Oggetto del Consiglio n. 72 del 26 luglio 2018 - Verbale

Oggetto n. 72/XV

del 26/07/2018

APPROVAZIONE DI MOZIONE: "IMPEGNO PER LA COSTITUZIONE DI UN TAVOLO DI COORDINAMENTO VOLTO AD ARGINARE LO SPRECO ALIMENTARE"

Il Presidente FOSSON dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dalle Consigliere RUSSO e NASSO e iscritta al punto 35 dell'ordine del giorno dell'adunanza.

Illustra la Consigliera RUSSO.

Interviene la Consigliera PULZ.

Interviene il Consigliere SORBARA che propone un emendamento.

L'Assessore alla sanità, salute, politiche sociali e formazione, CERTAN propone un ulteriore emendamento.

La Consigliera RUSSO chiede una sospensione dei lavori.

Interviene il Consigliere BERTSCHY.

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Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,19 alle ore 18,33.

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Alla ripresa dei lavori, la Consigliera RUSSO comunica che è stato concordato un nuovo testo con l'Assessore CERTAN.

L'Assessore CERTAN legge l'impegno del nuovo testo della mozione.

IL CONSIGLIO

- con il nuovo testo concordato della mozione;

- ad unanimità di voti favorevoli (presenti e votanti: trentatré);

APPROVA

la sottoriportata

MOZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE

VISTA la legge 19 agosto 2016, n. 166, in vigore dal 14 settembre 2016, reca "Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi";

CONSIDERATO che tale legge persegue, fra l'altro, la finalità di:

1. ridurre gli sprechi attraverso iniziative volte a favorire il recupero delle eccedenze a fini di solidarietà sociale;

2. contribuire alla riduzione della produzione di rifiuti e alla prevenzione della produzione di rifiuti;

3. favorire l'informazione e la sensibilizzazione dei consumatori e delle istituzioni circa l'oggetto della presente legge, con particolare riferimento alle nuove generazioni;

CONSIDERATO altresì, che la citata legge prevede semplificazioni burocratiche e sgravi fiscali a favore di chi dona cibo per fini di solidarietà, quale l'applicazione da parte dei Comuni di un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifiuti urbani ed assimilati, proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione;

DATO ATTO che il Programma regionale di prevenzione dei rifiuti della Valle d'Aosta, approvato con la legge regionale 22 dicembre 2015, n. 22, allegato al Piano regionale di gestione dei rifiuti, al punto 7.1.1, per quanto concerne il rifiuto alimentare, prevede, in coerenza con:

1. la Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti;

2. il VII Programma d'azione per l'ambiente approvato con la Decisione n. 1386/2013/UE del Parlamento Europeo e della Commissione del 20 novembre 2013;

3. il programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, approvato con decreto direttoriale del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, del 7 ottobre 2013, l'attuazione di specifiche azioni su tale problematica;

CONSIDERATO che la Regione ha individuato con il citato Programma regionale di prevenzione dei rifiuti le specifiche iniziative da porre in atto, volte:

- alla promozione degli acquisti consapevoli, finalizzati ad evitare surplus di acquisiti con conseguenti residui non più poi utilizzabili, riducendo, quindi, lo spreco alimentare;

- al potenziamento degli accordi con i diversi soggetti pubblici e privati che operano nel settore dell'assistenza sociale, di attività volte al recupero e riutilizzo di alimenti che residuano dalla distribuzione (sia grande che di dettaglio) che dalle attività di preparazione e somministrazione di alimenti (mense scolastiche, aziendali) ed anche dal contesto domestico, quando possibile;

- all'introduzione di azioni che siano rivolte anche al coinvolgimento dei ristoratori, come già effettuato negli anni scorsi in collaborazione con la Confcommercio Valle d'Aosta, attraverso la promozione della così detta "doggy bag" per consentire ai clienti di locali pubblici di ritirare i propri avanzi dei pasti non consumati, riducendo, quindi, l'avvio allo smaltimento di residui;

