Objet du Conseil n. 3086 du 21 décembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 3086/XVI - Interrogazione: "Ipotesi di apertura di nuovi distributori di metano sul territorio regionale" e Interpellanza: "Soluzioni all'assenza di punti di erogazione di gas metano per gli autoveicoli".
Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori, siamo al punto numero 36 dell'ordine del giorno, che verrà affrontato insieme al punto numero 13. Consigliere Distort, per l'illustrazione, ha facoltà di intervenire.
Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente, come ha detto il collega pari grado Consigliere Segretario, parliamo del tema del distributore di metano per autotrazione.
Questa interpellanza quindi fa seguito a quanto recentemente riportato dagli organi di informazione in merito alla chiusura dell'unico distributore di metano presente sul territorio regionale, posto nel Comune di Pollein. Questo è il dato all'epoca di redazione dell'interpellanza, poi sappiamo che ci sono stati sviluppi; allora, non risultava chiara la durata del periodo di chiusura dell'impianto in questione.
Chiaramente, ci siamo chiesti e ovviamente ci siamo dati una risposta, motivo per cui abbiamo proseguito col deposito di questa iniziativa, chiedendoci qual è il motivo che ci porta a rendere l'argomento di interesse dell'Aula, sapendo benissimo che riguardiamo una dinamica relativa a un'attività privata, quindi un'attività che corre lungo binari che non sono necessariamente quelli che discendono dall'applicazione dell'attività amministrativa del Governo. Però, questa domanda, che abbiamo inteso come domanda retorica, ha avuto immediatamente una risposta dal punto di vista proprio della strategia, dell'elemento strategico, perché un distributore a metano per autotrazione nel territorio regionale, che è l'unico punto di erogazione su tutto il territorio, non è soltanto questione che riguarda un'attività, ma è questione che riguarda le dinamiche strategiche di una comunità, di un'intera comunità.
Noi sappiamo che il metano, in particolare, ha una forte collocazione in ambito della visione di sostenibilità, noi sappiamo che il metano è il carburante che produce la minore quantità di emissioni di particolato e meno ossidi di azoto rispetto a altri carburanti, oltre a contribuire fortemente all'abbattimento dell'emissione di gas serra, soprattutto con l'utilizzo di biometano; poi, chiaramente, c'è una serie di vantaggi relativi al fatto che, essendo più leggero dell'aria, si volatilizza in caso di fuoriuscita, ha un elevato punto di infiammabilità rispetto agli altri carburanti, i serbatoi - quindi dal punto di vista della sicurezza - sono soggetti a rigide norme di omologazione e controlli periodici, è economico, con più o meno 3,50 euro si possono percorrere 100 chilometri e l'Italia, proprio per questi elementi, ha la rete di distribuzione più capillare d'Europa, ma, ahimè, dolente nota, in Valle d'Aosta noi abbassiamo, invertiamo completamente questa tendenza, e questo non certo per farci un'autoflagellazione, ma per farci una critica, riflettere su una critica costruttiva.
Aggiungiamo il fatto che noi siamo una regione a vocazione turistica, quindi i servizi che offre il nostro territorio ai turisti sono il biglietto da visita di questa nostra vocazione produttiva, e quindi anche il servizio di distribuzione di metano sul territorio rientra in questa dinamica di servizi resi; sappiamo poi che molte case automobilistiche offrono diversi modelli alimentati a metano, anche nell'ambito dei veicoli commerciali e pesanti; pensiamo anche al traffico di mezzi pesanti sul nostro territorio: quindi il fatto di poter disporre di un punto di rifornimento diventa un elemento strategico, anche per incentivare, per indirizzare un certo tipo di flusso.
