Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1621 du 9 juin 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1621/XVI - Approvazione di mozione: "Espressione della vicinanza del Consiglio regionale della Valle d'Aosta all'Associazione Nazionale Alpini nella sua valenza sociale, culturale, popolare e identitaria".

Bertin (Presidente) - Punto n. 43. Passiamo ora alle mozioni. Per l'illustrazione della mozione, si è prenotato il consigliere segretario Distort a cui passo la parola.

Distort (LEGA VDA) - Portiamo all'attenzione dell'Aula una riflessione sull'Associazione Nazionale Alpini, che ha scritto capitoli importanti della nostra storia sin dalla sua fondazione avvenuta nel 1919 a seguito del primo conflitto mondiale e a seguito dell'esperienza vissuta profondamente dagli Alpini, in particolare temprati dai combattimenti in montagna e uniti dal loro peculiare spirito di Corpo. Così, con quest'esperienza alle spalle, decisero nel 1919 di unirsi e fare qualcosa di concreto per aiutare le famiglie dei commilitoni e per non disperdere il patrimonio di solidarietà e di valori umani che si era creato sulle creste nelle trincee. L'Associazione tiene vive le caratteristiche che contraddistinguono il Corpo degli Alpini, ne illustra la storia e si propone di rafforzare tra gli Alpini di qualsiasi grado e condizioni vincoli di fratellanza nati dall'adempimento del comune dovere verso la patria e curarne, entro i limiti di competenza, interessi all'assistenza. Inoltre si occupa di favorire i rapporti con i reparti e con gli Alpini in armi, promuove e favorisce lo studio dei problemi della montagna e del rispetto dell'ambiente naturale anche ai fini della formazione spirituale e intellettuale delle nuove generazioni. Promuove e concorre in attività di volontariato e protezione civile con possibilità di impegno in Italia e all'estero, leggo proprio dalle sintesi di statuto.

Nel 1920 venne organizzata la prima adunata nazionale degli Alpini sul Monte Ortigara, proprio in un luogo che è stato teatro di una delle più sanguinose battaglie, che, tra l'altro, tra gli Alpini è stata battezzata "Il calvario degli Alpini". A quel primo appuntamento seguirono adunate annuali, con ricorrenza annuale, salvo l'interruzione causata dal secondo conflitto mondiale e l'altra interruzione avvenuta nei recenti anni 2020-2021 a causa della pandemia.

È poi doveroso ricordare che tra le numerose opere di solidarietà l'Associazione ha costruito negli anni un asilo a Rossosch in Russia al posto di quella che fu la sede del comando del Corpo d'armata alpina del 1942. Un'analoga operazione è stata svolta nel 2002 per la costruzione e l'ampliamento di un istituto scolastico multietnico a Zenica in Bosnia. In Mozambico dove tra il 1993 e il 1994 le truppe di leva degli Alpini si sono unite all'operazione umanitaria disposta dalle Nazioni Unite. Successivamente l'ANA ha costruito un collegio femminile, un centro di accoglienza per bimbi denutriti e uno di alfabetizzazione e promozione della donna. Nel 2018 a Nikolajewka è stato costruito il ponte dell'amicizia sul fiume Valuji. Nel 2011, presso il comune di Ripabottoni (Campobasso) è stata costruita una casa di riposo. Nell'Abruzzo terremotato sono stati impegnati 8.500 volontari. Il 14 novembre 2009 è stato inaugurato il villaggio ANA a Fossa, provincia dell'Aquila. Sempre a Fossa è stata ricostruita la Chiesa di San Lorenzo e, dopo le gravi e ripetute scosse di terremoto in centro Italia del 2016, l'Associazione Nazionale Alpini ha aperto una raccolta di fondi in favore della popolazione realizzando progetti per la costruzione di centri polifunzionali a Campobasso, Visso, Arquata del Tronto, Accumoli e Preci. Un capitolo a parte merita, soprattutto dopo l'esperienza del Covid, l'Ospedale da campo. Il 19 marzo 1994 l'Associazione ha inaugurato un nuovo Ospedale da campo, avio-eli-trasportabile, unico in Europa e forse nel mondo per una realtà civile, già impiegato più volte in occasione di pubbliche calamità, il personale medico e paramedico è quello delle strutture sanitarie più avanzate. Tra gli ultimi interventi quello a Kinniya nello Sri Lanka dopo il devastante Tsunami dov'è stata attivata una parte dell'Ospedale con medici e soprattutto, infine, il cosiddetto "Miracolo degli Alpini": la costruzione in soli sette giorni dell'Ospedale nella Fiera di Bergamo per fronteggiare l'emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid.

