Objet du Conseil n. 3051 du 20 décembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 3051/XVI - D.L. n. 119: "Nuova disciplina regionale delle attività trasfusionali e della produzione di farmaci emoderivati. Abrogazione della legge regionale 23 novembre 2009, n. 41". (Reiezione di un ordine del giorno)
Bertin (Presidente) - Punto n. 4.01. Il disegno di legge n. 119 è composto da 14 articoli, sono stati presentati due emendamenti dalla II Commissione e un emendamento dal consigliere Lucianaz. Inoltre un ordine del giorno da parte della Lega. Il relatore del disegno di legge è il consigliere Barmasse che si è prenotato e a cui passo la parola.
Barmasse (UV) - Il presente disegno di legge n. 119 intitolato: "Nuova disciplina regionale delle attività trasfusionali e della produzione degli emoderivati. Abrogazione della legge regionale 23 novembre 2009 n. 41" nel rispetto dei principi fondamentali della normativa statale vigente, ha le seguenti finalità:
manutenzione normativa, cioè modificare e aggiornare la disciplina regionale delle attività trasfusionali e della produzione degli emoderivati e, essendo trascorso più di un decennio, la disciplina in oggetto necessita di un aggiornamento rispetto al necessario recepimento degli indirizzi statali che regolano, a livello regionale, l'attività trasfusionale e l'autosufficienza di sangue ed emoderivati; a questa motivazione si affianca anche la necessità di semplificare e rivedere il contenuto della legge regionale, eliminando i richiami alla normativa statale che, nel tempo trascorso dall'emanazione della legge regionale 41/2009 ad oggi, sono stati abrogati o modificati da successivi atti legislativi;
revisione dell'organizzazione delle attività trasfusionali in Valle d'Aosta: nel disegno di legge si prevede la revisione della strutturazione della rete trasfusionale regionale, prevedendo lo sdoppiamento dell'attuale Commissione regionale tecnico consultiva, ex articolo 9 legge regionale 41/2009, in due organi. Il primo è la Commissione per la programmazione regionale in materia di attività trasfusionali, con compiti consultivi di programmazione: acquisisce i dati sulla raccolta del sangue donato nella regione; formula pareri ed eventuali proposte emendative in merito al piano pluriennale sangue e plasma, di cui all'articolo 6 comma 1 definito dal Comitato di cui all'articolo 5; esprime pareri e formula proposte in merito all'organizzazione della raccolta del sangue, in particolare per regolamentare l'afflusso dei donatori nelle sedi e nelle unità di raccolta anche per far fronte a situazioni di emergenza; definisce, in accordo con la SRC, che sarebbe la Struttura Regionale di Coordinamento, di cui all'articolo 7, il programma annuale di autosufficienza regionale di cui all'articolo 6 comma 1, con particolare riferimento agli obiettivi annuali promozionali di reclutamento di nuovi donatori e di partecipazione alla pianificazione della raccolta di sangue ed emoderivati che le associazioni e le federazioni regionali, di cui all'articolo 8, si impegnano a raggiungere e svolge, inoltre, attività consultiva nelle materie di cui all'articolo 1.
Il secondo organo, il Comitato regionale tecnico consultivo in materia di attività trasfusionali, con competenze invece più gestionali e tecniche, definisce il Piano pluriennale sangue e plasma di cui all'articolo 6, sentita la Commissione di cui all'articolo 4, formula pareri ed eventuali proposte emendative in merito ai criteri ed alle modalità per la concessione dei contributi, di cui all'articolo 10 comma 2; esprime parere vincolante in merito alla concessione dei contributi regionali di cui all'articolo 10; formula pareri ed eventuali proposte emendative in merito al recepimento di accordi Stato-Regioni nelle materie oggetto della presente legge, tenuto conto delle conseguenti ricadute sul sistema sanitario regionale e svolge, inoltre, ogni altra attività consultiva e propositiva nelle materie di cui all'articolo 1.
garanzia di rappresentatività: al fine di garantire, come avviene a livello statale, la rappresentanza negli organi competenti di tutte le associazioni e federazioni dei donatori volontari di sangue presenti sul territorio regionale per la programmazione regionale in materia di attività trasfusionali, è stata prevista l'eliminazione della soglia minima del 12,5% dei donatori attivi che le associazioni e federazioni dovevano raggiungere annualmente per avere la propria rappresentanza in seno alla Commissione regionale tecnico consultiva.
