozione al punto n. 34 verrà trattata insieme alla mozione al punto n. 42. Punto n. 35 dell'ordine del giorno. La parola alla Consigliera Russo per l'illustrazione.

Russo (M5S) - I tre elementi coinvolti nella mozione da noi presentata sono questi: uno, le eccedenze alimentari quotidianamente prodotte dalla ristorazione collettiva e commerciale, dalla grande distribuzione e dal commercio; due, le eccedenze alimentari che si trasformano quotidianamente in rifiuti e quindi incidono in modo importante sul nostro sistema di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti; tre, la povertà. In Valle d'Aosta nel 2015 circa 7 famiglie su 100 si trovano in situazioni di povertà e la Regione Valle d'Aosta è all'undicesimo posto per incidenza della povertà a livello nazionale. Tra gli indicatori di povertà vi è anche il non potersi permettere un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni.

Vorrei farvi riflettere su alcuni dati che per me sono molto importanti per capire quanto questa mozione sia importante e attuale. I dati sullo spreco alimentare del 2017 sono in leggero miglioramento rispetto al 2016, ma a livello nazionale sprechiamo 2,2 milioni di tonnellate di cibo all'anno, per un costo totale di 8,5 miliardi di euro, cioè lo 0,6 del PIL. Questo è un dato recentissimo, perché è de "Il Sole 24 Ore" di febbraio 2018. Nelle mense scolastiche ogni giorno quasi un terzo dei pasti viene gettato, quindi indicativamente 90 grammi di cibo per studente vengono buttati letteralmente nei sacchi dell'immondizia. I settori della distribuzione commerciale, quindi esclusi ristoranti e bar, producono ogni anno in Italia eccedenze alimentari invendute per un valore di 1,45 miliardi di euro, quindi una cifra abnorme. A questi andrebbero sommati ancora i 700 milioni di euro dei ristoranti italiani, anche questi sono dati recenti. Inoltre nelle pattumiere di ogni famiglia italiana finiscono circa 250 euro all'anno in verdura, latticini e carni sprecate. In realtà, le esperienze virtuose che sono riuscite ad arginare questo problema ne abbiamo in Italia già da un po', già da diversi anni. Il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari per solidarietà sociale da parte della grande e della piccola distribuzione e dei ristoranti, in collaborazione ovviamente con le associazioni no profit e anche con le scuole, è da tempo realtà in varie regioni italiane, tra cui il Piemonte, il Veneto, la Lombardia e l'Emilia-Romagna e anche la riduzione della TARI per i supermercati e ristoranti che donano generi alimentari eccedenti a chi è in difficoltà è già attuata in vari comuni tra cui Genova e Milano.

Ricordata la legge n. 166/2016 (legge Gadda), che reca: "Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi", che al contrario della legge "del buon samaritano", che era la legge che c'era prima, è molto dettagliata nel dire come si devono e come si possono ridurre gli sprechi e come devono essere utilizzati, quindi ridurre gli sprechi attraverso iniziative volte a favorire il recupero delle eccedenze a fini di solidarietà, contribuire alla riduzione della produzione dei rifiuti e alla prevenzione della produzione dei rifiuti, favorire l'informazione e la sensibilizzazione dei consumatori e delle istituzioni circa l'oggetto della presente legge. Inoltre questa legge prevede, al contrario di quella precedente, che era molto più nebulosa, semplificazioni burocratiche e sgravi fiscali a favore di chi dona cibo per fini di solidarietà. Questo è un grande vantaggio per chi volesse avvicinarsi alla distribuzione del cibo eccedente, perché prima anche le società che volevano distribuire il cibo eccedente si trovavano ferme a causa di una grandissima burocrazia che impediva loro di effettuare questo. Inoltre il programma regionale della prevenzione dei rifiuti della Valle d'Aosta al punto 7.1.1, per quanto concerne il rifiuto alimentare, prevede che la Regione debba porre in atto iniziative volte alla promozione di acquisti consapevoli, ovviamente per evitare un surplus di acquisti e la promozione, in accordo con i diversi soggetti pubblici e privati che operano nel settore dell'assistenza sociale, di attività volte al recupero e al riutilizzo di alimenti che residuano nella distribuzione, quindi anche il nostro programma dice quello che vorremmo che si potesse attuare.

