Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3053 du 20 décembre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 3053/XVI - D.L. n. 129: "Disposizioni organizzative straordinarie, urgenti e temporanee e per assicurare la regolare erogazione e la qualità dei livelli essenziali di assistenza (LEA) nel sistema sanitario regionale e altre disposizioni urgenti in materia di sanità".

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 28 Consiglieri riprendiamo i lavori, colgo anche l'occasione, a nome di tutto il Consiglio regionale, per ringraziare la dipendente Lorena Brazzale che il 1° gennaio prossimo andrà in pensione e che oggi è ancora presente, la ringraziamo per il lavoro svolto, sempre sorridente e le auguriamo il meglio per il nuovo capitolo della sua vita, grazie e buona continuazione.

Siamo sempre in discussione generale, chi volesse intervenire è pregato di prenotarsi, se non vi sono altri interventi... consigliere Marquis, a lei la parola.

Marquis (FI) - Due considerazioni su questo disegno di legge 129 in materia sanitaria, che, di fatto, si sviluppa lungo due direttrici: la prima parla di indennità sanitaria e la seconda disciplina degli interventi in ambito sanitario.

Per quanto concerne l'indennità sanitaria, che nasceva come indennità di attrattività, con questa iniziativa si allarga la platea dei beneficiari e, di fatto, si cerca di mettere una pezza all'iniquità che era stata disposta dalla legge regionale 22; un'iniquità che, di fatto, non viene risolta. È stato un percorso anche ricco di audizioni che ha dato modo a tutti noi, a tutti coloro che hanno partecipato di comprendere anche qual è la posizione dei singoli attori della filiera sanitaria sotto questo profilo. Devo dire che siamo rimasti particolarmente colpiti per quanto concerne l'analisi che è stata fatta da tante persone che abbiamo avuto modo di ascoltare, dove sostanzialmente non hanno, sicuramente, disdegnato l'indennità di tipo economico, ma si sono anche inoltrati in analisi molto più profonde per quel che concerne l'attrattività del settore. In particolare, ci è stato parlato di prospettive di crescita, di difficoltà sotto questo profilo, di percorsi di formazione non così interessanti, di problemi di turnistiche, di conciliazione del lavoro con la famiglia, di una programmazione poco strutturata; tutte tematiche che concorrono a determinare un clima positivo in un ambiente di lavoro, ma anche l'attrattività di un settore. A nostro avviso, sotto questo profilo, non si è esplorato abbastanza a livello organizzativo e gestionale di quanto queste indicazioni, queste suggestioni che sono state fornite avessero potuto contribuire a migliorare l'attrattività del contesto lavorativo.

Per quanto concerne il discorso dell'indennità, riteniamo che si potesse fare di più, che si poteva creare una proposta più equa e riteniamo anche che sia per queste ragioni un errore non tener conto dell'apporto di tutti coloro che partecipano a un risultato di squadra; se tutti sono gratificati e sono contenti, i risultati sono più facili da perseguire.

Per quanto concerne invece la parte degli altri interventi, apprezziamo l'articolo 3 e l'articolo 5, che cercano di mettere una pezza alla risoluzione delle problematiche del recupero delle liste di attesa e contenere la mobilità passiva fuori Valle attraverso il potenziamento di rapporti di collaborazione con il privato convenzionato; a questo riguardo viene disciplinato l'accreditamento temporaneo di strutture sanitarie ospedaliere monospecialistiche che non raggiungono la soglia minima dei posti letto che sono previsti dal DM 70 del 2005.

Crediamo che questa sia un'operazione corretta, sia un approccio che possa dare qualche risultato, perché, in un momento così difficile per la sanità pubblica, l'ausilio, il sostegno, il contributo che può dare il settore privato convenzionato è di aiuto per uscire da una situazione di oggettiva difficoltà.

Lo stesso articolo 5 prevede che i soggetti che hanno erogato delle prestazioni di servizio sanitario siano assoggettati a un ristoro pari al 6,7% delle tariffe previste dalle delibere di Giunta regionale che vengono quindi applicate, questo nei limiti di 500 mila euro annui. Sotto questo profilo, c'è da dire che parrebbe anche dalle voci che abbiamo recepito che poi bisogna verificare a livello applicativo cosa succede nella traduzione pratica dell'attività legislativa a poi la concretezza che si va a vivere tutti i giorni, perché se è vero che da una parte questi articoli prevedono il ricorso a un maggiore contributo da parte del comparto privato accreditato, dall'altra ci risulta che sono state anche prese delle iniziative da parte dell'azienda che di fatto portano in direzioni che non sono così coerenti con le finalità che si perseguono con questo articolo 3, perché l'articolo 3 si prefigge di recuperare le liste di attesa e quindi di incrementare gli interventi chirurgici che vengono fatti in queste strutture e a noi risulta che invece vengono poste delle limitazioni attraverso delle delibere e degli atti che l'azienda ha preso, ma su questo potremmo tornare attraverso delle iniziative ispettive.

Nell'insieme siamo critici rispetto a questa iniziativa, perché riteniamo che si potesse fare di più e si potesse fare soprattutto meglio. Una parola ancora per quello che riguarda la clausola valutativa: crediamo che le clausole valutative siano un istituto importante per valutare la qualità dell'azione legislativa e questo l'abbiamo potuto apprezzare anche all'interno del Comitato paritetico, che è stato costituito per fare delle analisi puntuali, che possono essere soprattutto utili laddove si deve andare a rimettere mano a distanza di tempo sulla stessa iniziativa legislativa; a questo riguardo voglio leggere l'articolo 5 della clausola valutativa che era stata messa nella legge 22. "Al termine di ciascun anno del triennio 2022-2024 l'Assessore regionale competente in materia di sanità, sulla base dell'informazione dei dati trasmessi dall'Azienda USL della Valle d'Aosta informa la Giunta regionale e la Commissione consiliare competente degli effetti derivanti dall'applicazione della presente legge". Oggi, fine 2023, siamo a rimettere mano alla legge, purtroppo tutta quest'analisi che era prevista in quest'articolo non è stata messa a disposizione, non è stata fatta una valutazione attenta che mettesse oggi l'Aula consiliare nelle condizioni di intervenire con maggiore cognizione rispetto a quella che possiamo avere in funzione delle audizioni che ci sono state e anche l'articolo 6 dell'attuale legge ripropone in modo più specifico l'aspetto della clausola valutativa.

L'invito che potrei fare all'Assessore tramite anche la Presidenza del Consiglio, che è sensibile su questo argomento, è di predisporre un rapporto sulla valutazione di questi primi due anni di applicazione del 2022-2023 perché sono stati stanziati, non bisogna sottovalutarlo, 18 milioni di euro per le indennità che sono state erogate e soprattutto voglio ricordare che un anno corre in fretta e ci troveremo a fine 2024 a fare la valutazione sugli effetti dell'anno in corso, sperando che ci si possa dire che i risultati di questa azione siano apprezzabili, perché, di fatto, vengono stanziati tanti soldi e noi ci auspichiamo che poi alla fine il vero beneficiario di questi stanziamenti, che dovrebbero essere i cittadini valdostani, possano percepire e valutare un miglioramento della qualità del servizio che venga svolto anche in tempi aderenti alle aspettative.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Jordan, ne ha facoltà.

