Objet du Conseil n. 378 du 30 juin 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 378/VII - PROBLEMI CONCERNENTI L'ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DI ASSISTENZA PSICHIATRICA ESISTENTI IN VALLE. (Interpellanza).
PRESIDENTE: Do lettura dell'interpellanza presentata dai Consiglieri Péaquin, Bajocco e Mafrica.
INTERPELLANZA
Già nella riunione del 13 maggio il Consiglio regionale aveva discusso la situazione difficile delle persone colpite da disturbi psichici, sottolineando le disfunzioni presenti nell'organizzazione dei servizi esistenti in Valle.
A clamorosa conferma di una situazione sempre più insostenibile è venuto il grave episodio in cui è stata coinvolta una giovane ricoverata nel reparto psichiatrico dell'ospedale di Aosta.
Preoccupati per le condizioni generali dei servizi psichiatrici in Valle e per la stessa incolumità personale degli assistiti i sottoscritti Consiglieri regionali
INTERPELLANO
l'Assessore alla Sanità per sapere:
1) se è stata promossa un'inchiesta per accertare le responsabilità del grave episodio verificatosi presso il reparto di psichiatria e quali ne sono i risultati;
2) quali misure sono state prese per evitare il permanere di così gravi pericoli per gli assistiti;
3) quali concreti passi si stanno compiendo per andare verso una più efficace organizzazione dei servizi sul territorio.
PRESIDENTE: Illustra l'interpellanza il Consigliere Péaquin che ha la parola.
PEAQUIN - (PCI): Noi siamo favorevoli alla discussione dell'interpellanza, anche perché è già stata rinviata dal passato Consiglio perché l'Assessore era impegnato, mi pare a Pugnochiuso, con Assessori di altre Regioni, per un convegno inerente naturalmente la sanità.
Possiamo affermare che fortunatamente la discussione è stata rinviata perché, altrimenti, avremmo dovuto discutere proprio nel giorno in cui si svolgevano i funerali della povera signorina Nerina Venosta ed io personalmente mi sarei trovato a disagio e non troppo tranquillo nell'affrontare l'argomento.
Dopo le accese polemiche che sono avvenute all'interno della IV Commissione sui problemi dell'assistenza psichiatrica, dopo il sopralluogo che la Commissione ha effettuato all'interno del reparto di psichiatria per vedere qual era la situazione, si è verificato, purtroppo, questo fatto gravissimo.
Ci troviamo di fronte al fatto che da una parte si difende ad oltranza il funzionamento del servizio, dall'altra si rivolgono accuse molto pesanti per le sue disfunzioni. Ecco, noi non sappiamo quale attinenza abbia questo fatto, comunque in realtà ci siamo trovati e ci troveremo in una situazione molto difficile.
Un parente di questa signorina ha chiesto di parlare con la IV Commissione per esporre il suo caso, nonché gli atteggiamenti della famiglia nella richiesta di aiuti e di interventi da parte delle autorità sanitarie sociali della nostra regione. In verità questo signore voleva parlare con tutto il Consiglio... INTERRUZIONE...
PRESIDENTE: Io vorrei sapere solo una cosa, e cioè se il Consigliere Péaquin ritiene di dover o non dover fare nel corso del suo intervento (la stessa cosa vale anche per l'Assessore Rollandin) apprezzamenti sulle persone, se cioè la seduta può continuare a porte aperte oppure no.
PEAQUIN - (PCI): Per quanto mi riguarda non farò nessun apprezzamento sulle persone.
Questo signore voleva avere un incontro per spiegare le difficoltà incontrate dalla famiglia nell'assistenza di Nerina. In realtà c'è stato il giorno stesso un incontro con la IV Commissione e abbiamo potuto sentire e capire che forse si poteva fare di più per venire incontro alle esigenze di questa persona.
Noi, con la nostra interpellanza, vogliamo chiedere, se possibile, che l'Assessore risponda in modo chiaro ed onesto se è stata promossa un'inchiesta per accertare le responsabilità di questo fatto così grave verificatosi nel reparto di psichiatria e se sono state prese iniziative perché non succedano più episodi di questo genere. In definitiva, ancora una volta, vogliamo sapere quali passi concreti si intendono intraprendere per avviare a soluzione questo gravissimo problema.
Un'altra domanda che vorrei fare (non abbiamo elencato le nostre richieste) è se sono state prese delle iniziative in relazione all'area verde; in occasione del sopralluogo della IV Commissione c'era stato un impegno volto a dare più spazio alle persone ricoverate in questo reparto. Si trattava cioè di creare uno spazio per poter uscire, evitando che rimanessero tutto il giorno chiusi in questi locali, che pure si presentano bene, ma sono sempre ristretti.