Constatato che nella nostra Regione l'Associazione Banco alimentare per la Valle d'Aosta e l'Emporio solidale "Quotidiamo", che hanno entrambi finalità di arginare lo spreco alimentare, rispondono però solo parzialmente a questa complessa necessità; appurato che nel resoconto dell'oggetto del Consiglio n. 3062 del dicembre 2017, in merito all'interpellanza: "Realizzazione di nuove iniziative contro lo spreco alimentare" si evidenzia la necessità di riorganizzare un gruppo che, a livello interistituzionale, si prenda carico di questa problematica, noi chiediamo alla Giunta che venga nuovamente istituito un tavolo di coordinamento che coinvolga funzionari pubblici, rappresentanti della grande e piccola distribuzione, istituti scolastici, enti caritatevoli e associazioni culturali al fine di promuovere nuove progettualità, di divulgare pratiche anti-spreco e di svolgere attività di monitoraggio delle eccedenze; chiediamo che si introducano criteri premianti all'interno dei bandi di gara pubblici a favore di chi attua misure di prevenzione nella formazione degli sprechi prevalentemente ristorazione scolastica e ospedaliera; chiediamo che si elabori un piano informativo relativo a pratiche anti-spreco per i consumatori e i cittadini e che si prosegua con quello già in corso per i bambini e i ragazzi nelle scuole; chiediamo poi alla Giunta di invitare i Comuni a considerare la possibilità di applicare, come previsto dalla legge sopracitata, un coefficiente di riduzione della tariffa rifiuti proporzionale alla quantità debitamente certificata dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita.

Presidente - Apro la discussione generale. La parola alla Consigliera Pulz.

Pulz (IC) - Volevo innanzitutto ringraziare le due stelle dei Cinque Stelle per questa importante mozione. Volevo anche sottolineare il fatto che ieri abbiamo più volte parlato dell'importanza della sensibilizzazione della formazione e credo che anche sul tema degli sprechi alimentari sarebbe opportuna una promozione presso i professionisti del settore: ristoratori, albergatori, commercianti, nonché anche una promozione a livello territoriale: penso, ad esempio, alle pro loco. La Regione potrebbe avere a questo scopo un ruolo fondamentale per la sua autorevolezza come interlocutrice proprio nell'ambito della promozione e della sensibilizzazione. Allo stesso tempo credo anche che sarebbe utile un impegno finanziario minimo, ridotto da parte della Regione per sostenere sia il Banco alimentare che l'Emporio solidale, a cui deve purtroppo ricorrere quel 10 percento di indigenti a cui si faceva riferimento nella seduta di ieri. Con queste aggiunte noi chiaramente siamo molto favorevoli perché questa mozione possa avere successo.

Presidente - La parola al Consigliere Sorbara.

Sorbara (UV) - Mi complimento anch'io per la presentazione della mozione che riprende un po' la falsariga dell'interrogazione ieri, quando si è parlato anche dell'utilizzo di risorse che arrivano in questo caso dal decreto povertà. Uno dei motivi per cui andiamo a ribadire il fatto e la necessità di andare ad approvare il piano regionale sulla povertà, perché quello, oltre a permetterci comunque di utilizzare fondi, ci permette anche di dare delle linee guida che permettano sia alla Regione, sia agli enti con cui andiamo a collaborare costantemente di avere una serie di iniziative. Voi avete elencato l'iniziativa dell'educazione, l'iniziativa anche del controllo, l'iniziativa anche di collaborare, ci sono studi recenti del febbraio 2017 in cui, assieme all'Università, si va ad analizzare la povertà perché poi alla fine dobbiamo andarla sempre a collocare nel nostro contesto regionale. Difatti la collega prima ha parlato del 7 percento di povertà in Valle d'Aosta, che, rispetto al dato del 22 percento a livello nazionale, è molto basso.

Quello che è rilevato anche da questa ricerca è andare anche ad analizzare un tema molto importante: quello del controllo. Per porre un piccolo esempio, molte volte succede, specialmente in realtà come la città di Aosta, che persone che comunque ricevono dei beni, tipo il pacco alimentare o ricevono alcuni servizi, poi molte volte quello che ricevono o quello che comunque utilizzano non sempre rispecchia le proprie necessità, per cui un'attenzione particolare va sul controllo di chi utilizza o riceve dei soldi, o comunque riceve dei servizi. Proprio su questo è anche importante il lavoro di comunità, il lavoro di rete. Abbiamo ribadito anche ieri il fatto della riorganizzazione dei piani di zona, anche perché oggi i piani di zona a livello capillare su tutto il territorio, attraverso otto sportelli sociali, riescono ad individuare realmente il bisogno. Anche le direttive... lei prima, collega, ha citato l'Emilia-Romagna, che, non per ultima nel mese di giugno, ha approvato il piano regionale della povertà, dove indica tra i vari temi anche il diritto al cibo, il recupero alimentare e la lotta allo spreco.

