Objet du Conseil n. 4533 du 26 mars 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4533/XVI - D.L. n. 173: "Disposizioni urgenti per lo sviluppo organizzativo degli enti del comparto unico della Valle d'Aosta. Modificazioni alla legge regionale 23 luglio 2010, n. 22 (Nuova disciplina dell'organizzazione dell'Amministrazione regionale e degli enti del comparto unico della Valle d'Aosta. Abrogazione della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, e di altre leggi in materia di personale)". (Reiezione di due ordini del giorno. Approvazione di un ordine del giorno)
Bertin (Presidente) - Con 31 Consiglieri presenti possiamo riprendere i lavori. Abbiamo terminato l'esame dell'ordine del giorno n. 1 collegato al disegno di legge. Passiamo ora all'ordine del giorno n. 2, sempre di PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli per illustrare l'ordine del giorno, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Nell'ambito di una discussione sullo sviluppo organizzativo degli enti del comparto unico è opportuno fare una riflessione sull'importanza di una maggiore garanzia delle pari opportunità all'interno del comparto stesso. È ovviamente un tema che non è direttamente contemplato nel disegno di legge, ma è sicuramente tangente ed è un tema che abbiamo affrontato anche durante i lavori di Commissione, in particolare attraverso le osservazioni che sono state formulate dalla Consigliera di parità il 27 gennaio 2025.
Dal nostro punto di vista, è doveroso che si garantiscano effettive condizioni di pari opportunità lavorative in tutti gli ambiti e ruoli, compresi quelli dirigenziali, come previsto dalle direttive europee e nazionali che contemplano misure per le pari opportunità. Queste norme europee nazionali mirano a garantire un accesso equo e non discriminatorio ai ruoli e agli incarichi pubblici, promuovendo la rappresentanza equilibrata tra i generi. Sono vari i documenti che raccomandano questi equilibri, ne cito alcuni, sono soprattutto delle direttive europee: la 54/2006, che è sulla parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, che affronta questioni come la segregazione occupazionale e la trasparenza salariale; la 113/2004, che riguarda l'attuazione del principio di parità di trattamento tra uomini e donne nell'accesso ai beni e ai servizi e nella fornitura degli stessi; la 41/2010 relativa all'autonomia economica e all'accesso alle stesse opportunità nel mercato del lavoro; la 1158/2019 sull'equilibrio tra vita professionale e familiare che promuove la condivisione delle responsabilità familiari tra uomini e donne; la 215/2012 per misure di promozione della presenza delle donne nei luoghi decisionali, quindi per una maggiore partecipazione delle stesse nei Consigli di amministrazione delle società pubbliche e private; la 92/2012 sulla riforma del mercato del lavoro, che include delle disposizioni per il sostegno alla conciliazione tra vita lavorativa e vita privata; poi una direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri: la 2/2019, che promuove le pari opportunità e rafforza il ruolo dei comitati unici di garanzia. Ora, è un fatto che nella nostra Pubblica Amministrazione, nella nostra Regione, nelle società partecipate la maggioranza dei ruoli dirigenziali è ancora oggi ricoperta da uomini, solo per quello che riguarda gli incarichi dirigenziali in Regione su 82 dirigenti solo 27 sono donne, quindi circa un terzo, pari al 32%, non ho i dati sulle partecipate, ma immagino che non ci discostiamo e forse sono anche dati ancora più negativi rispetto a quello che ho appena citato. Quella che abbiamo quindi non è proprio una situazione di equilibrio ed è il motivo per cui quest'ordine del giorno impegna il Governo regionale a recepire in futuro, in modo pieno e completo, le direttive europee italiane in materia di parità di genere nei ruoli e negli incarichi della Pubblica Amministrazione prevedendo dei meccanismi di garanzia, quali, ad esempio, delle adeguate quote di rappresentanza dei due generi nel complesso delle nomine per incarichi dirigenziali e fiduciari nella nostra Pubblica Amministrazione, nonché nei Consigli di amministrazione delle società e degli enti partecipati della Regione, inoltre a prevedere meccanismi di vigilanza interna anche attraverso un organismo specifico con funzioni di monitoraggio e segnalazione.
Presidente - Per il Governo, ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - In merito a quest'argomento, da un confronto con gli uffici che ci segnalano delle percentuali leggermente diverse da quelle espresse dalla collega Minelli e individuano a livello dirigenziale una presenza del 40% del genere femminile contro il 60% del genere maschile, i meccanismi di avanzamento di carriera non sono discriminatori, perché sono improntati sul merito e non sul sesso del candidato, quindi, da questo punto di vista, crediamo di poter esprimere un'assoluta correttezza nelle attività che si sviluppano e che danno la possibilità di avanzamento di carriera o di assunzione. Un esempio per tutti le ultime graduatorie che sono state stilate per la categoria D, dove circa l'80% è di genere femminile, contro un 20% di genere maschile.
Per quanto riguarda le società partecipate è già stata oggetto anche di un'osservazione da parte della collega Minelli ed era stato esibito il dato che superava quelle che erano le situazioni rispetto ad altre realtà territoriali e ampiamente di sopra di quello che sono i dati richiesti dalle normative europee o le indicazioni europee.
Su quest'ordine del giorno, pertanto, al netto di coinvolgere gli uffici in una verifica che in questo caso è già stata effettuata anche durante il percorso di analisi con l'Università Bocconi, noi ci asterremo anche per non andare a gravare i percorsi selettivi con ulteriori paletti che possano prolungarne, laddove non ce ne sia bisogno, la durata e l'organizzazione.
Presidente - Ci sono altri interventi dei gruppi? Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Presidente Testolin, io i dati li ho ricavati dal sito della Regione, se vuole, le do il link: www.regionevda/amministrazionetrasparente/personale/dirigenti/incarichidirigenzialincorso e, facendo questa ricerca, su, come dicevo, un totale di 82 incarichi dirigenziali, tra incarichi di primo livello e incarichi di secondo livello, sono esattamente 27 le donne, quindi probabilmente questo sito non è aggiornato, allora io inviterei l'Amministrazione a provvedere, perché non si tratta di un dato indifferente, è visibile da tutti, anche da chi si occupa di statistiche e di ricerca, non solo a livello regionale, ma a livello anche nazionale.
Lei mi dice: "Non ci sono meccanismi discriminatori perché ci si basa sul merito e non sul genere", ci mancherebbe anche che non ci si basasse sul merito, ma esistono delle precise disposizioni che chiedono perlomeno un'attenzione in questo senso e, se i dati ufficiali sono questi, la percentuale, come dicevo, è più bassa, è del 32%.
Al di là della situazione contingente e dei numeri che possono essere diversi rispetto a quello che è reperibile, io credo comunque che in questo senso ci vada un supplemento, un surplus di attenzione da parte della Regione, perché siamo sicuramente, anche con una percentuale di 40%, al di sotto di quella che dovrebbe essere una normale situazione. Avevo poi anche chiesto nell'ordine del giorno, che verrà respinto, di prevedere dei meccanismi di vigilanza interna anche attraverso un organismo con funzioni di monitoraggio e forse il monitoraggio a questo punto è proprio utile, perché non abbiamo dati che collimano.
Presidente - Non vedo altre richieste, metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 2
Favorevoli: 2
Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 3, sempre di PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Anche quest'ordine del giorno risponde alla logica del precedente, ma è focalizzato sulla garanzia delle opportunità dei lavoratori e delle lavoratrici al lavoro agile e allo smart working e naturalmente si inserisce nell'ambito della tematica di cui al DL 173 che stiamo discutendo.
Abbiamo esaminato il disegno di legge, abbiamo rivisto, riletto la delibera 1167 del 23 settembre 2024, che ha definito le nuove misure per l'organizzazione del lavoro agile nell'ambito dell'Amministrazione regionale a decorrere da quest'anno, dal 2025. Una delibera che esclude sostanzialmente dallo smart working i dipendenti che hanno un contratto part-time ed è una scelta che è stata fatta, una scelta che, a mio avviso, è discutibile, perché in pratica quei dipendenti che hanno la possibilità di richiedere l'istituto del part-time, qualora sussistano le condizioni di base necessarie, compreso anche l'accordo con il dirigente, non potranno accedere a questa modalità. Che cosa devono fare? Devono rinunciare a una parte del loro stipendio, perché così è normale, non prestando servizi in determinati giorni e ore, mentre una modalità di lavoro agile presuppone una diversa gestione dei carichi di lavoro e ovviamente, sulla base della reperibilità nelle fasce orarie obbligatorie, potrebbe garantire una situazione diversa dal punto di vista lavorativo all'Amministrazione e al tempo stesso uno stipendio pieno alle persone coinvolte.
Le condizioni imposte da quella delibera a noi paiono un po' in contrasto, anzi, direi abbastanza in contrasto con tutta la politica di conciliazione lavoro famiglia, che pure si sta cercando in altri settori, in altri ambiti di perseguire e vanno invece un po' nella direzione opposta dell'incremento della produttività, della continuità operativa, dell'aumento della sicurezza e della tutela della salute grazie alla riduzione dello stress familiare.
Il personale a part-time nella nostra Pubblica Amministrazione, parlo appunto di persone che sono a tempo part-time a tempo determinato, è per l'85% donna e abbiamo appreso anche, in occasione della Commissione, alcuni dati più precisi: su 355 dipendenti part-time 51 sono uomini (il 14,37%), 304 sono donne (l'85,63%), quindi riteniamo che, in un'ottica di aumento delle politiche di conciliazione, sarebbe utile provare a trovare una soluzione che possa incontrare le esigenze di entrambe le parti: dei lavoratori da una parte, dell'Amministrazione dall'altra. Noi pensiamo sia importante garantire negli enti del comparto delle effettive condizioni di pari opportunità lavorative in tutti gli ambiti e i ruoli, compreso l'accesso allo smart working per chi fa contratto part-time o a tempo determinato; di conseguenza, l'ordine del giorno impegna il Governo a garantire a tutto il personale dipendente degli enti del comparto parità di accesso al lavoro agile indipendentemente dalla tipologia contrattuale posseduta dai lavoratori e dalle lavoratrici.
Presidente - Per il Governo, la parola al Presidente della Regione.
Testolin (UV) - In merito a quest'ordine del giorno, anche in funzione del fatto che era in itinere dallo scorso anno un tavolo di lavoro organizzato nell'ambito della CUG, cioè del percorso per la verifica dei presupposti di ottimizzazione dei servizi a favore dei dipendenti e anche nell'ambito di quelli che possono essere dei miglioramenti nel complesso delle attività lavorative, non possiamo accettare l'impegnativa così come è stata espressa, ma saremo a proporre un emendamento, che, se accettato, tende a completare questo tipo di attività di lavoro che è stato già avviato e che potrebbe almeno cercare di trovare dei punti di incontro tra i vari bisogni. Io lo leggo: "Impegna il Governo regionale a verificare la possibilità che tutto il personale dipendente degli enti del comparto unico possa accedere al lavoro agile, con tutte le tipologie contrattuali, così come chiesto, tenuto conto delle specificità e delle differenze dei contratti di lavoro", perché evidentemente non tutti i contratti di lavoro sono uguali, dipende anche probabilmente dal grado di part-time o di che cosa, quindi trovare una sintesi delle opportunità; se questo è, possiamo accettarlo.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Intanto ringrazio il presidente Testolin, è evidente che tra l'impegnativa proposta "A garantire che tutto il personale del comparto abbia parità di accesso al lavoro, indipendentemente dalle formule contrattuali" e la versione proposta "Verificare la possibilità" c'è obiettivamente una bella differenza, ma noi accettiamo questa formulazione perché riteniamo sia corretto anche fare una verifica sulla base, come diceva il Presidente, in particolare delle tipologie contrattuali. È chiaro che vigileremo sul fatto che si operi in questo senso e l'obiettivo per noi resta comunque quello di adottare tutte quelle misure, quelle decisioni... scelte importanti, quindi questo andrà fatto perché al momento abbiamo visto che non è così, quella delibera non rispecchia quello che si chiedeva. Tra l'altro, noi ci chiedevamo anche se il disegno di legge, così come formulato - e faccio riferimento alla parte che tratta dello smart working -, è in tutto e per tutto compatibile con quella delibera di qualche tempo fa, del settembre 2024, perché non ci sembra che ci sia una corrispondenza biunivoca.
