Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1557 del 4 novembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1557/XIV - Parere sullo schema di decreto legislativo concernente norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste in materia di ordinamento scolastico.

Presidente - Con nota in data 15 ottobre 2015 il Sottosegretario di Stato per gli affari regionali ha trasmesso, ai fini dell'acquisizione del parere di cui all'articolo 48bis dello Statuto speciale, lo schema delle norme di attuazione in materia di ordinamento scolastico approvato dalla Commissione paritetica in data 5 ottobre 2015. La I Commissione, in data 29 ottobre 2015, ha espresso a maggioranza parere favorevole. Il Consiglio è ora invitato ad esprimere il suo parere sullo schema di decreto legislativo ai sensi del secondo comma dell'articolo 48bis dello Statuto speciale.

Chi intende chiedere la parola? La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Merci Président.

Je crois que l'acte que nous soumettons à l'attention du Conseil soit un acte important et que dans la Commission compétente on avait présenté ce projet, qui est la conséquence d'un accord qui avait été signé avec le Ministre compétent qui était venu à Aoste et avec laquelle on avait retenu que c'était à ce moment très utile et important qu'il y ait un engagement dans le sens de promouvoir cet acte, qui est un règlement d'actuation. En principe justement les collègues qui étaient intervenus sur la question de l'école, il y a quelque temps, avaient demandé qu'il y ait la possibilité de faire de façon que tout ce qui a été déjà fait dans l'école ne doit pas être en quelque sorte réduit, ou quand même soumis à celles qui sont les nouvelles règles, mais au contraire faciliter, augmenter tenant compte de ce qui est le problème.

Credo che su questo tema le indicazioni che sono state previste, e ringrazio anche la Commissione specifica competente che ha analizzato la proposta della Commissione paritetica, che ha lavorato a questo testo, sottolineando i tre punti che sono poi ripresi nella convenzione...laddove si dice negli articolati, quali sono i punti essenziali riferiti all'esigenza di mantenere per la Valle d'Aosta queste peculiarità. Non sto a rileggere, in quanto sono a vostra disposizione, credo che in particolare sia stato sottolineato anche dai colleghi il punto 3: "la Regione mantiene e valorizza, nell'ambito del proprio sistema regionale d'istruzione, le specificità e l'unicità del modello pedagogico delle proprie scuole dell'infanzia in quanto funzionale all'alfabetizzazione bi-plurilingue precoce dei bambini".

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...pardon, chiedo scusa, comunque credo che...è il 3...4, ma io ho il testo...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...sì, lo schema di norma...sì, io rimanevo a quello che era stato inviato e che aveva ancora...comunque credo che ci siamo capiti su quella che è la valutazione dell'importanza di questa tematica, che era una di quelle che era stata in qualche modo sollecitata anche da parte dei colleghi.

Credo quindi che, sotto quest'aspetto, ci sia la possibilità di fare poi un lavoro importante nell'ambito dell'organizzazione e nella pratica attuativa di questa "Buona scuola", che è stata con questo "tema" rivista e tenuta nella giusta considerazione come scuola che deve affrontare i temi che a livello regionale conosciamo. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Quelques considérations sur cette norme d'actuation, qui est - on l'a anticipé - une norme d'actuation importante qui marque un autre petit pas dans l'exercice des compétences que la Région a en partie et pour une autre partie elle ne les a pas, mais qui dans l'acquis du système scolaire valdôtain ont toujours été exercées. Nous croyons que d'un point de vue général...nous sommes favorables à tout...à celle qui est une négociation avec l'État qui évite - que la réforme nationale soit bonne ou moins bonne - que tout court on applique ce qu'en amont on décide, sans avoir la possibilité du moins de modeler celui qui est notre acquis, d'un coté, parce que l'école dans le temps a eu toute une série de batailles et de luttes qui ont été négociées surtout par le monde syndical, par l'Administration, par le corps enseignant, par ceux qui travaillent à l'intérieur de l'école. Tout ce qui va dans la direction de négocier et d'adapter une situation nationale à notre réalité nous voit sûrement favorables, dans cette direction donc nous sommes heureux qu'il y ait eu la sensibilité qu'on avait sollicitée...pas seulement nous, il y a différentes sensibilités présentes au Conseil... Nous avions sollicité au-delà après de l'idée que chacun de nous a de la réforme nationale, car celui-ci a été un débat à niveau national, mais après nous nous mesurons avec ce qui se passe en Vallée d'Aoste et c'est là que nous devrons travailler avec un front commun afin de faire la meilleure des réformes possibles, comme on a fait pour la 18, quand il y avait l'Assesseur Charles, comme on a fait pour d'autres réformes, sans aller évoquer trop le passé, mais il y a eu parfois des délibérations, parfois des actes du Conseils, parfois des interventions plus organiques, parfois moins, mais toujours on a essayé d'adapter, sans aller créer des illusions sur la reconnaissance des titres d'étude qui après ne sont pas valables au dehors de la vallée d'Aoste, pour en faire un exemple, mais toujours exercer notre autonomie. Nous disons ça - et nous le rappelons souvent -: même exercer un petit bout d'autonomie et même chaque jour c'est quelque chose qui renforce, quelque chose qui n'est pas toujours acquis forcément.