Sempre seguendo questa indicazione, quando si è parlato della nuova legge del 2016, si prevede anche la possibilità attraverso le Regioni e i Comuni di attivare dei protocolli. Questi protocolli permettono di andare a sostenere quelle buone prassi e buoni esempi che ci sono sul territorio. Oggi sul territorio valdostano comunque abbiamo il Banco alimentare che viene finanziato costantemente dalla Regione e l'Emporio solidale. Oltretutto l'Emporio solidale è un gran bel messaggio, perché lavora nell'ottica della restituzione: soggetti che ricevono comunque qualcosa devono restituirlo sotto forma di azioni di volontariato all'interno sempre dell'Emporio, non per ultimo - per fare sempre un esempio - la costruzione dei banconi o comunque la verniciatura all'interno dell'Emporio solidale è stato fatto da persone che oggi ne usufruiscono, sono quelle famiglie comunque bisognose. Per cui Proporrei un emendamento per integrare la parte impegnativa della vostra mozione dove, quando si parla di un tavolo di coordinamento, che il tutto avvenga all'interno dei piani di zona e, sempre all'interno di questo tavolo di coordinamento, prevedere anche dei protocolli d'intesa tra Comuni, Regioni, enti e privati, perché molte volte, pur avendo dei soggetti che privatamente vogliono comunque dare dei beni, non si sposa con le esigenze o i percorsi che devono avere le amministrazioni pubbliche. Questo pertanto permette quella flessibilità di poter accedere direttamente all'interno delle case, senza dover passare a dei percorsi molto lunghi. Invitavo dunque ad integrare la parte impegnativa.

Presidente - La parola all'Assessore Certan.

Certan (ALPE) - Ringrazio i colleghi intervenuti su questo importante tema. Credo sia un tema di grande attualità proprio per le ragioni che avete sottolineato.

Ritengo che questa tematica sia stata posta al centro dell'attenzione dalla legge Gadda, che l'aveva affrontata in modo dettagliato, e a livello di Amministrazione regionale la mia risposta, è concordato con la Giunta, in particolare è in comune con l'Assessorato dell'agricoltura, poiché sono i due Assessorati che possono essere in qualche modo riconducibili a questa tematica. Innanzitutto, per quanto riguarda l'Assessorato dell'agricoltura e dell'ambiente, come lei ha già citato, ci sono tre azioni importanti: una è la riduzione della produzione dei rifiuti; il potenziamento e il miglioramento delle raccolte differenziate volte alla massimizzazione del recupero dei rifiuti come materia e recupero a fini energetici; la riduzione dei residui da avviare allo smaltimento finale. Queste sono le grandi azioni. In tale ottica l'Assessorato dell'agricoltura e dell'ambiente ha avviato già con il programma triennale di riduzione dei rifiuti iniziative volte proprio a promuovere azioni di prevenzione allo spreco e le ha citate credo lei prima: sottoscrizione di accordi con la grande distribuzione per il recupero di prodotti, anche freschi, in scadenza da ridistribuire attraverso gli enti che operano nel settore sociale (Banco alimentare, Caritas); la costante azione di informazione e sensibilizzazione finalizzata agli acquisti consapevoli di alimenti, alla corretta conservazione degli alimenti freschi e al riutilizzo di residui di alimenti. Ho cercato davvero di sintetizzare.

