Objet du Conseil n. 2947 du 22 novembre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2947/XVI - Reiezione di mozione: "Impegno a presentare una proposta di modifica della legge regionale 3/2004 recante la disciplina degli interventi a favore dello sport".
Bertin (Presidente) - Punto n. 18 all'ordine del giorno. Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Continuiamo a parlare di sport. Questa mozione fa seguito ad un'interpellanza che presentai nel mese di maggio e riguardava i propositi che poteva avere il Governo regionale rispetto alla legge n. 3/2004 sullo sport, sulla necessità di ristrutturare la norma e, in caso di risposta affermativa, quali modifiche il Governo regionale avrebbe inteso apportare a questa norma.
L'assessore Grosjacques rispose in maniera molto puntuale, dicendo che si rapportava con le Federazioni e quindi traeva e trae i giusti suggerimenti da chi la legge la vive sul campo. A tale proposito, fece un elenco di quelle che erano le intenzioni di modifica della norma.
Come ha detto poc'anzi, mi ricordava che aveva avuto un contatto con il Comitato ristretto, che rappresenta la Consulta, e le eventuali modifiche avrebbero riguardato l'estensione delle concessioni dei contributi ordinari alle Associazioni sportive dilettantistiche, affiliate alle discipline sportive del CONI, oltre che a quelle affiliate ai vari Comitati regionali, in un'ottica di semplificazione dei contributi che devono essere erogati.
Aveva sottolineato che non erano ad oggi previsti i contributi ordinari per le ASD, prevedeva un ripensamento complessivo delle disposizioni di cui al capo IV che riguarda le sponsorizzazioni sportive individuali, così come ha poc'anzi illustrato al consigliere Brunod, i rafforzamenti dei compiti del Comitato ristretto quale sede privilegiata di confronto con l'Amministrazione regionale e inserire un capo che riguarda le manifestazioni organizzate dagli enti di promozione sportive, quindi i contributi da erogare a queste manifestazioni.
Questa risposta all'epoca, per certi aspetti, mi sembrò giusta ed opportuna.
Da maggio, data di presentazione dell'interpellanza, alla discussione dell'interpellanza, passarono parecchi mesi: l'abbiamo discussa nel mese di luglio.
Da luglio ad oggi sono passati quattro mesi circa e ci troviamo sempre a discutere dello stesso argomento.
Perché ho presentato la mozione? Non certo perché mi aspetto che questa venga approvata, l'Assessore è stato chiaro: facciamo noi, sappiamo noi, sento tutti io, compresi i giovani atleti; quindi non ho questa pretesa, ma ho l'obiettivo di far rimanere a verbale ciò che dirò tra poco, in maniera che tra qualche mese potremo verificare se l'Assessore ha ritenuto opportuno apportare alcune modifiche alla norma.
Nel frattempo, sono accadute delle cose importanti, ritornando indietro alla Valle d'Aosta nel 2023, Regione europea dello sport, abbiamo vissuto la settimana europea dello sport, ma soprattutto nel settembre di quest'anno, e non ne abbiamo sentito cenno in questo Consiglio, anche se lo aspettavo con molta attenzione, è stato modificato l'articolo 33 della Costituzione e lo sport è entrato ufficialmente all'interno della Costituzione italiana. Il testo prevede questo, l'aggiunta di un comma, dove si afferma: "La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme".
Questa modifica alla Costituzione è importantissima, alcune Regioni hanno inserito all'interno del proprio Statuto un riferimento allo sport, la nostra Regione non l'ha ancora fatto, ma c'è tutto il tempo per farlo.
Chiedo all'interno della mozione che si prenda in considerazione quest'opportunità, cioè quella di inserire una proposta di modifica dello Statuto dove si valorizza l'interesse della nostra Regione verso la pratica dello sport in tutte le sue componenti perché, come affermato nel corso del dibattito all'interno della Camera dei Deputati, lo sport è stato riconosciuto per il suo valore ma non è stato riconosciuto il diritto a praticare lo sport da parte di tutti, da parte delle fasce più deboli e da parte dei più giovani, e questo è un obiettivo ambizioso che con questa mozione ci prefiggiamo: quello di sollecitare il Governo a prevedere una modifica in tal senso.