Jordan (AV-VdA Unie) - Il tema di questa norma è l'attrattività del personale sanitario, uno dei temi più importanti per il nostro sistema sanitario, in quanto la carenza di personale medico e infermieristico è la base di tutto il sistema e da questo dipende la soluzione di gran parte dei problemi esistenti.

Crediamo che gli obiettivi delle norme che vengono presentate in Consiglio e tutti gli atti conseguenti debbano essere in primo luogo esclusivamente finalizzate al miglioramento dell'efficacia dell'attività ospedaliera del sistema sanitario regionale in termini di risposte, le cito solo a titolo di esempio le liste di attesa, le prestazioni mediche in ospedale, ma anche sul territorio. Il sistema sanitario ha una complessità tale che non ritroviamo in altri sistemi, occorre esserne consapevoli, sono numerosi ed evidenti gli elementi che presentano criticità e condizionano un risultato e sui quali si sta intervenendo e occorre continuare a intervenire; lo si è fatto con il piano del benessere sociale e sanitario, con il successivo atto aziendale che definisce la dotazione del piano, ma sono ancora tanti gli elementi su cui intervenire; come detto in mattinata, adesso tocca all'Azienda sanitaria intervenire direttamente.

Il servizio sanitario nazionale... e cito Riccardo Iacona, il giornalista d'inchiesta che è intervenuto ieri sera nell'ambito della Saison, che facendo riferimento alla sanità ha indicato il sistema sanitario come un elemento importante e fondamentale per la coesione del Paese, una delle conquiste sociali più preziose, ha proseguito - e cito ancora -: "per il Servizio sanitario nazionale siamo considerati persone nella totale e completa universalità del servizio, per il sistema privato spesso siamo clienti"; la differenza credo sia sostanziale.

Se vogliamo dare delle risposte concrete, tempestive, dobbiamo farlo stabilendo delle priorità, stabilendo quali siano le azioni e quali siano i settori dove è necessario intervenire prima di altri; stabilire dove ci siano criticità che condizionano il sistema rispetto ad altre che invece possono essere avviate in un secondo tempo. Tra queste azioni crediamo che il tema dell'attrattività sia del personale sanitario, della dirigenza, che del personale infermieristico sia l'assoluta priorità, dobbiamo diventare attrattivi verso l'esterno, dobbiamo evitare la fuga verso altre Regioni o Stati. La carenza di lavoratori qualificati nel settore medico-infermieristico supera in modo evidente quella di tutte le altre categorie professionali nell'ambito sanitario. È evidente che questo problema coinvolge pesantemente tutte le Regioni ed è così anche oltre Alpe, si tratta di un fenomeno che la nostra Regione forse subisce ancora più degli altri ed è per questo che dobbiamo fare qualcosa in più, qualcosa di veramente e fortemente attrattivo.

Questa proposta di legge va nella direzione di completare l'intervento della legge 22 dello scorso anno, ma ampliando così tanto la platea credo che perderà un po' di efficacia in termini di attrattività; forse è il caso di valutare - e lo pongo come elemento di confronto -, così come è fatto in altre Regioni, di introdurre elementi che siano veramente attrattivi, con azioni che siano mirate e puntuali e non distribuite indistintamente senza correlazione alla carenza o meno di personale. Cito l'aspetto remunerativo, perché sia veramente attrattivo e perché sia destinato a chi decide di esercitare la professione medica e infermieristica nelle nostre strutture sanitarie, magari immaginando... e faccio riferimento all'attrattività del Südtirol/Alto Adige, dove è previsto l'incremento dell'indennità di esclusività del lavoro rispetto al sistema sanitario provinciale; cito l'aspetto del benessere lavorativo e della conciliazione tra lavoro e tempo libero, tra lavoro e famiglia; cito l'aspetto della formazione professionale, sul perfezionamento della professione e quindi della conseguente carriera. Occorre contemperare le esigenze della dirigenza medica in questi termini, favorendo percorsi che possano nella nostra regione valorizzarla al meglio, evitando che la valorizzazione la si cerchi altrove.

Concludo con l'aspetto contrattuale: questo trova le stesse criticità che sono evidenti in tutti i settori dell'Amministrazione e occorre affrontarla in modo organico; lo si sta facendo e lo si deve fare, ma con equilibrio, contemperando gli interessi collettivi. Questo aspetto non deve diventare, a mio avviso, oggetto di sole rivendicazioni settoriali, e potrei citare esempi plateali di altri settori, rivendicazioni che sono soventi strumentalizzate da tutta la politica.

Presidente - Siamo sempre in discussione generale, altri volevano intervenire? Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (GM) - Intervengo in discussione generale, soprattutto perché stimolato dall'interessantissimo intervento del collega Jordan, che ha toccato molti punti degni di interesse.

Prima ancora vorrei fare un passaggio di altro tipo, probabilmente... e qui almeno dichiaro già il mio voto - e così penso che possano assumere maggiore interesse le affermazioni e i ragionamenti che farò in seguito -: io voterò a favore di questa norma, non è un segreto, perché gli obiettivi sono gli stessi che perseguo ormai da tempo, forse strumentalizzando le scelte, forse no, ma sono obiettivi dichiarati da parte mia ormai da anni, ma che sono quelli di essere più attrattivi, oggi l'abbiamo ripetuto tante volte, verso le professioni sanitarie tutte, non solo verso alcune professioni, perché il problema della carenza di personale, della carenza di vocazioni c'è in tutte le professioni sanitarie, dunque condivido anche gli obiettivi di cui agli altri articoli, quindi l'abbattimento delle liste d'attesa e gli altri obiettivi di cui agli articoli 4 e 5.

Sostanzialmente quindi quello che ci distingue, ovvero che distingue la proposta di legge n. 95 dal disegno di legge n. 129, che comprendo, perché è figlio della scelta di allocare 2.700.000 euro in più per dare le risposte che condividiamo e, nel rispetto del gioco delle parti, forse è più o meno giusto che il Governo regionale porti avanti in alternativa a una proposta che viene dalla minoranza, ma sostanzialmente analizzando i due articoli 1, c'è una lettura, una visione della situazione attuale, profondamente diversa l'una dall'altra; perché faccio quest'affermazione? Perché l'articolo 1 del disegno di legge n. 129 parla di assicurare a fronte della carenza di personale sanitario la continuità di servizi; l'articolo 1 della proposta di legge n. 95, che riprende completamente la legge n. 22, affronta l'argomento in una maniera completamente diversa, vale a dire per la finalità - e ripeto quello che c'è scritto - previste dalla legge n. 22, si fanno determinate scelte, ma allora cosa ci dice la 22? La 22 richiama delle soluzioni urgenti, temporanee nell'ambito dell'evoluzione della situazione che segue l'episodio pandemico Covid-19. Si parte da una situazione di urgenza ed emergenza; ora la domanda che ci possiamo e ci dobbiamo fare è: "ma noi siamo usciti dall'emergenza"? A leggere la legge di cui discutiamo oggi, sì, anche a leggere il parere che ci avete fornito; secondo noi, la stiamo vivendo l'emergenza e l'urgenza e sono testimoniate dagli articoli 3 e 5, quindi c'è una situazione un po' che contrasta all'interno di questa norma e questo va soprattutto in contrasto con il parere che ci è stato fornito. Se io fossi il Presidente, con funzioni prefettizie, dichiarerei una situazione di emergenza e urgenza sanitaria per fare un piano shock sulla sanità; l'avrei fatto nel 2020 e lo rifarei anche oggi. È per questo che sostanzialmente la proposta di legge n. 95 è da noi ritenuta, ancorché ritirata, attuale ed è per questo che bisogna utilizzare degli strumenti straordinari per essere più attrattivi - e questo lo condividiamo tutti - nei confronti del personale.

