Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 69 del 13 marzo 1970 - Resoconto

OGGETTO N. 69/70 - Bilancio di previsione della Regione per l'anno 1970. (Prosecuzione esame)

Montesano (P.S.D.I.) - Allora si riprende l'esame del bilancio al Titolo IV - Accensione di prestiti ... (il segretario legge ...)

Allora, si passa allo stato di previsione della spesa - Come si disse nell'altra seduta, se i titolari degli assessorati ritengono, come io credo riterranno, di fare un'introduzione esplicativa ed illustrativa, lo faranno, così come ha fatto nella seduta scorsa l'Assessore all'agricoltura, il quale Assessore all'agricoltura credo che abbia dato sufficientemente notizia dell'impostazione del suo bilancio.

Quindi cominciamo dalla Presidenza del Consiglio.

Io non ho nulla da esporre, perché il bilancio della Presidenza del Consiglio è molto scarno e modesto e non ha delle spese di carattere straordinario, se non quella spesa che fu decisa di carattere straordinario, se non quella spesa che fu decisa dal Consiglio regionale per la stampa del libro bianco sulla Cogne. È stato messo in bilancio la somma al n. 14, al capitolo 14 la somma di 5 milioni, aumentando di 4 milioni lo stanziamento di un milione che c'era nel bilancio del 1969, per poter fare fronte alla spesa della stampa del libro sulla Cogne. Si sono ridotte invece, le spese per acquisto di mobili e attrezzatura, vedi capitolo 20, perché le spese per l'attrezzatura ufficio verbali ricadono sul bilancio del 1969, sui residui passivi. Quindi il tutto, totale, è di 107 milioni 800 mila lire. Se c'è qualche spiegazione che viene richiesta, io sarò felice di darla, ma io credo che è così chiaro che non sembra che ci debbano essere dei dubbi sull'interpretazione della destinazione della spesa.

Savioz (P.C.I.) - Volevo approfittare Presidente per chiederLe se è poi stato acquistato quel complesso che si era parlato, così, in Consiglio.

Montesano (P.S.D.I.) - Di quel complesso è stato acquistato soltanto il fotoriproduttore. Invece siamo in via di trattative per non acquistare, perché l'Ufficio di Presidenza e i capigruppo non decidono di acquistare per il primo anno, ma di affittare, per fare quell'esperienza che era necessaria per un'apparecchiatura del genere, anche perché l'affitto stesso ci sarebbe stato conteggiato per il 50% nell'eventualità che nell'anno seguente avessimo acquistato l'apparecchiatura intera.

Segretario - Assessorato alle Finanze - Titolo I - Spese correnti - Sezione I amm.ne generale ... (legge ...) 87.400.000...

Montesano (P.S.D.I.) - Siamo a pagina 31, al capitolo 70 -

Fosson (U.V.) - Come mai ... (non si capisce) ...Qui c'è da fare solo il rilievo che è già stato fatto nella questione generale perché qui poi vediamo nei particolari che in tutti gli articoli c'è l'aumento di spesa solo per gli uffici centrali di una certa consistenza e, quindi, l'abbiamo già detto, pensavo di avere altro da dire, ma ...

Bancod (U.V.) - Volevo solo chiedere, al capitolo 71, se vi siano previsioni di aumento del personale alla Casa da Gioco di St-Vincent, e poi, come ha già detto Fosson, stipendi, capitolo 64, stipendi e retribuzioni e altri assegni fissi al personale dell'Ufficio staccato di Roma, 14 milioni, successivi due articoli di 1 milione e mezzo e 500.000, cioè, al capitolo 115, sempre in relazione, insomma, spese per cancelleria, affitto locali, sono 9 milioni. Come mai le spese per cancelleria, affitto locali, stampati sono quasi uguali, cioè, c'è poca differenza con gli assegni, stipendi e retribuzioni del capitolo 75? Sembra che siano un po' forti in confronto alle spese di retribuzione del personale.

Caveri (U.V.) - Je voudrais faire des remarques sur le chapitre 74. Je demande, je vois "Stipendi e retribuzioni. Assegni fissi al personale addetto agli uffici staccati di Roma 14 milioni", je voudrais savoir comment on dépense ces 14 millions.

Manganoni (P.C.I.) - Io, sempre sull'argomento che hanno già trattato, voglio aggiungere di più: il totale è di 24 milioni, per quei signori di Roma, ai quali 24 milioni si aggiungono addirittura mezzo milione per dello straordinario, e sono 5 dipendenti. Ma cosa ne fate di cinque dipendenti a Roma? Cinque, cinque ... E poi prevedete ancora di far fare dello straordinario? Quando, beh, ne abbiamo già discusso nel passato bilancio, io ribadisco anche in questo, quando l'opera migliore che potreste fare è quella di chiudere, prima cosa, perlomeno, perlomeno, riducete, cosa ne fate di cinque, con un autista, quindi quattro persone, un autista da portare a spasso quattro persone? E poi mezzo milione di straordinari? No, non è serio questo, primo - Poi, sul capitolo 87, non so se qui, tutte le volte noi ci troviamo di fronte alle spese di rappresentanza, ospitalità, che l'anno scorso erano di 18 milioni. Noi abbiamo detto, sono già troppe, quest'anno addirittura le portate a 28 milioni "Spese di rappresentanza ed ospitalità". Ora noi, una parte di queste note, di queste spese, non tutte, non tutte, qualcuna le abbiamo viste, guardate. Siamo più seri. Io non dico che non ci debbano essere spese di rappresentanza e di ospitalità, ma cribbio, da 18, abbiamo detto l'anno scorso che erano già troppe, quest'anno portiamo a 28, perché l'anno scorso erano troppe 18.

Caveri (U.V.) - Je confirme ce qui a été dit par le Conseiller Manganoni. Effectivement il y a une augmentation de 10 millions depuis l'année passée à cette année. Pour les "Spese di rappresentanza e ospitalità". Or, nous demandons des éclaircissements à l'Assesseur aux Finances, qui nous dit comment on dépense ces 28 millions par an, pour des frais d'hospitalité et je demande aussi des renseignements sur "Spese per pubblicazioni varie ufficio stampa", 21 milioni. Quelles sont ces publications et comment on dépense 21 millions pour le bureau de la presse?