Nel merito, Presidente, ecco perché abbiamo sollevato la questione degli articoli 3 e 4, perché nel merito noi condividiamo appieno l'articolo 1, che è un po' il quadro generale e che salvaguarda quella che è non solo la competenza della Valle d'Aosta, ma anche la legge sull'autonomia scolastica, che è qualcosa di importante, e anche l'articolo 2...abbiamo qualche dubbio...e l'articolo 4, che era il nostro dubbio che avevamo sollevato...si ricorda Assessore? Sulla questione dell'infanzia, perché questa riforma della Buona scuola non tocca la questione dell'infanzia e noi non sappiamo...poi magari sarà una riforma buona anche sull'infanzia rispetto ad altre situazioni. Noi non lo sappiamo, sappiamo solo che in Valle d'Aosta la scuola dell'infanzia è un'eccellenza, che appunto viene in questo modo salvaguardata dall'articolo citato dal Presidente.

Sull'articolo 3 invece ci dispiace un pochino, perché la battaglia della regionalizzazione...poi sappiamo che è un tema ancora tabù dopo tanti anni, nel senso che avevamo intrapreso un ragionamento con i sindacati un po' diverso rispetto al passato, spesso si chiamavano i sindacati dicendo: "noi paghiamo la scuola, noi vogliamo decidere", noi avevamo detto: no, cerchiamo di valorizzare maggiormente le competenze degli insegnanti valdostani, cercando di vedere se, sempre nelle disponibilità finanziarie, anche in altri momenti...ci fosse la possibilità di avere un contratto regionale per gli insegnanti, battaglia che è stata portata avanti in parte per la sanità e contemporaneamente per la scuola, era anche nel programma di legislatura e si ritrova anche nei programmi di legislatura, di questa legislatura, in certi programmi chiaramente, nel nostro, in quello dell'Union Valdôtaine, perché su questo chiaramente c'è sicuramente una sensibilità comune.

La battaglia che noi volevamo fare non era una battaglia ideologica, perché nel passato io sono il primo a dire che forse è stata fatta una battaglia un po' ideologica su questa questione: "noi paghiamo, noi vogliamo decidere", che era anche un po' fraintesa, anzi era fraintesa al di là delle organizzazioni sindacali, soprattutto dagli insegnanti, perché sembrava quasi che ci fosse un "controllo politico" su quello che invece è un mondo che è autonomo. Allora, avevamo cercato di ribaltare questa questione e devo dire che c'era stata una grande disponibilità da parte di tutte le organizzazioni sindacali, avevamo già prodotto anche dei documenti per intanto intavolare questa discussione. Allora, l'articolo 3 chiude un po' perché cita: "ferma restando la competenza regionale in materia di organici scolastici, la Regione applica le disposizioni statali in materia di stato giuridico e di trattamento economico del personale dirigente, docente ed educativo compatibilmente con il sistema...", eccetera.

