Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 70 del 13 marzo 1970 - Resoconto

OGGETTO N. 70/70 - Disegno di legge regionale concernente: "Approvazione del bilancio di previsione della Regione Valle d'Aosta per l'anno finanziario 1970". (Non approvato dal Consiglio regionale)

Segretario - Sezione VI - Oneri non ripartibili - Categoria VI - Interessi - Categoria VII - (legge ...)

Germano (P.C.I.) - Io vorrei fare rilevare al Consiglio una voce di questa categoria molto importante soprattutto per l'entità di questa voce, cioè il capitolo 196 che è di 330 milioni, e che, rispetto all'anno scorso, vede un aumento di 116 milioni. Il titolo del capitolo è "Rimborso quote conguagli contrattuali regionali sulle spese anticipate per manifestazioni diverse in Saint-Vincent - Casa da Gioco". Cioè, cosa avviene? Nel contratto è detto che in rapporto agli utili la Regione versa un contributo che può arrivare, prima arrivava al 5% e poi, in base alla revisione del capitolato, può arrivare fino a un massimo di spesa, fino a un massimo corrispondente al 6% degli introiti netti spettanti alla Regione, fino a un massimo - non è che debba arrivare - e qui è stato calcolato per il 6%. Vi sono due ordini di questioni da trattare: un primo ordine di questioni è legato al fatto di questa enorme spesa, 330 milioni, che rappresenta il 50% delle manifestazioni, vuole dire 660 milioni, 50% noi, 50% la SITAV, una spesa per manifestazioni di 660 milioni, evidentemente non è una cosa qualsiasi, e poi come viene spesa?

Viene spesa, sempre in base al contratto, dopo un'approvazione preventiva della Giunta, e con un controllo dell'Assessore al Turismo e del commissario. Io su questo comincerei a dire che mi pare che sia una cifra forte e mi pare che sarebbe molto più giusto e bisognerebbe discutere, se questa spesa avvenga col controllo, perlomeno, dei revisori dei conti, e poi vorrei chiedere alla Giunta, a questo proposito, se è già stato approvato quest'anno il preventivo per il 1970. Il preventivo cosa contiene? Quali sono, perché è vera la storia che alcuni dicono che la vacca se si dà tanto fieno produce molto latte, ma non credo che sia proporzionale questo aumento, rispetto alle entrate del Casinò. Quindi vorrei prima una discussione con l'Assessore al Turismo su queste questioni, anche con il Presidente della Giunta, per sapere come noi controlliamo queste cifre, in quale modo, come avviene questa spesa, e, in secondo luogo, vorrei fare una proposta al Consiglio.

A me pare che a questo punto non convenga arrivare al massimo del 6%, credo che sia sufficiente arrivare al 5%, con l'aumento degli introiti arriviamo così a 275 milioni, che, raddoppiato, vuole dire 550 milioni per manifestazioni. È evidentemente già una cifra notevole e toglierei quell'uno per cento, quei 55 milioni, per passarlo alla voce molto più importante che è quella del 653 per la scuola gratuita. A questo proposito avrei preparato un emendamento che sottopongo poi alla Presidenza del Consiglio. Mi pare che anche sotto un aspetto morale, il fatto di permettere ai nostri giovani di frequentare la scuola, confrontato con un galà, o due galà in più, sia una cosa che ci debba fare riflettere, ci debba fare pensare. È una spesa sulla quale io credo che, senza dare dei danni, possiamo attingere e possiamo fare veramente gli interessi dell'amministrazione.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Grosso modo, quanto dovevo dire è stato già ampiamente detto dal Consigliere Germano. Sta di fatto, di questi 116 milioni in più, i quali io chiedo di spiegare il motivo di questo aumento, che mi venga spiegato il motivo di questo aumento, insomma.

Montesano (P.S.D.I.) - Il Consigliere Tonino si associa allora all'emendamento Germano?

Tonino (P.S.I.U.P.) - Sì.

Colombo (P.S.I.) - Per quanto concerne l'impostazione del bilancio, vorrei far notare che, praticamente, noi abbiamo seguito, né più né meno quelle che sono state le indicazioni che ha citato adesso il Consigliere Germano, cioè abbiamo calcolato il 6%, non sull'intero netto incassato nel 1969, ma soltanto su una parte di questo, 4.600.000.000, il che, naturalmente, ci dà 276 milioni di nostra partecipazione, per quanto riguarda le manifestazioni da parte della Regione. Abbiamo dovuto aggiungere 60 milioni, per la verità 54, a conguaglio di quello che è stato il minor finanziamento del 1969. Noi avevamo 214.000.000 nel 1969; ci troviamo, invece, a dover intervenire con 274. Quindi c'è una parte, come quota del 1970, sulla base di 4.600.000.000, una parte a conguaglio di quanto non previsto nel 1969 per i 4.900.000.000, invece, interamente versati all'amministrazione regionale.

Per il problema di come vengono controllate queste spese e via di seguito, risponderà naturalmente l'Assessore al Turismo.

Milanesio (P.S.I.) - L'Assessore Colombo ha già detto che naturalmente questi 330 milioni non sono da intendersi riferiti alle manifestazioni dell'anno '70, una parte vanno a conguaglio per l'anno precedente; quindi già si scende a 274 milioni, un milione in meno dei 275 che proponeva Germano. Ma io vorrei fare un piccolo discorso su questo argomento: è chiaro che tutte le volte che si parla dei rapporti tra la Regione e il Casinò, chi sta all'opposizione cerca di dimostrare che quelli che stanno al Governo largheggiano o sono consenzienti verso determinate richieste o impostazioni, che la Casa da gioco intende dare nella sua gestione. Io penso che questo faccia parte di un ruolo sano, corretto e costruttivo dell'opposizione, però io devo anche ricordare al Consigliere Germano che quest'osservazione la può fare lui perché, se l'avesse fatta ad esempio il Consigliere Savioz, non sarebbe stata di questo tipo, poiché ha avuto responsabilità diretta in questo dicastero. Devo ricordare al Consigliere Germano che le manifestazioni al Casinò, certe manifestazioni, soprattutto i galà, non si risolvono in un aspetto mondano deprecabile e deprecabilissimo, manifestazioni alle quali vado il meno possibile, pur essendo Assessore al Turismo, si traducono in una presenza ai tavoli da gioco di persone facoltose che lasciano i soldi poi al Casinò, soldi che, nella misura del 70 e oltre per cento, entrano nelle casse della Regione, quindi lo scopo delle manifestazioni è di incrementare le entrate della Casa da gioco. Abbiamo cercato di vagliare le manifestazioni che ci sono state presentate in calendario del 70, alla luce di queste considerazioni di ordine produttivo, tanto è vero che alcune manifestazioni non abbiamo ritenuto di accettarle, altre, invece, le abbiamo accettate. Siamo arrivati alla cifra di 274 milioni da parte della Regione e altrettanto chiederemo alla SITAV. Perché io ci tengo che le cose rimangano così? Perché ritengo che tutti gli introiti che si sono verificati, i maggiori introiti da qualche anno a questa parte, siano essenzialmente dovuti, oltre che all'autostrada, a questo tipo di manifestazioni che si sono sempre più perfezionate e hanno saputo raccogliere un maggiore numero possibile di gente e di consensi.

Per quanto riguarda poi il controllo di queste spese, beh, io devo dire che il controllo si verifica ed avviene, come avveniva anni fa, precedentemente, non ho introdotto alcun elemento di innovazione; ho chiesto la massima e scrupolosa attenzione su questo controllo ed esercito la più scrupolosa attenzione, personalmente.

Io non credo, però, di essere un Assessore di categoria B, perché queste richieste del Consigliere Germano avrebbe potuto farle anche in altre circostanze e poteva farle dall'interno di una maggioranza, quando faceva parte di questa maggioranza. Io non ho niente da nascondere e non ho nessun timore di confrontare questo tipo di controllo, anche in organi più azzardati che non siano solo la Giunta. Però mi pare che questa richiesta sia, se non altro, io la vedo come offensiva nei miei confronti, perché se Germano si è fidato dell'Assessore Savioz, non vedo perché non si debba fidare dell'Assessore Milanesio. Questo gli rispondo, tanto per essere chiaro.

Io penso che i nostri funzionari, dipendenti della Regione presso il Casinò facciano il loro dovere ed è compito nostro vigilare affinché lo facciano. Io posso dare rassicurazione a Germano che per quanto sarà di mia competenza e quello che dipenderà dalla mia persona, io cercherò di esercitare questo controllo nel modo più stretto possibile.

Devo anche sottolineare un aspetto: che i prezzi sono mediamente aumentati, quindi anche le manifestazioni costano più care di prima. Quindi c'è tutto un discorso che si potrebbe aprire. Qualcuno dice, beh, però, la SITAV, tutto sommato, ci frega. Perché? Perché nei pressi previsti e imputati a queste manifestazioni, molto probabilmente, ne spende di meno. È un dubbio che ho anch'io e questo lo, diciamo così, lo estrinseco; però si tratta di dimostrare il contrario. Io vi assicuro che sto controllando nel modo più rigoroso queste manifestazioni e queste spese, per quello che mi riguarda.

Io altro non posso aggiungere a questo proposito. Io non posso eccedere alla richiesta di Germano, che nel resto dovrebbe anche essere modificata sulla base delle comunicazioni fatte dall'Assessore Colombo, perché non si tratta di 330 milioni, bensì di 274.

Germano (P.C.I.) - Io farei osservare al Consiglio che molte volte discutiamo per 20 milioni, per 10 milioni, delle ore, e qui, anche se perdiamo qualche momento, non ci rimettiamo proprio niente. Sarebbe bene anche da parte della maggioranza che ci fosse una diversa attenzione. Tanto, una prima attenzione, che è di fondo, nell'amministrazione pubblica, ci si basa tutto sul preventivo.

L'anno scorso, abbiamo previsto 214 milioni in manifestazioni. La Giunta, preventivamente, ha approvato questo. Cosa c'entrano i 60 milioni in più? Chi li ha autorizzati? È un fatto meccanico che voi avete preso tanto di incasso, 6% fa tanto, in questo; quindi cominciamo già con un controllo che è una cosa, sul piano amministrativo, mica molto chiaro.

In secondo luogo, mi ha detto adesso, abbiamo già approvato. Ma volete fornirlo al Consiglio il piano delle manifestazioni per il 1970? Dobbiamo conoscerlo anche noi, o no?

Milanesio (P.S.I.) - La Giunta l'ha approvato, tra parentesi, alcuni giorni or sono, è stata sempre competenza della Giunta, io non ho nessuna difficoltà di dartene una copia.

Germano (P.C.I.) - Allora, come ho chiesto prima, chiedo ancora adesso, che venga fornito al Consiglio. In secondo luogo, guarda, dire che il controllo avveniva come anni fa, io non metto in dubbio niente personalmente nei tuoi confronti. Il fatto è che io ho cominciato a capire qualcosa, quando ho cominciato a fare il revisore dei conti, e ho cominciato a capire, per esempio, che di queste spese, noi abbiamo tre anni di conti arretrati e mai nessuno li ha visti e non possiamo vederli. Noi abbiamo tre anni di arretrato di manifestazioni, e il Consiglio non ha visto. E poi, come le vede? Ci portano qui un malloppo alto così e ci dicono: qui approviamo, approviamo. E allora, comincio a dire, se vogliamo imparare qualche cosa, quando facciamo dell'amministrazione, dobbiamo anche correggere se prima abbiamo fatto qualche cosa che non va bene; se c'è qualche cosa da correggere, mi pare che non ci sia nessuno che voglia dire: la colpa è di Milanesio se cambiamo qualche cosa, perché i revisori dei conti, come vanno a vedere i conti di Dujany o di Manganone, che ha speso tanto in quella strada, e tanto ha dato alla Ditta, e tanto ha dato per l'appalto, e tanto ha dato ai tecnici, con delle giustificazioni, la stessa cosa si deve fare per questi 330, 50, 70, 30 milioni.

Quindi io dico, se c'è un arretrato di 60 milioni, vediamo come coprirlo; ma è chiaro che questa voce deve essere ridotta, deve essere ridotta perché io sono sicuro che se ci mettiamo qui a vedere il piano delle manifestazioni, 600 milioni, lo vogliono spendere 600 milioni in manifestazioni. Saranno aumentati i prezzi, saranno aumentati i garofani, tutto, saranno aumentati i cantanti, tutto quello che si vuole, ma 660 milioni, 600 milioni, 550 milioni sono sempre una grossa cifra, una grossa cifra sulla quale il Consiglio non può passare così, deve guardarci dentro e deve guardarci dentro Milanesio. Te lo ribadisco, mettendo da parte sospetti o cose di questo genere, non c'è niente di questo genere; sappiamo con chi parliamo, e, se il Consiglio, se la Giunta, se l'Assessore preposto, guardano più a fondo non c'è niente, niente di personale. È un fatto puramente normale, che credo sia condiviso un po' da tutti i Consiglieri. Perciò io insisto nella presentazione dell'emendamento.

Milanesio (P.S.I.) - Io ribadisco quanto detto in premessa e, diciamo così, non posso accogliere la proposta del Consigliere Germano, per quanto ho già detto prima, a cui non voglio aggiungere niente altro. Io ho qui il calendario delle manifestazioni extra-contrattuali, Valle-SITAV, approvate dalla Giunta regionale, mi pare mercoledì, due giorni or sono, e se il Consigliere Germano vuole vederlo, è qui, a sua disposizione, come è a disposizione dei Consiglieri che lo richiedono.

La Giunta, per contratto, è autorizzata ad approvare queste manifestazioni, quindi non si è compiuto né un abuso di potere, né si è privato un organo, qual è il Consiglio, di una decisione. Quindi, non abbiamo nulla da nascondere e, ripeto, ci sono stati degli aumenti che hanno colpito un po' tutte le voci delle singole manifestazioni e, comunque, il mio Assessorato controllerà nel modo più serrato e più scrupoloso possibile queste note, e io non credo di aver altro da aggiungere a questo proposito; del resto questo è stabilito dal contratto fatto con la Casa da gioco di Saint-Vincent.

Segretario - ... Categoria ... Somme non attribuibili (legge ...)

Tonino (P.S.I.U.P.) - Io vorrei sapere l'esito delle indagini di quella famosa commissione che doveva esaminare e poi riferire in Consiglio sul problema del Palazzo Narbonne.

Manganoni (P.C.I.) - Penso che la Giunta sia a conoscenza dato che indubbiamente l'Assessore Albaney si sarà sentito in dovere di riferire in Giunta sulla nuova legge, sull'industrializzazione, che prevede da parte della Regione l'acquisto di terreni per essere messi a disposizione di eventuali industriali che volessero venirsi a installare in Valle d'Aosta. Perché praticamente oggi che cosa succede? Che le industrie si installano nella zona di Pollein che poi di fatto si trova sull'altra sponda della Dora, cioè nella zona del campo di aviazione. Perché? Perché solamente in quella zona vi sono dei terreni di proprietà comunale di una certa estensione, sufficienti per l'installazione di impianti industriali. Quando si deve andare a trattare con dei privati, tenuto conto dello spezzettamento dei terreni in Valle, succede che questo privato, dovendo trattare con 20, 30, 40 proprietari, di cui qualcuno si trova in Australia, l'altro in Francia e l'altro in America, altri devono ancora dividere da tre generazioni, certamente si scoraggia, pianta lì tutto e va altrove.

Quindi, c'è la necessità da parte della Regione, di procurare dei terreni, di acquistare preventivamente dei terreni da mettere a disposizione di queste industrie.

Per questo però ci vogliono i fondi. Ora, spese per acquisti di beni patrimoniali, io penso che l'eventuale acquisto dei terreni di cui accennavo, rientri in questo capitolo. Ebbene sono previsti 200 milioni, come l'anno scorso. Pertanto io vorrei, però un chiarimento da parte della Giunta. Non penso che non aumentando l'importo del capitolo si possa provvedere a questi acquisti, cioè, con questi 200 milioni si potranno fare gli acquisti, tirare avanti la baracca, come si è tirato avanti l'anno scorso, senza acquistare terreni da destinarsi a zone industriali.

Poi, altre questioni, l'articolo 216. Lo scorso anno sull'articolo 216 c'era un miliardo per la costruzione della Questura di Aosta; quest'anno c'è un altro miliardo come l'anno scorso, quindi, sommandoli, sono due miliardi per la Questura di Aosta ...

Colombo (P.S.I.) - È sempre lo stesso ...

Manganoni (P.C.I.) - ... è sempre lo stesso? Capito. Allora questo è un ottimo sistema per gonfiare i bilanci, cioè il ragionamento è molto semplice: noi portiamo tutti gli anni un miliardo per la Questura; la Questura non la costruiamo mai e noi tutti gli anni abbiamo il bilancio gonfiato di un miliardo.

Colombo (P.S.I.) - Partite di giro.

Manganoni (P.C.I.) - ... capito, non è per gonfiare il bilancio ... ho capito, ma allora perché tutti gli anni ci divertiamo a portare questo miliardo?

(Voce di Colombo che non si capisce) ...ma, per decenni continueremo a impegnarla... e allora, per impegnarla aspettiamo che ci siano i terreni e le progettazioni. Cosa continuiamo a portare un miliardo qui, sapendo che non c'è né terreno, né progettazione; aspettiamo di avere questi dati e poi li porteremo in bilancio, se no, noi, tutti gli anni, portiamo un miliardo, un miliardo, tutti gli anni per questa Questura che non si costruisce mai. Capisco che c'è la Partita di Giro, cioè lo Stato ce lo restituisce ecc., sono d'accordo su questo, cioè, non li cacciamo fuori di tasca nostra, come Regione, d'accordo, però il fatto che in bilancio portiamo un miliardo in bilancio, e non essendoci ancora niente, chissà per quanti anni continueremo a portare un miliardo.

(Voce di Colombo) ...Colombo, io sono d'accordo, ma portiamo quando avremo le possibilità di sperare di costruirlo, ma quando manca ancora tutto, progetti e terreni, cosa speriamo di costruire? Anche quest'anno non costruiremo un accidente: manca il terreno, manca il progetto. Allora, prima prepariamo i terreni, poi il progetto, poi portiamo questo miliardo, quando sarà l'ora di spenderlo.

Caveri (U.V.) - Je demande des éclaircissements pour le fameux Palais Narbonne. Je voudrais savoir quelles sont les intentions de la Junte, quelles sont les intentions de l'entrepreneur. Je demande si c'est vrai que Monsieur Balestri, lorsqu'il était Assesseur au Tourisme, avait chargé le même entrepreneur d'acheter les meubles et que ces meubles ont été achetés contre l'approbation du Conseil qui avait voté un ordre du jour à l'unanimité. Et je voudrais savoir quelles sont les intentions de la Junte régionale à propos de cet immeuble.

Savioz (P.C.I.) - Ecco, grosso modo è già stato detto dal Consigliere Caveri, io volevo proprio sapere un qualche cosa di preciso sulla storia dei mobili perché anche a me è giunto all'orecchio il fatto che siano stati acquistati dei mobili che non sono niente affatto quelli che sono stati determinati da un mio intervento in Consiglio regionale. Ecco, questo mi sta un po' a cuore, perché il Consiglio regionale, su una richiesta fatta dal sottoscritto, poi votata all'unanimità da tutti aveva stabilito di comperare dei mobili che fossero particolarmente adatti per quella sede. Mi risulterebbe che invece ci sono dei mobili di altro ordine.

Balestri (P.S.I.) - In poche parole dico come sono le cose.

La Giunta allora propose l'acquisto totale per l'ammobiliamento del Palazzo Narbonne in quanto allora la Giunta riteneva che entro un certo periodo si potesse attrezzare e dare il via al servizio. Il Consiglio poi stabilì, invece, facendo una decurtazione, che si dovessero ammobiliare solo determinate cose, secondo i dettati del Consiglio e mi sembra che, ora non mi ricordo esattamente le cifre, ma la cifra a disposizione dell'Assessorato era sui 70, 82 milioni. L'Assessorato allora fece delle gare, cioè cinque appalti o che, che furono vinti poi da uno solo, e questo, quando sono stati fatti i lavori, con una commissione che giudicava tutte queste cose, dove c'era l'architetto Bellone, c'era il sottoscritto che la presiedeva e c'era l'avvocato Landi, mi sembra, dei lavori pubblici, che ha aggiudicato gli appalti, ha aggiudicato queste cose, e fece un appalto solo per 59 milioni. I mobili giacenti lì, quelli ordinati e pagati, e c'è ancora una disponibilità di 20, 22 milioni, che è la differenza, che non sono stati più spesi perché, per quello che si disse già altre volte, c'erano delle deficienze di progettazione o che, che non permettevano di mettere a posto i mobili, e non permettevano così, quindi si sospesero le cose finché non fosse stata riveduta tutta la cosa. Questa è la situazione come l'ho lasciata io e credo che sia la situazione ancora al punto di oggi.

Fosson (U.V.) - Io sono sempre destinato a controbattere il Consigliere Balestri, ma è proprio... quindi, ma, se io ben ricordo, le cose non stanno come le ha prospettate in questo momento il Consigliere Balestri, perché quando noi abbiamo parlato in sede del Consiglio, in quest'aula, della questione dei mobili del Palazzo Narbonne, come hanno ricordato un momento fa anche il Consigliere Savioz e il Consigliere Caveri, noi abbiamo detto, prima di tutto, che volevamo che ci fosse un arredamento di stile valdostano, che fossero interpellate delle ditte locali, qualcuna anche di fuori, ma, specialmente, le ditte locali che costruiscono dei mobili in stile valdostano. Avevamo anche detto che non pretendiamo che si metta lo stile valdostano dove non è necessario, questo d'accordo, ma le assicurazioni in quel momento erano che la Giunta non aveva ancora deciso per niente la questione dell'acquisto dei mobili, e basterebbe andare a rivedersi i verbali e le affermazioni fatte in Consiglio e poi vedremo che quanto io sto dicendo è quanto è stato riferito, almeno qui ufficialmente. Se poi, indipendentemente da quella che era la decisione della Giunta, il Consigliere Balestri, allora Assessore al Turismo, ha pensato di acquistare i mobili prima di avere l'autorizzazione della Giunta, questo è un altro paio di maniche che io non so, ma qui noi, quando abbiamo discusso di questo problema e abbiamo decurtato effettivamente l'ammontare che era destinato per i mobili del Palazzo Narbonne, perché per alcune cose avevamo detto "si può vedere in un secondo tempo", noi avevamo avuto la rassicurazione che si sarebbe seguita una certa linea, in base a quello che era la volontà del Consiglio. Noi ci ricordiamo, allora, che la votazione fatta in Consiglio è stata un po', un po' trangugiata amaramente dal Consigliere, dall'allora Assessore Balestri, perché probabilmente lui aveva già preso degli impegni e noi abbiamo detto chiaramente: "gli impegni personali non servono a niente, non servono proprio a niente". Ora, quindi questo solo per a un certo momento fare il punto di nuovo della situazione, perché bisognerebbe, a distanza di un anno, un anno e mezzo, si fanno delle dichiarazioni così, ma bisognerebbe suffragarle con quello che è stato messo a verbale, quello che è stato detto allora, perché altrimenti, ognuno dice "ma, abbiamo deciso così", invece, si era deciso in modo diverso.