Modifica delle modalità di concessione dei contributi: si prevede il finanziamento delle attività aggiuntive, a supporto esclusivo del sistema trasfusionale regionale, individuate in specifici progetti relativi al raggiungimento dell'autosufficienza statale e regionale di sangue ed emoderivati ed un'ulteriore innovazione rappresentata dall'incremento del 10% rispetto alle quote di rimborso indicate dalla normativa statale per le attività svolte dalle associazioni e federazioni regionali, al fine di supportare finanziariamente l'importo annuale di circa 10 mila euro di fondi LEA.
Ci tengo inoltre a evidenziare che la Regione concorre al raggiungimento degli obiettivi dell'autosufficienza regionale e statale di sangue ed emoderivati attraverso la definizione di due atti di programmazione regionale, il primo è il Piano pluriennale sangue e plasma, che ha una valenza triennale, e l'altro è il Programma annuale di autosufficienza regionale predisposto dalla struttura regionale di coordinamento, di cui all'articolo 7, definito in accordo con la Commissione per la programmazione regionale in materia di attività trasfusionali.
Permettetemi comunque, al termine di questa relazione, un ringraziamento per i Commissari della V Commissione, questo disegno di legge è stato votato all'unanimità dai Commissari, un ringraziamento all'Assessore Marzi e alle strutture dell'Assessorato, in particolare ai dirigenti e ai funzionari che, come sempre, con grande professionalità e competenza hanno redatto questo disegno di legge, e per ultimi, ma non ultimi ovviamente, alle associazioni e ai donatori, che sono i veri protagonisti di questa legge e della donazione del sangue, che è una vera e propria cultura del dono.
Io vorrei ricordare che donare il sangue vuol dire salvare delle vite, pensiamo alle malattie emolitiche, alle malattie autoimmuni, alle carenze di fattori della trasfusione, per cui la donazione del sangue, quindi il plasma e gli emoderivati, è essenziale per poter vivere.
Donare il sangue vuol dire donare non solo qualcosa che ci appartiene, perché ricordo che il sangue è un organo, quindi vuol dire donare qualcosa di noi stessi, ma vuol dire in molti casi donare la vita alle altre persone, pensiamo per esempio anche ai bambini che necessitano di trasfusioni e di emoderivati.
Un mio ringraziamento personale, come Consigliere e cittadino, va sicuramente ai donatori; penso d'interpretare anche il sentimento di tutti coloro che siedono in quest'aula nel ringraziare i donatori per ciò che fanno, per il loro dono, per la loro sensibilità, che dimostrano ogni volta che vanno a donare il sangue, e penso che il ringraziamento sia di tutta la comunità valdostana verso i donatori e coloro che donano il sangue ogni volta che è necessario, permettendo alla Regione Valle d'Aosta di essere autosufficiente, ma non solo, di esportare (anche se il termine non è bellissimo) il sangue nelle altre regioni dove c'è necessità, non solo donando molte volte la vita ai nostri concittadini, ma anche a coloro che vivono nelle altre regioni italiane.
Presidente - La discussione generale è aperta. I Consiglieri che intendono intervenire nella discussione generale sono pregati di prenotarsi. Si è prenotato il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.
Lucianaz (RV) - Prendo la parola in discussione generale per illustrare l'emendamento che poi verrà esaminato.
Lo faccio in quanto vecchio donatore di sangue, una categoria della quale veramente mi onoro di aver fatto parte, poi dopo, per viaggi all'estero, non ho più conferito il sangue; proprio perché il primo impegno per un donatore di sangue è la responsabilità, cioè rendersi conto che si sta dando qualcosa di proprio a persone che, sicuramente in condizioni fisiche particolari, potrebbero averne delle conseguenze.
Quando si va a donare il sangue, si cerca di essere in piena salute e gli stessi atteggiamenti nella vita privata ne sono una conseguenza.
La salvaguardia del principio di autodeterminazione per la propria salute e la libertà di scelta del cittadino sono principi fondamentali dell'essere umano, così come sanciti dalla carta dei diritti universali dell'uomo e dalla stessa Costituzione italiana; nel campo delle trasfusioni del sangue non può essere diversamente.