Germano (P.C.I.) - Sul capitolo 87 io intendevo presentare un emendamento: voglio risparmiare al Consiglio tutto quanto abbiamo scritto sui giornali; abbiamo scritto e abbiamo visto degli episodi che sono veramente scandalosi e indegni e non dovrebbero più ripetersi. Dovrebbe, su questo terreno della rappresentanza e ospitalità, avere validità la delibera approvata a suo tempo, su proposta di Andrione, di dare ospitalità e rappresentanza alle persone che veramente portino un contributo per fare conoscere le località della Valle e non mandare la gente al Royal di Courmayeur, e non mandare gli uomini politici in questi posti, politici di qualsiasi colore. Bisogna smetterla e per smetterla bisogna fare un taglio, bisogna ridurre questa spesa a 10 milioni, toglierne 18, e bisogna, invece, che la spesa sulla quale abbiamo discusso del capitolo 653, spese per la concessione di sussidi e contributi straordinari di studi, che è di 20 milioni, sia portata a 38 milioni, cioè che si spenda di più perché la scuola sia gratuita il più largamente possibile e non si sprechino dei soldi.

In questo senso io presento un emendamento di spostamento della somma di 18 milioni dal capitolo 87 al capitolo 653.

Colombo (P.S.I.) - La prima richiesta di chiarimenti sugli stipendi e retribuzioni al personale addetto agli uffici distaccati di Roma "indennità e spese di trasferta, compenso per lavori straordinari degli uffici distaccati di Roma".

Qui non facciamo altro che riportare, per quanto concerne il capitolo 74, i 14 milioni che erano previsti nel bilancio dell'anno scorso e che servono per il pagamento delle retribuzioni delle cinque persone che noi abbiamo, sia agli uffici, sia al negozio sotto del turismo.

C'è una riduzione da 2.500.000, a 1.500.000 per quanto riguarda il capitolo 75 e qui proprio perché siamo intervenuti a restringere un po' queste spese. Rimane fermo invece il capitolo 76, le 500.000 lire che è straordinario, che a Roma si fa anche abbastanza giustificato, in quanto c'è il problema degli autisti che naturalmente portano gli Assessori o i Consiglieri da un Ministero all'altro, e c'è anche il personale che naturalmente ha contatti con il Ministero, e voi sapete che gli orari del Ministero non sono quelli dell'Ufficio. Quindi mi pare che quelle 500.000 lire non debbano destare questa grossa preoccupazione.

Per quanto riguarda le spese di rappresentanza, è vero che l'anno scorso noi avevamo in bilancio 18 milioni, però bisogna aggiungere che nel corso della revisione del bilancio c'è stato un aumento di questo finanziamento di altri 10 milioni, quindi riportiamo né più né meno che i 28 milioni che praticamente abbiamo speso lo scorso anno.

Io ho già detto nel corso della discussione di questo capitolo che era mia intenzione andarci a vedere un po' dentro a queste spese e ho assicurato che certamente non sarebbero più avvenute spese per quanto riguarda ospitalità di determinate persone che erano state rilevate nel corso della discussione di quel Consiglio regionale. Quindi è mia intenzione qui di veramente vagliare tutte queste spese che vengono fatte.

Dirò che naturalmente è un capitolo sul quale vanno tutti gli assessorati. In Giunta abbiamo visto il problema; in Giunta c'è un orientamento, proprio, dico, di ridurre decisamente queste spese. Se lo vogliamo vedere così come sono avvenute, dirò che una delle spese grosse e sulle quali ho i miei dubbi, se dobbiamo proprio intervenire su questo, è quella che riguarda gli oggetti di artigianato. Noi spendiamo circa 5 milioni e mezzo di oggetti di artigianato che sono un po' i regali che vengono fatti a tutte le manifestazioni di carattere sportivo, che vengono dati anche a, così, a ospiti di un certo riguardo e che incominciano naturalmente a gravare in una somma abbastanza rilevante.

Io chiederei una cosa, cioè la proposta del Consigliere Germano, accantonarla, fermo restando l'impegno della Giunta di arrivare alla fine dell'anno certamente con questo capitolo in attivo, vuole dire che nel corso dell'anno potremo fare delle variazioni di bilancio, e operare eventualmente sulla scorta di quelli che saranno le economie che faremo su questo capitolo perché di questo penso di poterlo dire tranquillamente che le faremo, di operare poi in quel caso sul trasferimento di queste economie sul capitolo dell'istruzione pubblica.

Germano (P.C.I.) - È proprio il concetto del padre di famiglia che non vuole fare una spesa, se non vuole farla, non ha i soldi per farla, si mette nella condizione di non averli. Io apprezzo che la Giunta dica: "Su questo terreno vogliamo ridurre e allora mettiamolo anche qui". Dico, sembrerà esagerato, 18, mettiamo 15, ma facciamo uno spostamento che dimostri e che costringa anche la Giunta a tenerlo presente. Quando si va in rosso, allora c'è poi il ragioniere che tira, che dice "non ce n'è più facciamo uno sforzo anche per dimostrare che si tiene conto di questo". Se siete d'accordo, se come Giunta avete detto "vogliamo ridurre", se come Giunta e come Consiglio abbiamo detto "vogliamo aumentare la gratuità della scuola", quello che possiamo ridurre mettiamolo lì, mi pare che sia un ragionamento.

Caveri (U.V.) - Je ne sais pas si j'ai eu un moment de distraction mais je ne sais pas si Monsieur l'Assesseur aux Finances Colombo n'a pas répondu à ma question. Je lui demandais de savoir comment on dépense ce chapitre 74, 14 millions en appointements du bureau à Rome. Je voudrais savoir comment. Mi vuole dire chi è il capo di quell'Ufficio, chi è? Chi è, qual è il suo titolo di studio, qual è la sua qualifica, cosa fa?

Colombo (P.S.I.) - Guardi, il capo lì così dell'Ufficio è praticamente, che praticamente dirige un po' tutti gli uffici di Roma, è un certo Sansolini, che per la verità è un ragazzo molto addentrato nei confronti di tutti i Ministeri e che dà un contributo notevole proprio per il disbrigo delle pratiche dell'Amministrazione regionale.