Ma perché qualcuno oggi si chiede se la legge n. 22 ha avuto efficacia o meno? Per me è stata efficace, lo testimonia il numero di persone che hanno partecipato ai concorsi; in altri concorsi delle professioni sanitarie il numero è prossimo allo zero ed è per questo che serve una norma per l'attrattività o per gli incentivi in sanità. Ho preso oggi due telefonate a pranzo e dei dati e ho preso conoscenza che all'interno di una professione sanitaria il numero di posti vacanti, li chiamiamo così, supera il 33%; ma non è una situazione di emergenza? Ieri si è licenziato un altro appartenente alle professioni sanitarie, è di ieri la notizia; non certo perché mancava questa norma, magari le motivazioni sono altre. Non ultimo, un collega che si è trasferito in Piemonte e senza l'indennità di bilinguismo, senza un'altra particolare indennità, prende di più in Piemonte che in Valle d'Aosta, e ce l'avevano detto anche gli infermieri che sono venuti qua; allora questa non è una situazione straordinaria? Ma da dove l'abbiamo presa quest'affermazione che ci dice che è tutto normale, che stiamo vivendo in modo normale e la legge di cui oggi discutiamo non è uguale alla legge 22 perché sono cambiate le situazioni? Per noi non sono cambiate, ma andiamola a chiedere a quelli che sono nelle liste di galleggiamento se sono cambiate le situazioni! Forse non abbiamo più lunghe liste d'attesa? E allora perché facciamo la convenzione o incentiviamo la convenzione con il privato? Perché rendiamo il privato accreditato e lo ristoriamo se non ne abbiamo bisogno? Io credo che la lettera che abbiamo ricevuto vada un pochino oltre i confini per giustificare la mancata approvazione dell'emendamento che presenterò a breve, ma l'emendamento cosa chiede? Nelle more della contrattazione, in attesa della contrattazione, prevede quella che sarà l'indennità da assegnare. I sindacati li abbiamo auditi in Commissione, a parte due confederali, gli altri erano tutti d'accordo, questo è un segnale politico, è un segnale politico che vogliamo dare presentando questo emendamento e poi accetteremo l'esito dell'Aula, come sempre, perché, come ho detto prima, quando ho presentato la norma, la sfida più importante è quella della riorganizzazione della sanità ed è quella di prevedere, al di là della discussione di oggi, e qua lo dico e fra poco lo farò all'inizio del nuovo anno - Assessore, abbia fiducia che la presenterò -, una norma che prevede un contratto integrativo regionale al contratto della sanità nazionale. Così chi di noi vorrà farlo potrà cimentarsi nel valorizzare le professioni che necessitano di valorizzazione. Il sindacato potrà dilettarsi nel dare le giuste indicazioni verso le professioni che meritano l'interesse da parte loro e meritano di essere incentivate.

Come dicevo prima, abbiamo un modo diverso di leggere la situazione attuale, ma condividiamo gli stessi obiettivi e questo probabilmente è già un grande passo avanti rispetto al passato, perché meno male porterà all'approvazione di questa norma, che darà, al di là delle discussioni, importanti risposte a tutta la popolazione valdostana o perlomeno metterà in condizione la Direzione strategica di lavorare su una parte del personale maggiormente incentivato.

Ha ben detto il collega Chatrian, durante la sua presentazione ha parlato di norme che sono state approvate nel 2023, norme che sono state votate da questo Consiglio, quindi norme che appartengono tanto alla maggioranza quanto alla minoranza; ha affermato che la politica ha fatto la sua parte e che la Direzione, l'Azienda e l'Assessorato in questo momento devono dare gambe alle proposte e alle indicazioni dalla parte della politica. Io condivido pienamente questa sua affermazione e mi permetto di andare oltre: Assessore, io la invito caldamente a dare gambe alla Direzione sanitaria affinché impartisca i giusti indirizzi all'azienda, affinché consideri le professioni, perché giustamente non c'è solo la parte economica, ce ne sono anche altre, soprattutto quelle della gratificazione personale, del benessere lavorativo - come ha chiamato qualcuno - e allora dia forza, dia un nuovo impulso sanitario a quest'Agenda, affinché si possano raggiungere nel più breve tempo possibile gli obiettivi che con queste norme e con altre norme ci siamo prefissi da tempo.

Oggi abbiamo parlato, a inizio del Consiglio, della Carta di Chivasso, un importante documento, un'importantissima riunione che ha interessato le Valli alpine e la nostra Regione, che parla di federalismo, di autonomia, di indipendenza; ecco, quale miglior maniera, Assessore, componenti del Governo e colleghi tutti, per onorare gli 80 anni della Carta di Chivasso, quella di prendere in mano da veri autonomisti la sanità - e lo ripeto per l'ennesima volta - e non correre dietro a indicazioni di chi non sa neppure dove sta la Valle d'Aosta, non conosce il nostro territorio, non sa le piccole valli che ci caratterizzano e creare della Valle d'Aosta un modello di sanità che sia un caso di studio. È per questo che ho rivolto a lei l'invito che ho appena terminato di fare: quello di dare più forza alla Direzione sanitaria, di dare un nuovo impulso a tutta la Direzione strategica; questo è onorare la Carta di Chivasso, è guardare avanti, non guardare solo indietro e commemorare, ma di fare un passo avanti più degli altri.

Presidente - Non vedo altre prenotazioni, chiudo. Non vi sono altre richieste sulla discussione generale, la discussione generale è chiusa, per il Governo replica l'assessore Marzi.

Presidente - Non vedo altre prenotazioni, chiudo. Non vi sono altre richieste sulla discussione generale, la discussione generale è chiusa, per il Governo replica l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Innanzitutto, come abbiamo voluto fare questa mattina in occasione della presentazione del DL 119, la nuova legge sangue ormai votata all'unanimità da questo Consiglio, è secondo me assolutamente opportuno iniziare con i ringraziamenti, sia naturalmente al collega Chatrian, non soltanto per la modalità che ha avuto nel presentare la relazione di maggioranza, ma anche per i contenuti della stessa. Lo stesso vale per il collega Restano, il quale ha voluto... e, secondo me, non è un caso, anche perché nella mia breve esperienza assessorile tutte le volte che l'ho ascoltato non ho mai trovato casualità - da esperto politico lei incastra sempre, in maniera assolutamente dovuta, i passaggi di riferimento che hanno anche delle motivazioni politiche - per cui lei ha voluto ricordare una serie di passaggi. Questi passaggi vanno ricordati anche perché hanno dei significati che hanno portato - e così rispondo anche alle giuste sollecitazioni arrivate da altri colleghi di minoranza - alla composizione di questo atto.

Questo atto non è il migliore degli atti possibili, ma è l'ultimo passaggio di un percorso amministrativo e politico chiaramente individuato che si inserisce all'interno di un percorso storico e politico chiarissimo durante la pandemia, con la volontà da parte del collega Barmasse, giustamente, di intervenire in un momento molto particolare della sanità in senso lato, ma della sanità regionale valdostana a maggior ragione, perché la sanità regionale valdostana da sempre ha necessità di accogliere numeri maggiori rispetto a quelli che, fondamentalmente, sono gli abitanti che abitano la nostra regione.