La conversione di tanti automezzi verso l'alimentazione a metano costituisce una tra le scelte che rientrano nell'ottica di una mobilità sostenibile, per la quale la Regione Valle d'Aosta, in linea agli obiettivi posti dall'Unione Europea, si è spesa e continua a spendersi, da quanto risulta, in dispositivi legislativi, normativi, di incentivazione e di programmazione, e quindi per coerenza a questi vantaggi, a questa visione, a questa attività amministrativa orientata verso una visione di mobilità sostenibile, noi inquadriamo tutti questi elementi, a fianco al fatto che i principali vantaggi del metano per l'autotrazione sono chiaramente elementi che concorrono a una visione, che è anche una visione politica; poi deve applicarsi, deve avere dei punti di caduta, nel senso che deve poi concretizzarsi e dovrà concretizzarsi attraverso tutta una serie di meccanismi che un sano ragionare politico dovrà mettere in atto.
Noi, dal punto di vista dell'opposizione, portiamo l'attenzione su questo argomento, proprio dal punto di vista, sicuramente, della segnalazione di una criticità, ma che non finisce, certo, nella criticità fine a se stessa, nella segnalazione fine a se stessa, ma, come molto spesso ci caratterizza, noi vogliamo innescare dei processi attivi, intelligenti, operativi e di visione; ed è proprio per questo che noi chiediamo, interpelliamo il Governo regionale per conoscere, sia in atto o negli intendimenti futuri, una strategia che favorisca e, in questo caso, garantisca la presenza strategica di punti di erogazione di gas metano a servizio degli autoveicoli che attualmente e in futuro, dispongano di tale tipo di alimentazione.
Avendo un solo distributore disponibile su tutto il territorio regionale, chiaramente ribadisco che questo distributore non si identifica in una attività, ma in qualcosa di fortemente strategico per il nostro territorio.
Presidente - Risponde l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - La risposta all'interpellanza va oltre a quelle che sono le premesse e anche forse un po' la motivazione che l'ha portata in quel momento in Aula, che è stata in particolare la chiusura dell'impianto ad uso pubblico in zona Autoporto.
Perché? Perché giustamente, nell'illustrarla, il consigliere Distort ha posto alcuni interrogativi, ma anche al Governo una visione: quale tipo di visione ci può essere rispetto all'erogazione del metano attraverso impianti di distribuzione in Valle d'Aosta, in un momento in cui, se consideriamo gli aspetti più puntuali, i numeri e anche la logica dell'offerta del mercato, e quindi che le imprese stanno in piedi se c'è una domanda, e se si può poi costruire rispetto a questa domanda un'offerta di servizi... quindi, nell'affrontare la risposta, mi sono posto anche io alcune domande e farò così: cercherò di dare una risposta costruendo anche un po' quello che può essere un percorso di lavoro.
Per affrontare la risposta dobbiamo dirci quali sono attualmente le possibilità e anche l'organizzazione dei servizi: disponiamo in Valle d'Aosta di 72 impianti che erogano solo benzina e gasolio, 4 impianti erogano benzina, gasolio e GPL, un impianto eroga benzina, gasolio e metano, un impianto eroga solo GPL. La risposta di questi impianti è data per tutto il sistema del parco macchine funzionanti dei Valdostani e delle imprese valdostane, ma anche per tutto quello che in Valle d'Aosta transita e anche per l'offerta turistica.
Lo dico perché se dovessimo limitare la risposta alle auto immatricolate in Valle d'Aosta, oggi a metano, tutte a metano, abbiamo 42 auto immatricolate; il parco macchine è composto da 296 autoveicoli dati da autobus, autocarri e autovetture per trasporto di persone. Quindi la risposta è: ci sono poche auto immatricolate. Naturalmente non c'è possibilità di estendere questa rete di impianti, anzi, a volte va anche in difficoltà l'impianto che attualmente svolge questo servizio. In passato esisteva un impianto privato, come tutti sappiamo, che è quello della SVAP che per un periodo ha svolto anche temporaneamente questo servizio, ma l'attuale azienda non ritiene di porsi sul mercato anche per tutte le limitazioni che ci sono, quindi quando è stata fatta la vostra interrogazione abbiamo anche ricevuto da un paio di turisti la domanda "dove vado a rifornirmi", perché evidentemente poi quando uno arriva in Valle d'Aosta e non ha neanche più la possibilità di farlo, si pone un limite che è la carenza di una risposta a un servizio che è comunque importante.