Quindi io ritengo che noi dobbiamo vedere a fondo questa questione; dobbiamo vedere a fondo questa questione, e mi sembra che il Consigliere Caveri ha fatto un'altra domanda. Intanto c'è questa: che noi avevamo deciso di seguire una certa linea per l'arredamento del Palazzo Narbonne, ma il Consigliere Caveri ha chiesto anche se è stato incaricato l'impresario per acquistare dei mobili, per superare certe difficoltà, questa è un'altra risposta che noi dovremo avere. È vero che ci sono dei lampadari in cristallo che costano alcuni milioni e che sono giacenti nelle cantine, lì in mezzo alla polvere e con pericolo che si rompano, si deteriorano e tutto. È vero questo o sono solo voci che noi abbiamo sentito? Ecco, bisognerebbe un po' sapere, perché se a un certo momento si acquistano due lampadari che costano 10 milioni, sono in cristallo, una cosa e l'altra, e poi si buttano in qualche posto dove può cadere sopra qualche cosa, a un certo momento, quando saranno da installare si troverà che questi lampadari sono da riparare o da rifare, e allora avranno buttato dalla finestra 10 milioni. Siccome siamo sempre larghi, quando non è necessario invece siamo stretti nelle cose che sono, che contano qualche cosa, io voglio anche sapere questo se è la verità o se non è la verità.

Caveri (U.V.) - Je voudrais savoir si les offres ont été présentées en des enveloppes fermées et si ces enveloppes ont été ouvertes en présence des différents concurrents. Je voudrais savoir quel est le vendeur définitif de ces meubles, et je voudrais savoir le nom des autres concurrents.

Balestri (P.S.I.) - Mi rivolgo al Consigliere Fosson, perché qui c'è un equivoco, nel senso che le cose sono state mandate avanti come dettato dal Consiglio regionale, cioè, dopo che il Consiglio regionale decise quello, se ne parlò in Giunta e si decise di fare un appalto. L'appalto venne fatto regolarmente, invitando mi sembra, adesso non vorrei dire una cosa per un'altra, ma mi sembra quattro ditte locali e una di fuori, e, ora non so quante risposte; molte non risposero neppure ai termini o che fu nominata in Giunta una Commissione, appositamente proprio per lo stile valdostano che controllasse quello e controllasse i termini dell'appalto.

I lampadari ci sono, ma io mi ricordo che i lampadari erano già stati attaccati e sono in sito, non so se sono stati staccati e messi in un ... (voce in lontananza) ...mi sembra sui tre, ma non vorrei dire una cosa per un'altra, è facile vederlo poi, quindi ...

È stata fatta una Commissione che ha seguito questo, è stato fatto tutto, è stato fatto un collaudo regolare di tutta questa roba qui, con tanto di firma, della Commissione, di tutto, e poi è stato nominato anche il collaudatore, che è l'Ing. Maione, il quale ha controllato e si è liquidato su quello ecc. Vi dirò di più: su quello su cui era stato fatto anche l'appalto, e quelle che sono state le offerte, la Commissione richiese una riduzione che fu poi concordata. Quindi c'è tutto, ci dovrebbe essere, o in Assessorato, o in segreteria, o che, o ai lavori pubblici, perché l'appalto fu firmato dai lavori pubblici, ci dovrebbe essere tutto quello che è a verbale, dove si dà l'esatto conto di quello che la Commissione ha fatto. Che i mobili poi siano rimasti lì, come vi dico, questo, purtroppo, non è colpa dell'Assessorato del Turismo, non è colpa di nessuno, perché a un certo momento ci sono state, sono venute fuori delle cose e anche per questo io mi ricordo che già mi ero premurato di avere una relazione dai tecnici, ebbi una relazione dei tecnici dell'Assessorato, firmato da Bellone e da un altro, in cui dicevano proprio le ragioni per cui non era possibile collocare questi mobili, perché c'erano state delle deficienze, e mi ricordo benissimo, me ne potranno dare gli allora colleghi di Giunta, che io consegnai la relazione di questa a ognuno degli Assessori, per fare vedere quelle che erano le deficienze e come bisognava provvedere.

Manganone (D.C.) - Io mi riferisco, per quanto di mia competenza, alle opere fatte dall'Assessorato ai lavori pubblici. L'appalto è stato esperito in tre lotti, dei quali due ho già i certificati di collaudo. Io attendo in questi giorni il terzo certificato di collaudo, e poi sarà mia premura trasmettere al Presidente delle Commissioni congiunte dei lavori pubblici e del turismo tutti gli atti relativi. Posso precisare che sono state fatte delle richieste da parte dell'impresa, delle riserve con certificato di collaudo, queste sono state valutate e dall'ufficiale collaudatore e dalla Giunta regionale. Comunque, ripeto, sarà mia premura inoltrare tutto al Presidente congiunto dei lavori pubblici e del turismo di modo che si possa valutare, per quanto di competenza dell'Assessorato ai Lavori pubblici.

Fosson (U.V.) - Quanto ha detto adesso l'Assessore Manganone si riferisce alle opere murarie o si riferisce anche alla questione di ...

Manganone (D.C.) - Esclusivamente alle opere murarie, agli sterri e agli scavi.

Milanesio (P.S.I.) - La questione del Palazzo Narbonne è una questione un po' complicata perché il Palazzo si è trascinato così alle lunghe, l'impresa non si trova, mi pare, in floride condizioni economiche. Vi sono, vi è in questo momento aperta una lite tra l'amministrazione regionale e l'impresa, in primo luogo per la costruzione, cioè, per la parte muraria del Palazzo Narbonne, per il Palazzo vero e proprio, una lite che è sfociata nella nomina di un collaudatore in corso d'opera e penso che finirà, non lo so, non voglio anticipare niente, ma temo che finirà con la rescissione del contratto perché certe richieste che l'imprenditore ha avanzato a noi paiono ingiustificate, ma non lo paiono solo a noi ma anche al collaudatore.

Per quanto riguarda la parte dei mobili, io posso rispondere ad alcune domande, ad altre posso rispondere eventualmente nel corso della seduta facendo, assumendo delle informazioni perché alcune delle vicende precedenti io non le conosco, in quanto non ero Assessore, Balestri ha risposto per quello che si ricordava. Io non so quindi, la gara, le offerte, i concorrenti, non so dare notizia su questo. Io posso solo dire questo: che c'è stato un contratto regolarmente firmato dall'amministrazione che impegnava l'amministrazione e la Ditta Bidasio a fornire un certo numero di arredi. Questo contratto è perfettamente consono alle deliberazioni assunte dal Consiglio regionale. Vi è poi una richiesta della Ditta Bidasio, che è stata mandata con raccomandata, mi pare un mese fa circa, all'amministrazione regionale, nella quale chiede il pagamento di circa, mi pare, 30 milioni di mobili che egli avrebbe fornito e che, invece, non avrebbe fornito, secondo noi, poiché non vi è nessuna deliberazione, né di Giunta, né di Consiglio, che chiede e ordina la fornitura di questi mobili. Quindi l'amministrazione regionale ha risposto al Sig. Bidasio, con una lettera raccomandata nella quale gli si contestava la validità delle sue affermazioni. Questa è la situazione, in parole molto semplici, del, chiamiamolo, del pasticciaccio, inteso in senso così, di Piazza Narbonne, inteso nel senso che questa costruzione, che non finisce mai e sulla quale, sulla cui destinazione, io, personalmente, ho alcuni dubbi e che voglio anche esternare in Consiglio perché io non so e ne approfitto di questa circostanza - chiedo scusa se mi dilungo un attimo - io incomincio a dubitare che sia opportuno di destinare il Palazzo Narbonne alla destinazione a cui si era pensato inizialmente, perché mi pare che si vogliono fare degli uffici pubblici sopra questo Palazzo, al secondo piano, sia sommamente negativo prevedere un ristorante al piano di sotto. Io vi lascio immaginare le pratiche che avrebbero olezzo di pizza, diciamo così, comunque non mi pare che sarebbe la soluzione migliore. A ogni buon conto, una decisione, una discussione di questo tipo più approfondita io la proporrò prima alla Giunta e poi al Consiglio, perché penso che si debbano adottare delle decisioni in merito alla destinazione di questo Palazzo diverse da quelle inizialmente studiate, pensate, ma non così, ho delle idee piuttosto precise: si tratta di concretizzarle ancora, a mio avviso, quelle sale così grandi forse possono prestarsi a ospitare, diciamo così, degli uffici pubblici più che delle mostre permanenti che non so se sia il caso che si facciano proprio in quel palazzo con quel tipo di destinazione, e non so fino a che punto la produttività di questo investimento si verifichi con questo tipo di destinazione. A ogni buon conto io ho risposto alle domande a cui potevo rispondere, ad altre posso assumere informazioni ed eventualmente nel corso della seduta potrò rispondere.

Caveri (U.V.) - Le dialogue me semble un peu un dialogue entre les personnes sourdes. Je voudrais savoir, qui c'est qui me répond, quel est le vendeur définitif de ces meubles?

Milanesio (P.S.I.) - L'ho detto prima, ho detto "la Ditta Bidasio", la EDILCAM, cioè, che è la stessa ditta costruttrice dell'immobile.

Caveri (U.V.) - ... la stessa ... Je voudrais savoir si les enveloppes étaient fermées, on les a ouvertes en présence des concurrents? Monsieur Balestri peut me répondre, j'ai déjà demandé trois fois à Monsieur Balestri.

Balestri (P.S.I.) - L'appalto fu regolarissimo, buste chiuse, col controllo di tutta la Commissione ... aperte davanti alla Commissione, alla scadenza giusta.

Caveri (U.V.) - Les noms des autres concurrents?

Balestri (P.S.I.) - Avvocato ... c'è tutto un verbale regolare di tutta la Commissione.

Caveri (U.V.) - Quali sono i nomi degli altri concorrenti, aspiranti venditori?

Milanesio (P.S.I.) - In dieci minuti io riesco a darle la risposta, il tempo di provvedere a...

Caveri (U.V.) - Va bene, grazie. Et puis je demande à Monsieur Milanesio, comme Monsieur Milanesio nous a parlé de meubles pour 30 millions, que cette maison, entreprise Bidasio, dit d'avoir vendu tandis que la Junte dit qu'il n'y a pas de délibérations de la Junte, où sont ces meubles?

Milanesio (P.S.I.) - Questi mobili, prima erano accatastati dentro il Palazzo. Successivamente, per quello che mi riguarda, ho detto che questi mobili non ci appartenevano, e quindi ho invitato la Ditta a ritirarli. Ora, non so se la Ditta li abbia ritirati. A ogni buon conto, noi abbiamo negato che questi mobili ci appartenessero a qualunque titolo.

Andrione (U.V.) - J'ai l'impression que dans le compte-rendu de Monsieur Milanesio il manque une précision importante. Je ne sais pas si c'est vrai, mais dans les milieux du Tribunal d'Aoste il circule la voix que la requête faite par Monsieur Bidasio de 30 millions est appuyée sur une lettre d'un Assesseur de l'époque qui lui confiait cette tâche, et Monsieur Bidasio invoque sa bonne foi, ne voulant rien connaître du système administratif de la Région, de délibérations, etc., invoque sa bonne foi pour dire qu'il a fait les frais en croyant qu'ils étaient autorisés.

Or, je voudrais savoir se ce détail est vrai ou non.

Milanesio (P.S.I.) - Ce détail est vrai.

Andrione (U.V.) - Je crois que le Président de la Junte devrait quand même prendre quelque décision à ce propos ...

Bordon (D.C.) - Nous avons fait tout ce qu'on pouvait faire.

Andrione (U.V.) - C'est-à-dire finalement nous aurons une cause où nous finirons par être condamnés à payer.

Bordon (D.C.) - Mais, cela nous le verrons après, cela dépend aussi beaucoup de l'avocat qu'on a par les mais n'est-ce pas ...

Fosson (U.V.) - Mais, il me semble qu'il y a, et je fais une simple constatation que ce que nous avons demandé et que nous avons dû tirer par les dents, correspond à la vérité tout de même, correspond à la vérité. Ce n'est pas une accusation que je fais à la Junte, parce que quand j'ai commencé à parler de cet argument je n'ai pas fait des accusations à la Junte, mais nous voulions tout de même être mis au courant des choses comme elles sont, quand on dit: "Elle me suffit", l'affirmation faite par l'Assesseur Milanesio qui dit que cette question correspond à la vérité, et alors ici nous avons le clou de tout ce que nous avons dit dans le passé sur cette question du Palais Narbonne et que nous avons répétée il y a un instant, parce qu'alors, ici, qu'on ne vienne pas nous dire que tout ceci est régulier; qu'on ne vienne pas dire que tout ceci est régulier et je ne le dis pas à vous, mais je le dis au Conseiller Balestri qu'il ne peut pas dire que tout ceci est régulier.

Andrione (U.V.) - Je voudrais tout simplement faire une prière à l'Assesseur au Tourisme et au Président de la Junte, c'est-à-dire que quand le rapport sur le Palais Narbonne sera finalement apporté au Conseil pour en discuter, ces détails soient mis dans la juste lumière de façon qu'à ce moment-là je crois que nous devrons en discuter et le problème devra être traité avec un minimum de gravité.

Caveri (U.V.) - Il me semble évident qu'il y a une contradiction très grave entre ce qu'a dit Monsieur Milanesio et ce qu'a dit Monsieur Balestri, parce que Monsieur Balestri a dit "Tout régulier, l'adjudication parfaite, selon toute les dispositions de la loi". Milanesio dit que la Junte a refusé d'acheter les meubles pour 30 millions parce qu'il n'y avait pas une délibération de Junte, ni une délibération du Conseil, alors, qu'est-ce qu'il y a de régulier? Il n'y a rien de régulier.

Manganoni (P.C.I.) - Le Conseil avait décidé de passer les pratiques et tous les problèmes du Palais de Place Narbonne à la Commission. Il me parait qu'est passé plus d'un an. La Commission n'a encore rien vu. L'Assesseur a dit que, qu'il pense de la passer d'ici à quelques temps. Or, moi je voudrais demander: à peu près pour quelle date on prévoit le passage à la Commission de tout ce fourbi de papiers? A la fin d'avril?

Milanesio (P.S.I.) - Vorrei dare qualche precisazione. Io ho risposto alle domande a cui potevo rispondere, a cui ero in grado di rispondere. Il Consigliere Andrione mi ha chiesto se quella richiesta avanzata dall'impresario dell'EDILCAM, a proposito di un credito di 30 milioni, fosse suffragata da una lettera di richiesta avanzata da parte di questa amministrazione. Io ho detto che il Signor Bidasio, della EDILCAM, ha prodotto una lettera, firmata dall'Assessore Balestri, ma questo non si riferisce assolutamente, diciamo così, all'appalto, il quale appalto è stato oggetto di un contratto successivo, e, quindi, non si riferisce assolutamente a quella circostanza e a quella situazione. Il Bidasio pretenderebbe dei denari per una fornitura che, a nostro avviso, non è mai stata ordinata né dalla Giunta né dal Consiglio regionale e quindi abbiamo respinto.

Caveri (U.V.) - Alors la vérité un peu à la fois, un peu à la fois elle monte à la surface; c'est-à-dire, il y aurait une partie régulière, parce qu'il y aurait eu une adjudication, et puis il y a une autre partie qui est tout-à-fait irrégulière. Monsieur Balestri dit "Tout régulier", mais non, parce que, vu que Monsieur Milanesio dit qu'il y a une lettre de Monsieur Balestri qui commande des meubles sans qu'il y ait une délibération de la Junte, sans qu'il y ait une délibération du Conseil, et alors il y a, vis-à-vis de cette EDILCAM Bidasio etc. ... il y a la responsabilité en propre de Monsieur Balestri, en tant que personne civile. Cela est évident.

Balestri (P.S.I.) - Io non ho presente quella lettera, ma io non ho fatto lettere di ordinazione ... la veda prima, avvocato Caveri, prima di dire, la veda quella lettera lì, perché quella lettera lì non è impegnativa di niente, mi sembra, cioè, sono sicuro, che quando si fece quella lettera lì si disse: "Salvo ogni determinazione della Giunta e della Commissione addetta per la questione della cosa", quindi non ordinava niente a Bidasio, quindi Bidasio se a un certo momento accavalla qualche cosa, lo fa di sua spontanea volontà, senza avere nessun estremo per poter chiedere nessun indennizzo, e per questo io ci tengo che nella Commissione consiliare siano rivedute queste cose, perché sono convinto che tutto è a posto e regolare.

Caveri (U.V.) - Vu qu'il y a la fameuse lettre dont parle Monsieur Milanesio et dont l'existence a été reconnue par Monsieur Balestri qui ne se rappelle plus bien les termes de cette lettre, moi, personnellement, je demande, en tant que Conseiller régional, qu'on me donne une photocopie de la lettre de Monsieur Balestri. C'est le seul système de sortir de ce pétrin, de ce pétrin qui révèle une parfaite irrégularité. De parfait ici il n'y a que l'irrégularité administrative et l'incapacité administrative encore une fois documentée aussi dans cette question.

Montesano (P.S.D.I.) - Chiuso questo argomento, chi è che vuole parlare ancora? Chi è che vuole parlare ancora?

Manganoni (P.C.I.) - ... Sul capitolo 212, non mi è stato risposto.

Montesano (P.S.D.I.) - Io direi, finiamo prima questo Palazzo Narbonne, poi passiamo al 212; poi passiamo agli altri, se no facciamo un pêle-mêle.

Andrione (U.V.) - Ho chiesto, se era possibile, nella discussione che deve avvenire, io credo sul Palazzo Narbonne, perché c'è una Commissione, che dovrà riferire al Consiglio, che tutti questi elementi siano organicamente raccolti e che la discussione avvenga in Consiglio su questo argomento. Benissimo ...

Caveri (U.V.) - J'insiste enfin d'avoir, mais pas en attendant la discussion générale, d'avoir tout de suite une photocopie de la lettre de Monsieur Balestri. Je veux savoir si Monsieur Milanesio s'engage en ce sens.

Milanesio (P.S.I.) - Moi je peux vous faire arriver cette lettre, à présent même.

Caveri (U.V.) - Va bien, va bien ...

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, chi risponde alla domanda fatta dal Consigliere Manganoni al 212? Vuole ripetere la domanda per favore?

Colombo (P.S.I.) - Per quanto concerne la domanda fatta dal Consigliere Manganoni, io devo dire che qui il 212 "Spese per acquisto di beni patrimoniali" non c'entra niente con il problema, naturalmente, dell'industrializzazione. Per l'industrializzazione l'Assessorato ha nei suoi capitoli, e, naturalmente, il problema va visto in quel campo.

Manganoni (P.C.I.) - Scusa, allora, vuole dirmi quale capitolo, a quale capitolo dovremmo attingere per l'acquisto di questi terreni?

Colombo (P.S.I.) - C'è una legge lì, che l'Assesseur Albaney, per quanto concerne un contributo che riguarda i terreni ...

Manganoni (P.C.I.) - Momento, se io non vado errato, e se erro, vi prego di correggermi. Sul bilancio dell'Assessorato le somme previste servono, non per l'acquisto dei terreni, per i contributi, che si devono dare alle industrie, no? Ma non per l'acquisto di terreni. Se io erro, cioè, se invece su quei capitoli si possono acquistare i terreni, vi prego di dirmi quali sono quei capitoli.

Montesano (P.S.D.I.) - ... Io vi prego di rispondere in ...

Manganoni (P.C.I.) - Presidente, è forse bene che in due parole io ripeta.

La legge che stiamo varando e che dovrà passare qui, secondo gli impegni della Commissione, entro marzo, prevede l'acquisto, da parte della Regione, di terreni, per la cessione a eventuali imprese che volessero venire a installarsi in Valle d'Aosta. Perché? Perché, salvo questi terreni di Pollein, che sono comunali, Pollein, St-Christophe e Brissogne, in tutto il resto della Valle, i comuni non possiedono dei terreni adatti all'industrializzazione, perché i terreni che posseggono i comuni sono a 2000 metri, sono gli alpeggi. Allora questa legge prevede la possibilità per la Regione di acquistare, no? Tutta la discussione che abbiamo già fatto più volte in questo Consiglio. Allora io chiedevo, io pensavo che l'articolo fosse questo, perché dice "Spese per acquisto di beni patrimoniali", quindi, a mio parere, i terreni sono dei beni patrimoniali, qui, a mio parere, i terreni sono dei beni patrimoniali e avevo detto, se vi sono solo 200 milioni, come 200 milioni c'erano l'anno scorso, quanti terreni prevedete di poter acquistare? Mi si risponde: "È un altro capitolo". Bene, ditemi quale capitolo.

Colombo (P.S.I.) - Io ripeto che queste somme non possono assolutamente essere inserite in questo capitolo, lì si parla di beni patrimoniali, quindi di beni che sono dell'amministrazione regionale. Per quanto riguarda la presentazione della legge sull'industrializzazione sarà la legge stessa che prevederà poi, a suo tempo, uno specifico capitolo con le somme naturalmente da destinarsi a tale scopo.

Quindi, semmai, sarà la legge che prevederà questi finanziamenti. Non c'è mica altro da fare qui.

Dolchi (P.C.I.) - L'argomento mi permette di riagganciarmi a un mio intervento fatto in sede di discussione generale, dove appunto lamentavo, negli allegati E e F, la mancanza degli impegni relativi a leggi che sono già in corso di studio avanzato e che rappresentano già anche un impegno della maggioranza e, in certi casi, di tutto il Consiglio. Quindi qui ci troviamo, in seguito alla richiesta del collega Manganoni, non solo a non sapere qual è il capitolo su cui eventualmente potrà essere, si potrà attingere per l'acquisto dei terreni, ma non si trova neanche la rispondenza in bilancio dell'onere che nel corso dell'esercizio 1970 dovrà essere conseguente alla promulgazione della legge dell'industrializzazione. Quindi io l'ho detto in discussione generale e ripeto, nel caso che questo fosse possibile, che fosse possibile effettuare questa correzione con l'inserimento negli allegati E e F di quelle leggi che sono in studio avanzato, ripeto che, indipendentemente dai lavori della Commissione e dagli impegni dell'Assessore, non troviamo in bilancio la rispondenza concreta di quelle che sono le leggi in corso di promulgazione, di studio e di approvazione, perché in proposito ci sono degli impegni precisi. Mentre ci sono, se voi vedete, altre leggi già previste e relativi stanziamenti, per leggi che non sono ancora passate in discussione, e che anche non hanno, come quella dell'industrializzazione, il conforto di un parere unanime di tutto il Consiglio.