A proposito di quanto richiamato da alcune relazioni e, tra l'altro, da quanto richiamato anche nelle documentazioni che abbiamo mandato nel corso della giornata di ieri, è palese che la sanità valdostana in termini di numeri si muove in deroga, si muove sempre in deroga, perché altrimenti se noi dovessimo richiamare le necessità o il ruolo che all'interno del quadro complesso della sanità pubblica italiana verrebbe dato ad una Regione da 125 mila abitanti scarsi, non sarebbero sicuramente quelli che noi invece offriamo non soltanto alla nostra comunità stanziale e residenziale sui 12 mesi, ma anche a tutti coloro i quali costituiscono più o meno il 400% degli abitanti nel periodo invernale e più o meno il 700-800% degli abitanti nei due mesi estivi.

Proprio grazie al nostro Statuto e grazie anche alla nostra particolarità, noi da sempre, naturalmente migliorando nel corso dei lustri, abbiamo strutturato un servizio sanitario regionale valdostano che si muove in assoluta deroga rispetto ai posti che rendiamo noti alla nostra Comunità e anche alle Comunità che noi volentieri accogliamo. Se questo è vero naturalmente per i pazienti, deve essere vero anche per tutte le professionalità che all'interno del mondo sanitario noi abbiamo per far fronte a questi pazienti. Di conseguenza, dietro questo cappello, si muovono tutta una serie di passaggi, per cui in un momento molto delicato, il 2021, naturalmente, a maggior ragione, per una Regione come la nostra montana e inoltre con una sola struttura ospedaliera centrale su tutto quanto il territorio valdostano, sono nate delle volontà politiche che hanno portato prima di tutto all'articolo 18 della 35/2021 e poi dopo, per motivi legati all'impugnativa dell'articolo 18 stesso, a strutturare in collaborazione con il Ministero la 22/2022, che durante la sua discussione come richiamato vide approvare un ordine del giorno da parte di tutti quanti i gruppi consiliari dell'allora maggioranza. Fondamentalmente si esprimevano dicendo che bisognava procedere, decorsi i termini per eventuali impugnative alla legge in approvazione, quindi la 22, alla presentazione di un'ulteriore iniziativa legislativa quindi una legge, un DDL, che prevedeva l'ampiamento della platea dei beneficiari dell'indennità di cui trattasi alla dirigenza sanitaria non medica, alle professioni sanitarie e ai part-time, perché non considerati nella 22, sia mediante l'utilizzo delle eventuali economie registrate dall'Azienda nell'ambito delle regolazioni dei riconoscimenti economici di cui trattasi, sia mediante l'eventuale stanziamento di alcune risorse a bilancio regionale. Non leggo naturalmente le firme di coloro i quali presentarono quest'ordine del giorno, ma c'erano tutti i gruppi consiliari dell'allora maggioranza del Governo Lavevaz, collega Restano compreso. Quando un ordine del giorno viene portato avanti, a maggior ragione da chi governa e anche da chi non governa, si arriva conseguentemente a prendere degli impegni politici, perché sappiamo benissimo che non è vero che gli ordini del giorno si regalano, altrimenti non discuteremmo tutte le volte di quelli che vengono approvati e di quelli dei quali chiediamo il ritiro piuttosto che il non voto, ma di fatto andremmo in souplesse ad accontentare chiunque ed è ugualmente non vero il fatto che, nel momento in cui tu decidi di fare una cosa, poi realmente ti prendi l'impegno di portare avanti un determinato tipo di lavoro.

Che impegno c'è scritto in questo atto votato, in questa iniziativa votata? C'è scritto che, rispetto ai 25 professionisti sanitari esclusi dalla 22 del 2022, perché un professionista sanitario o una delle professioni sanitarie era inserita nella 22 ed erano gli infermieri, quelli a tempo indeterminato e full-time, mancavano quelli part-time, più naturalmente tutti quanti i medici, che però non fanno parte dei 26 professionisti sanitari. Per gli altri professionisti sanitari il Governo si prendeva l'impegno, suffragato e sorretto da tutti quanti i gruppi consiliari di allora, di chiudere il cerchio in un ambito politico e amministrativo assolutamente circoscritto, cioè quello di intervenire con una legge di attrattività similare, temporanea, nel minor tempo possibile per poter arrivare appunto a chiudere questo cerchio in un ambito assolutamente circoscritto. Ecco che quindi, visto che il 2 di marzo è poi cambiato il Governo e quindi ci sono stati anche degli avvicendamenti all'interno della maggioranza che sostiene il Governo Testolin, il collega Restano ha presentato la PL 95 che correttamente nel pieno di dibattito politico prende spunto da questo impegno per fare una proposta politica di riferimento, sempre all'interno dell'ambito circoscritto dei 25 professionisti sanitari che erano esclusi dalla 22/2022. Poi da lì è iniziato un percorso politico nel migliore dei modi possibili all'interno di questo ambito, con le coperture sanitarie dedicate... perché qui, lo sappiamo tutti, ce lo diciamo tra addetti ai lavori, ma è corretto ribadirlo, le leggi prevedono uno stanziamento, per essere legittime, anche da un punto di vista finanziario e la copertura finanziaria di una legge non può essere utilizzata qualora ci siano degli avanzi per finanziare altre leggi, soprattutto quando i rapporti tra la Regione e l'Azienda unica sanitaria locale valdostana prevedono un trasferimento con dei dettami individuati. Per cui quanto stanziato, i 9,3 milioni per la legge 22/2022, all'anno, in un primo momento nell'arco temporale 2022/2024, adesso siamo arrivati al 2025... - si prevede che per quella legge siano stanziati con le finalità individuate dalla legge stessa dei fondi - nel momento in cui ci dovessero essere dei fondi in più, quei fondi di fatto riguardano sempre la 22 del 2022 e non possono diventare strumento finanziario o cassaforte per altri dispositivi legislativi, motivo per il quale nella legge di assestamento 2, proprio partendo dal dibattito politico che aveva visto la volontà di dar corso all'ordine del giorno che ho appena richiamato, si sono stanziati 2,7 milioni, mentre in un percorso parallelo, da un punto di vista normativo, si stava componendo il DDL 129. Quest'ultimo DDL interviene naturalmente, come richiamato, su tutta una serie di aspetti della sanità valdostana, quindi compresa l'indennità di attrattività per i 25 professionisti sanitari previsti dal CCNL; in totale sono 26, uno era già stato lambito dalla 22/2022, mancavano 25 professionisti sanitari. Questa era la volontà politica, questo era l'ambito all'interno del quale muoversi e quindi così ci si è mossi.

