Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3032 du 11 décembre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 3032/XVI - Illustrazione abbinata del D.L. n. 127 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2024/2026) e del D.L. n. 128 (Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2024/2026).

Bertin (Presidente) - Punto n. 4.01 e 4.02. I disegni di legge in questione saranno approvati congiuntamente. I relatori sono i consiglieri Malacrinò per la maggioranza e Aggravi per la minoranza. Si è prenotato il consigliere Malacrinò per la relazione, ne ha facoltà.

Malacrinò (FP-PD) - Grazie Presidente e buon pomeriggio a tutti. I documenti che mi auguro andremo a licenziare al termine dei lavori di questa settimana si riferiscono al disegno di legge 127, avente come oggetto: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d'Aosta (Legge di stabilità per il triennio 2024/2026). Modificazioni di leggi regionali" e al disegno di legge 128 avente come oggetto: "Bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2024-2026", entrambi presentati dalla Giunta regionale in data 7 novembre 2023.

Gli atti che verranno esaminati nel corso dei lavori del Consiglio regionale di questa settimana sono stati oggetto di numerosi approfondimenti durante le audizioni avvenute in II Commissione.

Il percorso sul bilancio ha preso avvio in data 13 novembre con la nomina dei due relatori, il consigliere Aggravi per la minoranza e il sottoscritto per la maggioranza.

Successivamente, la seduta è proseguita con la presentazione dei due documenti da parte del Presidente della Regione e la programmazione delle sedute successive.

I lavori sono continuati in data 20 novembre con l'audizione del Governo regionale, in data 27 e 28 novembre abbiamo avuto modo di sentire tutti i principali portatori d'interesse.

Il percorso si è concluso in data 4 dicembre con la replica del presidente Testolin e l'espressione del parere.

Il confronto con i vari portatori d'interesse, oltre che l'apprezzamento per le misure messe in campo in questi anni, ha evidenziato anche puntuali critiche dovute alla situazione contingente che ha visto l'aumento dell'inflazione, l'aumentare dei costi dell'energia, delle materie prime, l'aumento del costo del denaro, le problematiche legate alle infrastrutture e trasporti, tutte questioni che si ripercuotono anche sul nostro bilancio.

Se infatti i bilanci 2020-2021 sono stati caratterizzati e condizionati pesantemente dalla situazione sanitaria legata al Covid e il 2022 dall'esplosione dei costi energetici, buona parte delle maggiori risorse stanziate in parte corrente nel previsionale 2024-2026 sono assorbite dall'aumento del costo del lavoro e dal dovuto e necessario adeguamento contrattuale.

Ammontano infatti a circa 46 milioni le somme previste a bilancio per tale rinnovo nel corso del 2024, 51 nel 2025, 58 nel 2026.

Veniamo ora all'analisi dei documenti finanziari, partendo dal disegno di legge n. 128.

Il bilancio 2024-2026, redatto nel rispetto dei principi contenuti nel decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni e degli Enti locali e dei loro organismi.

La programmazione finanziaria per il prossimo triennio risulta coerente con il contenuto del Documento di economia e finanza regionale previsto dall'articolo 36 del medesimo decreto legislativo approvato dalla Giunta regionale in data 25 settembre 2023.

Il bilancio regionale pareggia nell'importo complessivo, compresi i residui differiti, il fondo pluriennale vincolato e le partite di giro, in euro 1.818.857.223,54 euro per il 2024, 1.687.304.987,11 euro per il 2025 e 1.593.607.395,07 euro per l'anno 2026.

Contestualmente al bilancio di previsione, proseguendo nell'ottica di rendere sempre più forte il legame tra i diversi documenti di programmazione e più chiaro l'utilizzo delle risorse stanziate nel titolo 2 della spesa, vengono approvati anche il programma regionale dei lavori pubblici e dei servizi di architettura e ingegneria per il triennio 2024-2026 e relativo elenco annuale.

Alla fine di una corretta valutazione del documento di bilancio, è importante ricordare, soprattutto in riferimento agli investimenti, che gli stessi vengono contabilizzati in modo pluriennale, sulla base del cronoprogramma di avanzamento delle attività, in corrispondenza dell'effettiva esigibilità degli interventi finanziati.

Si precisa inoltre che le previsioni d'entrata includono i residui attivi differiti e riaccertati nel triennio in esame e il fondo pluriennale vincolato, così come gli stanziamenti di spesa includono i residui passivi e il fondo pluriennale vincolato.

Per quanto riguarda le entrate, il totale delle entrate di competenza previste per il 2024, senza considerare le partite di giro, è pari a 1 miliardo e 541 milioni, superiore alla previsione formulata per il 2023 che era pari a 1 miliardo e 522 milioni; la previsione per i due anni successivi del bilancio pluriennale evidenzia un andamento decrescente per effetto del normale andamento della previsione dei fondi statali e dei fondi derivanti dalla programmazione europea, al quale si aggiunge l'andamento decrescente della previsione di entrate extra tributarie.

Il totale complessivo delle entrate per il 2024 è pari a 1 miliardo e 819 milioni rispetto al miliardo e 723 milioni che erano stati previsti per il 2023. A tale incremento contribuisce in misura significativa l'importo del fondo pluriennale vincolato che rappresenta risorse già disponibili e contabilizzate, differite ad anni successivi per far fronte a specifiche spese per lo più d'investimento.

L'utilizzo anticipato dell'avanzo d'amministrazione vincolato, che ammonta a circa 15 milioni di euro, può essere iscritto soltanto nel primo anno della previsione e deriva dalla sommatoria delle risorse vincolate già accertate nell'anno in corso o in esercizi precedenti, di cui le strutture hanno richiesto l'iscrizione anticipata in parte spesa con il bilancio di previsione.

Le entrate di cui al Titolo 1, pari a 1 miliardo e 247 milioni per il 2024, sono costituite da circa 150 milioni di tributi propri e da circa 1.097 milioni di compartecipazione ai tributi erariali.

Le previsioni di entrambe le tipologie di entrata sono migliori rispetto a quanto già formulato per il 2024 e contenuto nel bilancio di previsione in corso 2023-2025.

La crescita per gli anni 2024 e 2025, per la prima tipologia d'entrata, è influenzata principalmente dalla crescita del gettito IRAP, mentre per quanto riguarda i tributi erariali il miglior risultato dipende sia da una significativa crescita del gettito IVA, diventata la principale fonte d'entrata, determinata dall'inflazione e dalla crescita intrinseca dei prezzi delle materie prime e delle fonti energetiche, che hanno contribuito a determinare tale andamento a partire dal 2022; sia dalla crescita del gettito IRPEF che nel corso del 2023 si sta riportando ai livelli pre Covid.

Le entrate al Titolo 2 da trasferimenti correnti sono previste in circa 64 milioni di euro per il 2024, un livello sostanzialmente in linea con lo stanziamento previsto per il 2023, e si riducono nel triennio ai circa 24 milioni nel 2026.

Si tratta, principalmente, di fondi statali, derivanti anche dall'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nonché di fondi relativi alla programmazione europea, costituiti da una quota euro-comunitaria e da una quota di cofinanziamento statale.

Questo calo negli anni 2025 e2026 non deve preoccupare; come noto, ulteriori risorse saranno iscritte in bilancio nel corso dell'esercizio, anche per gli anni successivi, con atti amministrativi di variazione di bilancio stesso, sulla base degli atti formali di assegnazione degli stessi emanati dalle competenze autorità nazionali ed europee. In particolare per l'avvio della programmazione europea 2021-2027 che, ad oggi, registra ancora un numero limitato di progetti già iscritti in bilancio.

Per quanto riguarda le entrate extra tributarie, le cui previsioni sono pari a 153 milioni per il 2024, in crescita rispetto ai 130 milioni iscritti in previsione per il 2024 sul bilancio 2023-2025, 139 milioni nel 2025 e 111 nel 2026.

Le entrate in conto capitale del Titolo 4 sono previste in 62 milioni per il 2024, 49 milioni per il 2025 e 15 milioni per il 2026. Gli importi più significativi si riferiscono a contributi statali, agli investimenti finalizzati allo sviluppo economico e alla tutela del territorio destinato alla Regione, per un importo di 20 milioni di euro annui per gli anni 2024 e 2025, e a contributi relativi al PNRR e PNC per interventi d'investimento vari per euro 15,5 milioni nel 2024, 13,7 milioni nel 2025 e 5,1 milioni nel 2026.

Anche in questo caso, come già indicato in merito ai trasferimenti correnti, ulteriori fondi per quanto attiene soprattutto ai contributi agli investimenti potranno essere iscritti a bilancio nel corso dell'esercizio, anche per gli anni successivi, sulla base di atti di assegnazione delle competenti autorità nazionali ed europee.

Le entrate di cui al Titolo 5 si riferiscono alla modalità di contabilizzazione di risorse derivanti dalla programmazione dei fondi europei; l'importo è stato previsto in euro 15 milioni per ogni annualità del triennio.

Per quanto riguarda il quadro delle spese, il totale delle spese per il 2024, al netto delle partite di giro, è pari a 1.717.283.239,54 euro e include, oltre alla previsione formulata con riferimento alle spese di competenza dell'esercizio, anche gli stanziamenti già impegnati a valere sulle disponibilità degli anni precedenti e reimputati nell'esercizio 2024, nonché le riproposizioni di spese vincolate ad entrate non utilizzate negli anni precedenti.

