Objet du Conseil n. 2892 du 26 octobre 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2892/XVI - Interrogazione: " Informazioni in merito alle edizioni 2024 del Giro d'Italia e del Tour de France" e "Notizie delle interlocuzioni con gli organizzatori del Giro d'Italia e del Tour de France in merito alle edizioni in programma nel 2024".
Bertin (Presidente) - I punti seguenti, vale a dire il n. 25 e n. 26, sono affrontati congiuntamente, pertanto l'assessore Grosjacques risponderà ad entrambe le interrogazioni. L'assessore Grosjacques ha facoltà di intervenire.
Grosjacques (UV) - Per cercare di rispondere compiutamente alle due iniziative e poi al quesito con risposta immediata formulato dal collega Manfrin, cercherò di ricostruire gli eventi in modo temporale.
Fin dal mio insediamento come Assessore con delega allo sport, a partire dal mese di marzo, mi sono subito concentrato sulla scelta degli eventi più importanti da selezionare e promuovere affinché la Valle d'Aosta potesse avere e godere di una vetrina sportiva di alto profilo, anche in continuità con chi mi ha preceduto.
Il Giro d'Italia, a mio avviso, rientra nelle priorità sportive di una Regione con forte tradizione ciclistica come la Valle d'Aosta, e questo ce lo dicono i numeri, poiché la Valle d'Aosta è stata, a partire dal 1952 fino al 2022, senza tener conto della sfortunata parentesi di quest'anno, ben 23 volte sede di arrivo o di partenza di una tappa del Giro d'Italia.
Sul 2023 tornerò, ma abbiamo trattato compiutamente, in più occasioni, in quest'Aula le motivazioni per le quali non c'è stato il transito nella nostra regione.
Il primo contatto con il management di RCS Sport, società organizzatrice del Giro, è avvenuto nel mese di aprile di quest'anno. Come potete immaginare, l'attenzione di RCS era tutta rivolta a definire i dettagli dell'imminente Giro 106, partito dall'Abruzzo sabato 6 maggio. Ciò nonostante, siamo stati accolti ed ascoltati con attenzione, in virtù della morfologia del territorio che presenta interessanti possibilità di sviluppo delle tappe di alta montagna del Giro, della storia e della tradizione che legano il Giro alla Valle d'Aosta e dell'ospitalità e accoglienza come sempre dimostrate dai Valdostani nei confronti della Corsa Rosa.
Ci siamo dati appuntamento alla conclusione degli eventi da loro organizzati, ovvero il Giro d'Italia prima e il Giro d'Italia Next Generation (cioè Under 23, che RCS ha organizzato per la prima volta), con un'interlocuzione tra il sottoscritto e il direttore del Giro, Mauro Vegni, a Borgofranco, proprio nei momenti durante i quali venne presa la decisione di non far transitare la tappa sul territorio valdostano, per manifestare fin da allora tutto il nostro disappunto e chiedere l'assunzione di un impegno per un'immediata soluzione fin dalle successive edizioni della Corsa Rosa, con una telefonata intercorsa in quella situazione, anche tra il Presidente Testolin e lo stesso Mauro Vegni, alla quale ha fatto seguito nei giorni immediatamente successivi una lettera ufficiale di protesta con richiesta d'incontro urgente a firma del Presidente Testolin e del sottoscritto, della quale ovviamente ometto la lettura perché è stata più volte illustrata in quest'Aula.
L'incontro ufficiale, al quale era presente anche il Presidente della Regione, Renzo Testolin, è avvenuto il 4 di luglio: sono state gettate le basi della nuova collaborazione tra RCS Sport e Regione Valle d'Aosta.
Durante l'incontro - per RCS Sport erano presenti il direttore generale e amministratore delegato, Paolo Bellino, e il direttore del Giro d'Italia, Mauro Vegni -, sono iniziate le interlocuzioni per riportare in Valle d'Aosta il Giro nel 2025, questo poiché l'organizzazione del Giro d'Italia è una macchina molto complessa e ha la necessità di programmare con largo anticipo le attività.
Nel momento in cui sono iniziate le interlocuzioni con RCS Sport, il Giro d'Italia 2004 era stato in larga parte già definito e, stante la grande partenza dal Piemonte in direzione sud, che non significa Sud Italia, non è stato possibile inserire una tappa valdostana.
Nell'edizione 2024, infatti, le due maggiori isole italiane, la Sicilia e la Sardegna, resteranno fuori dal percorso, così come gran parte del Sud Italia, a dimostrazione che l'organizzazione segue, nell'ideazione del percorso, logiche di turnazione delle località funzionali al disegno e all'altimetria del Giro stesso.