Inoltre nel piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con legge regionale n. 22/2015, è stato inserito il programma regionale di prevenzione rifiuti tra gli allegati del piano. Diciamo quindi che questo programma va in qualche modo a mettere un punto fermo all'interno di queste azioni. Vi è inoltre un tavolo di lavoro interistituzionale sugli sprechi alimentari, che è stato istituito con la DGR n. 1581/2013, che è coordinato dall'Assessorato della sanità, salute, politiche sociali e formazione e credo che sia importante, anche in riferimento alla vostra mozione, dargli un'altra prospettiva: quella volta a razionalizzare ed integrare le varie iniziative che sul territorio già intervengono su questo tema del recupero di beni alimentari, che in effetti, da quando vi è stato questo tavolo interistituzionale, è stato portato avanti. C'è allo studio un progetto proprio da parte dell'Assessorato della sanità, salute, politiche sociali e formazione che prevede il consolidamento dell'iniziativa Emporio solidale dopo il periodo di sperimentazione, la cui conclusione credo sia a dicembre 2018, attraverso un rifinanziamento vincolato ad un rilancio e ad uno sviluppo virtuoso del progetto; l'allargamento della rete di soggetti profit che conferiscano cibo fresco, conservato cotto, garantendo la raccolta a filiere complementari di distribuzione flessibile e adeguata ai bisogni di aiuto; l'individuazione di un nuovo soggetto capofila e l'estensione ulteriore della rete di enti del terzo settore aderenti all'iniziativa, a livello nazionale è in atto una grande riforma anche del terzo settore e bisogna che si faccia rete - lo ha ricordato anche il collega Sorbara - su questo tema cercando di mettere tutti i soggetti coinvolti attorno ad un tavolo per lavorare in modo direi univoco e complementare.

Vi è poi la necessità di creare delle sinergie tra l'Emporio e le realtà che si occupano di somministrare pasti caldi alle persone in stato di indigenza, concentrando i conferimenti da parte di donatori di vario tipo, dalla grande distribuzione al ristoratore o albergatore, verso un centro che distribuisca cibo a breve e a lunga conservazione, trasformi il fresco per la produzione di pasti in modo da creare un vero centro polivalente di aiuto alimentare.

Abbiamo cercato di fare una panoramica senza essere troppo ripetitivi, però, in considerazione di questo, considerato anche il particolare interesse che l'argomento riveste sia da un punto di vista sociale e ambientale, riteniamo che i principi della mozione siano sicuramente accoglibili, ma proponiamo un nuovo testo che chiediamo di vedere con i proponenti, con i Capigruppo, ma proprio perché abbiamo cercato di mettere tutti questi elementi, che già ci sono, meglio nell'"impegna" e abbiamo ripreso alcuni passaggi che forse non c'erano nelle premesse. Da un punto di vista di principi, nella premessa non è cambiato nulla, abbiamo cercato di riprendere anche quanto veniva chiesto nella vostra mozione, abbiamo cercato di mettere insieme questi due aspetti sia ambientale che sociale, se siete disponibili... ho fatto l'intervento adesso quindi per poter eventualmente modificarla.

Presidente - La parola alla Consigliera Russo.

Russo (M5S) - Chiediamo un attimo di sospensione, così ci confrontiamo.

Presidente - La parola al Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Aspettavamo l'intervento dell'Assessore Certan, poi non sapendo se era divisa la delega. In precedenza di questo tavolo si occupava l'Assessore all'ambiente, quindi ci fa piacere che venga accolto lo spirito dell'iniziativa, è inutile sottolinearne l'importanza. La cosa fondamentale è, attraverso un'attenzione allo spreco alimentare, riuscire a raggiungere le situazioni di povertà e riuscire a farlo con una dignità che va trovata con un'attenzione culturale nuova rispetto ad un fenomeno in forte crescita purtroppo nella nostra società, quindi collegare questi due elementi è fondamentale ancor prima che tutto il resto. Tra l'altro, ricordo che in aula se n'era parlato nel dicembre scorso su iniziativa del Presidente del Consiglio attuale, collega Fosson, e ci si era impegnati nel corso del fine legislatura e non si era riusciti a trovare una forma stabile a questo tavolo di sperimentazione che tenesse conto delle cose che ha correttamente evidenziato l'Assessore Certan. Su questo tema, come gruppo UVP, quindi siamo sensibili, a disposizione e credo che le due cose: lo spreco alimentare e l'attenzione alla povertà, unite alle politiche attive sul lavoro, perché non dobbiamo immaginare di correre dietro ad azioni che sostengano la povertà piuttosto di riuscire sempre di più ad invertire la tendenza creando le condizioni affinché questo fenomeno si riduca, allo stesso tempo con l'attenzione ambientale che va data soprattutto in una regione come la nostra. Era stata qua l'Onorevole Gadda allora nella sua funzione di relatrice di una legge e aveva dato la disponibilità a lavorare e credo che si possano anche trovare dei contatti a livello nazionale per continuare su una progettazione che deve tenere unita la scala regionale a quella nazionale.