Colombo (P.S.I.) - Ebbi già a dire, in occasione della parte generale, sul problema dell'industrializzazione, che la Giunta era aperta, naturalmente, a esaminare quel problema, alla luce di quelle che sono le esigenze dell'industrializzazione stessa da parte dell'amministrazione regionale.

Ribadisco ancora questi concetti: quando verrà presentata la legge, certamente la presenteremo con quello che potrà essere il finanziamento che decide il Consiglio regionale. Eventualmente, attraverso una variazione di bilancio, introitando delle maggiori entrate. Questo è un po' quanto ebbi a dire, oppure, dico, facendo riferimento ai 91 milioni che abbiamo a disposizione nel fondo di riserva. Quindi, su questo non ci possono essere dubbi.

Dolchi (P.C.I.) - Solo per cercare di capire, perché qui forse, già l'anno scorso abbiamo fatto un discorso su questo argomento e ciascuno ha sostenuto le sue tesi e non si è giunti a una conclusione. A pagina 134, al n. 8, c'è il disegno di legge concernente "Provvidenze a favore di cooperative agricole e loro consorzi, e associazioni di produttori agricoli", 80 milioni. Questa è una legge che non ha mai avuto un dibattito consiliare, né un conforto di un voto così specifico come è stato quello per una nuova legge sull'industrializzazione e la troviamo inserita fra le leggi in bilancio. Ora, ecco, io vorrei un chiarimento, non è che voglia dilungarmi, ma, se noi analizziamo le leggi che si prevedono, o che la Giunta prevede di attuare nel corso del 1970, contenute all'allegato E e all'allegato F, troviamo effettivamente delle leggi, che forse la Giunta ha intenzione di portare avanti fino all'approvazione del Consiglio, e non troviamo altre leggi che già hanno avuto il conforto di un parere consiliare. Ora, è chiaro, nel corso dell'esercizio, sulle maggiori entrate, si potrà reperire questo, ma io voglio sapere come mai per alcune, di cui il Consiglio non ha mai parlato, troviamo l'elencazione in bilancio, per altre, di cui il Consiglio ha parlato e per cui c'è un certo impegno, non troviamo assolutamente notizia in bilancio?

Manganoni (P.C.I.) - A quanto ha detto Dolchi io voglio ancora aggiungere, dice Colombo: "Come fondi, potremmo vedere maggiori entrate e fondo di riserva". Può anche andare, cioè, può anche essere una risposta accettabile. Però non c'è il capitolo in bilancio...Ora, io mi chiedo, mi chiedo, perché il capitolo 212 non potrebbe andare? Perché dice "Spese per acquisto di beni patrimoniali della Regione", la Regione acquista dei terreni... la Regione acquista dei terreni, non occorre che dica per l'industrializzazione o meno, anzi, secondo lo spirito ... acquisto dei terreni da destinarsi a quello che la Regione giudicherà utile, necessario, opportuno, come altri terreni che noi acquistiamo. Quindi, perché non può gravare qui?

Montesano (P.S.D.I.) - Un attimo per favore, le domande siano fatte e siano date le risposte, perché il lavoro che si deve fare per verbalizzare è una cosa improba in questo modo. Siano fatte le domande e siano date le risposte, altrimenti i funzionari si rifiutano anche di verbalizzare.

Manganoni (P.C.I.) - No, d'accordo, Presidente, io sono d'accordo con Lei. Se, assolutamente, voi continuate a insistere che non si può mettere sul 212, io non ne faccio una questione; per me si può, voi dite di no? Benissimo. Valga la vostra tesi, a me quello che conta è la sostanza, non è la forma. Perché già su questo bilancio non avete istituito il capitolo? E allora io, è da un'ora che vi dico, ditemi il capitolo, non me lo dite.

Albaney (M.A.V.) - La prima precisazione che intendo fare è al Consigliere Manganoni, ed è questa: il bilancio è stato predisposto alla fine del 1969, mentre attualmente la legge che noi stiamo predisponendo per l'industrializzazione della Valle è in fase avanzata, però siamo nel mese di marzo e riteniamo che andrà in funzione ad aprile/maggio; prima di tutto. In secondo luogo voglio precisare al Consigliere Manganoni che nel bilancio del 1969, cioè e precisamente il capitolo 487, vero, era di 100 milioni. È stato portato a 150 proprio in previsione della variazione della nostra legge sull'industrializzazione. Ecco il motivo per cui, quindi, ritengo che siamo circa a metà dell'anno '70, non proprio, andrà in vigore allora, quindi, è inutile che noi andiamo a impegnare delle spese in più che poi vanno a residuo passivo, come tu contesti ogni tanto. Ecco questo motivo.

Pollicini (D.C.) - Vorrei precisare al Consiglio un particolare che non è stato messo in evidenza e cioè, non si tratta di una nuova legge per l'industrializzazione, ma si tratta del miglioramento, della modifica della legge del 1968. Quindi si tratta di eventualmente un maggiore onere, come è previsto nelle variazioni alla legge del 1968. Pertanto ritengo che sia sufficiente la garanzia che la Giunta ha detto in quest'aula nella precedente seduta, ad analoga domanda, con la quale si è impegnata a fare fronte ai maggiori impegni che ne deriverebbero dalla modifica della legge che sta per essere portata in porto, per cui non si tratta di una nuova legge, ma di una variazione di una legge già esistente, in base alla quale c'è l'impegno della Giunta di coprire tutte le necessità di ordine finanziario.

Manganoni (P.C.I.) - Io voglio dire ad Albaney che questo bilancio è stato predisposto alla fine del 1969 e perché non ce l'avete portato allora in Consiglio? Perché avete tirato tardi fino a marzo con tutti gli esercizi provvisori, primo; quindi, qui le cose non quadrano: o non è vero quanto dice Albaney, primo, o, se è vero quanto dice Albaney, allora voi siete, voi avete questa colpa, questa responsabilità grave di aver tenuto tre mesi questo bilancio a dormire, quando questo bilancio era pronto nel 1969, voi lo portavate entro i termini previsti dalla legge, che sono il 31.12.1969. Ad ogni modo, chiuso quello.

Dice ancora Albaney, capitolo 487 suona così "Contributi straordinari ad aziende industriali, in applicazione alla legge regionale 21.8 ecc.". Qui si tratta di acquisto di terreni e non di contributi e io vorrei chiedere ai nostri funzionari che forse in quel campo, non per sottovalutare gli Assessori, ma in quel campo sono più ferrati, se si possono acquistare dei terreni, acquistarli, a nome della Regione, intendiamoci, sul capitolo 487, dove parla di contributi straordinari ad aziende industriali. Questo non si può, quindi, caro Albaney, la tesi che hai sostenuto, non regge... non regge, un momento, parlo di capitoli, non parlo di quattrini parlo... Albaney, io parlo di capitolo. Ora, in fatto di soldi, se la Giunta si impegna, primo, dice l'Assessore, si può istituire un nuovo capitolo con legge, nel corso dell'anno finanziario; secondo, se i fondi si possono trovare, attingendo sui fondi di riserva, maggiori entrate; terzo, per qualsiasi necessità ... la Giunta s'impegna a farvi fronte, e allora, io vi dico, va bene, io di questo sono soddisfatto.

Io, su questo sono d'accordo, io posso votare contro, - prima di tutto non è detto - ma, posso anche votare contro il bilancio non per questo, ma perché vi sono degli argomenti, quelli che abbiamo sollevato questa mattina, di quelle spese pazze e inutili che voi fate, contro le quali io, naturalmente, voterò, se voi non modificate, se non accettate le nostre proposte di storno, ma su questo io mi dichiaro soddisfatto di questi impegni della Giunta che, naturalmente, sono certo, risulteranno a verbale, no? E non potranno essere rimangiate quando si presenterà l'occasione.

Segretario - Categoria II - Beni immobili ... (legge) ...

Sezione IV - Azioni e intervento in campo economico - Categoria III.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Sull'articolo 237 vorrei sapere quali lavori e attrezzature si sono fatte l'anno scorso con i 165 milioni che erano stati stanziati e, seconda domanda, a titolo di curiosità, vorrei sapere a cosa è dovuto l'aumento che dai 165 milioni se ne propongono oggi 225, sull'articolo 237 "Spese, sovvenzioni e contributi per iniziative, lavori stazioni turistiche e termale di St. Vincent"...

Savioz (P.C.I.) - Nel 237 vi è una maggiore spesa di 60 milioni, ma questo ha una importanza relativa; quello che, invece, m'interesserebbe sapere è se, per la stazione termale di St-Vincent, c'è veramente un piano di lavori per la valorizzazione della medesima o se si continuano a spendere i soldi così come verrà in mente a qualcuno di farlo.

Manganoni (P.C.I.) - Vi sono diverse voci, dunque, il capitolo 236, il 238, che però, come importo è zero, il 239? Ecc. che prevedono degli stanziamenti per il Comune di Aosta, il 237 per il Comune di St-Vincent.

Ora, io qui, voi mi direte che sono monotono perché ripeto sempre le stesse cose, ma io voglio dirvi: e per gli altri 72 comuni della Valle, cosa prevedete? Cioè, qui, abbiamo ancora e sempre i comuni di due categorie: i comuni di categoria A, che sono Aosta e St-Vincent, e che quelli incassano milioni ogni anno, milioni, miliardi, ogni anno, da parte dell'amministrazione regionale, e ci sono gli altri 72 comuni i quali sono i parenti poveri, quelli devono limitarsi a guardare i miliardi che vanno nelle casse di questi due comuni, e, caro Dujany, tu che sei di Châtillon, io sarei veramente lieto di sentire il tuo parere spassionato, perché quando tu eri all'opposizione, giustamente dicevi "e Châtillon?", giustamente lo dicevi... (voce di Dujany) ...no, io non ero sordo, ti spiego il perché, e ti spiego il perché, Dujany, perché noi allora non davamo un miliardo al Comune di Aosta, noi davamo 19 milioni per il pagamento di mutui, primo. Secondo, noi a St-Vincent davamo quello che per legge davamo e non avevamo raddoppiato i 22 milioni e mezzo, portandoli a 34, come avete fatto voi, questo l'avete fatto voi e non noi, e nessuna legge vi obbligava a raddoppiare questa quota fissa di 22 milioni e mezzo. Nessuna legge ... la svalutazione della moneta c'è per St-Vincent e c'è per altri comuni, mica solo per Saint-Vincent. Allora, la conseguenza di questo si riflette non solo sui comuni, ma sugli abitanti, perché gli abitanti degli altri 72 comuni appartengono naturalmente alla categoria B, cioè alla categoria dei parenti poveri, dei figli delle galline nere, le quali, perché il bilancio si chiuda in pareggio, devono cacciare fuori i soldi, e, vi ripeto, anche se questo a voi stona, e non è piacevole, che al Comune di Montjovet l'operaio, che è il più ricco di Montjovet, perché le categorie più ricche di Montjovet sono gli operai, pagano dalle 8 alle 10.000 lire d'imposta di famiglia all'anno, quegli operai che poi devono farsi 12 ore di lavoro, per quattro devono farle di viaggio per venire a lavorare alla Cogne, va bene? Quindi, io di questi casi ve ne potrei citare fino a questa sera. Non voglio stancarvi, però, voglio dirvi solamente: non è giusto che vi siano delle sperequazioni così stridenti fra i comuni di Aosta e i comuni della Valle d'Aosta, preciso; vi sono i comuni privilegiati e vi sono i comuni che neanche le briciole hanno, che devono provvedere con le loro miserabili finanze e devono gravare sulle altrettanto miserabili finanze dei loro abitanti per poter chiudere il bilancio in pareggio; quindi devono privarsi di un sacco di servizi, di un sacco di opere pubbliche necessarie e urgenti, solamente perché quelli sono di categoria B. Quindi io protesto ancora su questo sistema della Giunta di ignorare gli altri comuni; insisto sulla necessità dell'integrazione dei bilanci, non solo di due comuni, ma di tutti i 74 comuni, in modo da mettere tutti i comuni della Valle d'Aosta su un piede di uguaglianza, su un piede di uguaglianza, perché non sono giuste queste discriminazioni nei confronti dei comuni della Valle d'Aosta; e adesso a me piacerebbe sentire il parere di Dujany su Châtillon.

Caveri (U.V.) - À propos du chapitre 237, Monsieur Bordon, dans une séance du 1969, avait pris l'engagement devant tout le Conseil de porter toute la question des œuvres à faire à Saint-Vincent par la SITAV en base au contrat de prorogation de la concession du Casino, juillet 1965, de porter tout avec la documentation, les projets, etc. ... devant la Commission aux Affaires générales.

Ceci Bordon le disait au mois de décembre. Nous sommes arrivés au mois de mars, bientôt il y aura la Pâques et après il y aura la Trinité et comme dans la chanson de "Malbrough s'en va-t-en guerre", on ne réunit jamais la Commission des Affaires générales pour discuter de ce problème.

Hier j'ai écrit une lettre à Monsieur Benzo, comme Président de la Commission aux Affaires générales. Je ne sais pas s'il a reçu la lettre, il la recevra certainement, et je voudrais un peu savoir si Monsieur Bordon veut maintenir au moins ses engagements et quelle est aussi l'opinion de Monsieur Benzo comme Président de la Commission aux Affaires générales.

Bancod (U.V.) - In questa categoria terza, al capitolo 236, contributi sull'ammortamento al Comune di Aosta per un mutuo passivo di 480 milioni, capitolo 239, contributi al Comune di Aosta per un finanziamento di spese di 120 milioni, al capitolo 237, spese sovvenzioni e contributi per iniziative lavori attrezzature Stazione termale di Saint-Vincent, 225 milioni, vorrei sapere qui se entrano pure 50-60 milioni, adesso non mi ricordo più che, tempo fa, sono stati dati al Comune di Saint-Vincent, con una semplice delibera di Giunta, per la funicolare ... poi, in più, ci sono gli altri 45 milioni che spettano di diritto, dicono. Io vorrei ricordare qui, pochi giorni dopo che sono stati assegnati questi 50-60 milioni al Comune di St-Vincent, non è che il Comune di St-Vincent non ne abbia bisogno, io non voglio dire questo, però, pochi giorni dopo, al Comune di Fenis, in una mozione presentata, si è rifiutato di fare il piazzale per il Comune di Fenis. La mozione è stata respinta, quindi, secondo me, credete che non sia più bisognoso il Comune di Fenis che non quello di Saint-Vincent? Insomma, bisogna vedere anche un po' per quello di Fenis.

Per questo prego l'Assessore Manganone, anzi ne abbiamo già parlato, mi ha promesso, ma bisognerebbe provvedere, vedere un po', insomma, che venga considerato anche questo Comune, perché anche questo Comune ha le sue esigenze, i bisogni turistici.

Bordon (D.C.) - Brevissimo. Sono veramente dispiaciuto di non poter rispondere direttamente al Consigliere Caveri su quanto riguarda Saint-Vincent, ma, essendo tutto questo legato, o almeno buona parte, legato al piano regolatore di Saint-Vincent, risponderà l'Assessore Milanesio per dirle entro quando speriamo di portare tutto questo problema alla Commissione Affari generali.

Milanesio (P.S.I.) - Je voulais seulement dire à Monsieur le Conseiller Caveri que je m'engage à mettre à l'ordre du jour de la première séance de la Commission des Affaires générales et finances la question qu'il m'a posée.

Caveri (U.V.) - Moment, ici nous sommes vraiment, en piémontais on dit "suno le ciocche de Milan", parce qu'un sonne d'une manière, parce qu'un dit une chose, Balestri dit le contraire, Monsieur Bordon a dit une chose et Monsieur Benzo a dit tout le contraire. Nous en prenons acte.

Milanesio (P.S.I.) - Non credo che stiamo suonando le campane. Io ho risposto a delle domande che mi sono state poste, penso, con la correttezza che di solito uso in questi casi. Per quanto riguarda l'ultima sua domanda, a proposito del piano dei lavori, sviluppo della zona turistico-termale di Saint-Vincent, poiché questo argomento è strettamente legato al piano regolatore che è stato presentato al Comune di Saint-Vincent e adottato. Il piano regolatore su cui i nostri Uffici hanno avuto più di una osservazione da fare e che questo studio vero e proprio è stato fatto dall'Ufficio urbanistico, si è concluso quindici giorni fa. Io ho presentato tutte le conclusioni di questo studio alla Giunta regionale, affinché volesse decidere in merito, cioè, in poche parole, quando noi approveremo il piano regolatore di Saint-Vincent con le modifiche che io ho proposto, perché gli uffici hanno proposto, potrà di pari passo andare avanti, andare avanti il piano di sviluppo per quanto riguarda la SITAV e la Regione. Io posso dire questo, che è stato presentato quindici giorni or sono alla Giunta; è un malloppo considerevole. Io mi auguro che per mercoledì la Giunta possa assumere una decisione, una determinazione in merito a questa nostra proposta, dopo di che, se ben ricordo, la proposta era quella che le Commissioni congiunte delle finanze, degli affari generali e del turismo esaminassero questa questione, se ben ricordo, e quindi io credo che, passato questo scoglio dell'approvazione del piano regolatore, il problema possa essere portato all'attenzione dei signori Consiglieri. A ogni buon conto, io ritengo, ho ritenuto che sarebbe opportuno aspettare il passaggio di questo iter, altrimenti certe decisioni o certe conclusioni che si potevano trarre in merito a questo piano di sviluppo potevano essere inficiati dalla successiva approvazione ed esame del piano regolatore di Saint-Vincent.

Caveri (U.V.) - L'Assesseur Milanesio a dit "ad ogni buon conto", a ogni buon conto je constate que la première œuvre que devait faire la SITAV est, avait cette échéance: 31 décembre 1967; trois années sont passées et les travaux sont toujours là qui attendent un commencement d'exécution.

Je serais très curieux, quand on discutera de ce problème, devant la Commission aux Affaires générales, de voir la correspondance entre la SITAV et la Junte régionale, et je pense que nous aurons des amères surprises sur la manière de conduire aussi cette question, dans ce climat général d'incapacité, incapacité et incohérence administrative.

Manganone (D.C.) - Devo rispondere subito al Consigliere Bancod che ci rimprovera di aver respinto allora una mozione sui piazzali e la strada di Fenis. Dirò subito che allora mancava la disponibilità dei terreni, ecco il perché è stata respinta la mozione; però lo rassicuro che abbiamo esaminato la possibilità di finanziare per un tratto di quella strada di Fenis, non sarà l'importo totale, ma sarà una buona parte dell'importo totale, sarà sui 15-20 milioni.

Colombo (P.S.I.) - È ormai prassi che tutte le volte che si discute il bilancio sorga il problema dell'integrazione dei bilanci dei comuni. Io qui vorrei ricordare al Consiglio che per quanto concerne questi finanziamenti che sono previsti nei capitoli che sono stati oggetto di discussione, si tratta di finanziamenti in atto già da parecchi anni, derivanti, per la massima parte, da impegni già assunti da parte del Consiglio.

Per quanto concerne specificatamente poi i contributi al Comune di Saint-Vincent, l'aumento da 165 a 225 milioni è determinato dal fatto dell'aumento delle entrate del Casinò stesso, in relazione, naturalmente, al 5% che compete al Comune. Quindi, noi abbiamo calcolato questo 5% su 4.500.000.000, in effetti lo scorso anno le entrate del Casinò sono state di gran lunga superiori.

Per quanto riguarda il problema delle opere che verranno fatte con l'utilizzo di questo finanziamento, di questa somma, qui c'è l'impegno da parte del Comune di concordarle con la Giunta regionale, e, normalmente, tutti gli anni questo è stato fatto e viene portato direttamente in Consiglio.

Per quanto riguarda come sono stati spesi quelle del 165, beh, anche qui abbiamo deciso come Consiglio, perché già allora il 165 sono state portate in Consiglio con le relative opere e i relativi finanziamenti. Io non sono in questo momento in grado di ricordare per quali opere sono state utilizzate, comunque, il Comune è tenuto ad adoperare questi soldi nel modo in cui sono stati approvati da parte del Consiglio.

Sull'altra questione, finanziamenti ai Comuni, io vorrei ricordare che qui, per quanto concerne il Comune di Aosta, c'è stato un aumento abbastanza sostanziale del nostro contributo nei suoi confronti, però di seguito c'è stato anche l'esclusione del Comune di Aosta da quello che è il programma dei lavori pubblici per delle opere che sono prettamente comunali. La Regione ha smesso di appaltare per conto del Comune, di attuare delle opere per conto del Comune, così come veniva fatto nel passato, passa direttamente dei fondi e il Comune se li amministra direttamente, appaltando direttamente. Da parte nostra vengono fatti ancora dei lavori di carattere regionale, come può essere la strada della Circonvallazione sud o cose di questo genere, mentre per tutte le altre piccole opere vengono fatte direttamente da parte del Comune. Ciò non toglie che, invece, nei confronti degli altri Comuni noi interveniamo direttamente con il programma dei lavori pubblici, a carico, naturalmente, della Regione.

Questo non significa che la Giunta non sia aperta al problema dell'integrazione dei bilanci degli altri 72 comuni. Il Consigliere Benzo ha presentato un ordine del giorno in tal senso; io posso assicurare il Consiglio che la Commissione Affari generali, finanze sta studiando questo problema. Ci sono degli studi in corso e riteniamo, ad un certo momento, sulla scorta di questo esame e di questi studi, di presentare al Consiglio, quella proposta di legge che è stata invocata da parte di tutti i Consiglieri.

Segretario - Categoria IV - ...

Fosson (U.V.) - Une explication sur l'article 245 "Spese per la sottoscrizione di titoli azionari delle società italiane per i trafori stradali alpini e di società autostradali". Qu'est-ce qu'on pense, on a en prévision de devoir souscrire qu'on a prévu ces 125 millions?

Savioz (P.C.I.) - Io volevo una spiegazione sul 245 "Spese per la sottoscrizione di titoli azionari delle società italiane per i trafori stradali alpini e autostradali".