Questo curriculum, benché lungo ma sintetico, pensate un po', è sintesi, questo curriculum viene presentato all'Aula innanzitutto per onor del vero per spirito di chiarezza e di fedeltà alla verità, però viene da chiedersi: "benissimo, è interessante quello che ci stai illustrando, Distort, ma perché stiamo tenendo occupato il Consiglio regionale per una questione che è effettivamente del tutto evidente? Chi metterebbe in discussione il valore di quest'Associazione di fronte a quest'elencazione dei principali obiettivi raggiunti da parte proprio di essa?". Il fatto è che accadono dei fatti che innescano delle riflessioni ed è di fronte a questo curriculum che si collocano le recenti accuse sorte in merito a presunte molestie operate dagli Alpini in congedo in adunata a Rimini lo scorso maggio, accuse o polemiche, che permettono comunque, come sempre succede, due effetti. Piccolo inciso: uso il termine "presunte accuse" perché non ho la minima competenza a sostituirmi a chi ha effettivamente la competenza per indagare e verificare se queste accuse siano fondate o meno, per cui uso per onor del vero il termine "presunte". In ogni caso, il fatto non è passato assolutamente inosservato, è arrivato addirittura alla stampa estera, si sono movimentati comitati per la raccolta di firme per l'individuazione dei casi di molestia e raccolta di firme per censurare le prossime iniziative di adunanza dell'Associazione Nazionale Alpini.

Quando succede qualcosa di conflittuale, qualcosa di eclatante, qualcosa addirittura di contraddittorio, perché, di fronte a una positività del tutto evidente, un'evidenza che si impone, è chiaro che, quando a fianco a quest'evidenza si pone a contraltare qualcosa di critico, si innescano due alternative possibili: la prima è la generalizzazione, cioè la messa in discussione in toto di una realtà che, poiché si è macchiata di certe colpe, da appurare, viene messa completamente in discussione, quindi tutto l'operato passa in dimenticatoio, si cancella, ma soprattutto si vuole impedire l'attività futura, questo è il percorso della generalizzazione; altro percorso è quello invece di innescare un approfondimento della consapevolezza sul valore dell'adunata, sul valore dell'Associazione Alpini, sul suo operato, in modo che non cada nei meccanismi dell'abitudine perché effettivamente nulla distrugge di più dell'abitudine. A volte è proprio la conflittualità, è proprio la contraddittorietà che spalanca gli orizzonti, che riprende la coscienza, interpella la coscienza e porta a dover affrontare dei percorsi di approfondimento per capire qual è il vero valore di un'attività. Ed è esattamente in questo secondo filone, seconda reazione, seconda alternativa, questo percorso di approfondimento della consapevolezza che abbiamo voluto presentare questa mozione; è un approfondimento che presuppone capacità di analisi e intelligenza, un'intelligenza che, permettetemi, si potrebbe contrapporre a un'ideologia o a un ideologismo perché, da un lato potrebbe esserci l'ideologia e l'ideologismo di mantenere viva una fiamma, dall'altra parte potrebbe esserci l'ideologia o l'ideologismo di spegnerla. Esiste fortunatamente l'altra ipotesi: l'ipotesi di una visione intelligente, di una capacità di affrontare con intelligenza la realtà, quell'intelligenza che è capace di discernere tra l'idiozia di qualche individuo e il valore di un intero gruppo umano che ha 150 anni di storia e che ha centinaia di migliaia di iscritti, quell'intelligenza capace di distinguere tra un apprezzamento e un'umiliazione, quella intelligenza che è capace di distinguere tra la goliardia del mittente e la fragilità psicologica del destinatario qualora succede. Ricordiamoci che per par condicio ho messo al primo posto l'idiozia di qualche individuo. La stessa intelligenza che ci permette di capire che esiste un confine tra la competenza giuridica e la competenza psichiatrica, l'intelligenza che ci permette di distinguere, in ultima analisi, tra verità e strumentalizzazione.

