Objet du Conseil n. 3342 du 22 février 2024 - Verbale

Oggetto n. 3342/XVI del 22/02/2024

APPROVAZIONE DI MOZIONE: "IMPEGNO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE A SOLLECITARE IL PARLAMENTO IN MERITO ALL'APPROVAZIONE DELLA PROPOSTA DI LEGGE 'DISPOSIZIONI PER L'ESERCIZIO DEL DIRITTO DI VOTO IN UN COMUNE DIVERSO DA QUELLO DI RESIDENZA, IN CASO DI IMPEDIMENTI PER MOTIVI DI STUDIO, LAVORO O CURA'".

Il Vicepresidente MARGUERETTAZ dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dalle Consigliere Erika GUICHARDAZ e MINELLI e iscritta al punto 54 dell'ordine del giorno dell'adunanza.

Illustra la Consigliera Erika GUICHARDAZ.

Intervengono i Consiglieri PADOVANI, MANFRIN, il Presidente della Regione TESTOLIN, che propone delle modifiche, i Consiglieri Erika GUICHARDAZ, che si dichiara favorevole alle modifiche, e LUCIANAZ.

Prende la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere MALACRINÒ.

IL CONSIGLIO

- con gli emendamenti presentati dal Presidente della Regione TESTOLIN;

- con voti favorevoli venticinque (presenti: trentadue; votanti: venticinque; astenuti: sette, i Consiglieri DISTORT, FOUDRAZ, GANIS, LAVY, MANFRIN, PERRON e SAMMARITANI);

APPROVA

la sottoriportata

MOZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE

PREMESSO CHE:

- l'Art. 48 della Costituzione prevede che il diritto di voto sia riconosciuto a tutti i cittadini e le cittadine che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, e che il suo esercizio costituisce un dovere civico;

- gli Artt. 2 e 3 del D.P.R. 20 marzo 1967, n. 223 e successive modificazioni stabiliscono i soli casi in cui il diritto di voto non è riconosciuto;

- la Corte costituzionale, con la sentenza 12 aprile 1973, n. 39, ha affermato che "per l'importanza che le elezioni politiche rivestono in un regime democratico (?) è certamente, non solo conforme ma voluto dalla Costituzione, che la legge stabilisca tutte quelle misure (?) le quali facilitino l'accesso delle masse popolari alle urne";

PREMESSO INOLTRE CHE:

- ai sensi del D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 (Testo Unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati) e del d.lgs. 20 dicembre 1993, n. 533 (Testo Unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica), così come modificati dalla legge 3 novembre 2017, n. 165 (c.d. Rosatellum), non è prevista la possibilità di esercitare il diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza all'interno del territorio italiano;

- le uniche misure previste per i cittadini domiciliati in un comune diverso da quello di residenza in occasione delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, contenute nelle circolari n.99/2022 e n.100/2022 del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali - direzione centrale dei Servizi elettorali, sono state quelle di agevolazioni tariffarie nell'acquisto di titoli di viaggio;

RILEVATO CHE la legge 27 dicembre 2001, n. 459 ha introdotto la possibilità di esercitare il voto per i cittadini italiani residenti all'estero, possibilità estesa dalla legge 6 maggio 2015, n. 52 anche ai cittadini italiani residenti sul territorio nazionale che si trovano all'estero per ragioni di studio, lavoro o cura;

OSSERVATO CHE:

- secondo il Report "Per la partecipazione dei cittadini – Come ridurre l'astensionismo e agevolare il voto", pubblicato il 14 aprile 2022 da una commissione incaricata dal Dipartimento per le Riforme Istituzionali e dal Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il numero di cittadini domiciliati in un comune differente da quello di residenza sul territorio italiano per ragioni di lavoro e di studio, è di circa 4,9 milioni, approssimativamente un decimo del corpo elettorale;

- già dal 2008, con la nascita del Comitato "Iovotofuorisede", sono partite le prime petizioni nazionali per chiedere l'introduzione per via legislativa del diritto di voto a distanza;

- una normativa per l'esercizio del voto fuorisede è prevista nella legislazione di numerosi paesi europei;

- il Comitato Voto Dove Vivo, costituito nel 2018, ha promosso una campagna di sensibilizzazione sulla tematica del c.d. voto fuorisede, raccogliendo oltre 10mila firme a sostegno di una legge per la regolamentazione del voto nel comune di domicilio. Il lavoro da basso di ragazze e ragazzi ha generato un'adesione massiccia e diffusa con eventi i tantissimi comuni italiani per sensibilizzare il parlamento ad approvare celermente una legge in tal senso;

EVIDENZIATO CHE la Proposta di Legge "Disposizioni per l'esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura", a firma Madia e altri, depositata il 13 ottobre 2022 e approvata il 4 luglio 2023 alla Camera, giace attualmente in attesa di discussione al Senato;

TENUTO CONTO che tale Proposta ha subito, rispetto ai contenuti iniziali, profonde variazioni che rischiano di rendere inefficace gli obiettivi del provvedimento;

CONSIDERATO CHE:

- il vigente assetto normativo crea un paradosso per via del quale il diritto di voto in un luogo diverso da quello di residenza è riconosciuto ai cittadini italiani che si trovano in uno stato estero per ragioni di studio, di lavoro o di cura, ma non ai cittadini che, per le stesse ragioni, sono domiciliati in un comune sul territorio nazionale;

- a fronte del crescente astensionismo – in occasione delle ultime politiche ha votato, nella nostra Regione, solo il 60,59% degli elettori- è incomprensibile il fatto che non sia consentito il voto fuorisede ai cittadini domiciliati in un comune differente da quello di residenza;

- secondo un'elaborazione Openpolis su dati Libro bianco sull'astensionismo e Istituto Cattaneo, risalente al 9 settembre 2022, il 24,8% degli astenuti in Italia prende questa decisione per via di cause di forza maggiore, un dato superiore rispetto a quello di qualsiasi altra motivazione, incluse sfiducia, protesta e disinteresse;

- secondo dati IPSOS relativi alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, la classe d'età nella quale si è riscontrato il tasso di astensione più alto è stata quella tra i 18 e i 34 anni, con una percentuale del 42,7%. Proprio questa fascia di età è quella nella quale si colloca la maggior parte dei cittadini fuorisede.

- più del 60% degli studenti universitari valdostani sono iscritti in atenei fuori regione;

- le note criticità del sistema dei trasporti valdostano rendono ancora più opportuno consentire il diritto di voto fuori sede;

DATO ATTO che, a dimostrazione dell'importanza e del carattere di interesse generale della tematica, una mozione simile è stata recentemente approvata all'unanimità dal Consiglio regionale lombardo e in altri Consigli regionali sarà a breve discussa;

RAVVISATA, altresì, l'importanza di prevedere anche dei sistemi alternativi a quello oggi in uso, che possano rendere più agevole l'esercizio del diritto di voto e l'intero procedimento elettorale, così come già adottati in altri Paesi, peraltro già oggetto di simulazione sperimentale;

IMPEGNA

il Presidente del Consiglio regionale, anche attraverso un coordinamento con i parlamentari valdostani e con la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, a sollecitare il Governo affinché favorisca e promuova l'approvazione urgente di un provvedimento che consenta, già alle prossime elezioni, l'esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura, anche a mezzo di sistemi alternativi rispetto a quello tradizionale oggi in uso, così come adottati in altri Paesi.

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