Caveri (U.V.) - Sì, ma io vorrei risposte dall'Assessore. Io vorrei, io ho chiesto: "Che titolo di studio ha questo Sansolini?". Mi dicono che ha la quinta elementare.

Colombo (P.S.I.) - Guardi, dalle indiscrezioni che ho io, non ho gli elementi per poter dare una risposta esatta, a me risulta, così, terza ragioneria, mi dicono ...

Caveri (U.V.) - Mi risulta che questo Sansolini, prima faceva l'autista; adesso c'è il Senatore Berthet che va a chiedere consigli all'autista Sansolini sui massimi problemi della Valle. Vorrei sapere com'è questa storia. È vero che il Sansolini era l'autista dell'Ufficio a Roma e poi l'avete promosso capufficio; altro che carriera aperta questa, apertissima!

Colombo (P.S.I.) - Sansolini, pur facendo anche l'autista, per la verità ha sempre avuto contatti con tutti i Ministeri per il disbrigo delle pratiche dell'Amministrazione regionale.

In seguito, proprio, dico, per dare maggiori possibilità di intervento in questo campo, Sansolini si interessa più che altro di questi contatti col Ministero ...

Caveri (U.V.) - Comunque Lei conferma che faceva l'autista ...

Colombo (P.S.I.) - Faceva anche l'autista ...

Caveri (U.V.) - Ha fatto una bella carriera, sarà nipote di un cardinale...

Colombo (P.S.I.) - Comunque, è un applicato, non è un dirigente ...

Savioz (P.C.I.) - Io volevo spendere due parole sull'Ufficio di Roma e dirò che l'Ufficio di Roma a noi ha interessato fin dalla prima Giunta Marcoz, quando ancora l'Ufficio di Roma era abbinato a quello del Trentino Alto Adige e non so chi diavolo c'era lì. Però a un certo punto abbiamo fatto un'indagine e abbiamo liquidato tutto perché, così com'era, non poteva funzionare.

Ora, io vorrei dire due cose: mi sembra, e sarò lieto se qualcuno mi smentisce, che così come è l'Ufficio di Roma, a mio modesto avviso, non è un ufficio che va bene per la Regione. O noi facciamo il passo necessario, e di questo ufficio di Roma ne facciamo veramente un ufficio di carattere amministrativo e turistico che possa dare alla Regione un qualche cosa, e allora occorre mettere in questo ufficio il necessario e innanzitutto trovare un valdostano che conosca bene la sua Valle e che gli voglia anche bene e faccia gli interessi della Regione e non i suoi personali, e si metta l'organico necessario a questo ufficio, perché l'ufficio funzioni e perché sia redditizio, così come è, redditizio non è, così come è. Funziona e non funziona, così come è sembra che sia un ufficio adatto e fatto per qualcuno che ha bisogno di avere un pied-à-terre e ha bisogno di fare un qualche cosa. Questa è la mia impressione.

Io rispondo ... se è sbagliato, caro Bordon, io sarò ben lieto che tu me lo dimostri. Però, a un certo momento, Roma, malgrado tutto e con tutto quello che si può pensare, è sempre il centro dell'Italia, è sempre dove si determina una larga parte del turismo e io ritengo che sia il posto più indicato per noi per potenziare il turismo nella Valle d'Aosta.

Io ho degli elementi che possono dimostrare quanto sto affermando e quando noi volevamo comperare lo stabile a Roma per fare l'Ufficio del Turismo, con tutti gli annessi e connessi, proprio il nostro indirizzo era voluto e dovuto a quanto sto affermando in questo momento. Perché, signori, io sono sempre di questa tesi: o noi abbiamo delle istituzioni che sono all'altezza del compito e aggiornate, e allora va bene: paghiamo e spendiamo, e otteniamo; o, per avere delle mezze misure, è meglio non avere niente.

Manganoni (P.C.I.) - Brevissimo, per dimostrarvi l'assoluta inutilità di questo ufficio. Questa mattina abbiamo parlato delle pratiche con l'ENEL, quelle pratiche di cui accennava Colombo, per il rilascio dei disciplinari di concessione, cioè perché la Regione percepisca i 9/10 direttamente. Ebbene, noi, quando non avevamo dei Sansolini a Roma e quando non spendevamo 28, o 24 milioni all'anno, quanti sono, queste pratiche, per fortuna, senza il Sansolini, erano già quasi in porto. Siete venuti voi, avete creato dei Sansolini, spendete un sacco di milioni, 28, 24, quanti sono all'anno e queste pratiche dormono. Se i Sansolini servissero a qualche cosa, avrebbero almeno portato a termine quelle pratiche che erano già quasi a termine senza il Sansolini.

Milanesio (P.S.I.) - È facile su questo argomento fare della polemica e anche dell'umorismo ...

Pedrini (P.L.I.) - Io sono contento che il Consigliere Savioz abbia preso la parola su questo argomento, perché, se egli ben si ricorda, io, due o tre anni fa, già, dissi le stesse cose, anzi, dissi delle cose molto peggiori di quelle che benignamente il Consigliere Savioz ci ha voluto dire. In effetti, io sono perfettamente d'accordo che l'Ufficio di Roma, non soltanto non va chiuso, ma va potenziato, ma "cum grano salis", perché Roma è una miniera effettiva di turismo che vuole venire in Valle d'Aosta. Ora, non soltanto l'ufficio, ma anche quella, quel negozietto di propaganda, che abbiamo, dovrebbe rispondere a determinate esigenze, però non nella maniera in cui è combinato oggi, dove, quando uno ha bisogno di andarci, il più delle volte non trova nessuno, o trova chiuso, checché si dica, checché si voglia fare apparire, perché sono andato io personalmente quante volte, quando sono a Roma, oppure ad un dato punto si va e vi è del personale che della Valle d'Aosta non sa assolutamente niente. Questa è la realtà di fatto. Se uno chiede "Dov'è Champoluc?". Dice "Beh, non lo so, guardiamolo sulla cartina". Questa è una realtà di fatto che dobbiamo dire, perché, ad un certo punto, questa gente deve fare i nostri interessi, non soltanto mettere a posto una signorina perché è carina, perché ha il culetto in quella maniera, o perché è amica di Tizio, Caio e Sempronio. Questa è la realtà di fatto.