Accettiamo quindi l'emendamento ed è sicuramente una situazione e una questione su cui torneremo più avanti.
Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.
Manfrin (LEGA VDA) - Dalla lettura l'ordine del giorno non ci è molto chiaro, chiediamo un cenno sia ai proponenti, sia al Presidente della Regione, cioè se l'impegnativa è valutare la possibilità di smart working indipendentemente dalla tipologia contrattuale. Le chiederei, Presidente, se questo significa per esempio... che so? i cantonieri possono fare lavoro in smart working. Le chiederei se effettivamente è questa la direzione verso la quale si vuole andare, le chiederei un chiarimento perché, se è così, allora forse c'è un elemento di follia. Chiediamo di capire questo elemento per fare le scelte conseguenti.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Nessun elemento di follia. Mi sembra che la questione, così come posta dal Governo, sia quella di verificare, laddove ci sia la possibilità per le tipologie di lavoro svolto. Ci sono lavori che possono essere svolti part-time ma non a distanza, se devo essere à l'accueil per essere presente all'accoglienza del pubblico, non posso fare a meno di esserci, però una cosa è generalizzare, una cosa è trovare, laddove sia possibile, degli elementi che possano permettere ad un part-time all'85% di instaurare un percorso di lavoro agile laddove il tipo di attività lo permetta. Questo è un po' l'impegno che noi ci siamo presi e questo abbiamo cercato di spiegare.
Presidente - L'emendamento è stato letto, credo sia chiaro... recuperiamo l'emendamento... siamo alla richiesta di modifica dell'emendamento. La parola al Presidente della Regione.
Testolin (UV) - "Impegna il Governo regionale a verificare la possibilità che tutto il personale dipendente degli enti del comparto unico possa accedere al lavoro agile con tutte le tipologie contrattuali tenuto conto delle specificità e delle differenze dei contratti di lavoro".
Presidente - Posso mettere in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 21
Favorevoli: 21
Astenuti: 13 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Perron, Restano, Sammaritani)
L'ordine del giorno è approvato.
Passiamo ora all'ordine del giorno della Lega. Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin per illustrare l'ordine del giorno, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Abbiamo parlato questa mattina degli emendamenti relativi alla questione della quiescenza e ci è stato appunto risposto, rispetto a quanto illustrato, che è un passaggio obbligato. Chiediamo allora, a fronte di questa obbligatorietà che viene sostanzialmente sollevata, se effettivamente ci sia stato un confronto con l'INPS rispetto a questa necessità di obbligo. Con quest'ordine del giorno quindi, in maniera molto semplice domandiamo al Governo regionale di chiedere un parere ai competenti uffici dell'INPS in merito all'opportunità e necessità di predisposizione degli emendamenti citati in premessa.
Presidente - Per il Governo, la parola al Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Ringrazio anche il collega Manfrin per la domanda, anche perché questo mi dà modo di spiegare l'iter di verifica delle situazioni contingenti in merito alla possibilità di fare qualcosa di diverso da quello che potesse essere l'emendamento che abbiamo presentato. Adesso non voglio sbagliarmi e non voglio dire delle cose che magari non sono, ma a memoria lei probabilmente non era presente alla II Commissione, perché non fa parte della Commissione, ma mi sembrava che nella seconda convocazione per alcune delucidazioni era stato anche anticipato che probabilmente ci sarebbe stata la possibilità di portare un emendamento rispetto a questa tematica proprio a valle di una verifica che si stava conducendo con l'INPS per verificare l'applicabilità o meno delle condizioni poste dalla legge 22 ante variazione apportata dal Governo nazionale.
Questo parere è stato richiesto all'INPS ed è arrivato il 21 di marzo, quindi dovrebbe essere venerdì sera o lunedì mattina. Lunedì nella tarda mattinata è stato messo a disposizione e ci ha permesso di fare un confronto con i sindacati proprio in merito alla possibilità di trovare una soluzione che fosse diversa da quella "obbligatoria" che la normativa statale ci ha obbligati ad assumere, perché la normativa statale, lo Stato ha competenza esclusiva nel merito della previdenza, ci ha portati a fare delle considerazioni che sono anche alla luce di quello che è stato un parere dell'INPS, che declina sostanzialmente qualsiasi competenza in merito alla questione, dicendo: "La questione investe aspetti di carattere giuslavoristico che esulano dalla sua competenza", il che ci riporta all'origine, cioè a identificare con serietà quali sono i meccanismi che possono regolare le attività in ambito previdenziale.
La competenza in ambito previdenziale è esclusiva dello Stato e mi viene da pensare che chi rappresenta anche in quest'aula dei movimenti e dei partiti nazionali che hanno approvato questo tipo di norma a modifica di uno status che poteva prevedere, prima di questa variazione, la possibilità da parte delle Amministrazioni regionali, e dell'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta in particolare, di poter decidere al compimento del percorso lavorativo. Al versamento dei contributi, da un punto di vista contributivo sufficiente per il pensionamento, si poteva permettere la disposizione a riposo da parte dell'Amministrazione, cosa che è stata bellamente cancellata da un provvedimento al quale anche l'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta deve attenersi. Allora la valutazione è stata anche quella di confrontarsi in maniera molto aperta con le forze sindacali che si sono messe a disposizione nell'analisi di questo percorso e che avevano sollevato e avevano presentato questa necessità di fare una verifica con l'INPS che era stata raccolta da parte dell'Amministrazione regionale e che ha voluto dare ampia trattazione della tematica e alcune affermazioni anche in merito al fatto che l'emendamento sia un emendamento burocratico. Ci tengo a sottolineare, anche in questo contesto, che gli uffici regionali sono fortunatamente ancora animati da personale competente che lavora per il mantenimento delle prerogative di autonomia e di specialità della nostra Regione e non sono tutti dei burocrati che scopiazzano quello che arriva dal livello statale per applicarlo ai nostri provvedimenti.
Bisognerebbe essere un po' più seri anche nell'affrontare questi percorsi, dove si parla di autonomia molte volte senza identificarne il perimetro e i concetti, perché l'autonomia non è un far west all'interno del quale ci si confronta o ci si prende a sberle con lo Stato ogni qualvolta lo si ritenga opportuno, ma è un contesto di norme che ti permettono di assumere delle decisioni in certi contesti dove hai la competenza per poterlo fare.
Questo percorso è un percorso che ci avrebbe messo in difficoltà anche in altri contesti che ci vedono confrontarci con lo Stato e bisogna avere anche l'umiltà, e io dico la chiarezza, di dire quello che si può fare e quello che non si può fare, perché altrimenti creiamo delle enormi confusioni anche nei confronti di chi è il beneficiario o il destinatario di certi provvedimenti. Questo credo sia un atto di attenzione anche a quelle che saranno le situazioni che verranno a verificarsi a valle di questi provvedimenti, perché non bisogna mai dimenticarsi che anche chi lavora e chi assume poi delle decisioni sulla base di situazioni non corrette e non coerenti è un lavoratore e deve assumere delle decisioni che siano il più chiaro possibile anche per quanto riguarda la sua competenza. Da questo punto di vista, quindi rispediamo anche un po' al mittente alcune delle osservazioni di questa mattina e a dimostrazione del fatto che non c'è una completezza di informazione e una chiarezza sull'argomento dettata anche dal fatto che nell'incontro con le associazioni sindacali e le rappresentative sindacali non c'era un'unanimità, che ci avrebbe, peraltro, in qualche caso permesso di forzare magari un po' la mano, ma anche all'interno di questo panorama non c'è stata una convergenza che ci desse quell'input in più per poter andare oltre, ben coscienti che i limiti sono imposti dallo Statuto e dalla Costituzione che determina i confini all'interno dei quali possiamo operare.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente per il suo afflato autonomista che ci permette ovviamente di comprendere qual è il vero ruolo che la nostra Regione rivendica, lo vedremo peraltro anche nell'esame del punto successivo, quando, con grande afflato autonomista, si dovrà votare un nome per la Commissione paritetica e vedremo se questo afflato autonomista si concretizzerà in un nome, appunto, di prominenza regionale oppure se invece si preferirà Roma ladrona, cattiva e brutta, però direi che, stando sul tema, probabilmente lei ha rivendicato questo lavoro e ha detto che ha annunciato anche quello che accadrà, che potrebbe accadere o che quello che è stato fatto era ampiamente annunciato.
Dalle dichiarazioni, dalle note che abbiamo potuto leggere da parte dei sindacati ci pare che quello che è arrivato non fosse così atteso e ci pare che fare un emendamento di questo peso facendolo un po' uscire dalla concertazione della Commissione probabilmente sia un modo magari per evitare di lasciarlo troppo in giro, quello di mettersi di fronte, mettere la vostra maggioranza di fronte al fatto compiuto per evitare che le critiche possano durare per tanto. Fortunatamente, e ringrazio i sindacati, quello che succederà, il voto che verrà espresso in quest'aula lo faranno girare eccome... e ovviamente indicheranno anche la responsabilità di chi avrà votato in una certa maniera, la maggioranza si assume questa responsabilità e sicuramente le cose sono fatte bene, ma sono fatte bene al punto tale che, se lei ci dice che questo Governo brutto e cattivo ha cambiato le cose, allora forse questo si sapeva già anche prima di depositare la legge, perché siamo a marzo e lei forse ci dice che questo è stato fatto... non credo che sia stato fatto l'altro giorno, ma abbiamo informazioni diverse che potremmo appurare nelle prossime settimane e ovviamente vedremo a chi daranno ragione, di certo il fatto rimane che, prendendo e facendo questo tipo di scelta, senza fare un confronto preventivo con le forze che rappresentano i lavoratori, ci troviamo in tutta evidenza di fronte a una scelta che avete voluto fare e di cui vi assumete la responsabilità e che molto probabilmente peggioreranno la vita di molti lavoratori. Noi ovviamente non siamo d'accordo.