La donazione del sangue è un atto di grande responsabilità, oltre che di grande generosità. Per il principio di precauzione, infatti, a cui sempre in ogni situazione la medicina dovrebbe attenersi, la sicurezza del ricevente deve essere assolutamente tutelata, non si deve infatti donare finché non si è in buona salute in quanto virus banali per una persona normale - come quello del raffreddore ad esempio - potrebbero causare complicanze serie in riceventi immunodepressi, come i pazienti che hanno ricevuto un trapianto.
La donazione non è indicata neppure nel caso in cui il donatore sia stato sottoposto a cicli di radio o chemioterapia per curare un tumore, avendo questi trattamenti la possibilità di aver sovraccaricato alcuni organi.
Proprio a tutela di coloro che necessitano di trasfusioni di sangue, è prevista l'auto sospensione temporanea per il donatore, per una serie innumerevole di ragioni, quali ad esempio - ne elenco alcune - quando nell'arco dei dodici mesi precedenti una donazione si è sofferto di ittero o di epatite A; quando nei quattro mesi precedenti la donazione ci si è vaccinati contro qualche malattia infettiva; quando si è in stato di gravidanza o si è partorito di recente, l'interruzione ora vale sei mesi; quando nei giorni vicini a quello della donazione si era sotto terapia antibiotica; se nei giorni precedenti o nel giorno stesso della donazione il donatore soffra di raffreddore, di mal di gola, influenza e altre malattie infettive di grado simile; quando si soffre di anemia temporanea; quando si assumono antibiotici; quando negli ultimi quattro mesi ci si sia sottoposti a operazioni cosmetiche, come tatuaggi, piercing, orecchini; quando si è visitato di recente, massimo sei mesi, un paese in cui la malattia è endemica; se ci si è ancora sottoposti di recente a un serio intervento chirurgico o dentistico, ad esempio può essere di sole 24 ore la sospensione per una semplice otturazione o di 7 giorni per un'estrazione dentaria; quando si è entrati in contatto, per motivi lavorativi o familiari, con individui affetti da malattie infettive più o meno gravi, per esempio il personale medico o infermieristico dei centri ospedalieri che può aver curato malati di AIDS o epatite C - sebbene esistano tutte le protezioni del caso, è bene comunque aspettare del tempo prima di riprendere a donare il sangue ed eventualmente sottoporsi di nuovo ad analisi del sangue.
Non potranno mai diventare donatori di sangue coloro che assumono droghe, anche cocaina, gli alcolisti o chi ha rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive, per esempio rapporti occasionali promiscui, coloro che soffrono cronicamente di epatite o di ittero o di una malattia sessualmente trasmessa o ancora risultino positivi al test della sifilide, dell'AIDS HIV, dell'epatite C, dell'epatite B, e addirittura se non si è in buono stato di salute e se non si segue un corretto stile di vita, sano, senza comportamenti a rischio che possano compromettere sia la salute del candidato donatore sia di chi eventualmente riceverà il sangue.
Inoltre le regole stabilite dall'ente preposto alla raccolta prevedono che, dopo una vaccinazione antinfluenzale, sia vietato donare sangue per tre mesi... e ne abbiamo ancora tante.
Per questa serie innumerevole di motivi, sinceramente non riesco a capire perché il vaccinato, con il cosiddetto siero genico ancora sperimentale attualmente anti-Covid, possa recarsi a donare il proprio sangue anche il giorno dopo essere stato inoculato, e parlo proprio di un'attenzione particolare per il ricevente.
Parrebbe infatti che almeno l'80% degli Italiani abbia in corpo almeno una dose di uno dei vaccini - ancora allo stato sperimentale ripeto - e tra questi ci sono anche donatori AVIS, il cui sangue è messo a disposizione degli Ospedali italiani.
Le segnalazioni di persone non vaccinate ma trasfuse sono numerose, anche in Italia, si tratta di persone che hanno avuto le stesse reazioni avverse della vaccinazione anti-Covid e pertanto, anche per chi si è vaccinato ripetutamente, una trasfusione risulterebbe come fare altre ulteriori dosi.
La legge italiana prevede - in occasione di una futura incapacità di autodeterminarsi, e dopo aver acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle proprie scelte - la possibilità per una persona di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto a determinate pratiche.
Secondo la normativa attualmente in vigore, ricevere sangue da un estraneo è come ricevere la donazione di un organo, che di per sé è un tessuto; per questo motivo, attenendosi al principio di precauzione, sarebbe molto più sicuro e compatibile il sangue, ad esempio, proveniente da un parente.