Per dare copertura finanziaria a quella legge, con la legge di assestamento 2 sono stati stanziati 2,7 milioni, che è la cifra sulla quale si è concordato per dare concretezza all'articolo di riferimento del DDL 129. Una delle cose che è assolutamente importante richiamare, anche perché si insinua all'interno del percorso che comunque ci ha visto partire dall'articolo 18 della 35/2021 e arrivare appunto al DDL 129, che oggi è in discussione. È appunto quanto da voi richiamato rispetto all'articolo 1 del DDL 129 laddove cita: "nelle more della riorganizzazione complessiva del servizio sanitario regionale" - lo dico perché è stato richiamato da più interventi - lo fa fondamentalmente per due aspetti: il primo, richiamando l'azione di riforma che in questo momento sta avendo il Servizio Sanitario regionale, attraverso due fondamentali binari sui quali ci si sta muovendo. Il primo è l'applicazione del DM 77 - che poi non è null'altro che la deliberazione 1609 del 2022 e quindi la riorganizzazione territoriale in seno al DM 77 - ma soprattutto il Piano della Salute del Benessere Sociale che abbiamo approvato a fine giugno di quest'anno. Il principale motivo per il quale l'articolo 1 di questa legge, DDL 129, viene chiaramente espresso è legato appunto al fatto che in questo momento la sanità regionale valdostana, quella pubblica, è impegnata in una forte azione di rimodulazione e di modifica. Proprio per questo motivo ci si impegna anche in una qualche maniera, visto che tutti quanti ci auguriamo nel momento in cui il DDL 129 dovesse essere approvato che nei rapporti con il Ministero venga poi, di fatto, approvato in tutta la sua causa, perché comunque c'è quest'alea, c'è per tutte quante le nostre leggi a maggior ragione su questo tipo di temi. Anche per questo motivo si è scelta questa formulazione: proprio per individuare il fatto che, se è vero che si interviene con una serie di dispositivi delicati, importanti, di attrattività del nostro sistema servizio sanitario pubblico, allo stesso tempo lo si fa in una maniera temporanea ed essendo perfettamente consapevoli che questo è uno dei tasselli che ha, però, per cappello una riforma del nostro Servizio Sanitario Regionale, individuato all'interno del piano programmatorio per antonomasia, che è appunto il Piano della Salute e del Benessere Sociale.

Indipendentemente... ed è questo il motivo per il quale la settimana scorsa, in occasione della discussione del bilancio, ci sono state delle visioni diverse naturalmente rispetto a questi temi, ma è per questo motivo che noi, nel pieno rispetto del dibattito politico, sia a luglio quando abbiamo discusso il bilancio, che adesso, che nella presentazione del DDL 129, non abbiamo mai voluto escludere nessuno, non abbiamo mai messo in discussione l'assoluta centralità di tutte quante le figure professionali, socio-sanitarie, sanitarie, socio-assistenziali che compongono il complesso mondo della sanità: semplicemente abbiamo recepito un mandato, lo abbiamo votato e abbiamo cercato di dargli gambe, andando naturalmente a rispettare gli impegni presi con un ordine del giorno che, guarda caso, si è discusso durante la discussione della prima legge di attrattività, cioè la 22/2022.

Abbiamo anche avuto modo di rappresentare che, rispetto al DDL 129, che, come richiamato, ha un titolo ampio perché prevede disposizioni organizzative straordinarie, urgenti e temporanee per assicurare la regolare erogazione e la qualità dei livelli essenziali di assistenza del sistema sanitario regionale, di fatto diventa un DDL che affronta proprio in quest'ottica, quindi quella della prima articolazione di questo DDL, tutta una serie di aspetti.

Questi aspetti sono fondamentalmente in maniera più saliente sicuramente quelli di cui all'articolo 5 che interviene in un ambito molto particolare: lo dico semplicemente per non entrare nel dibattito se questa legge finanzi o non finanzi, intervenga o non intervenga, sostenga o non sostenga la parte privata della sanità, perché non è così. La parte sulla quale si interviene con l'articolo n. 5 di questo DDL è una parte che da sempre è in mano al privato sociale, alle cooperative. Mai l'Azienda sanitaria locale valdostana ha gestito, per quanto riguarda i pazienti psichiatrici e per quanto riguarda i pazienti affetti da dipendenze, in prima persona, in prima istanza questo genere di servizi: sono sempre stati di fatto affidati a professionisti, di solito cooperative, che se li aggiudicavano per gestirli con le professionalità adeguate a questo tipo di servizi.

Lo stesso vale per l'articolo di questo DDL che interviene a sostegno della complessità che ha vissuto il mondo delle liste d'attesa pubbliche in generale che conosciamo: sono state richiamate le liste d'attesa per quanto riguarda le visite, si è parlato di liste di galleggiamento che durante questo 2023 siamo riusciti ad attivare, in un mondo, quello delle liste d'attesa del sistema pubblico, servizio pubblico italiano, compreso quello valdostano, che ha radici molto lontane. Tantissimi dei dati rispetto alle liste d'attesa in capo ai nostri cittadini in realtà nel post Covid sono migliori rispetto al pre Covid, ma di fatto la situazione era e rimane difficile, probabilmente per motivi strutturali e voluti del nostro servizio sanitario pubblico.

Per ciò invece che attiene... perché di questo parliamo con l'articolato che riguarda l'unico privato accreditato della nostra sanità, come richiamato in alcuni dei discorsi, il fatto di intervenire a sostegno delle difficoltà in generale del mondo degli interventi, quindi della chirurgia, soprattutto della chirurgia generale, sulla quale nel corso degli ultimi due anni si è fatto tanto e si sono creati degli spazi. Anche i numeri che vi abbiamo rappresentato in base alle richieste che sono arrivate per il tramite delle Commissioni II e V rendono evidente il fatto che tanto si è fatto nel mettere in disposizione maggiori spazi per la chirurgia a favore dei cittadini valdostani che ne necessitano, ma tanto è ancora da fare. Durante il periodo del Covid si sono comunque continuati a incastrare, ad accavallare richieste di interventi e, a maggior ragione, queste sono pervenute quando si è potuti di nuovo tornare a vedere tutti gli specialisti del caso e quindi a raccogliere le istanze, le necessità per quanto riguarda gli interventi chirurgici. Di fatto, soprattutto sulla chirurgia generale, si è riusciti a migliorare la situazione: quest'anno c'è stato un 37% di messa in disponibilità di sale operatorie in più rispetto al 2022, quindi dati 2023 su 2022. Questo incremento sui dati della chirurgia generale si vede, ma comunque non è sufficiente e quindi all'interno di una logica diretta rispetto al soggetto privato accreditato presente in Valle d'Aosta giustamente si cerca una collaborazione per cercare delle soluzioni migliorative anche in tal senso, che non andranno assolutamente a togliere spazi al Parini, ma semplicemente ad aggiungersi al Parini stesso.