I limiti di un'azione politica quali sono? Noi abbiamo una legge, che è la 36/2000, che a un certo punto è stata emendata con l'articolo 26 bis e ha permesso di fornire dei contributi attraverso un bando per la realizzazione di un impianto di erogazione di distribuzione GPL; è un contributo che è stato dato nel 2010-2011 e che ha permesso appunto a una PMI di realizzare questo servizio. Il limite però dell'attuale agire politico - ed è per quello che dobbiamo provare a ragionare insieme su come andare avanti - è che l'investimento non è sufficiente, nel senso che la copertura, la gestione, lo sviluppo dell'investimento... un contributo pubblico- come sta succedendo per gli impianti ad idrogeno sul PNRR - aiuta a sostenere l'investimento, ma poi c'è il costo di gestione, il costo di mantenimento di un servizio che vale in generale per tutti quei servizi dove non c'è una grandissima richiesta e quindi la logica del mercato porta a non avere un'economia di gestione.
Rispetto a questo, credo che il punto di partenza per provare a fare qualche ragionamento che vada oltre a questi numeri e ai limiti attuali debba essere quello di capire se si può ragionare su un'implementazione che deve venire dietro una logica più di visione politica della legge, che possa affrontare il tema degli aiuti di Stato, perché i contributi a gestione oggi hanno quel limite e vale per tutta la fase di avvio della filiera dell'idrogeno, perché oggi quasi tutti gli impianti che sono stati finanziati al 50% dei costi di investimento sconteranno la difficoltà nei primi anni di diventare redditizi, perché fino a quando non ci sarà una richiesta del mercato per la fornitura, evidentemente lo scompenso di gestione si presenterà nella gestione del servizio di erogazione anche dell'idrogeno. Quindi era un tema ed è un tema sul quale sto e stiamo lavorando proprio perché vorremmo comunque ragionare per sostenere, attraverso delle modifiche di quella legge, anche la fase di attuazione e di inizio del lavoro dell'utilizzo del vettore idrogeno per quello che riguarda il trasporto su gomma, per quello che riguarda il trasporto commerciale e per quello che riguarda un po' la costruzione della filiera che noi sappiamo essere composta da chi deve produrre, da chi deve distribuire e da chi deve consumare. Quindi assocerei questa fase di studio della legge a tutte e due le questioni, perché se dovremo riuscire a essere di aiuto in questa direzione, sapendo bene che nell'obiettivo di andare a ridurre l'utilizzo di carburanti a fonte fossile - stiamo parlando di carburanti che sicuramente daranno una risposta migliore rispetto al gasolio e alle benzine - però dobbiamo tenere in considerazione anche questo, ma i servizi da dare per coloro che hanno investito e stanno ancora investendo nell'utilizzo del metano vanno tenuti nella giusta considerazione in una regione che è turistica, è commerciale e che deve provare a dare una risposta che superi l'attuale limitazione che il mercato ha presentato per mantenere in piedi i servizi e soprattutto per svilupparne di nuovi, perché comunque un impianto è sempre un impianto ad Aosta, distante da altre zone del territorio.
Da parte mia, come Governo, l'obiettivo è di lavorare in una fase di confronto a una modifica della legge che tenga in considerazione anche la questione che è relativa all'inizio della produzione dell'erogazione dell'idrogeno, una volta completata la filiera che si sta un po' alla volta costruendo.
Presidente - Consigliere Distort, a lei la parola.
Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie assessore Bertschy per la risposta.