Detto questo, io mi permetto di aggiungere, richiamandomi a quello che a suo tempo disse il Consigliere Savioz, e che mi pare abbia un certo agganciamento, sia pure a latere, degli uffici di Parigi e di Ginevra.

Io sono perfettamente d'accordo nella costituzione della casa dei valdostani, che potrebbe ospitare anche questi uffici, Signor Presidente, Le sarei grato se Lei sentisse queste cose, perché è Lei che può risolvere con l'Assessore al Turismo queste cose. Quando noi diciamo qualcosa, e voi vi mettete a chiacchierare fra di voi, questo lo possiamo fare noi Consiglieri, noi Consiglieri lo possiamo fare, perché non abbiamo delle responsabilità e siamo delle nullità qua dentro ... Anche perché ... io dicevo, non soltanto, io mi allaccio alle parole del Consigliere Savioz, quando parlò della casa dei valdostani a Parigi, nella casa dei valdostani a Ginevra, dove noi non chiediamo la luna nel pozzo, non vogliamo dei Palazzi arcivescovili o ducali, cerchiamo soltanto di avere un qualcosa dove i nostri valdostani si possano appoggiare e dove, nello stesso tempo, si possa creare, con un minimo di spese, un ufficio efficiente, efficiente sotto tutti i profili, affinché, sia a Parigi che a Ginevra, che sono due enormi capitali, dove, soltanto guardando le riviste voi vedete il passaggio aereo che c'è a Parigi e a Ginevra in modo particolare, ci sono delle ondate di turismo che passano, però in Valle d'Aosta, in Italia, direi anche, parte di questa ondata nemmeno si avvicina. Sarebbe quindi opportuno studiare un insieme e a questo proposito vorrei proprio proporre alla Giunta regionale che sia fatta una Commissione, che sia nominato un qualcuno, che studi il problema di Parigi e di Ginevra e di Roma, concordato insieme, al fine di attuare un qualche cosa di concreto, negli interessi della nostra Regione.

Ramera (D.C.) - Io ritengo che questa discussione l'ho sentita fare quando dirigevo l'Ufficio di Roma, dalla Tribuna del Pubblico e già l'anno scorso ebbi, per la prima volta, la fortuna di poter rispondere a taluni amici.

Io sono pienamente d'accordo e noto una certa contraddittorietà tra quanto dice il Consigliere Savioz e quello che dice Manganoni; uno dice che serve, e l'altro dice che non serve a niente. Innanzitutto l'Ufficio di Roma va distinto in due parti ben precise; una è l'Ufficio del Turismo, e qui mi spiace di non essere d'accordo con Pedrini, perché sono due valdostani, mi sembra che sono, sono due valdostani all'Ufficio del Turismo a Roma: c'è Guerraz e una signorina di Saint-Pierre, cioè, attualmente signora ...

Pedrini (P.L.I.) - ... ma allora fa un orario che non è di giornata completa ...

Ramera (D.C.) - Ma no, ma quelli di Roma sono orari ... la signorina Ciocchetti, nipote dell'Ispettore Joyeusaz, quindi di Saint-Pierre. Ma a ogni modo adesso si è sposata, penso che lascerà, quindi, a ogni modo ... questo è l'ufficio.

(voce di Bordon)

Montesano (P.S.D.I.) - Scusate andiamo in ordine ... Lei, Consigliere Caveri, si segga, perché parla il Consigliere Ramera ... Lei ... (voce di Caveri)

Ramera (D.C.) - Io non sto rispondendo al posto della Giunta, sto semplicemente facendo l'intervento come tutti i Consiglieri. E il mio pensiero è questo: i fondi stanziati per l'Ufficio di Roma sono assolutamente insufficienti, e sono d'accordo con chi dice che l'Ufficio di Roma, così come è non può funzionare al cento per cento. Io dico alla Giunta, come lo dicevo quando non facevo parte del Consiglio: deve avere il coraggio di fregarsene di certe opposizioni, di certe critiche e deve mettersi all'altezza delle altre Regioni a Statuto speciale; quindi il Presidente non abbia timore di critiche da parte dell'opposizione, perché tanto verrebbero comunque. Però l'Ufficio di Roma ha da essere un qualcosa almeno alla pari delle altre Regioni a Statuto speciale, non dico come personale, perché la Sicilia, allora, avrebbe il personale quasi della nostra amministrazione regionale, però, regioni come il Friuli, che sono nate a Roma dopo di noi, funzionano perché hanno avuto il coraggio di mettere il personale necessario a esplicare tutte le pratiche che non solo investono la Regione ma anche le amministrazioni comunali. Quindi il timore che io ho sempre visto, non è solo dell'attuale Giunta, è stato quello di avere, di pensare alle critiche dell'opposizione. L'Ufficio di Roma ha dimostrato già l'anno scorso che è strapagato semplicemente con qualche operazione che ha fatto, di riscossione, per esempio, non so, delle quote di riparto dell'articolo 12, e cose del genere, quindi è strapagato, solo sugli interessi di queste somme percepite velocemente. Quindi va potenziato e attualmente come lo è, non è sufficiente, questo è chiaro, però, bisogna avere il coraggio di infischiarsene delle critiche e fare l'Ufficio come deve essere fatto.

Bordon (D.C.) - Volevo solo precisare una cosa ai Consiglieri che sono in buona fede, non a quelli che vogliono fare della demagogia.

A me pare che il problema debba essere diviso in due parti ben distinte: una cosa è, e mi rivolgo a Manganoni, perché vorrei che ne fosse convinto, se riesco a convincerlo, dobbiamo dividere il problema in due settori: un problema è l'Ufficio, io lo definisco tale, dove in questo ufficio abbiamo un applicato, che è questo signor Sansolini, una dattilografa e un autista; questo sarebbe l'ufficio. Io vorrei precisare, chiamando l'altro, per rendere più facile la discussione, chiamarla "agenzia", se così la si vuole chiamare. Quindi è in questo modo che deve essere guardato il problema. Ora, i pareri e le idee sono tutti opinabili, quindi ognuno può avere la sua. Io vi dico che questo ufficio di Roma, così come è messo, a noi aiuta molto, aiuta molto perché serve per gli appuntamenti, per le pratiche e per tutto quello che è stato fatto e Ramera ve ne ha dato atto adesso, perché, essendo vissuto laggiù per un lungo periodo di tempo, noi abbiamo visto quello che ha potuto fare.