Sono diverse le istituzioni deputate alla raccolta del sangue a livello statale - l'AVIS ad esempio, la Banca del sangue all'interno dell'Istituto Superiore di Sanità e la responsabile del Centro trasfusionale nazionale italiano - che hanno confermato di recente che non è stato fatto nessuno studio dopo l'inoculazione del vaccino genico a mRNA anti-Covid sul sangue dei vaccinati. Questo ce l'ha detto chiaramente, durante l'audizione in Commissione, la Presidente del Comitato Fortitudo, che abbiamo avuto modo di sentire.
Risulta però in Italia, da almeno una decina di anni, che non sia più permesso fare, se non in situazioni particolari, una donazione di sangue autologa, cioè la possibilità di donare il proprio sangue in previsione di un'operazione firmando la sacca, o una dedicata, cioè la possibilità che sia un parente o una persona con lo stesso gruppo sanguigno del ricevente che possa donare il sangue al proprio congiunto.
Per tutte queste ragioni, volte appunto a garantire la massima tutela per il ricevente, si propone quest'emendamento che andrò poi a presentare più tardi, questo perché il fine ultimo è permettere la possibilità della più ampia libertà di scelta a chi deve ricevere una trasfusione di sangue non essendo ricorso alla donazione dedicata, previsto esplicitamente dalla normativa attuale, ma praticabile in via esclusiva e previa e opportuna valutazione viste le condizioni del DM del 2015.
La Regione Autonoma Valle d'Aosta potrebbe diventare l'esempio della massima attenzione rivolta nei confronti di questa preziosa attività di donazione del sangue, della sua vigilata organizzazione, come si propone con questo disegno di legge, e delle trasfusioni effettuate sempre secondo l'inoppugnabile principio di precauzione.
Presidente - Siamo in discussione generale. Altri vogliono intervenire in discussione generale? Non vedo richieste, pertanto chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo, replica l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Comincio naturalmente con il ringraziare il collega Barmasse per la relazione di maggioranza e anche per i ringraziamenti che ha voluto fare al lavoro della V Commissione sul disegno di legge 119, quindi il rinnovo della Legge sangue, naturalmente non soltanto per la parte di maggioranza, ma per il lavoro di tutta quanta la Commissione - come da lui richiamato - e anche quindi per il lavoro che gli uffici hanno voluto fare, prima di tutto di rinnovo della normativa regionale sul sangue in Valle d'Aosta, attraverso un continuo lavorio e un continuo confronto con le associazioni del caso. Ricordiamoci che non più tardi del mese di giugno 2023 c'è stato l'ultimo confronto per arrivare a definire il lavoro che ha portato, con la collaborazione di tutti, alla definizione di questo disegno di legge e quindi, di conseguenza, anche delle parti più tecniche con tutto quello che nell'ottima relazione del collega Barmasse è stato rappresentato in Consiglio.
Come spessissimo, tra l'altro, abbiamo occasione di richiamare, il mondo del volontariato in senso lato, ma soprattutto il mondo del volontariato in termini di dono del sangue è a maggior ragione uno dei più attivi in Valle d'Aosta: sono circa 2.500 i donatori presenti sul nostro territorio. Tutti quanti noi siamo continuamente impegnati perché questo numero aumenti e non diminuisca. Ricordiamoci che, come spesso viene richiamato in occasione di interventi presso il CSV, il mondo del volontariato italiano ha perso circa 900 mila unità, per cui anche il mondo del volontariato sta vivendo questo forte momento di difficoltà comunitaria. Quindi, quando parliamo di comunità, parliamo dei liens che ci legano l'uno all'altro e che ci fanno rendere conto- e secondo me questo è alla base anche della discussione politica che avremo sull'ordine del giorno e sull'emendamento - che di fatto li dovremmo rinsaldare e non indebolire.
Venendo al mondo del volontariato, soprattutto sul dono del sangue, nel 2023 i 2.500 volontari presenti sul territorio valdostano hanno fatto donazione nella misura di 6.755 donazioni. Ricordiamoci che in Italia sono circa 630 mila le donazioni all'anno di sangue, per fortuna circa una al minuto, perché se il mondo del volontariato nel suo complesso è un mondo sul quale, proprio a livello di civiltà e di comunità, l'Italia - in particolar modo la nostra civiltà - si fonda... quindi tutto quello che è il mondo del terzo settore, come richiamato da Roberto, a maggior ragione quando si tratta di vivere il volontariato donando il sangue e donando la vita, questo va assolutamente propugnato.
