Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3557 du 17 avril 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3557/XVI - Interpellanza: "Azioni per evitare la diffusione della peste suina africana in Valle d'Aosta".

Bertin (Presidente) - Punto n. 42. Ha chiesto la parola il consigliere Ganis, ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - La nostra iniziativa riprende una serie di interpellanze presentate dal nostro gruppo, in particolar modo l'iniziativa avente come oggetto: "Intendimenti in merito alla gestione della specie cinghiale per l'implementazione di sorveglianza e monitoraggio della peste suina", tenuto conto del diffondersi in maniera incontrollata della peste suina nelle regioni vicine a noi, come Piemonte e Liguria. Ricordo che la PSA è una malattia virale, contagiosa e spesso letale, che colpisce i suini, i maiali e i cinghiali, una malattia altamente pericolosa per la quale si metterebbero in atto delle misure restrittive su tutto il territorio. Per questo motivo, al fine di controllare ed eradicare la PSA, sono state messe in atto una serie di misure urgenti, una di queste è il piano di controllo ai cinghiali, che ha come obiettivo quello di ridurre la specie del cinghiale nel nostro territorio, prelevandone circa l'80% della popolazione, grazie appunto all'impiego di agenti forestali e cacciatori formati. Tra l'altro, la novità inserita nel calendario venatorio 2023-2024 è stata quella di lasciare aperta la caccia al cinghiale fino al mese di giugno, al fine appunto di prevenire il diffondersi della PSA nel nostro territorio.

Tornando alla finalità di quest'iniziativa, vorrei evidenziare che nel mese di aprile tra la Liguria e il Piemonte sono stati segnalati nuovi casi di PSA, per un totale di 1.400 positività accertate.

Evidenziato che la malattia può rappresentare un danno economico per aziende che operano nel settore della zootecnia e nel settore agroalimentare, già messo in ginocchio dalle molteplici normative di matrice europea, e il nostro gruppo lo ricorda spesso, il sottoscritto interpella l'Assessore competente per conoscere: "se si intenda potenziare l'attenzione sull'introduzione dei prodotti potenzialmente infetti come carne, salumi di suino nella nostra regione e in che modo" e "se ad oggi il controllo della spesa del cinghiale e il prolungamento della caccia abbiano svolto un ruolo importante al fine di evitare una diffusione della PSA nella nostra regione".

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Confermiamo innanzitutto che la Valle d'Aosta è ad oggi indenne dalla peste suina africana. Lo scorso 24 gennaio, a margine dell'incontro del gruppo operativo territoriale, con il collega Carrel abbiamo incontrato il Commissario straordinario per la peste suina africana e la Dirigente del Ministero della salute. In tali circostanze è emerso come tutte le attività previste dal piano nazionale di contrasto alla diffusione della peste suina africana siano state regolarmente eseguite, in particolare riguardo alla sensibilizzazione dei cittadini al prelievo venatorio programmato dei cinghiali e alla sorveglianza sul territorio delle carcasse. Tra i punti di forza, con il Dipartimento dell'ambiente del collega Sapinet, vi sono la sinergia tra il Corpo forestale, i cacciatori e l'attività di comunicazione.

Successivamente, per rafforzare l'attenzione sull'introduzione nella nostra regione di prodotti potenzialmente infetti come carne e salume di suino, il 6 febbraio scorso si è svolto un incontro del Gruppo operativo territoriale. Durante l'incontro, insieme alle competenti strutture di Igiene degli alimenti di origine animale e di Igiene degli alimenti e della nutrizione dell'Azienda USL, con i NAS, cioè il Nucleo Antisofisticazione dei Carabinieri, si è concordato di programmare e coordinare per il 2024 interventi ispettivi e di tracciabilità dei prodotti alimentari. Questi controlli sono svolti in maniera congiunta tra i servizi veterinari, l'Azienda USL e le Forze dell'ordine e si concentreranno sui diversi canali che possono introdurre merci a rischio nel nostro territorio. A titolo di esempio: automezzi che provengono dall'estero con controllo del carico e verifica della presenza di alimenti di origine animale non tracciati; privati che importano merci non tracciate; camion frigoriferi che transitano su strada; arrivi di merci da zone italiane interessate dalla malattia.