Ricordo solo, per dovere di cronaca, da un punto di vista amministrativo... qui ci sono dei colleghi che hanno fatto gli Assessori alla sanità, ci sono dei colleghi che hanno partecipato comunque alle Giunte e all'interno della deliberazione che quest'anno abbiamo approvato nei tempi, quindi entro la fine di ottobre 2023, la famosa deliberazione degli obiettivi che vengono dati all'Azienda, che è l'atto prodromico alla presentazione del bilancio dell'Azienda USL. È previsto anche un apposito obiettivo al privato accreditato presente sul territorio valdostano, questo da sempre: di fatto quindi all'interno di quei 7,2 milioni stabiliti a favore del privato accreditato valdostano ci sono una serie di obiettivi ben chiari e, di conseguenza, visto che c'erano obiettivi anche in tal senso, si è operato nel corso dell'anno per strutturare l'articolazione che viene prevista nel 129. È un'articolazione che, a fronte di una richiesta di questo tipo che andava avanti da anni, ha avuto necessità - e, da questo punto di vista, bisogna fare i complimenti agli uffici per il lavoro portato avanti -, di arrivare a un'articolazione che consente in piena legittimità questo tipo di intervento dedicato a favore naturalmente di tutto quanto il Servizio Sanitario valdostano, perché naturalmente a quel punto si riuscirà a intervenire rispetto alle aziende. Tutto ciò in piena correlazione e coerenza, arrivando anche, come ci auguriamo entro la fine di quest'anno - penso unico servizio sanitario pubblico italiano - ad approvare, l'anno precedente per l'anno successivo, il bilancio della nostra Azienda. In questo momento, purtroppo, in tutto quanto il servizio sanitario pubblico italiano le Aziende sanitarie non riescono a chiudere il bilancio intra anno, quindi alcune non hanno fatto il bilancio e non riescono a chiudere neanche il consuntivo dell'anno in corso, pur non avendo fatto il previsionale. Noi, di fatto, rispettiamo i tempi sia per quanto riguarda la deliberazione degli obiettivi, sia per quanto riguarda l'approvazione per l'Azienda USL del prossimo bilancio previsionale e questo non avveniva da anni, per cui questo dispositivo di legge si inserisce, a parte i giusti confronti politici, all'interno di un quadro in realtà molto più articolato e complesso, ma assolutamente coerente.

Nel corso del dibattito, e poi chiudo, dello scorso Consiglio abbiamo reso evidente il fatto che tutti coloro i quali - ed è stato anche richiamato da qualche collega - giustamente hanno bisogno di essere centrati sul loro ruolo fondamentale all'interno del nostro servizio sanitario... è giusto che si aprano a delle interlocuzioni per fare questo genere di valutazioni, ma devono essere fatte al di fuori del mondo delle leggi di attrattività, perché con il DDL 129 la maggioranza da questo punto è stata assolutamente chiara: si completa e chiude il percorso di questo tipo di normativa per quanto riguarda il servizio sanitario pubblico valdostano.

Presidente - Possiamo passare all'analisi dell'articolato. Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Solo per ringraziare i colleghi per il dibattito che si è sviluppato in aula e ringraziare l'Assessore, anche se, purtroppo, non ha raccolto l'invito a intervenire in discussione generale, invece ha deciso di intervenire aspettando la replica dedicata all'Assessore e quindi non dare la possibilità a tutti di poter replicare rispetto a quanto detto in maniera compiuta.

Mi sono anche dimenticato, ed è giusto anche aggiungerlo, che in Commissione, rispetto alla bocciatura dell'emendamento che abbiamo presentato, avevo chiesto dei chiarimenti al Presidente della V Commissione, che mi aveva detto di sì e rispetto al fatto che la previsione dell'allargamento della platea, senza aver individuato una cifra per l'aumento fosse legittima e non avesse bisogno di coperture finanziarie, non abbiamo ricevuto alcunché, quindi neanche la solerzia del collega Malacrinò di mezzanotte e 37... A fronte di questo, evidentemente non abbiamo potuto formulare le opportune valutazioni, abbiamo ricevuto in maniera tardiva i dati, anche la replica dell'Assessore sinceramente non ci ha convinto.

Riteniamo che, come abbiamo già detto, questa norma sia sicuramente importante e vada nella direzione che abbiamo auspicato durante il dibattito della 22; purtroppo però questa norma crea delle evidenti discriminazioni fra operatori della sanità, abbiamo evidentemente un buco rispetto ad alcune figure che ancora oggi con abnegazione portano avanti il loro lavoro, è un lavoro che io non farei mai nella mia vita e ammiro davvero chi riesce a fare un lavoro di questo tipo. Chi fa questo tipo di lavoro però deve vedersi riconosciuto lo sforzo e neanche questo sforzo minimo è stato fatto, quindi, a nome del gruppo Lega, annuncio che non parteciperemo alla votazione.

Presidente - Consigliere Baccega, a lei la parola.

Baccega (FI) - Credo che il dibattito abbia ampiamente delineato le posizioni che la maggioranza ha inteso intraprendere dopo percorsi lunghi, anni di approfondimenti su questo tema. Si è partiti con il disegno di legge 35, poi si è arrivati alla 22, ora siamo al 129, il tema era praticamente sempre lo stesso, il 129 ha ampliato il suo orizzonte, proprio per dare un ulteriore significato a un disegno di legge che comunque l'opposizione aveva presentato, dando indicazioni precise su quelle che volevano essere le volontà, ovvero andare a premiare le professioni sanitarie. Il dibattito ha sottolineato anche che altre forze politiche, come la nostra, come Forza Italia, ritenevano opportuno dire che, tenuto a conto che in sanità si lavora in team, era necessario premiare con un'indennità sanitaria, che non è più indennità di attrattività, ma un'indennità sanitaria legata all'operatività, legata alla crescita professionale, perché lo ha detto bene mio collega: non è solo questione di soldi in sanità, in sanità le risorse economiche che vengono date in termini di salari e stipendi al personale sono importanti, ma c'è anche una questione che più volte è stata affrontata anche in Commissione: la questione legata all'organizzazione, una buona organizzazione consente di vedere il personale più sereno e più performante, questo non sta succedendo purtroppo nella nostra regione, ma non è da oggi, è da parecchio, quindi c'è una volontà politica da parte dell'opposizione di premiare alcuni e c'è una volontà politica di altre forze politiche, Centro-Destra, soprattutto la Lega che ha presentato un emendamento, ma anche noi di Forza Italia, che continueremo la nostra battaglia che va nella direzione di avere tutti soddisfatti in sanità, per avere quella giusta empatia che in una squadra si deve avere. Ritorno a dire che noi non accettiamo quanto è stato detto in passato, il Consiglio scorso soprattutto, di essere considerati come quelli che vogliono dividere; noi non vogliamo dividere, noi vogliamo univocità, vogliamo costruire, vogliamo creare le squadre necessarie a dare delle risposte importanti ai nostri utenti in termini sanitari.

Due riflessioni anche sul privato accreditato: avevamo più volte chiesto di innalzare i tetti, se i tetti rimangono sempre quelli, evidentemente le liste di attesa non hanno quello slancio e quella forza; siamo in un momento, come dicevano altri, emergenziale e questo momento va colto e andava colto attraverso un supporto tra pubblico e privato, abbiamo verificato che l'indennità di attrattività non ha funzionato, ci sono meno medici e infermieri OSS di quanti ce n'erano nel 2021, pochi ma sono di meno, vuole dire che l'attrattività non è servita e allora? È opportuno creare una sinergia importante dove sanità pubblica e sanità privata vanno in sintonia solo per dare delle risposte, solo per dare delle risposte ai Valdostani che hanno necessità di cure. Per questo noi riteniamo che non siamo soddisfatti pur valutando con favore le risorse che vengono messe a disposizione per le professioni sanitarie, non valutiamo positivamente il complesso di questo provvedimento e per questo Forza Italia si asterrà.

Presidente - Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Sì, come avevo già dichiarato, noi non voteremo questa norma, ma ho già esplicitato le motivazioni. Credo che oggi ci sia stata una certa chiarezza da parte dell'Assessore, questo è per la maggioranza l'ultimo passaggio, e l'ha ripetuto in due occasioni: non si aprirà a nessun altro l'obiettivo di un'indennità, sotto questo punto di vista, credo che bisogna riconoscere all'Assessore una certa coerenza; dall'altra parte, però, io evidenzio che già in discussione della legge 22/2022 si parlava del provvedimento strutturale di cui lei ha nuovamente parlato oggi; è passato un anno e quel provvedimento strutturale dov'è? Che fine ha fatto? Invece, Assessore, me ne dispiace, ma non c'è stata traccia nel suo intervento.