Tornando nuovamente sull'accorciamento della tappa del 19 di maggio, avvenuta subito dopo la partenza da Borgofranco d'Ivrea e con ripresa della corsa in territorio svizzero, informo chi non lo sa e ricordo a chi lo dimentica, che la Valle d'Aosta sarebbe stata soltanto terra di passaggio in quella tappa, caratterizzata peraltro dal maltempo e accorciata, cancellando completamente il tratto valdostano a causa dell'applicazione del protocollo Extreme Weather, richiesto dai ciclisti e accolto dagli organizzatori.
Ciò significa che, non essendo sede di tappa o di arrivo, ma solo di passaggio funzionale all'arrivo in Svizzera a Crans-Montana, non è stato richiesto da parte di RCS nessun contributo economico all'Amministrazione regionale; pertanto, quest'Amministrazione ha investito le proprie risorse per l'acquisto di nuovi striscioni e altro materiale pubblicitario con il logo "cuore" e la scritta "Valle d'Aosta Vallée d'Aoste" al fine di addobbare nel modo migliore tutti e 72 km del tracciato valdostano.
Buona parte del materiale acquistato, peraltro, in particolare gli striscioni, sarà utilizzato per altre manifestazioni d'interesse regionale.
Fatta questa doverosa ricostruzione dei fatti avvenuti, credo sia necessario guardare al futuro perché, dopo le ulteriori interlocuzioni in occasione della presentazione del Giro d'Italia 107, avvenuta a Trento il 13 ottobre ed alla quale erano presenti i miei collaboratori, l'amministratore delegato, Paolo Bellino, si è preso l'impegno di continuare a lavorare in sinergia con la nostra Amministrazione per riportare il Giro d'Italia in Valle d'Aosta già nel 2025, formulando ulteriori proposte di collaborazione delle quali parlerò più avanti.
Venendo al Tour de France, abbiamo appreso che, per la prima volta nella storia ultracentenaria del Tour de France, l'anno prossimo la Grande Boucle partirà dall'Italia.
La grande partenza avverrà da Firenze il 29 giugno, per poi fare tappa in Emilia Romagna e Piemonte ed entrare in Francia attraverso il Monginevro, in una tappa di alta montagna che prevede anche l'ascesa al Col du Galibier, in omaggio a Fausto Coppi che, nel 1952, vinse la tappa con arrivo a Sestriere arrivando poi in maglia gialla sino a Parigi.
Le interlocuzioni con l'organizzazione del Tour de France da parte di Davide Cassani, ex commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo - romagnolo e Presidente di APT Emilia Romagna - e del Sindaco di Firenze, Dario Nardella, sono iniziate fin dal periodo pandemico ed hanno richiesto un investimento di circa 6 milioni e mezzo di euro tra investitori pubblici e privati. Tutto questo per evidenziare il valore e la complessità dell'operazione e soprattutto per rappresentare che il lavoro da fare sul Tour va considerato a medio-lungo termine.
Il Tour in Valle d'Aosta è un sogno ed è un grandissimo obiettivo per tutta la comunità, che vogliamo raggiungere. Dopo i due arrivi nel 1949 ad Aosta, nel 1959 a Saint-Vincent, ed il passaggio del 2009 con ingresso dal Colle del Gran San Bernardo ed uscita dal Colle del Piccolo San Bernardo, è ora di rilanciare un progetto ambizioso ed è per questi motivi che sono state avviate le prime interlocuzioni a fine estate 2023.
Il 6 di settembre, durante un incontro in Svizzera, nello specifico a Val de Bagnes, zona del Valais interessata con Verbier ad ospitare una tappa del Tour, sono stati ripresi i contatti con gli amici svizzeri del Canton du Valais per aggiornare e rilanciare il grande progetto "Le Tour de France en Vallée d'Aoste, le pays de Maurice Garin, étape autour du Mont Blanc", del quale la nostra Regione è partner, iniziativa nata nel 2019.
Si tratta di un progetto identitario finalizzato ad esaltare e fortificare i legami anche sportivi che uniscono la Valle d'Aosta, il Valais e l'Haute-Savoie che prevede tre tappe transfrontaliere, dalla Francia alla Valle d'Aosta, dalla Valle d'Aosta alla Svizzera e dalla Svizzera di nuovo in Francia.
Non si tratta quindi semplicemente di richiedere, pagare ed ottenere una tappa, pur non essendo questo in ogni caso un percorso affatto semplice; si tratta di proporre un progetto che può essere un valore aggiunto anche per il Tour stesso, sempre alla ricerca di soluzioni innovative e non ancora viste nel disegno della corsa a tappe più importante del mondo.
Il progetto di tre Nazioni, di tre Regioni alpine, di tre realtà unite da interscambi culturali, sociali ed economici, con un appeal importante, nuovo e differente: è questo il percorso che abbiamo intrapreso e che vogliamo perseguire.