Quindi, sull'Ufficio, io vorrei tranquillizzare. D'altronde basterebbe andare a vedere, attraverso anche il protocollo che ha lì, le pratiche che hanno svolto e vedrete che non è quello che dite voi.

Quindi, lì, ci sono tre elementi.

L'agenzia, per essere precisi, per comprenderci, ha detto bene Ramera, da quando si è aperto l'Ufficio, Pedrini, da quando si è aperto l'Ufficio, scusami, a Roma, l'agenzia, quella che è sorta in via Veneto, ci sono sempre stati due elementi: una, questa signorina Ciocchetti, che, come ha detto, è valdostana al 100%; in più a un certo momento andò via un impiegato o una signorina che era lì e venne messo il figlio del Sig. Mario Guerraz, che vive a Roma. Quindi possiamo anche pagarlo poco, quindi due valdostani, per cui se uno va a chiedere dov'è Champoluc, fino a prova contraria, dovrebbero saperlo... (voce di Pedrini) ...la signorina Ciocchetti è dall'inizio che c'è, prima c'era un turno di due persone... ad ogni modo questo problema è risolto in questo momento, va bene, in questo momento è risolto e di questo problema vi parlerà Milanesio, perché mentre per il cosiddetto ufficio ci siamo sempre interessati un po' noi della finanziaria con la Presidenza, l'agenzia l'abbiamo ceduta all'industria e commercio e al Turismo perché, insomma, sono un po' quelli che dovrebbero vedere questa esposizione e questa attività.

Questa è la storia Manganoni. Quindi l'Ufficio, voi potrete dire, non funziona: noi vi diciamo che, fino a prova contraria, per noi funziona bene così. Siamo spiacenti di non trovare il vostro plauso, però, tu una volta che vai giù, vai a vedere il lavoro che svolge così avrai il giudizio sereno... (voce di Pedrini) ...non è vero, fa un orario di ufficio come tutti gli uffici, quindi è ridicolo questo.

Milanesio (P.S.I.) - Questo è un argomento che solleva sempre delle obiezioni, delle polemiche colorite in Consiglio. Il Presidente ha risposto su quello che si può definire, diciamo così, l'Ufficio vero e proprio, cioè quel punto di riferimento che la Regione ha in Roma, punto di riferimento organizzativo e burocratico, rappresentato appunto dal Sig. Sansolini, da una dattilografa che non so come si chiami e dall'autista, che è utile e fa risparmiare molti quattrini, secondo me, perché altrimenti, per muoversi con un po' di rapidità a Roma saremmo costretti tutti a ricorrere al taxi quando ci andiamo, e i taxi costano molto più di un autista, che poi non fa solo l'autista, ma fa anche le pulizie nell'ufficio e sbriga quelle mansioni d'ordine che possono essere quelle di recapitare una lettera, un pacco ecc. ecc.

Quindi, sgomberato il terreno dalla discussione sull'Ufficio vero e proprio, ufficio che io ritengo sia sufficiente così come è strutturato, sia sufficiente, come Ufficio, io ritengo che sia sufficiente personalmente, non ritengo che abbia bisogno di altro personale, passiamo a esaminare, invece, il discorso della cosiddetta agenzia. Io dico "cosiddetta agenzia", perché non è un'agenzia turistica, è un ufficio che è nato con una duplice intenzione, che era quella di fungere da, diciamo così, da organismo di rappresentanza turistica, cioè di richiamo turistico, e anche di rappresentanza dell'artigianato valdostano. Io ritengo però, obiettivamente, che questi due compiti li abbia espletati non in modo sufficiente, questo non per incapacità o mancanza di volontà delle persone addette, che sono persone intelligenti e capaci, ma per il tipo di struttura che abbiamo creato, che non ha nessuna agilità operativa, cioè, per fare l'agenzia turistica occorre essere riconosciuti come agenzia, occorre avere un direttore, occorre avere uno strumento operativo. Noi non possiamo prenotare per nessuno, perché se prenotiamo, facciamo della concorrenza sleale alle agenzie turistiche, cosa che è stata fatta, perché se no l'ufficio lì non si giustificava; è stata fatta, così, in modo, direi, molto estemporaneo, è stata fatta in modo volenteroso, però non assolve questo ufficio ai compiti a cui dovrebbe assolvere.

Per Ufficio intendo dire quest'agenzia turistica che c'è in via Veneto, che chiamo, impropriamente agenzia, quest'ufficio di recapito. Il problema è quello, però, di creare un organo tale da garantire la presenza del nome della Regione su certe piazze turistiche, quindi questo problema vale, sia per Roma, sia per, probabilmente, Parigi, Ginevra; ma io ritengo che valga anche per alcuni paesi di oltreoceano. Però questo problema non può essere risolto con un organismo che sia un organismo completamente regionale, che sia un'emanazione diretta dell'Assessorato al Turismo, come un qualcosa di burocratico, di pletorico, altrimenti noi faremmo, commetteremmo lo stesso errore che ha commesso lo Stato italiano creando gli ENIT, i quali sono, sì, organismi di rappresentanza, ma non sono organismi di mediazione turistica, o perlomeno dicono che esiste l'Italia, danno un bel po' di dépliants, propagandano l'Italia in generale e la funzione della signorina Ciocchetti e del Sig. Guerraz in questo momento è un po' quello dell'ENIT della Valle d'Aosta a Roma, cioè di propagandare in modo generale la Valle d'Aosta; ma non è sufficiente secondo me questo. Occorre individuare una struttura che, secondo me, può essere un'agenzia turistica, eventualmente a partecipazione regionale, che possa avere l'agilità di azione e l'autorizzazione ad agire come entità commerciale, altrimenti noi spendiamo dei soldi che non sono buttati via, perché anche le altre Regioni lo fanno questo. Hanno un ufficio di rappresentanza turistica che fa né più né meno di quello che facciamo noi, però le altre Regioni, se non altro perché sono più grosse, se non altro perché hanno un avvenire turistico, diciamo così, forse più sostenuto dall'ente pubblico, di quanto non lo si faccia noi sino a oggi, hanno anche delle agenzie turistiche private, più importanti di quelle che operano in Valle d'Aosta, che sono praticamente due, una è la C.T.V. e l'altra la Marianitour. E queste agenzie si possono permettere uffici di lavoro, recapiti in queste grosse città. Allora sì che la presenza di un organo regionale può servire da coordinamento di queste agenzie, ma, quando queste agenzie non hanno uffici di rappresentanza a Roma, è chiaro che il nostro ufficio non può fare la mediazione turistica, non può vendere il prodotto turistico, perché farebbe della concorrenza sleale, vietata, per giunta, dalla legge. Quindi la posizione di quest'ufficio è molto ibrida e la sua utilità, io devo dire, è molto dirotta; questo non significa, però, che noi dobbiamo oggi chiuderlo. Significa che dobbiamo agire per arrivare a una trasformazione dell'attività della Regione nella mediazione turistica.