Anche rispetto ai dati, consigliere Restano, io la invito a leggerli con attenzione, perché se è vero che ci sono delle nuove assunzioni, abbiamo nel corso del triennio 134 infermieri che se ne vanno e 76 medici; le assunzioni, nel prospetto che ci è stato dato, non è stato distinto fra le nuove assunzioni o fra gli interinali che poi sono stati assunti; anche sotto questo punto di vista quelle assunzioni sono nuove assunzioni o sono semplicemente degli interinali che sono passati e hanno passato un concorso? Questo sarebbe interessante da saperlo proprio in vista di quella clausola valutativa che c'è all'interno di quella legge. Sotto questo punto di vista, vuol dire che come attrattività molto probabilmente non ha funzionato se chi sta in quel sistema sanitario ha deciso di andarsene, perché prima di attrarre gli altri, se proprio quelli che ci vivono se ne vanno vuol dire che non ha funzionato, secondo me; abbiamo una visione diversa, è legittimo e spero che per questo non se la prenda, Consigliere. Sotto questo punto di vista, credo che comunque quanto detto dall'Assessore... quindi mi è sembrato di vedere una certa apertura anche per il resto del personale che opera all'interno del sistema sanitario e andremo a vedere che cosa farete di qui in avanti tenuto conto che in tutto questo anno nulla è stato fatto o poco... o almeno non è dato sapere a noi. Speriamo che, al di là delle promesse che oggi ha fatto, poi si veda nel concreto qualcosa. Lei ha ricordato più volte l'ordine del giorno votato, io in discussione generale ho ricordato l'ordine del giorno invece delle minoranze che non prevedeva solo le professioni sanitarie ma prevedeva anche le professioni socio-sanitarie e le professioni tecnico-riabilitative, credo che sia una scelta politica, abbiamo capito che la maggioranza la pensa in un modo e che noi la pensiamo in un altro.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Semplicemente per confermare la dichiarazione di voto che avevo già in parte anticipato in discussione generale, ci asterremo sull'intero provvedimento.

Abbiamo cercato o ho cercato di rappresentare il perché e quali sono le motivazioni dei nostri dubbi, abbiamo cercato di avere ulteriori informazioni in Commissione, di approfondire alcuni passaggi che sicuramente faranno parte di ulteriori iniziative di natura politica nel corso dell'anno, perché in particolare la natura e i contenuti degli articoli 3 e 5, a nostro giudizio, saranno meritevoli di controllo e di valutazione. In particolare, per quello che riguarda l'articolo n. 3, quello del piano per il recupero della lista d'attesa, vogliamo anche capire meglio come si svolgerà e come verrà attuato, considerato che, dalle specifiche e dalle informazioni che abbiamo avuto, non abbiamo avuto ulteriore conferma, se non quella di definire una previsione che poi dovrà ancora essere elemento di scelta, di decisioni e i numeri rappresentati degli interventi chirurgici in lista d'attesa sono notevoli e sono importanti.

Detto questo, come è già capitato e come abbiamo molto modestamente dimostrato su temi come quelli che riguardano la sanità, vogliamo e ci rendiamo disponibili a collaborare laddove ovviamente ci sia la condivisione delle scelte, qualora verranno fatte. Senza dubbio non era forse questo il momento per approfondire un tema che il relatore di minoranza ha messo in luce nella sua relazione, che è quello della riorganizzazione del sistema complessivo della sanità, vogliamo poi anche lì vedere che cosa si intenda e che non sia soltanto un punto legato a una premessa all'interno di un testo di legge, oppure se c'è qualcosa effettivamente di concreto e di reale nella volontà dell'agire.

Detto questo, ci asterremo su tutti gli articoli e anche sulla legge nel suo complesso.

Presidente - Consigliere Chatrian, a lei la parola.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Dopo un buon dibattito, delle belle considerazioni su una legge importante, due le battute: la prima per rispedire al mittente una dichiarazione che penso sia anche un po' offensiva rispetto al lavoro che è stato fatto in questo anno, 2023. È stato detto un momento fa che nulla è stato fatto, penso che questo sia offensivo nei confronti di chi ha lavorato, di chi ha messo in campo comunque delle energie, di chi ha cercato delle soluzioni.

Poi, giustamente, i colleghi poc'anzi, il collega Baccega e non solo, hanno detto che queste sono delle scelte politiche, assolutamente, sono delle scelte politiche e all'interno delle scelte ci sono gli elementi che abbiamo cercato di caratterizzare all'interno anche del disegno di legge 129, per quanto riguarda non solo il 129... vorrei ribadire nuovamente i tre atti principali che abbiamo approvato in questo Consiglio e come Governo regionale, che sono, indubbiamente, quello del piano della salute e del benessere sociale nel mese di giugno, l'atto aziendale che è stato approvato nel novembre del 2023 e questo secondo atto di attrattività.

Bene ha fatto il collega Restano a mettere in evidenza i punti di forza della legge 22 del 2022, perché se probabilmente oggi nella memo che ci ha fornito l'azienda abbiamo comunque un conteggio dei dipendenti robusto, sia legato alle posizioni degli infermieri che dei medici, probabilmente è grazie all'attrattività che abbiamo approvato nel 2021 e poi nel 2022, ma soprattutto sul piano politico e penso che con l'approvazione anche di questo disegno di legge l'azienda ha tutti gli strumenti per riorganizzare, rilanciare e, di conseguenza, dare delle risposte più performanti e più puntuali alla sanità pubblica sul nostro territorio e anche all'interno dell'articolo 3 ci avvaliamo dell'ausilio e dell'aiuto privato per meglio garantire l'equilibrio di natura pubblica.

Per noi anche su questo rispediamo al mittente che si vuole mettere delle illazioni che si sta andando in un'altra direzione, no! La base principale è quella pubblica con l'ausilio del privato per trovare le migliori soluzioni e soprattutto sappiamo che ci sono delle carenze, lo sappiamo che dovremmo essere più performanti; penso che su questo, assessore Marzi, lei si faccia interprete del grido d'allarme che mettiamo in evidenza oggi su questo disegno di legge, che adesso il badò [traduzione letterale dal patois: il fardello] ce l'ha con tutti gli strumenti, con tutte le approvazioni che sono state fatte in questo Consiglio in questo anno 2023, noi pensiamo che l'azienda può fare veramente la differenza per la collettività, per il sistema Valle d'Aosta e soprattutto per la sanità pubblica di qualità, con le risorse, con le azioni e con le leggi che questo Consiglio ha approvato nel 2023 - e non solo nel 2023 indubbiamente - ma nel 2023 i due principali atti sono stati conseguiti e portati a casa proprio all'interno di questo Consiglio. È bene che ci sia anche qualche altro collega che sostenga questo percorso, queste idee, queste scelte di natura, come è stato detto, tutta politica.