I casi di Rimini saranno oggetto di analisi e di giudizio degli inquirenti e della Magistratura, quello è il campo, così come la validità della stessa polemica costruita su cinquecento testimonianze, non sono poche, forse poca è la sola denuncia che ha avuto corso e che è stata posta all'attenzione della Magistratura. Nello stesso tempo sono tante le ventimila firme raccolte velocemente per censurare le future adunate. Allora mentre inquirenti e Magistratura lavorano, altri organismi, come il nostro, il Consiglio regionale, ha un'occasione per affrontare quel percorso critico di approfondimento che porta a una migliore e più profonda consapevolezza.

Spesso succede che la bontà delle cose è percepita quando queste cose mancano, quando vengono a mancare e allora ecco che, di fronte all'ipotesi di censura delle prossime adunate dell'Associazione Nazionale Alpini, noi vogliamo oggi ribadire il principio dell'analisi, della consapevolezza, dell'approfondimento critico, della conoscenza dei fatti, al di là del riconoscimento del passato, del presente e delle potenzialità per il futuro, al di là di ideologismi o posizioni che prescindono da questo senso critico.

Ricordo che, quando si abbandona la strada del senso critico, si apre solo un'altra strada: quella della dittatura di un pensiero unico.

Di fronte a queste alternative, noi oggi vogliamo affermare in questo Consiglio che apparteniamo con fierezza a quella mentalità di saggezza implicita che ci permette di riconoscere il valore e la grandezza delle cose anche attraverso la fragilità umana di singoli e sappiamo benissimo che fa più rumore un albero marcio che cade piuttosto che un'intera foresta che cresce, a noi interessa la foresta che cresce.

Nel pieno rispetto del lavoro della Magistratura verso soggetti ben precisi e nella piena solidarietà verso le donne che abbiano veramente subito offesa, vogliamo rinnovare la nostra vicinanza all'Associazione Nazionale Alpini riconoscendone la valenza sociale, storica, culturale, popolare e identitaria, in particolare in una realtà interamente alpina come la nostra Regione e chiediamo all'intero Consiglio la manifestazione di approvazione di questa vicinanza. Grazie per l'attenzione.

Presidente - La discussione generale è aperta. Se qualcuno intende intervenire, si prenoti. Se nessuno si prenota, chiudo la discussione generale... ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Ho ascoltato con attenzione l'illustrazione del collega Distort perché dalla lettura del testo della mozione era un po' difficile capire quale motivazione avesse spinto in questo momento a presentare un testo che, come poi ha chiarito il consigliere Distort, poteva suscitare delle perplessità, ad esempio chiedersi perché parlare in questo momento degli Alpini di cui credo, come lei ha ricordato, nessuno può mettere in discussione né l'importanza storica ma anche l'importanza che rivestono nel presente come Associazione Nazionale, che è presente sempre quando ci sono calamità, necessità della comunità tutta intera... La lettura della sua mozione e del testo che lei propone, anche dell'impegno che noi leggiamo, quindi è di esprimere vicinanza all'Associazione Nazionale Alpini tout court, come si potrebbe esprimere altra vicinanza, ricordando il valore di altre realtà: penso all'Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato e anche a infinite altre realtà.

Mi scuso se faccio un breve inciso che può apparire anche autoreferenziale, ma credo che serva per comprendere quello che poi le dirò dopo.

Io ho una cultura - anche se qualcuno pensa pregiudizialmente non sia così, ma posso assicurare che è tale - che è un po' impregnata di quella che lei da Alpino - perché so che lei è un Alpino - può definire "Alpinità", credo che voi utilizziate anche quest'espressione. Io sono nipote di un orgogliosissimo nonno artigliere Alpino, sono pronipote di un cappellano militare degli Alpini, mio marito è stato un Alpino e in congedo, fino al momento della sua morte, ha collaborato con la sezione della sua comunità partecipando a molte di quelle iniziative che lei ha sottolineato, alcune lontano da casa, alcune più vicino, in momenti in cui forse io avrei preferito che fosse a casa e invece, giustamente, come ho poi anche capito io, era importante essere al servizio di una comunità altrove. Ritengo quindi che non si possa, almeno per quello che mi riguarda, mettere in dubbio il valore di questo Corpo, il valore dell'Associazione che opera in tempo di pace. Però vede, in questa sua mozione - e parlo del testo, perché noi leggiamo un testo con le sue premesse e votiamo un impegno - lei non ha fatto nessun riferimento ai fatti che l'hanno portata a presentarla. Poi, nell'illustrazione, lei si è riferito a ciò che abbiamo appreso dai giornali della vicenda di Rimini, dell'adunata di Rimini. Lei non ne ha fatto cenno, ha poi concluso dicendo che esprimeva una solidarietà, che immagino sia assolutamente vera, alle donne che sono state oggetto di quelli che lei però ha definito "apprezzamenti ed elementi di goliardia". Nel momento in cui ci sono delle segnalazioni, chiamiamole così, che sono tante, come lei ha ricordato: cinquecento, non centocinquanta come si diceva all'inizio ma cinquecento, la maggior parte delle quali di giovanissime ragazze che in quei giorni erano state assunte temporaneamente per lavorare nei locali di Rimini e della Riviera Romagnola per raccogliere quella che dovrebbe essere una grande festa e una riaffermazione di certi valori... io non so se lei ha letto alcune di quelle dichiarazioni o se ha visto alcuni dei video, io sì e, nel momento in cui una ragazza di 15-16 anni, poi anche donne più adulte, ma penso soprattutto alle giovani, che non hanno neanche gli strumenti tante volte per capire bene quello che sta avvenendo... e da persona che crede che ci siano dei valori importanti in questo Corpo, in quest'Associazione, io credo che non si possa in una mozione come questa tacere di queste cose e soltanto illustrarle en passant come lei ha fatto.