Con riguardo ad una delle interpellanze, preciso che si era effettivamente ipotizzato di recarsi in Francia a Saint-Gervais il 16 di luglio, giorno di riposo del Tour de France di quest'anno, per accelerare al massimo i tempi ed iniziare a relazionarci il prima possibile con Amaury Sport Organisation, che è la società che organizza il Tour de France, che è patron del giornale "L'Équipe".
Immaginate bene quanto possa essere stressante ed impegnativo a livello manageriale gestire il terzo evento sportivo al mondo per importanza dopo i giochi olimpici ed i campionati del mondo di calcio (il primo, in realtà, perché gli altri vengono svolti ogni quattro anni, mentre il Tour de France è annuale), e quanto il giorno di riposo possa essere utile anche agli uomini del management.
Dopo attente ed approfondite riflessioni, ci è sembrato opportuno, anche sulla base dei contatti avuti, procedere in modo più cauto ed accorto per non inficiare e compromettere il buon esito dell'incontro, anche e soprattutto perché il tempo eventualmente a nostra disposizione non sarebbe stato sufficiente, visti gli impegni che ci sono stati in qualche modo formulati dagli organizzatori.
Il Tour de France n. 111, che nel 2024 festeggerà i 100 anni, è stato presentato ieri a Parigi e siamo al lavoro per farne parte in una delle prossime edizioni.
Ad inizio novembre è previsto un nuovo approfondimento per definire ulteriori dettagli del progetto con i partner svizzeri e con quelli francesi di Saint-Gervais, paese della Haute-Savoie con una grandissima tradizione ciclistica, più volte sede di tappa di arrivo o di partenza del Tour de France, centrale nel disegno delle quattro tappe alpine dell'edizione 2023 del Tour e dove verranno organizzati i campionati del mondo 2027.
Dopo questa nuova sessione di lavori, è nostra volontà richiedere un incontro con Amaury Sport Organisation nella loro sede di Parigi per riprendere la discussione sul progetto che comprende Valais e Haute-Savoie, che è già da tempo nelle loro mani, e questo non per merito mio, ovviamente, ma per la lungimiranza di chi mi ha preceduto alla guida di quest'Assessorato.
Per concludere, a dimostrazione dei contatti avuti con RCS Sport, vorrei dare lettura di una lettera ricevuta alcuni giorni fa proprio da RCS, che riassume il percorso effettuato a partire dal 19 maggio, la data del fattaccio di cui abbiamo parlato, relativa al mancato transito sulle nostre strade.
Arriva da RCS Sport ed è indirizzata al sottoscritto: "A seguito delle varie interlocuzioni avute con lei e il suo staff nei mesi passati, nonché dalle uscite della stampa locale inerenti al tema, comprendo e condivido il dispiacere per il mancato passaggio del Giro d'Italia 2024 nel vostro territorio. Trovo altrettanto comprensibile la reazione dei valdostani che, dopo i fatti della XIII tappa della Corsa Rosa 2023, avrebbero voluto vedere il passaggio dei corridori nella propria regione. Come condiviso ed approfondito insieme, quanto successo è stato il risultato di una serie di situazioni non programmate né volute che ci hanno impedito di risolvere la situazione nell'immediato e trovare una soluzione migliore già nel 2024. Come abbiamo avuto modo di chiarire nei numerosi contatti avuti, nonché nell'incontro svoltosi il 4 di luglio presso i nostri uffici alla presenza anche del Presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin, ed in ultimo con alcuni membri del suo staff a Trento il 13 ottobre in occasione dell'edizione 2024 del Giro d'Italia, un'organizzazione complessa come la nostra ha la necessità di programmare con grande anticipo le attività e, nel momento in cui sono iniziate le nostre interlocuzioni, il Giro d'Italia era già stato in larga parte definito e, stante la grande partenza dal Piemonte in direzione sud, non si è potuto inserire una tappa nella vostra regione. Rimaniamo però convinti del valore del Giro d'Italia da oltre 100 anni per tutti gli Italiani, così come per i cittadini della vostra splendida regione e pertanto confermo quanto già detto per le vie brevi, ovvero che continueremo, in buona fede con il massimo impegno, le interlocuzioni per riportare il Giro d'Italia in Valle d'Aosta già nel 2025. In quest'ottica, vorrei approfondire con voi anche una grande possibilità che credo fermamente possa avvalorare l'impegno citato sopra ed offrire un ulteriore momento di visibilità per il vostro territorio grazie al grande ciclismo internazionale. Stiamo infatti definendo il percorso dell'edizione 2024 del Giro Next Gen, che porta ogni anno sul territorio italiano le più grandi promesse del ciclismo Under 23 da tutto il mondo e dalle factory delle più importanti squadre ciclistiche internazionali. Quindi, anche nell'ottica di una massima volontà per la miglior collaborazione possibile tra le nostre realtà, vorrei approfondire con voi la possibilità di organizzare la grande partenza di questo grande evento, figlio del Giro d'Italia, dalla regione Valle d'Aosta con una o più tappe. Confidando nella reciproca volontà di costruire una grande collaborazione, chiedo gentilmente la vostra disponibilità per un incontro a stretto giro, così da approfondire quanto sin qui condiviso ed entrare nel dettaglio delle diverse progettualità". Seguono i saluti, firmato Paolo Bellino, amministratore delegato e direttore generale RCS Sport.