Poi volevo chiedere ancora, per il 246 "Spese per la sottoscrizione di titoli azionari di società, di funivie e seggiovie locali e di altre società": qui c'è una diminuzione di 50 milioni, mentre sappiamo che le richieste da parte degli impianti di risalita sono notevolmente in aumento. Vorrei sapere da parte, penso, dell'Assessore al Turismo, cosa, qual è la politica che intende sviluppare verso gli impianti di risalita e verso il potenziamento delle nostre stazioni alpine, tenuto conto che qui, purtroppo, c'è una diminuzione di 50 milioni.

Montesano (P.S.D.I.) - Ci sono altre domande? Che possa rispondere l'Assessore in modo completo a tutti. Nessun altro? Allora, chi risponde? L'Assessore alle finanze.

Colombo (P.S.I.) - Per quanto riguarda il 245, la Giunta, in data 7.3.1969, ha approvato l'aumento di capitale che il Traforo del Gran S. Bernardo ha previsto in £. 2 miliardi. Noi interveniamo quindi per il nostro 12,50%, con 125 milioni nel 1970, 125 milioni nel 1971.

Sulla questione del 246, "Spese per la sottoscrizione di titoli azionari", si ha una riduzione di 50 milioni in quanto abbiamo già impegnati per il 1969 altri 100 milioni. Quindi la disponibilità di quest'anno, per quanto concerne questo capitolo, è di 280 milioni.

Segretario - Categoria V -

Tonino (P.S.I.U.P.) - All'articolo 256 io vorrei sapere se la Cassa Depositi e Prestiti interviene ancora per la concessione di mutui o se sia più o meno vero che non è più funzionante per mancanza di fondi.

Colombo (P.S.I.) - Penso che non sia una novità per nessuno che a ottenere dei mutui da parte della Cassa Depositi e Prestiti non sia una cosa facile, tanto è vero che la maggior parte dei comuni ricorre a mutui attraverso banche private. Comunque, noi abbiamo in corso una domanda per finanziare naturalmente il mutuo del gerontocomio e pensiamo, almeno quella, di poterla portare a termine. Ci stiamo adoperando per avere appunto questo mutuo a tasso agevolato, speriamo di poterlo portare a casa, però che delle difficoltà ci siano è innegabile.

Bancod (U.V.) - Il Comune di Pontey, per l'edificio comunale di Pontey, anche lì mi sembra che non possano avere la disponibilità della Cassa Depositi e Prestiti e dovrebbero ricorrere, mi pare, ad un altro prestito; ci sarebbe la differenza da pagare, dell'interesse, insomma. Non so se è a conoscenza di qualcosa, però il Comune di Pontey è già da anni che aspetta la realizzazione di questo ...

Colombo (P.S.I.) - A me risulta che il Municipio è stato appaltato ed è andato deserto, per la verità, l'appalto; per quanto concerne il problema del mutuo, veramente, non ne sono informato, non so se sono riusciti ad avere il mutuo da parte della Cassa Depositi e Prestiti oppure se hanno dovuto ricorrere a qualche ente privato; questo non lo so, è un problema comunale, perché, naturalmente, i fondi vengono dati al Comune.

Segretario - Sezione V - VI -

Colombo (P.S.I.) - In relazione all'allegato che abbiamo distribuito, una correzione, da 302 milioni si passa a 597; è il problema dello storno della bonifica.

Segretario - Titolo IV - Rimborso di prestiti -

Montesano (P.S.D.I.) - È un allegato che è stato distribuito, è vero; qui ci sono delle modifiche che poi alla fine verranno richiamate dall'Assessore alle Finanze.

Segretario - Rimborso di prestiti ...

Colombo (P.S.I.) - Sono i riflessi di quella modifica.

Montesano (P.S.D.I.) - Si passa all'Assessorato Agricoltura e foreste.

(dialogo Manganoni - Montesano)

Guardi, Manganoni, pregherei i Signori Consiglieri di seguire un po' la lettura ...

Manganoni (P.C.I.) - Ad ogni modo, è una osservazione molto breve; ma adesso Mappelli non c'è. Comunque, io pregherei i colleghi di informarne l'Assessore Mappelli. Avevo sollevato in un precedente Consiglio la richiesta di pubblicare sui giornali, qui si parla di ospedali, ecc. ... quindi la faccio qui per non farla in un altro momento, di pubblicare sui giornali un avviso ai cittadini per i terreni eventuali, chi disponesse di terreni per l'Ospedale ...

Montesano (P.S.D.I.) - Non lo può fare quando parliamo della sanità?

Manganoni (P.C.I.) - Lo faccio qui e chiuso, non ne parliamo poi dopo ...

Cosa succede? Che questa domanda che era stata accolta dal Presidente della Giunta, non era stata accolta dall'Assessore, senonché all'ultimo momento dice: "sì lo facciamo pubblicare sui giornali"; bene. Adesso vorrei richiamare la vostra attenzione, particolarmente quella dell'Assessore Mappelli, ma della Giunta in genere e del Consiglio, su queste date: la Région, giornale "La Région", serio, dite voi, del 5 marzo 1970, pervenutoci, pervenuto agli abbonati il giorno 9, dice l'avviso dell'Assessore Mappelli: "L'Assessorat à la Santé et à l'Assistance invite toutes les personnes qui auraient l'intention de céder à la Région des terrains situés dans la zone en question, à adresser leurs offres au Bureau de l'Assessorat, avant le 10 mars 1970", cioè, i cittadini avevano esattamente 12 ore, 12 ore, dico, per fare le eventuali offerte di terreni disponibili, ecc. Ora, io mi chiedo... sì, chiedo se questo è serio... io vi dico, perché non si è pubblicato prima, prima, quando ne avevamo parlato? Dice Dolchi: "Però Le Travail, più diligente de La Région, l'ha già pubblicato prima"; e noi sappiamo che non tutti i proprietari dei terreni sono abbonati a Le Travail; qualcuno è anche abbonato a La Région e anche a Le Travail, e allora, se doveva attingere questa notizia da La Région, lo sapeva esattamente da 12 ore prima della scadenza.

(rumori in aula - richiamo del Presidente)

Io ho finito, chiedendo una spiegazione su questo, io lo so già, dirà "io l'ho mandato in tempo, è La Région che ha dormito", lo so già cosa risponde. Doveva partire prima. Pongo una seconda domanda, in seguito a questi avvisi pubblicati dalla Regione, dico dall'amministrazione regionale da non confondersi con questo che si chiama la Regione anche, pubblicato sugli altri giornali, se sono arrivate delle offerte, cioè quando sono arrivate in seguito a questo, non a questa perché non poteva arrivare, ma a quella degli altri giornali.

Mappelli (D.C.) - Eh bien, c'est vrai, sur la page de la Vallée on a publié cela il y a quelques jours, mais c'est aussi vrai que je me suis rendu compte que ce n'était pas possible dans l'espace de quelques heures présenter des, vis-à-vis, des demandes sur cette question. Cette question; alors on a bien pensé de donner un délai jusque le 31 du mois de mars pour cette question. On l'a donné à la Voix de la Vallée qui l'a de nouveau publié sur la page de la Vallée d'Aoste.

Pour ce qui concerne votre deuxième demande, je vous dis que les demandes sont... c'est le secrétaire de la Commission, c'est-à-dire le secrétaire du bureau qui a toutes les demandes vis-à-vis de cette question, et moi je ne les regarde pas parce que je les donnerai directement à la Commission même. Je sais que quelques-unes sont bien arrivées, mais j'attends le 31 du mois de mars pour examiner toutes les demandes vis-à-vis de cette question.

Manganoni (P.C.I.) - Une autre recommandation: ne publiez pas, aujourd'hui nous sommes déjà le 13 du mois de mars, vous avez renvoyé jusqu'à 31 mars, cela c'est très bien, mais si on va publier cela sur les journaux le mois d'avril, moi je pense que ce sera trop tard. Alors, moi j'inviterai l'Assesseur de ne pas se servir de la page de la Région, n'est-ce pas? Pas seulement de la page de la Région, mais d'inviter tous les journaux à publier sur leur premier numéro, n'est-ce pas? Les journaux qui sortent avec une certaine ponctualité, parce qu'il y a certains journaux qui ont une certaine régularité, de façon qu'ils publient tout de suite et que les intéressés aient le temps de faire leurs offres.

Segretario - Assessorato Agricoltura e Foreste - Titolo I -

... (legge) ...

Fosson (U.V.) - Je m'excuse avec l'Assesseur Maquignaz mais ce matin il avait déjà parlé sur la question du Comité de la chasse. Je voulais seulement avoir compris bien ce qu'il a dit, qu'ici nous avons deux sommes: 20 millions, 24 millions sur 334, et 20 millions sur le 340.

Si je me souviens bien, ce matin l'Assesseur Maquignaz a dit que les 20 millions sont les fonds de l'Etat avec les arriérés de l'année passée en tout cas, et ceux-là ils vont pour le fonctionnement du Comité de la chasse, de façon que nous pensons de donner quand même les 24 millions qu'on prévoit à l'article 334 ou vous pensez de faire à un certain moment, de voir quelles sont les dépenses du Comité et quelle est l'intégration qu'on doit faire pour aussi la question du repeuplement du gibier. C'est seulement cette demande que je voulais vous faire pour être sûr.

Chabod (D.C.) - Io vedevo qui 48 milioni per le spese del Parco. Siccome i quattro rappresentanti della Valle che vanno giù hanno delle spese e nessuno gliele paga, allora, se fosse possibile da parte della Giunta, non so, l'Assessorato, vedere se si può dare la medaglia di presenza come diamo alle commissioni, qualcosa di simile, se si può vedere questo.

Manganoni (P.C.I.) - La loi régionale sur la chasse date du 1954, par conséquent elle peut aussi se considérer dépassée. Or, il me résulterait que l'association des chasseurs, et je précise que je ne suis pas un chasseur, a présenté une proposition de loi régionale, je ne sais pas, peut-être à l'Assessorat à l'Agriculture. Je demande: "L'Assessorat à l'Agriculture ne sait rien du tout?". Alors, je le prierai s'il peut s'informer près des organismes qui s'intéressent de ce problème et s'il peut m'en faire avoir une copie de ce projet de loi sur la chasse, projet de loi régional sur la chasse présenté par l'association des chasseurs.

Savioz (P.C.I.) - Vorrei richiamare l'attenzione dell'Assessore e del Consiglio sul problema di carattere più generale del Parco Nazionale del Gran Paradiso, e cioè su questi due problemi di fondo. Noi abbiamo aumentato gli stanziamenti a favore del Parco che il Consiglio aveva in quella seduta chiesto alla Giunta e agli organi competenti di vedere la possibilità di una maggiore remunerazione nei confronti dei danneggiati, dei contadini danneggiati dall'aumento della fauna, del Parco Nazionale, primo. Secondo, noi abbiamo avuto negli anni scorsi una situazione pesante, per quanto concerne gli animali, per il fatto che le precipitazioni nevose avevano portato l'inconveniente del mancato cibo e le bestie morivano a rotta di collo, tanto è vero che solo nella sola Valsavaranche, l'anno scorso, ci sono stati più di 900 capi morti di stenti e di fame, e poi c'è tutto il rimanente del Parco che ha avuto delle gravissime perdite. Questo è dovuto al fatto dell'aumento delle bestie e, quindi, naturalmente, aumentando il numero degli individui, non si può pretendere che l'invernamento sia buono e di solito i più deboli soccombono.

Ora, è duro ricordare che quelli che soccombono non sono gli stambecchi vecchi, i camosci vecchi, ma bensì sono gli stambecchi di un anno, due anni e quattro anni, e i camosci di altrettanta vitalità. Quindi non è neanche giusto quando qualcuno asserisce che la legge di natura vuole che il più povero soccomba e quindi rimane forte la riproduzione. Si perde anche in qualità, e questo è uno studio fatto da competenti in materia.

Ma io vorrei venire al dunque. Possiamo continuare a guardare così, passivamente, questa situazione che è veramente sconcertante; tutti gli anni noi dobbiamo constatare che migliaia di bestie muoiono di inedia, e quindi questo è un danno grave per il Parco, è un danno grave anche dal lato morale, e, quindi io porrei questo interrogativo al Consiglio regionale della Valle d'Aosta: sappiamo che in determinate nazioni europee, e non faccio nomi, per essere breve, ci sono delle soluzioni a questo problema, perché non l'abbiamo soltanto noi, ce l'hanno anche altri, per altro genere di cacciagione. Qui il problema si pone su due aspetti: o noi provvediamo con una politica di diminuzione di questi animali, cioè, aprendo un periodo di caccia organizzata, controllata, ecc. ecc. come avviene in determinati stati e vedi, entre paranthèse, la Jugoslavia, agisce in questo modo, e, oppure, prendiamo gli animali che sono in sovrappiù, qui nelle nostre Valli di Valsavaranche e di Cogne, di Rhêmes, ecc. e li portiamo, non so io, per esempio, nell'alta Valle di Gressoney, tanto per fare un esempio, oppure anche altrove, popolando altre zone. Non si può continuare a rimanere impassibili di fronte a una situazione del genere, che poi i giornalisti approfittano di questa situazione per fare una campagna denigratoria in un modo tremendo. Non c'è che da leggere tutti gli articoli che sono stati scritti in questi ultimi anni, per rendersi conto del come ci hanno messo in ridicolo a causa di queste cose qui, televisione, interpellanze di carattere europeo. I tedeschi si sono scandalizzati perché noi non assistiamo i camosci, mentre loro facevano fuori milioni di individui nei campi di concentramento, tra parentesi, ma, insomma, questo ha un'importanza relativa in questo momento.

Quello che conta, mi sembra, è se il Consiglio ritiene di prendere una decisione, bene, se no, io mi riservo di presentare una mozione in questo senso, perché ritengo che sia controproducente per la Valle d'Aosta una situazione di questo genere.

Mappelli (D.C.) - Io intendo allacciarmi al discorso che ha fatto adesso l'amico Savioz per permettermi di completare il discorso del Parco in questo senso. Vi sono due, secondo me, due aspetti dei danni. Vi è un aspetto dei privati, e mi pare che molto bene ha sollevato il Consigliere Savioz e penso che l'Assessore Maquignaz darà una risposta in merito. Vi è un secondo aspetto, che è quello degli enti locali e preciso meglio. Da alcuni mesi a questa parte, mi ricordo che in sede di Giunta, in sede di tutela, abbiamo approvato alcune delibere dei Comuni di Valsavaranche, se non vado errato, non sono sicuro, ma mi pare, anche Rhêmes e Cogne. Questi comuni, per la proprietà comunale, avrebbero chiesto delle indennità, per cui il Parco era abbastanza disposto a esaminare, sennonché avrebbe giustificato questo ritardo di risarcimento per quanto riguarda questi enti locali, dicendo che altri comuni, all'interno del Parco non avevano fatto ancora pervenire richieste analoghe.

Ora, io questo posso anche darne atto, non lo so, non m'interessa, però esiste questo problema, e io direi, se è possibile, raccomandare, vedendo poi l'Assessore Maquignaz, nella misura in cui gli è possibile, su questi 48 milioni, di raccomandare al Parco che liquidi, innanzitutto, queste cifre, in linea di massima, così, sui pour parler, già definite, e poi vi è, logicamente, il problema delle proprietà private. So che a suo tempo l'On.le Caveri, allora Presidente della Giunta, aveva stanziato una certa cifra per i danni della fauna del Parco, però mi sembra che, se avevo capito bene, era soprattutto per quelle proprietà che erano fuori del Parco, cioè limitrofe del Parco. A ogni buon conto è tutto lo stesso problema, è fuori dubbio che la fauna del Parco è un patrimonio nostro e, come tale, e qui sono d'accordo con il Consigliere Savioz, dobbiamo preoccuparci di amministrarlo bene, però dove ci sono delle manchevolezze, come in questo caso, deve essere nostra premura di tenerne conto e, nella misura in cui è possibile, vedere di risolvere in questo senso.

Montesano (P.S.D.I.) - Ci sono altri interventi, prima di dare la parola all'Assessore all'Agricoltura?

Maquignaz (D.C.) - A Fosson vorrei solo precisare che già questa mattina io ho avuto occasione di dire che prima noi davamo un contributo di 24 milioni; l'anno scorso, cioè, abbiamo dato un contributo di 24 milioni. Quest'anno, in base a quei fondi della nuova legge sulla caccia, noi abbiamo messo in bilancio quello che riteniamo di poter avere dal Ministero, cioè i 20 milioni; siccome però i 24 milioni, che noi davamo prima, non coprivano mai le spese amministrative del Comitato caccia, quindi, cercheremo quest'anno, invece di arrivare, vedendo il bilancio fino a quel plafond, a coprire interamente le spese per il personale, le spese generali, mentre, invece, questo l'abbiamo già concordato con il Comitato caccia, mentre, invece, le altre spese del ripopolamento farebbero capo coi fondi direttamente del Comitato. Questo, il Comitato stesso dice che così andrebbe bene, perché verremmo già ad aumentare notevolmente il nostro contributo e quindi a facilitare il compito anche dei ripopolamenti.

La questione sollevata dal Consigliere Chabod, per quanto concerne le medaglie di presenza, io ne prendo nota, e ne parlerò in Giunta, una cosa che senz'altro, secondo me, è possibile, e deve essere compensata.

Al Consigliere Manganoni che mi chiedeva sulla proposta fatta da quest'Associazione dei cacciatori valdostani, debbo dire che io non ho visto, mi dispiace che non sia presente il Consigliere Manganoni, ma, comunque, io non ho visto alcun progetto di legge. Sono, invece, informato che hanno distribuito a tutte le associazioni dei cacciatori questa proposta di legge. Avevo già avuto occasione di parlare di questo problema a una interpellanza presentata dal Consigliere Tonino e avevo detto che non era l'Assessorato che aveva intenzione di variare la legge, bensì era l'Associazione che aveva richiesto di avere un riconoscimento, perché noi abbiamo il Comitato caccia e le sezioni e non c'è quindi in questo momento la possibilità di riconoscere quest'Associazione. Questo si potrebbe chiarire con un aggiornamento, con una variazione dell'attuale nostra legge. Avevo dato l'incarico di predisporre una bozza di legge per queste variazioni e mi risulta che questa bozza è stata distribuita a tutte le sezioni e ha destato un certo scompiglio perché è una bozza di legge che io non avevo ancora esaminato. In quel momento ero stato un po' seccato dal comportamento che era stato adottato e, quindi, avevo detto che, se non trovavo una collaborazione migliore, io non avrei più variato alcuna legge. Sono dell'avviso oggi che, se c'è questa volontà nella maggioranza dei cacciatori di vedere, di rivedere la nostra legge, di adattarla alle situazioni attuali, io sono favorevole; però, vorrei solo che ci fosse questa volontà di collaborazione.

Al Consigliere Savioz, che ha intavolato il discorso del Parco un po' in generale, vorrei dire che io sono d'accordo sulla sua esposizione, cioè che lì gli animali sono troppi, quindi è evidente che a ogni nevicata abbondante o a ogni inverno difficile c'è la moria inevitabile degli animali, del resto è una legge naturale.

Noi penseremmo di fare in questo modo, e lo abbiamo già incominciato, cioè, vorremmo che in tutte le zone della Valle si creassero, si costituissero delle oasi di protezione da prendere, per prelevare dei camosci nelle zone del Parco e portarli in queste oasi di protezione. Qualora, però, ci sia la volontà delle sezioni dei cacciatori di proteggerli, perché sarebbe inutile prelevare degli animali per farli uccidere in altri posti; se, invece, c'è la volontà da parte dei cacciatori delle singole sezioni, noi siamo orientati un po' in questo senso, di portare questi camosci che escono dal Parco, ben inteso, nelle oasi di protezione, in modo da favorire il ripopolamento, non solo in determinate zone, ma in tutta la Regione.

Altra cosa che è stata fatta da parte del Comitato caccia è stato quell'esperimento di portare del fieno in diverse zone sempre fuori del Parco, e adesso li stanno controllando, questo lo si fa a titolo sperimentale e mi risulta, mi risulta, che si è dimostrato positivo, perché, effettivamente, gli animali, non troppo affamati, arrivano a consumare il fieno, non quando sono già in stato di denutrizione e dove muoiono inevitabilmente, ma un po', gradualmente, invece, si abituano a quel genere di foraggio; quindi, questo, secondo me, è una cosa che si può controllare e che si può continuare.

Sulla questione delle catture in generale, secondo me è un problema che va visto, invece, direttamente con gli amministratori del Parco; cioè, non è che noi possiamo disporre, noi abbiamo i nostri rappresentanti e loro potrebbero portare questo argomento però nell'ambito del Consiglio di amministrazione del Parco Nazionale.

Dimenticavo: solo la questione dei pagamenti che era stata sollevata dall'Assessore Mappelli, io non so se la cosa è possibile, ma siccome ci sono i comuni, qui nella Valle, che hanno già concordato col Parco l'entità dei danni, ora, a noi non interessa se i Comuni, fuori della Valle d'Aosta non sono d'accordo, prima di liquidare il contributo io penso che si potrebbe o avere un impegno da parte del Parco, che dia, che corrisponda a questi comuni quei contributi che già hanno concordato; secondo me questo è possibile, perché qui è un contributo fisso che dà la Regione, ma, visto che l'hanno già concordato con i vari comuni, noi potremmo trattenere quelle somme, oppure pretendere un impegno da parte del Parco, che corrisponda direttamente ai comuni una parte del contributo che noi diamo al Parco.

Fosson (U.V.) - Je ne veux pas faire une longue discussion sur la chasse en ce moment, parce qu'on se laisse transporter dans ces choses, surtout quand on se rappelle d'avoir pratiqué ce sport et alors je me réserve de parler une autre fois sur certaines questions qui se réfèrent à la loi dont vous avez fait, vous faite allusion.

J'ai pris la parole seulement, au lieu, pour parler de la dernière question que vous avez soulevée, pour rappeler aussi ce qui avait été fait dans le passé et les engagements que le Parc avait pris avec l'Assessorat à l'Agriculture, à travers une réunion qui a été tenue dans la vieille salle du Conseil régional par l'Association européenne des chasseurs de montagne, et je dis ceci, qui peut servir aussi pour les représentants de l'administration régionale, au sein du Parc, parce que je retiens que c'est un point fondamental que nous devons de nouveau toucher. Vous vous savez, et nous ne répétons plus ici, toutes les polémiques qu'il y a eu à un certain moment, il y a à peu près huit ou dix ans, quand on a, quand la chasse était prolongée, et on a eu des précipitations de neige assez précoces, la chasse était encore ouverte, on a abattu plusieurs chamois et il y a eu une campagne de presse, alimentée aussi par certains, par le directeur du Parc, sur la presse internationale, qui nous a fait assez mal, parce qu'il nous a présenté comme des gens sans aucune préoccupation pour ce Parc du Grand Paradis.