Mentre sull'articolo 1 voi parlate...citando la legge n. 19 sull'autonomia scolastica..."al potenziamento delle conoscenze e delle competenze degli studenti, al ruolo e competenze del dirigente scolastico...", ecco, questo cozza un po', perché anche in quel caso abbiamo delle disposizioni nazionali e ci chiediamo come poi possiamo derogare se invece la contrattualistica e tutta la materia è nazionale. Al di là di questo, noi immaginiamo che questa sia stata una negoziazione con lo Stato e che lo Stato abbia, da un lato, concesso la possibilità di derogare, di adattare il sistema scolastico alla nostra realtà e che abbia chiesto in contropartita che almeno sulla questione dello stato giuridico e del trattamento economico del personale ci fosse un po' un'uniformità con quello che c'è a livello nazionale. Al di là di questo, ci dispiace che questa, dal DPR n. 77 in avanti, è sempre stata una zona un po' grigia dove abbiamo un po' giocato dicendo: "beh, negoziamo questo con lo Stato", soprattutto perché volevamo riconoscere agli insegnanti valdostani un trattamento economico migliorativo, non semplicemente con l'approccio de la prime du bilinguisme, perché sappiamo benissimo che una lingua non si compra solo monetizzando, ma per valorizzare maggiormente gli insegnanti anche da un punto di vista economico per il sistema scolastico che abbiamo, cioè i nostri insegnanti, soprattutto per un certo ordine e grado di scuola, hanno delle competenze, della formazione, degli orari e delle difficoltà maggiori. Insegnare nella scuola valdostana è qualcosa di molto diverso rispetto ad insegnare nella scuola fuori dai nostri confini. Era quindi più un riconoscimento, compatibilmente con quello che è un lavoro molto delicato, di una differenza, già solo pensiamo al sistema bi-plurilingue che la nostra Regione ha. È chiaro che noi abbiamo veramente un sistema complesso, abbiamo un sistema dove non solo abbiamo l'italiano e il francese, abbiamo l'inglese, una delle poche realtà dove l'inglese parte proprio dai primi ordini e gradi scolastici. Abbiamo un sistema che poi si sviluppa con una complessità, intesa in senso positivo molto molto peculiare. Era quindi un po' un percorso che molto a rilento...perché è un mondo molto delicato e dove effettivamente soprattutto la politica, l'Amministrazione non deve fare i propri interessi, ma l'interesse di chi opera all'interno del mondo della scuola, quindi noi avevamo detto anche alle organizzazioni sindacali: "tutti assieme vediamo se la cosa interessa", in primis a chi lavora e quindi avevamo intavolato il discorso iniziando a parlare di percentuali, di compatibilità anche con le cifre da mettere poi nel bilancio, cercando di trovare una soluzione.

L'unico appunto, ma ripetiamo che capiamo...è che fa un po', secondo noi, una retromarcia e arretra un po' nella battaglia, che è una battaglia storica, che noi abbiamo sentito crediamo dai tempi di Gex...si parlava già di regionalizzazione degli insegnanti alla fine degli anni '50 e ci siamo ritrovati negli anni 2000 ad avere un approccio un po' diverso, semplicemente forse per una sensibilità diversa di tutti, politica in primis, ma organizzazioni sindacali e mondo della scuola, sapendo che effettivamente, se valorizzo maggiormente qualcuno che lavora che sia nell'Amministrazione o nella scuola, sicuramente ci si motiva molto di più e dico questo, diciamo questo perché spesso oggi la scuola è additata come qualcosa che non funziona, ma noi vorremmo ricordare che, purtroppo, tutti i problemi della società sono scaricati sulla scuola tante volte e che oggi insegnare nella scuola non è così semplice, le famiglie, con tutto il rispetto, esistono sino ad un certo punto e tutto ciò che non funziona in una famiglia, va beh, la scuola ci deve pensare. Siamo stati la prima Regione d'Italia che ha operato sulla questione della dislessia, ma tanti problemi e tanti fenomeni - ci sono fior fior di studi - nascono per difficoltà in famiglia, per difficoltà...dove una famiglia, che non esiste più, crea oggi, anche se oggi è diffuso, dei problemi sin dalla più giovane età ai nostri ragazzi. Oggi è complesso, abbiamo un sistema scolastico che ha educatori, che ha psicologi, sempre meno purtroppo, per certi versi, per una bella collaborazione che c'era con Il Pangolo, che è stata così un po' rivista, ma abbiamo veramente un sistema complesso, che in Valle d'Aosta è ancora più complesso per il nostro sistema non solo linguistico, territoriale e tutto quello che noi conosciamo.