Negli stanziamenti di parte corrente è incluso anche il contributo alla finanza pubblica. Il totale delle spese, al netto delle partite di giro, delle risorse già impegnate del fondo pluriennale vincolato e del contributo alla finanza pubblica, è pari ad euro 883 milioni per l'anno 2024, a 1,2 miliardi per l'anno 2025 e a 1,3 miliardi per l'anno 2026.

Per quanto concerne la distribuzione complessiva della spesa per Missioni, ovvero i macro ambiti di competenza definiti dalla normativa contabile nazionale, su tutte spiccano la Missione 13 "tutela della salute", cui è destinato un quarto della spesa, e la Missione 4, "istruzione e diritto allo studio", a cui è destinato un ottavo della spesa, che insieme rappresentano il 37,84% degli stanziamenti complessivi; dunque un bilancio che stanzia quasi il 40% delle risorse disponibili su sanità e istruzione.

Complessivamente, l'incidenza della spesa corrente, rispetto alla spesa d'investimento, si presenta in miglioramento rispetto all'anno precedente: si passa infatti da 78,58% al 76,97%.

Per quanto riguarda il disegno di legge 127, la legge di stabilità è la legge che a tutti gli effetti adegua l'ordinamento regionale in materia finanziaria, al fine di predisporre le autorizzazioni successivamente recepite nel bilancio regionale.

Le previsioni di bilancio infatti sono effettuate a legislazione vigente, a cui si aggiungono le ipotesi di modificazioni inserite appunto in legge. Per questo ruolo essa viene definita "legge ponte" e il contenuto obbligatorio è riconducibile di fatto a materie che corrispondono ai capi di riferimento, cioè alle entrate. Si compone di 51 articoli per complessivi 11 capi.

Gli articoli contenuti all'interno di questo provvedimento sono tutti di particolare rilievo e verranno illustrati dettagliatamente nel corso dei lavori di questa settimana.

Come detto, si tratta di un bilancio che mette in campo ingenti risorse per sostenere la nostra comunità.

Diventa difficile sintetizzare il contenuto dei diversi articoli in questa relazione senza tralasciare altri aspetti sicuramente di pari importanza.

Il capo I, recante "disposizioni in materia di entrata regionale", si compone di due articoli che dispongono l'acquisizione a bilancio regionale di somme giacenti.

Il capo II, recante "disposizioni in materia di personale", si compone di otto articoli volti a declinare alcuni temi, tra cui il fabbisogno di personale, le deroghe assunzionali, le mobilità, i rinnovi contrattuali.

Il capo III, recante "disposizioni in materia di finanza locale", si compone di nove articoli con i quali vengono trasferite agli Enti locali maggiori risorse, volte a mantenere i servizi e a copertura dell'importante incremento delle spese.

In questo capo si segnalano diversi articoli, tra cui l'articolo 14, che prevede uno stanziamento di 1 milione di euro a favore di ARER, visti i compiti istituzionali di natura sociale affidategli e soprattutto in considerazione delle difficoltà degli inquilini di edilizia residenziale pubblica.

Con l'articolo 15 vengono stanziati 200 mila euro per ciascuna annualità, al fine di mantenere attivo il sistema volto a favorire e facilitare l'integrazione dei cittadini stranieri.

L'articolo 16 prevede lo stanziamento di 140 mila euro, volti a favorire la partecipazione dei minori con disabilità nei servizi ludico-ricreativi estivi.

L'articolo 17, con il quale la Regione concede un contributo di 83 mila euro, volto a sostenere le attività del Centro antiviolenza, così come previsto dall'intesa con lo Stato. Sempre sullo stesso tema, segnalo che nelle pieghe del bilancio vi è lo stanziamento di circa 434 mila euro per il 2024 e 517 mila euro per gli anni successivi a favore di un nuovo provvedimento legislativo in materia di violenza di genere.

L'articolo 19, stanzia invece 273 mila euro a favore del Comune di Arvier, al fine di supportare il Comune nell'ambito del Bando Borghi.

Il capo IV, recante "disposizioni in materia di sanità e politiche sociali", si compone di cinque articoli, che recano principalmente disposizioni in merito al finanziamento della spesa sanitaria regionale e ai relativi livelli essenziali di assistenza.

In questo capo è da segnalare l'articolo 24, che stanzia 100 mila euro a favore del Centro servizi per il volontariato: un contributo straordinario necessario affinché il CSV possa continuare a sostenere le realtà solidaristiche territoriali. Anche su questo tema, come detto sull'articolo sulla violenza di genere, è stato previsto un fondo speciale per un nuovo intervento legislativo in materia di terzo settore, finanziato con 165 mila euro sul 2024 e 200 mila sui successivi.

Il capo V, recante "disposizioni in materia di istruzione e cultura", si compone di quattro articoli; in questo caso va segnalato l'articolo 25 che stanzia la somma di 300 mila euro, necessaria al fine di estendere l'erogazione del contributo previsto dalla cosiddetta Carta docenti anche ai supplenti che sono stati assunti a tempo determinato.

Con l'articolo 27 invece si stanziano i fondi necessari per completare le opere di valorizzazione e conservazione della cripta di Saint-Léger ad Aymavilles.

Il capo VI, recante interventi in materia di tutela del territorio e ambiente, si compone di tre articoli. In questo caso con l'articolo 29 si stanziano 750 mila euro per interventi volti a valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle disponibilità idriche e a consentire quindi la razionalizzazione.

L'articolo 30 autorizza un contributo di 4 mila euro per una manutenzione straordinaria degli allestimenti museali al centro espositivo del parco minerario di Cogne.

L'articolo 31, una spesa di 48 mila euro per interventi di ripristino e manutenzione dei siti appartenenti alla Rete Natura 2000 e dei siti individuati dalla Rete ecologica regionale.

Il capo VII, recante disposizioni in materia di trasporto pubblico, si compone di quattro articoli; con l'articolo 32 viene prorogata la misura di sostegno alla mobilità a favore dei profughi ucraini e richiedenti asilo.

Con l'articolo 33, al fine di contrastare i cambiamenti climatici e favorire la transizione energetica, viene raddoppiata la percentuale massima di contributo previsto dalla legge regionale 8 ottobre 2019 n. 16, per l'acquisto di veicoli a basso impatto ambientale. La percentuale passa così dal 25 al 50%. Nello stesso tempo vengono aumentati notevolmente gli importi massimi concedibili, con ulteriori agevolazioni per i giovani sotto i 35 anni e per le imprese.

L'articolo 35 proroga fino al 2026 il piano di interventi per i lavori di pubblica utilità; si tratta di una norma che persegue anche un interesse di tipo sociale che garantisce l'occupazione di circa 30 persone.

Il capo VIII, recante disposizioni in materia di sport e turismo, si compone di due articoli; in questo caso si segnala l'articolo 37: si tratta della proroga del progetto "Sci...volare a scuola" che, visti anche i risultati positivi di questi anni, prevede inoltre un aumento delle risorse.

Il capo IX, recante interventi in materia di sviluppo economico, si compone di sette articoli. Gli articoli riguardano interventi in materia di politiche del lavoro, programma d'investimento europei e statali, politiche di sviluppo delle aree montane. In questo caso, si segnala l'articolo 42 con il quale vengono stanziati 30 mila euro per un intervento di bonifica e recupero ambientale all'ex stabilimento Ilssa-Viola.

L'articolo 43 invece dispone un'integrazione di 1,3 milioni sui fondi di rotazione per l'acquisto di una prima casa o per il recupero di fabbricati nei nostri centri storici.

Il capo X, recante interventi in materia di agricoltura, si compone di cinque articoli; in questo caso occorre segnalare l'articolo 46 che prevede l'assunzione a tempo determinato di circa venti operai idraulici forestali impiegati presso il Centro di Saint-Marcel e nei vigneti sperimentali di Arnad.

L'articolo 47 stanzia un contributo di circa 60 mila euro necessario ad integrare il contributo statale al fine di indennizzare gli agricoltori danneggiati dalle gelate primaverili del 2021 e dalla siccità del 2022.

L'articolo 48 rifinanzia con 160 mila euro l'iniziativa che propone un contributo, a fondo perduto, alle aziende per il pascolamento estivo dei capi di bestiame.

Il capo XI, recante disposizioni in materia di contabilità, si compone di due articoli.

Sul disegno di legge n. 127 sono stati presentati undici emendamenti.

Si segnala l'emendamento n. 8 che proroga l'efficacia della legge regionale 25 ottobre 2022 n. 22, la cosiddetta "legge attrattività" anche per il 2026, in considerazione del permanere della grave carenza di personale sanitario.

Di particolare importanza, in linea con quanto presentato fino ad ora, l'emendamento n. 11, che stabilisce le priorità nell'attribuzione dell'avanzo d'amministrazione. Si individuano infatti le Missioni salute e politiche sociali, istruzione, diritto allo studio ed interventi a sostegno delle infrastrutture sportive che saranno destinatarie delle ulteriori risorse nelle prossime fasi di bilancio.

La II Commissione consiliare permanente, riunitasi in data 4 dicembre, ha preso in esame il disegno di legge n. 127, "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d'Aosta", e il disegno di legge n. 128, "Bilancio di previsione finanziario della Regione autonoma Valle d'Aosta" e ha espresso a maggioranza parere favorevole.