Presidente - Interventi? Non vedo prenotazioni... la parola alla consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - La dichiarazione di voto l'ha già esplicitata la collega Guichardaz: voteremo nel merito di alcuni articoli, in maniera differenziata; sul provvedimento, in senso generale, ci asterremo, ma volevo fare una precisazione, perché non c'è stata alcuna dichiarazione con intento offensivo. La collega ha esplicitato che non è stato fatto nulla e si riferiva al fatto che, per tutto quello che riguarda il personale socio-sanitario e tecnico riabilitativo, non c'è nulla e ha fatto riferimento a una dichiarazione fatta proprio in occasione dell'approvazione di quella legge, che diceva che si sarebbero integrate le retribuzioni di tutti gli operatori della sanità: così non è.

Presidente - Metto in votazione l'articolato, articolo n. 1... pardon, consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Intervengo sull'articolo 1 e sul significato di riorganizzazione complessiva del servizio sanitario regionale per significare che è vero, abbiamo approvato il piano della salute del benessere sociale e non viene più approvato con legge, quindi non ha pari dignità di una legge, questa è la prima norma regionale, quindi nelle fonti della gerarchia del diritto, se ho imparato bene quello che mi è stato insegnato, è un atto che ha un peso diverso rispetto agli altri e quest'affermazione, come ho avuto modo di esprimere nella mia relazione, assume un'importanza significativa e quindi è la prima volta che parliamo di questo.

L'atto aziendale, atto molto importante, non è dello stesso rango e invece la legge di attrattività afferma quanto ho appena detto. Assessore mi permetta, nel suo intervento, cerco di tradurre un'affermazione, potete scrivere tutte le leggi che volete, ma se non vi mettiamo i soldi, avete fatto un esercizio di stile e tutto si ferma qua, è vero, ne prendiamo atto, sono le regole della democrazia, a malincuore prendiamo atto che tutti i pareri finanziari sono costantemente contro la nostra richiesta e ci facciamo forti dalle nostre idee, le portiamo avanti, questo percorso ne è un esempio, anche altri, io spero, virtuosi e che tutti i percorsi possano anche dare quella collaborazione che c'è stata su questa norma. Non è però gratificante ricevere costantemente e perennemente dei no.

Presidente - Non vedo altre richieste, metto in votazione l'articolo n. 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 28

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 8 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz)

L'articolo 1 è approvato.

All'articolo n. 2 vi sono due emendamenti: uno della Lega, che ha avuto parere negativo dalla struttura della Finanza, per tanto non verrà messo in votazione, ma potrà essere illustrato e poi l'emendamento del Gruppo Misto, del consigliere Restano. Ha chiesto la parola sull'articolo 2 il consigliere Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (PA) - Credo di aver seguito insieme ai colleghi quello che è avvenuto in questo periodo molto complicato, perché nell'insieme sono state seguite una serie di sezioni che portavano a individuare le possibilità per riuscire a mantenere al massimo... la difficoltà che fino ad oggi abbiamo avuto... e dall'altra del poter mantenere le possibilità di utilizzare al meglio quello che possiamo ottenere per il futuro, questa è la ragione per la quale continuiamo a mantenere questa valenza che ci porta a dire che c'è la possibilità di attivare al massimo... le esigenze già neonate... e che possono continuare a favore di tutti noi.

Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Devo illustrare l'emendamento, forse?

Presidente - Certo, sì.

Restano (GM) - L'emendamento prevede di determinare, nelle more della contrattazione di cui al comma 1, l'integrazione, riconosciuta nella misura mensile, per il personale della dirigenza non medica e veterinaria in euro 800 lordo busta e per le professioni sanitarie in euro 350 lordo busta, così come previsto dalla legge regionale 22. Vi è una seconda parte dell'emendamento che non abbiamo mai preso in considerazione e che prevede che per il personale a tempo parziale l'integrazione sia proporzionata alle ore contrattualmente previste; non votando l'emendamento non voteremo anche questa seconda parte.

Presidente - L'emendamento della Lega lo diamo come illustrato o lo volete illustrare? Lo diamo come illustrato. Mettiamo in votazione prima... c'è un'unica votazione sull'emendamento del consigliere Restano. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 28

Favorevoli: 9

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Mettiamo ora in votazione... ha chiesto la parola sull'articolo 2 il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (GM) - Volevo solo significare due questioni: l'ordine del giorno che abbiamo approvato quando si è discussa la famosa legge 22 prevedeva di ampliare la platea dei beneficiari dell'indennità di cui trattasi alla dirigenza sanitaria non medica e alle professioni sanitarie, non prevedeva di fornire un'indennità similare, quindi ne deduco che si parli della stessa indennità e si traduce poi nelle stesse modalità e quindi anche 800 e 350 euro come illustrato nel mio emendamento, questo solo per dovere di giustizia.

Rispondo alla collega Guichardaz: mi appendo al petto la medaglia e le dico che il documento che ci è stato fornito, non per fare un appunto all'Assessore, è incompleto; non ci permette di giudicare l'efficacia della norma di attrattività, perché l'attrattività è determinata e non vorrei passare per professore, ma ha una serie di azioni, non ultime quella di far svolgere i concorsi durante il periodo previsto dalla legge come ho avuto modo di dire.

Noi potremmo verificare l'efficacia della norma solo con numeri certi e difficilmente si arriverà ad avere un dato significativo, perché non sapremo mai quante persone, salvo una ricognizione sul personale, non si sono fatte attrarre dagli stipendi svizzeri proprio perché noi abbiamo messo questa norma; è difficilissimo da valutare questa indennità. A lungo termine, se metteremo insieme una serie di azioni, potremo avere un riscontro.

Presidente - Siamo all'articolo n. 2, se non vi sono altre richieste di intervento, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 28

Votanti: 22

Favorevoli: 22

Astenuti 6: (Aggravi, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Minelli, Planaz)

L'articolo n. 2 è approvato.

Metto in votazione l'articolo n. 3. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 28

Votanti: 24

Favorevoli: 22

Contrari: 2

Astenuti: 4 (Aggravi, Brunod, Lucianaz e Planaz)

L'articolo 3 è approvato.

Metto in votazione l'articolo 4. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 28

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 8 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz)

L'articolo 4 è approvato.

All'articolo 5 vi è il secondo emendamento della Lega, che non ha il parere finanziario favorevole, volete illustrarlo? No? Pertanto proseguiamo con la votazione dell'articolo n. 5. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 28

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 8 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz).

L'articolo 5 è approvato.

Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 6? Stesso risultato. All'articolo 7 vi è un emendamento della Lega che non viene illustrato e ha parere negativo delle Finanze, metto in votazione l'articolo n. 7. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 28

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti 8 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli e Planaz)

L'articolo 7 è approvato.

Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 8? Stesso risultato. Ha chiesto la parola consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (GM) - Per dichiarazione di voto; come ho già detto, il voto sarà a favore della norma. Noi siamo a favore delle professioni sanitarie, quindi siamo a favore del servizio che le professioni svolgono, in favore della popolazione valdostana, ma all'interno delle professioni sanitarie non ci possono essere figli e figliastri, noi votiamo convintamente la norma, vigileremo affinché l'indennità corrisponda a quella che è stata assegnata alle altre professioni, che già godono di questa indennità, ma, Assessore, se ciò non avverrà, noi siamo disposti a scendere in piazza e vi assicuro che lo sciopero che metteremo in piedi sarà molto più forte di quello che abbiamo appena passato.

Presidente - Altri? Se non vi sono altri interventi, metto in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 28

Votanti: 20

Favorevoli: 20

Astenuti: 8 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz)

La legge è approvata.