Nous avons pris les mesures respectives qui étaient nécessaires et qui ont continué dans ces dernières années, en anticipant la clôture de la chasse au chamois, chose qui est nécessaire à faire, mais justement, quand nous avons pris nous, comme Junte et nous comme Conseil, nous avons pris l'engagement de fermer avant la chasse, nous avons fait des pour parler avec le Parc et nous avons pris l'occasion, justement, d'une réunion des chasseurs de haute montagne qui a été tenue à Aoste; était présidée par l'actuel Président des chasseurs de Haute Montagne, qui est le notaire Chavanne de Paris, et là nous avons fait un accord écrit avec le Parc, que le Parc s'engageait, si nous aurions anticipé la clôture de la chasse, s'engageait à donner chaque année la 10% dell'accrescimento, de l'accroissement normal des chamois, pour les distribuer dans des zones qui devaient être protégées, dans les différentes vallées latérales de la Vallée d'Aoste. Cet accord n'a jamais été mis en pratique, parce que à un certain moment il y a eu les résistances du directeur, parce qu'il y avait eu ce fort abattage de chamois dans ces années-là et après, pratiquement, on a fait quelques expériences, on avait essayé d'en mettre quelques-uns dans quelque endroit, mais, comme on n'avait pas une protection le Comité de la chasse n'était pas à même de garantir la protection, les représentants du Parc ont eu bon jeu de nier cette question.

Tout de même on peut reprendre cette question que je pense est très utile, soit pour éviter un surpeuplement du Parc et dans le même temps de ne prendre pas les animaux quand ils sont là qu'ils sont à la fin de leurs jours, parce qu'ils n'ont plus eu de nutrition pendant tout l'hiver, mais il faut faire ces captures dans le moment juste, qu'ils puissent avoir la chance de vivre dans les autres zones où on les transporte et dans ces autres zones il faut qu'il y ait, effectivement, de la part du Comité de la chasse l'engagement de pouvoir les protéger. Je pense que si vous cherchez dans la question, dans les papiers de l'Assessorat vous pouvez encore trouver ces précédents et c'est une question que, en tout cas, on pourra en parler aussi en privé, et je vous donnerai toutes les informations nécessaires parce que en tout cas j'ai encore quelques documents sur cela.

Savioz (P.C.I.) - ... rinuncio, è già stato detto.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, si va avanti.

Segretario - Titolo secondo - Spese in conto capitale - Sez. IV -

Tonino (P.S.I.U.P.) - All'articolo 347 vorrei sapere dall'Assessore Maquignaz se sia predisposta in questo articolo la costruzione di una caserma forestale nella bassa Valle, per poter raggruppare in una sola caserma i corpi forestali dislocati in varie zone.

Maquignaz (D.C.) - Dunque, noi abbiamo intanto il problema della stazione forestale di Aosta e il problema della stazione forestale di Antey St-André perché non è più idonea; quindi, intanto, adesso abbiamo appaltato la casermetta di Aymavilles e con questi 15 milioni ritenevamo che il solito stanziamento annuale lo tenevamo per la prima caserma che mi pareva più necessaria qui ad Aosta, in quanto che stanno in un locale che assolutamente non va, è indecoroso. Quindi mi pare che il problema di fare una casermetta forestale qui nella stazione principale sia il problema più importante e più urgente e, naturalmente, poi ci sono tutte le altre stazioni, perché ne abbiamo ancora tre: abbiamo quella della Bassa Valle e abbiamo quella di Antey che, come dicevo prima, non sono assolutamente adeguate.

Quindi questo stanziamento non prevede la costruzione nella Bassa Valle in quanto il progetto che avevamo era per la Casermetta di Aosta.

Bancod (U.V.) - Scusi Assessore Maquignaz, mi sono dimenticato, per Antey è previsto qualche cosa? Di aggiustare o spostare la caserma? Di spostarla oppure aggiustarla?

Maquignaz (D.C.) - Farne una nuova.

Segretario - Categoria II - Beni immobili - Macchine - Attrezzature a carico della Regione - Totale £. 30 milioni -

Categoria III -

Fosson (U.V.) - Je pense que ce que je voulais dire ce matin je peux le dire à présent ici, justement, en prenant la voix de l'assainissement du bétail, et je pense qu'après je n'aurai plus tant d'explications à demander, et l'année passée j'avais dit, dans l'occasion du marché concours, que j'étais favorable à augmenter la somme nécessaire pour l'assainissement du bétail. C'est ce qu'après on a fait ici au Conseil, mais quand nous avons parlé de l'assainissement du bétail, quand l'Assesseur a fait la relation et surtout après certaines observations faites aussi par le Conseiller Pedrini, j'ai eu l'impression que sur cette question de l'assainissement du bétail on dit "Mais ici nous dépensons un tas d'argent, nous dépensons un tas d'argent. Quels sont les résultats? Peut-être tout ceci ne va pas bien". Moi je veux dépenser quelques mots à ce propos parce que s'il y a quelque chose qu'il faut rectifier je pense que nous sommes tous là et nous devrons le faire, surtout je partage l'avis de l'Assesseur quand il a dit qu'il ne faut pas que l'Assessorat devient un centre de distribution de subsides, ceci, je l'ai répété plusieurs fois aussi parce que nous savons qu'il y a des gens qui sont devenus des professionistes pour chercher d'obtenir le maximum de la Vallée, et alors il faut absolument que les choses soient régulières, il faut intervenir avec rigidité s'il y a des abus et je partage complètement l'avis de l'Assesseur sur ce point.

Tout de même je veux rappeler l'attention du Conseil sur les questions quelles étaient les prémisses qu'ils ont porté à arriver à cette loi de l'assainissement du bétail. Et, pratiquement, il faudrait rappeler seulement que nous avions alors, et je cherche de ne pas être trop long sur ceci, nous avions plus du 50% de mammite, d'affections de mammites, quand nous avons commencé l'assainissement du bétail, et, certainement, qu'avec le 50% et plus de mammite on ne pouvait pas faire de la bonne fontine et le pourcentage des déchets dans la coopérative fontine et dans tous les alpages étaient très forts, et alors s'imposait la première question de soigner la mammite. Il y avait la question de la brucellose et tuberculose, la brucellosi, nous avions à peu près le 20%, et comme nous devons penser, et je pense que l'Assesseur partage cette idée, que nous devons penser que notre avenir est dans la production laitière, mais, surtout, dans l'élevage du bétail qui doit servir pour être exporté dans d'autres zones de montagne parce que c'est seulement à travers une application de ce principe que nous pourrons rendre rentable encore l'élevage en Vallée d'Aoste, et auquel nous devons tendre. Et alors, première condition, il fallait avoir du bétail qui soit en conditions sanitaires bonnes, parce que nous étions dans une condition qu'on ne pouvait plus exporter du bétail dans les autres provinces, parce que à un certain moment nous avons exporté du bétail à Ascoli Piceno et nous avons exporté la brucellosi, et, pratiquement, il y avait des circulaires dans les différents inspectorats qui ne permettaient plus l'achat du bétail d'élevage en Vallée d'Aoste. Je ne reste pas à dire et à vous ennuyer, question de la perte énorme à travers tous les aborts qu'on avait avec la brucellose, et je pense que maintenant la question vraiment des aborts a diminué énormément de ce qu'étaient les aborts alors.

Il y a la question de la tuberculose que nous étions certainement dans une condition meilleure de celle de la plaine, du bétail de la plaine, mais qui avait son importance et son reflet sur le point de vue sanitaire aussi de la population, et quand nous pensons à ces pourcentages que nous avions, il était nécessaire d'affronter le problème.

Le problème a été affronté, et quelqu'un a dit "Vous avez fait une loi avec 127 millions par ans", et alors je dois expliquer aussi, parce que voilà que ce matin j'ai fait une demande à l'Assesseur et j'ai dit "Mais sur la question de l'assainissement du bétail le centre ne donne plus rien en base à la loi de l'assainissement national", parce que quand nous nous avons fait notre loi, nous avions mis les 125 millions, nous avions prévu que certaines dépenses qu'on fait maintenant devaient être faites seulement au commencement, dans les premières années, et je cite l'exemple de la contribution qu'on donnait aux alpages, assainis, et dans ces alpages on a dit, à un certain moment, quand on aura les îles d'assainissement assez étendues il n'y aura plus la nécessité de donner un encouragement aux conducteurs d'alpages pour avoir le bétail sain, qui vienne, qui provient des îles d'assainissement.

Il faudra voir si aujourd'hui il convient de l'enlever cette aide, ou s'il faut la conserver. Je ne veux pas me prononcer en ce moment, mais je dis seulement que ces dépenses étaient prévues dans le programme seulement pour les premières années; il y a eu une augmentation, nous donnons une contribution pour l'abattage, une contribution pour racheter le bétail, et comme ceci est un pourcentage sur le prix, sur la valeur du bétail, avec la dévaluation de la lire, pratiquement il y a eu une augmentation des prix et il y a un déplacement de prix. Mais vraiment pour souligner ce que je disais, ces prémisses, je voudrais vous rappeler - et rappeler à ceux qui pensent qu'on dépense trop pour l'assainissement du bétail, quelques lignes qui ont été publiées le 18 janvier de cette année, "Scarsi i mezzi per risanare la zootecnia" et ici on parle du domaine national, on comprend, per i bisogni minimi mancano 60 miliardi. Permettez-moi, sans vous ennuyer, je lis seulement quelque chose qui peut servir, parce qu'il se rattache très bien aussi à notre situation, "il risanamento del patrimonio zootecnico continua a essere al centro dei dibattiti e delle polemiche dei tecnici e degli esperti. Purtroppo, a distanza di alcuni anni, da quando è stata iniziata la politica di risanamento, si deve constatare che i risultati ottenuti sono ben modesti, se autorevoli voci si levano ancora per lanciare grida di allarme. L'ultima in ordine di tempo è quella del Prof. Luigi Bellani, Direttore generale dei servizi sanitari presso il Ministero della Sanità, il quale, in una intervista concessa all'Allevatore, organo dell'Associazione Italiana Allevatori, che uscirà nei prossimi giorni, fa il punto sui provvedimenti in atto. Riferendosi alla Legge 615, modificata poi con la Legge n. 33, con cui si è disposto un piano decennale per la difesa sanitaria degli allevamenti bovini dalle due più temibili malattie, brucellosi bovina, tubercolosi bovina e brucellosi, il Prof. Bellani rileva che, per attuare il piano succitato, mancano ancora ben 60 miliardi di lire. Se entro il 70 - sono le testuali parole del Direttore dei servizi veterinari - non avremo a disposizione questa somma, per i prossimi quattro anni si può affermare tranquillamente che il piano decennale subirà una decisa involuzione, sia nel campo, sia nel campo del risanamento, nei confronti della tubercolosi bovina, sia per l'avviamento e il completamento della profilassi contro la brucellosi, con danni incalcolabili per la nostra zootecnia."

Pourquoi j'ai voulu vous citer cet article sur le plan national? Parce que si nous nous pensons de faire des économies sur la question de l'assainissement du bétail, tout le travail qui a été fait jusqu'à maintenant c'est un travail inutile et s'il y a quelque chose, et je ne veux pas ici faire, j'ai déjà eu occasion d'autres fois, et je ne veux pas faire un grief à l'Assesseur, mais certainement il faut que les services techniques, qui suivent cette question de l'assainissement du bétail, voient la question avec amour parce que ici, dans la question de l'assainissement du bétail, chaque fois qu'on s'arrête c'est une réinfection, et, automatiquement, c'est de l'argent que nous avons dépensé pour rien, et ici il y a des médecins qui peuvent faire aussi une comparaison sur le plan humain, quand on doit affronter des maladies qui sont infectieuses il faut, effectivement, mettre en marche toutes les précautions. Et alors voilà qu'ici il faut faire attention que dans certaines zones, et ceci est arrivé aussi à mon temps, il y a certains vétérinaires ... il faut faire une différence entre un vétérinaire et l'autre, mais il y a certains vétérinaires qui ont pris les choses un peu, comme cela, à la légère, et Monsieur Maquignaz pourrait tranquillement s'informer dans sa zone, vraiment dans la zone, dans la Vallée du Marmore, où, pratiquement, le premier à ne pas être convaincu de la nécessité de l'assainissement du bétail c'est vraiment le vétérinaire ... et il y a plusieurs personnes qui se plaignent parce qu'il ne fait ce qu'il doit faire, et on comprend que dans ces conditions là tout l'argent que nous dépensons, je ne dis pas que tout l'argent qui a été dépensé dans toutes les zones, mais où le vétérinaire, le technicien agit de la sorte, il ne donne pas absolument une tranquillité et là c'est de l'argent dépensé pour rien, c'est de l'argent jeté par la fenêtre.

Voilà la nécessité qu'il faut absolument que les organes techniques soient conscients de ce qu'ils doivent faire et affronter le problème dans les différents détails. D'accord d'éviter tout abus, parce que je suis d'accord parfaitement avec l'Assesseur d'éviter tous les abus qui viennent de la part des producteurs mais tout de même il faut exiger de la part des techniciens qu'ils mettent toute leur bonne volonté parce que sans quoi nous ne faisons rien.

Je voudrais encore dire deux mots en attendant et je parle en général de la question agriculture, et moi j'avais dit à un certain moment à l'Assesseur, j'avais demandé seulement, pas l'autre jour, mais avant, quand on a fait ces circulaires sur l'abattage des vaches laitières, et alors je ne suis pas intervenu, j'ai la parole maintenant, je profite à dire deux mots. Moi je retiens qu'on aurait dû expliquer la circulaire, même si on voulait envoyer la circulaire du MEC, on aurait dû donner une explication à nos agriculteurs, parce que je suis d'accord qu'on a fait peu de demandes, qu'on a fait peu de demandes, mais l'autre jour j'ai entendu que tout de même il y avait 200 et quelques demandes, parce que bien du monde a pris les choses dans une considération différente, parce que nous devons faire attention, parce que tout ce qui vient du MEC ce n'est pas que ce soit de l'or coulé que nous devons le mettre en pratique. Nous avons eu occasion de parler comme cela, en privé, et permettez-moi Assesseur que je le dise, que je le répète ici, c'est seulement pour le faire entendre à d'autres, pour le faire entendre à d'autre, parce que la question de l'abattage des vaches laitières en Vallée d'Aoste, pas seulement en Vallée d'Aoste, mais en Italie, vraiment en base aux décisions du MEC a été reconnue par tous que cela a été une grande gaffe et ici moi j'ai une page encore de la STAMPA, "Note di agricoltura" - "Le inutili stragi delle mucche" et je vous fais grâce, je ne veux pas vous lire les différents articles, parce que je pense que vous les aurez lus vous aussi, mais tout de même je dois rappeler qu'ici on souligne effectivement que, si dans le marché commun on a une énormité de beurre, en Italie on est déficitaires pour le beurre. Nous importons le 10% du beurre qui est nécessaire en Italie, nous importons, pour un milliard par jour, à peu près, 400 milliards l'an de bétail d'élevage et pour la viande, et ces consommations sont destinées à augmenter et pratiquement je me réfère seulement pour me rattacher à ce que je disais avant, effectivement dans la province de Vercelli. Qu'est-ce qu'ils ont dit. "Va sottolineato peraltro che l'iniziativa non ha ottenuto larghi consensi negli ambienti degli allevatori; si afferma che sarebbe stato meglio spendere la somma stanziata per gli abbattimenti, 125.000 lire per capo, per potenziare i piani di risanamento del bestiame", parce que c'est la question fondamentale à laquelle nous devons tendre. Voilà, alors, sur le point de l'assainissement du bétail j'ai dit ce que je pensais sur la question de l'abattage du bétail; je recommande seulement à l'Assesseur que, si viendront d'autre dispositions du MEC, type de celles de l'abattage des vaches laitière, avant d'envoyer directement la circulaire du MEC, qu'on envoie la circulaire du MEC, si on veut l'envoyer, mais avant qu'on pense même s'il est nécessaire de l'envoyer, et si on l'envoie, qu'on mette deux mots de commentaires, et de décision en base à ceux que sont les intérêts de l'administration régionale.

L'Assesseur a parlé dans son intervention des coopératives; nous partageons entièrement le problème, nous pensons que l'avenir de l'agriculture valdôtaine soit basé sur la coopération, mais ici aussi, et je pense que vous êtes d'accord avec ce que je suis en train de dire, nous devons avoir des coopératives qui soient vitales, pas des coopératives qui naissent exclusivement pour prendre les contributions de la Vallée, et ici, se pose un grand problème, se pose la préparation d'hommes qui soient à même de gérer les coopératives et alors il y a le problème, il y a le problème de la préparation professionnelle.

Nous avons voulu dans le passé une école d'agriculture, justement pour préparer des agriculteurs qui puissent être les éléments les meilleurs dans les différentes communes. Nous voyons que dans la situation actuelle bien des jeunes, soit eux directement, soit les parents, préfèrent qu'ils aillent finir dans l'industrie, il est aussi cela une aspiration toute naturelle; tout de même il faut voir que ces jeunes, qui peuvent encore rester à l'agriculture, vivre encore d'agriculture, qu'ils se perfectionnent professionnellement, sans quoi nous aurons, nous pourrons faire toutes les coopératives de ce monde, mais on n'aura pas les hommes pour les gérer et c'est ce qui arrive déjà bien des fois parce que le monde veut se désintéresser de ces choses, et tout retombe sur l'administration régionale.

Nous avons besoin de préparer des techniciens, et ici il faut chercher de trouver les jeunes qui veulent se spécialiser dans ces différentes branches et les aider complètement, comme du reste on les aide déjà pour l'école d'agriculture, et les aider aussi pour poursuivre dans leurs études, parce que, seulement si nous aurons des hommes préparés dans ce champ, nous pourrons faire quelque chose. Et je ne reste pas à dire de plus dans ce sens parce que ... meno male (voce) ... ici en général quand on parle des choses sérieuses on dit "meno male" plantons-la là au lieu si on parle de balivernes, alors on est tous d'accord de continuer dans les discussions. Ceci c'est seulement une petite chose que je veux relever, parce que je ne pense pas d'avoir dit des bêtises dans mon intervention, parce que c'était une intervention qui met le doigt sur une plaie, et qui veut rappeler quelles sont les fonctions de l'administration régionale, pas pour l'individu simplement, mais pour la collectivité valdôtaine.

Bancod (U.V.) - Moi je voulais demander à Monsieur l'Assesseur Maquignaz; récemment on a voté une motion sur la question de la "viabilità rurale", au chapitre 364, et je voudrais voir ce qu'ils ont prévu pour cette, parce qu'on a parlé de certaines routes qui devraient passer à la région, autrement, ou qui devraient être goudronnées, la motion présentée par Savioz. Au chapitre 366 "Spese e contributi e premi ad associazioni consorzi e privati per la tutela e l'incremento di prodotti tipici", il me semble qu'ils ont prévus la construction d'un caseificio à Villeneuve ou Introd. Il serait bien que ce problème soit mieux étudié, comme j'ai déjà eu occasion de parler avec l'Assesseur dans d'autres zones aussi il faudrait prévoir de ces "caseifici", par exemple entre la Commune de Nus e de Châtillon où il y a toute cette zone qui a besoin, ces laiteries ne fonctionnent plus beaucoup; avec un "caseificio", naturellement le lait viendrait mieux travaillé, les agriculteurs continueraient mieux à travailler leurs terres.

Sur le chapitre 375 "Spese e contributi per rimboschimenti e viabilità montana", per sistemazione di terreni franosi, ecc.", je voudrais attirer l'attention de Monsieur l'Assesseur: il y a beaucoup d'endroits, surtout dans la moyenne vallée, où il y a eu des incendies, sur ces montagnes complètement nues qui, même touristiquement, figurent très mal.

Ce serait bien là de prévoir une intervention, même forcée parce qu'autrement on ne pourrait jamais arriver à arranger ces mauvaises, effacer ces mauvaises vues. Une autre question. La question de la "frana" de St. Denis. L'année dernière on a dit qu'un géologue avait été nommé pour étudier cette question, toute la "frana" de St. Denis, Verrayes et toute la zone. On n'a plus rien su, et il me semble que on nomme des géologues, mais cela continue comme avant; quand même il faudrait bien prendre des mesures, parce que là, vous savez, il y a des dangers on ne sait jamais, il peut arriver un moment que la route au-dessus de Chambave, elle baisse toujours de peu, mais chaque année elle baisse et alors il faut quand même voir s'il y a quelques possibilités, parce que là, avec la "frana" de Gubbio il y a eu déjà plusieurs exemples.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Moi... brevissimo, per fare una proposta all'Assessore abusando dell'articolo 366 che parla di prodotti tipici. Lei sa che le zone addette alla viticoltura della Valle per motivi dei terreni, del clima, a seconda, ci vuole un tipo di vitigno adatto. Nel caso di Donnaz e paesi viciniori ci vuole, per esempio, il Nebbiolo, detto comunemente "Picot Tendro". Ora, i nostri viticoltori acquistano delle partite di viti e quando queste sono in fase di crescita si accorgono che, anziché avere del Nebbiolo, hanno, invece, della Barbera, o addirittura dei tipi di uva bianca, e, con tutto il lavoro che comporta l'operazione d'impianto, subiscono anche un grave danno per la perdita della produzione, che viene richiesta dal disciplinario per il riconoscimento del prodotto.

Vorrei chiedere all'Assessore, per ovviare a questi inconvenienti, se non sia il caso di studiare la possibilità di avere un vivaio regionale per la fornitura dei vari tipi di viti che abbisognano nelle varie zone, e, trattandosi di tipi di produzione, che la Regione ha il compito di salvaguardare, come prendo atto per quello che è già stato fatto per il vino di Donnaz, penso sia necessario dotare la Valle d'Aosta di un vivaio esclusivamente adibito alla coltivazione dei vari tipi di vitigni.

Caveri (U.V.) - Due parole di corsa. Je ne suis pas satisfait de ce que m'a dit Monsieur Maquignaz tout de suite après la discussion générale et alors je présenterai une motion au Conseil pour que l'on fasse ce plan de reboisement, parce que 138 millions son amplement insuffisants.