Ringrazio gli uffici per il lavoro svolto, i dirigenti intervenuti, i colleghi per la collaborazione e tutti i portatori di interesse che hanno partecipato alle numerose audizioni. Grazie.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Aggravi per la relazione di minoranza: ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Grazie Presidente. Prima di dare corso a questa relazione, credo sia doveroso ringraziare gli uffici che hanno lavorato l'elaborazione dei documenti in esame, i colleghi di II Commissione per il lavoro svolto, il relatore di maggioranza, nonché Presidente della II Commissione, che mi ha preceduto, tutte le strutture dell'Amministrazione che hanno fornito dati e informazioni ulteriori ad integrazione di quanto è emerso nel corso delle audizioni delle controparti di Governo, nonché anche tutti coloro che hanno preso parte alle audizioni organizzate ai fini dell'esame dei disegni di legge 127 e 128, che danno forma al bilancio di previsione della nostra Regione e la sua legge di stabilità per il triennio 2024-2026.

Sin dal primo momento, la presentazione dei disegni di legge 127 e 128 si è concentrata sul particolare più evidente dei numeri oggi oggetto d'esame, ovvero il fatto che le prospettive previsionali di spesa dell'esercizio 2024, così come quelle di entrata, si attestino sulla fatidica cifra di euro 1,8 miliardi. Un ammontare che ha attirato, anche giustamente, l'attenzione della stampa, nonché quella dei principali commenti. Quasi l'arrivo della manna dal cielo sulla Valle d'Aosta.

Un ammontare, però, che più o meno direttamente arriva dalle tasche dei cittadini valdostani, dall'Europa (per l'intrigante circolo vizioso del contributo destinato a Bruxelles da parte degli Stati membri, poi redistribuito sotto forma di programmazione europea, per non citare poi anche il PNRR), e anche dagli accordi con Roma, SIOPE permettendo.

Un bilancio che nel suo sviluppo però nasconde più o meno velatamente due caratteristiche "andamentali" che, negli ultimi anni - e corro il rischio di ripetermi e ripetere cose già dette - si ripresentano ad ogni appuntamento: l'andamento decrescente a pedana della curva delle entrate (e quindi di conseguenza di quella delle spese previsionali), e la sempre maggior dipendenza da fonti terze per lo sviluppo di importanti progettualità, con annesse incertezze in termini di quantità e tempistiche legate al ciclo "Accertamento, impegno e spesa" (rappresento questi tre momenti per sintesi e semplicità).

In tal senso, partendo dalla documentazione che ci è stata messa a disposizione nel corso dei lavori di Commissione, cercherò di fornire, a chi ascolta e a chi vorrà leggere, alcuni spunti di riflessione più generale, che mi auguro possano contribuire a sviluppare alcuni ragionamenti di circostanza e di prospettiva sul prossimo triennio di programmazione regionale 2024-2026.

Come si può notare dall'andamento delle curve riportate nella figura rappresentata nella relazione, il totale delle entrate, al netto delle partite di giro e del fondo pluriennale vincolato, raggiunge la propria vetta nel periodo intercorrente tra gli esercizi 2022 e 2023, per poi tornare - almeno nelle previsioni attuali - a livelli sul 2026 che richiamano i valori già registrati nel triennio 2019-2021.

Sicuramente tra le cause più scontate, financo citate dell'aumento delle entrate, vi è l'inflazione, vuoi per la crisi energetica, potenziata dalle conseguenze dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, vuoi per effetto delle politiche espansive portate avanti nel corso dell'evolversi della pandemia; politiche che hanno movimentato sia lo strumento monetario che quello fiscale, un mix che unito al significativo aumento dei prezzi dell'energia e di molte derrate alimentari di base, come le granaglie, ha determinato in forma variegata l'aumento dei prezzi al consumo, ma così anche l'aumento conseguente derivante dalla relativa tassazione (accise e IVA in particolare).

Uno sciame inflazionistico che nelle principali previsioni - io ho riportato le ultime della BCE (Banca Centrale Europea) del settembre 2023 ad esempio - dovrebbe perdere forza per poi stabilizzarsi proprio nel corso del prossimo triennio di previsione. Fatto, questo, che darà sicuramente corso ad un effetto conseguente sulle entrate regionali, almeno quelle che hanno più beneficiato dell'attuale particolare congiuntura di aumento dei prezzi.

Molto interessante quanto ben descritto all'interno della relazione al bilancio di previsione relativamente alla parte di Titolo I, ovvero le entrate di natura tributaria, contributiva e perequativa.

Quelle relative alla tipologia "imposte, tasse e proventi assimilati", infatti, sul 2024 si stimano pari a 1.247 milioni, di cui 150 milioni di tributi propri e circa 1.097 milioni di compartecipazione ai tributi statali.

Queste previsioni - si dice nella relazione - sono migliori rispetto a quelle formulate per la medesima annualità nell'ambito del bilancio di previsione 2023-2025, sicuramente anche per effetto delle prospettive di crescita indicate nei documenti di programmazione nazionale.

Per quanto attiene invece all'ulteriore tipologia di entrate di Titolo I, quindi "tributi devoluti e regolati alle autonomie speciali", ovvero la compartecipazione nella misura dei 9 decimi o 10 decimi a tutti i tributi erariali, la già citata relazione precisa che da un lato l'importo previsto per il 2024 è inferiore rispetto alla previsione del precedente esercizio, in quanto nel 2023 sono contabilizzati in entrata gli ultimi trasferimenti dallo Stato previsti dal cosiddetto "pregresso accise" che era già stato oggetto di commento nella scorsa relazione; dall'altro, la previsione più alta è il risultato proprio di quell'effetto generato dallo sciame inflattivo che ha portato la significativa crescita del gettito IVA, diventando di fatto la principale fonte d'entrata, come ha ricordato anche il relatore di maggioranza.

Si noti bene - ed è sempre opportuno ricordarlo - che se da un lato l'inflazione genera gettito fiscale (e a tal proposito diceva Milton Friedman: "L'inflazione è una forma di tassazione che può venire imposta senza legislazione") e quindi potenziale ulteriore spesa pubblica, dall'altro l'attore pubblico, la Regione in questo caso, subisce anch'esso l'effetto dell'aumento dei prezzi con le annesse problematiche conseguenti. Si pensi, ad esempio, agli effetti rialzisti sui costi delle opere pubbliche.

Quanto sin qui rappresentato dovrebbe portarci a ragionare su due problemi non di poco conto, o forse anche tre.

Il primo: la principale fonte d'entrata della Regione è un'imposta non manovrabile e quindi direttamente dipendente dalle scelte discrezionali fatte da un'altra entità di governo, lo Stato.

La Regione incassa, passando da Roma, ringrazia e spende.

Il secondo: l'andamento delle entrate nel triennio di programmazione considerato dal presente bilancio è decrescente (le entrate totali, al netto delle partite di giro e del fondo pluriennale vincolato, si contraggono del 6% circa sul 2026 rispetto al 2024) e questo determina, come cercherò di evidenziare in sintesi nel prosieguo, una minor capacità di spesa nel biennio 2025-2026 rispetto al sorprendente 2024.

Il terzo, che si potrebbe sintetizzare in una sorta di indicatore qualitativo e di autonomia finanziaria, testimonia ancor più chiaramente che a fronte di risorse sempre più provenienti da decisioni o fondi persi, a fronte di risorse proprie tendenti ad essere minori rispetto a quelle odierne, o comunque di previsione più incerta di quanto avveniva nel passato, l'autonomia finanziaria conseguente della nostra Regione autonoma risulta più compressa di un tempo.

Come si è già avuto modo di dire in precedenza, rapportandosi però alla parte delle entrate, così sulla spesa si ritrova conseguentemente l'andamento discendente, che vede sull'annualità 2024 stanziamenti di spesa notevolmente maggiori rispetto all'annualità 2023 - sto parlando del confronto con i dati previsionali - pari ad euro 101 milioni circa, mentre sul biennio successivo, il 2025-2026, questi si comprimono per complessivi euro 356 milioni. Non sono state considerate ovviamente le Missioni 50 e 99 del debito pubblico e dei servizi per conto terzi.

Una cifra importante rispetto agli stanziamenti e ai fabbisogni espressi nel triennio di riferimento del bilancio; in particolare sul 2026 diminuiscono per importi significativi le Missioni 13, "tutela della salute" per euro 96 milioni circa, la 10, "trasporti e diritto alla mobilità" per euro 37 milioni, e la 9, "sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente" per euro 22 milioni circa.

Occorre considerare che, al di là dei singoli e più evidenti aumenti o diminuzione degli stanziamenti di spesa, vi sono altre voci di bilancio meritevoli di particolare attenzione su cui ora si proverà in qualche modo a fornire ulteriori elementi di attenzione a favore - almeno così si spera - di chi oggi ascolta e forse domani leggerà questa relazione.

L'anno che si sta concludendo - più o meno consapevolmente - è stato importante per il futuro dell'Amministrazione regionale e più in generale per quello dell'intero comparto pubblico.

È infatti nel corso del 2023 che si è svolto lo studio della SDA Bocconi sull'organizzazione dell'Amministrazione regionale, attraverso il quale si sono definite le attività per dar corso alla sua riforma.

Un percorso nato comunque già in precedenza e che, con una sorta di volontà condivisa in quest'Aula, almeno nelle finalità dichiarate, porterà ad un'evoluzione del modello che noi oggi conosciamo. Un percorso su cui però - non lo si è nascosto, così non lo si nasconderà anche nel corso dei prossimi Consigli Valle - le forze di minoranza hanno espresso più di una perplessità e qualche forte dubbio, così come anche molte incertezze, rispetto alla via che si è intrapresa.