Presidente - Per la replica, il consigliere Restano ha facoltà di intervenire.
Restano (GM) - Grazie Assessore per la risposta, grazie per tutti i dettagli che ci ha dato, anche per aver ricordato le vittorie dei nostri Valdostani al Tour de France e il passaggio del Tour, ma non ci interessa. Oggi la questione è politica, Assessore. Non è il fatto che abbiamo annullato la tappa, e questo ci stava, ma la questione è tutta politica, data dalle vostre affermazioni, per aver esaltato il passaggio di una tappa (e lei oggi lo ha confermato: era solo un passaggio), tanto da inserirla nei grandi eventi di regione europea dello sport, e di come lei ha risposto al nostro ordine del giorno, fatto a suo tempo, laddove le chiedevamo di condividere la nostra disponibilità a richiedere una tappa per il 2024. Quel giorno ci ha mandati bellamente e politicamente a quel paese, dicendo: "Abbiamo già provveduto, non possiamo accettare, perché questa maggioranza ha già dato corso alle richieste inserite".
Noi le avevamo chiesto un impegno politico, dando la nostra disponibilità e l'impegno politico era di svolgere una tappa per il 2024 interamente sul territorio valdostano.
Noi, oggi, prendiamo atto del fallimento, ma sulla base della sua risposta e delle sue roboanti affermazioni, e questo ci rammarica; ci dispiace per lei che si è sovraesposto, per la sua maggioranza, ma dispiace soprattutto per noi, che ci teniamo a questi eventi e sappiamo quanto possano dare alla Valle d'Aosta.
A questa votazione, a questo rifiuto ad accettare la nostra collaborazione, sono poi corrisposte ulteriori affermazioni, anche recentemente, riguardo al futuro, e l'ha confermato oggi parlando della tappa del Tour de France, deliziandoci con tutta una serie di annunci e di progetti. Ebbene, io ho guardato il bilancio del Comune di Firenze che si aggira sui 4 miliardi di euro; lei ci ha confermato quanto costa il Tour e io le chiedo di fare una valutazione costi-benefici. E le rammento che la promozione ha significato, glielo diranno i suoi tecnici e anche il collega Marguerettaz, se l'evento si ripete nel tempo.
Mettere in concorrenza il Tour con il Giro potrebbe non essere produttivo, però di questo non ne ho la certezza. So che ripetere il Giro d'Italia con una certa periodicità potrebbe dare i suoi frutti in termini di promozione del territorio, non solo in termini di evento sportivo.
Avevamo parlato di risarcimenti, che non abbiamo ottenuto, perché è importante la grande collaborazione per il Giro Under 23... e questo mi puzza un pochino, perché, in questa sede, lei aveva chiesto una tappa del Giro d'Italia per risarcimento per i Valdostani per il 2024. Ciò non è avvenuto.
Noi ce ne dispiacciamo, però dobbiamo segnare oggi una sconfitta per la Valle d'Aosta e lei ne è protagonista.
Presidente - Consigliere Marquis, ha facoltà di parola.
Marquis (FI) - Abbiamo ascoltato con attenzione la ricostruzione fatta dall'Assessore e direi che è una ricostruzione che sia stata utile per quanto ci è stato riferito sotto il profilo delle interlocuzioni che sono avvenute, ma credo che in quest'Aula occorra fare due ragionamenti di natura politica.
La questione probabilmente è partita male, perché l'annullamento della tappa Borgofranco-Crans-Montana, per quanto riguarda il passaggio in Valle d'Aosta in un brutto giorno di pioggia, è stato secondo noi gestito molto male. All'epoca si è parlato di mortificazione, c'è stata una reazione veemente e robusta, e poco si è badato, in quel momento, a gestire la situazione con la diplomazia adeguata che avrebbe dovuto contraddistinguere i rapporti con l'organizzatore del Giro d'Italia.
Lei ci ha detto che le isole sono state tagliate fuori: è stata tagliata fuori anche "l'isola felice" nel 2024, ma sa qual è la differenza? Che le altre due isole hanno problemi di accessibilità, quindi era sicuramente complicato raggiungerle; a noi, ci passano attorno e quindi è ben diversa la situazione, perché ci sono le tappe che interessano il Piemonte, - tre tappe - e la Valle d'Aosta non viene coinvolta. Qualche domanda bisogna pur farsela, se vogliamo cercare di ragionare per quanto riguarda il futuro e ottenere dei risultati.