Mi conforta che dalle sue parole emerga una volontà di allineamento alla suggestione che noi abbiamo proposto, perché è chiaro che lei non si è trincerato nel fatto che le dinamiche di cui parliamo, relative a un distributore di gas metano, non rientrano nelle competenze dirette del Governo regionale; lei comunque ha capito esattamente quello a cui noi volevamo arrivare, cioè di avere una sensibilizzazione relativa a una visione, una visione strategica, una visione politica che poi va a cercare una strategia, definisce una strategia e poi va a concretizzarsi attraverso un percorso.
Sicuramente non è facile, anche perché è vero che lavoriamo in una situazione dove, come sempre, c'est l'argent qui fait la guerre e quindi la sostenibilità economica di gestione di un'attività deve funzionare, e quindi i numeri relativi alla possibilità di svolgimento di questa economia di gestione è chiaro che non giocano a favore della volontà di innescare meccanismi di imprenditoria in questo specifico settore, questo è chiaro, ed è proprio per questo che l'attività politica deve trovare delle strade per avere non solo una sorta di mettere in atto dei meccanismi compensativi, perché poi finiscono per essere pure contribuzioni che tra l'altro non fanno bene all'economia, però chiaramente avere una visione per sapere come operare.
Noi chiaramente avremo il Piano regionale dei trasporti, sarà un elemento importante, avere e declinare l'obiettivo e le dinamiche di un certo tipo di mobilità sostenibile; sappiamo anche che comunque ci sono situazioni di contorno ai temi che poi condizionino i temi stessi, quindi pensando a qualcosa che non è direttamente legato all'attività di un erogatore di metano per autotrazione, ma che comunque lavora in maniera corollaria, lavora intorno, mette in moto dei meccanismi che poi ricadono esattamente su quest'attività, facciamo un esempio: le contribuzioni che vengono date per gli autoveicoli elettrici di per sé vanno subito e immediatamente a drogare un mercato, però l'obiettivo è quello di mettere in moto una virtuosità che poi va a generare una sorta di meccanismo che poi prosegue in maniera autonoma, così si spera che succeda. In ogni caso, condivido con voi, in chiusura, soltanto delle riflessioni: a noi interessava la presa di consapevolezza sulla questione, l'abbiamo percepito, è ancora tutto da sviluppare, ma abbiamo percepito la presa di consapevolezza, questa presa di consapevolezza che avviene però attraverso la determinazione; lei, Assessore, deve essere determinato - se lo lasci dire, se non altro perché ho qualche anno più di lei posso dirglielo dal punto di vista anagrafico -, ricordando che non esiste circostanza, né destino, né fato che possa ostacolare la ferma risolutezza di un animo determinato, e la determinazione non rende le cose facili, però le rende possibili, è così che funziona: se una cosa la si vuole, in qualche modo si cerca, si trova la strada per ottenerla.
È chiaro che se invece non la si vuole e non interessa, si trova anziché una strada, una scusa.
Prendete queste mie riflessioni come un sano e ostinato incoraggiamento, perché in ballo non c'è soltanto la bontà o meno di un'azione di governo, ma il bene di un'intera comunità. Questa è sempre la linea, il tenore delle nostre iniziative.
Presidente - Consigliere Manfrin, ha facoltà di intervenire.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Parto dal fondo, ovvero dalle considerazioni che l'assessore Bertschy ha fatto rispetto alla riduzione di utilizzo dei carburanti di fonte fossile.
Non è un mistero, Assessore, il fatto che la Lega, tanto in Italia quanto in Europa, si sia schierata contro la chiusura della produzione di motori ad alimentazione endotermica sulla base di una presunta ideologia green che, per convincere le persone, deve obbligare a non avere automobili né altri mezzi che abbiano l'alimentazione che un certo tipo di Europa ha scelto.