Non voglio dilungarmi qui su passaggi che si sono già fatti in Aula e in Commissione, ma è bene considerare l'importanza capitale che il costo del personale, in generale della pubblica burocrazia, buona o meno buona che sia, ha sugli stanziamenti di bilancio.

Un peso disperso in tanti rivoli legati direttamente alle strutture di riferimento, perché il personale non è un costo a se stante, è bensì lo specchio dell'organizzazione volto ad espletare la corrispondente finalità pubblica. Quello che qualcuno chiamerebbe "legislatore del 118/2011", ha perseguito in tal senso la volontà d'identificare i costi delle strutture pubbliche con quelli del relativo personale atto a porre in essere tutte le attività necessarie per gestire un determinato servizio pubblico e quindi la relativa spesa.

Peccato manchi poi un ulteriore tassello, almeno chiaramente distinguibile dal contribuente, che riguarderebbe il naturale collegamento con la relativa tassazione volta a generare quell'entrata che copre per l'appunto la spesa. Ma questo è un altro, grande e complicato, discorso.

Tra le voci di questo bilancio, troviamo gli accantonamenti per il rinnovo dei contratti pubblici del personale regionale (personale scolastico compreso) che pesano sul triennio per più di 154 milioni. Una cifra davvero importante, se si considera che nel 2026 la spesa si contrarrà di più di 224 milioni rispetto al 2023. Un rinnovo che si attende da tempo, soldi che sicuramente i lavoratori meritano ma che, proprio per la loro significatività, devono portarci ad avere qualche attenzione in più.

Questo anche alla luce del fabbisogno in termini di risorse umane e competenze che l'Amministrazione pubblica fatica sempre più a trovare, vuoi per la concorrenza con altre realtà pubbliche, para-pubbliche o private, vuoi perché, forse, le prospettive di tanti di noi sono diverse dal passato.

Quello che resta, al di là del reclutamento vecchio o nuovo, è la spesa che in prospettiva peserà molto sul quantum complessivo dei bilanci futuri sempre più corti, questo perché tale accordo negli effetti resta nel tempo, pertanto nel prossimo futuro qualche ragionamento in più in termini di numero di strutture, procedure, digitalizzazione conseguente (quale necessaria semplificazione dei primi due) dovrà essere necessariamente fatto. Al di là del dovuto in termini di rapporti contrattuali sindacali, occorrerà anche, e soprattutto nell'espletamento della cosiddetta riforma dell'Amministrazione regionale, fare delle scelte anche coraggiose di cambiamento e semplificazione radicale delle procedure e dei processi pubblici, altrimenti altro non staremmo facendo che sostituire il passato con un presente che troppo gli somiglia.

Inutile finanziare grandi processi di digitalizzazione, ad esempio, se poi questi finiscono per duplicare tempi e documentazione annessa che pesano inesorabilmente su cittadini ed imprese.

Ecco, facendo così, altro non si farebbe che peggiorare il già peggiore esistente.

Risulta ormai un'ovvietà dire che sul nostro bilancio un quarto dei propri stanziamenti, quindi la missione 13, è relativa all'ambito sanitario e se sommati alla missione 12, stiamo parlando di un terzo dell'intero ammontare. È una voce sempre più importante sulla quale occorrerà, così come già detto nello sviluppo della relazione dello scorso anno, valutare nel tempo l'efficacia della spesa stanziata, a partire dal triennio in corso di conclusione.

In particolar modo occorre evidenziare come il valore complessivo della spesa sanitaria, tra spesa corrente ed investimenti relativo al 2023 (valori assestati), abbia raggiunto il suo massimo nel periodo considerato per complessivi euro 522 milioni, di cui è importante sottolineare che circa 175 sono relativi agli investimenti.

Tuttavia, a fronte dell'importante stanziamento sulla parte investimenti, in particolar modo dovuti alle operazioni per la realizzazione dei lavori di ampliamento del complesso Parini, si evidenzia come anche in questo caso l'andamento nel triennio di programmazione è discendente, non soltanto per la diminuzione naturale della parte investimenti, bensì anche con riferimento al finanziamento dei programmi relativi ai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).

Anche in questo caso la dipendenza da fonti terze di finanziamento, lo Stato centrale in particolare, come si è chiaramente già visto nelle annualità riguardanti il periodo pandemico, sarà sicuramente importante e determinante per mantenere i livelli di servizio allineati alle necessità di spesa e di qualità.

Se per l'Amministrazione regionale si è detto che l'anno in corso è stato importante per porre le basi di una possibile sua riforma, non si può dire altrettanto per l'annosa questione della revisione della normativa sugli Enti locali. Abbiamo già avuto modo di parlarne nel corso della discussione sul DEFR (Documento di Economia e Finanza Regionale) in una precedente adunanza del Consiglio. Dalla volontà di dar vita ad un vero e proprio Testo Unico degli Enti locali valdostani, alla scelta - almeno in termini programmatori - di riformare la legge 48 e, molto più timidamente, la 6.

Un percorso complesso e difficile che necessita della convergenza di più di un livello di governo, in sintesi più di una testa, ma che è quanto mai necessaria per tutto il sistema regionale.

Non è la prima volta che lo dico (e lo ribadisco e, ahimé, non sarà certo l'ultima!), ma credo fermamente che la necessità di riformare il sistema degli Enti locali valdostani non si possa ancora ulteriormente rinviare o affrontare con singoli interventi di contingenze e particolare necessità.

La cifra stanziata è notevole, circa complessivi 315 milioni nel triennio di programmazione, e l'importanza dell'istituzione comunale nella nostra realtà lo è altrettanto. Anche su questa cifra pesa il costo del rinnovo del contratto pubblico, ma anche un modello non più al passo con i tempi su molteplici funzioni da gestire, ovvero anche nuove opportunità, come nel caso della partecipazione a progetti europei, per cui la singola dimensione comunale oggi non è più efficiente e strozza così la possibilità di lavorare per reperire risorse terze a favore di investimenti comunali spesso fondamentali per il rilancio di molte nostre realtà.

Riformare il perimetro delle competenze tra Comuni e Regione, rivedere il ruolo delle Unités, rilanciare quello della città di Aosta... tanti temi complessi e complicati ma tra loro concatenati e dipendenti. Temi su cui si continua a rimandare il momento delle decisioni irrevocabili.

Il tempo corre, la fine della Legislatura si avvicina, gli spazi per lavorare su riforme di questo genere sono sempre più contratti; cosa possiamo davvero fare in quest'anno e mezzo restante?

Il comma 1 dell'articolo 28 della legge 30 prevede che, tra gli stanziamenti di competenza del bilancio e del relativo bilancio di gestione, siano iscritti uno o più fondi globali destinati a far fronte ad oneri derivanti da proposte e disegni di legge regionali che entrino in vigore dopo la presentazione in Consiglio del bilancio.

Negli ultimi anni l'utilizzo dei cosiddetti fondi globali è stato notevole, lo si vede chiaramente analizzando nel dettaglio gli stanziamenti previsti nelle pieghe del bilancio; un utilizzo ad oggi negato alle proposte di legge d'iniziativa consiliare, per cui le forze di minoranza avevano già chiesto la definizione di una procedura collaborativa per partecipare attivamente al processo di produzione legislativa che, fino a prova contraria, è tipico soprattutto delle forme parlamentari di rappresentanza democratica.

Una proposta che ha ovviamente trovato il silenzio dall'altra parte dell'Aula, così come anche di chi dovrebbe esserne garante, o finanche rappresentare la minoranza in determinati organi di garanzia sul funzionamento della medesima. Spero che mi stiano ascoltando.

Nella Missione 20 del triennio in questione, si possono trovare stanziamenti complessivi per più di 27 milioni distribuiti in potenziali sette nuovi interventi.

Va detto che alcuni di questi sono già all'attenzione del Consiglio Valle e delle Commissioni, ma di altri non si è detto e non si sa nulla. Giusta e doverosa l'iniziativa del governo della maggioranza regionale, ma mi chiedo: perché non darne trasparenza all'interno dei documenti di bilancio, ad esempio nella relazione oppure in un documento politico? Una questione da valutare molto attentamente, e lo dico anche rispetto a quello che poi è emerso in audizione, ma forse avremo modo anche di ritornarci, soprattutto in uno degli stanziamenti.

Ringraziando tutti per l'attenzione sin qui prestata a quanto si è cercato di rappresentare in sintesi con questa relazione, in conclusione si ribadiscono i principali elementi oggetto di riflessione.

L'andamento delle entrate, e quindi della spesa, nel prossimo triennio è discendente, e questo porta e porterà a rivedere gli stanziamenti di molte voci di spesa pubblica a copertura dei servizi importanti, cito sanità e trasporti pubblici.

Questo determina e determinerà la necessità di trovare risorse di provenienza terza rispetto a quelle proprie, su cui la manovrabilità regionale sarà davvero limitata, in quanto derivante da bandi, da programmazione comunitaria o vincoli dettati dall'ente concedente, come lo Stato centrale (e ne ho già parlato).

La spesa per il personale del comparto pesa e peserà sulla spesa pubblica in maniera sempre più importante e questo deve portare necessariamente l'Amministrazione ad un cambio di passo, finanche - come già detto - a scelte coraggiose e radicali sul modello organizzativo e di gestione delle procedure di spesa, per evitare che si generino inefficienze e mancato raggiungimento degli obiettivi programmatori.

