Objet du Conseil n. 3119 du 10 janvier 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3119/XVI - Interrogazione: "Stato di conservazione della Collection Cerise custodita presso i locali del Collegio Saint-Bénin di Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 18. Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie Presidente, ringrazio anche i colleghi perché mi danno l'occasione poi di fare un po' il punto della situazione.
"Quale sia lo stato attuale della collezione": la collezione si trova in buono stato di conservazione. Nel corso del 2023 gli uffici della struttura Patrimonio storico artistico hanno incaricato una ditta specializzata di eseguire la disinfestazione dell'intera raccolta appartenuta a François Cerise; in particolare si è provveduto al trattamento delle opere che presentavano attacchi di insetti xilofagi mediante l'utilizzo della tecnologia delle microonde, particolarmente efficace contro i parassiti e del tutto sicura per i manufatti. Successivamente ciascun elemento della collezione è stato spolverato, inserito in nuove apposite scatole che riportano la numerazione dei pezzi piccoli o singolarmente rinumerate e protette con foglio di tessuto/non tessuto, in modo da preservare dalla polvere anche gli oggetti più ingombranti. Il lavoro può quindi considerarsi terminato in quanto degli oltre 4.500 pezzi dell'intera raccolta le ultime 300 unità saranno riconsegnate entro il mese di gennaio 2024.
Seconda domanda: "se corrisponde al vero che una parte del controsoffitto dell'area in cui è custodita la Collection sia caduto". Sentita la struttura edilizia Patrimonio immobiliare infrastrutture sportive, si precisa che la Collection è conservata al piano primo del fabbricato di proprietà regionale ex Valfer di Quart in locali privi di controsoffitto e che pertanto non è stata interessata da crolli.
Domanda n. 3: "quali siano le tempistiche per poter ammirare nella sua completezza le opere della Collection una volta avvenuto il risanamento". Sentita la competente struttura Attrattività del territorio, internazionalizzazione e artigianato di tradizione - abbiamo fatto un lavoro di ricucitura - si fa presente che la collezione verrà presentata al pubblico presumibilmente a partire dall'estate 2024 nell'ambito di uno specifico progetto museologico museografico che sarà elaborato dall'Assessorato dello sviluppo economico, formazione e lavoro, trasporti e mobilità sostenibile, in collaborazione con l'IVAT, con il Comune di Gignod e con la Soprintendenza per i beni e le attività culturali e che riguarderà gli allestimenti presso il MAIN, cioè la Casaforte di Gignod. Considerato inoltre che la Soprintendenza nel corso del 2023 ha ottemperato alle più urgenti istanze conservative della collezione, si precisa che la stessa è ora adeguatamente condizionata e disponibile allo studio da parte dei ricercatori professionisti esperti di beni demo-etno-antropologici. Si comunica infine che a giorni sarà pubblicata la gara per il servizio di progettazione e direzione lavori per il completamento della struttura di nuova realizzazione inserita nell'area denominata Maison Caravex in comune di Gignod da adibire a deposito per le opere della Soprintendenza regionale. Una porzione del deposito verrà configurata come deposito visitabile, prevedendo spazi per visite per esperti o per persone interessate, con apposite zone per tavoli e sedie per analisi dei singoli componenti delle collezioni, tra le quali figurerà la Collezione Cerise, che potrà essere ulteriormente valorizzata attraverso studi e ricerche. Credo di averle fornito le informazioni richieste.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Sì, sono abbastanza soddisfatto, perché non era la prima volta questa in cui si parlava della Collection Cerise in quest'aula, una collezione enorme con 4.500 opere sull'artigianato, sull'agricoltura, veramente una ricchezza inestimabile e c'era preoccupazione già anche in passato per lo stato di conservazione, anche a causa di questi attacchi di questi insetti. Sono compiaciuto del fatto che si sia agito per trattare tutta la collezione, perché mi ricordo che, quando lei forse aveva risposto a un'interpellanza della collega Spelgatti, quando era ancora Consigliera, era stato detto che per almeno una parte delle opere non era stato possibile fare questo trattamento perché serviva portarle fuori, metterle in una sorta di camion e fare in modo che il trattamento avvenisse lì, quindi mi conferma anche che la collezione è stata spostata da Saint-Bénin, è a Quart adesso, che credo possa essere un luogo un pochino più sicuro.
Altro aspetto importante è quello della valorizzazione, per cui è bene che dall'estate prossima ci possa essere questo progetto della messa in mostra di questa collezione, che già comunque oggi possa essere accessibile ai ricercatori, perché appunto è una collezione che non si può permettere di lasciare chiusa in certi luoghi non accessibili al pubblico.
Per quanto riguarda la valorizzazione, sarebbe magari anche interessante, dato che abbiamo una miriade di castelli e una miriade di enti culturali, che in alcuni casi sono magari vuoti, portare diversi oggetti di questa Collection in quei castelli e in quegli ambienti per dare un pochino anche di colore, o comunque valorizzare ciò che ad oggi è tenuto nei magazzini. Le faccio un esempio: Forte di Bard, Museo delle Alpi, per carità, le Alpi non è che si fermano a Pont-Saint-Martin; c'è un'esposizione che parla di stube, che sono le costruzioni classiche del Trentino Alto Adige. Ora, va bene tutto, anche lì è un territorio alpino, però tenere degli oggetti di valore inestimabile nei magazzini e poi dei nostri gioielli, esporre (incomprensibile), oggetti delle altre Regioni che sono comunque nostre concorrenti... facciamoci un ragionamento, però mi ritengo soddisfatto.