È un discorso che io mi ripromettevo di fare al momento dell'illustrazione del bilancio del mio Assessorato, però io devo dire che, in verità, questo Ufficio fa quello che può fare e cioè non fa molto, e non fa molto, non per mancanza di capacità o di volontà dei due dipendenti della Regione, ma perché come è strutturato, non può fare di più. Quindi si impone una riforma, una revisione, che, però, non deve essere fatta solo dalla Regione, ma deve essere fatta, in accordo, a mio avviso, anche con delle agenzie turistiche, con delle agenzie turistiche che possano vendere il prodotto sul loco, in loco, a Roma, dove la piazza è molto interessante.

Ora, perché in genere si è preferito personale, diciamo così, reclutato sul posto, quindi non valdostano? Ma perché, ma perché, scusatemi, io voglio vedere chi è quel dipendente della Regione che aspetta di andare a Roma con lo stipendio, con lo stipendio che la Regione Autonoma della Valle d'Aosta dà. Non c'è nessun dipendente della Regione che accetta... ce n'era uno solo, Fisanotti! Ma questo è tutto un altro discorso... non c'è nessun dipendente, che abbia un po' di sale nella zucca, che accetti un trasferimento con questo stipendio e in questi termini, quindi va da sé che si deve ricorrere al reclutamento del personale in loco. La signorina Ciocchetti si trovava già a Roma, vi dirò che è da un anno che chiede di essere trasferita ad Aosta, se è solo per questo! Il Sig. Guerraz vive a Roma, ha famiglia a Roma, ha degli interessi a Roma e ci costa molto meno di un dipendente di ruolo. Quindi non credo che si siano fatte delle cose completamente sbagliate, si sono fatte delle cose che possono essere perfezionate, che possono dare dei risultati concreti. Io intenderei, appunto, arrivare ad una soluzione che utilizzi appieno questo recapito che abbiamo a Roma, in via Veneto, per una politica di promozione turistica, promozione che oggi non è fatta in modo adeguato, perché questo oggi è un Ufficio di rappresentanza della Regione, ha una strutturazione burocratica, non ha nessuna agilità di azione e non ha neanche nessuna autorizzazione per agire come organismo di mediazione turistica. Ecco perché certe critiche possono essere rivolte, però queste critiche devono tenere conto di questi aspetti, non devono solo basarsi su aspetti, così, demagogici, che sono facili anche da sfruttare.

Savioz (P.C.I.) - Io non credevo di sollevare tanta questione per questo Ufficio e mi ero limitato a dire delle cose che conosco, che so e che d'altra parte sono state poi confermate e dal Presidente e dall'Assessore al Turismo e dal Consigliere Ramera, ecc. Ora, signori, il problema si pone, lo dite voi stessi, qui non si tratta, signor Assessore al Turismo, di vedere se avete fatto le cose bene o male. Voi avete fatto delle cose che non servono all'attuale situazione della Valle d'Aosta, questo è quanto si può asserire. Lo dico io e l'avete ripetuto voi, da quanto avete detto, avete dimostrato che quest'Ufficio non è in grado di funzionare come deve funzionare. Allora, vediamo un momento, voi dite, il personale sul posto; io invece dico, no, prima di tutto e soprattutto per l'Ufficio del Turismo, chiamatelo come volete, a Roma, ci deve essere un valdostano che conosca bene la sua Valle, che conosca bene tutta la situazione del Turismo regionale, che abbia una cultura particolare e che sia all'altezza del compito, che poi si avvalga di persone sul posto per i servizi inerenti a Roma, siamo perfettamente d'accordo; ma soprattutto e anzitutto ci deve essere un valdostano prima di tutto. Per mandare un valdostano laggiù bisogna fare un concorso pubblico e bisogna che abbia le qualità necessarie per poter sviluppare questa sua opera, e, se ancora aveste dei dubbi sul che cosa dovete fare a Roma, fate una capatina, andate a vedere che cosa hanno fatto i sardi, cosa ha fatto il Trentino Alto Adige, cosa ha fatto la Sicilia, e io non voglio mica che la Valle d'Aosta faccia quello che hanno fatto loro, perché loro, veramente, hanno fatto delle cose grandiose, e, se andate a vedere gli uffici turistici informativi della Sicilia, ma noi non li abbiamo neanche come Assessore al Turismo della Valle d'Aosta, altro che a Roma. Quindi non si chiede la luna nel pozzo, ma si chiede però, a un certo momento, di voler risolvere il problema, perché così come è messo in questo momento, d'altra parte l'avete detto anche voi, non va, non va, bisogna arrivare al dunque e al dunque bisogna arrivarci studiando il problema a fondo e facendo delle proposte chiare e precise al Consiglio, perché prenda le sue posizioni. È logico che non tutto il Consiglio sarà d'accordo di fare un qualche cosa in un determinato modo, i Consiglieri hanno ognuno la propria opinione, i gruppi politici lo stesso e quindi è una cosa che va discussa a fondo. Però non è con queste mezze misure che risolvete i problemi. D'altra parte io vorrei chiedervi un momento, per dirvi questo: mi risulta che il Sig. Guerraz non è impiegato della Regione, ma lavora per conto suo a Roma, o almeno, quanto meno, questi tempi scorsi, lavorava per conto suo, ha un altro impiego, e in più di quell'impiego fa anche qualcosa per la Regione, tanto è vero che chi è andato a Roma non l'ha trovato.