Allora, oggi scaricare sulla scuola tutti i problemi che la società ha non è neanche molto corretto, perché se c'è la delinquenza nella società, è colpa della scuola se, insomma, ci sono dei problemi...qualsiasi tipo di problema spesso oggi viene scaricato sulla scuola, ma non è così. Al di là che non sia così, è ancora più difficile oggi lavorare...poi in certe istituzioni scolastiche, lo sappiamo, è molto difficile, anche e soprattutto vicino alla Plaine di Aosta e nella zona della città, dove i disagi spesso familiari e sociali...ecco, disagi intesi in generale, sono degli elementi che poi si ritrovano in atti di teppismo, con problemi, e che oggi gravano sulle spalle degli insegnanti, dei dirigenti scolastici, su tutto quello che è il mondo della scuola in modo ancora più difficoltoso. Si apre un dibattito in questi giorni in Italia, avete visto anche ieri i paragoni tra gli stipendi degli insegnanti in Italia e fuori dal nostro Paese. Beh, questo ci deve far riflettere e spesso si ha la tendenza a banalizzare sui giorni di ferie, ricordiamoci che oggi è ancora più difficile la questione della sostituzione, l'insegnante oggi non può essere...soprattutto nelle realtà dei più piccoli, per capirci, spesso è una persona che non è mai ammalata, deve essere sempre presente, che ha in capo la responsabilità dell'educazione e della formazione delle giovani generazioni. Questo discorso noi lo vogliamo inserire in una battaglia a cui noi non rinunceremo, che è quella di riconoscere agli insegnanti della Valle d'Aosta comunque la possibilità, se condivisa, di avere un riconoscimento diverso, anche economicamente diverso rispetto al resto d'Italia. Condividiamo sul fatto che l'educatore oggi è una delle professioni più difficili, che sono sottopagati rispetto a ciò che avviene fuori dai nostri confini e che effettivamente è un settore delicato al quale porre attenzione.

Concludendo sulla norma di attuazione, sullo schema, il nostro voto sarà favorevole, come lo è stato in Commissione, seppur con quest'appunto. Sarà favorevole perché il nostro voto vero sarà nel merito, cioè sul disegno di legge, sulla legge, che rappresenterà...non so, Assessore, come si chiamerà, se Bonne École o come avete già pensato di chiamarla, ecco, però, tanto per capirci, sulla legge valdostana della riforma scolastica nazionale: quello sarà il vero voto nel merito al di là della confiance che accordiamo nell'esercizio di una competenza statutaria alla quale non rinunceremo mai. Grazie.

Presidente - La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Anche il gruppo ALPE, riguardo alla norma di attuazione, si è espresso in commissione in modo favorevole e approvando questa norma...che abbiamo detto è una porta d'entrata chiaramente in una casa molto più ampia, che chiaramente dovrà essere ancora in qualche modo arredata e dovranno essere ancora portati tutti i vari input che poi faranno la legge sulla Buona scuola; questo è il portone d'entrata, oppure, se vogliamo dare un'altra immagine, la cornice di un quadro che per ora non c'è ancora. La cornice quindi può piacerci, può essere interessante, poi però dipenderà anche dal quadro e dal pittore che farà il quadro, dai colori che si metteranno, ma anche dalle cose che verranno trattate nel quadro e da quanta espressività questo quadro potrà dare, per fare un esempio un po' poetico. È un piccolo passo che sicuramente è importante ed è per questo che il nostro gruppo si è espresso favorevolmente, perché comunque determina e in qualche modo ridefinisce competenze che sono proprie alla nostra Regione e che quindi era importante mantenere, competenze che implicano chiaramente maggiore responsabilità, competenze che implicano di essere capaci poi di mettere in atto quello che si chiede allo Stato, competenze che quindi devono ancora essere in qualche modo definite, quindi su questo chiaramente sarà importantissima l'azione che - ne abbiamo parlato già questa mattina - verrà fatta da adesso in poi, soprattutto a livello di normativa, di definizione anche degli articoli del DL, dell'adattamento. Il fatto, ad esempio, di scoprire che tutta la parte...diciamo il protocollo d'intesa, o quella parte d'intesa che è stata fatta a luglio adesso non serve a niente, comunque les adaptations, o comunque sia stato un punto di partenza, ma che comunque si debba di nuovo passare attraverso un'intesa con lo Stato per quanto riguarda les adaptations dimostra che a volte alcune azioni vengono fatte a spot. Noi chiediamo veramente che su questo...non venga più utilizzato alcun settore produttivo e neppure quello della scuola per questi scopi.