Se andiamo a ben vedere tutte le leggi che parlano di sport in altre Regioni, tante di queste leggi sono state aggiornate, vi è un delicato e minuzioso intreccio tra le norme che riguardano per esempio l'invecchiamento attivo, lo sport di cittadinanza - sono argomenti che porto sempre alla sua attenzione - e la legge sullo sport.
Sarebbe opportuno che anche la nostra Regione prevedesse una modifica in questo senso, mentre purtroppo - ho già avuto modo di dirlo, e la dimostrazione di questo è il dibattito appena concluso sull'altra mozione - si parla sempre di contributi, non si parla di modifiche strutturali. Con l'Assessore ne ho parlato parecchie volte e lui mi ha rassicurato, non più tardi della scorsa settimana, della volontà di prevedere un ufficio che si occupi in maniera specifica della pratica dello sport, perché è emerso in quest'Aula, nel corso del dibattito delle Commissioni consiliari, che ci mancano dei dati, ci manca un'analisi di questi dati e, di conseguenza, ci manca l'opportuna valutazione e il processo decisionale verso quelle che sono le scelte politiche.
Permettetemi, colleghi, determinate scelte non possiamo chiederle alla Consulta che è formata da vari rappresentanti delle federazioni che, così per come è concepita la norma, si possono accontentare di un irrobustimento del contributo che viene loro concesso. Per noi il ruolo della politica deve essere altro, deve essere di stimolo, di opportunità e questo è lo sforzo che chiediamo al legislatore, di non accontentarsi della ricchezza che ha oggi la Regione, quindi la possibilità di distribuire i contributi allo sport, ma di fare una valutazione ulteriore che è quella di comprendere dove si vuole andare.
È notorio, e faccio un esempio, che lo sport che permette di avviare il maggior numero di ragazzi verso la pratica dello sport, è quello che si pratica al campo d'atletica, soprattutto nelle fasce più giovani, ed è anche quello che permette, in tutta onestà, ai genitori di affidare in mani sicure i ragazzi in maniera molto diretta e semplice.
I nostri sport di montagna, quelli che pratichiamo tutti noi, richiedono un impegno diverso per la famiglia, anche più oneroso in termini economici; è per questo che, a nostro modo di vedere, è riduttivo accontentarsi di un importante progetto quale "Scivolare" o lo sport per disabili sullo sci, ma bisogna andare oltre, bisogna avere delle altre ambizioni, e questo è quello che noi chiediamo al Governo e all'Assessore. Chiediamo un impegno in tal senso.
Poi ci permettiamo, Assessore, di chiedere un altro tipo di impegno: vogliamo rendere tangibile e concreta questa Regione europea dello sport? Almeno cerchiamo di approvare il disegno di legge entro la fine del 2023, altrimenti abbiamo perso un'occasione, perché purtroppo, e lo dico con grande rammarico, non è stato per lo sport, per quanto riguarda il livello organizzativo, un anno esemplare. Purtroppo, per motivi indipendenti dalla volontà dell'Assessore e dall'organo politico, tante cose non sono andate come dovevano. Cerchiamo di dare una risposta che può essere percepita da tutti in maniera tangibile e far comprendere che questo Consiglio ha prodotto qualcosa che guarda il futuro.
Io le chiedo di approvare entro 90 giorni la proposta di modifica della legge che va oltre il 2023, lasciandole spazio, però sarebbe doveroso ed opportuno dare la risposta entro la fine dell'anno.
Lei ci ha detto che è già al lavoro da tempo, l'ha detto nel mese di luglio, noi ci crediamo, ci ricordiamo che faceva parte del programma di Legislatura del Governo Lavevaz, oggi ripreso, quest'impegno, dal Governo Testolin. Ci aspettiamo una risposta reale e concreta entro la fine dell'anno.
Presidente - La discussione generale sulla mozione è aperta. Chi vuole intervenire si prenoti. Non vedo prenotazioni, la discussione generale è chiusa. Per il Governo, interviene l'assessore Grosjacques.
Grosjacques (UV) - Grazie al collega Restano per aver fatto questo excursus di quello che ci siamo detti in questo Consiglio in questi otto mesi.