Nel merito dell'ordine del giorno prendiamo atto che lei ci dice che è stato interpellato, a questo punto ci piacerebbe avere la nota, se effettivamente questa nota dice semplicemente che non è competenza dell'Istituto nazionale di previdenza sociale oppure no, se potesse girarcela, le saremmo grati, perché noi temiamo che in quella nota ci sia scritto altro, oltre a che magari le competenze non sono quelle. Se avrà la cortesia di girarcela, magari per smentirci, le saremo grati.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Per confermare quanto ha detto il presidente Testolin, ossia che il 3 di marzo effettivamente, durante la Commissione, aveva annunciato una possibile norma di questo tipo, è normale che, arrivando al 25 di marzo e non vedendo nulla, nessuno di noi avrebbe immaginato, nel pomeriggio del 25 marzo, quindi poche ore prima del voto di una norma di questo tipo e di tre emendamenti piuttosto complicati anche sotto il punto di vista tecnico, di trovarsi a dover discutere questo pezzo della norma senza aver fatto un minimo di confronto né con le organizzazioni sindacali, perché lei lo ha fatto ma nessuno di noi lo ha potuto fare, né con i tecnici, perché da quello che lei ha letto... Ha parlato di una norma che l'INPS dice di tipo giuslavorista, quindi è proprio il presupposto che sta alla base di questi emendamenti, ossia che è una norma pensionistica, che a noi ci fa pensare che ci sarebbe bisogno di un parere rispetto all'applicazione di questa norma, perché, se è giuslavorista, ossia, se è legata ai rapporti di tutela anche dei dipendenti, molto probabilmente l'applicazione... e dire tout court che è competenza dello Stato, forse in qualche modo, almeno a me, non suona così bene, ma naturalmente avrei bisogno di un parere legale per poter dire se questo effettivamente è corretto o meno. Ecco perché io la invito ancora, Presidente, a pensare bene ai sub-emendamenti che abbiamo presentato come gruppi di minoranza, perché poi magari quello che lei sostiene... e nessuno mette in dubbio che gli uffici abbiano la convinzione che quello sia corretto, ma quello che tutti noi le chiediamo è che su una norma così impattante per i dipendenti del comparto unico ci sia quanto meno una condivisione, almeno rispetto a questo tipo... è una materia di competenza esclusiva dello Stato di cui la Regione non può far nulla o è competenza di norma giuslavorista e quindi la Regione può dire la sua? Sta tutto qui il nocciolo della situazione, perché non è tanto sul collocamento a riposo, perché chi ha 42 anni di servizio potrà comunque andare in collocamento a riposo, con delle penalizzazioni e prendendo la liquidazione anziché un anno dopo, due anni dopo, quindi non è che stiamo facendo del terrorismo, però stiamo comunque chiedendo di avere delle spiegazioni.
Sotto questo punto di vista, io quindi invito ancora la maggioranza a pensarci, perlomeno ad avere delle basi concrete prima di andare a regalare una norma, perché sono d'accordo con lei, Presidente, questa è una norma voluta dal Governo Meloni, è fuori dubbio, quindi già solo per quello io sinceramente dico che l'avrei contestata a priori, tant'è che il sindacato di cui faccio parte, almeno a livello nazionale, poi capiremo anche a livello regionale cosa ha fatto, ma a livello nazionale ha sicuramente contrastato quella norma. Sotto questo punto di vista, quindi il mio dubbio è legato semplicemente a quella competenza e quello che dico... voi avete delle certezze granitiche, io ne ho meno e molto probabilmente avrei anche potuto in qualche modo dipanarle, avendo del tempo e potendo chiedere un parere perché su una normativa e su un tema di questo tipo molto probabilmente aveva tutta la possibilità di chiedere un parere in questo senso perché andrà sicuramente a colpire, e lo dicevo questa mattina, proprio quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare a 18-20 anni, perché chi ha fatto un percorso di scuola superiore o di Università, comunque andrà a maturare quegli anni molto dopo, ma soprattutto gli operai, gli OSS, i bidelli, tutte quelle categorie che comunque in qualche modo fanno anche un lavoro usurante, pensare di portarli fino a 67 anni... poi bisognerà anche capire quant'è la penalizzazione, perché dall'emendamento non si comprende neanche quello, sarà una penalizzazione di 50 euro? Sarà una penalizzazione di 200 euro? Tutti questi dati da quest'emendamento non possiamo evincerli, quindi, secondo me, sarebbe opportuno permettere a tutti di avere gli stessi strumenti che avete voi, perché comunque, anche noi dovremmo in qualche modo, quando votiamo, avere gli strumenti proprio per non essere definiti populisti o altre categorie a cui spesso veniamo additati, però sarebbe importante che, sotto questo punto di vista, avessimo delle certezze.
Vedo che si è prenotato l'assessore Caveri che, magari, può dipanare qualche dubbio che è posto all'interno del mio intervento, ma quello che ci tengo a precisare è che bisognerebbe dare gli strumenti quando si viene in quest'aula a votare emendamenti di questo tipo, bisognerebbe che tutti avessero gli stessi strumenti e tutti avessero le stesse certezze che avete voi.
Presidente - Per il gruppo dell'Union Valdôtaine, ha chiesto la parola l'assessore Caveri, ne ha facoltà.
Caveri (UV) - Io l'unica certezza che ho è che, quando si creano nelle persone delle difficoltà - e sicuramente questo è un tema nel quale ci sono delle persone che aspettano, delle persone che avevano delle speranze, avevano addirittura delle lettere scritte dall'INPS -, c'è il rischio o la facilità di cadere in aspetti di tipo populistico o demagogico, nel senso che esiste una platea di fronte alla quale è facile alzare la mano e dire: "La soluzione è facile, la soluzione è nelle mani del Consiglio regionale". Questo purtroppo non è il caso e io devo dire la verità, ormai c'è questa tendenza di avere sempre il parere degli avvocati pro veritate, ma devo dire che siamo noi quelli che devono avere la capacità personale, attraverso l'impegno di ciascuno di noi, qualunque sia l'origine culturale, il background, di guardare al nostro punto di riferimento, di cui personalmente mi sono occupato e mi sono appassionato nel tempo: lo Statuto di autonomia.
Lo Statuto di autonomia ha una visione di tipo dinamico, la maggior parte delle norme che esistono nello Statuto risalgono al 1948 e quindi è del tutto evidente che ci sono delle materie che scompaiono e riappaiono a seconda della temperie dei tempi; il caso più classico è quello del settore idroelettrico in cui noi, con la nazionalizzazione e l'energia elettrica, avevamo perso ogni speranza di potercene occupare, poi, attraverso una normativa comunitaria, una normativa nazionale, è riapparso sotto diverse vesti un tema che sembrava essere morto e sepolto.
Qui non è un tema sul quale ci si può dividere, ci si può dividere politicamente, nel senso di dire che la scelta che il Governo Meloni ha fatto di cambiare le norme è stata negativa, ma non si può chiedere a una Regione che non ha competenze in materia previdenziale di porre un ostacolo e di trovare una soluzione alternativa, perché di questo si tratta, di previdenza si parla nello Statuto di autonomia, ma solo all'articolo 3, noi non abbiamo una reale competenza, abbiamo avuto una competenza integrativa che ha consentito alla Regione di poter creare Fondemain, che è comunque uno strumento importante, ma è uno strumento a latere rispetto al complesso della questione della previdenza. La realtà nuda e cruda quindi è che noi oggi non abbiamo la possibilità, con una norma della Regione, di derogare. Qualcuno dice: "Mah, provateci e andate alla Corte Costituzionale", cioè noi facciamo una norma strana, il Governo la impugna e si va alla Corte Costituzionale. Ma voi avete idea di quale significato ha una scelta di questo genere con la solita spada di Damocle che chiunque faccia l'amministratore ha rispetto all'eventualità di interventi della sezione giurisdizionale della Corte dei conti per un danno erariale a fronte di una scelta che si assume che sarebbe una scelta ovviamente improvvida, perché andrebbe a violare il contenuto dei rapporti statutari fra lo Stato e la Regione. Ecco perché, di fronte a questa platea che prima indicavo, di persone che sono dispiaciute, io ne ho una in segreteria che aveva ricevuto la lettera dell'INPS, ma in realtà matura gli anni necessari solamente nel mese di marzo e quindi cade nella trappola di questo cambiamento che è diventato legge dello Stato con la finanziaria entrata in vigore dal 1° di gennaio.
Il mio appello quindi è un appello al buon senso, cioè è classicamente un tema nel quale ovviamente è difficile per chi governa, talvolta è più facile per chi è all'opposizione di cavalcare la tigre di dire: "Voi siete i responsabili di un eventuale danneggiamento per i lavoratori", che è un paradosso che va respinto, perché semmai il torto ai lavoratori l'ha fatto chi ha fatto una norma dello Stato che oggi pesa e questa è una cosa inequivocabile.
Io ho letto la nota che ci è stata inviata in cui si dice: "Dovete essere bravi a utilizzare gli strumenti autonomistici", ma in questo caso sono delle armi spuntate, perché non rientra nei nostri poteri e nelle nostre competenze.
Presidente - Ci sono altri gruppi? Non vedo altre richieste, metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Abbiamo terminato gli ordini del giorno, procediamo con l'articolato del nuovo testo predisposto dalla II Commissione, le eventuali dichiarazioni di voto andranno fatte alla fine. Articolo n. 1. Vi sono interventi? Non vedo richieste, metto in votazione l'articolo 1 del disegno di legge. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 21
Favorevoli: 19
Contrari: 2
Astenuti: 13 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Perron, Restano, Sammaritani)
L'articolo n. 1 è approvato.
All'articolo n. 2 vi è l'emendamento dell'assessore Carrel e dei Capigruppo di maggioranza. Lo diamo come illustrato? No, viene illustrato, la parola all'assessore Carrel.
Carrel (PA) - Con quest'emendamento andiamo a specificare che gli organi di direzione politico-amministrativa, fermo restando ovviamente l'obbligo alla riservatezza, hanno accesso ai dati in possesso delle strutture a cui sono preposti. Credo che questo sia un emendamento utile a tutti coloro che si trovano ad amministrare e a dover dare delle indicazioni politico-amministrative a delle strutture di dipartimenti, un elemento che va a chiarificare e a rendere più chiaro il rapporto tra gli obblighi di riservatezza a cui siamo tutti tenuti e le informazioni che dobbiamo avere per poter amministrare e governare i dipartimenti e le strutture di nostra competenza.
Presidente - Ci sono interventi su quest'emendamento? Non vedo richieste, metto in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 32
Favorevoli: 32
Astenuti: 2 (Guichardaz Erika, Minelli)
L'emendamento è approvato.
Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 2 o lo metto in votazione? Lo metto in votazione. La votazione è aperta per l'articolo 2 così come emendato. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)
L'articolo n. 2 è approvato.
All'articolo n. 3 vi è l'emendamento n. 1 di PCP e n. 1 del Presidente della Regione. Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Brevemente per illustrare l'emendamento 1 che va a sanare una distorsione che c'era all'interno del percorso di riconoscimento dell'indennità massima dovuta al dirigente veterinario, che, così come concepita, stante le variazioni che il nuovo disegno di legge va a proporre, andrebbe ad assumere una remunerazione più alta anche del dirigente di primo livello sovraordinato, quindi va a riportare, nell'ambito di quelli che saranno i minimi e i massimi, una gradualità anche per il riconoscimento del pagamento a questo dirigente veterinario in una fascia compresa dai 45 mila ai 66 mila dove adesso il suo riconoscimento, che era il massimo previsto, era pari a 47.562, quindi verrà rimodulata questa fascia in coerenza con le sue attività all'interno dell'organigramma complessivo.
Presidente - Per illustrare l'emendamento n. 1 di PCP, la parola alla consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Il nostro emendamento invece è un emendamento soppressivo del comma 3 dell'articolo 3 alla luce di quanto dicevo in discussione generale, ossia questo strapotere che viene dato al Segretario generale, con questo emendamento invece si vogliono mantenere le attuali funzioni del Segretario generale evitando quindi quel ruolo di sovraordinazione rispetto agli altri dirigenti di primo livello, che invece è contenuto nel comma che vorremmo abrogare.
