Objet du Conseil n. 21 du 10 janvier 1975 - Verbale

OGGETTO N. 21/75 - INTERVENTI ATTI ALLA REALE SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO DELLA VALLE D'AOSTA, IN RELAZIONE ANCHE ALL'ATTIVITÀ DELLA SOCIETÀ ALPILA. (RINVIO DELLA MOZIONE DEI CONSIGLIERI MONAMI, CHINCHERÉ, MANGANONI E TONINO ALLA PROSSIMA SEDUTA)

Manganoni (P.C.I.) - Nella seduta del 12 dicembre 1974 abbiamo denunciato con cifre, con dati e con fatti il carattere esclusivamente speculativo della Società Alpila. Ho dimostrato come detta speculazione dovrebbe essere finanziata dagli Enti pubblici, Regione, Comune di Gressan per un importo che dovrebbe superare i cinque miliardi e mezzo. Oggi non voglio ripetermi.

Con questo nostro intervento in Consiglio abbiamo sollevato il velo che copriva questo enorme pentolone nel quale bollivano manovre speculative, corruzione, ricatti, inconfessabili interessi, assoluta incapacità amministrativa e ciò è servito. Infatti l'opinione pubblica, che ignorava cos'era realmente l'Alpila, ha manifestato la sua indignazione e non solo attraverso i giornali.

Mi è pervenuto - e penso che sia pervenuto a tutti i Consiglieri - un modesto ciclostilato, avente come titolo "Considerazione sullo sviluppo turistico della Conca di Pila", redatto da un gruppo di lavoro di giovani. Ora, qui parla solo di giovani, non si dice chi sono, perché altrimenti farei loro pubblicamente gli elogi. Non ve lo leggo tutto, per carità, anche se è molto interessante, ma penso che i Consiglieri, quelli che non l'hanno ancora fatto, si prenderanno la briga di leggerlo. Solo alcuni passaggi: "Une grandiose spéculation qui va assurer la dégradation complète de ce point merveilleux des Alpes. Nous sommes tous étonnés de la conduite de la Région qui participe financièrement à cette spéculation". Il ciclostilato dimostra che, oltre ai sei mila posti letti concessi all'Alpila dalla Convenzione, se ne aggiungono altri mille concessi a privati ed aggiunge: "il villaggio Alpila è in definitiva un ghetto dorato completamente isolato dalla realtà socio-economica valdostana" e constata che l'Alpila privatizza i profitti e socializza le perdite. È una grande verità che noi abbiamo affermato, ma mi fa enormemente piacere vedere che anche i giovani l'abbiano constatato. Vorrei anche felicitarmi con l'insegnante che ha coordinato questo lavoro dei giovani, il quale ha capito - e lo ha dimostrato - che è molto più interessante parlare ai giovani, farli discutere sui problemi concreti della vita, sulla realtà di oggi, sulla realtà della Regione che non far loro studiare a memoria la lunghezza in centimetri del naso di Cleopatra.

Voglio ancora ricordare ed informare il Consiglio di un documento approvato in un Seminario tenutosi... non so se a Saint Nicolas o a Ville sur Sarre... di cui, siccome è breve, vorrei darne lettura.

"Séminaire international sur les programmes d'éducation mésologique

Aoste, les 14-15 septembre 1973

Résolution

Les écologues spécialistes d'Europe, ayant participé au Séminaire international sur l'éducation mésologique, ayant trait au milieu des montagnes, après avoir visité la station de Pila, constatent les immenses dégâts écologiques en cours causés par les chantiers, les travaux de construction, les pistes de ski, où l'érosion des sols va certainement aboutir à un désastre.

Ils constatent aussi la dégradation esthétique du paysage, des forêts, des pâturages, des ruisseaux, de la montagne toute entière.

Ils déplorent la violence qu'on fait, encore une fois, à la montagne et à son milieu. Ils dénoncent l'utilisation démagogique abusive et mystifiante de la nature, comme instrument de promotion de la spéculation.

Ils dénoncent aussi, de la façon la plus ferme, les responsabilités extrêmement graves des autorités qui ont consenti à ce que se fasse, aux dépenses des montagnards, et de la communauté entière, non seulement locale, une spéculation gigantesque qui piétine tous les principes élémentaires, non pas seulement de l'écologie, mais bien aussi de l'économie.

Ils dénoncent encore les conditions de travails dans les chantiers, où les ouvriers ne portent pas de casques, ni de ceintures de sûreté et ils travaillent sur des plateformes dangereuses, qui ne répondent pas aux normes prévues par la loi; ce qui souligne encore plus le caractère spéculatif de l'opération.

Ils invitent tous ceux qui aiment la montagne et la nature à venir se rendre compte directement de ce qui est en train de se passer à Pila, et à manifester leur aversion, la plus ferme et nette, par le boycottage des aménagements touristiques réalisés sans tenir compte des véritables intérêts des populations montagnardes.

Ils proclament que seule une planification soigneuse et approfondie du territoire entier de l'arc alpin pourra éviter la dégradation complète des Alpes".