En reprenant justement ce qu'a dit le Conseiller Bancod, je signale la nécessité de reboiser ces pentes abruptes qui ont été détruites par les incendies, et je cite les localités de Charvensod, St.-Marcel, Chambave. Il y a eu un horrible incendie à Chambave, il y a quatre ou cinq ans; on n'a rien fait pour commencer le reboisement à Fénis, j'ai demandé à quelqu'un si on pensait de faire les reboisements à Chambave, vous savez ce qu'on m'a répondu? Il faut laisser faire à la nature; eh, va bien laissons faire à la nature, mais la nature il faut aussi l'aider un peu: Charvensod, Brusson, Challant, St.-Denis ... Voilà que j'ai fini.

Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro chiede qualcosa? Allora risponde l'Assessore all'agricoltura.

Maquignaz (D.C.) - Al Consigliere Fosson, non mi pare che sia il caso di fare di nuovo tutta la questione, i dati della bonifica sanitaria, in quanto lui praticamente ha accennato al problema in generale, però ha posto poi alcune domande. Vorrei solo ribadire alcuni punti del suo intervento.

Quanto ha accennato al finanziamento da parte dello Stato, devo solo dire, per la seconda volta, che, l'avevo già detto questa mattina, che prima la bonifica sanitaria aveva interessato il Ministero dell'Agricoltura e Foreste e c'era la possibilità di avere dei fondi. Quindi non per questo, però, dovremmo accantonare l'idea di richieste, perché quando andremo a Roma cercheremo proprio di ottenere e di chiedere qualcosa.

Diceva: "Non è che si devono fare delle economie per il risanamento del bestiame". Ora, mi pare che abbiamo dimostrato che noi non abbiamo fatto delle economie, tant'è vero che dai 125 milioni siamo passati a 420, e, per la verità, al momento dell'assestamento del bilancio, ogni anno abbiamo poi ancora aumentato qualche cosa. Abbiamo, invece, visto che era necessario, prima di proseguire, di allargare, di fare altre isole, di cercare di mettere un po' a freno quelle speculazioni che si erano riscontrate perché si rendeva necessaria una presa di posizione un po' dura da parte dell'Assessorato. Quindi non è che facciamo delle economie, però vogliamo solo che il denaro sia speso il meglio possibile e che si ottengano i migliori risultati. Anzi, direi, che non abbiamo mai fermato niente perché noi abbiamo solo per un anno, non fatto delle nuove isole, ma i controlli sono stati fatti in tutta la zona, in tutta la Valle dove c'erano già le precedenti isole di risanamento.

Vorrei solo dire che, come è risultato, cioè come quantità di bestiame sotto controllo oggi, noi siamo a circa il 75% delle bovine della Regione, sui 42, 43.000 capi. Noi siamo oggi a 30.000 capi sotto controllo, quindi, effettivamente, si è già fatto molto, però sono risultati, invece, delle infezioni che non sono ancora molto soddisfacenti. Lo dicevo l'altro giorno che, però, quando sarà finita e completata tutta la Regione, penso che sarà più facile mantenere il bestiame, perché non ci sarà più il problema dell'isolamento, quindi i risultati saranno indubbiamente migliori. Quindi, è questione ancora di un quattro o cinque anni, e, secondo me, poi si arriva a fare tutta la Regione e in questo caso non ci saranno più quegli inconvenienti che oggi noi riscontriamo.

L'Avv. Caveri l'altro giorno aveva anche accennato al fatto che si erano adottate in determinate zone determinate condotte e non in altre. Ora, noi abbiamo dovuto... facciamo sempre la riunione annuale di tutti i veterinari e in quell'occasione si stabilisce quali sono le condotte, dove si è fatto meno e si cerca di andare un po' avanti nelle condotte, dove la percentuale è ancora inferiore. Quindi, se noi abbiamo fatto quest'anno nella zona della Valle del Gran San Bernardo, è proprio perché nella Valle del Gran San Bernardo si era ancora fatto poco rispetto al numero dei capi e ho qui sotto mano le varie condotte. Leggo solo le due cifre principali che interessano: Pont-Saint-Martin, ben 4757 capi, sono già stati controllati 4197, quindi più del 75%. La condotta di Verrès 4806 capi, abbiamo sotto controllo 4299; quindi sono proprio le due condotte dove si è più avanti nel risanamento. Ecco perché quest'anno non abbiamo fatto niente in quelle zone.

Châtillon: dai 4300, solo 2800 e abbiamo fatto quest'anno una nuova isola, perché meritava di fare qualcosa. Nus: dai 5990, 3000 capi sotto controllo. St-Christophe: dai 4612, 3629, altra condotta che meriterà di essere esaminata.

Quella di Valpelline, dai 6500 capi, 3057, quindi poco più della metà; quest'anno, però, ne facciamo 1900 delle nuove isole e quindi porteremo un po' avanti anche questa condotta. Villeneuve: 4024 i capi, 4163 sotto controllo; Morgex 3959, e sotto controllo 3600. Quindi, vediamo, come media siamo sul 5-6% e determinate condotte, invece, sono ancora più indietro. Questo il motivo per cui quest'anno abbiamo fatto un po' di più nella Valle del Gran San Bernardo e non per altri motivi.

Il Consigliere Fosson era ritornato sul problema delle norme comunitarie e già l'altro giorno avevo detto che noi non ci eravamo sentiti, di non dare diffusione di questo, però nella nostra lettera avevamo invitato tutti gli allevatori di passare in Assessorato per avere i chiarimenti del caso; e le domande sono 22, non di più, del resto vediamo che ogni giorno, quando si presentano per la presentazione dei documenti, c'è qualcuno che rinuncia alla presentazione della domanda, perché si rende conto che quelle norme non sono poi così vantaggiose come a prima vista sembrano.

Io sono invece perfettamente d'accordo che quelle norme non s'inquadrino con la nostra produzione zootecnica, e, quindi, sono d'accordo con il Consigliere Fosson su questo. Per le cooperative raccomandava di tenere un po' gli occhi aperti e fare in modo che queste cooperative fossero vitali. Ed effettivamente noi lo abbiamo dimostrato, perché le cooperative di meccanizzazione agricole, dove avevamo riscontrato degli abusi, abbiamo presentato al Consiglio, e il Consiglio ha approvato, quel regolamento che dovrebbe un po' frenare quelle speculazioni.

Al Consigliere Bancod, che aveva accennato alla necessità di costruire dei caseifici nelle altre zone della Regione, dico solo che ci trova certamente consenzienti, solo che noi abbiamo bisogno che l'iniziativa sia seguita, parta anche dagli agricoltori stessi perché la Regione, l'Assessorato dell'Agricoltura, non possono costruire dei caseifici se non c'è la volontà da parte degli agricoltori di formare delle cooperative e di gestirlo. Quindi, se nella zona di Châtillon-Chambave il numero di capi giustificherebbe la costruzione, mi pare, di un caseificio, però, naturalmente, bisognerebbe trovare questa collaborazione, questa volontà da parte degli agricoltori stessi.

Per la frana di St. Denis dovrei dire al Consigliere Bancod che per la frana di St. Denis non è che non si sia fatto niente, il geologo ha presentato il suo studio e noi, in base allo studio fatto dal geologo, adesso passeremo alla progettazione delle opere che si rendono necessarie per frenare quel movimento franoso.

Per le zone incendiate, e qui rispondo anche all'avvocato Caveri, non è che non abbiamo fatto niente; a Chambave, per esempio, noi abbiamo dovuto sostituirci al Comune in quanto non riuscivano ad asportare il legname che era sul posto; allora abbiamo messo la squadra dei nostri operai a fare quel lavoro di sgombero, parlandone con l'Ispettore Forestale lui mi diceva che, però, la vegetazione era assicurata dal rinnovamento spontaneo, perché, quando si fanno dei lavori, si muove il terreno, questo garantisce già il rinnovamento naturale delle piante.

Vorrei solo aggiungere che, anche per le altre zone, a Challant-St-Anselme, a Perloz anche lì, abbiamo le squadre dei cantieri di lavoro che stanno lavorando nelle zone incendiate. A proposito della ricerca, lui ha detto che presenterà una mozione, io non ho nulla in contrario di discutere questa mozione, perché mi pare che noi abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare; già l'altro giorno ho fatto presente le difficoltà di reperire della mano d'opera. Noi abbiamo 38 cantieri di lavoro che operano nella Valle; di questi 38 cantieri, ben 31 sono adibiti a dei lavori di cure culturali e rimboschimenti.

L'anno scorso abbiamo speso 119 milioni per i rimboschimenti fatti da parte di questi 31 cantieri di lavoro. Di più non possiamo fare perché non abbiamo della mano d'opera disponibile.

Al Consigliere Tonino che sollevava il problema della necessità di fare un vivaio nella Regione per i vitigni, e io penso che questo sia una cosa che possa essere esaminata, non posso dire niente di preciso in questo momento perché è anche un problema tecnico, va approfondito, va esaminato, ma io sarei d'accordo di approfondire questo argomento.

Fosson (U.V.) - Non riapro la discussione. Siccome non so se l'Assessore, cioè, io non mi sono spiegato bene prima quando io parlavo dei tecnici, ribadisco, bisogna pretendere dai tecnici, perché non serve niente dire "Facciamo tanti controlli" perché io ho citato una condotta che Lei conosce molto bene, dove sulla carta ci saranno tutti quei controlli, ma in effetti questi controlli non servono, non servono perché non sono fatti bene e quindi quelli sono soldi sprecati. Quindi bisogna, attraverso il veterinario regionale, attraverso l'esperto zootecnico, pretendere che questi tecnici locali funzionino, primo! Secondo, bisogna verificare, anche sul piano tecnico, perché la scienza progredisce e quando noi abbiamo fatto, impostato il piano di risanamento del bestiame la vaccinazione col Buck 19 era il non plus ultra praticato in tutti i paesi avanzati; oggi, mi si dice, che anche sulla tubercolosi si fanno delle vaccinazioni e si potrebbe eliminare tutte quelle dubbie che attualmente ci sono e che a un certo momento vanno avanti con due, tre controlli, poi, alla fine, si fanno abbattere, perché sono dubbie. Quindi io non voglio entrare adesso in una discussione tecnica, però, dico, a un certo momento, se è necessario, si prendano di nuovo i luminari della scienza con i veterinari locali e si fa una discussione ampia su questo, in maniera che si sappia cosa si deve fare e non andare, perché, ad un certo momento, se ci sono dei medicinali che sono più efficaci, si applica, si mettono questi. Non è mica detto, noi abbiamo incominciato nel 1962 a fare, quindi, adesso, siamo nel 1970, sono passati 8 anni quindi la scienza non è stata ferma, quindi in questo senso volevo dire che bisognerà anche ...

Segretario - Servizi forestali - 138 milioni - Piano verde - Provvidenze per i territori montani dell'Italia centro-settentrionale -

Montesano (P.S.D.I.) - Ora siamo arrivati alla parte Assessorato Industria e Commercio. Vogliamo continuare questa sera? Facciamo l'Industria e Commercio?

Pedrini (P.L.I.) - Desidererei sapere quali sono le intenzioni della Presidenza, se è di continuare ad esaurimento o, eventualmente, quando viene rinviato il Consiglio.

Montesano (P.S.D.I.) - L'intenzione della Presidenza è nulla, io dico è alla mercé del Consiglio... (voci) ...andiamo avanti. Vediamo un po' fino a quando il Consiglio avrà intenzione di continuare.

Segretario - Assessorato Industria e Commercio - Titolo I - Spese correnti - (legge)

Assessorato ai Lavori Pubblici -

Fosson (U.V.) - Siamo all'Assessorato ai Lavori Pubblici? Solo una domanda così, generica, tanto è inutile entrare nei particolari adesso. Volevo solo chiedere quando sarà presentato il piano dei lavori pubblici, corrispondente al bilancio.

Manganone (D.C.) - Alla prima adunanza del mese di aprile. Consigliere Fosson, alla prima adunanza del mese di aprile.

Segretario - Categoria IV - Assessorato Pubblica Istruzione.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Brevemente per chiedere all'Assessore al capitolo 649 se abbia provveduto a dotare di un locale per lo svolgimento di tutti quei problemi inerenti alla scuola da destinarsi al Movimento studentesco, e, nel caso negativo, propongo all'Assessore se non sia il caso di dare al Movimento studentesco la vecchia sala del Consiglio regionale.

Montesano (P.S.D.I.) - Vuole rispondere semmai l'Assessore all'Istruzione alla domanda del Consigliere Tonino? Oppure aspettiamo che faccia l'altra domanda Germano e così rispondiamo assieme.

Segretario - Categoria V - Trasferimenti -

Germano (P.C.I.) - È sempre al capitolo 653 che è già stato oggetto di due emendamenti. Intendo presentare un terzo emendamento con l'aggiunta di 20 milioni a questo capitolo, da togliersi a un capitolo successivo riguardante l'assistenza generica. Io ho visto nel capitolo, nella categoria riguardante l'assistenza che l'assistenza specifica è stata aumentata in tutta una serie di cose e questo è bene; è stata diminuita da 95 à 80 milioni l'assistenza generica. Ora, io propongo che l'assistenza generica sia portata a 60 milioni, perché? Perché questa è quella che fa ad libitum l'Assessore, è quella che l'Assessore si rifiuta di fare la cartella sanitaria, è quello che molte volte dà anche l'assistenza per lo studio; quindi direi è inutile tenerlo qui, è molto meglio, invece, metterlo nel suo capitolo giusto che è quello del 653 "Spese per la concessione di sussidi e contributi straordinari, di studi", all'uopo presento un emendamento.

Segretario - Contributi e sussidi 186 milioni -

Dujany (D.C.) - Io vorrei rispondere brevemente al Consigliere Tonino, dicendo che il locale al Movimento studentesco, oltre a quell'episodio di cui si è già parlato nel Consiglio, non ne sono stati assegnati altri. Per quanto riguarda la richiesta specifica della concessione della sala del Consiglio regionale, quella è una sala che la Giunta concede di volta in volta a tutte le attività del genere più disparato che varie attività di carattere culturale, economico, associativo lo richiedono. Ma, naturalmente, quella sala non è disponibile come sede fissa; potrebbe essere disponibile come sede di riunione, qualora sia richiesta di volta in volta.

Vorrei solo brevemente citare due cifre sul bilancio della pubblica istruzione, proprio in un modo molto sintetico, per dare un'idea dell'entità della spesa che è dovuta all'aumento della popolazione scolastica, all'aumento conseguente del corso insegnante e all'aumento, naturalmente, dell'assistenza, rispetto al 1960/61. Ho voluto fare un raffronto a distanza di 10 anni: 1960/61-1970/71. Il bilancio complessivo, il costo complessivo della pubblica istruzione è di 3.111.800.000 contro i 952 milioni del 1960/61.

Segretario - Assessorato Sanità - Titolo I -

Tonino (P.S.I.U.P.) - Vorrei sapere il perché non è più prevista l'assistenza ai vecchi bisognosi, capitolo 743, mentre l'anno scorso era prevista.

Fosson (U.V.) - Nous voudrions seulement demander sur le chapitre 748, et puis sur le chapitre 758, la même chose sert pour tous les deux, c'est une question que nous avons soulevée plusieurs fois: "Spese e contributi per ricovero di minori in istituti di educazione e di istruzione". On prierait que la Junte prenne en examen la question pour un orphelinat à Aoste au lieu d'envoyer les enfants toujours loin, en dehors. Voilà.

Montesano (P.S.D.I.) - Avanti, poi alla fine risponde l'Assessore Mappelli.

Mappelli (D.C.) - Per quanto riguarda Tonino, come è noto, la legge dell'aprile 1969, n. 153, prevede che i cittadini ultrasessantacinquenni delle Regioni a Statuto speciale, fruenti, praticamente questa qui è la legge che è uscita, denominata la legge sociale, pertanto, chi ha compiuto il 65° anno di età e non ha un reddito superiore alle 156.000 lire, automaticamente l'INPS li ha presi a carico. Ora, naturalmente, noi abbiamo avanzato questi 23 milioni che, tramite gli ECA della Valle d'Aosta, venivano assegnati, su loro segnalazione, ai più bisognosi. Pertanto questi bisognosi, che sono un totale di 163 anziani, oltre 65 anni, sono passati automaticamente a carico della Previdenza sociale. E dirò di più, che, mentre tramite gli ECA vi era una tabella di segnalazioni in base alle necessità che andava da un minimo, dalle 6.000 lire a un massimo delle 12.000. Coloro che tramite l'Ufficio imposte sono riusciti a dimostrare che non avevano dei redditi, o in parte o superiori a 156.000, automaticamente hanno fruito di questa pensione di 12.000 mensili, con la 13°, con il vantaggio in prospettiva ci saranno delle modifiche della legge e, pertanto, si prevede che avranno anche il ricovero e le spese farmaceutiche, perché siamo su quella strada.

Segretario - Assessorato al Turismo antichità e Belle Arti - (legge)

Montesano (P.S.D.I.) - Io darei per letto i totali della distribuzione delle spese che non sono altro che un riepilogo di quello che è stato già letto - la somma totale 27.101.020.000.

Ora, prima di passare alle dichiarazioni di voto, io proporrei di mettere, anche per ragioni di praticità, di mettere ai voti gli emendamenti che sono stati presentati. Quindi, sentita la parola dei proponenti o dei proponenti che il Consigliere Germano... si tratta di sentire adesso la parola degli Assessori interessati alla modifica del bilancio in virtù di questi emendamenti presentati dal Consigliere Germano. Il primo emendamento è quello che si riferisce all'articolo 87 "Spese di rappresentanza e ospitalità", il quale viene proposto in diminuzione di 18 milioni, i quali 18 milioni verrebbero proposti come aggiuntivi al capitolo 653, che è il capitolo che riguarda, mi pare l'istruzione, e allora sono interessati qui l'Assessore al Bilancio, no, l'Assessore alle Finanze e l'Assessore alla Istruzione.

La parola all'Assessore alle Finanze.

Colombo (P.S.I.) - Sul problema penso di aver già detto tutto questa mattina, e cioè che su questo finanziamento che riguarda le ospitalità, c'è da parte della Giunta l'orientamento a ridurre al minimo indispensabile quelle che possono essere queste spese. C'è, da parte mia, l'intento, attraverso la variazione di bilancio, la prima variazione di bilancio, di spostare una parte di questa somma al capitolo che naturalmente verrà deciso da parte della Giunta, quindi io chiederei al Consigliere Germano di non metterci nella condizione anche di ritardare soprattutto l'approvazione di questo disegno di legge. Io vorrei chiarire un po' anche questo aspetto, perché, modificando adesso il disegno di legge, vuole dire naturalmente perdere una decina di giorni per poter ... modificato per quanto concerne, appunto, dico, ma c'è da ricalcolare di nuovo tutto e da fare nuovamente tutte le modifiche e qui ci sono tutti gli allegati, che, naturalmente, sono già stati stampati, che vanno mandati alla Commissione di Coordinamento. Io voglio ricordare anche che noi siamo, naturalmente, autorizzati al bilancio provvisorio per i 3/12. Posso dire che la maggior parte dei capitoli sono esauriti, se non abbiamo l'approvazione di questo bilancio in breve tempo, praticamente blocchiamo un po' tutta l'attività dell'Amministrazione regionale. Quindi chiederei, soprattutto per quanto concerne questo problema, di attendere, naturalmente, in sede di variazione di bilancio, questo strozzamento di fondi a seconda di quello che riterrà più opportuno la Giunta.

Germano (P.C.I.) - L'Assessore mi assicura che in sede di variazione di bilancio questo verrà fatto?

Colombo (P.S.I.) - Non nella misura che è stata richiesta, Consigliere Germano ... adesso questo senz'altro.

Germano (P.C.I.) - Va bene, io mantengo l'emendamento.

Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro chiede la parola? In ogni modo, dice che lo mantiene, lo metteremo ai voti ... Consigliere Pollicini.

Pollicini (D.C.) - Io invito il Consigliere Germano a ricercare nella proposta dell'Assessore alle Finanze un punto di incontro poiché non è stato respinto il principio, soltanto si è riservata l'opportunità di valutarne l'entità. Quindi mi pare che a questo punto non mi pare di aver respinto un emendamento; tutto sta a trovare un punto d'incontro che, indubbiamente, nelle richieste trova un suo bilanciamento in un punto intermedio.

Germano (P.C.I.) - Già questa mattina, dopo aver proposto 18, ho detto, va bene, riduciamo solo di 15, ero su questo terreno, ma se mi dice, non nella misura, in quale misura?

Colombo (P.S.I.) - Guardi, si tratta di vedere alla luce naturalmente anche della nostra attività una somma precisa, io direi che in linea di massima mi posso impegnare per un otto milioni in questo momento; se riusciamo a ottenere delle maggiori economie, e io tengo per le maggiori economie, non abbiamo nulla in contrario a farle diventare anche ...

Germano (P.C.I.) - Togliamo l'aumento, era di dieci, togliamo l'aumento.

Colombo (P.S.I.) - 10 milioni ...

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, viene ritirato il primo emendamento. Il secondo emendamento riguarda il capitolo 196 a pagina 42. La proposta è di riduzione di 55 milioni, da 330, quindi il capitolo verrebbe ridotto a 275 milioni, e il trasferimento di questi 55 milioni al capitolo 653, il quale passerebbe a 93 milioni.

Qui è interessato l'Assessore al Turismo.

Milanesio (P.S.I.) - Per le ragioni che ho espresso in precedenza io respingo e invito la maggioranza a respingere l'emendamento presentato dal Consigliere Germano. Non si tratta qui di cattiva volontà, ma dalle spiegazioni che abbiamo dato, abbiamo dimostrato che non si tratta di 330 milioni, ma di una cifra inferiore di gran lunga, e, quindi, noi non riteniamo di dover accedere a questa richiesta, tanto più che la richiesta era motivata da una situazione che Germano riteneva di fatto e che invece era ben diversa dalla sua situazione supposta.

Germano (P.C.I.) - Adesso siamo più ricchi perché abbiamo la documentazione? No, abbiamo, per esempio, una voce che sono il ciclo delle anteprime cinematografiche. Io non sono mai andato, però, qualcuno è andato; le anteprime cinematografiche, di cui mandano l'invito anche a tutti noi, non so se qualcuno di voi è andato; ci sono 30 cittadini di Aosta e 10 o 12 altri. Tutti quanti si guardano bene dall'andare a giocare al Casinò, ebbene, ci costa 31 milioni, 31.200.000; abbiamo poi un'altra vocetta, una piccola voce che dice "Ospiti amici della Valle - Trattamento riservato per l'ospitalità a clienti di particolare riguardo in concorrenza con le altre case da gioco che continuano a offrire sempre maggiori agevolazioni e facilitazioni" 150 milioni, il che vuole dire 300 milioni, perché questo è solo il 50%. Non possiamo togliere da qui?