Presidente - Altri vogliono intervenire? Non vedo prenotazioni. Metto ora in votazione l'emendamento n. 1 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'emendamento non è approvato.
Metto ora in votazione l'emendamento n. 1 del Presidente della Regione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)
L'emendamento è approvato.
Metto ora in votazione l'articolo 3. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)
L'articolo n. 3 è approvato.
Segue l'emendamento n. 2 di PCP, che introduce l'articolo 3bis. La parola alla consigliera Erika Guichardaz per illustrarlo.
Guichardaz E. (PCP) - È un emendamento che, in qualche modo, avevamo già presentato durante la discussione della creazione del comparto sicurezza ed era una criticità che avevamo già evidenziato allora perché in quest'area di accordo vengono inserite solamente le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nel presente comparto.
Sinceramente questa formulazione crea intanto della confusione, perché oggi potrebbe essere una e domani un'altra, quindi vorrebbe dire che quei tavoli di volta in volta vengono cambiati, quindi sono tavoli a geometria variabile, ma soprattutto vengono potenzialmente escluse anche delle sigle confederali rappresentative a livello nazionale proprio del Corpo dei vigili del fuoco, che molto probabilmente invece potrebbero e dovrebbero dire la loro in quel tavolo. È semplicemente per rappresentare il fatto che le sigle confederali che trattano del contratto a livello nazionale dovrebbero essere inserite anche per quello che riguarda il comparto sicurezza regionale.
Presidente - Ci sono interventi? Altrimenti metto in votazione. Non vedo richieste, metto in votazione l'emendamento n. 2 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 2
Favorevoli: 2
Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)
L'emendamento non è approvato.
All'articolo n. 4 vi sono gli emendamenti 3, 4 e 5 di PCP e uno della Lega. Vengono illustrati, consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - L'emendamento n. 4 sostanzialmente va a modificare quanto è previsto rispetto all'accesso alla qualifica unica dirigenziale, che avviene tramite concorso a cui possono accedere i dipendenti a tempo indeterminato dell'Amministrazione regionale e a questo punto, rispetto alla formulazione prevista dal testo di legge, noi chiediamo che venga inserito anche che il personale docente, naturalmente deve essere personale docente di ruolo, quindi in essere... e, rispetto alla questione dei docenti universitari, che anche questi siano dei professori universitari ordinari; questo per un'uniformità delle figure a cui vogliamo dare l'accesso ai ruoli dirigenziali.
L'emendamento n. 4 invece è un emendamento legato a una possibile discriminazione che viene a crearsi rispetto ai dipendenti degli enti più piccoli, oggi il Presidente parlava effettivamente di un'attenzione anche alle piccole realtà quando viene prevista una quota non superiore al 30% rispetto a passaggi a categorie superiori riferite solo a chi è in servizio presso l'ente che bandisce la procedura, è piuttosto evidente che vengono esclusi tutti quei dipendenti comunali che non avranno mai procedure selettive dove potrà essere garantito quel 30%. Quello quindi che si chiede con quest'emendamento è di togliere la parte che debba essere l'ente che bandisce la procedura selettiva, ma sostanzialmente qualsiasi dipendente del Comparto può, in qualche modo, avere le stesse possibilità, sia esso della Regione, sia esso del piccolo Comune dislocato in qualsiasi parte della Valle.
Questi quindi sono i due emendamenti rispetto all'articolo 4.
Presidente - C'è anche l'emendamento n. 5.
Guichardaz E. (PCP) - Mi sono persa, c'era anche il 5. Invece rispetto al comma 8 sempre dell'articolo n. 4, qui si cerca di intervenire rispetto alla formulazione di quel comma per evitare che le nomine vengano rese ancora più fiduciarie, quindi prevedere che la nomina sia conferita attingendo all'albo, quindi non andando anche fuori dall'albo e soprattutto togliendo quel "Di norma pari a 1", perché dire: "Di norma pari a 1" vuol dire tutto e vuol dire niente, cioè o si mette 1 o non si mette niente, però dire: "Di norma pari a 1" sinceramente alla fine rende veramente poco chiaro il procedimento.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Foudraz per l'emendamento della Lega, ne ha facoltà.
Foudraz (LEGA VDA) - Con quest'emendamento, il n. 1 presentato dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, si vuole inserire una modifica all'articolo 19 della legge regionale 22/2010, che riguarda l'albo dei dirigenti. Leggo brevemente l'articolo, tanto sono pochissimi trafiletti, per far capire di cosa stiamo parlando: "I dirigenti della qualifica unica dirigenziale appartenente agli enti di cui all'articolo 1, comma 1, sono inseriti in un apposito albo dei dirigenti tenuto dalla struttura competente in materia di personale di ciascun ente che ne cura anche il costante aggiornamento". L'articolato finisce qua.
Con quest'emendamento, dopo la parola "aggiornamento", noi proponiamo che venga inserita la seguente frase: "Garantendo, ai sensi di legge, l'obbligo di rotazione ordinaria del personale". Perché si rende necessaria quest'introduzione di questa frase? Perché si vuole assicurare la rotazione dei dirigenti nei settori particolarmente esposti alla corruzione e misure per evitare sovrapposizioni di funzioni e cumuli di incarichi nominativi in capo ai dirigenti pubblici, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 1, comma 5, lettera b), della legge 190/2012, che reca: "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella Pubblica Amministrazione", che prevede procedure appropriate per selezionare e formare, in collaborazione con la Scuola superiore della Pubblica Amministrazione, i dipendenti chiamati a operare in settori particolarmente esposti alla corruzione, prevedendo negli stessi settori la rotazione di dirigenti e funzionari.
Presidente - Sono stati illustrati i quattro emendamenti. Ci sono interventi su quest'emendamento? Non vedo richieste. Metto in votazione il primo emendamento di PCP, l'emendamento n. 3. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 6
Favorevoli: 6
Astenuti: 29 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)
L'emendamento non è approvato.
Passiamo all'emendamento n. 4 di PCP. Posso dare lo stesso risultato? No. Lo metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'emendamento non è approvato.
Ora c'è l'emendamento n. 1 della Lega, lo metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'emendamento non è approvato.
Metto ora in votazione l'emendamento n. 5 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 6
Favorevoli: 6
Astenuti: 29 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)
L'emendamento non è approvato.
Metto ora in votazione l'articolo n. 4. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)
L'articolo n. 4 è approvato.
All'articolo n. 5 vi sono gli emendamenti 6, 7, 8 e 9 di PCP e n. 3 della Lega per un problema di numerazione. Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz per illustrare i quattro emendamenti, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - L'emendamento n. 6 accoglie alcune richieste presentate all'interno delle audizioni, ossia nella scelta e nella previsione dell'organico di ciascuna istituzione scolastica, tenuto conto anche del fatto che all'interno degli organici ritroviamo anche il personale ATA, quindi quello delle segreterie, ma anche i bidelli e quindi anche tutto il personale che sta attorno e che è in qualche modo gestito dagli Enti locali, quello che chiediamo è che nella fase di definizione dell'organico venga sentito anche il Consiglio permanente degli Enti locali e le organizzazioni sindacali per dare un ruolo che effettivamente hanno all'interno di questa procedura.
L'emendamento n. 7, invece, come dicevo, serve per andare a eliminare quelle prove trimestrali di lingua francese, perché, come ho espresso in discussione generale, serve una programmazione diversa che non lo svolgimento periodico di prove per il conseguimento dell'attestazione, perché, sotto questo punto di vista, sappiamo bene che per determinati ruoli soprattutto basta il nostro esame di maturità piuttosto che la procedura DELF, che, in qualche modo, può essere spesa anche per i concorsi pubblici.
L'emendamento n. 8 invece è legato all'eliminazione dell'obbligo della richiesta di PEC per la partecipazione ai concorsi, perché, come dicevo, è un ulteriore adempimento burocratico che chiediamo alle persone che vogliono iscriversi a un concorso e poi c'è tutto il pezzo anche della gestione della PEC, che comunque ha a tutti gli effetti il valore di una qualsiasi notifica, quindi, sotto quel punto di vista, anche poi la gestione di una PEC comporta degli adempimenti magari per aver partecipato al concorso dei cantonieri come c'è adesso in essere.
Dopodiché l'emendamento n. 9 invece va sempre nell'ottica dell'agevolazione dei piccoli Comuni, questo perché prevede all'interno dell'articolato che i posti vacanti creatisi possano essere anche quelli per l'assunzione presso altri enti. Questo si rende necessario perché sappiamo bene, conoscendo i nostri Enti locali, che spesso le persone fanno dei concorsi regionali, quindi per un tot di tempo bisogna tenere bloccato il loro posto e, mentre per un'Amministrazione regionale questo può essere facilmente o comunque in qualche modo gestibile, per gli Enti locali piuttosto che per un'istituzione scolastica questo sicuramente diventa gravoso. Anche sotto questo punto di vista, l'emendamento 9 è proprio per favorire gli enti più piccoli del comparto.
Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.
Manfrin (LEGA VDA) - Quest'emendamento riprende una richiesta che avevamo fatto tempo fa, sottolineando anche la condizione di alcuni lavoratori che si erano trovati, purtroppo, a non poter esercitare il proprio diritto di prelazione.
Come sapete, la norma a livello nazionale, all'articolo 36 del decreto legislativo 29/1993, prevede che possano essere avviati a selezione con la modalità dell'avviamento degli iscritti a liste precedenti dell'impiego le persone che hanno svolto la scuola per gli impieghi che richiedono l'assolvimento della scuola dell'obbligo. Negli impieghi che richiedono l'assolvimento della scuola dell'obbligo viene individuato all'articolo 41 il reclutamento della figura professionale di categoria A, in realtà anche la categoria B1 prevede il semplice assolvimento della scuola dell'obbligo. Con quest'emendamento quindi aggiungiamo semplicemente la categoria B1 a quelle per le quali può essere disposta l'assunzione mediante avviamento degli iscritti alle liste dei centri per l'impiego.
Presidente - Ci sono interventi? Non vedo richieste di intervento, metto in votazione gli emendamenti, a iniziare dall'emendamento n. 6 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 11
Favorevoli: 11
Astenuti: 23 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'emendamento n. 6 di PCP non è approvato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento n. 3 della Lega. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'emendamento n. 3 non è approvato.
Metto ora in votazione l'emendamento n. 7 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 3
Favorevoli: 3
Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)
L'emendamento n. 7 non è approvato.
Emendamento n. 8 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'emendamento n. 8 non è approvato.
Metto ora in votazione l'emendamento n. 9 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 2
Favorevoli: 2
Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)
L'emendamento n. 9 non è approvato.
Metto ora in votazione l'articolo n. 5. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)
L'articolo n. 5 è approvato.