Al momento l'Istituto zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta sta svolgendo le puntuali attività di ricerca e diagnostica in ambito di peste suina africana e non solo. In prospettiva la Sezione di Aosta dell'Istituto zooprofilattico, nella nuova sede di Châtillon appena acquisita, potrà implementare le proprie funzioni in ambito di sanità e benessere dell'animale e sicurezza alimentare.

Si rammenta che la Sezione territoriale valdostana dell'Istituto zooprofilattico riveste infatti un ruolo fondamentale a livello nazionale perché ospita il Centro di referenza nazionale per le malattie degli animali selvatici. Con la nuova sede di Châtillon, dopo tanta fatica e con lungimiranza, l'Istituto zooprofilattico potrà quindi dare maggiore sviluppo all'attività di diagnostica, ricerca, divulgazione e organizzazione di eventi formativi inerenti alle malattie della fauna selvatica.

Rispetto al secondo quesito, riportiamo il contributo reso dall'Assessorato dell'agricoltura e risorse naturali del collega Carrel, che ringraziamo. Per il piano di depopolamento della specie cinghiale, dal 2022 è stato incrementato il numero delle uscite del personale del Corpo forestale per l'attività di controllo, per le quali è stato chiesto l'aiuto dei cacciatori. Nel 2023, per la caccia di selezione, è stato prolungato il periodo venatorio nei mesi di febbraio e marzo. Questo ha portato a un aumento del 10% del numero dei cinghiali abbattuti tra attività venatoria e di controllo rispetto al 2022. Ciò ha inoltre determinato un aumento del 30% del prelievo nelle giurisdizioni forestali di Châtillon, Verrès e Pont-Saint-Martin in quanto comuni maggiormente esposti al rischio perché confinanti con il Piemonte. Nel 2024 il periodo venatorio con la caccia di selezione al cinghiale è stato ulteriormente prolungato fino al mese di giugno: sarà sospeso soltanto nei mesi di luglio e agosto per non avere impatti sulla stagione turistica, mentre l'attività di controllo continuerà anche nei mesi estivi. Nei primi tre mesi del 2024 è stata ulteriormente aumentata l'attività di controllo che ha portato a un maggior numero di abbattimenti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tali attività rimangono assolutamente fondamentali per il contenimento della specie del cinghiale sul territorio regionale. Le stesse si riferiscono al piano straordinario di cattura, abbattimento e smaltimento di cinghiali, ad azioni strategiche per i piani di eradicazione nelle zone di restrizione della peste suina africana 2023-2028 sottoscritto dal Commissario straordinario lo scorso 7 settembre.

Ringraziando per l'iniziativa di questo tipo, cogliamo l'occasione per fare le felicitazioni alla nuova veterinaria regionale perché è un ruolo assolutamente centrale e ci abbiamo messo circa 4 mesi per trovare un sostituto, nel caso specifico una sostituta, del dottor Ruffier che ringraziamo ancora per l'ottimo lavoro che ha sempre svolto per la Regione Autonoma Valle d'Aosta.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta. Ringrazio anche l'assessore Carrel per aver collaborato insieme all'assessore Marzi. Non posso che essere contento per la particolare attenzione che dimostrate nei confronti di questa problematica. Il Piemonte non è così lontano, lo sapete benissimo che oltre il confine il cinghiale ha la possibilità di spostarsi tranquillamente, quindi basta un non nulla affinché un cinghiale malato possa raggiungere la nostra regione. Per queste ragioni una prevenzione efficiente può rappresentare un ottimo deterrente e abbinata a un piano, come ha detto lei, efficiente e di controllo al cinghiale, può far sì che questa malattia non si diffonda nella nostra regione. Manteniamo quindi alta la guardia e da parte nostra continueremo a vigilare su questa tematica. Siamo senza dubbio appagati che la nostra Regione risulti indenne alla diffusione della PSA e che esistano gruppi operativi di controllo che operano al fine di tutelare i nostri cittadini.