Approuvé à l'unanimité le 13 septembre 1973, par les participants au Séminaire, représentants de: Bulgarie, Grande Bretagne, Suisse, Norvège, Allemagne Fédérale, Autriche et Italie".

Ora, la Regione organizza e finanzia questi Seminari, molto bene, ma poi in quale conto tiene le conclusioni dei lavori di detti Seminari? Perché questo ordine del giorno non è stato portato a conoscenza del Consiglio o dei Consiglieri, i quali devono sempre apprendere le cose per vie traverse?

E prima di terminare, perché ho detto che il mio intervento sarebbe stato breve, voglio chiedere se la Giunta vuole o può rispondere ad alcuni interrogativi.

Primo: recentemente l'Amministratore delegato dell'Alpila ha presentato le sue dimissioni; perché? Quali ragioni l'hanno indotto a questo passo? Quali sono le motivazioni di tali dimissioni? Sono vere le voci secondo le quali le sue dimissioni sarebbero dovute al fatto che vuole scindere la sua persona, magari in extremis da certe responsabilità e da certe manovre non troppo chiare e non troppo pulite?

Secondo: i due rappresentanti della Regione in seno all'Alpila non si sentono in dovere di presentare alla Regione una relazione sulla loro attività svolta in seno a questo organismo? Una relazione sulla situazione reale, economico-finanziaria, sulle prospettive, sui programmi e, se sono insensibili a questo loro elementare dovere, la Giunta non giudica opportuno di richiederle?

Terzo: in questi giorni poi si è verificato un fatto nuovo e, se le mie informazioni sono errate, prego la Giunta di correggerle. Pare che l'Alpila stia smobilitando, licenziando i dipendenti, chiudendo i cantieri e come al solito chi paga i madornali errori - è la logica del profitto, la sola logica degli speculatori della FIAT - sono i lavoratori che perdono il loro posto di lavoro e vengono buttati sul lastrico. E come giustificano i dirigenti dell'Alpila tale smobilitazione - chiedo sempre alla Giunta di correggermi se le mie affermazioni non sono esatte, perché queste sono informazioni avute - dovuta pare alla situazione finanziaria fallimentare, così si dice, derivante da operazioni speculative sbagliate, dall'estrema leggerezza nella direzione dei lavori affidati alla FIAT, da inutili sperperi di denaro, da leggerezza e da irresponsabilità amministrativa? Ebbene, la giustificano in sostanza in questo modo: la responsabilità di questa smobilitazione è dovuta alla Regione che non sgancia fuori i miliardi. Ecco il ricatto: se la Regione non paga noi licenziamo i dipendenti, gli operai. Ma questa non è una novità: qui, in Valle d'Aosta, si applicano all'Alpila ciò che la FIAT applica molto bene - dal suo punto di vista, naturalmente - nelle sue fabbriche, nei suoi stabilimenti, nei suoi cantieri.

Ora, la mozione che noi stiamo discutendo è stata da noi presentata il 22 novembre 1974. Se era valida allora - e l'abbiamo dimostrato che era valida - lo è tanto più oggi dopo i fatti verificatisi recentemente che vi ho segnalato, in questi due mesi ed i cui termini veri potrebbero essere maggiormente chiariti se il Consiglio fosse a conoscenza dei dati e delle relazioni che la Giunta avrebbe dovuto far pervenire al Consiglio, come ho già ribadito in questo mio intervento.

Ecco perché noi siamo sempre più convinti della validità della nostra mozione ed ecco perché noi chiediamo che il Consiglio regionale l'approvi.

Andrione (U.V.) - Je demande à Monsieur Manganoni d'avoir encore quelques jours pour vérifier certains faits.

J'ai personnellement entendu, dans l'arc d'environ dix heures, plus de onze personnes sur la question de l'Alpila: l'Administrateur délégué et les précédents représentants régionaux de la Société Alpila. Je crois qu'aujourd'hui ont été entendues par mon Chef de Cabinet d'autres personnes et j'irais entendre d'autres représentants: c'est une question de temps.

La seule chose que je ne connaissais pas dans ce que Monsieur Manganoni a dit c'est la troisième question: "pare che Alpila stia smobilitando". Jusqu'à maintenant, dans les colloques que j'ai eus à ce propos, personne ne m'avait dit ceci. Il peut se faire que cela soit vrai, je vais immédiatement m'intéresser, mais avant de répondre à des questions précises je dois avoir le temps de finir cette enquête.

Je prie Monsieur Manganoni de me donner les jours nécessaires pour arriver au Conseil documenté dans la mesure où il est possible être documenté quand il s'agit d'opérations de ce genre, qui présentent toujours une façade très lisse, difficile à percer, et dire quelles sont les conclusions auxquelles le Président et la Junte sont arrivés.

Manganoni (P.C.I.) - ... che impegna il Consiglio e la Giunta a non procedere a nessun versamento, esecuzione di lavoro, sottoscrizione, eccetera, per tutta la durata dell'esercizio finanziario provvisorio, mi pare.