All'articolo n. 6 vi sono gli emendamenti n. 10 e n. 11 di PCP e n. 2 della Lega. Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz per illustrare gli emendamenti di PCP, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Come dicevo, l'articolo peggiore di questa legge sta proprio all'interno della questione della mobilità; mobilità oltretutto tema molto sentito all'interno degli Enti locali, tanto che proprio nello studio Bocconi, quando si era fatta l'indagine all'interno dei dipendenti degli enti di comparto, era proprio emerso in maniera chiara quanto ci volessero delle misure trasparenti rispetto alla questione della mobilità. Come dicevo, questo è sicuramente l'articolo peggiore, intanto perché non si garantisce quella trasparenza che viene richiesta per una qualsiasi procedura di mobilità. Secondo me, ci sono anche dei passaggi che sono in contrasto con il decreto legislativo 165/2001, in particolare l'obbligo della diffusione prima e della messa a bando dei posti vacanti all'interno del personale in servizio e poi le altre procedure di mobilità, quindi, sotto questo punto di vista, c'è anche questa parte che è in contrasto con la normativa nazionale. La cosa peggiore è proprio quanto evidenziavo, ossia la possibilità di mandare le persone in comando d'ufficio, quindi senza il loro assenso, per un periodo fino a due anni a 50 chilometri dalla loro destinazione, perché è vero quello che sosteneva questa mattina il Presidente, se una persona ha la volontà di avvicinarsi a casa, ben venga il fatto che possa in qualche modo essere comandato, ma in questo articolo invece si dice una cosa diversa, non è previsto l'assenso, è previsto il comando d'ufficio, quindi, per quello che riguarda l'emendamento, noi riportiamo invece l'assenso rispetto alla questione del lavoratore.
L'emendamento n. 11, invece, è un emendamento che un po' va a rispondere all'esigenza bocciata nell'ordine del giorno di questa mattina, ossia di tutti quei dipendenti che, in qualche modo, dovranno migrare dal comparto unico a questo famoso ente strumentale. Con quest'emendamento si vuole inserire un articolo di garanzia, che è un po' quello che era avvenuto ai tempi sulla 34 riferita al J.B. Festaz, ossia la possibilità comunque di attivare la mobilità e poi la possibilità, anche in un tempo successivo, di adottare la mobilità intercompartimentale proprio perché queste persone hanno passato un concorso e devono rimanere all'interno del comparto.
Questi quindi, a grandi linee, sono i due oggetti degli emendamenti 10 e 11.
Presidente - La parola alla consigliera Foudraz per l'emendamento n. 2 della Lega.
Foudraz (LEGA VDA) - L'emendamento 2 del gruppo Lega Vallée d'Aoste vuole inserire una frase all'articolo 6, comma 5, del disegno di legge 173 dove viene aggiunto il comma 4quinquies, dopo la parola "parentale", viene inserita la frase: "Alle categorie protette di cui alla legge 68/1999". Con quest'emendamento si vuole quindi inserire, all'interno di questa norma, ai fini del comando d'ufficio, il consenso obbligatorio e vincolante anche per i dipendenti che appartengono alle categorie protette previste dalla legge 12 marzo 1999 n. 68, che è una legge che era nata con la finalità di promuovere l'inserimento e il lavoro per categorie protette, favorendo inoltre il mantenimento sul posto di coloro che acquisiscono un'invalidità nel corso della propria vita lavorativa. L'introduzione delle categorie protette, di cui alla summenzionata legge, consente anche ad altri soggetti, che non necessariamente sono in possesso di una certificazione attestante una disabilità, di rientrare appunto nelle casistiche previste dalla presente norma.
Presidente - Gli emendamenti sono stati illustrati, non vedo richieste di intervento sugli emendamenti, metto in votazione l'emendamento n. 10 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'emendamento non è approvato.
Metto ora in votazione l'emendamento n. 2 della Lega. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'emendamento non è approvato.
Emendamento n. 11 di PCP. Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'emendamento n. 11 di PCP non è approvato.
Metto ora in votazione l'articolo n. 6. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 21
Favorevoli: 19
Contrari: 2
Astenuti: 14 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)
L'articolo n. 6 è approvato.
All'articolo 7 vi è l'emendamento n. 2 del Presidente della Regione. Ha chiesto la parola il presidente Testolin, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Solo per illustrare l'emendamento che prevede l'inserimento di una sezione speciale all'interno della quale valutare la protezione civile quale elemento di particolarità, così come spiegato questa mattina in replica, e a valle di verifiche che prevedevano la possibilità di intervento, per quanto riguardava l'aspetto contrattuale, si è valutato alla luce di un'analisi più attenta, l'opportunità di inserirlo all'interno di questa sezione speciale che dà la possibilità di entrare nell'ambito del contratto di primo e di secondo livello al fine di identificare le peculiarità, oltre che l'aspetto remunerativo della categoria indicata.
Presidente - L'emendamento è stato illustrato. Vi sono interventi? Non ne vedo, metto in votazione l'emendamento n. 2 del Presidente della Regione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 23
Favorevoli: 23
Astenuti: 11 (Baccega, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Sammaritani)
L'emendamento è approvato.
Metto ora in votazione l'articolo n. 7. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 24
Favorevoli: 24
Astenuti: 11 (Baccega, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Sammaritani)
L'articolo n. 7 è approvato.
Metto in votazione l'articolo n. 8. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)
L'articolo n. 8 è approvato.
Vi è ora l'emendamento n. 3 della Presidenza della Regione, che introduce l'articolo n. 8bis e poi vi è collegato a questo un sub-emendamento della minoranza. Intanto illustriamo l'emendamento n. 3 della Presidenza della Regione. Ha chiesto la parola il presidente Testolin, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - L'emendamento n. 3, come ampiamente discusso durante la mattinata e anche durante gli ordini del giorno, è introdotto a fronte delle novità derivanti dalla legge 207 dello Stato, che ha tolto la possibilità di risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro dei dipendenti al compimento dell'anzianità contributiva utile alla maturazione del diritto alla pensione e lasciando questa facoltà solo da un punto di vista volontario da parte del dipendente. Questo anche per rispondere solo ad alcune situazioni che venivano sollevate da alcuni colleghi, anche sul quantum che viene eventualmente decurtato, non è una competenza dell'Amministrazione, ma non è neanche a sapere dell'Amministrazione, dovrebbe essere l'INPS a darne informazione, anche tramite le Organizzazioni sindacali del caso, perché dovrebbero essere quelle che fanno un po' da ponte tra le due cose.
Io illustrerei, solo per comodità, anche gli altri due emendamenti: il 4 e il 5, che così dopo li diamo per presentati, che sostanzialmente danno la possibilità di fare salvi i posizionamenti a riposo previsti prima del 31 dicembre del 2024, anche se con i tre mesi aggiuntivi gli stessi avrebbero potuto sforare all'interno del contesto del 2025 in modo da salvaguardare almeno quelle posizioni per le quali c'era stata la possibilità di messa a pensione.
L'altro articolo invece prevede la possibilità di differimento del collocamento a riposo con l'assenso dell'interessato a fronte di motivate esigenze organizzative da parte dell'ente, nel caso in cui, dopo la possibilità di messa in pensione, lo si ritenga ancora necessario da parte dell'ente datore di lavoro.
Presidente - Il primo sub-emendamento della minoranza è un emendamento soppressivo dell'emendamento 3 appena illustrato. Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - I sub-emendamenti sono tre emendamenti soppressivi degli emendamenti che ha appena presentato il Presidente della Regione, un po' per le motivazioni che abbiamo esplicitato questa mattina in aula, quindi il fatto che abbiamo avuto gli emendamenti solo ieri pomeriggio, quindi non abbiamo potuto fare tutte le verifiche del caso, e soprattutto perché, rispetto anche all'interpretazione data dall'assessore Caveri, noi continuiamo ad avere dei dubbi, perché ricordiamo che nelle competenze primarie dell'Amministrazione, comunque c'è l'ordinamento degli uffici e dei dipendenti della Regione e ne è dimostrazione il fatto che anche oggi sulla mobilità abbiamo approvato alcune norme che stanno nella 165, ma altre le abbiamo bellamente bypassate, quindi, se ci fosse tout court che la norma giuslavorista deve tout court essere in applicazione della Regione, lo dovremmo fare su tutto, quindi non avremmo una legge di comparto. Sotto questo punto di vista, quindi noi le certezze che ha esplicitato l'assessore Caveri continuiamo a non averle e quindi ci sembrava corretto perlomeno dare il tempo anche ai Consiglieri di minoranza di poter avere contezza di questi tre emendamenti, che sono tre emendamenti di peso, e lo hanno esplicitato bene anche gli altri colleghi.
Quello che noi chiediamo con i sub-emendamenti è proprio di evitare di andare adesso a legiferare in tal senso, di fare tutte le tutte le verifiche del caso e poi, nel caso in cui questo fosse effettivamente inevitabile, andare avanti, però, sotto questo punto di vista, tutti i gruppi di minoranza hanno firmato questi sub-emendamenti, anche, come ripeto, per il metodo con cui sono stati presentati gli emendamenti.
Presidente - Ci sono interventi su questo emendamento e sub-emendamento? Ha chiesto la parola il consigliere Di Marco, ne ha facoltà.
Di Marco (PA) - Vorrei iniziare tranquillizzando la consigliera Guichardaz che anche noi qualche ora prima di voi abbiamo ricevuto gli emendamenti, ma abbiamo lavorato il pomeriggio e la notte. Qualche dubbio era venuto anche a noi e stamani mattina, giustamente, per risolvere questi dubbi, abbiamo chiesto una riunione di maggioranza. Il nostro primo dubbio era questa comunicazione dell'INPS e il Presidente ci ha risposto e ci ha fatto vedere questa comunicazione, che è inequivocabile. L'altro problema è che si pensava di avere, come dite voi, un parere legale, ma, come ha espresso bene l'assessore Caveri, è chiaro, noi non abbiamo competenza in materia perché l'ordinamento civile è di esclusiva competenza dello Stato. Perciò questi dubbi, che avevamo anche noi, sono stati sciolti.
Anche noi siamo rammaricati, perché è vero che questo provvedimento andrà a penalizzare soprattutto le fasce deboli, come avete detto voi, che non sapranno ancora quanto sarà la decurtazione, e che prenderanno il TFR 24 mesi dopo aver lasciato il lavoro. Il rammarico viene anche dopo aver sentito nel 2022 ridondanti dichiarazioni elettorali da forze che ora sono al Governo, di azzerare la riforma Fornero. Io penso che questo sia stato anche uno degli atouts loro per vincere le elezioni, per avere un consenso. E adesso ci ritroviamo ad avere una norma che ci porta completamente da un'altra parte. Di peggio non si poteva fare, penso.
Un'altra cosa che ci rammarica è che questa mattina è venuta fuori nella discussione che dopo questa votazione andremo a cavalcare, faremo, diremo ai cittadini... ma bisogna però dire loro la verità, bisogna andare a dirgli che la Regione si è dovuta adeguare alla norma nazionale fatta dal Governo di Centro-Destra. Questo dovremo andarglielo a dire. Non potremo andare a dire ai cittadini o agli operai scontenti che è solo colpa dell'Amministrazione, perché non è vero. Noi ci siamo dovuti adeguare a questa norma e con rammarico, perché le segnalazioni vengono fatte anche a noi, vengono fatte e sicuramente noi ce ne rammarichiamo, però non vorrei che da adesso partisse una querelle fino alle elezioni, cavalcando questa notizia, perché è completamente sbagliata. Io credo che bisogna dire la verità agli elettori, agli operai, bisogna dire le cose come stanno, perché questa è una cosa che poi paga, non bisogna raccontare solo per portare dei consensi elettorali.