Non riesco proprio a capirlo, non è una cosa che si riesce a comprendere e tantomeno, mi permetta, ad accettare, perché il fatto di continuare a confondere quelli che sono per qualcuno dei semplici atti appunto "goliardici", che si possono tollerare, che fanno parte della tradizione, a dire che non ci si può indignare per un apprezzamento non va bene...Ci sono degli apprezzamenti che uno non vuole, non sono assolutamente graditi! E qui può darsi, io non lo so, che ci fossero degli infiltrati, che non fossero degli Alpini, è stato detto che i giovani non possono essere degli Alpini perché sappiamo che la leva obbligatoria è finita con quelli del 1985 e poi non ci sono più stati Alpini. Non lo so, però io quello che so è che gli Alpini da sempre hanno un servizio d'ordine efficientissimo nelle loro manifestazioni, sempre, quindi occorre vigilare su tutto questo!

Io non mi sognerei mai di andare a firmare una petizione che chiede di abolire le adunate, non è questo il problema, però, nel momento in cui si esprime solidarietà agli Alpini, si dice perché adesso si parla di quello e si fa riferimento a ciò che è accaduto! Non solo si fa riferimento a ciò che è accaduto ma lo si stigmatizza profondamente, come ha fatto il giorno successivo, anzi due giorni dopo, il 10 di maggio, il ministro della difesa Guerini, che ha detto testualmente: "i comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi, episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti ma che non possono e non devono essere sottovalutati". Qui nella mozione non se ne parla neppure. Episodi - voglio ribadirlo con forza - che sarebbero all'opposto dei valori degli Alpini e di una manifestazione che è celebrazione di solidarietà, principi e bellissime tradizioni. È sbagliato fare generalizzazioni ma allo stesso tempo non ci deve essere nessuna tolleranza. "Le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione e vanno condannate senza "ma" e senza "se"": queste sono le parole che ha pronunciato il Ministro della difesa.

Qualche giorno dopo, forse un po' per andare a parare il colpo, perché un primo comunicato dell'Associazione non era stato così netto, su un'intervista al "Corriere della Sera" dell'11 maggio il Presidente nazionale si è espresso in maniera direi corretta e ha detto: "adesso ci sono fatti concreti, faremo di tutto, insieme alle Forze dell'ordine, per individuare i responsabili che se sono appartenenti alla nostra Associazione, prenderemo provvedimenti molto forti". Nel frattempo poi le segnalazioni da centosessanta che erano all'inizio sono cresciute e sono ora cinquecento. Si dice che non ci sono delle denunce...