Abbiamo apprezzato quello che ci ha detto, e cioè che avete deciso di procedere in modo più cauto e accorto; fare dell'autocritica credo che sia anche positivo da parte di un amministratore regionale. Evidentemente, se era stato annunciato un incontro in Alta Savoia, e lei ha detto che l'avete annullato per questioni di accortezza e di maggiore cautela, vuol dire che avete fatto un ragionamento, in quel momento, che in passato non era stato altrettanto il comportamento rispetto a questi principi. Pertanto, riteniamo che queste pratiche vadano gestite con delicatezza: non bisogna fare degli annunci, Assessore, perché è inutile annunciare degli incontri e mettere in difficoltà gli interlocutori. In politica, a volte, bisogna lavorare in silenzio, cercare di raggiungere gli obiettivi e poi rendicontare mettendo a disposizione della politica e della comunità quelli che sono i risultati delle azioni interlocutorie che vengono fatte.
Noi speriamo che, da qui in avanti, si proceda in questa direzione perché riteniamo che la visibilità che viene data dalla presenza di corse ciclistiche di quest'importanza in Valle d'Aosta possa fornire dei grandi risultati sotto il profilo della pubblicità e della promozione turistica. Pertanto, confidiamo che, per quanto riguarda il futuro, la gestione di queste pratiche venga fatta con una maggiore accortezza e cautela, così come lei ci ha indicato.
OGGETTO N. 2893/XVI - Interpellanza: "Valutazione sullo stanziamento di risorse destinate all'attuazione della legge regionale 9/2023 in materia di efficientamento organizzativo degli enti del comparto unico regionale nel prossimo bilancio di previsione".
Bertin (Presidente) - Passiamo ora alle interpellanze, siamo al punto n. 27. La parola al consigliere Aggravi per l'illustrazione dell'interpellanza.
Aggravi (RV) - L'interpellanza n. 27 richiama i contenuti di una legge abbastanza recente che è stata approvata dal Consiglio, che riguardava l'efficientamento organizzativo degli enti del comparto unico.
In particolare, se si va a leggere l'oggetto della legge, si parlava di "...al fine di potenziare la capacità di innovazione e la competitività del sistema organizzativo, nonché di accrescerne l'efficienza attraverso la valorizzazione del personale di categoria D". Che era poi quella che in gergo abbiamo chiamato la legge sulle PPR (Posizioni di Particolare Responsabilità) e le PPO (Particolare Posizione Organizzativa).
Questa legge aveva una clausola di invarianza finanziaria - non voglio farla troppo lunga - ma credo che sia importante comunque riportare due passaggi che avevo già fatto quale relatore di minoranza, che erano stati anche oggetto di discussione e di approfondimento in Commissione, per quello che riguardava l'individuazione del numero delle particolari posizioni organizzative. Nella relazione, ero andato a cercare indietro ed ero ripartito sul 2019, quando si erano identificate 69 PPO nell'organico della Giunta e del Consiglio regionale e 24 che riguardavano invece gli organici delle istituzioni scolastiche (tra l'altro, su questo punto ho visto, se non erro, se ho visto bene ieri, che nella prossima convocazione della seconda Commissione si discuterà anche della categoria riguardante questo tipo di organico), e, a fronte di questo, si riportava un importo di spesa complessivo che era di circa 450 mila euro, gravante allora sul Fondo Unico Aziendale (FUA).
Vi era poi stato un secondo passaggio, con delle modifiche introdotte dalla l.r. 12/2020 in cui il finanziamento delle PPO era stato individuato non più nel FUA, bensì nel bilancio regionale. Questo per poi arrivare alle procedure di proroga di queste posizioni, sino al 31 dicembre 2023, e allo stesso modo, a partire dall'anno 2021, l'Amministrazione aveva stanziato prudenzialmente a bilancio un ammontare pari a 750 mila euro, quale finanziamento di queste posizioni particolari, perché, al di là del numero delle risorse, il numero delle risorse vuole anche dire risorse in bilancio.
Tra quelli che si erano chiamati "dubbi e incognite" nella mia relazione, ma anche da quello che era anche emerso in Commissione, c'era anche quello di capire quale sarebbe stato l'utilizzo delle risorse di queste posizioni e soprattutto il disegno di insieme della nuova organizzazione. Anche perché, effettivamente, in un passaggio che era stato fatto in Commissione, e che in parte ho anche ritrovato nella deliberazione 1130 del 9 ottobre scorso, si diceva che il budget di riferimento per queste posizioni avrebbe potuto anche essere incrementato a fronte dell'eventuale soppressione di strutture dirigenziali; allo stesso modo, la distribuzione delle particolari posizioni tra le strutture dirigenziali sarà il risultato - questo ci era stato dato come nota - di una profonda e accurata analisi organizzativa e dipenderà da diversi fattori.