Allo stesso modo, come già ampiamente detto, la riforma del modello dell'Amministrazione regionale deve di pari passo avvenire con la riforma del modello degli Enti locali; passaggio delicato su cui sembra che questa maggioranza abbia più di un timore a fare scelte coraggiose e necessarie, bensì forse più strategicamente a rimandare all'anno zero in vista delle prossime competizioni elettorali. Comprensibile ma non giustificabile, e non vado oltre perché se ne parlerà sicuramente ancora in corso d'anno.

In vera conclusione, ed in sintesi, il prossimo triennio ci porterà a vivere nella stagione dei bilanci sempre più corti e sempre più dipendenti da fonti terze.

Una condizione che deve e dovrà portarci a rivedere molte delle politiche e delle scelte fino ad oggi condotte perché non si può più far finta di nulla e continuare a pensare che le risorse complessive siano quelle di un tempo.

La spesa pubblica deve e dovrà essere anch'essa riformata, concentrando la propria attenzione in favore della continuità e relativa sostenibilità di quei servizi essenziali e non delegabili che potrebbero patire maggiormente lo scenario delle entrate calanti.

Non saranno anni facili e ci saranno scelte complicate da fare; la differenza, tuttavia, la farà la volontà di chi vorrà o non vorrà farle. Buon lavoro a tutti noi.

Presidente - Per il Governo, interviene il Presidente della Regione: ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Grazie Presidente. Nell'illustrare i contenuti del Documento di economia e finanza regionale, il DEFR, 2024-2026, approvato lo scorso 10 novembre, abbiamo anticipato il tema strategico che ora è posto alla base di questo bilancio previsionale che ne costituisce, ai sensi di legge, la sua attuazione.

Si tratta della sostenibilità a medio e lungo termine. Tale tematica, che possiamo definire cardine, orienta trasversalmente l'intera programmazione triennale e la ritroviamo nelle pieghe del documento programmatorio e nella legge di stabilità che oggi andiamo ad illustrare e trova conseguente esplicitazione nelle iniziative indicate e negli stanziamenti previsti a tal fine.

La sostenibilità è un termine che, nel caso in questione, deve essere inteso, come abbiamo già avuto modo di evidenziare, in senso molto ampio e nelle diverse declinazioni, giungendo a concretizzarsi negli obiettivi specifici di settore.

Mi riferisco alle politiche del lavoro, allo sviluppo economico, alla mobilità sostenibile, allo sviluppo energetico, alla tutela e al presidio del territorio, ma anche ai servizi alla persona, alla salute, al benessere, al sostegno delle fasce più deboli, ai disabili, ai meno fortunati, ed inoltre all'attenzione al mondo del volontariato, alla promozione dello studio e della crescita professionale.

Questi obiettivi potranno attuarsi grazie alle risorse previste in questo bilancio previsionale sia attraverso interventi diretti, sia attraverso la programmazione di interventi finalizzati a creare le condizioni per poter affrontare le situazioni con le quali ci troviamo a confrontarci in questo periodo.

Viviamo infatti in una fase storica caratterizzata dai mutamenti demografici, dalla fragilità di fasce di popolazione sempre più ampie, fenomeno che deve portarci a riflettere e a reagire, ma anche segnata dai cambiamenti climatici, i cui effetti incidono sulle nostre realtà, che ci obbligano ad intervenire con oculate attività di mitigazione.

Anche il contesto lavorativo, come la società in senso ampio, è caratterizzato sempre più da un rapido divenire, da una sorta di volatilità e di insicurezza, nelle quali discendono fenomeni sociali che sovente comportano situazioni di criticità e difficoltà di difficile convivenza.

L'Amministrazione, in tutti questi ambiti, deve fare la propria parte, con azioni ed attività che nella fase previsionale di bilancio, nelle specifiche missioni, trovano puntualizzazione.

Al fine di comprendere meglio i contenuti del bilancio, procedo con una disamina per le Missioni previste nel documento programmatico, così da dare, all'interno delle stesse, una lettura di quelle che sono le iniziative più importanti e per declinare quelli che sono gli impegni più rilevanti delle risorse disponibili.

Ritengo però prima necessario evidenziare, come ha già fatto anche il relatore di maggioranza, come le missioni che hanno influito maggiormente sono quelle relative alla sanità e quelle relative al diritto allo studio: ambiti verso i quali il Governo regionale ha indirizzato le maggiori risorse possibili, ritenendole prioritarie.

Per quanto concerne la distribuzione complessiva della spesa per Missioni, calcolata come media del triennio, proprio nella Missione "tutela della salute" è destinato più del 25% delle risorse, mentre la Missione "istruzione e diritto allo studio" supera il 12,50%. Insieme rappresentano quasi il 38% degli stanziamenti complessivi.

Fatta quest'opportuna premessa, partiamo con la Missione 1 "servizi istituzionali generali di gestione", alla quale sono stati attribuiti nel 2024 altri 125 milioni di euro.

All'interno della Missione, le voci di spesa più rilevanti sono costituite, oltre che dalle spese del personale regionale impiegato, nell'attuazione degli interventi ricompresi in questa missione, per circa 46 milioni nel triennio, delle spese per il servizio e sviluppo dei software, dei trasferimenti correnti per il funzionamento del Consiglio regionale a cui sono destinati 8,5 milioni di euro per ciascuno degli anni del triennio, e dei trasferimenti agli Enti locali per opere di pubblica utilità per 6,3 milioni di euro.

Sono infine previste le risorse per la costituzione di un Fondo unico aziendale destinato alla retribuzione premiante ed incentivante del personale regionale, con una dotazione di 4,5 milioni per ciascun anno nel triennio.

La Missione 4, che riguarda i già citati settori dell'istruzione e del diritto allo studio, sono destinati nel 2024 altri 213 milioni di euro, con un trend pressoché analogo relativamente ai due anni successivi della programmazione.

All'interno di questa Missione, le voci di spesa più rilevanti sono costituite dalle spese per il personale dirigente e docente delle scuole, per un importo complessivo di 125 milioni per ciascun anno del triennio, e dalle spese per il personale regionale impiegato nell'attuazione degli interventi ricompresi in questa stessa missione, per l'importo complessivo di oltre 15 milioni nel 2024.

I trasferimenti correnti all'Università della Valle d'Aosta (8,2 milioni per ciascun anno del triennio), le spese per il servizio di assistenza e sostegno agli studenti disabili e frequentanti le scuole regionali e paritarie (con uno stanziamento annuo di 6,6 milioni), i trasferimenti correnti alla Fondazione Institut Agricole Régional per spese di funzionamento ammontanti a 5 milioni e 350 mila euro per ogni annualità, i trasferimenti correnti alle istituzioni scolastiche paritarie per 4,2 milioni, i trasferimenti correnti ai Comuni e alle Unités des Communes Valdôtaines, degli importi spettanti per la spesa del personale ausiliario, delle istituzioni scolastiche di base per circa 4.3 milioni per ciascun anno.

Infine, le spese per l'edilizia scolastica per circa 33 milioni complessivi sul triennio, dei quali quasi 10 milioni per l'anno 2024. Peraltro, l'attenzione agli investimenti destinata all'edilizia scolastica sarà ulteriormente analizzata in corso d'anno. Su questo punto in particolare è stato presentato un emendamento in II Commissione per attribuire a questa missione una priorità nell'attribuzione dell'avanzo d'amministrazione.

Da evidenziare poi le risorse destinate ai trasferimenti correnti per il finanziamento alle attività della Fondazione per la formazione professionale turistica per 4 milioni di euro e il trasferimento corrente annuo a titolo di concorso alle spese di funzionamento dell'Istituto musicale pareggiato della Valle d'Aosta - Conservatoire de la Vallée d'Aoste per poco meno di 3 milioni per ciascuna annualità.

Inoltre 2,7 milioni sono annualmente destinati ai contratti di servizio pubblico con l'Istituto Don Bosco di Châtillon per l'accoglienza, in regime convittuale, per l'istruzione e la formazione di studenti e giovani adulti.

Da questa breve disamina, emerge chiaramente la scelta dell'Amministrazione di proseguire e rafforzare il sostegno a tutte le realtà che rappresentano un variegato e naturale incubatore per le generazioni future, al fine di consentire a tutti di seguire e coltivare le proprie aspirazioni e, perché no, i propri sogni.

La tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali sono protagoniste della Missione 5, dove sono collocati quasi 46 milioni di euro nel 2024. Le voci di spesa più rilevanti sono costituite da interventi per il recupero del patrimonio immobiliare, interesse culturale, storico ed artistico, per circa 10,8 milioni sul 2024, 9,5 milioni nel 2025 e 5,2 milioni nel 2026, per complessivi 25,5 milioni nel triennio, e dalle spese per i servizi ausiliari per la valorizzazione e la custodia dei beni culturali, nonché per le attività culturali con importo di poco meno di 5 milioni per ciascun anno nel triennio, trasferiti alla società di servizi per la gestione dei vari siti.

Evidenzio poi i trasferimenti correnti all'Associazione Forte di Bard a titolo di contributo per 4 milioni su ciascun anno nel triennio ed il trasferimento corrente annuo di concorso al finanziamento delle attività della Fondazione Maria Ida Viglino della Valle d'Aosta per poco meno di 2 milioni annui.