A mio modesto avviso questo DDL è un DDL che contemporaneamente vive tre momenti:
1) di fatto andiamo ad adeguare, da un punto di vista normativo, una normativa che richiedeva, dopo 14 anni, di essere rinnovata;
2) l'oggetto del contendere che questo DDL 119 tratta, con tutte quante le novità che sono previste, di per sé richiede una dignità e un'attenzione che naturalmente è merito sia del lavoro fatto dagli uffici che del lavoro fatto in Commissione e anche della discussione consiliare;
3) oggettivamente parlando del metodo, che attraverso i tavoli istituzionali si è arrivati a definire l'articolazione di questo DDL da solo merita un assoluto plauso.
Quando tratteremo gli ordini del giorno e gli emendamenti, cercheremo di concentrarci anche su alcuni aspetti un po' più politici rispetto al tema, ma secondo me questo è il momento per fare i complimenti a tutti e augurarci che, anche attraverso questa nuova legge, il mondo del volontariato, in particolar modo il mondo del volontariato del dono del sangue, possa rinforzarsi perché donare il sangue vuol dire salvare la vita.
Presidente - Ricordo che abbiamo depositato un ordine del giorno al disegno di legge in questione. Possiamo passare all'ordine del giorno. C'è già stata la replica del Governo. Consigliere Manfrin ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Per illustrare l'ordine del giorno. Mi auguro che le premesse fatte da parte dell'Assessore non siano finalizzate a denigrare chi presenta delle proposte in quest'aula dicendo che vanno ad indebolire qualcosa, perché le proposte che facciamo vanno a rafforzare nello specifico un concetto di libertà.
La relazione che ha fatto il collega Lucianaz ha evidenziato sotto alcuni aspetti la questione preminente della libertà, libertà che noi abbiamo sempre difeso, nello specifico soprattutto la libertà di scelta.
Fra queste libertà, c'è anche la libertà di scegliere una cosa specifica, un passaggio specifico, quello di consentire la possibilità della cosiddetta autotrasfusione o trasfusione autologa.
Questa possibilità è un qualcosa che da alcune parti nel nostro Paese - e in generale dell'orbe terracqueo, per usare una metafora che è tornata di moderna attualità - è consentito e permette a chi lo desidera di avere la possibilità di mettere da parte il proprio sangue e poi farselo trasfondere.
Questo è un qualcosa che da una parte consente, per esempio ad alcuni che hanno delle convinzioni religiose, di avere la possibilità di rispettare i propri precetti religiosi, e, dall'altra parte, per chi - ad esempio come su alcune patologie - presenta alcuni problemi in caso di trasfusione allogenica, che lo esporrebbe a dei rischi, di avere la possibilità di evitare, di ridurre, questi rischi, e anche - è stato evidenziato - per chi si è sottoposto a numerosi trattamenti vaccinali, la possibilità di non veder aumentata la quantità di questi trattamenti con gli effetti sicuramente negativi che ne potrebbero derivare.
Sulla base di queste considerazioni che abbiamo voluto formulare, con quest'ordine del giorno impegniamo il Governo regionale a mettere in campo ogni azione utile per consentire, per chi lo richiede, la trasfusione autologa.
Presidente - Per il Governo, assessore Marzi, ne ha facoltà.
Marzi (SA) - L'emendamento, così come l'ordine del giorno, è diretto a consentire al trasfuso di chiedere sacche anche non anonime preventivamente selezionate con il proprio sangue donato, firmando quindi la sacca, in previsione di un'operazione futura o anche la possibilità che una persona con sangue compatibile dal ricevente possa donare espressamente il sangue al proprio congiunto, quindi una donazione di sangue di fatto dedicata. Se è vero che tutte le iniziative che voi portate hanno assoluta dignità, e quindi rafforzano il dibattito politico, sono anche espressione di una parte, quindi di conseguenza, in piena legittimità, si possono avere visioni diverse.