Io non so se qualcuno... forse i colleghi maschi non credo, poi potrebbe anche essere, forse le colleghe invece che sono presenti in questa sala possono essere state oggetto qualche volta, non lo so, di quei cosiddetti "apprezzamenti o atteggiamenti goliardici", e forse possono capire un po' di più quello che voglio dire, ma nel momento in cui una persona li riceve, e io parlo soprattutto di persone giovani, è pesante... E poi qui non ci limitiamo, mi spiace, a sole segnalazioni di apprezzamenti o battute, c'è anche di più, c'è qualche cosa di più; sarà poi la Magistratura che dovrà verificare se ci sarà la possibilità e la forza di queste persone di denunciare, ma chi denunciano? Perché ci si trova in una situazione in cui è una denuncia che va contro ignoti, mica io so chi è che, mica conosco queste persone, mica le ho già viste? Sono persone che parlano, che dicono, che allungano le mani, perché è successo questo in molti bar e io riesco a credere a queste ragazze, io ci credo. Allora non sono Alpini? Sono altri? Non lo sappiamo. Ma ci deve essere una presa di posizione forte e ha ragione la vicepresidente della Regione Emilia Romagna Elly Schlein quando dice: "le segnalazioni devono essere prese sul serio anche quando non prendono la forma di una denuncia alle Forze dell'ordine", perché spesso, e lo sappiamo benissimo, le donne non denunciano perché temono di non essere credute, soprattutto in questa situazione, dove stiamo parlando di molestie, nella maggior parte dei casi, credo in tutti, quindi non si possono nemmeno liquidare come degli episodi di ubriachezza e di maleducazione, sono delle molestie.

Allora se vogliamo esprimere la nostra solidarietà all'ANA, che non deve, come ha detto giustamente lei, essere sottoposta a una sorta di processo e di generalizzazione dei comportamenti di qualcuno, se uno lo vuole fare, però deve essere onesto e far riferimento anche ai fatti che sono accaduti e stigmatizzarli.

Così com'è scritta questa mozione che, genericamente, esprime vicinanza all'Associazione Nazionale Alpini, per tutti i motivi che sono posti in premessa, mi consenta, collega Distort, non è onesta fino in fondo.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Ringrazio la collega Minelli per i chiarimenti espressi rispetto ai quali vorrei soltanto fare alcune precisazioni.

Per quanto riguarda il discorso dei contenuti in forma scritta della mozione, accolgo la sua osservazione che richiede una maggior chiarezza e una maggiore esplicitazione; ne prendo atto e ne faccio tesoro, perché il fatto di potersi mettere in dialogo in modo tale che ognuno difende le proprie posizioni non è un dialogo, sono monologhi e non mi interessano i monologhi, mi interessa il dialogo nel grande senso della parola del termine "dialogos", cioè sono due pensieri, due visioni che si mettono in colloquio, quindi io faccio tesoro anche degli errori, forte del fatto che attraverso le prove di errore la civiltà umana è riuscita ad arrivare a questo livello, quindi prendo atto di questo.

Per quanto riguarda il discorso della minimizzazione di quanto è successo, probabilmente o non mi sono espresso bene, o non mi ha ascoltato bene lei perché non era minimamente mia intenzione minimizzare, era mia intenzione fare tutta una serie di chiarimenti, tant'è che, quando io ho parlato di goliardia, io l'ho inserita in una serie di punti dove al primo posto c'era l'attenzione verso l'idiozia di qualche individuo. Non penso minimamente di voler diminuire quanto è successo. Lei ha detto che appartiene a un mondo che ha assorbito a livello di DNA i valori degli Alpini, io appartengo allo stesso mondo, appartengo anche al mondo che ha assorbito valori di altre forze, altre Forze armate, Forze dell'ordine, Carabinieri, Polizia, marinai, partigiani, quindi capisco perfettamente cosa voglia dire il rispetto della persona. Ci sono anche contenuti che vanno al di là dell'appartenenza di un DNA che proviene dalle Forze armate, ci sono contenuti che appartengono alla millenaria tradizione e cultura cristiana che sottolineano il valore della persona, quindi le posso assicurare che accolgo con serenità le sue osservazioni ma rimango comunque sereno con la mia coscienza, sereno di poter difendere e di poter esprimere questo senso di chiarezza senza "se" e senza "ma".

A titolo soltanto di dati e comunque anche di precisazione, perché lei mi ha dato l'opportunità di sviluppare un'ulteriore riflessione, effettivamente pensare che con centosessantamila partecipanti, per colpa di qualche soggetto che non è stato in grado neanche di governare sé stesso, vadano a farne le spese due categorie di persone: le persone che hanno subito queste molestie, dato ovviamente da approfondire ma questa precisazione non vuole minimamente sminuire nulla, vuole semplicemente chiarire il fatto che ci sono altri ambiti, è un altro ambito nel quale vanno eseguiti questi accertamenti, non in quest'aula; l'altra vittima è l'Associazione Nazionale Alpini perché, per colpa di qualche balordo, l'Associazione Nazionale Alpini ha subito un danno d'immagine grandissimo e, per colpa di qualche balordo, si sono raccolte ventimila firme per chiedere la censura delle prossime adunate.