Noi questo emendamento perciò lo voteremo, ripeto, dopo esserci chiariti con la nostra maggioranza, perché è vero, leggendo gli emendamenti qualche dubbio era venuto anche a noi, ma, sciolti questi dubbi e con rammarico, dovremo votare questi emendamenti.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Come si soleva dire una volta, non volevo intervenire ma mi si invita a intervenire e allora intervengo con piacere, innanzitutto ringraziando il collega Di Marco per averci detto che la nota dell'INPS è stata fornita ai Consiglieri di maggioranza. Presidente del Consiglio, ha qualcosa da dire rispetto a questo? Lei ritiene che la documentazione dovrebbe essere fornita a tutti o soltanto a qualcuno? Lei ritiene che questa nota sia riservata ed esclusivo dominio e possesso della maggioranza oppure questa nota può essere fatta circolare a tutti? Perché io questo lo ritengo molto grave. Questa mattina noi non l'abbiamo avuta, lei l'ha avuta, l'ha vista, noi non l'abbiamo avuta, quindi, Presidente, richiamerei la sua attenzione, perché a questo punto io pretendo di vedere quella nota, altrimenti qui c'è una violazione dei diritti di questo Consiglio, perché qualcuno può vedere le note e qualcun altro non le può vedere. Io quindi pretendo di vedere quella nota perché ritengo che tutti debbano essere messi in condizione di poter prendere le giuste scelte con la giusta documentazione, non solo qualcuno, non solo la maggioranza, non, come è già successo, dove qualcuno tiene le iniziative il lunedì magari mattina, gli vengono date e qualcun altro le vede poi, ce lo ricordiamo tutti. Presidente, io quindi mi appello a lei, perché io l'ho chiesto durante la discussione, ho chiesto di avere quella nota, io controllo la mia mail ma ancora non ho ricevuto niente, quindi sarei grato se la documentazione venisse fornita a tutti e non solo a qualcuno in virtù del fatto che governa! Prima questione.
Seconda questione: credo che nessuno abbia minacciato nessuno, del fatto che al di fuori di questo Consiglio si faccia sapere quello che accade. Ho letto la nota che i sindacati hanno trasmesso e che tutti hanno e i sindacati concludono con queste due frasi: "Vi assicuriamo che l'attenzione dei lavoratori rispetto al punto di cui all'ordine del giorno è massima e rispetto al dibattito che ne seguirà sarà data massima divulgazione". Lo dicono i sindacati, non lo diciamo noi. E ancora, se effettivamente non ci sono dubbi e questa cosa è inoppugnabile, e sicuramente è colpa del Governo romano, cattivo, contro invece chi ha questa afflato autonomista e quindi sa che non ha paura di portare avanti le battaglie giuste... posto il fatto che, e lo condividevo con il collega Sammaritani, che prima in discussione sull'ordine del giorno l'assessore Caveri ci diceva che sarebbe gravissimo andare a provare o fare un ricorso alla Corte costituzionale, o magari approvare delle leggi che sono incostituzionali, credo che qualcuno non si sia fatto problemi qualche Consiglio fa nell'approvare delle leggi che magari vedranno un'impugnativa, nonostante siano stati messi ampiamente sul chi va là, dicendo: "Guardate che, se approvate questa legge, potrebbe arrivare l'impugnativa". Chi se ne frega, siete andati avanti comunque, però mi rendo conto, era una materia, quella della legge elettorale, che sicuramente ha una preminenza e un'importanza per voi sicuramente più importante rispetto al destino di altri lavoratori, e questo è sicuro. Per la legge elettorale voi potete anche accettare il rischio di impugnativa per la Corte costituzionale, per i diritti dei lavoratori, ma sì, quello è trascurabile, meglio evitare, meglio non rischiare. Avete ragione voi, noi la pensiamo in maniera diversa, se voi volete dire questo, benissimo.
Vengo all'ultimo punto: ma se c'è tutta questa certezza, ma se c'è tutta questa sicurezza, ma se c'è la convinzione che questa norma sia assolutamente indispensabile e che venga data dal Governo centrale, nazionale, cattivo, brutto, che qualcuno magari con qualche candidatura concorrente ha contribuito a far eleggere, se siamo convinti di questo, allora perché non aspettare un attimo e sottoporre questa norma a un esame di commissione di portatori di interesse? Perché magari vengono fuori delle idee diverse, magari vengono fuori delle interpretazioni diverse, delle possibilità diverse, invece no, la si deposita nottetempo e poi dopo si sta a guardare cosa succede, perché così almeno il dibattito è meno importante. Volete meno dibattito? Ne otterrete di più.
Noi ovviamente voteremo contro.
Presidente - Consigliere Manfrin, cerco di recuperare al più presto la nota. Consigliere Di Marco, a lei la parola.
Di Marco (PA) - Solo una precisazione: io ho detto che ci ha anticipato quello che ha detto in aula. Il Presidente ci ha solo anticipato quello che ci ha detto in aula, non di più, e quello ci ha rassicurati. Perciò non c'è stata nessuna violazione né del Presidente del Consiglio, né niente. Ci ha anticipato 20 minuti prima che lo dicesse in aula, perciò non arrampichiamoci su vetri.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Intervengo non soltanto in dichiarazione di voto sul sub-emendamento e sull'emendamento, ma metto insieme il filotto di emendamenti e di sub-emendamenti per rappresentare la nostra posizione. Io non sono intervenuto sul punto precedentemente, lo faccio ora per una motivazione molto semplice: oggettivamente, quando ho dei dubbi o quando non ho delle certezze, evito di inserirmi in discussioni complesse, a maggior ragione che la materia, che sia giuslavoristica, previdenziale o quant'altro, è una materia complessa sempre e comunque, e sappiamo che sarà un problema non soltanto di quest'emendamento, ma in realtà nel breve o nel medio periodo ce ne renderemo conto a livello di finanze nazionali, perché emendamenti che arrivano in legge finanziaria da qualsiasi parte politica nazionale è anni che arrivano e molto probabilmente si sta soltanto tacconando il problema e prima o poi esploderà, ma questo è un discorso molto più complesso da affrontare in quest'aula.
Noi abbiamo sottoscritto i sub-emendamenti con le altre forze di opposizione principalmente per un motivo: oggettivamente noi ci siamo trovati nella giornata di ieri, in parte l'ho già detto questa mattina e lo ripeto, degli emendamenti che, a una prima analisi, soprattutto nel testo, sembrano estremamente semplici, ma poi, quando uno va a leggerne effettivamente i contenuti della relazione, e non soltanto, si apre un mondo di dubbi, certezze non ce ne sono, soprattutto sugli impatti e su quello che possono portare. Io non do né ragione, né torto agli uni e agli altri, io dico che non c'è stato il tempo - e mi spiace anche in parte forse la volontà - di approfondire un tema complesso e difficile. La nostra posizione non è quella di fare delle ulteriori audizioni per cercare di mettere gli uni contro gli altri in Commissione e quant'altro, è capire, perché, da questo punto di vista, gli effetti sono incerti oppure rischiano di essere certi, purtroppo, solo per alcuni.
Oggettivamente quindi da parte nostra non ci sarà il voto favorevole agli emendamenti del Governo, lo dico e lo ripeto, non è una bella cosa, ma soprattutto dal punto di vista anche del lavoro in aula trovarsi emendamenti all'ultima ora di questa portata, perché non è una portata banale, e sosterremo invece i sub-emendamenti che abbiamo votato.
Ripeto: la nostra posizione probabilmente non è sostenuta come quelle di altri colleghi rispetto a delle certezze, la nostra è una posizione di ragionevolezza rispetto al fatto che non c'è stata data la possibilità di approfondire e di analizzare quello che potrebbe essere effettivamente un problema serio.
Presidente - Consigliere Baccega, a lei la parola.
Baccega (FI) - Il collega di Pour l'Autonomie probabilmente ha avuto una notte pesante e credo che non abbia percepito le perplessità che arrivano dall'opposizione. È vero che nell'emendamento arrivato all'ultimo secondo di ieri pomeriggio si parla di novellato, data di entrata in vigore della legge di bilancio dello Stato per l'anno 2025, ma questi emendamenti sono arrivati ieri pomeriggio. Il disegno di legge 173, in tutta la sua articolazione, non cita neanche una volta un comportamento di quel tipo, un riferimento a quel disegno di legge ed è preoccupante perché qui poi, a pensar male, si fa anche peccato ma spesso si indovina.
Noi, come abbiamo fatto altre volte - e il collega Guichardaz sicuramente lo potrà confermare -, abbiamo avuto modo di confrontarci con i nostri Ministri, con i nostri collaboratori a livello nazionale e a livello romano. Domenica avevamo qui il ministro della Pubblica Amministrazione, l'onorevole Zangrillo, al quale avremmo potuto sottoporre anche solo un quesito per capire come ci si poteva muovere in quest'ambito. Io non ci credo che la Valle d'Aosta non possa derogare rispetto a quel percorso, come ha detto bene il collega Manfrin poco fa, non ci crediamo, non ci crediamo e andiamo avanti in quella direzione! Abbiamo l'autonomia, in quel senso va giocata e gestita in quel modo...
(intervento dell'assessore Caveri fuori microfono)
...non mi mandi a "fan culo" perché lei non mi deve mandare a "fan culo", va bene? Lei non si permetta di mandarmi a stendere così, perché io sono sempre stato molto educato con lei, chiaro? I rapporti che noi abbiamo sempre cercato di mantenere in modo estremamente collaborativo e positivo anche con Roma possono proseguire. Il fatto che ci abbiate dato questi emendamenti di peso, fortemente di peso per la collettività valdostana in qualche modo ci dice che... non siamo d'accordo né a votarli, né a proseguire un percorso di questo tipo.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Due aspetti: il primo, credo che il modo di far politica non è per tutti lo stesso, e neanche l'approccio verso delle responsabilità che competono a chi governa e chi ha un quadro della situazione che deve essere molto chiaro, soprattutto nei confronti e nel rispetto a chi questi provvedimenti sono destinati; l'altro è una questione di tempistica, a sentirla qua, sembra che le cose siano arrivate dieci minuti prima. Queste cose sono frutto di un percorso che è iniziato con un confronto con le associazioni sindacali e che è stato riportato in aula nel momento del confronto in Commissione dicendo che si stava lavorando sulla verifica di determinate situazioni che si sono rese chiare nel momento in cui è arrivata la risposta da parte dell'INPS nella giornata di lunedì mattina, che ci ha permesso di fare un ulteriore confronto con le associazioni sindacali, che hanno fatto a loro volta delle verifiche, e lo ribadisco, a livello nazionale per verificare quelle che potevano essere le potenziali soluzioni che avevamo anche cercato di condividere in qualche modo. Questo confronto voleva darci una visione complessiva e un confronto con chi aveva sollecitato quest'aspetto, perché la norma dello Stato è molto chiara, l'intento della norma statale che vale a livello nazionale è molto chiaro: vuole spostare in avanti la possibilità da parte degli enti pubblici del pensionamento anche acquisiti gli anni di contribuzione effettivi per non caricare ulteriormente l'INPS, questo è palese.
Collega Baccega, che vedo che si è prenotato, se vuole dare una mano ai lavoratori e non solo ai lavoratori valdostani probabilmente, può attivarsi con il suo entourage di Ministri. Noi, dal nostro punto di vista, vogliamo essere molto onesti nei confronti delle nostre scelte e le nostre possibilità di intervento e anche molto onesti nei confronti del Governo nazionale, perché, nel momento in cui ci sono delle competenze che non sono nostre, noi non ce le arroghiamo queste competenze, lavoriamo per poterle acquisire, laddove è possibile, per portare avanti all'interno delle nostre competenze le cose che possono essere utili al nostro territorio, ma, se pensiamo di fare politica dicendo delle cose che sappiamo che non possiamo realizzare, questo non è il nostro modo di farlo.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Presidente Testolin, io apprezzo molto il suo tono, lei mi conosce bene perché abbiamo per anni collaborato insieme e sa benissimo che mi sono sempre posto all'attenzione di coloro che, anche solo come interlocuzione, si ponevano in modo pacato, ma credo che questo percorso che voi avete adottato... purtroppo noi non siamo presenti in II Commissione, forse avremmo dovuto venirci più spesso nel momento in cui si trattava questo disegno di legge, quello che credo che avrebbe potuto avere un senso è anche un ulteriore confronto in Commissione.