L'attenzione ai beni culturali, la loro conservazione e il loro restauro, la loro valorizzazione alla fruibilità, oltre alla messa in rete dei siti e adeguate campagne d'informazione, rappresentano azioni cardine nell'ambito del sistema culturale turistico che, anno dopo anno, vede la Regione protagonista, grazie all'impegno amministrativo, oltre che di tutti gli operatori del settore culturale, turistico e ricettivo, nell'ottica della realizzazione di un unico "Sistema Valle d'Aosta".

Anche quest'aspetto può essere ricondotto a giusto titolo a quella filosofia della sostenibilità a cui più volte ci siamo richiamati.

La Missione 6 accoglie gli stanziamenti relativi alle politiche giovanili, allo sport e al tempo libero: le risorse stanziate sono circa 16,6 milioni per il 2024.

Tale Missione si presenta con un incremento di circa 1 milione di euro: circa 600 mila a favore degli enti e delle professioni del turismo e circa 300 mila a favore delle politiche giovanili.

Il turismo lo troviamo alla Missione 7 per oltre 22 milioni di stanziamenti per il 2024, confermati per oltre 20 milioni per ciascuno dei due anni successivi.

Da evidenziare un incremento di euro 400 mila nella spesa corrente e di un 1 milione e 600 negli investimenti dovuti ai maggiori contributi ad istituzioni sociali private per interventi, arredi, attrezzature relative ai rifugi, bivacchi e dortoirs, al fine di riqualificare la nostra offerta turistica. Inoltre si è cercato di dare seguito ad una necessità esplicitata soprattutto dai rifugisti in merito alla scarsità idrica, al fine di sostenere la realizzazione di opere di adduzione e di serbatoi di accumulo che consentano di scongiurare chiusure anticipate delle attività o drastici ridimensionamenti dell'offerta dei servizi alla clientela.

Questi sono interventi che vanno nella direzione richiamata all'inizio di quest'illustrazione che consegue ai mutamenti climatici con i quali dobbiamo confrontarci.

L'incremento della spesa corrente, di cui alla Missione "turismo" è dovuta per 120 mila euro anche ai maggiori trasferimenti di parte corrente, ai rifugi, bivacchi e dortoirs, e per 100 mila euro di misure straordinarie di sostegno alle Proloco per le spese di gestione delle manifestazioni pubbliche. Infine, 100 mila euro d'incremento al trasferimento per il funzionamento dell'Office du Tourisme.

Dai dati di bilancio, traspare puntuale attenzione alle politiche di sviluppo turistico, anche al fine della realizzazione di un nuovo piano di marketing strategico regionale che prevede l'attuazione di puntuali politiche di destagionalizzazione.

Nella Missione 8 trovano allocazione gli stanziamenti relativi all'assetto del territorio e all'edilizia abitativa. Alle relative misure sono destinati quasi 6 milioni di euro nel primo anno del triennio.

La lieve riduzione che si registra è conseguente alla scadenza della fase sperimentale dei contributi in conto interessi sui mutui per la prima casa e il recupero dei fabbricati nei centri storici. A suo tempo erano stati previsti come alternativa al mutuo a valere sui fondi di rotazione in una situazione contingente che non era in grado di assorbire tutte le richieste avanzate dalla popolazione proprio in merito ai fondi di rotazione.

La situazione attuale, anche conseguente ad una recente rivisitazione organizzativa degli uffici, ha permesso da una parte la riduzione dei tempi d'attesa ed assicura oggi anche la copertura finanziaria per attingere al mutuo prima casa, potendo così accantonare il contributo in conto interessi che in questo periodo giunge ad assumere scarsa efficacia, non rendendolo più attuale anche per effetto dell'aumento dei tassi di mercato che, nel frattempo, sono intervenuti.

Ricordo infatti che i tassi applicati ai mutui prima casa vanno oggi dallo 0,50 all'1,20% in base alla situazione Isee del richiedente, mentre i tassi di mercato si attestano oggi ben oltre il 5%.

In quest'ottica, nel bilancio di previsione è stato inserito un nuovo stanziamento di fondi di rotazione successivo a quello più corposo effettuato per 30 milioni in corso d'anno, aumentando così la dotazione complessiva che permetterà in questa fase di avere un margine di manovra più interessante sul totale dei fondi di rotazione e contestualmente di valutare le opportune politiche d'intervento sia sulla prima casa che sulle azioni di recupero edilizio più in generale.

La Missione in questione presenta poi un incremento di 2 milioni di euro, un milione di euro a titolo di trasferimento corrente destinato alle minori entrate dell'Azienda regionale edilizia residenziale (ARER) ed un milione di contributi agli investimenti della medesima azienda, a valere sul fondo regionale per le politiche abitative, per interventi di recupero manutenzione straordinaria, di beni immobili, come sovente auspicato anche in quest'Aula.

La Missione 9 accoglie invece gli stanziamenti relativi allo sviluppo sostenibile e alla tutela del territorio e dell'ambiente. Le risorse previste nel 2024 sono circa 80 milioni di euro: di questi, 11 milioni di euro consentono l'assunzione di personale addetto ai cantieri forestali; 2,3 milioni per ciascun anno del triennio sono stanziati a titolo di contributi per l'acquisto di veicoli a bassa emissione, di veicoli a pedalata assistita, di veicoli per la mobilità elettrica e per l'installazione di stazioni di ricarica domestica per veicoli elettrici; 6,3 milioni annui sono previsti per trasferimenti correnti all'ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente); 1,3 milioni per annualità del triennio sono destinati all'ente gestore del Parco naturale del Mont Avic per le spese di funzionamento.

Risorse che sottolineano la particolare attenzione al territorio e alla mobilità sostenibile, così come all'ambiente in senso lato, conferma di una sensibilità mai sopita nelle scelte dell'Amministrazione in questo contesto.

La Missione 10 contiene gli stanziamenti del diritto alla mobilità: siamo ad oltre 147 milioni nel 2024; l'incremento degli stanziamenti si registra sia nella spesa corrente per 7,4 milioni di euro, sia negli investimenti per 14,8 milioni.

L'incremento della spesa corrente è pari a 1,3 milioni per le spese di contratti di servizio di trasporto pubblico con autobus che nel 2024 saranno pari a circa 19,8 milioni.

I contratti di servizio di trasporto pubblico locale ferroviario ammontano invece a complessivi 20,1 milioni di euro, mentre le spese per i contratti di servizio pubblico per la gestione dell'aeroporto regionale ammontano nel 2024 a 3,4 milioni di euro.

Nel nuovo bilancio sono stati previsti 2 milioni di euro d'incremento rispetto al milione previsto nel 2023 per le facilitazioni e le tariffe preferenziali ed agevolate a carico della Regione per le iniziative di servizi integrativi di trasporto pubblico.

La materia del trasporto pubblico è disciplinata negli articoli del disegno di legge 128 di stabilità che contengono, tra gli altri, l'attivazione delle diverse forme di sharing mobility e l'incremento delle soglie della concessione dei contributi per l'acquisto dei veicoli a basso impatto ambientale e di stazioni di ricarica.

Emerge dunque una particolare attenzione alla mobilità sostenibile e alla rete dei trasporti pubblici mediante la definizione di strategie adeguate ed efficaci che vedremo attuarsi nel corso dell'anno 2024; strategie che - considerati anche i certi disagi che l'imminente chiusura della linea ferroviaria nel tratto Aosta-Ivrea avrà su studenti, lavoratori ed utenti del servizio - hanno indotto ad inserire nel bilancio risorse finanziarie per implementare le politiche tariffarie agevolate a sostegno dell'utilizzo del trasporto pubblico locale con diretto beneficio per studenti, lavoratori e, conseguentemente, per le famiglie valdostane.

La Missione 11 è dedicata al soccorso civile per oltre 32 milioni di euro nel 2024 con un analogo sviluppo nei due anni successivi.

Da rilevare in questa Missione l'aumento di circa 5,3 milioni di euro per le spese da destinare a somma urgenza per gli interventi di pronto ripristino, in caso di calamità naturali o situazioni di disagio che possono verificarsi o che si sono verificate durante questi ultimi anni e sulle quali è necessario intervenire con assoluta immediatezza.

Questo è un segnale importante nell'ottica dell'attenzione del territorio, anche al fine di consentirne la sua serena vivibilità e a garanzia della raggiungibilità e del presidio delle nostre valli laterali.

La realizzazione di iniziative volte a contrastare, ad arginare e a mitigare i dissesti idrogeologici, così come il sostegno alle opere viarie di collegamento in un'ottica trasversale di sviluppo economico, di collegamento turistico, di prevenzione, di protezione civile, gli interventi sugli impianti di risalita in un'ottica virtuosa di sviluppo e di mantenimento delle comunità a presidio del territorio rappresentano uno dei segni distintivi della nostra azione amministrativa, che ritroviamo declinati in più punti di questo bilancio, per il tramite delle relative risorse destinate.

2,3 milioni di euro costituiscono invece la crescita destinata alle risorse utilizzate nell'ambito dell'elisoccorso, in particolar modo per l'adeguamento del contratto che è andato in scadenza e per l'allestimento dell'elisoccorso notturno, che rappresenta un punto di forza della nostra azione amministrativa e che necessita dunque di adeguati ed opportuni stanziamenti.

Una parte importante di risorse è poi destinata all'ammodernamento tecnologico nella gestione della Centrale unica del soccorso, la CUS, recentemente dedicata alla figura dell'indimenticabile Silvano Meroi, che avrà bisogno di implementazioni tecnologiche da effettuarsi durante il prossimo anno e nel prossimo triennio.