Sostanzialmente, le ulteriori risorse potevano anche nascere da forme di efficienza nell'ambito dell'organizzazione.
Nel corso delle audizioni del DEFR (Documento Economia e Finanza Regionale) io ho fatto una domanda al Presidente per comprendere effettivamente quale potesse essere il cronoprogramma dell'attività di evoluzione della struttura organizzativa, e lui ha fatto riferimento ad una deliberazione, che poi ho ritrovato nella 1130, dove però sinceramente - ma, ripeto, questo è un mio limite e non voglio assolutamente dire che cosa bisogna fare, perché non sono io alla guida di questo processo - trovo ancora oggi estremamente strano che si ridisegnino prima i ruoli organizzativi e poi la struttura organizzativa. Dico questo per il semplice motivo che prima bisognerebbe capire qual è nel complesso la geografia dell'organizzazione. Ma ripeto: questa è una mia posizione personale e non voglio assolutamente andare a fare dei giudizi su dei percorsi che sono anche sostenuti da esperti che, sicuramente, ne sanno più del sottoscritto. Io cerco solo di porre delle domande e dei dubbi sul processo che si vuole attuare.
A fronte di questo, considerato anche che siamo in periodo di bilancio - diciamo che l'autunno porta il bilancio - e per cercare anche di andare a capire quale sia stata l'evoluzione della legge del 17 luglio in avanti, quest'interpellanza chiede intanto quale sia lo stato di attuazione della legge regionale richiamata in premessa. Questo perché sarebbe anche curioso comprendere quei percorsi di come saranno assegnate le particolari posizioni (e anche questo era un punto che era rimasto aperto durante le discussioni); si chiede inoltre a quanto ammontino ad oggi sul triennio le risorse disponibili e quali ne siano le fonti. Su quest'aspetto sembra una domanda abbastanza banale però, oggettivamente, è la domanda di partenza rispetto soprattutto all'ultima; si chiede anche quante siano le risorse umane coinvolte nell'applicazione della legge regionale, perché qui a fondi corrispondono delle persone che occupano delle caselle, e se, a fronte della risposta alla domanda n. 2 (quella delle risorse), sia intenzione del Governo regionale rivedere le valutazioni e i relativi stanziamenti di risorse nell'ambito della definizione del prossimo bilancio.
Tenuto conto che quei percorsi di efficientamento della struttura di cui parlavo prima, non so e non penso che siano ad oggi ancora fatti e quindi delle risorse forse non ci sono e non si possono liberare sulla base di questo passaggio che ci era stato riportato, forse c'è la necessità di aumentare la dotazione, oppure la dotazione rimarrà tale e quindi a questo riferimento andiamo a chiedere lumi al Presidente.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Rispetto al primo quesito (quale sia lo stato di attuazione della legge regionale richiamata in premessa), in data 3 agosto 2023 il Comitato regionale per le politiche contrattuali (CoRePoC), ha trasmesso al CRRS (Comitato Regionale per le Relazioni Sindacali) le direttive per avviare la contrattazione collettiva concernente il trattamento giuridico ed economico delle posizioni di particolare responsabilità previste dalla legge regionale n. 9/2023, che è il primo passo per avviare questo percorso.
La trattativa con le Organizzazioni sindacali è ancora in corso e se ne attende a breve la finalizzazione sperimentale, in tempi utili per avviare e concludere, entro la fine dell'anno, tutti gli steps attuativi a valle della contrattazione.
È chiaro che, se i tempi si allungheranno troppo, bisognerà rivedere la partenza di questo processo, perché non ci sono più i tempi amministrativi per chiuderlo.
Nello specifico, l'Amministrazione regionale dovrà individuare e pesare le posizioni di particolare responsabilità attivando, se del caso, le micro riorganizzazioni all'interno dei Dipartimenti.
Le interlocuzioni ed i confronti tra il Dipartimento personale e gli altri Dipartimenti sono già in corso a partire dal mese di settembre, proprio per accelerare questi processi, approvare poi la disciplina concernente i criteri di pesatura e la procedura selettiva finalizzata al conferimento degli incarichi, aprire la call per la raccolta delle candidature, istruirle e conferire gli incarichi stessi. Quindi, questi sono gli steps necessari per arrivare alla definizione dei ruoli.