Qualcuno sta dicendo: "Perché tutta questa fretta nell'andare nella direzione di?". Io credo che la fretta non porti mai bene da nessuna parte, quindi non è questo il tema: il tema è che avremmo potuto in qualche modo avere più chiarezza e magari avere dei toni più simpatici anche nel dialogo con l'assessore Caveri, con il quale mi scuso per avere in qualche modo alzato il tono, ma lei mi ha mandato a stendere...
(intervento dell'assessore Caveri fuori microfono)
...il gesto era emblematico, comunque... va beh...
Io volevo semplicemente sottolineare che, come abbiamo dimostrato in altri ambiti, in altri settori, abbiamo sempre cercato di collaborare per il bene della Valle d'Aosta, anche dai banchi dell'opposizione.
Presidente - La parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Per ringraziare anch'io ovviamente il Presidente della Regione per il chiarimento che ha voluto dare, al netto di tutto, per assicurarlo sul fatto che nessuno vuole fare politica dicendo qualcosa che non è, però, vede, io le voglio stimolare una riflessione, lei dice che è impossibile, che le cose stanno come dice lei. Io credo che non ci sia nessuna difficoltà, Presidente, a ritirare questa norma, a confrontarci in Commissione, noi abbiamo il tempo di confrontarci anche con i nostri rappresentanti a livello nazionale per verificare che effettivamente sia così, per informare i tecnici su quello che sta avvenendo, dopodiché trovarci qui con le carte in mano e dire: "Guardi, Presidente, sa che c'è? Aveva ragione lei" oppure magari con lei che ci dice: "Sapete che c'è? Effettivamente una strada c'è, avete ragione voi". Credo che, a fronte di un confronto di questo tipo, non ci siano possibilità, sia assolutamente legittimo, invece qui no però, Presidente, pare proprio che ci sia la volontà di dire: "Sapete che c'è? Questa è la norma, mangiatevi questo pappone, se vi va bene, bene, sennò tant pis". È questo il problema, Presidente, il fatto che una norma - l'ha detto bene il collega Aggravi - di questa portata ci venga scaricata il giorno prima e si pensi che poi il giorno dopo si possa tranquillamente passare all'esame non di una modifica di una parola, di una data, di un qualcosa effettivamente fisiologico, che può essere magari un errore che può essere sorto o una modifica al volo di una parola scritta male o di un riferimento sbagliato, ma semplicemente di andare a esaminare una cosa di questo tipo senza poter avere il tempo di poterlo fare in maniera adeguata. Noi il tempo non l'abbiamo avuto. Noi rimaniamo dell'idea che ovviamente la necessità sia quella di poterla esaminare e poi, una volta che potremo esaminarla, se sarà esaminata, allora a quel punto ognuno potrà riconoscere se avrà sbagliato, avrà sbagliato, se avrà ragione, avrà ragione. Noi rimaniamo di quest'opinione, se voi invece siete convinti che tutto quello che fate è giusto, andate avanti. Secondo noi, andate avanti male.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Per rispondere al Presidente, noi ieri, dopo aver ricevuto gli emendamenti, più o meno un'oretta dopo, abbiamo ricevuto una nota sottoscritta da SAVT, UIL e CONAPO, che sosteneva questo: "Verrà proposto un emendamento all'articolo 64 della medesima norma che in Commissione consiliare non è stato discusso. Detto emendamento proviene dalla componente tecnica dell'Amministrazione, la quale sostiene che non si possa che allinearsi alle previsioni dello Stato rispetto al collocamento a riposo del pubblico impiego". Dopodiché fa degli esempi e dice: "L'alternativa che propongono i sindacati UIL, UIL FPL, CONAPO e SAVT FP è quella di mantenere le due previsioni di uscita e attendere che sulla norma si esprimano nelle sedi competenti, sarebbe una tutela importantissima e soprattutto si tratterebbe di esercitare fino in fondo le nostre competenze. Qualcuno sostiene che non abbiamo competenze previdenziali; ebbene, trattasi di un maquillage sdoganato ad arte considerato che collocare a riposo un dipendente non significa costringerlo ad andare in pensione e, laddove decidesse di farlo, scontato, il suo diritto all'assegno è sancito dallo Stato, semplicemente potrebbe proteggerlo da un calcolo deficitario della pensione che lo accompagnerebbe sino al fine vita.
Quello che io le voglio rappresentare è che, se abbiamo dubbi noi che l'abbiamo visto alle ore 15:38, non ci occupiamo di materia contrattuale nel nostro lavoro, ma anche alla luce di quello che lei ha detto oggi rispetto alla nota dell'INPS: "ci poniamo dei problemi", ma se gli stessi sindacati lo dicono ed è il loro mestiere, cioè, se si spingono a dire a tutti i Consiglieri regionali - perché questa è una nota che è arrivata a tutti i Consiglieri regionali - una cosa di questo tipo, io fermerei un attimo questi emendamenti, cercherei veramente di dipanare questo dubbio, dopodiché li potete ripresentare in un secondo momento. Nessuno mette in dubbio... che poi magari avete sostanzialmente ragione, quindi non si pone il problema e magari a quel punto viene addirittura votata all'unanimità una cosa di questo genere. Dubito, perché comunque noi siamo profondamente contrari a questa norma, però non si sa mai. Dall'altra parte io dico: ma se gli stessi sindacati hanno dei dubbi... li ha espressi, dice che è competenza nostra, lo dicono loro, quindi sinceramente... evidentemente, se dicono una cosa del genere, è perché qualche approfondimento lo avranno fatto. Noi con quei sindacati non ci abbiamo parlato perché sinceramente le audizioni su questi emendamenti non sono state fatte, quello che vi chiediamo, per cortesia, è di non votare o, meglio, di votare il sub-emendamento che sopprime quanto avete proposto e poi magari lo ripresentate fra un tot di mesi con l' assoluta certezza che quello che state portando avanti è corretto, perché è normale che, nel momento in cui voi porterete questa norma, per lo Stato non solo non ci saranno problemi, ma saranno anche contenti, ci mancherebbe, ma, visto che gli stessi sindacati pongono dei dubbi, forse in qualche modo varrebbe la pena fare una piccola riflessione. Dopodiché il collega Di Marco ha detto che i suoi dubbi sono stati tutti dipanati, quindi immagino che questa riflessione non ci sarà, però l'invito che vi faccio nuovamente è almeno provare a vedere se sotto questo punto di vista riusciamo a chiarirci rispetto a questi tre emendamenti.
Sinceramente fare del populismo sulla pelle di lavoratori è la cosa peggiore che possa esserci, quindi, sotto questo punto di vista, bisogna cercare però perlomeno di uscire da quest'aula e di essere sicuri che siamo contrari alla norma, ma si doveva fare così, ed è possibile, ci mancherebbe, piuttosto che dire: siamo contrari e si poteva non fare così, che è una cosa ben diversa.
Presidente - Ci sono altri interventi? Metto in votazione innanzitutto il sub-emendamento abrogativo dell'emendamento n. 3. Lo mando via WhatsApp adesso, intanto votiamo. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
Il sub-emendamento non è approvato.
Passiamo ora alla votazione dell'emendamento n. 3, che introduce l'articolo 8bis. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 30
Favorevoli: 19
Contrari: 11
Astenuti: 5 (Aggravi, Brunod, Lucianaz, Planaz, Restano)
L'emendamento n. 3 è approvato.
Metto ora in votazione il sub-emendamento n. 2 della minoranza, che sopprime l'emendamento n. 4 del Presidente della Regione. Metto in votazione il sub-emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
Il sub-emendamento non è approvato.
Metto ora in votazione l'emendamento n. 4 del Presidente della Regione, che introduce l'articolo n. 8ter. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 30
Favorevoli: 19
Contrari: 11
Astenuti: 5 (Aggravi, Brunod, Lucianaz, Planaz, Restano)
L'emendamento è approvato.
Metto ora in votazione l'emendamento n. 4 della Lega, che introduce l'articolo n. 8bis. Ha chiesto la parola la consigliera Foudraz, ne ha facoltà.
Foudraz (LEGA VDA) - Veniamo all'ultimo emendamento presentato dal gruppo Lega Vallée d'Aoste a questo disegno di legge. Praticamente si vuole fare una piccola variazione all'articolo 70 intitolato: "Attività compatibili per i dipendenti". L'articolo 70 della legge regionale 22/2010 prevede quali siano le attività compatibili extra impiego per le quali il dipendente può svolgere, senza necessità di preventiva autorizzazione, la propria prestazione. Al comma 1, lettera a), del citato articolo si citano le collaborazioni a giornali, riviste, enciclopedie e simili. Con l'emendamento in questione si vuole aggiungere, dopo la parola "enciclopedie", le parole "piattaforme web"; questo perché? In considerazione dell'evoluzione tecnologica in campo digitale, si rende necessario un adeguamento con le parole appena pronunciate appunto dopo la parola "enciclopedia".
Presidente - L'emendamento è stato illustrato. Ci sono interventi? Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Solo per dire che voteremo l'emendamento.
Presidente - Metto in votazione l'emendamento n. 4 della Lega che introduce l'articolo 8bis. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
L'emendamento è approvato all'unanimità.
Passiamo ora all'articolo n. 9, lo metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 21
Favorevoli: 19
Contrari: 2
Astenuti: 14 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)
L'articolo n. 9 è approvato.
Metto in votazione l'articolo n. 10. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 22
Favorevoli: 22
Astenuti: 13 (Aggravi, Brunod, Distort, Foudraz, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)
L'articolo n. 10 è approvato.
All'articolo n. 11 vi è il sub-emendamento 3 della minoranza legato all'emendamento n. 5 della Presidenza della Regione. Metto in votazione prima il sub-emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
Il sub-emendamento non è approvato.
Metto ora in votazione l'emendamento n. 5 della Presidenza della Regione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 30
Favorevoli: 19
Contrari: 11
Astenuti: 5 (Aggravi, Brunod, Lucianaz, Planaz, Restano)
L'emendamento è approvato.
Metto ora in votazione l'articolo n. 11. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 30
Favorevoli: 19
Contrari: 11
Astenuti: 5 (Aggravi, Brunod, Lucianaz, Planaz, Restano)
L'articolo n. 11 è approvato.
Metto ora in votazione l'articolo n. 12. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)
L'articolo n. 12 non è approvato.
Abbiamo finito l'articolato, adesso vi è la votazione del disegno di legge nel suo insieme. La parola alla consigliera Minelli per dichiarazione di voto.
Minelli (PCP) - Per dichiarazione di voto, non siamo intervenuti sui singoli articoli, la collega Guichardaz, nel suo intervento di questa mattina, ha fatto una carrellata ampia e strutturata della posizione su questo disegno di legge.