- all'ulteriore potenziamento della promozione del compostaggio domestico, per tutte le frazioni non valorizzabili e difficilmente riutilizzabili e consumabili;

- alla definizione delle modalità tecniche ed amministrative per favorire anche il compostaggio di prossimità;

- all'individuazione delle modalità di applicazione di agevolazioni sulla TARI o sulla tariffa puntuale ai soggetti che collaborano con la Regione nell'attuazione delle diverse iniziative;

CONSIDERATO che è obbligo, quindi, della Regione, nei diversi settori ambientali e di politica sociale, promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione al tema degli sprechi alimentari, adeguate e coerenti con i soggetti a cui le stesse saranno rivolte;

CONSIDERATO che ogni attività che sarà avviata non potrà prescindere da un coordinamento fra i diversi soggetti che a qualunque titolo sono coinvolti nella promozione della riduzione dello spreco alimentare;

CONSIDERATO che a tale proposito la Regione aveva già costituito, con la deliberazione della Giunta regionale n. 1581, del 27 settembre 2013 il "Gruppo di lavoro interistituzionale per la distribuzione delle eccedenze alimentari, la rigenerazione e la ridistribuzione di altre tipologie di beni e materiali riciclabili";

CONSIDERATO che, anche a seguito delle risultanze dei lavori svolti da tale Gruppo di lavoro è stata possibile l'attivazione dell'Emporio solidale "Quotidiamo", importante punto di riferimento per i soggetti in difficoltà;

RITENUTO importante che chi attua misure di prevenzione nella formazione degli sprechi (ristorazione scolastica e eventualmente ristorazione ospedaliera) meriti una premialità;

RITENUTO necessario, quindi, che venga riavviata l'operatività del Gruppo di lavoro interistituzionale sopra richiamato, al fine di dare attuazione a tutte le iniziative che nel settore dello spreco alimentare la Regione intende avviare, anche in esecuzione di norme e programmi nazionali e regionali, sia nell'ambito delle politiche ambientali che di quelle sociali, fermo restando la possibilità di integrare il Gruppo di lavoro, di volta in volta, con tutti i soggetti del mondo imprenditoriale e del volontariato che possono supportare o attuare i progetti che saranno individuati;

IMPEGNA

la Giunta regionale a:

1. riavviare l'operatività del Gruppo di lavoro interistituzionale per la distribuzione delle eccedenze alimentari, la rigenerazione e la ridistribuzione di altre tipologie di beni e materiali riciclabili, costituito con la deliberazione della Giunta regionale n. 1581, del 27 settembre 2013, al fine di dare attuazione a tutte le iniziative che nel settore dello spreco alimentare la Regione intende avviare, anche in esecuzione di norme e programmi nazionali e regionali, sia nell'ambito delle politiche ambientali che di quelle sociali, fermo restando la possibilità di integrare il Gruppo di lavoro, di volta in volta, con tutti i soggetti del mondo imprenditoriale e del volontariato che possono supportare o attuare i progetti che saranno individuati;

2. richiedere al Gruppo di lavoro la predisposizione, entro il 31 marzo del 2019, di un programma triennale di attività da porre in atto tenuto conto dei principi e degli obiettivi della legge 19 agosto 2016, n. 166, in vigore dal 14 settembre 2016 "Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi" e del Programma regionale di prevenzione dei rifiuti, allegato al Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con la legge regionale 22 dicembre 2015, n. 22;

3. individuare un soggetto capofila tra i soggetti istituzionali e del terzo settore cercando sinergie con le realtà che si occupano di somministrazione pasti caldi alle persone in stati di indigenza (Emporio solidale, Tavola amica, ... ) concentrando i conferimenti da parte di donatori di vario tipo (dalla grande distribuzione al ristoratore/albergatore) verso un centro che distribuisca cibo a breve e lunga conservazione, trasformi il fresco per la produzione di pasti, in modo da creare un vero centro polivalente di aiuto alimentare, prevedendo dei requisiti di accesso.

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