Presidente - Non ci sono altri interventi, viene concessa l'interruzione richiesta.

La seduta è sospesa dalle ore 18:19 alle ore 18:33.

Fosson (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Se qualcuno dei presentatori ci dice se sono arrivati a dei risultati... La parola alla Consigliera Russo.

Russo (M5S) - Sono soddisfatta del lavoro che è stato fatto, poi l'Assessore Certan leggerà la versione definitiva della mozione che porta al suo interno tutti i punti importanti della mozione che abbiamo presentato.

Prima di leggere i contenuti, volevo solo fare una riflessione che ho fatto presentando questa mozione. Credo davvero che il tema dello spreco alimentare debba essere lo stimolo, una riflessione ad un'azione di ben più vasta portata. Al di là della questione della donazione delle eccedenze, che è l'oggetto della mozione, quindi, in realtà, la lotta allo spreco alimentare può essere una chiave assolutamente valida, nuova e attuale per riiniziare a riacquistare il senso del valore del cibo e con esso il valore dell'uomo, del lavoro e dell'ambiente, per cui è un po' lo stesso discorso che facevo ieri sulla plastica: dobbiamo riappropriarci concretamente tutti i giorni del fatto che ogni cittadino deve incidere concretamente per tornare ad un'idea di economia circolare e sostenibile che non dilapidi più il capitale naturale delle attuali e delle future generazioni.

Un ultimo aspetto. La nostra speranza è che questo tema faccia davvero riflettere tutti: i consumatori, i produttori, le istituzioni e noi stessi sul fatto che lo spreco in generale, alimentare in particolare, non è più consentito in questo momento di importante crisi economica, ambientale e sociale, non possiamo più procrastinare questi argomenti e questi fatti; includere questo problema all'interno dell'agenda regionale significa agire in materia di protezione dell'ambiente. Ricordiamoci che sprechi e perdite alimentari sono responsabili, seppur indirettamente, dell'aumento della competizione per l'accesso all'acqua, energia e suolo, portando di conseguenza ad un aumento dell'utilizzo stesso delle risorse naturali su scala locale e quindi su scala nazionale.

Presidente - La parola all'Assessore Certan.

Certan (ALPE) - Ringrazio i colleghi di tutti i gruppi che hanno ritenuto di firmarla congiuntamente. Leggerei solo l'impegno, d'accordo con loro. Le premesse sono state riscritte, abbiamo rimesso qualche dettame legislativo in più, però sono state concordate, quindi non le leggerei: "Impegna la Giunta regionale a riavviare l'operatività del gruppo di lavoro interistituzionale per la distribuzione delle eccedenze alimentari, la rigenerazione e la ridistribuzione di altre tipologie di beni e materiali riciclabili, costituito con la deliberazione n. 1581 del 27 settembre 2013, al fine di dare attuazione a tutte le iniziative che nel settore dello spreco alimentare la Regione intende avviare, anche in esecuzione di norme e programmi nazionali e regionali, sia nell'ambito delle politiche ambientali che di quelle sociali, fermo restando la possibilità di integrare il gruppo di lavoro, di volta in volta, con tutti i soggetti del mondo imprenditoriale e del volontariato che possono supportare o attuare i progetti che saranno individuati; a richiedere al gruppo di lavoro la predisposizione, entro il 31 marzo del 2019, di un programma triennale di attività da porre in atto tenuto conto dei principi e degli obiettivi della legge 19 agosto 2016, n. 166, in vigore dal 14 settembre 2016 e del programma regionale di prevenzione dei rifiuti... con la legge regionale n. 22/2015; a individuare un soggetto capofila tra i soggetti istituzionali e del terzo settore cercando sinergie con le realtà che si occupano di somministrazione pasti caldi alle persone in stato di indigenza (Emporio solidale, Tavola amica, eccetera) concentrando i conferimenti da parte di donatori di vario tipo (dalla grande distribuzione al ristoratore, albergatore) verso un centro che distribuisca cibo a breve e a lunga conservazione, trasformi il fresco per la produzione di pasti, in modo da creare un vero centro polivalente di aiuto alimentare, prevedendo dei requisiti di accesso".

Presidente - Non ci sono altri interventi in discussione generale, dichiaro chiusa la discussione generale. Non ci sono interventi per dichiarazione di voto, pongo in votazione la proposta di mozione, come emendata. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.