È proprio per questo motivo che mi sento di prendere questa posizione semplicemente nell'ottica dell'onor del vero, della chiarezza e, per quanto riguarda la sua conclusione, la conclusione del suo intervento, collega Minelli, quando parla di onestà, le posso dire che con me lei sfonda una porta aperta, nei confronti dell'onestà io mi confronto quotidianamente con un giudice che è spietato, che addirittura è un tiranno, l'unico tiranno che accetto nella mia vita, che si chiama coscienza, la mia coscienza.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio ovviamente il collega Distort per l'illustrazione con la quale ha spiegato le motivazioni per le quali abbiamo ritenuto opportuno presentare quest'iniziativa, ma ringrazio in particolar modo la collega Minelli per avere illustrato a quest'Aula un modo di pensare che noi avversiamo in maniera importante ed è corretto che i Valdostani che ascoltano siano ben consci delle varie posizioni in campo.

Lei vorrebbe che su questo documento, su questa mozione ci fosse scritto - questo mi pare traspaia dalle sue parole - che siccome gli alpini o l'Associazione Nazionale Alpini o componenti di essa si sono resi responsabili di molestie o quant'altro lei ci ha raccontato, anche a fronte di questo noi esprimessimo loro solidarietà. Sono sicuro che lei lo vorrebbe perché tutti vorrebbero che la parte che avversano sostanzialmente dicesse delle cose senza senso, di questo ne prendiamo atto.

Il problema, collega Minnelli, è che questa mozione arriva così composta perché l'Associazione Nazionale Alpini e il mondo degli Alpini in generale è in questo momento sotto attacco ed è sotto attacco - e lei l'ha ricordato bene - anche da parte di un Ministro della difesa che condivide la sua visione del mondo, cioè che, a fronte di dichiarazioni pubbliche, ritiene di esprimersi contro una parte importante che compone le deleghe che lui ricopre e si esprime senza conoscere i fatti, ma solo sulla base delle dichiarazioni.

Il collega Distort l'ha detto, non ha detto il numero ma credo sia importante ricordarlo: all'adunata degli Alpini hanno partecipato centosessantamila persone e a un mese di distanza c'è un esposto che è stato presentato per denunciare i fatti di cui lei ci ha parlato. Chi lo dice? Andrea Manfrin? No, lo dice la stessa persona che lei ha incensato in questo momento nel suo intervento dicendo che lo stesso Presidente dell'ANA nazionale aveva espresso contrarietà, aveva criticato il comportamento delle persone che hanno fatto parte... Io le riporto dichiarazioni che ha fatto recentemente il presidente dell'ANA Favero, il numero uno dell'Associazione dice che sono episodi assolutamente isolati, "il 99,9 percento delle penne nere dei nostri associati è gente seria che si impegna, lavora, dà una mano e che mai si è tirata indietro dinanzi a qualsiasi calamità o emergenza e di questo non è stato tenuto minimamente conto gettando fango addosso a una categoria, fatti, non parole, comprovati soprattutto da un dato dirimente: dopo un mese c'è un solo esposto per le presunte molestie di Rimini".

Ovviamente ha espresso anche l'intenzione di denunciare le femministe che hanno sollevato questo caso.

Lei ci ha spiegato, collega Minelli, che non arrivano denunce perché io non conosco la persona, che mi sembra un modo di procedere correttissimo. Tendenzialmente in effetti quando io subisco una rapina in casa, mica vado a fare la denuncia, perché non so chi è che mi ha rapinato in casa, quindi non lo vado a denunciare, non faccio neanche l'esposto contro ignoti, perché chi lo sa chi mi ha rapinato casa? Se lo conosco, lo denuncio, sennò no. Mi sembra un ragionamento che fila. Ricevo delle molestie e non le denuncio perché "non conoscevo chi le ha fatte". Mi sembra che il suo ragionamento faccia qualche piccola falla ma io credo che sia toccata l'apoteosi quando lei ha detto che le donne non denunciano perché hanno paura di non essere credute. Questo dato però si scontra con un'altra realtà: ci sono cinquecento segnalazioni di persone che pubblicamente dicono: "io sono stata molestata", quindi "io sono stata molestata" lo posso dire pubblicamente sugli organi di informazione ma non lo posso dire agli organi di Polizia perché potrebbero non credermi. Ai giornalisti sì, lo dico pubblicamente, ma agli organi di Polizia no. Io sarei curioso di capire quest'incongruenza, sarei curioso di capire per quale motivo una cosa detta pubblicamente, con nome e cognome e con la faccia, ho visto dei video, con persone che dicono: "sì, mi è stato dato un bacio sulla guancia", sì, lo dicono. Perché poi non hanno formalizzato questo tipo di esposti se appunto sono state oggetto di questo tipo di molestie?