Milanesio (P.S.I.) - Io non lo so, a me dispiace, ripeto, che questo tipo di discorso lo faccia il Consigliere Germano che è poco occupato, io ritengo, di questi problemi, perché la Casa da Gioco è uno stabilimento di tipo particolare con delle esigenze di tipo particolare. È inutile che io stia a raccontare qual è la concorrenza che viene fatta da altre case da gioco in questo momento e con quanti e quali allettamenti si cerchi di catturare il cliente, il giocatore. Ora, è chiaro che dobbiamo battere la concorrenza in qualche modo. Io ritengo che certe spese, che possono sembrare pazzesche, che possono sembrare esagerate, si impongano su un'attività del tipo, del tutto particolare qual è questa Casa da gioco, insomma ...

Ora, i casi sono due: o noi vogliamo che questa Casa da gioco funzioni e dia un reddito, degli introiti, che sono sempre crescenti, è inutile che io vi ricordi che quest'anno abbiamo sfiorato i cinque miliardi, abbiamo sfiorato i cinque miliardi, ora, mi pare che valga la pena di investire 150 milioni in una direzione di questo tipo, quando il reddito che si ricava di questi investimenti è estremamente elevato. Io ritengo che queste spese, checché ne dica Germano, siano spese produttive. Io faccio questa dichiarazione come Assessore al Turismo, il Consiglio valuti; a ogni buon conto dobbiamo tenere conto che il Casinò è un tipo particolare di attività, non possiamo fare delle considerazioni, così, di tipo moralistico; tenete conto che si spendono 150 milioni per questi ospiti, e quella è la clientela che gioca, non possiamo mica fare niente, il gioco, evidentemente, si attacca di più a quelle persone che hanno dei denari e le persone che hanno dei denari vanno incoraggiate a giocare e in questo mestiere i detentori della Casa da gioco hanno un'abilità del tutto particolare. Il contratto prevede che si partecipi in una certa misura; io ritengo che siano spese produttive e, quindi, io invito il Consiglio ad approvarlo così com'è. Dirò ancora questo al Consiglio: che la Giunta regionale, prima di approvare quella bozza di manifestazioni extra contrattuali, ha discusso lungamente con la Casa da gioco, ha cercato già di separare le manifestazioni di tipo produttivo da quelle che lo erano un po' meno e ha cercato di contenere certe richieste nei limiti che noi abbiamo ritenuto ragionevoli. Io, ripeto, mi appello alla sensibilità del Consiglio: la Casa da gioco produce del denaro per la Valle d'Aosta, non dimentichiamolo, è una fonte ben precisa e cospicua delle nostre entrate; quindi io chiedo che si tenga conto di queste motivazioni, non si tratta di dare dei denari, si tratta di investire dei denari.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, nessun altro chiede la parola e il Consigliere Germano mantiene l'emendamento, quindi mantenendolo, devo metterlo ai voti. Chi approva la proposta di emendamento, alzi la mano. Chi non approva? Astenuti? Allora, così, a occhio e croce, il Consiglio respinge, mi pare: i voti sono: favorevoli 14 - contrari 18 - astenuti 2 - Il Consiglio respinge.

Si passa al terzo emendamento, sempre del Consigliere Germano, che riguarda il capitolo 653, a pagina 95, con aumento di ulteriori 20 milioni per un totale di 113 milioni, e diminuzione del 758, di lire 20 milioni. Chi è interessato a parlare? L'Assessore alla Sanità.

Mappelli (D.C.) - Qui, io penso che Germano, non so se ho capito bene, se sapeva chiaramente, questo è il capitolo di assistenza, di contributi, cioè è quel capitolo per cui si attinge per i sussidi alle associazioni e ai privati. E allora, dovrei dire al Consiglio che ho messo in atto quanto mi è stato raccomandato in questa sede e preciso: l'anno scorso era stato sollevato il problema del libretto, forse il Consigliere Germano o il Consiglio non ne sono edotti, abbiamo istituito ultimamente, dal 1° gennaio di quest'anno, tramite il Comune di Aosta, l'ECA. Viene distribuito un libretto con tutte le indicazioni interne per cui vanno registrate tutte le sovvenzioni che vengono date dall'amministrazione, non direttamente dall'Assessorato, ma tramite la Cassa di Risparmio, lo sportello della Cassa di Risparmio.

Per tutti i comuni fuori di Aosta è l'Assessore alle Finanze, tramite l'Economato, che, con lettera raccomandata, fa così, fa andare a destinazione questi contributi. Pertanto, qui poi vi sono i contributi che noi diamo, oltre che ai privati, contributi che vengono dati a tutte queste associazioni che sono circa una cinquantina, e oltremodo noi, io ho tolto di qui 15 milioni perché, come avete visto nella legge in corso, ci sono per i patronati scolastici... (voce) ...e se non le ho? Guarda, Germano, sia chiaro, noi abbiamo alcuni impegni che vanno rivisti, ma come il Natale, ad esempio, ne discuteremo in sede di Commissione sanità e, pertanto, sia le associazioni, sia i privati, sia il Natale del Bambino, ecc., noi qui attingevamo anche per i patronati. Ora, per i patronati noi davamo 10 milioni; io ne ho tolti 15 per poter aggiungere un livello soddisfacente in base alle richieste che sono state avanzate da parte dei Patronati, pertanto nei confronti dell'anno scorso, per questo genere di intervento siamo già al di sotto di altri cinque milioni, perché 10 li davamo ai patronati, non li diamo più, ma io ne ho tolti 15. Ora, io vi pregherei veramente che questa è una necessità perché, diversamente, dovremmo annullare altri interventi in questa direzione.

Germano (P.C.I.) - ...milioni non riguardavano i patronati, non riguardavano gli istituti. Riguardavano i privati, e, ripeto, vi è stato il caso di ragazzi bisognosi, per fare gli studi, ecc., che sono andati da Mappelli, il quale non li ha mandati sopra, che li ha dati lui. Ora, è bene che questi soldi vengano dati dalla Pubblica Istruzione, anche solo per regolarità, se no qui il Presidente Bordon distribuisce soldi per gli studi, l'Assessore Mappelli distribuisce soldi per gli studi, l'Assessore Dujany lo stesso. Non si capisce più niente; non era per gli istituti, era per questo.

Mappelli (D.C.) - Devo chiarire perché, fino ad un certo punto ha ragione Germano, dove ha ragione bisogna dargliela; però, devo rendere edotto il Consiglio che quest'anno, per tutti i contributi delle scuole superiori, io ho trasmesso tutte le domande all'Assessorato alla Pubblica Istruzione. E questo è chiaro ed è intervenuta la Pubblica Istruzione. Dunque, noi abbiamo trasmesso tutte queste richieste. Fino ad oggi, purtroppo, non era così. È indubbio che, per le scuole elementari, il discorso è un altro.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, l'emendamento va messo ai voti. Chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Astenuti? Il Consiglio respinge con la stessa votazione precedente... (voci) ...Allora si può andare avanti con le dichiarazioni di voto prima di passare alla votazione articolo per articolo della legge, la quale legge va integrata, va completata con l'allegato che è stato distribuito susseguentemente ai Signori Consiglieri.

Allora, dichiarazioni di voto?

Tonino (P.S.I.U.P.) - Signori Presidenti, Signori Consiglieri, penso sia necessario tirare un po' le somme dalla discussione che è emersa da questo bilancio e dal dibattito che ne è avvenuto, vedere ciò che è emerso. Per me è emersa la verità. Da più parti abbiamo sentito criticare questo bilancio, non solo da parte dell'opposizione, ma addirittura da parte anche di alcuni assessori, i quali non potevano che ammettere che il bilancio del 1970 ricalcava grosso modo quello del 1969, parole esatte dette dall'Assessore alle Finanze, Colombo, e in un certo qual modo, ripetute dall'Assessore Milanesio, senza, però, trarne le dovute conclusioni. Quindi, come ho già detto, un bilancio, tale e quale il precedente, che era stato a sua volta duramente criticato, tant'è vero che da parte della maggioranza, in alcuni settori si disse che per il prossimo bilancio ci sarebbero stati degli impegni più confacenti alle esigenze. Questi impegni, come al solito, non sono stati mantenuti, quindi, ci troviamo di fronte, non solo a un bilancio arretrato, rispetto ai grandi temi e alle aspettative, ma ci troviamo di fronte a promesse non mantenute, quali in primo luogo il disegno di legge sul riparto e il fatto di vedere come questa maggioranza riesca ad eludere sia gli impegni presi, sia le attese vive del paese, mi portano a fare alcune considerazioni, considerazioni che non possono che essere negative. La prima considerazione che si potrebbe fare su questo bilancio, che sembrerebbe trovare più credito, ma poi vedremo dopo che non è così, è che la stesura di questo bilancio sembrerebbe fatta da una Giunta nata stanca, priva di volontà innovatrice e volutamente assente dai gravi problemi che le stanno davanti. La seconda considerazione, che potrebbe anche essere valida, è che la stessa Giunta si trova in un mare di guai nel suo interno e nell'interno della maggioranza stessa; le vicende del Comune di Aosta potrebbero confermare quest'ipotesi.

Ma vi è una terza considerazione, e a me pare sia la più probabile, ed è che ci troviamo di fronte a una Giunta che deve ubbidire a una logica nell'ambito di un sistema politico ben preciso, e il sistema politico ben preciso è che il centro sinistra, partendo dalla maggioranza del Governo centrale, caduto, i tentativi di rifarne un altro, pari, il fallimento delle trattative, nuove ricerche esplorative, nuovi fallimenti, ricatti, intrighi, pressioni conservatrici per spostare l'asse politico ancora più a destra, e, attraverso le varie Giunte provinciali e comunali, questo sistema politico non vuole risolvere i problemi che assillano il paese, né vuole tenere conto dello spostamento a sinistra registrato nella base di questo paese.

E, se qualcuno dei vari problemi vuole cercare di risolvere, perché obbligati dalla spinta unitaria del movimento operaio, li risolve ancora male, perché ci sono i grandi padroni che comandano e i grandi padroni non vogliono che gli operai, i lavoratori, siano essi a decidere sulla sua propria sorte. Non vogliono che le scelte di fondo giovino al popolo, però i grandi padroni, che sono la destra democristiana e socialdemocratica, sanno anche che le forze operaie avanzano tutti i giorni di più, sanno che i lavoratori sono ormai consapevoli del loro ruolo, ma non le sanno solo da adesso queste cose, le sapevano già fin dal 1960 e anche prima, per questo hanno creduto essere giunto il momento della famosa operazione integrazione di una parte del movimento operaio. Però questo miraggio non è riuscito nel suo intento, è fallito il centro sinistra un po' ovunque, come fallirà anche in questa maggioranza, presente in quest'aula, come è fallita anche al Comune di Aosta, dove ancora una volta, e a conferma di quanto dicevo prima, appena vi è il sentore che l'ingranaggio si stia inceppando, arrivano i meccanici da Roma per rattoppare il guasto.

Le vicende che hanno imposto alla città di Aosta un Sindaco voluto dalla destra democristiana nazionale è un altro atto che testimonia, ancora una volta, il prepotere di quelle forze retrive e conservatrici le quali vogliono imporre la loro volontà, la loro ambizione, la loro interferenza con dei metodi antidemocratici che ci fanno ricordar un triste ventennio.

Il Sindaco di Aosta non è più una competenza dei rappresentanti del popolo aostano. La scelta del Sindaco di Aosta, nel modo in cui è avvenuta, corrisponde alla logica di un sistema di prepotere totalitario e mette in evidenza, con il pesante intervento della Direzione nazionale della Democrazia Cristiana, gli indirizzi delle scelte che marciano a senso contrario dalle indicazioni scaturite dalle lotte operaie. In un clima come questo, colleghi Consiglieri, è facile desumere il perché di un bilancio privo di innovazioni, non corrisponde ai reali bisogni che di giorno in giorno si fanno più pressanti. Direi che l'unica preoccupazione di questa maggioranza sia quella di non intralciare i meccanismi di un sistema di sviluppo messo in atto e diretto dalle grandi concentrazioni economiche e finanziarie, il quale danno come sbocco, non già le esigenze naturali di una Regione al servizio dell'uomo, bensì l'uomo al servizio del grande capitale. Ecco il nesso che accomuna il bilancio regionale ai fattacci del Comune di Aosta: ubbidire, ripeto, a una logica di un sistema, al servizio capitalistico, al servizio del capitalismo, rendendo corresponsabili socialisti e sinistra democristiana, integrati in quell'operazione che ha quale presupposto il disegno della cattura del movimento operaio con una vasta manovra di integrazione. E allora, a questo punto, è francamente inutile stare qui a criticare le cifre fallimentari di questo bilancio. Ritengo sia più logico, nel trarre le conclusioni di questo mio intervento, fare alcune considerazioni sulla nostra Regione, e, per giunta, Regione autonoma, quindi, con una potestà legislativa. Però vediamo come le scelte passano sopra la testa dei valdostani.

La maggioranza dei comuni della Valle d'Aosta che aveva espresso il desiderio di non avere l'autostrada in questo modo e di voler una superstrada, ha dovuto subire l'autostrada, perché l'autostrada è stata imposta dai capitalisti, ai quali il Consiglio regionale ha dovuto adeguarsi. Per giunta, oggi, ai turisti che volessero uscire in un determinato casello per pranzare o per visitare qualche paese, non è più permesso, se non quando rientrano devono nuovamente pagare il biglietto. La Regione, abbiamo detto, ha potestà di fare delle leggi a favore dei bisogni del suo popolo. Cosa succede? Sovente queste leggi trovano una barriera, che è il coordinamento, il quale ubbidisce a una logica di un sistema politico, di uno stato borghese. Le nostre competenze, infatti, di zona franca e riparto fiscale, sono diventate motivo di derisione da parte di chi ha il potere economico in mano. Il piano ospedaliero langue di una lentezza esasperante; vedremo poi che il riparto si darà a questo piano ospedaliero. I regolamenti comunitari della CEE c'impongono delle cose mostruose. Diceva, giustamente, il Consigliere Manganone nell'altra seduta, che da una parte spendiamo dei miliardi per risanare il bestiame e dall'altra ci impongono di abbattere il nostro bestiame, altrimenti le grandi industrie devono andare avanti e il piccolo provento, che il nostro agricoltore attinge per quadrare il suo grave bilancio, non deve più sussistere.

Possiamo noi accusare l'Assessore Maquignaz di questo? Sicuramente no, perché anche questo corrisponde a una logica di sistema che passa sopra la testa, non solo dell'Assessore, ma di tutti i valdostani.

Tralascio di elencare altri fatti che, messi assieme, danno un quadro esatto di un sistema politico bocciato e non più voluto dal basso.

Quali sono dunque le grandi scelte, le prospettive future che abbiamo davanti? Da una parte quest'aspetto negativo che ho elencato, e ce ne sarebbe ancora da elencare per un po' di tempo, è che è un aspetto negativo, non di tutti, però, negativo solo per la base, per il popolino, perché il grande capitale sfrutta queste incongruenze per emergere, per potenziarsi.

Vediamo per esempio l'altra facciata di queste scelte, la concentrazione di un tipo di economia che si polarizza in alcuni centri della Valle d'Aosta: Courmayeur, Cervinia, St-Vincent. Negli altri paesi lo sfacelo, l'emigrazione, i pendolari, l'abbandono delle campagne, i fallimenti, la crisi degli alberghi, l'aumento delle rette alla maternità e così via, mentre dall'altra facciata ancora sorgono grosse società con voluminosi carrozzoni fatti di Presidenti, di Consiglieri e delle buone greppie appetitose.

Le scelte della nazionale Cogne, quale incidenza ha avuto la Commissione consiliare della Cogne nell'indirizzare le scelte dello Stabilimento? Aveva, sì, la Commissione indicato alcune importanti innovazioni, ma qual è stata la risolvenza? Forse quella di creare nuovi posti di lavoro, con nuovi stabilimenti collaterali? No. Al contrario, entrando alla Cogne si corre ancora il rischio di non fare più ritorno a casa, altro che posti nuovi di lavoro. Ecco, quindi, colleghi Consiglieri, un breve quadro di un bilancio che non si riempie con le cifre di questo bilancio regionale, ma che comunque ubbidisce a una scelta politica, scelta politica che non permette di affrontare e parare questi gravi nodi e fa capire fin troppo bene la leggerezza e la noncuranza. Ma, se questo è il ruolo che si gioca il fallito centro-sinistra, non rispecchia certamente il disegno di altre forze politiche.

Il sottoscritto, che milita in un partito che ha fatto una sua radicale scelta e che ha rifiutato negli anni passati il sistema di integrazione, denuncia in quest'aula il perdurare di una politica che va a danno dei valdostani ed estenderemo questa nostra denuncia fuori, con i lavoratori, nelle fabbriche, nelle officine, nelle campagne, affinché si possa avere dalla reale base lo sbocco necessario per frenare, per arrestare l'involutiva marcia del centro-sinistra.

Ecco, colleghi Consiglieri, il motivo per cui il mio voto non può essere favorevole a questo bilancio, per cui voterò contro.

Pollicini (D.C.) - Signor Presidente, signori Consiglieri, ci accingiamo a esprimere il nostro giudizio sull'atto amministrativo più importante dell'anno: il bilancio di previsione per il 1970.

L'abbiamo esaminato lungamente, discusso nei suoi articoli, visto nel suo insieme.

Questo bilancio è indubbiamente un bilancio concreto, un bilancio valido con, obiettivamente, una propensione a spese produttive, nonostante i giudizi negativi sentiti, e nella discussione degli articoli particolari, e nella dichiarazione di voto del Consigliere Tonino.

Abbiamo visto l'aumento delle spese della scuola, dei lavori pubblici, dell'industria, del turismo, dell'agricoltura. Indubbiamente queste spese sono spese produttive e sono, quindi, le spese che qualificano il bilancio in senso positivo. È vero che manca una programmazione in questo bilancio, però, non possiamo dimenticare un fatto reale, e cioè una stasi di circa otto mesi dell'attività della Giunta regionale, causa la malattia del Presidente Bionaz che, indubbiamente, ha creato difficoltà per poter mantenere l'impegno che l'anno scorso la maggioranza si era presa di presentare un bilancio programmato. È certo che, se fatti non interverranno a disturbarne l'attività il prossimo bilancio, sicuramente, sarà impostato secondo la linea della programmazione regionale.

E, nel ribadire la validità delle scelte di questo bilancio, io ritengo doveroso ricordare in quest'aula, non pretendo per nulla essere originale, ma ritengo farlo lo stesso, la necessità di modificazione dei rapporti fra maggioranza e minoranza sulle scelte amministrative.

La minoranza deve uscire da uno schematismo negativo, seguendo il quale nega in modo aprioristico il suo apporto costruttivo a qualunque iniziativa della maggioranza. La maggioranza intende realmente, in modo realistico, avvalersi della collaborazione delle minoranze, nell'impostazione delle soluzioni dei problemi amministrativi della Regione.

Mi pare giunto il momento, nell'interesse superiore dell'istituto autonomistico, richiamare tutti noi, maggioranza e minoranza, alla responsabilità che ci deriva dalla carica che ricopriamo. In quest'appalto, chiedo alle minoranze un cambiamento della loro posizione che, da critico-negativa, dovrebbe assumere la funzione critico-costruttiva.

L'opposizione si lamenta che il bilancio è tradizionale, ma noi constatiamo che anche gli interventi dell'opposizione sono ancora più tradizionali: nessun apporto originale, ma ripetizioni continue delle precedenti posizioni.

Nel corso della riunione di questo Consiglio regionale del 2 marzo abbiamo richiesto il rinvio della seduta del Consiglio perché sentivamo la necessità di interpellare gli organi competenti del nostro partito, unici autorizzati e competenti a dare direttive generali, di carattere politico, affinché decidessero se le dichiarazioni fatte al Consiglio comunale di Aosta dal Segretario amministrativo regionale della D.C., il secondo uomo nell'organigramma regionale del nostro Partito, con la quale comunicava che la formula di centro-sinistra era finita a tutti i livelli, fossero frutto di una posizione personale o se, effettivamente, comportassero un diverso orientamento della maggioranza del nostro Comitato e, di conseguenza, del nostro partito nei confronti della formula di centro-sinistra.

Pur non avendo avuto dalla maggioranza del nostro partito una risposta univoca e precisa, in ordine alla dissociazione della sua responsabilità nei confronti delle dichiarazioni e dell'azione del suo Segretario amministrativo, il gruppo consiliare D.C., unanime, conscio della sua responsabilità e della serietà degli impegni sottoscritti, riafferma la sua piena fiducia nella formula che regge l'attuale governo regionale. Conscio del proprio ruolo determinante ed essenziale nella vita politico-amministrativa della Valle d'Aosta, in carenza di posizioni politiche chiare, e a copertura di un innegabile vuoto politico di vertice, sento il dovere di rivendicare la coerenza, la correttezza e la compattezza di tutti i componenti il gruppo consiliare della Democrazia Cristiana, proprio nel momento in cui ben noti personaggi politici cercano di seminare la zizzania e il dubbio fra il nostro gruppo, forse nell'irresponsabile speranza di una crisi regionale senza sbocchi, con l'obiettivo di un anticipato ricorso alle urne, al solo fine di personali inserimenti ai vertici amministrativi regionali.

Constatata la doverosa necessità di dover dare uno strumento essenziale per un normale funzionamento della vita amministrativa regionale, nell'interesse della popolazione, il gruppo consiliare, unanime, voterà a favore del bilancio di previsione per il 1970.

Pedrini (P.L.I.) - Signor Presidente, signori, lo scorso anno, a nome del Partito Liberale, ebbi a dare il voto favorevole al bilancio, un voto non richiesto, e che suscitò notevoli polemiche.

Onestamente quest'anno non ci sentiamo di dare voto favorevole a questa Giunta; non ci sentiamo per infiniti motivi, che troppo lungo, forse, sarebbe nominarli, ma che, evidentemente abbiamo esposto man mano, durante il lavoro dei consigli regionali, e che, evidentemente, si compendiano proprio con questo voto.

Passare da un voto positivo a un voto negativo, evidentemente la strada è assai lunga. Noi comprendiamo perfettamente come vi è stata, un periodo di otto mesi di stasi, una stasi che ha danneggiato violentemente la nostra Valle, comprendiamo perfettamente come i lavori della Valle abbiano veramente una priorità su quelli che sono anche i nostri desideri ed è per questo che, dopo un attento esame, a nome del gruppo Liberale, io annuncio un voto di astensione. Desidererei spiegare ancora che questo voto di astensione è da interpretarsi - siccome vi possono essere due voti di astensione: uno in senso positivo, e uno in senso negativo - io vorrei chiarire che il voto di astensione responsabile del Partito Liberale è in senso meramente negativo e, come tale, va interpretato.