Abbiamo visto delle persone, alle nove del mattino, in pigiama, di fronte ad un televisore, destinate a rimanervi per tutta la giornata: non sono medico, ma non credo che questo possa portare molto beneficio alla cura degli stessi pazienti. Pertanto, vogliamo notizie anche in questo senso, se cioè sono stati presi provvedimenti per quanto riguarda l'utilizzazione dell'area verde adiacente al reparto di psichiatria.
PRESIDENTE: La parola all'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Rollandin; ne ha facoltà.
ROLLANDIN - (UV): L'osservazione iniziale fatta dal Consigliere Péaquin sul giorno (che coincideva con le esequie della signorina Venosta) in cui si sarebbe discusso l'argomento penso che in effetti sia pertinente. A qualche giorno di distanza si ha modo di poter esaminare con più freddezza i fatti e si può dare una risposta più adeguata ai problemi che più volte sono stati affrontati qui in Consiglio.
Non penso che ci sia da speculare, come non penso che sia stato fatto, su tragedie personali per riproporre dei problemi che sono all'attenzione del mondo politico; in particolare in questo ultimo periodo la discussione su questo tema è particolarmente sentita, particolarmente accesa. Nel corso dell'ultima discussione che era avvenuta in Consiglio sulle richieste che erano state fatte dall'ULCES, era stata posta l'attenzione anche su vari disegni di legge che erano stati presentati filo a quel momento.
Avevo parlato di legge, anziché di proposta di legge, ma non ho detto che era stata approvata dal Paramento, ho detto che era stata approvata dal Consiglio dei Ministri, come in effetti successo. Dai verbali risulta che ho parlato di legge, anziché di disegno di legge, approvato dal Consiglio dei Ministri: questo, lo ripeto, non è chiaramente legge, perché si parla di legge quando è approvata e pubblicata.
Era un disegno di legge che, tra l'altro, è stato oggetto di discussione proprio nella riunione che abbiamo avuto anche a livello di Assessori regionali. A quel momento era stata formata una Commissione ad hoc, d'accordo con la Conferenza dei Presidenti delle Giunte e con la Conferenza degli Assessori alla Sanità, perché ogni proposta di modifica avrebbe dovuto essere esaminata e vagliata a livello regionale. Questa proposta, invece, è passata direttamente all'esame del Consiglio dei Ministri senza un esame preventivo.
Al di là di questo, penso che vada ribadito ancora una volta che più che parlare di modifiche senza una verifica si debba parlare di possibilità di attuazione reale di quelli che sono i dettati di una legge. A questo proposito va detto che, per realizzare quello che è lo spirito di una legge, è necessario poi avere i finanziamenti adeguati per realizzare le opere che sono previste per superare il concetto di ricovero manicomiale.
Tornando al fatto in oggetto, faccio presente che è stata richiesta al responsabile del Servizio una relazione scritta; tale relazione è qui allegata e ne darò copia. Non sto a leggerla perché si entrerebbe nel merito della scomparsa della paziente e, quindi, forse si andrebbe al limite della discussione a porte chiuse, in quanto ci sono anche delle questioni piuttosto delicate.
In questa relazione, fra le altre cose, si dice che la possibilità di intervento in un fatto di questo genere erano pressoché nulle. Si tratta di eventi che possono verificarsi quali che siano le misure di sicurezza; il fatto è avvenuto in tempi molto stretti e, al momento in cui si è verificato l'intervento, le lesioni erano già talmente gravi che si è dovuto ricorrere al Centro Ustionati; purtroppo l'esito è stato poi quello che conosciamo.
Per quanto riguarda le misure da prendere, va detto che le modalità di lavoro sono già sottoposte a verifica e che gli operatori stessi stanno discutendo di questo problema all'interno del reparto per una migliore organizzazione del lavoro.
Purtroppo, lo ripeto, casi di questo genere succedono all'interno e succedono all'esterno della struttura, perché non è così semplice evitare fatti che possono avere delle conseguenze letali.
Prendendo in considerazione quanto richiamato da Péaquin e in ordine all'esigenza di creare un'area verde attorno all'ospedale, a seguito di quel sopralluogo è stata richiesta agli uffici competente una planimetria, in modo che si possa fare un piccolo progetto che preveda la chiusura dell'accesso e del parcheggio che attualmente circondano la struttura del reparto di psichiatria. La planimetria è stata presentata in questi giorni e sulla base dell'ipotesi cui ho fatto cenno verrà richiesta la modifica.
Ho consegnato una copia della piantina che mi è stata presentata ai responsabili del reparto di psichiatria perché verificassero se questo progetto è confacente alle loro necessità. Comunque, questo progetto riprende l'ipotesi dell'uscita dalla parte posteriore del reparto in modo che si possa creare un accesso nell'area adiacente, cioè in quell'area verde che abbiamo visto insieme. Vi darò poi copia della piantina che mi è stata presentata.