Il problema vero, collega Minnelli, è che questo modo di ragionare, come le ho già detto, è tipico di un certo pensiero politico che cerca di demolire un modo di essere, un modo di pensare e un sistema di valori che crede in quel modo di essere e in quel modo di pensare, allora le adunate che richiamano un sistema di valori, un sistema che crede nella divisa, che crede nell'abnegazione, nello spirito di sacrificio devono essere demolite a colpi di "ma sono tutti molestatori", "ma sono tutte delle brutte persone", "ma sono tutte persone che si ubriacano e commettono chissà che cosa".

Un esempio preciso: ho letto un articolo a firma di una giornalista che si chiama Michela Marzano, l'11 maggio ha fatto un articolo con scritto: "molestie all'adunata degli Alpini a Rimini, non chiamatela goliardia", come lei giustamente ci ha ricordato, e nel testo dell'articolo ci diceva perché non bisognava dire che era goliardia perché bisognava andare addosso a tutto questo sistema di valori e sistema di idee. Poi accade che ci siano delle molestie, peraltro anche filmate con minacce e quant'altro, da parte di un gruppo di giovani a Peschiera del Garda, recentemente. La stessa giornalista, Michela Marzano di "Repubblica", il 6 giugno, parlando di quell'episodio, ci dice che "sbaglia chi sfrutta la violenza sulle donne per seminare altro odio", allora io mi chiedo questo sistema di pesi, due pesi e due misure, nel quale in un caso non bisogna parlarne per seminare altro odio ma nell'altro sì perché bisogna attaccare - questo è sottinteso - decisamente un sistema di valori, mi chiedo come possa coesistere, in quale maniera.

Arriviamo al momento in cui trattiamo quest'iniziativa, perché la trattiamo? La trattiamo anche perché, oltre alle richieste di spiegazioni che ci sono state e le campagne stampa diffamatorie contro il Corpo degli Alpini, anche in Valle d'Aosta delle associazioni hanno chiesto degli incontri per riversare contro l'Associazione locale delle colpe che ovviamente sono dei singoli, e in questo caso di uno perché c'è un esposto, se eventualmente verrà poi verificata la sua colpevolezza, tutto il resto sono chiacchiere: ecco perché dobbiamo riaffermare i valori: ecco perché dobbiamo esprimere la nostra solidarietà, ecco perché con questa mozione il nostro sostegno e la nostra vicinanza all'Associazione Nazionale Alpini deve essere assolutamente riaffermata, a prescindere da quali siano le motivazioni che la sostengono.

Presidente - Se qualcuno intende intervenire, si prenoti. Ha chiesto la parola la consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.

Spelgatti (LEGA VDA) - Ringrazio il collega Distort perché ha esposto in maniera assolutamente esemplare il senso di questa mozione, quello che si vuole portare avanti, quello che si difende e il tutto è stato fatto con estremo equilibrio.

Collega Minelli, lei a un certo punto ha detto: "non dico i colleghi maschi ma magari le colleghe donne capiscono di che cosa io stia parlando". La risposta è no, io sinceramente non lo capisco perché faccio una distinzione. Le molestie sono una cosa serissima, glielo dico da avvocato, glielo dico da donna e glielo dico come persona, le molestie sono delle cose serissime, le violenze non ne parliamo, c'è una distinzione tra tutti i vari concetti e bisogna capire dov'è il limite. C'è il penale, ci sono le sedi dove si deve andare a denunciare quando accadono dei fatti di rilievo, è importantissimo e fondamentale farlo e chiunque si macchi di qualunque tipo di reato e di atteggiamento che crei nella potenziale vittima aggressione di qualsiasi tipo è giusto che venga anche punito o comunque che partano delle indagini per andare a identificare eventualmente il colpevole.