Le confermo che le modifiche che lei ha correttamente elencato troveranno dignità all'interno del nuovo testo sul quale il lavoro è molto avanzato, anche se non è oggi oggetto della questione la difficoltà di personale all'interno della struttura, perché credo che lei la conosca molto bene; comunque, c'è un gruppo di lavoro che sta ultimando il "testo martire" di cui parlerò dopo, per poi poterlo veicolare in primis alla Consulta dello sport, così come abbiamo concordato, ma più che altro per le eventuali ulteriori suggestioni, per poi scaricarlo e andare a completare il lavoro attraverso le Commissioni competenti.
Per quanto mi riguarda, quelli che ho incontrato, ovviamente li ho incontrati perché il mio incarico, anche se pro tempore, mi impone quel metodo di lavoro: quindi ho sentito tutti coloro che erano interessati da questo tipo di problematica e quindi ho raccolto le suggestioni che servivano anche per in qualche modo impostare il testo sulla base di quelle che erano le necessità e le suggestioni dei vari portatori d'interesse.
Come dicevo, ho già relazionato in sede d'audizione per l'esame del DEFR: la legge regionale in questione è attualmente in fase di revisione, nel corso della quale, oltre agli interventi manutentivi ritenuti necessari sulla base dell'esperienza di effettiva applicazione di questi anni, verranno analizzati e valorizzati i contributi pervenuti dai colleghi che hanno, a più riprese, presentato attività ispettive, e lei è certamente tra questi, così come lo è stata la mozione di Rassemblement che abbiamo appena discusso, che ha posto un problema che sarà oggetto di analisi e di modifica della norma esistente; ma non soltanto, poiché in questi mesi ci sono stati numerosi incontri con i vari attori del mondo sportivo valdostano, come le ho detto in premessa, che hanno rappresentato le loro legittime istanze e proposto i necessari cambiamenti ad una legge che sta per compiere 20 anni e che è stata oggetto negli anni di aggiustamenti e modifiche al presentarsi di specifiche esigenze.
Si tratta, come potrà ben immaginare anche per la sua esperienza e competenza nel settore il collega Restano, di un lavoro complesso che deve conciliare gli indirizzi ricevuti con una visione d'insieme, che consenta di definire una norma caratterizzata da equità ma anche da complementarietà degli interventi.
Una volta predisposto il cosiddetto "testo martire" sulla nuova norma, sulla quale come ho già avuto modo di dire non solo in quest'occasione ma anche in altre occasioni, il lavoro non solo è in corso, ma oggi posso dire che è in fase molto avanzata, sarà avviato il confronto ufficiale con i portatori d'interesse in un'ottica di concertazione partecipata, che richiederà da parte loro dei passaggi al proprio interno, sia per le valutazioni del testo che per avanzare ulteriori proposte rispetto a quanto già suggerito, che saranno oggetto di analisi e, dove possibile, di recepimento nel nuovo testo di legge.
Dovranno poi quasi certamente fare un successivo passaggio con i propri organi interni per la condivisione del testo finale del disegno di legge.
Una volta perfezionato il testo, ai fini dell'adozione della deliberazione con cui la Giunta regionale scaricherà il disegno di legge al Consiglio, occorrerà acquisire i necessari pareri tecnici di competenza del Dipartimento legislativo e aiuti di Stato così come del Dipartimento bilancio, finanze, patrimonio e società partecipate, che si esprimono entro il termine di 30 giorni.
Chiedo scusa, ho fornito ovviamente delle informazioni che sono conosciute da tutti i colleghi nell'Aula, ma questo per significare che i tempi che il collega Restano propone, all'interno della sua mozione, non sono tecnicamente proponibili.
Appare di tutta evidenza, collega Restano, che non ci sono i tempi tecnici per far sì che la proposta di legge sia presentata entro 90 giorni dalla data odierna, a meno di non imporre tempi strettissimi a tutti gli interessati a vario titolo, mortificando nel ruolo nell'ambito del processo di revisione della legge, quando invece il nostro intento è proprio quello di valorizzare le realtà sportive operanti sul territorio.
Le anticipo a questo proposito, perché so che lei è molto attento al tema e lo ha richiamato nella sua illustrazione, che la manutenzione della legge regionale 3/2004 riguarderà tutte le criticità emerse nel tempo e comprenderà anche un rafforzamento dei principi dell'attività sportiva come elemento essenziale per il miglioramento della qualità della vita e per il diritto allo sport per tutti.