Per la seconda domanda (a quanto ammontano ad oggi sul triennio le risorse disponibili e quali siano le fonti), si va a ribadire sostanzialmente quanto è già stato segnalato e già emerso dall'illustrazione dell'interpellanza stessa, cioè che le risorse attualmente disponibili per l'Amministrazione regionale ammontano a 750 mila euro per ciascun anno del triennio e sono allocate nell'ambito degli stanziamenti di bilancio per le spese del personale, così come era già stato messo in evidenza durante i confronti, anche in Commissione.
Lo stanziamento nell'ambito del fondo per le spese obbligatorie di personale è sempre stato presente sin dal 2019, com'è riportato, cioè da quando cioè è stato introdotto l'articolo 5 comma 5 che prevedeva, anche nella precedente formulazione, il finanziamento della posizione organizzativa al di fuori del Fondo Unico Aziendale, a partire dal primo rinnovo contrattuale che, evidentemente, è stato conseguente alle iniziative di questa primavera.
Quante siano le risorse umane coinvolte nell'applicazione della legge regionale - terzo quesito -: confermo che il numero al momento non è ancora definito.
Sulla quarta domanda (e cioè se a fronte della risposta alla domanda 2 sia intenzione del Governo regionale rivedere le valutazioni o i relativi stanziamenti di risorse nell'ambito della definizione nel prossimo bilancio di previsione della Regione Autonoma), posso dire che le posizioni di particolare responsabilità sono uno strumento organizzativo da utilizzare nell'ambito delle strutture dirigenziali più articolate e complesse, per attivare e per favorire eventuali accorpamenti di strutture dirigenziali esistenti, nella logica della razionalizzazione, dell'efficientamento, del riparto delle competenze, come suggerito dallo studio SDA Bocconi e come giustamente intuito anche dal Consigliere interrogante.
Come già detto in altre occasioni, quello avviato è un percorso che comincia con il 2024 ma non si esaurisce certamente nell'arco dello stesso anno; le PPR che nasceranno a gennaio 2024, come dicevo prima, se saranno conclusi gli steps a valle della contrattazione con le Organizzazioni sindacali, saranno in effetti le prime assunzioni.
Altre potranno seguire, in relazione alle scelte organizzative che potranno essere operate mano a mano, anche in relazione alla cessazione programmata del rapporto di lavoro di alcuni dirigenti, che eventualmente potranno anche aprire le maglie per nuove risorse da mettere a disposizione nell'ambito degli stanziamenti complessivi.
Presidente - Replica il consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - I dubbi mi rimangono, abbiate pazienza; io su questo aspetto non posso avere un passo avanti rispetto a quello che già avevo riportato nella relazione di minoranza alla legge. Il dubbio grosso che ho è questo: io vedo una situazione sino ad oggi ormai consolidata, un ridisegno delle caselle che sembra quasi dipendere più dai pensionamenti che dalle volontà dell'Amministrazione, la necessità di partire e, necessariamente, io partirò sulla base di quella che è la situazione storica.
Ripeto: magari mi sbaglierò e ci farete sognare; dico "ci" nel senso che intendo non solo voi, ma chi sta guidando questo percorso, perché oggettivamente io penso sempre che prima delle persone, devo capire quali siano le caselle. Sulla base delle caselle, capisco quali sono le risorse.
Capisco che è complicato inserirsi non in un foglio bianco ma in un foglio molto spesso e che ha anche pagine ingiallite (per la buona qualità della carta e non per il tempo) però, al di là dell'aleatorietà delle trattative con le Organizzazioni sindacali - che fanno parte della statistica quantistica, a volte, e questo lo sappiamo -, a me sembra che il percorso sia ancora molto in alto mare. Quello che mi preoccupa di più sono i passaggi che si sono scelti di fare, quindi dare forse più importanza ad una situazione storica e alle persone che alla visione d'insieme.
Questo vuol dire che rimaniamo ancorati al passato e non sempre questa è una cosa negativa; però, in questo caso, se non abbiamo molto chiara la situazione verso la quale vogliamo tendere e vogliamo andare, non lo so dove andremo, ma comunque lo scopriremo nei prossimi mesi, sicuramente non in bilancio date le prospettive che ha dato il Presidente.
È vero che questi sono temi che magari spesso possono appassionare solo gli addetti ai lavori o chi è appassionato di organizzazione aziendale, però io lo ricordo sempre: sono delle voci che in bilancio pesano, non pesano poco. Queste sono soprattutto delle voci con cui poi, alla fine, i cittadini e tutti noi dobbiamo avere a che fare e che quindi hanno un peso a volte anche maggiore rispetto ad altre situazioni; soprattutto, non dobbiamo dimenticarlo, riguardano persone che comunque lavorano e il cui impegno va valorizzato e rispettato.
OGGETTO N. 2894/XVI - Interpellanza: "Trattazione all'interno del Comitato per la sicurezza pubblica degli episodi di disturbo in alcuni locali pubblici di Saint-Vincent".