Penso che con questo tipo di miglioramento si possa superare il disagio legato all'impossibilità di avere dei momenti di socializzazione, dei momenti di svago all'interno di una struttura che sappiamo essere di dimensioni piuttosto ridotte, tenuto conto dei vincoli cioè dei parametri previsti dalla legge vigente, che sono limitati.
Però, al di là di questi vincoli, si tratta di creare, al di fuori del momento terapeutico acuto una struttura di appoggio. Tutto ciò si risolverà rispettando le possibilità di attuazione di quel piano che verrà presentato in Consiglio e che prevede da una parte i finanziamenti collegati all'impegno di spesa, rappresentato nel bilancio dell'82 e, dall'altra, la realizzazione di quelle opere prioritarie che sono state segnalate in accordo con i Comuni stessi.
Solo allora, ripeto, si potrà avere effettivamente una possibilità di recupero di questi soggetti per quelli che sono dimissibili. E' lo stesso discorso che si fa nelle altre regioni, è lo stesso discorso che si fa nella vicina regione Piemonte con il riciclaggio delle ex strutture manicomiali nelle tre funzioni, terapeutica, lungodegenziale e riabilitativa, in quanto si hanno dei momenti diversi e, quindi, delle strutture che sono diversificate per dare un supporto valido nel momento successivo alla fase acuta della malattia.
Queste sono in sintesi le possibilità e i programmi che la Giunta si è posta e a cui cerca di dare attuazione in accordo con i comuni e con gli operatori. E' un problema che non penso possa essere risolto in tempi brevi, in quanto il discorso se si fanno o meno le strutture dipende dalla possibilità di avere materialmente un punto di appoggio. E' un po' come per il discorso degli handicaps fisici, perché qui stiamo parlando dell'handicap mentale: l'handicap fisico è sentito un po' nello stesso modo; cioè, se non si hanno strutture alternative non si risolve il problema, ed è questo il più grosso appunto che viene mosso dalle regioni al Governo centrale, perché al di là di ripetere in tutte le disposizioni che deve essere superato il momento di ricovero, non si dà la disponibilità di fondi per impegnare adeguatamente strutture al di fuori della struttura ospedaliera.
Infatti, noi impegniamo in questa struttura socio-assistenziale dei fondi regionali, mentre a questo livello dovrebbe esserci a possibilità, soprattutto per la parte riabilitativa, di accedere a dei fondi nazionali.
Voglio sottolineare che tutte le regioni sono nella stessa impasse, tutte le regioni hanno le stesse difficoltà nel superare questi momenti di decentramento terapeutico.
Se non c'è la realizzazione di queste opere, diventa puramente una questione teorica il ripetersi tutte le volte che il momento manicomiale va superato: di fatto esso non si supera senza queste strutture.
PRESIDENTE: La parola al Consigliere Péaquin; ne ha facoltà.
PEAQUIN - (PCI): E' stato detto che a civiltà di un paese si misura dalla capacità di intervenire verso la propria gioventù, verso gli anziani, verso i malati, verso tutte le persone che solo in difficoltà. Da questo punto di vista il Governo non sta dando dimostrazione di grossa civiltà, visto che non è ancora riuscito ad approvare la legge sull'assistenza sociale. E' compito delle regioni, dei comuni, di noi tutti cercare di rimediare a questa grave carenza del nostro Governo centrale.
Io credo che non si possa, sentite le risposte dell'Assessore Rollandin, dichiararsi soddisfatti né insoddisfatti; prendiamo atto di quanto ci è stato detto, anche in attesa di vedere cosa dice la relazione preparata dai responsabili su quanto è successo all'interno del reparto di psichiatria e prendiamo atto che si sta cercando di portare nella nostra Regione una politica sanitaria abbastanza positiva; d'altronde proprio questa mattina la IV Commissione ha dato parere favorevole sul finanziamento di una legge che dà contributi ai comuni per la creazione di strutture. Io credo che vada sottolineato anche un fatto, e cioè che si tratta sì di strutture, ma non solamente di strutture; quella che deve essere messa in discussione è anche la mentalità di tutta la popolazione, a partire dai responsabili politici, del personale sanitario, parasanitario nei confronti del problema generale dell'assistenza, ma, in modo particolare, nei confronti del problema dell'assistenza psichiatrica. Infatti, in troppe occasioni si verifica che esiste una mentalità che guarda a questo tipo di malattia come ad una malattia diversa, senza che si cerchi di individuare e rimuovere tutte quelle cause che portano un individuo a trovarsi in condizione di così gravi e difficili cause che possono essere di diversa natura.
Per quanto riguarda l'area verde ci interessa vedere se anche in questo senso ci sarà la volontà di andare avanti, per dare la possibilità a questi malati di poter passare parte della loro giornata all'aria aperta. Pertanto, attendo che l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale mi rimetta copia della relazione.