Pedrini (P.L.I.) - Io chiedevo soltanto all'Assessore e al Presidente della Giunta se, gentilmente, davano una risposta alla mia domanda. Io ho fatto una domanda ben precisa, ho detto, e in questo mi pare di aver avuto l'assenso sia del Presidente della Giunta che dell'Assessore, non so, la commissione al Turismo, la commissione ad hoc, non so, dicano loro quello che meglio preferiscono, ma, evidentemente, è opportuno che a una commissione venga dato il mandato da parte del Consiglio, affinché si affronti veramente il problema con un mandato del Consiglio.

Devo poi aggiungere che, per quanto riguarda l'Ufficio turistico, noi abbiamo degli aostani, proprio degli aostani, i quali hanno a Roma delle agenzie turistiche, proprio sono proprietari di agenzie turistiche e nessuno vieterebbe di sentire questi valdostani, metterli in concorrenza con gli altri, sia ben chiaro, va bene, ma comunque abbiamo la possibilità e a me era stato detto tempo fa, non molto tempo fa, che gratuitamente loro si sarebbero messi a nostra disposizione se c'era questa disponibilità, perché è nel loro interesse in quanto ci guadagnano.

Milanesio (P.S.I.) - Qui non ci si capisce, mi pare, cioè, è chiaro che la situazione che c'è non viene riconosciuta, per quanto mi riguarda, soddisfacente agli effetti della promozione turistica, l'ho già detto prima e su questo non credo che ci siano dei dubbi, però si vuole fraintendere, perché quando ho detto prima che, secondo me, era opportuno reclutare del personale in loco perché non avrebbe creato tutte quelle difficoltà che crea quel personale che, essendo valdostano, è a Roma e vuole tornare in Valle d'Aosta, però avevo detto che i due addetti all'Ufficio turistico sono valdostani tutte e due e non ce ne sono tre, ce ne sono due soli, non ce ne sono quattro, ce ne sono solo due. Questo l'ho detto chiaramente, mi pare, io non vorrei che mi si fraintendesse; una è la signorina Ciocchetti, adesso si è sposata, signora non so come, e l'altro è il Sig. Guerraz. Il Sig. Guerraz deve mantenere un orario di ufficio; il Sig. Guerraz, a quanto so io, non ha altri impieghi, anche perché penso abbia la possibilità di vivere di rendita, ecco, se bisogna fare un discorso di questo tipo qui in Consiglio, perché le domande che fate molto spesso sono imbarazzanti. Io rispondo a queste domande, ma mi sembrano pettegole, consentitemelo. Noi chiediamo che si rispetti un orario di ufficio, è chiaro, però non serve chiedere il rispetto dell'orario di ufficio per utilizzare appieno questo negozio, questa struttura, perché se uno fa della mediazione turistica, mica deve stare in ufficio tutto il giorno, deve prendere dei contatti con dei club, con delle associazioni, con delle altre agenzie, deve muoversi insomma, il turismo è una attività economica, non è mica una attività burocratica. Ora, se vogliamo che i nostri dipendenti che si occupano di turismo rispettino l'orario di ufficio, io glielo chiedo, lo rispetteranno, però, non venitevi a lamentare se ci sono le flessioni delle presenze. O questo ufficio non serve a niente; perché stare lì a rispondere al telefono, sono capaci tutti. Quello che occorre fare è cercare dei clienti, mi pare, a livello turistico. Ora, questo è un discorso che mi pare appena ovvio, mi dispiace di doverlo fare con una certa animosità, ma perché certe cose non si vogliono capire. Io non ho detto che questo ufficio è il non plus ultra. Quest'ufficio serve, ma serve a poco ancora, bisogna trasformarlo, questo ho detto io, ma certe osservazioni, però, non mi paiono pertinenti, consentitemi.

Per quanto riguarda la domanda di Pedrini, io gli devo dire che stiamo preparando un progetto di legge, che dovrò fare esaminare alla Giunta e poi lo porterò in Commissione, proprio su questo argomento, cioè, della mediazione turistica, la creazione di organismi che siano in grado di agire economicamente, cioè di agire sul mercato e non solo burocraticamente, come fanno gli ENIT, per esempio. Io credo che prima, dovendo essere una proposta della Giunta, la Giunta dovrà vederlo ...

Caveri (U.V.) - Je demande à Monsieur l'Assesseur Milanesio ceci: est-ce que c'est vrai que Monsieur Guerraz a un autre emploi à Rome?

Milanesio (P.S.I.) - Monsieur Guerraz n'a pas un autre emploi; il est seulement employé au bureau du tourisme.

Caveri (U.V.) - Alors je n'ai pas d'autre demande à faire sur le bureau romain à Rome, sur le bureau valdôtain à Rome.

Je voulais demander à Monsieur Montesano si je peux parler de "Spese postali e telefoniche" - Capitolo 105 - Spese generali.

Segretario - ... Patrimonio regionale ... Spese generali ...

Caveri (U.V.) - Il me semble que 45 millions pour frais de poste et télégraphes et téléphones c'est une somme excessive. Il faudrait que la Junte donne des ordres aux dirigeants des bureaux, en interdisant les coups de téléphone interurbains. Il y a des personnes qui viennent à l'administration régionale, ils téléphonent en France et en Suisse, entre autre, même des Conseillers font ceci, naturellement c'est commode de téléphoner en France et en Suisse. Je pourrais même faire des noms de Conseillers régionaux qui ont été, je ne dis pas surpris, parce que c'est une parole... on dit surpris, quand on est surpris en flagrant adultère, des choses du genre, mais en somme des Conseillers régionaux ont l'habitude, ils viennent ici à la Vallée, ils téléphonent en France, en Suisse, à droite et à gauche, et Pantalone paga. Et puis il y a un autre fait, c'est-à-dire: Monsieur le Président du Conseil a une grave maladie, et c'est la télégraphite acuta, parce que nous recevons un tas de dépêches qu'on pourrait faire à moins de nous envoyer, qui coutent beaucoup, on pourrait nous envoyer des lettres, des communications par dépêches, tanto Pantalone paga. Essayons aussi de contrôler ces petites dépenses, petites dépenses qui puis cubent à 45 millions par an.