La donazione cosiddetta autologa, ovvero di sangue proprio, è già prevista e regolamentata, come richiamato dal collega Lucianaz, da un decreto ministeriale del 2 novembre 2015 che disciplina i requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti. In particolare l'articolo 19 di questo decreto ministeriale stabilisce che gli emocomponenti autologhi siano identificati come tali e siano conservati, trasportati e distribuiti separatamente dagli emocomponenti per uso allogenico, quindi non normati, mentre l'allegato IX fornisce, per l'appunto, le disposizioni di questa procedura.
Tuttavia, negli ultimi anni, la letteratura scientifica internazionale ha riscontrato la scarsa utilità di tale pratica, se non in casi iper selezionati, come tra l'altro il collega Lucianaz ha richiamato, in cui precise indicazioni cliniche raccomandano di ricorrere a tale pratica.
Il fatto che l'indicazione di ricorso alla trasfusione autologa quindi sia sempre una scelta clinica che compete al medico e non può e non deve essere rimessa al paziente da un punto di vista ontologico è un passaggio nel motivare l'astensione a quest'ordine del giorno importante e da richiamare che va al di là delle opinioni di parte.
Per quanto riguarda la questione del sangue selezionato, sul punto - come sapete - si è espressa anche la Società italiana di medicina trasfusionale e immunoematologia che, di fatto, individua che non esiste un diritto a poter pretendere sangue selezionato.
La legge 119/2017 sul consenso informato e sulle disposizioni anticipate di trattamento, attribuisce, infatti, al paziente il diritto di acconsentire o rifiutare un trattamento sanitario e non di pretendere trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale o alle buone pratiche clinico-assistenziali.
La normativa vigente esprime infatti principi di segno diametralmente opposto alla selezione del donatore, promuovendo la funzione civica e sociale, oltre che i valori umani e solidaristici che si esprimono nella donazione volontaria periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue e dei suoi emocomponenti, tra l'altro allo scopo di tutelare la salute dei cittadini.
La separazione di sacche provenienti da donatori selezionati è impraticabile, non essendo il dato anamnestico significativo ai fini dell'espressione del giudizio di idoneità alla donazione. Non è quindi praticabile sul piano normativo l'indicazione da parte del paziente di specifici e ulteriori requisiti delle unità di sangue da ricevere, oltre a quelli espressamente previsti dalla legge trasfusionale.
Questo, secondo me, è - sia da un punto vista normativo che da un punto di vista politico - un approccio che noi comprendiamo e che sicuramente ha assoluta dignità in termini di dibattito politico ma che, a mio modesto avviso, è un pensiero molto forte proprio rispetto alla gratuità e al fatto che chi decide di donare il sangue lo faccia in maniera assolutamente anonima e gratuita verso chiunque, fattore che è alla base dei principi comunitari e anche di comunità che noi tutti quanti propugniamo a livello territoriale. Naturalmente quando parlo di territorio, non parlo solo di Valle d'Aosta, ça va sans dire, ma anche di Valle d'Aosta.
Presidente - Consigliere Lucianaz ne ha facoltà.
Lucianaz (RV) - Breve risposta alle dichiarazioni dell'Assessore che riesce a buttare nell'arena del dibattito politico anche le trasfusioni di sangue.
Qui purtroppo c'è chi si preoccupa della salute dei Valdostani e dei malati più che del dibattito politico, però questa è la lettura tutta politichese che dà una parte di questa maggioranza, spero non tutta, però vedo che le reazioni sono poche.
Io me lo sono letto l'allegato 9 al D.M. cui faceva riferimento l'Assessore e devo mettere gli occhiali perché è scritto piccolo piccolo: "Costituiscono criteri di controindicazione alla raccolta autologa i valori di emoglobina inferiori a certi valori (che non sto a riassumervi); una cardiopatia grave; la positività a uno dei test che devono essere obbligatoriamente riconosciuti, tipo HIV e simili, epatiti; l'epilessia e la batteriemia in atto... e ci limitiamo a questi casi previsti dall'allegato appunto del DM del 2015.
É vero che è segnato che anche il medico del servizio trasfusionale verifica ogni volta l'applicabilità di un programma particolare, però al punto 4, sempre di questo allegato, abbiamo ben scritto - anche se piccolo - "Anche in presenza di criteri di esclusione dalla raccolta autologa, il paziente può essere comunque accettato in deroga se il caso ricade nell'ambito delle indicazioni appropriate e se sussistono specifiche e documentate situazioni".