Per quello che riguarda la seconda domanda, quindi l'impegno ad inserire nelle proposte di modifica dello Statuto un apposito articolo che valorizzi l'interesse della nostra Regione verso la pratica dello sport in tutte le sue componenti, premetto innanzitutto che al momento, così come rappresentato dal Presidente della Regione nel corso di una delle precedenti sedute del Consiglio regionale, è in corso un'interlocuzione interistituzionale volta ad un adeguamento dello Statuto, oltre alla richiesta fondamentale del principio di intesa, e non di una revisione statutaria vera e propria.
L'articolo 1 della legge 3/2004 reca le finalità della legge medesima indicando, dalla lettera a) alla lettera h), i vari ambiti in cui la Regione promuove e sostiene lo sviluppo dello sport in modo esaustivo e completo, richiamando la funzione sociale, la salvaguardia della salute, dell'integrità morale, l'importanza dell'attività sportiva nella formazione ed educazione dei giovani nonché il valore dello sport per le persone con disabilità; infine quale strumento di promozione turistica della Regione.
L'articolo 33 della Costituzione, che lei ha citato, è stato di recente modificato con l'inserimento di un comma che recita: "La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psico-fisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme".
Nel testo originale della Costituzione, non vi era infatti alcun riferimento all'attività sportiva. Solo con la riforma del titolo V del 2001 lo sport è entrato nella Costituzione, limitatamente però al riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni, inserendo all'articolo 117, comma 3, l'ordinamento sportivo tra le materie di competenza concorrente, riconoscendo in tal modo il valore dello sport quale essenziale strumento formativo e di crescita individuale, nonché di evidente correlazione con la tutela della salute.
La recente revisione costituzionale ha invece introdotto lo sport tra i valori tutelati dalla carta fondamentale; a tal fine il legislatore statale non è intervenuto sui principi fondamentali, come invece è avvenuto in altri casi, ad esempio in materia di tutela ambientale, ma con la revisione dell'articolo 33 nel titolo II relativo ai rapporti etico-sociali all'interno del quale è stato introdotto il comma che le ho appena citato.
La Costituzione riconosce pertanto il valore dello sport quale essenziale strumento formativo e di crescita individuale.
Sotto questo profilo, si può affermare che le finalità recate dalla legge regionale 3/2004, come sopra illustrate, testimoniano come il legislatore regionale abbia riconosciuto sin dal 2004 il valore dello sport nei termini di cui alla revisione costituzionale in parola.
Relativamente agli Statuti delle altre Regioni a Statuto speciale e alle Province autonome di Trento e Bolzano, ricordo - per completezza d'informazione - che unicamente due Statuti, quello del Trentino Alto Adige e quello del Friuli-Venezia Giulia, sin dalla loro approvazione, con disposizioni tutt'ora in vigore, contemplano un riferimento allo sport; quello del Trentino Alto Adige all'articolo 9, che assegna alla potestà legislativa concorrente la materia "Attività sportive, ricreative con i relativi impianti ed attrezzature", e quello del Friuli-Venezia Giulia all'articolo 4, che attribuisce alla potestà legislativa regionale primaria la materia "Istituzioni sportive".
Le previsioni statutarie che ho citato non hanno in ogni caso un valore di riconoscimento statutario da parte delle Regioni in materia di sport, ma semplicemente disciplinano il riparto delle competenze legislative con lo Stato.
Si tratta peraltro di competenze limitate e comunque assegnate anche alle restanti Regioni dall'articolo 117 della Costituzione, anche alla luce della giurisprudenza costituzionale, per cui lo Stato deve limitarsi alla determinazione in questa materia dei principi fondamentali, spettando invece alle Regioni la regolamentazione di dettaglio, salvo una diversa allocazione a livello nazionale delle funzioni amministrative, per assicurarne l'esercizio unitario, in applicazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza con riferimento alla disciplina contenuta nell'articolo 118 primo comma della Costituzione.
Per quanto riguarda la nostra Regione, la competenza in materia di sport non è riconducibile ad una competenza legislativa statutariamente riconosciuta, tuttavia la materia dell'ordinamento sportivo rientra tra le materie di legislazione concorrente di cui all'articolo 117 terzo comma della Costituzione che ho citato prima e spetta pertanto alle Regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei principi fondamentali riservata alla legislazione dello Stato.
Ritengo pertanto, per tutte le motivazioni che ho elencato, che non vi sia alcuna necessità di modificare lo Statuto in tal senso.