Devo dire una cosa: ieri pomeriggio, quando sono arrivati quegli emendamenti e poi poco dopo anche la nota dei tre sindacati, probabilmente con una certa dose di ingenuità che, nonostante tutto, mi rimane addosso, io - e la collega lo sa perché glielo ho scritto - mi sarei aspettata che qualcuno della maggioranza oggi ci avesse detto che il disegno di legge era rinviato. Mi aspettavo proprio questo, l'ho scritto dicendo: "Non stiamo a chiederlo noi perché è talmente grossa la portata di questa cosa e porrà dei problemi che, di fronte a una situazione del genere, sarebbe - io l'ho pensato così - sensato, sarebbe dignitoso e rispettoso anche rinviare l'approvazione del disegno di legge". Io credo che si sarebbe fatta una bella figura, ma non nei confronti della minoranza, perché non è quello l'obiettivo, nei confronti dei dipendenti del comparto, nei confronti delle associazioni sindacali, nei confronti dei lavoratori che si trovano a dover affrontare una situazione estremamente complessa. Poi che ci sia all'origine di tutto questo una norma che è stata votata a livello nazionale è una cosa di cui noi siamo perfettamente consapevoli, è stato detto, la collega lo ha ricordato, però io credo che quella nota dura e anche un po' sbigottita che ci è arrivata ieri la dice lunga sul clima fuori di qui fra le persone che devono affrontare una situazione reale e concreta, quindi sono rimasta un po' stupita, ma ormai ogni tanto mi stupisco e non finirò di farlo fino alla fine su tutta una serie di cose perché così è.
Vorrei dire alcuni pensieri su certi articoli su cui alla fine un po' perché il discorso è globale, non ci si è molto soffermati, ma credo che siano -tornando all'impatto che hanno poi sulle persone - abbastanza significativi. Ritengo molto negativa e impattante la previsione dell'obbligo, a partire dal 1° gennaio 2026, della PEC per tutti i candidati alle prove concorsuali al fine di velocizzare le comunicazioni tra candidato e Amministrazione. Se questo può avere un impatto positivo per gli uffici regionali, e lo comprendiamo anche, si tratta senz'altro di un onere eccessivo, per esempio, per un giovane che cerca di entrare nel mercato del lavoro del comparto pubblico.
Altra cosa che non riesco assolutamente a condividere è la soppressione dell'incarico per il Dirigente dell'Osservatorio economico; è stato detto oggi dal Presidente che è una soppressione di incarico fiduciario, ma non della figura in sé. È stata una risposta che non ho ben capito, ma la mia preoccupazione sul fatto che si vada a eliminare una figura del genere resta tutta, considerato quello che è stato dimostrato negli anni, e cioè l'importanza che riveste l'Osservatorio economico, che è uno, a mio avviso, degli organismi, forse dei pochi organismi, che svolge una funzione estremamente complessa, articolata e utile per la conoscenza della nostra realtà e il lavoro un po' di tutti quanti. Mentre viene eliminato quel posto, vengono mantenuti i posti fiduciari del Comandante e del Vicecomandante del Corpo forestale e questa cosa, trattandosi di ruoli che sono tecnici, è una cosa che, dal mio punto di vista, non si capisce bene.
Sulla questione dei concorsi da dirigente si parla di prove volte a misurarne le capacità e non solo le competenze, e questo ci può anche stare, ma non si capisce come saranno svolti questi concorsi, se per singoli posti o per aree, cosa che - l'ho già detto anche in Commissione - riterrei più opportuna. Ci sono poi altre questioni, ci sono anche alcuni articoli che potevano essere presi in considerazione se ci fosse stata una spiegazione un pochino più articolata ma di sicuro, nel complesso, su un disegno di legge come questo e con gli ultimi sviluppi di ieri non è proprio possibile votare.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Una breve dichiarazione di voto. Molto ho già cercato di rappresentare, a nome di Rassemblement Valdôtain questa mattina nella discussione generale, ho cercato, forse partendo anche un po' da molto in là, però era corretto rispetto a tutta una serie di passaggi e di contributi che modestamente abbiamo comunque cercato di portare in Commissione dove è stato fatto un lavoro anche utile per capire alcuni passaggi.
Rispetto alla parte storica, quello che poi è stato il testo, abbiamo rappresentato tutta una serie di dubbi e di incertezze che si sono poi manifestate nel voto dell'articolato con il voto di astensione, che nel complesso sarà il nostro voto a chiusura di questo disegno di legge. Abbiamo però votato l'articolo 7, la parte delle sezioni del contratto, perché, come abbiamo avuto modo di dire nella presentazione della proposta di legge 160 sull'area autonoma contrattuale della Polizia locale, comunque, pur non avendo raggiunto quell'obiettivo, qualcosa si è ottenuto e quindi abbiamo comunque voluto manifestare la nostra adesione a questa soluzione, così come anche all'integrazione presentata con l'emendamento relativo alla protezione civile.
Non abbiamo voluto fare polemiche, o comunque abbiamo sicuramente criticato le modalità di presentazione e, a nostro giudizio, di mancanza di approfondimento perché parto da un principio: se si chiede una condivisione complessiva, ovviamente il metodo deve essere diverso e necessariamente deve coinvolgere realmente tutti e non può avvenire all'ultimo minuto in aula. Questo non lo dico soltanto su quest'emendamento su questo disegno di legge, ma chi mi ascolta sa che lo dico ogni volta, soprattutto su dei provvedimenti che possono cambiare le sorti anche della vita di certe persone. Al di là di questo, rinnoviamo il fatto che questo disegno di legge sono delle modifiche, non è una vera riforma, vedremo come si declinerà e soprattutto ci auguriamo che su alcuni punti, in particolare rinnovo la critica per quello che riguarda il controllo interno e l'eventuale potenziamento di un vero controllo di gestione, che, a nostro giudizio, manca e su questo magari torneremo prima della fine della legislatura e qualche contributo in più cercheremo di darlo come abbiamo già fatto, nel complesso ci asterremo su questo provvedimento di legge.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - Credo sia del tutto evidente dai nostri voti e dalle mie dichiarazioni già in discussione generale, perché già avevo comunque idea di come sarebbe andato tutto il dibattito, quindi la bocciatura di tutti gli emendamenti, anche quegli emendamenti che vanno ad agevolare i piccoli Comuni che vengono spesso evidenziati, spesso ricordati all'interno del dibattito del Consiglio regionale, anche piccoli emendamenti che andavano in qualche modo a valorizzare le realtà comunali vengono assolutamente non presi in considerazione. Sotto questo punto di vista, quindi, se ci fossero stati dei dubbi... il voto sui singoli articoli ha ben evidenziato la posizione del nostro gruppo come dicevo soprattutto rispetto alla questione della mobilità, perché è assolutamente lesiva rispetto ai lavoratori, ci sono delle discriminazioni piuttosto evidenti e poi tutta la normativa portata all'ultimo rispetto al collocamento a riposo non ci vede assolutamente né convinte, né d'accordo rispetto alla posizione di questo Governo.
Bene invece quanto dichiarato dal Presidente, ossia che il Capo dell'Osservatorio è stato solo tolto dagli incarichi fiduciari, quindi non sarà il presupposto per l'eliminazione di quella posizione, noi lo accettiamo e lo apprendiamo con fiducia. Sotto questo punto di vista, pensavamo che invece si ipotizzasse di togliere quella posizione dirigenziale. Va benissimo che quindi non venga tolto, anche perché quel dirigente è assolutamente incardinato sotto la Prefettura e, rispetto ad altri incarichi fiduciari, pensiamo a Roma e a Bruxelles invece che sinceramente continuano a restare, ci chiedevamo come mai, ma in qualche modo il Presidente ha risposto.
Rispetto alla semplificazione del francese, io credo che lo capiremo cammin facendo, ma io di grandi semplificazioni non ne vedo, vedo semplicemente delle prove messe ogni tre mesi che vedremo anche quante persone cercheranno di affrontare, quando, ripeto, ci sono altri percorsi che danno assolutamente le stesse garanzie, anche perché il francese è a scadenza, a meno che tu non sia un dipendente di ruolo, quindi anche sotto quel punto di vista voglio vedere il giovane che si mette a fare un esame di francese per magari non fare nemmeno un concorso di qui a cinque anni;
dopodiché, come dicevo, ci sono dei passaggi assolutamente lesivi che non ci possono vedere d'accordo e che quindi ci porteranno a votare contro questo disegno di legge.
Presidente - Consigliere Marquis, a lei la parola.
Marquis (FI) - Anche da parte nostra due considerazioni in dichiarazione di voto, dove confermiamo, a seguito di tutte le ragioni che abbiamo già espresso in discussione generale, e per quanto emerso anche nella discussione dei singoli emendamenti, che non possiamo condividere il disegno di legge che è stato sottoposto all'attenzione del Consiglio, perché riteniamo sostanzialmente che non abbia i contenuti dovuti per dare quell'impulso necessario alla riorganizzazione politico-amministrativa del comparto unico. In estrema sintesi, crediamo che ci fosse l'esigenza di una riforma più forte, più coraggiosa e più significativa per cercare di innovare l'azione della Pubblica Amministrazione e tenerla adeguata al passo dei tempi. Riteniamo infine che con quest'iniziativa non si riuscirà sicuramente, tramite la riorganizzazione, a riportare l'avanzo di amministrazione nei limiti di accettabilità, per questa ragione il nostro voto sarà contrario.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Foudraz, ne ha facoltà.
Foudraz (LEGA VDA) - Semplicemente per dichiarazione di voto. Il nostro sarà un voto contrario alla luce di tutte le criticità emerse stamattina e nel corso della seduta di questo pomeriggio.
Presidente - Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Niente di nuovo sotto il cielo. Siamo in un periodo preelettorale che evidentemente condiziona ulteriormente quella che è una necessità di aggrapparsi a qualsiasi tipo di valutazione, qualsiasi tipo di interpretazione, anche qualche volta non proprio coerente con i percorsi che le norme sottopongono, quindi non ci rimane che dire che l'Amministrazione ha bisogno di andare avanti, di scelte che devono essere portate avanti con attenzione, con il lavoro, con la professionalità dei nostri uffici, con lavori che arrivano anche da lontano. Questo è un lavoro che è frutto anche di un confronto con l'Università Bocconi che ci ha dato delle indicazioni che si è cercato di mettere a terra, andando a identificare alcuni punti che possono agevolare la riorganizzazione all'interno della nostra Amministrazione. Abbiamo dovuto, nostro malgrado, prendere atto di decisioni che sono avvenute anche in altri contesti a livello nazionale, ce ne siamo fatti carico, però sempre con una caratteristica che ci è propria: quella che non ci sottraiamo né al lavoro, né alle responsabilità che il fatto di governare comporta.
Siamo comunque soddisfatti di un percorso che è durato due anni e mezzo-tre anni che ci ha portati fino qua con la presentazione di un disegno di legge al mese di dicembre scorso, siamo quasi ad aprile, quindi penso che il tempo anche per calare delle osservazioni più puntuali ci sia stato. Non sempre però c'è la volontà da parte di chi critica di porsi dalla parte della proposta perché la proposta ha sempre dei lati positivi e dei lati negativi. Tendenzialmente l'essere umano fa suo tutto quello che piace e fa degli altri tutto quello che non piace. Questo è un punto di vista che è caratteristico e tipico di chi non prende mai delle decisioni, noi le decisioni vogliamo prenderle anche quando sono non troppo comode.
Presidente - Non vedo altre richieste di intervento. Metto in votazione il disegno di legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 30
Favorevoli: 19
Contrari: 11
Astenuti: 5 (Aggravi, Brunod, Lucianaz, Planaz, Restano)
Il disegno di legge è approvato.