In particolare abbiamo segnato...l'altro giorno in Commissione siamo stati, insomma, abbastanza veloci e sintetici nel presentare alcuni punti, ma nel rileggere la norma di attuazione ci permettiamo di fare alcune precisazioni, che, se vorrete, potrete poi tenere a mente quando verranno definiti altri passaggi. Beh, sicuramente è importante che ci sia nella norma di attuazione il passaggio sulla scuola dell'infanzia, la Valle d'Aosta riguardo a questo è sicuramente esempio e all'avanguardia rispetto ad altre Regioni, ecco, vorremmo e auspichiamo che lo rimanga e che anzi si possa potenziare, infatti c'è, infatti l'ho ribadito, è importante che questo ci sia, ma che comunque venga declinato nel migliore modo possibile. Anche il passaggio sul bi-plurilinguismo, certo, era importante farlo perché richiama gli articoli 39 e 40 dello Statuto, era fondamentale farlo.

Ci permettiamo di dare due punti di riflessione in più. Ci sono i risultati OCSE-Pisa, vecchi, precedenti negli anni, eh, risalgono anche a quattro-cinque anni fa, che comunque pongono la Valle d'Aosta in una situazione mediocre riguardo alle scienze e soprattutto all'insegnamento scientifico. A mio avviso, anche su questo la Buona scuola, ad esempio, non è così precisa e non entra così nel dettaglio, mentre lo fa per altre discipline, lo fa per i laboratori, lo fa per alcune cose, ma non li declina così nel dettaglio. Noi crediamo che il sapere e le competenze scientifiche siano comunque da non tralasciare e soprattutto per quanto riguarda chiaramente le classi delle scuole superiori, anche se sappiamo che il ragionamento scientifico avviene e in qualche modo ha la sua origine, come per tutti gli altri saperi, nei primi anni della scuola e quindi è importante potenziarlo anche nella scuola primaria. È un primo passo, vedremo adesso quali saranno i prossimi passaggi, ribadiamo e chiediamo davvero di poter essere concernés nei prossimi passaggi e di poter comunque condividere eventuali successive integrazioni. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Come avevamo già anticipato nel corso della Commissione, la nostra sarà una posizione sostanziale di astensione per rispetto del lavoro che è stato svolto, perché è inutile, quando un lavoro, uno sforzo è stato fatto, bisogna riconoscerlo; astensione perché, a nostro avviso, si poteva ottenere qualcosa di più a livello di contenuti e senza dilungarmi faccio riferimento, ad esempio, a quello che è successo per la Provincia autonoma di Bolzano, che è vero, agisce e opera su delega del Governo e non per norme di attuazione, questo è vero, è uno strumento che è diverso, però ha precisato nel dettaglio meglio quelli che erano i contenuti della specificità e delle "deroghe" che erano contenute nel provvedimento. Da questo punto di vista, quindi, per carità, lo schema delle norme di attuazione è un documento che si presenta però nei contenuti ancora molto vago, ancora da definire e, dato che non ci fidiamo di questo Governo, tutto quello che non è definito in maniera puntuale temiamo che poi si presti ad ulteriori speculazioni o comunque modificazioni.