Montesano (P.S.D.I.) - Non ho capito bene...

Caveri (U.V.) - Che Lei ... traduco, visto che è necessaria la traduzione.

Montesano (P.S.D.I.) - Lei è un insolente in questo caso ... è un insolente.

Caveri (U.V.) - ... No, no, ha detto che non ha capito il francese ... Io traduco in italiano.

Montesano (P.S.D.I.) - Lei è un insolente, sempre più insolente ...

Caveri (U.V.) - ... Cosa vuole ... allora Lei è d'accordo con Bordon che dice che sono tanto cattivo, anche la signorina Personnettaz ha detto che sono tanto cattivo.

Montesano (P.S.D.I.) - Non si meravigli poi di alcune reazioni ...

Caveri (U.V.) - ... Non mi meraviglio, ma io non mi meraviglio più di niente ormai.

Montesano (P.S.D.I.) - Non si meraviglio se ci sono delle reazioni che possono venire...

Caveri (U.V.) - Beh, ma non mi fanno paura...

Montesano (P.S.D.I.) - Va bene, non le faranno paura ...

Caveri (U.V.) - Non mi facevano paura i fascisti, non ho neanche paura di Lei quindi ... Dunque, chi parla qui? Parlo io o parlate voi? Decidetevi ... Dicevo, visto che Lei non ha capito quello che dicevo, che Lei è affetto da una grave malattia, la telegrafite acuta, Le piace moltissimo convocare i Consiglieri con telegramma ... mandi delle letterine.

Montesano (P.S.D.I.) - Queste sono cose di mia competenza.

Caveri (U.V.) - Come competenza? Ma i soldi sono di Pantalone!

Montesano (P.S.D.I.) - ... Sono di mia competenza e quello che Lei dice lo smentisco nel modo più categorico.

Caveri (U.V.) - Va ben, e io lo riaffermo e dico che Lei ha una grave malattia, cioè è ammalato di telegrafite acuta.

Montesano (P.S.D.I.) - Lei intanto risponda alle lettere, almeno alle lettere che scrive il Presidente del Consiglio, che non ha neanche la cortesia di rispondere, come Consigliere, e manca al suo dovere ... e va bene, allora manca di rispetto al Consiglio, Lei.

Segretario - Categoria V - Trasferimenti - Categoria X - (legge ...)

Caveri (U.V.) - Je demande la parole pour dire que la somme de 4 millions de lires mise à disposition du Président de la Junte régionale pour les subsides d'assistance est une somme tout-à-fait exagérée. Ce serait très intéressant de voir quels étaient les fonds des Juntes passées. L'année passée égale, mais autrefois il y avait un million de fonds à disposition du Président de la Junte, maintenant on est arrivés à quatre millions. C'est une somme excessive, parce que nous savons très bien que cet argent ne sert qu'à faire une politique clientélaire.

Segretario - Sezione IV - Azione e intervento in campo economico -

Tonino (P.S.I.U.P.) - Una breve domanda per sapere il motivo per cui si è reso necessario l'aumento del personale della funivia e un'altra domanda per sapere quale prassi e quale metodo si usi in questo caso per l'assunzione del nuovo personale, che metodo si usi per sistemare questo personale, per l'assunzione ...

Colombo (P.S.I.) - Col nuovo impianto e anche in relazione alle continue richieste di prolungamento dell'orario di funzionamento della funivia, si è resa necessaria l'assunzione di una unità in più di quello che eravamo nel passato. Per quanto riguarda la maggiore spesa, deriva dall'aumento di questa unità, in relazione anche all'aumento delle retribuzioni che in questo momento sono ancora ancorate al 1963. Sarà presentato in un prossimo Consiglio regionale una proposta di legge proprio per l'adeguamento delle retribuzioni di questo personale. Il metodo, diciamo così, che si adotta per l'assunzione, normalmente l'assunzione viene fatta dal capo servizio delle funivie, in relazione alla conoscenza di personale addestrato in questo campo.

Segretario - Categoria IV - Categoria V.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Chiedo che mi venga spiegato come sono divise e cosa comportano queste spese di compartecipazione qui, all'articolo 174, sui proventi della Casa da gioco.

Colombo (P.S.I.) - Si tratta di una somma che viene corrisposta al Comune di Saint-Vincent a seguito dell'apertura della Casa da gioco e che nel passato era stabilito in 22.500.000, che il Consiglio poi successivamente, ha portato nella somma fissa di 45 milioni. È una somma fissa che viene data al Comune di Saint-Vincent, in relazione alle entrate del Casinò, però è fissa all'apertura della Casa da gioco ... È in più del 5%.

Savioz (P.C.I.) - Volevo chiedere una spiegazione sul perché dell'aumento del contributo al Consorzio autonomo del Porto di Genova, mentre l'anno scorso era di 2.400.000, quest'anno è aumentato a 4 milioni, quali sono le ragioni di questo aumento.

Colombo (P.S.I.) - È una cifra che viene data, appunto, a questo consorzio autonomo del porto di Genova, in relazione a un rendiconto che il Consorzio stesso ci manda anno per anno, essendoci stati dei forti incrementi della spesa, naturalmente anche la nostra partecipazione ne consegue un aumento. È questa la situazione.

Fosson (U.V.) - Io vorrei fare, chiedere, cioè una mozione d'ordine, ad un certo momento se stabiliamo fino dove andiamo avanti, andiamo fino a pagina 42? Bene, d'accordo allora.

Segretario - (legge ...)

Montesano (P.S.D.I.) - Insomma, il Consiglio è d'accordo di chiudere a questo punto?

Allora la seduta è sospesa e aggiornata alle ore 16,00.

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La seduta è tolta alle ore 13,08.