Mi spiace smentire l'Assessore ma, da cosa leggo su questi documenti, ci sarebbero tante possibilità per richiedere l'autologa.
Mi limito a queste considerazioni.
Presidente - Altri interventi sull'ordine del giorno? Se non ci sono altri interventi, possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 32
Favorevoli: 13
Contrari: 19
Astenuti: 2 (Erika Guichardaz e Minelli)
L'ordine del giorno non è approvato.
Se non vi sono altre questioni, passiamo all'articolo n. 1, al quale è collegato l'emendamento del consigliere Lucianaz. Lo diamo già per illustrato o vuole intervenire? Consigliere Lucianaz, a lei la parola.
Lucianaz (RV) - Certo che intervengo, grazie, Presidente, per il permesso.
Sarò breve, solamente per rileggere il testo dell'emendamento che propone al comma 1: "La possibilità, per il trasfuso, di richiedere e ottenere sacche di sangue anche non anonime, preventivamente selezionate con il proprio sangue donato firmando la sacca" - si parla quindi di donazione autologa in previsione di un'operazione - "o la possibilità che una persona, con sangue compatibile da ricevente, possa donare espressamente il sangue al proprio congiunto" e si tratta di donazione di sangue dedicata.
Lo ribadisco, l'Assessore la butta sul politichese e secondo me è un obbrobrio istituzionale ma tant'è, lo stile è quello. Ribadiamo che qui si parla della salute dei malati e qualsiasi cosa si possa fare per migliorare la qualità di vita di chi è malato e la precauzione in campo medico, secondo me, è benvenuta.
Ribadisco questa necessità e naturalmente proponiamo di votare l'emendamento.
Presidente - Mettiamo in votazione, se non ci sono altri interventi, l'emendamento. Non vedo richieste, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 34
Favorevoli: 13
Contrari: 21
L'emendamento non è approvato.
Mettiamo ora in votazione l'articolo n. 1. Ci sono interventi? Non vedo richieste d'intervento, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
L'articolo n. 1 è approvato all'unanimità.
Stesso risultato per l'articolo n. 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 e 12. All'articolo n. 13 vi è l'emendamento n. 1 della II Commissione, emendamento sostitutivo. Posso dare lo stesso risultato anche per quest'emendamento della II Commissione? Stesso risultato anche per l'emendamento sostitutivo.
All'articolo 14 vi è il secondo emendamento della II Commissione consiliare, anche questo è un emendamento sostitutivo. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato e di conseguenza, sostituzione dell'articolo n. 14.
Vi sono interventi? Consigliere Baccega, a lei la parola per dichiarazione di voto.
Baccega (FI) - Mi auguro che abbia aperto le dichiarazioni di voto, perché vuole essere una dichiarazione di voto. Semplicemente e molto brevemente per ribadire il nostro voto favorevole a questo disegno di legge - voto favorevole che abbiamo già espresso in V Commissione - che vede sicuramente un grosso passo avanti in questo percorso.
Soprattutto la prevista eliminazione della soglia minima del 12,5% per poter partecipare alla commissione è sicuramente un passo significativo, importante, e quindi questo consente alle associazioni dei donatori di fare squadra.
Conosciamo tutti il percorso che AVIS ha fatto in Valle d'Aosta nei diversi territori; negli ultimi anni io ho avuto modo, fin da quando ero Consigliere e Assessore comunale, di seguire personalmente soprattutto la FIDAS, che ha dato a sua volta sicuramente risultati eclatanti.
L'insieme delle due strutture, AVIS e FIDAS, può dare ulteriori soddisfazioni in questo campo.
Io auspico vivamente che l'unanimità del voto di quest'oggi all'interno di quest'Aula possa avvicinare davvero nuovi donatori perché, come sappiamo, c'è un po' di carenza soprattutto giovanile, per far crescere anche questo mondo del volontariato del dono.
Il voto di Forza Italia sarà sicuramente favorevole.
Presidente - Altri? Non vedo altre richieste d'intervento, mettiamo in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
Il disegno di legge è approvato all'unanimità.
Sospendiamo brevemente i lavori del Consiglio per arieggiare i locali. Consigliere Aggravi per mozione d'ordine, a lei la parola.
Aggravi (RV) - Per chiedere anche una breve sospensione per una riunione dei gruppi di minoranza.
Presidente - Facciamo coincidere le due cose. Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 11:05 alle ore 11:29.