Al di là di tutto, quindi certamente un lavoro è stato fatto, ringraziamo del lavoro che è stato fatto, però sventolare la bandiera dell'autonomia per aver ottenuto un documento del genere, sarebbe un po' come ammainarla e, di conseguenza, la nostra astensione è giustificata dal fatto che questo documento né più né meno, a nostro avviso, precisa quelli che sono già i contenuti e le prerogative contenuti nello Statuto speciale.

Presidente - Grazie. Altri che chiedono la parola? Non vedo altre richieste, la discussione è chiusa. C'è qualcuno che chiede la parola? Per la replica, la parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Grazie.

Volevo ringraziare innanzitutto i colleghi che hanno preso la parola e che hanno soprattutto messo in evidenza il senso di quest'articolato della norma di attuazione. Ringrazio anche il collega Ferrero per il suo intervento, nel senso del rispetto di un lavoro importante che è stato fatto dalla Commissione paritetica.

Vorrei esprimere alcuni concetti che vanno un po' più in là, in effetti danno uno spazio di adeguamento che credo sia alla base di quello che noi possiamo fare, tenuto conto comunque di un sistema che alla fine tiene, però gli adattamenti ritengo siano importanti, in questo senso credo sia giusto.

Vorrei solo ancora specificare, credo al collega Laurent Viérin, a proposito dei dubbi sull'articolo 3, che è vero che l'articolo 3 riprende la questione del personale, vorrei però dire che com'è congegnato...dice: "ferma restando la competenza regionale in materia di organici scolastici, la Regione applica le disposizioni statali in materia di stato giuridico e di trattamento economico del personale dirigente, docente ed educativo...e gestione delle dotazioni...e adotta le necessarie misure per armonizzare tali disposizioni con l'appartenenza del suddetto personale ai ruoli regionali". Ora, il concetto di base che noi vorremmo sottolineare è che nell'armonizzazione c'è lo spazio per dire: "bene, se ci sono dei rapporti che a questo proposito possono essere sviluppati in modo che la competenza comunque che viene ribadita possa emergere...", anche se con difficoltà, perché giustamente ha ricordato quali sono stati i passaggi, malgrado gli accordi, perché poi si inizia un percorso, però le difficoltà vengono nel momento in cui si arriva al pratico, ma in che cosa consiste la differenza? Dove andiamo a parare con quelle che sono le nostre "prerogative", come le traduciamo, in che senso? Cose che potranno essere riviste, perché nell'armonizzazione c'è una possibilità di intervenire, quindi non essere ingessati come adesso: "se avessimo mantenuto tout court...prendiamo quello che è...". Io quindi non voglio dire che è risolto tutto, dico solo che c'è una porta aperta per riuscire a fare un discorso che sia in qualche modo costruttivo, perché il fatto di armonizzare come quando adesso noi facciamo sotto altri temi, ormai questa parola è diventata di moda...dobbiamo armonizzare anche i bilanci, il problema è che dobbiamo in qualche modo renderli leggibili tenendo conto di alcune prerogative che noi riteniamo di dover comunque attivare con questo meccanismo, ecco, non che sia automaticamente risolto quel problema, ma dico solo che la dizione è fatta in modo tale da...come dire? sottolineare che c'è quest'esigenza, senza già svolgerla, perché naturalmente questo è il compito che sarà fatto.

La norma di attuazione ci impegna a svolgere alcuni compiti ed è quello che noi faremo, tenendo conto anche di quanto è stato detto durante questa discussione. Per il resto ringrazio anche la collega Certan per l'osservazione, però vorrei dire che qui, rispetto ad altre modalità di applicazione, di sperimentazione stiamo parlando di norma di attuazione e di come procediamo nel percorso. Esattamente un passaggio che in qualche modo ha una valenza molto superiore a quella di cui si parlava, però teniamo conto anche di queste osservazioni. Grazie.

Presidente - Ci sono dichiarazioni di voto? Sono già state esplicitate. Possiamo procedere alla votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 2 (Ferrero e Cognetta)

Il Consiglio approva.

Punto 29 all'ordine del giorno.