Per la Missione 12, dedicata ai diritti sociali, alle politiche sociali e alla famiglia, sono previsti oltre 122 milioni di risorse nel primo anno, 107 milioni nel secondo e 104 nel terzo.

Nello specifico: 32,5 milioni per ciascuna annualità sono destinati ai trasferimenti correnti per interventi previdenziali a favore degli invalidi civili, 21 milioni sono i fondi stanziati per i trasferimenti agli Enti locali e per le spese di gestione di servizi sociali a favore delle persone anziane e inabili, 6,3 milioni annualmente destinati alla stipula di convenzioni con case di riposo, 3,85 milioni per ciascun anno del triennio a sostegno dell'accesso alle abitazioni in locazione, 4,2 milioni per ciascuna annualità per spese per contratti di servizio pubblico destinati agli interventi e al sostegno delle persone con disabilità, 2,1 milioni per le spese per l'acquisto di servizi concessi all'inserimento in strutture per minori, giovani e genitore-bambino, 1,6 milioni destinati al funzionamento della Casa di riposo G.B. Festaz.

Inoltre, l'importo di 434 mila euro è stato stanziato per la predisposizione di una nuova norma in materia di violenza di genere, così come già evidenziato in precedenti relazioni.

Per la Missione 13, le cui risorse sono indirizzate alla tutela della salute, abbiamo l'importante stanziamento di altri 473 milioni nel 2024 (come si diceva, oltre un quarto dell'intero bilancio).

L'incremento della spesa sanitaria è pari a 9,3 milioni di euro. La spesa sanitaria corrente vale 333,3 milioni di euro nel 2024, contro i 324 dell'annualità precedente.

La spesa sanitaria per investimenti è pari a 6,75 milioni, oltre a vedere ricompresi i 120 milioni di euro nel 2024 che sono stati stanziati per il complesso ospedaliero Umberto Parini di Aosta.

L'avvio delle opere di realizzazione del nuovo ospedale regionale costituisce peraltro la condizione necessaria per la riorganizzazione complessiva della sanità valdostana sotto i profili della qualità, dei servizi resi alla popolazione, delle risorse delle strutture, della valorizzazione del personale e della riqualificazione degli ambienti di lavoro, oltre che la base per la ridefinizione della sanità territoriale e degli interventi d'investimento da attuare oltre che delle iniziative di riorganizzazione logistico-amministrativa e quindi anche la ridefinizione territoriale dei servizi sanitari offerti alla popolazione.

Per la Missione 14, dedicata allo sviluppo economico e competitività, sono compresi nel 2024 altri 37 milioni di euro, quasi 36 nell'anno successivo e 33 nel 2026.

Tra gli interventi economicamente più rilevanti, segnaliamo i 5,9 milioni dell'anno 2024 stanziati per contributi agli investimenti ad imprese, erogati ai sensi della legge 8/2016, contributi poi sostanzialmente replicati negli anni successivi; 2,65 milioni annui erogati agli enti locali per la gestione dello sportello unico, per le attività produttive e per le prestazioni di servizi; 2,9 milioni trasferiti annualmente agli enti di garanzia collettiva dei fidi (Confidi) per l'erogazione di contributi alle imprese, aderenti agli stessi e operanti in Valle d'Aosta per l'abbattimento degli interessi su finanziamenti concessi per operazioni d'investimento. Importo, quest'ultimo, aumentato quest'anno di circa il 30% rispetto alle precedenti annualità, proprio per contrastare il cresciuto impatto di tassi d'interesse sui finanziamenti delle imprese e per sostenere dunque investimenti nel settore in un contesto finanziario non favorevole.

700 mila euro per ciascun anno del triennio sono previsti per aggiornare le disposizioni finalizzate a stimolare la nascita di nuove attività commerciali di vicinato e di assicurare il mantenimento in esercizio di una rete distributiva minima, soprattutto nelle comunità poco popolate e di media e alta montagna.

È infatti condivisa l'opportunità di rendere strutturale la misura di sostegno finanziario sperimentata appunto nel triennio, di cui all'articolo 29 della l.r. 1/2020, destinata alle attività commerciali di vicinato per il commercio al dettaglio di generi alimentari di prima necessità.

Le risorse destinate alle iniziative di sviluppo economico e competitività saranno integrate in corso d'anno con i finanziamenti del programma regionale Valle d'Aosta FESR 2021-2027 cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale nell'ambito dell'obiettivo "Investimenti a favore dell'occupazione della crescita" e dal Fondo di rotazione statale, di cui al finanziamento per 13 milioni di euro nel triennio e previsto dall'articolo 39 dei commi 2 e 4 del disegno di legge di stabilità.

Rilevante è dunque il sostegno alle politiche industriali ed artigianali per garantire il supporto alla realizzazione degli investimenti, così da poter cogliere a pieno le sfide della transazione verde e digitale.

Le risorse destinate alle politiche per il lavoro e la formazione professionale le troviamo allocate alla Missione 15: sono per il 2024 32 milioni di euro. Per il finanziamento di interventi previsti dal Piano delle politiche del lavoro sono stanziati 32 milioni nel triennio, di cui 14 milioni solo nel 2024.

Le risorse destinate alle iniziative relative al lavoro e alla formazione saranno integrate in corso d'anno con i finanziamenti del programma regionale Valle d'Aosta FSE + 2021-2027, cofinanziato dal Fondo sociale europeo Plus (FSE +), il cui finanziamento per 5,8 milioni di euro è previsto all'articolo 39, commi 7 e 9 del disegno di legge di stabilità.

L'attenzione alla formazione continua per le imprese e ai percorsi di orientamento e di formazione professionale per i giovani, l'attenzione alle persone in cerca d'occupazione e alle persone con fragilità e con ridotta capacità lavorativa, mediante il rafforzamento dei relativi servizi, così come le previsioni di progetti di inclusione lavorativa, rappresentano delle sfide che dobbiamo saper cogliere e alle quali questo bilancio ha prestato molta attenzione.

Per la Missione 16, agricoltura, politiche agro-alimentari e pesca, sono destinati oltre 25 milioni di euro nel 2024. Tra gli interventi previsti, si segnalano in particolare 1 milione su ciascuna annualità destinata all'Associazione regionale degli allevatori (AREV) per l'organizzazione di rassegne zootecniche, per l'erogazione di premi di partecipazione agli allevatori; 1 milione annualmente trasferito all'agenzia regionale per l'erogazione per l'agricoltura; 1 milione e 425 mila euro stanziati annualmente per l'assistenza zooiatrica veterinaria fornita alle aziende zootecniche dall'Associazione nazionale allevatori bovini di razza valdostana (ANABORAVA) e per la qualità genetica e per la gestione riproduttiva del bestiame; 800 mila euro annui stanziati per la gestione e il funzionamento e la manutenzione delle opere di miglioramento fondiario e 2,8 milioni per ciascuna annualità per il sostegno alle aziende agricole per monticazione dei capi bovini.

In campo agricolo è prevista la previsione del Piano di sviluppo rurale con la previsione di un fondo speciale per 3 milioni di euro per ciascun anno del triennio per la reintroduzione di contributi a fondo perso a sostegno alle aziende agricole ad integrazione delle risorse provenienti dall'Unione Europea e dallo Stato, al fine di sostenere investimenti aziendali che nel loro complesso contribuiscono anche ad un continuo presidio del territorio e al mantenimento dello stesso, aumentandone la sicurezza e l'accessibilità. Mentre l'importo per il completamento del Piano di sviluppo rurale 2023-2027 che verrà trasferito all'organo pagatore, Agenzia per l'erogazione in agricoltura, AGEA, è pari a 3,5 milioni di euro per ciascun anno del triennio.

Sempre in ambito agricolo, sono rifinanziati gli aiuti al settore zootecnico per il pascolamento del bestiame con euro 160 mila nel 2024.

Riassumendo, sottolineiamo anche un'attenzione alla valorizzazione e alla promozione dell'eccellenza del territorio, dei prodotti enogastronomici, oltre alla valorizzazione delle risorse naturali, alla salvaguardia delle foreste, anche mediante la gestione attiva e razionale, al fine dello sviluppo della filiera foresta-legno; aspetti che interessano trasversalmente diverse missioni.

La Missione 17, dedicata all'energia e diversificazione delle fonti energetiche, prevede risorse per la prima annualità pari a 2,3 milioni di euro, che crescono nel 2025 a 3,6 e poi nel 2026 a oltre 2 milioni.

La missione in questione accoglie le spese su fondi assegnati dallo Stato per lavori di consolidamento strutturale ed efficientamento energetico della piscina di Verrès nell'ambito del Piano di sviluppo di coesione (PSC), a valere sul fondo di sviluppo e coesione. A tal fine sono previsti 3,6 milioni di euro nel triennio e 800 mila euro per il 2024.

Inoltre, tale missione accoglie le spese per le presentazioni professionali specialistiche in convenzione con Finaosta per lo svolgimento delle funzioni di natura tecnica amministrativa e del Centro osservazioni attività sull'energia, il COA, con uno stanziamento di oltre 800 mila euro.

Per le relazioni con le altre autonomie territoriali e locali, sono previsti circa 130 milioni di euro nel 2024.