Dolchi (P.C.I.) - Signor Presidente e colleghi Consiglieri, la posizione della maggioranza nella discussione sul progetto di bilancio della Regione per l'esercizio 1970 ha confermato le nostre osservazioni fatte sia in sede di esame della proposta di esercizio provvisorio, sia nel corso del dibattito, osservazioni, tengo a ribadirlo collega Pollicini, fatte con spirito costruttivo e non già su posizioni negative. E le riassumo brevemente: esse riguardano principalmente l'ordinarietà del bilancio 1970, che, contrariamente alle promesse fatte l'anno scorso, e voi stessi le avete confermate, ricalca la via della più piatta normalità, non tenendo minimamente conto di programmazione, né di impostazioni pluriennali, né di scelte qualificanti.

La riconferma della cifra di tre miliardi in entrata, in base all'articolo 12, che è la riprova di mancanza di volontà politica di affrontare la revisione del riparto fiscale; l'inamovibilità delle cifre stampate per cui, di fatto, a colpi di maggioranza, viene respinto ogni apporto delle opposizioni, apporto costruttivo, sia in Commissione, dove il documento è stato portato quando già era all'ordine del giorno del Consiglio e distribuito ai Consiglieri, sia nel corso della discussione, quando sono stati respinti due dei tre modesti emendamenti presentati.

La ritardata presentazione del piano di opere pubbliche, per cui le cifre previste in bilancio non sono suffragate dalla destinazione effettiva, comune per comune, né per settore di opere pubbliche. Ricordo che, normalmente, al bilancio si affiancava la discussione del piano di opere pubbliche, cosa che, anche quest'anno, come l'anno scorso, non è avvenuto.

La mancanza di stanziamenti per leggi in avanzata elaborazione, quali la legge sull'industrializzazione, o di indirizzi per un organico intervento a integrazione dei bilanci comunali.

Queste osservazioni principali e tutte le altre considerazioni svolte nel corso del dibattito portano il gruppo comunista a considerare il documento proposto non consono alle necessità della Regione e non adeguato ai compiti che si deve prefiggere un'amministrazione sensibile alle aspirazioni di rinnovamento e di progresso delle popolazioni della Valle d'Aosta.

Pertanto i Consiglieri comunisti esprimeranno voto contrario.

Fosson (U.V.) - Je retiens qu'il ne soit pas nécessaire, au point où nous en sommes, faire une longue déclaration de vote. Nous avons déjà dit pendant la discussion générale ce que nous pensions sur le budget qui a été soumis au Conseil. Nous ne voulons donc pas répéter les arguments déjà développés, mais dire simplement que les Conseillers de l'Union Valdôtaine exprime leur vote contraire.

Milanesio (P.S.I.) - A nome del Partito Socialista Italiano annuncio voto favorevole a questo bilancio, bilancio presentato dalla Giunta regionale, bilancio che non si distacca, come impostazione, dal precedente bilancio. In questo, evidentemente, noi possiamo cogliere degli aspetti positivi e anche degli aspetti negativi.

Dobbiamo, io ritengo, essere preoccupati dell'aumento della rigidità del bilancio regionale, fenomeno che si riscontra non solo in Valle d'Aosta, ma si riscontra presso quasi tutti i bilanci degli enti locali, siano essi comuni, e non parliamo poi dei comuni, ma, diciamo, siano essi provincie e anche regioni a Statuto speciale.

L'aumento della rigidità della spesa pubblica, e, quindi, del bilancio regionale è dovuto, a mio avviso, a due fatti essenzialmente: al sommarsi di leggi regionali che, evidentemente, vengono partorite da questo Consiglio nel tempo e che, quindi, compromettono, in modo stabile e duraturo, il bilancio regionale stesso; e qui occorrerebbe fare un esame critico per vedere quali di queste leggi siano ancora oggi attuali e opportune, quali, invece, siano superate e debbano essere sostituite con una nuova legislazione.

Poi l'altro aspetto preoccupante e che diminuisce quindi le spese in conto capitale e la possibilità di manovra degli amministratori regionali è costituito dal personale regionale, personale regionale che ha raggiunto, evidentemente, una consistenza molto elevata e per cui occorrerà, a mio avviso, intervenire e porre un freno a quella tendenza all'aumento indiscriminato di personale e di burocrazia che non sempre, non sempre è necessaria, o che, perlomeno, non è necessaria per quanto riguarda certe mansioni e certe qualifiche e, invece, è necessaria per altre posizioni di responsabilità ben più elevate.

Io voglio concludere dicendo che vi sono degli aspetti positivi in questo bilancio, il più positivo è l'aumento che c'è stato per quanto riguarda la pubblica istruzione, aumento consistente se si tiene conto che il bilancio di quest'anno presenta un aumento rispetto a quello dell'anno scorso, per quanto riguarda le spese effettive, di circa 700 milioni, di cui oltre 450 sono state attribuite alla pubblica istruzione e si riscontrano aumenti non considerevoli in altri settori. È chiaro che occorre programmare, è chiaro che occorre finalizzare meglio la spesa pubblica. È il compito che questa Giunta dovrà portare avanti, è il compito che questa Giunta assume di fronte a questo Consiglio e io mi auguro che, come ha già detto il Consigliere Pollicini in un intervento, non intervengano fatti di natura tale da impedire a questa Giunta di mantenere questo impegno che oggi assume in Consiglio. Quindi il nostro voto favorevole è motivato da queste ragioni.

Ramera (D.C.) - L'amico Pollicini, capo gruppo della Democrazia Cristiana, ha già annunciato quello che sarà il nostro atteggiamento nei confronti del bilancio per cui può apparire superfluo o perlomeno fuori luogo, detto in quest'aula, quello che mi accingo a dichiarare anche a nome del collega, Ing. Benzo.

Non avendo a nostra disposizione altro mezzo che questa tribuna, a tutela del nostro onore e della nostra dignità di Consiglieri regionali, in senso generale e di Consiglieri regionali del gruppo D.C. in termini più ristretti, debbo pertanto approfittare di questa occasione di questo microfono per dichiarare che voteremo a favore del bilancio di previsione del 1970.

Perché debbo distinguere, con questa dichiarazione, le nostre persone da quelle degli altri colleghi del nostro gruppo. Se il nostro atteggiamento non sarà difforme da quello dei nostri amici D.C. e da quello dei Consiglieri alleati del Centro Sinistra e se, quindi, voteremo pallina bianca come gli altri, per carità di patria o di partito avrei evitato questa dichiarazione se i motivi determinanti non ci fossero stati forniti da un alto esponente del nostro partito, il quale, dimentico di questa carità di patria di partito, ha avuto l'imprudenza e l'impudenza di attribuirci delle responsabilità di fatto determinati accadute stamane in quest'aula, che respingiamo sdegnosamente, perché ci offendono e sui quali fatti avremo modo di discutere ampiamente nelle sedi di partito.

Comunque, di fronte al cannibalismo politico, eretto ormai a sistema da certi individui, appartenenti a un ben determinato gruppo del nostro partito, non si può rimanere insensibili, e si deve avere quindi il coraggio di denunciare pubblicamente certi diffamatori, i quali, pur di seguire, costi quel che costi, il famoso detto francese "calomniez, calomniez, quelque chose restera", non si accorgono neppure che la loro +che è più grave, l'intero sistema democratico che, per nostra fortuna, regola ancora la vita politica del nostro paese, ma che potrebbe esserne in grave pericolo se si consentirà il dilagare di certi sistema di condurre la lotta politica.

E veniamo allora ai fatti precisi di questo intervento che vuole, attraverso una dichiarazione di voto, riaffermare, non solo la nostra solidarietà alla formula e alla Giunta di centro sinistra, ma intende rispondere pubblicamente a un papavero del nostro partito che, abituato come è a colpire alla schiena, si ritiene forse il quinto evangelista e unico depositario del sapere democratico cristiano, per cui si crede autorizzato di diffamare impunemente il prossimo.

Questo alto papavero che pontifica in lungo e in largo sul nostro giornale, credendosi tanto cristallino da poter ricalcare le orme di Catone, mentre meglio potrebbe guardarsi allo specchio, questo alto dirigente ci ha calunniati alcune ore fa, dichiarando a esponenti di altro partito politico, in questo stesso Palazzo, che noi avevamo stamani votato contro il Presidente Bordon, deponendo voto favorevole all'ordine del giorno presentato dal Consigliere Caveri, creando così, di riflesso, il dubbio che possa verificarsi a causa di franchi tiratori una crisi regionale.

Ora, non saremo certo noi a compiere un gesto del genere, anche se ricordiamo con quale soddisfazione, proprio i medesimi individui, come il nostro dirigente di oggi, accolsero il voto a sorpresa sulla legge degli enti locali che determinò la crisi dello scorso anno, per cui certi franchi tiratori sarebbero stati allora degli eroi perché servivano a certi scopi.

Sappiamo che il Presidente Bordon, come i nostri amici della Giunta, non dubitano minimamente sul nostro voto; era tuttavia doveroso denunciare quanto è stato tramato nei nostri confronti, così come è doveroso, da parte nostra, ribadire l'intera solidarietà agli amici impegnati al Governo regionale.

Chamonin (M.A.V.) - Bien que conscients qu'un budget peut toujours être meilleur et qu'aussi celui qui nous a été présenté aurait pu peut-être tenir en majeur compte certaines instances qui se font jour et se présentent à notre examen. Je déclare que nous voterons à faveur du projet de budget qui nous a été présenté et que nous venons aujourd'hui de discuter.

Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro chiede la parola? Allora non rimane che a me, quale rappresentante del Partito Socialista Unitario, di dichiarare che voterò a favore del bilancio presentato dalla Giunta di Centro Sinistra.

Allora, si passa alla votazione articolo per articolo.

L'ho già detto... comunque, il bilancio è presentato con le modifiche di cui all'allegato distribuito ai Consiglieri, quindi si passa alla votazione articolo per articolo, se non ci sono osservazioni, si passa immediatamente alla votazione.

Si procede alla votazione articolo per articolo: trentaquattro presenti - votanti 32 - favorevoli 18 - contrati 14 - astenuti 2. Il Consiglio approva.

Tutte le votazioni con lo stesso risultato.

Si passa alla votazione a scrutinio segreto.

Risultato della votazione: presenti 34 - votanti 32 - favorevoli 16 - contrari 16 - Il Consiglio non approva.

La parola al Presidente della Giunta.

Bordon (D.C.) - Dunque, io avevo tenuto qui nel mio libretto questo promemoria e suonava grosso modo così:

"Signori Consiglieri,

con il Presidente del Consiglio, parlando di questa nostra democrazia, che con le sue votazioni segrete consente a qualche franco tiratore di poter vendicare appetiti inappagati, avevamo previsto con il Presidente del Consiglio questo momento. Pertanto ci è facile, in questo momento delicato, richiamare l'attenzione dell'elettorato valdostano sulla responsabilità di quelli che hanno votato contro il bilancio.

Non so fino a quando, in questo modo, dovremo andare avanti, ma è indubbio che la responsabilità dei comunisti, degli unionisti, dei, chi c'è, del P.S.I.U.P. e dei franchi tiratori hanno paralizzato la vita economica e amministrativa della Regione. Non mi resta, quindi, altro da fare, signori Consiglieri, che chiedere l'aggiornamento della seduta, trarre in questi giorni le deduzioni che si debbono trarre da questo voto negativo".

Quindi questo era quanto su per giù prevedevamo e così abbiamo potuto facilmente leggere questa nostra breve dichiarazione di voto.

Andrione (U.V.) - Je parle à titre personnel et je revendique l'honneur d'avoir voté contre ce budget parce que je l'ai déclaré avant, j'ai manifestement voté 29 fois contre le budget, quand j'ai été au moment de l'urne, j'ai voté contre. Il n'y a jamais eu une opposition qui ait voté à faveur d'un budget, surtout d'un budget de ce genre. Je demande à Monsieur Bordon de ne pas confondre l'Union Valdôtaine, et je ne prends pas les parts du parti Communiste, du P.S.I.U.P., avec les francs-tireurs, parce que les problèmes de la D.C. intéressent la D.C., ne nous intéressent pas.

Toujours à titre personnel je voudrais ajouter ceci que, personnellement, en tant qu'individu, je n'approuve pas, pour une question morale: le principe qui consiste à se cacher, parce que je commencerai à avoir de l'estime pour certains hommes au moment où ils seront connus, où ils diront: "Nous n'approuvons pas certains systèmes, nous votions contre". Nous, nos responsabilités, que ce soit en matière de tutelle de commune, ou en matière de budget, nous les avons toujours prises, et nous ne sommes pas des francs-tireurs, nous avons dit que nous votons contre le budget et nous maintenons cette position. Ce n'est pas, comme Monsieur Bordon cherche à le faire passer, la paralyse de la Vallée d'Aoste, c'est une très bonne chose, c'est l'enterrement d'une formule qui pour les valdôtains a été négative.

Pedrini (P.L.I.) - ... Nella pausa dei nostri lavori di oggi, dalle 13 alle 16, in più di un caffè di Aosta fu detto che, come il solito, i liberali dicevano una cosa, ma in realtà ne facevano un'altra. A parte il fatto che questo mi ha offeso profondamente, perché abbiamo una vita politica passata che sta a dimostrare che quando diciamo una cosa è quella e non abbiamo cambiato la nostra posizione politica, è evidente che io, con enorme soddisfazione, lo debbo dire, abbia sentito l'esito di questa votazione, perché oggi si era detto: i due liberali hanno votato contro. Io tengo a precisare qua che io avevo dato la fiducia all'uomo Bordon, così come la diedi quando fu nominato Presidente, e oggi io votai a favore del Presidente Bordon, chiedo scusa, all'ex Presidente Bordon. È, quindi, bene che una buona volta si sappia che nel Partito Liberale ci sono persone che quando dicono una cosa la mantengono, costi quel che costi; non siamo né marionette, né buffoni.

A ogni buon conto questo Centro Sinistra ha sempre respinto, sotto tutti i profili, i voti liberali; questa sera ne abbiamo avuto i risultati. Grazie, signor Presidente.

Fosson (U.V.) - Moi, je voudrais, je trouve seulement étrange que Monsieur Bordon ait considéré sur le même plan les voix de l'Union Valdôtaine, du Parti Communiste, du P.S.I.U.P. et des autres, parce qu'il me semble que ce soit plus que naturel que l'opposition a dit tout ce qu'elle avait dire, et qu'elle ait voté contre. Il me semble que vouloir accuser l'opposition de voter contre le bilan pour dire qu'elle veut boycotter l'administration régionale, cela c'est une chose inadmissible et nous ne pouvons absolument pas l'accepter et c'est pour cela que j'ai demandé la parole pour répondre à l'affirmation de Monsieur Bordon.

Ce qui arrive dans le parti démo-chrétien, c'est une chose à vous et nous ne voulons pas entrer dans vos questions, mais, tout de même, je revendique, pour l'Union Valdôtaine, en ce moment, que nous avons maintenu une ligne cohérente et je trouve étrange que Monsieur Bordon ait voulu souligner que la voix contraire au bilan était un boycottage à l'administration.

Pollicini (D.C.) - Sono profondamente frastornato e amareggiato dall'esito della votazione sul bilancio. Non è il momento di dichiarazioni affrettate, poiché il caso è tanto grave che richiede riflessioni profonde. Però ritengo doveroso qui, davanti al Consiglio regionale, informare il Consiglio che da questo momento rassegno le mie dimissioni di capogruppo della Democrazia-Cristiana, in segno di protesta nei confronti dei due franchi tiratori.

Milanesio (P.S.I.) - Questo voto fa il paio con quello della legge sul controllo degli atti degli enti locali. Io ritengo che questo voto sia più grave ancora, però, di quello precedente, non tanto per le implicazioni politiche che ne conseguono e di cui io credo la Giunta dovrà immediatamente riunirsi per valutare il significato politico di questo voto, ma io ritengo ancora più grave per le conseguenze di ordine morale e di ordine ideale che ne conseguono da questo voto, perché, come ha giustamente rivendicato prima il Consigliere Andrione, il diritto alla coerenza, il dovere alla coerenza che deve alleggiare in un Consiglio, io devo dire che coloro i quali si sono macchiati di questo voto di franco tiratore, coloro i quali non hanno il dovere, non hanno il diritto, non hanno la statura morale di appartenere al Consiglio regionale, perché tutte le opinioni, tutti i voti sono ammessi e ammissibili, purché essi siano portati avanti alla luce del sole, con la coerenza e con la responsabilità personale e quindi l'ultimo gesto, il più basso gesto che un Consigliere regionale può fare, a qualunque partito appartenga, è quello, nel segreto dell'urna, di contraddire le opinioni che ha espresso pubblicamente. È una condanna morale che dobbiamo esprimere, prima di una condanna politica, e, quindi, io protesto, protesto per questo metodo che si vuole instaurare, che è un metodo che è peggiore ancora di quello che alleggia in certi consessi regionali che sono stati tanto vituperati in questo Consiglio regionale, come se noi fossimo dei mitteleuropei e, quindi, disusi a certe pratiche bizantine oppure, direi, molto meridionali. Qui abbiamo l'aggravante di aver condannato certi metodi e certi costumi e poi siamo scesi ancora più in basso. Quindi io condanno in primo luogo il fatto morale; il fatto politico lo valuteremo, ed è certo un fatto grave e la Giunta dovrà riunirsi per trarre delle conclusioni che non so quali saranno ancora.

Io però devo pubblicamente, in questo Consiglio, devo chiedere scusa al Consigliere Pedrini, pubblicamente in questo Consiglio, perché sono stato io oggi a dire in un caffè che Pedrini aveva annunciato il voto favorevole e poi aveva votato contro per coerenza e per correttezza, gli devo chiedere scusa. Mi sono sbagliato, purtroppo, mi sono sbagliato... (voce di Pedrini)

Germano (P.C.I.) - Io chiedo scusa, sarò brevissimo, comprendo che alcuni hanno degli animi esacerbati; non voglio intervenire sulla questione, il voto segreto è un fatto democratico, non è un fatto anti-democratico. Prendo atto che il Presidente della Giunta ha detto "Chiedo il rinvio per trarre le dovute conseguenze". È la formula classica che si usa e che prelude alle dimissioni. Io mi auguro solo che, nell'interesse di tutti, si faccia in fretta, non si impieghino otto mesi, e anche, allo scopo di fare in modo che l'amministrazione non ne abbia delle conseguenze, io chiedo al Presidente del Consiglio, se è possibile, se c'è la volontà unanime del Consiglio, credo che sia possibile votare per un mese la proroga dell'esercizio provvisorio, onde evitare, se la crisi non si conclude entro la fine di questo mese, che non ci siano arresti nell'amministrazione, si possa procedere. Quindi io penso che si possa fare adesso... (voci) ...Ha chiesto il rinvio, non è che può riunire il Consiglio... se la Giunta deve trarre delle conseguenze è ovvio questo... però evitiamo che l'amministrazione si fermi. Facciamo così: che con un altro mese di esercizio provvisorio abbiamo un altro dodicesimo, non c'è niente che si ferma e ci sarà anche il tempo per trarre le conseguenze e risolvere.

Chamonin (M.A.V.) - Mi associo alle espressioni di deplorazioni verso chi ha dimostrato di non avere il coraggio né delle proprie opinioni, né delle proprie azioni; prego, però, la Giunta, e il Presidente della Giunta in modo particolare, di voler valutare con calma e ponderazione la situazione che si è venuta a determinare a non prendere decisioni affrettate e questo nell'interesse dell'amministrazione.

Andrione (U.V.) - À plus forte raison, après ce que Monsieur Chamonin vient de dire, je crois qu'il serait opportun d'accepter la proposition de Monsieur Germano, et je le dis au nom de mon groupe aussi. Nous voulons éviter toute forme de paralysie, avec le 31 mars échoit l'exercice provisoire, et, pour le mois d'avril, si la crise se prolonge un peu, il serait impossible de payer les traitements aux employés régionaux.

Montesano (P.S.D.I.) - Questo è un argomento di esclusiva pertinenza della Giunta, la quale dovrà valutare e presentare alla Presidenza del Consiglio le sue decisioni. A me sta, e qui io sono d'accordo, nell'eventualità che la Giunta richieda il provvedimento, il quale può essere anche questo, indicato da alcuni Consiglieri, io posso inserirlo d'urgenza dell'ordine del giorno del Consiglio già convocato per il giorno 30, però io, personalmente, non posso dare alcuna adesione per quanto riguarda le decisioni che sono di competenza della Giunta.

Bordon (D.C.) - A me pare che non si possa prevedere tutto; avevamo preveduto questo, come io vi ho dimostrato e voi me ne darete atto. A me sembra, però, che sia opportuno che si riunisca la Giunta per vedere che cosa si deve fare; quindi questa Giunta si riunirà e cercherò di fare riunire al più presto il Consiglio per vedere le decisioni, o per la proroga di un mese, o quello che si deve fare, perché si capisce che il problema si presenta con un aspetto che non abbiamo mai preso in considerazione perché, secondo me, chi stasera ha votato con le osservazioni fatte da voi, che possono anche essere condivise fino ad un certo punto, naturalmente più che altro sui franchi tiratori, che questa responsabilità debba rimanere e quindi certe conseguenze, se noi le risolviamo immediatamente, mi sembra che sarebbe non giusto; d'altronde non è neanche all'ordine del giorno, non so che cosa possiamo fare.

Quindi io penso che la Giunta può riunirsi e entro il minor tempo possibile portare avanti questo.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Io avevo già chiesto la parola prima, si vede che il Presidente non ha visto.

Montesano (P.S.D.I.) - Se io non guardo da quel lato non la posso vedere, mi scusi ...

Tonino (P.S.I.U.P.) - ... Avevo detto nella mia dichiarazione di voto che il Centro Sinistra era fallito e debbo congratularmi con me stesso di aver centrato appieno la mia affermazione; il Centro Sinistra è una formula politica fallita in campo nazionale, nelle diverse amministrazioni provinciali e comunali, nel Comune di Aosta e ora alla Regione. Invito quindi la Giunta a voler trarre le dovute conseguenze, conclusioni, dando naturalmente le dimissioni, in quanto la Giunta è stata battura sul più importante documento della vita politica amministrativa della Regione.