Alla luce delle considerazioni formulate rispetto ad entrambe le impegnative, chiedo quindi al collega Restano di ritirare la mozione; in caso contrario, ci sarà un voto di astensione da parte di questa maggioranza.
Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Grazie per la risposta Assessore, una risposta molto dettagliata, scritta molto bene e che ha ripreso anche in parte quanto avevo già affermato.
Direi che un atteggiamento politicamente rinunciatario, che si limita a considerare la materia sport come quasi un adempimento amministrativo.
Non è così. Le nostre prerogative potrebbero, se debitamente valorizzate, andare ben oltre, potremmo fare molto di più, e lo abbiamo dimostrato; lei stesso lo riconosce con il progetto "Children-Under 23" dell'ASIVA. Questo progetto potrebbe essere esteso a tutta la Regione, a tutti gli altri sport, però, siccome sovente ci viene ricordato che si parla per atti, andrebbero fatti gli atti politici dovuti.
Forse non è da inserire nello Statuto, io ritengo che sarebbe importante, sarebbe un passo molto importante, che ci porterebbe molto più avanti degli altri. Anche solo ad avere il coraggio e la forza di proporlo, colleghi, perché bisogna avere il coraggio di proporre ed avere le proprie idee e non rinunciare e nascondersi a volte dietro i pareri dei tecnici e i pareri amministrativi.
Vedo un atteggiamento un pochino rinunciatario; potremmo essere all'avanguardia anche nei rapporti con degli enti che rappresentano lo Stato, non è un caso che cercano di portarceli via, forse perché non abbiamo adeguate strutture, forse perché non siamo propositivi Abbiamo tentato di farlo con il Centro sportivo esercito: non è andata bene. Bisogna ammettere, quando non si fanno le cose nella dovuta maniera, che non danno i risultati dovuti. Non per questo bisogna rinunciare, ma bisogna rilanciare. Poi dopo bisogna correre ai ripari perché tutti vanno ad allenarsi in Alto Adige e ci chiediamo il perché.
Soprattutto io ritengo che le finalità indicate nella legge 3/2004 all'articolo 1, sono dei punti - abbiamo già avuto modo di dirlo -, quando dovrebbero essere dei capi appositi della norma; un capo dovrebbe riguardare lo sport di cittadinanza, un capo dovrebbe riguardare la scuola. Sa ne era preso carico l'assessore Caveri quando era Assessore alla pubblica istruzione, ma per me non è sufficiente, bisogna sancire dei principi, io spero che venga fatto, non ci si debba limitare ad un articolo con un elenco di lettere che dettano le finalità.
Non è esaustivo ma soprattutto non entra nel merito della questione, non entra nel merito dello sport per disabili, diventa un invecchiamento attivo delle questioni strutturali che non sono risolte e ne avremo modo poi di parlare quando discuteremo del bilancio.
Io direi che è il caso di votarla e poi raccoglieremo questa bocciatura. E pazienza.
Presidente - Altri interventi? Consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Per dichiarazione di voto. Anticipo che noi voteremo con convinzione questa mozione presentata dal collega Restano. In realtà, in questi tre anni di sport abbiamo parlato parecchio perché fare sport e per sottolineare che lo sport è salute, che lo sport è veramente salute ma anche per sottolineare che lo sport è educazione e socialità (quindi giusto anche il coinvolgimento della scuola) e che c'è bisogno di strutture.
Noi abbiamo soprattutto parlato di strutture in questi anni, abbiamo parlato di Palaindoor che ancora oggi, dopo tre anni, non riesce ad accogliere tutte le società sportive per fare la loro attività, abbiamo parlato di Stadio del ghiaccio, abbiamo parlato dello Stadio Puchoz, abbiamo parlato del campo di sport equestri.
O prendiamo in mano anche quest'opportunità per dire che è realmente questa una Regione europea dello sport, altrimenti non ne usciamo.
Valorizzare la pratica dello sport significa soprattutto mettere a disposizione le strutture idonee per fare dello sport, quindi noi voteremo con convinzione quest'impegno che è un impegno, mi rendo conto, di carattere di modifica legislativa, ma soprattutto che va nella direzione di voler approfondire e migliorare un tema che comunque abbiamo più volte dibattuto in quest'Aula in questi anni.
Presidente - Se non ci sono altre dichiarazioni di voto, mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin).
La mozione non è approvata.