L'incremento dello stanziamento, rispetto all'anno precedente, è dovuto allo stanziamento di 12,5 milioni in più a favore degli Enti locali, risorse che permetteranno di affrontare con più serenità gli aumenti dei costi di gestione generali e del personale dei nostri Comuni e di programmare su dati certi il proprio bilancio triennale.

È inoltre stato previsto un Fondo speciale di euro 1,5 milioni per il Comune di Aosta, conseguente al venir meno, con la fine del 2024, dei trasferimenti di parte corrente previsti sulla legge di Aosta capitale.

Sono assicurati inoltre gli stanziamenti per contributi agli investimenti ai Comuni per l'adeguamento, la ristrutturazione e la realizzazione delle opere minori di pubblica utilità da parte degli Enti locali per euro 6,3 milioni per ciascun anno del triennio. Risorse, queste, che sottolineano ulteriormente l'attenzione al territorio e al bisogno di programmazione delle nostre comunità locali.

Veniamo ora alla Missione 50, riguardante il debito pubblico: 12,6 milioni per il 2024 sono sostanzialmente stabili per gli altri due anni del triennio; la spesa si riduce di 8,4 milioni rispetto all'anno 2023 per effetto del rimborso di parte del mutuo sottoscritto con Cassa Depositi e Prestiti avvenuta nel corso del 2023, che ci ha permesso oggi di recuperare importanti risorse da destinare ai pesanti aumenti di spesa corrente, che anche la Regione deve affrontare per la crescita dei costi di gestione e per gli aumenti contrattuali che da soli incidono per oltre 51 milioni di euro.

Esaminate le diverse missioni del bilancio, ci sia consentito un accenno ad alcuni aspetti di rilievo.

Mi riferisco all'organizzazione del personale ed alcune manovre previste dalla legge di stabilità regionale nel triennio 2024-2026 che potenziano proprio quella filosofia cardine di sostenibilità a medio e lungo termine che abbiamo precedentemente citato e che, come abbiamo detto, è stata oggetto d'illustrazione in sede d'approvazione del DEFR 2024-2026 hanno avuto un peso non indifferente nell'allestimento di questo bilancio di previsione.

Il primo aspetto d'impatto è l'aumento appena citato dei contratti per gli stipendi che crescono, per quanto riguarda il rinnovo contrattuale del personale regionale, per circa 51 milioni di euro complessivi, tra dipendenti regionali, scuole e sanità.

Quest'aspetto deve, però, essere letto anche come un giusto adeguamento stipendiale che da anni si attendeva e che oggi trova riscontro nella previsione di adeguate risorse a bilancio, dopo aver svolto in corso d'anno tutti i passaggi previsti dalla contrattazione.

Tale maggiore disponibilità, ne siamo certi, si trasformerà anche in una positiva maggiore disponibilità di spesa per le famiglie, a beneficio del nostro tessuto economico.

Le maggiori necessità di risorse per rinnovi contrattuali sono riferite anche alla Chambre Valdôtaine, al SUEL, al Conservatorio e all'IVAT.

Analogamente sono in crescita gli importi dei contratti nei confronti della Società di Servizi, sia per l'effetto dell'aumento dell'inflazione che per l'aumento delle attività loro richieste.

Quanto ad alcune manovre previste dalla legge di stabilità regionale per il triennio 2024-2026, particolarmente qualificanti, evidenzio - nell'ottica di quella sostenibilità a medio e lungo termine più volte citata e che ritroviamo soprattutto in alcuni settori, relativamente ai quali deve essere riservata una particolare attenzione - la gestione delle risorse idriche.

In particolare, all'articolo 2 del disegno di legge di stabilità verrà data piena attuazione a quanto previsto con legge regionale 3/2023, permettendo di reperire quelle nuove risorse da destinare al BIM (Bacino Imbrifero Montano), così che lo stesso potrà intervenire nel miglioramento della qualità della fornitura delle risorse del sistema idrico integrato, dando attuazione ad un corposo ed articolato piano di interventi a favore dei 74 Comuni, andando così a misurare l'efficienza delle nostre infrastrutture idriche in un momento particolarmente delicato per la risorsa acqua.

Inoltre, uno specifico stanziamento è previsto per il monitoraggio degli effetti climatici sulle disponibilità idriche per attuare misure di razionalizzazione dei prelievi idrici per euro 750 mila nel 2024.

Si segnalano inoltre le iniziative in favore delle aree montane, da realizzarsi per il tramite delle Commissioni politiche della montagna, istituite in seno alla Conferenza delle Regioni e Province autonome.

La segnalazione non riguarda tanto l'importo dello stanziamento, quanto l'importanza strategica che si vuole assegnare alle politiche della montagna a livello nazionale che hanno permesso d'introitare, per progetti specifici, risorse rilevanti che nel 2023 hanno valso la nostra Regione circa 5,6 milioni di euro.

Una dovuta attenzione è infine da porre al Piano nazionale di ripresa e resilienza, al Piano nazionale complementare (PNC) ed ai relativi interventi, i cui stanziamenti sono dettagliati nell'allegato al disegno di legge 128.

L'importo complessivo stanziato nel triennio 2024-2026 sui due piani citati è pari a quasi 52 milioni di euro.

Il tema del PNRR e del PNC è estremamente significativo per le sfide che comporta. Al fine di assicurare il rafforzamento amministrativo, per quanto riguarda la Regione, è infatti autorizzata la spesa di euro 1,7 milioni di ciascun anno del triennio ed è autorizzato all'articolo 19 del disegno di legge di stabilità un contributo straordinario a favore del Comune di Arvier per 273 mila euro per ciascun anno del triennio, nell'ambito della gestione del Bando Borghi.

Concludo questa mia disamina con alcuni dati riepilogativi generali delle varie spese e delle entrate in un'inedita inversione, così da avere una panoramica complessiva del bilancio regionale, peraltro già sviluppata da chi mi ha preceduto.

La previsione di spesa corrente, iscritta al Titolo I, cresce di 51 milioni di euro, pari al 4%, mentre la spesa d'investimento cresce a 374 milioni di euro nell'anno 2024.

La spesa corrente, al netto del contributo della finanza pubblica di 82,8 milioni di euro, è pari a 1 miliardo e 250 milioni e incide per il 76,97% del totale, in miglioramento rispetto allo scorso anno, quando la medesima percentuale si attestava al 78,58%.

Conseguentemente le spese d'investimento salgono oggi al 23% del totale delle risorse disponibili.

In merito alle entrate, il totale di competenza (totale entrate finali) previste per il 2024, senza considerare le partite di giro, è pari a 1 miliardo e 541 milioni, superiore di circa 19 milioni rispetto alle previsioni formulate nel 2023.

Da un punto di vista più generale, l'articolazione e la disamina del bilancio che abbiamo volutamente cercato di esprimere attraverso le importanti cifre citate nelle varie missioni che servono per dare contezza dei vari impegni e danno atto di un'attenzione trasversale dell'Amministrazione a tutti i settori che una gestione attenta deve tenere in considerazione nel suo operato, dando per quanto possibile la dimensione degli impegni che si mettono in campo per le varie tematiche, per garantire un lavoro a tutti e quindi una dignità ed una prospettiva di miglioramento familiare e sociale.

Un'attenzione alle famiglie che passa anche tramite la garanzia allo studio dei propri giovani, al contenimento dei costi di trasporto pubblico, all'accesso delle case nelle sue diverse declinazioni, alla salvaguardia dell'ambiente, alla sicurezza e alla manutenzione del territorio, fino ad arrivare alle risorse che individuano, trasversalmente, nella salute, nella sicurezza e nell'accompagnamento delle persone più fragili e in qualche modo svantaggiate, attenzioni ed iniziative che possano contribuire a garantire loro un percorso di vita più sereno.

Come in tutti i bilanci, qualcuno individuerà sicuramente delle carenze e delle lacune, ma come sempre accade si sottolineeranno probabilmente maggiormente i particolari che mancano, piuttosto che le tante risposte che si danno, ma siamo convinti che il lavoro svolto sia stato attento alla nostra realtà, stimolato dalla conoscenza dei problemi, frutto di un confronto quotidiano con i vari portatori d'interesse, espressione di un lavoro serio e di quella passione che deve sempre animare chi lavora per il bene della cosa pubblica.

Un bilancio che potrà dare risposte concrete - al netto di tutte le difficoltà operative che si potranno incontrare per il percorso di attuazione - costituito soprattutto su basi solide e su numeri concreti.

Termino la mia illustrazione dando atto dei pareri positivi del CPEL e del Collegio dei revisori e formulando i miei più sentiti ringraziamenti alle strutture che, come di consueto, hanno operato puntualmente e con impegno.

A tal proposito mi sia consentito un particolare ringraziamento, fra gli altri, al coordinatore Bieler, al dirigente Nuvolari e ai loro collaboratori, così come a tutti i dirigenti degli Assessorati ed ai loro collaboratori che, come sempre, hanno portato la loro professionalità e il loro impegno nella realizzazione del più importante documento di programmazione della Regione.

Infine, un ringraziamento al Presidente della II Commissione consiliare e a tutti i Commissari per il lavoro svolto nell'analisi effettuata in Commissione. Grazie.

Presidente - Con la relazione del Presidente della Regione, come deciso in Conferenza dei Capigruppo, possiamo terminare i lavori del Consiglio di oggi che riprenderanno, per la discussione generale sui due punti in questione, nella giornata di domani, alle ore 09:00. Chiudiamo pertanto i lavori del Consiglio.

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La seduta termina alle ore 17:12.