Bertin (Presidente) - Punto n. 28. Consigliere Marquis ha facoltà di intervenire.
Marquis (FI) - Avuta conoscenza, tramite mezzi stampa, dei fastidiosi episodi di disturbo da parte di alcuni avventori di bar nel Comune di Saint-Vincent e parrebbe, in questo caso, da parte di extracomunitari; tenuto conto che noi abbiamo potuto anche rilevare lo scoramento dei gestori che si trovano a svolgere già un'attività di per sé difficile, in un quadro non facile di riferimento (sappiamo tutti qual è la crisi che c'è sul territorio: è uno scoramento dettato anche dal fatto che, quando ci sono attività di disturbo rispetto a quella che è la normale attività, anche gli altri avventori del locale lo lasciano e poi tutto questo impatta anche sulla cassa dell'attività); per questa ragione abbiamo presentato quest'interpellanza: sostanzialmente, per capire se, a seguito dell'avvenuta conoscenza di questo problema, ce ne si è fatti carico o se lo stesso è stato oggetto della trattazione all'interno del COSP (Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica), o, se in difetto, sia intendimento porlo all'attenzione.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione, a cui passo la parola.
Testolin (UV) - Due considerazioni rispetto a questa interpellanza.
La prima: sicuramente si esprime solidarietà nel contesto generale a chi subisce delle situazioni sgradevoli, per definirle in maniera molto educata, rispetto al contesto lavorativo e alle situazioni di degrado sociale che, molte volte, influiscono sulla redditività di un esercizio, sulla possibilità di lavorare nelle migliori delle condizioni, e questo evidentemente dispiace a livello di Istituzione e a livello umano.
L'altra considerazione: sembra quasi che l'interpellanza vada a sollecitare l'attività delle Forze dell'ordine che, invece, sono sempre a disposizione e presenti sul territorio, indipendentemente che le trattazioni di alcuni temi vengano o non vengano decise all'interno di comitati vari.
Le Forze dell'ordine hanno una presenza capillare sul territorio e i loro interventi sono sempre tempestivi ed improntati alla massima attenzione ai diritti dei cittadini, che siano titolari di un'attività o semplici persone che, magari, prendono un pullman e succede loro qualcosa di sgradevole o, purtroppo, altre situazioni di disagio delle quali abbiamo già anche discusso.
Penso che, al netto di tutto, le Forze dell'ordine siano assolutamente "sul pezzo" rispetto a questo tipo di interventi e ci siano delle procedure anche di attenzionamento di questo tipo di dinamiche. Per il resto, sinceramente, stupisce che, all'interno di quest'adunanza assembleare, si continui a riportare al COSP (Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica) il voler incentivare o far inserire all'interno di processi che non competono a quest'assise.
Lei peraltro è stato anche Presidente e sa esattamente in che cosa consiste il COSP e l'indipendenza di quest'organismo che, evidentemente, va ad analizzare tutta una serie di situazioni che però non possono essere condivise all'interno della dinamica consiliare.
Per quanto riguarda l'attenzione, io credo che questa ci sia sempre da parte degli organi che sono preposti alla sicurezza; dall'altra parte, la inviterei a rispettare le varie Istituzioni e i vari inviti, anche a valle di quello che è stato un suo percorso amministrativo molto importante.
Presidente - Consigliere Marquis, ha facoltà di replicare.
Marquis (FI) - Ho ascoltato la sua risposta relativamente a quest'iniziativa che ritengo sia stata presentata con assoluta consapevolezza dei ruoli e dei funzionamenti dell'Istituzione, e anche con il dovuto tatto rispetto ad un problema che si è riscontrato e che va visto con la dovuta attenzione, perché da un problema piccolo può nascere un problema grande, più esteso.
Dal momento che la questione, tramite i giornali, è diventata un argomento pubblico, e considerato che sono delle attività che subiscono del disagio, io credo che il tema sia importante e quindi, pur nel rispetto del funzionamento delle Istituzioni, è solo stata fatta una domanda per chiedere se è stato preso in carico questo problema. Questo in via straordinaria, non nell'ordinarietà della gestione che, generalmente, contraddistingue tutto il territorio perché viene presidiato, ma sicuramente è un problema fastidioso e crediamo che vada gestito con la dovuta attenzione.
Le posso dire che ultimamente le cose sono migliorate, perché mi sono informato e ho colto soddisfazione riguardo all'operato delle Forze dell'ordine, ma è importante che anche la politica abbia piena consapevolezza di cosa avviene sul territorio. E dunque l'obiettivo di quest'iniziativa era di sensibilizzare la parte politica nelle funzioni di indirizzo istituzionale che le competono.
Presidente - A questo punto, sospendiamo brevemente i lavori del Consiglio che riprenderanno tra una decina di minuti. Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 10:57 alle ore 11:21