Ci siamo schierati fieramente contro perché, partendo dalla considerazione generale, abbiamo visto per esempio sulla parte della CO2, sempre che poi la CO2 sia direttamente responsabile del riscaldamento globale e la CO2 di produzione umana, di produzione antropica; questa è una questione che viene dibattuta ed è interessante poi anche vedere come si svolge, ma l'Europa è responsabile dell'8% delle emissioni di CO2 a livello mondiale, il nostro Paese dello 0,91% e noi oggi stiamo discutendo sull'elettrificazione, su questo, su quell'altro, sul teleriscaldamento e quindi diventa abbastanza divertente.
Però, quale è la considerazione di fondo? Si va a tendere verso questa riduzione obbligando le persone; quando si è passati dalla trazione animale a quella delle macchine non è che si è dovuto obbligare le persone, si è visto che era più efficiente, oppure che in alcuni casi era più conveniente e questa è diventata in automatico un'alternativa utilizzabile.
Parimenti, sempre fra quelle che vengono considerate le fonti fossili, c'è l'alimentazione, quella di cui parliamo adesso, ovvero quella del metano, così come quella del GPL, che sono fonti fossili che sono considerate più pulite rispetto al gasolio, che rimangono fonti fossili ma hanno un costo differente. Noi, in realtà, come tutti, desideriamo un ambiente più pulito, più vivibile, penso che questo sia un desiderio di tutti, nessuno lo vuole più sporco e meno vivibile. Quello che però riteniamo è che sia importante dare la possibilità a chi sceglie delle formule di alimentazione, che sono magari anche più convenienti, come per esempio il metano rispetto all'alimentazione tradizionale del gasolio o della benzina, dare la possibilità di avere la facoltà di utilizzarlo; ha fatto, secondo me, e la ringrazio per la sua analisi, una ottima fotografia e quello che però magari mi sono perso - le chiederò magari con un cenno se riesce - è che lei ha parlato di 42 veicoli immatricolati a metano, di 296 autoveicoli in totale, considerando anche il trasporto pubblico, mezzi e quant'altro, ma in questi vengono considerati anche quelli ibridi... ok, quelli solo ad alimentazione.
Immaginando e allargando anche la platea agli ibridi, abbiamo sicuramente numeri in più, per esempio alcune delle segnalazioni che abbiamo ricevuto riguardano proprio anche i veicoli ibridi, quindi abbiamo sicuramente una platea che è superiore. Poi ha giustamente introdotto bene un tema che è quello del turismo, cioè presenze superiori rispetto a quelle che sono gli abitanti, che sicuramente sono cicliche, sono stagionali, ma aumentano anche qui la platea a cui ci rivolgiamo.
Io, sinceramente, mi sono chiesto effettivamente, e ho apprezzato la riflessione che ha fatto rispetto all'idrogeno e al sostegno, anche rispetto alla questione degli aiuti di Stato su questo tema, perché avere la possibilità in una piccola regione, ed è questo purtroppo spesso quello che da molte parti non si comprende, cioè dare attenzione alle piccole realtà, è più difficile perché non si comprende la loro natura. È più logico pensare, soprattutto per chi sta magari in alcune zone, penso a Bruxelles, nei lontani palazzi, immaginare grosse realtà di milioni di abitanti, è più difficile pensare alla piccola realtà che ha un solo distributore e dire "no, tu non puoi sostenere nessun distributore di questo tipo perché è un aiuto di Stato, guai a te".
Ecco, quindi io voglio recepire, come giustamente ha fatto anche il collega Distort, il suo spunto positivo e mi auguro che sia foriero di novità positive, per questo riteniamo che sia importante dare la possibilità a chi sceglie in maniera assolutamente autonoma e libera un'alimentazione di tipo diverso, che viene considerata anche più pulita, pensare che chi deve alimentare la propria automobile a metano debba andare fuori dalla Valle d'Aosta per poter fare rifornimento, è sicuramente qualcosa su cui non possiamo credere che possa avvenire.