Pertanto, in base a questo ordine del giorno votato all'unanimità, ho parlato con i colleghi firmatari della mozione. Certo, a noi dispiace anche che oltre all'intervento del Presidente nessuna altra forza politica qui presente abbia avuto qualcosa da dire. Noi potremmo accedere alla richiesta del Presidente a queste condizioni: innanzitutto abbiamo quell'ordine del giorno che per alcuni mesi ci tranquillizza, e poi, in secondo luogo, al prossimo Consiglio, quindi fra una quindicina di giorni al massimo, che la mozione venga reiscritta all'ordine del giorno, che il Presidente si presenti in Consiglio documentato e che i documenti e i dati da me richiesti, quelli che giudicherà opportuno - almeno quelli più importanti - vengano anche distribuiti ai Consiglieri.

Dolchi (P.C.I.) - Colleghi Consiglieri, vorrei precisare al Consigliere Manganoni, che ha chiesto la parola, che io non ho aperto la discussione, perché il Presidente della Giunta aveva chiesto ai presentatori della mozione la possibilità di discuterla in un secondo tempo, in un'altra seduta. Mi sembra che, se il Presidente della Giunta accoglie la richiesta dei presentatori di discutere la mozione in una prossima seduta consiliare, non si possa dar luogo oggi alla discussione, quindi la mozione si considera rinviata.

Vorrei pertanto dare la parola solo su questo argomento procedurale perché, se apriamo la discussione, ritengo indispensabile che poi tutti possano pronunciarsi. Mi sembra che ci sia una richiesta del Presidente della Giunta di rinviare l'argomento ed un'accondiscendenza da parte dei presentatori della mozione purché l'argomento sia riportato alla prossima seduta del Consiglio regionale, dove ci potrà essere la discussione. Siamo a questo punto su questo argomento, quindi vi pregherei di pronunciarvi.

Caveri (U.V.) - Io non intendo per il momento discutere la mozione, ma siccome il Presidente della Giunta ha detto che intende approfondire il problema ed esaminarlo più attentamente, siccome i presentatori della mozione hanno aderito a questa richiesta, mi limito soltanto a chiedere che il Presidente della Giunta accerti alcuni elementi. Gli elementi sono questi: prima dell'autunno del 1971 io ho conferito più volte su questo argomento col Presidente Dujany e gli avevo elencato cinque o sei condizioni che, secondo me, si dovevano stabilire all'Alpila per stabilire tra l'altro quali dovevano essere le zone edificabili e le zone inedificabili. Il Presidente Dujany ha accettato quelle mie condizioni, tant'è vero che le ha incorporate in una delibera di Giunta e ne ha comunicato il contenuto all'Alpila, la quale ha accettato quelle condizioni. Pertanto io non discuto della mozione perché penso che ne discuteremo non in altra sede ma in altro tempo, bensì mi limito a chiedere che il Presidente della Giunta voglia accertare quanto dico e che ricordo molto bene.

Bisognerebbe vedere però quali sono i rapporti tra le proposte della delibera della Giunta Dujany, l'accettazione da parte dell'Alpila e la Convenzione stipulata nel 1972, perché bisogna vedere se quelle condizioni impegnano tuttora l'Alpila: ecco perché avevo domandato la parola, non era per riaccendere il fuoco acceso dai presentatori della mozione.

Andrione (U.V.) - Io, evidentemente, accetto molto volentieri tutti gli elementi, le indagini che mi vengono date. Ho già chiesto che tutte le delibere riguardanti l'Alpila siano raccolte e mi siano consegnate, ma non ho avuto il tempo materiale di studiare né di controllare il contenuto delle delibere con quanto è stato fatto.

Voglio solo dire questo al Consigliere Manganoni: io posso impegnarmi a riferire al prossimo Consiglio quello di cui ho potuto accertarmi, perché qui più si scava più vengono fuori notizie, non dico altro. A un certo momento, quando ci sarà una certa dichiarazione in Consiglio, è evidente che l'indagine sarà chiusa perché più nessuno parlerà quando il Consiglio avrà preso una posizione. Se è vera la terza domanda di Manganoni e cioè che la situazione finanziaria dell'Alpila sarebbe fallimentare, se questa condizione dovesse essere accertata dal Consiglio nei prossimi quindici giorni, è chiaro che vi sarà un discorso da aprirsi completamente nuovo ...(voce)... niente, ho semplicemente voluto precisare che... non so, potrebbe essere il 29 gennaio... potrò dire quello che avrò appurato a quel momento. Posso accettare questo impegno ma non quello di venire a rispondere a tutte le domande, perché umanamente bisognerebbe fare solo quello e magari durante sei mesi. Comunque io questo impegno lo prendo e quello che so, da quel momento lì, lo dirò.

Dolchi (P.C.I.) - Mi sembra allora che possiamo concludere con il rinvio di questo punto alla prossima seduta del Consiglio regionale.

Il Consiglio prende atto del rinvio.