Da donna però io le dico anche dov'è il limite e io non entro nel merito delle singole dichiarazioni fatte dalle singole persone perché non tocca a noi stare a decidere questo è reato, questo non è reato, questo va bene, questo va male, assolutamente no, questo è compito di qualcun altro ed è compito della Magistratura. Io quello che voglio dire è che sicuramente, dove ci sono stati da parte dei singoli degli atteggiamenti assolutamente indecorosi, indecenti e magari anche assolutamente che configurano delle molestie, è giusto che i singoli vengano puniti e che vengano perseguiti sotto ogni punto di vista e si esprime la massima solidarietà a tutte le donne che abbiano subito delle vere molestie. Questo non significa però dover andare e cogliere la palla al balzo per criminalizzare un'intera categoria, cosa che invece sta assolutamente succedendo, ma io le dico anche, da donna, che a un certo punto su alcune dichiarazioni... non sto parlando nel momento in cui si dice: "mi hanno messo le mani addosso", ci mancherebbe, quando io leggo: "mi hanno detto che ho delle belle gambe, mi sono sentita molestata", a dover dire: "questa diventa una molestia", da donna le dico che, secondo me, stiamo superando il confine, perché poi dipende sempre dal contesto. Il collega Manfrin le ha portato un esempio molto importante, nel momento in cui una ragazzina di 16 anni si trova in un contesto buio di sera, va per la strada, un gruppo di persone che si avvicinano e che magari cominciano pesantemente a dire delle cose e a fare dei commenti, oppure su un treno, quindi in un contesto in cui si ingenera nella persona che riceve un commento una situazione di paura per quello che possa succedere, questo assolutamente è gravissimo, perché, da donna, l'abbiamo sperimentato tutte che cosa significa poi avere paura perché da quel commento non sai che cosa deriva. Ma sei in un contesto di pieno giorno passi per la strada e anche qualcuno ti dice: "hai delle belle gambe" e qua a dire: "oh mamma mia, questa diventa una molestia", si può definire cafonaggine, la si può definire come si vuole ma a un certo punto il problema è troviamo il giusto confine tra ciò che è una criminalizzazione giusta e il confine tra quella che è la criminalizzazione del maschio, perché a un certo punto stiamo andando in una società in cui il maschio viene criminalizzato. Attenzione, un conto è essere vittime e un conto è continuare da donne a esagerare a fare le vittime, perché io l'atteggiamento vittimistico delle donne non lo accetto, non lo sopporto. Questo lo vedo in quasi tutte le battaglie che la sinistra porta avanti a favore delle donne. Non mi ci riconosco perché ci sono delle battaglie che sono sacrosante, anche per le discriminazioni: discriminazioni perché nel privato non si riesce ad avere le giuste tutele per poter far figli, discriminazioni nell'ambiente di lavoro dove non si riesca a fare carriera o problemi salariali perché comunque non c'è magari equiparazione rispetto agli uomini, mille cose su cui magari ci sono battaglie da fare, ma a un certo punto queste, come altre battaglie, in cui bisogna sempre andare a sottolineare cos'è il femminile e cos'è il maschile... le battaglie che fate perché tutto venga declinato al femminile, basta, non è questo, bisogna uscire dal ruolo di vittime perché io da donna non mi sento vittima, da donna non mi sono mai sentita discriminata in vita mia, mai.

Allora forse a un certo punto il problema è che se noi continuiamo ad alimentare questo atteggiamento della donna vittima, della donna discriminata e la donna in qualsiasi cosa "mi sento vittima, mi sento discriminata" creiamo un problema e automaticamente creiamo la criminalizzazione del maschio. Questo in generale.

Io quindi dico dov'è il limite tra quello che è molestia e quello che non lo è? Attenzione, con tutto questo io non sto dicendo che le singole persone che si sono sentite molestate non abbiano ragione, perché ci sono dei casi in cui sicuramente il singolo avrà molestato la singola persona; giustissimo, e lì massima solidarietà, però da qua a tirar fuori un caso, una criminalizzazione dell'Associazione degli Alpini per queste ragioni, cavalcare per degli errori del singolo non mi sta bene e non mi sta bene neanche l'esagerazione perché a un certo punto bisogna trovare il giusto equilibrio. Oltretutto le stesse parole dipendono da quale contesto vengono pronunciate, perché non si è vittima a priori, si è vittima nel momento in cui tu hai anche delle reazioni di paura e quant'altro dovuta a un contesto in cui ti trovi, a una situazione di pericolo in cui ti trovi, ma non può diventare tutto una molestia, non è tutto una molestia, questo per fare riferimento ad alcuni titoli di giornale che ho visto e ad alcune dichiarazioni in cui dicevo: "ma davvero ritenete che questa sia una molestia?". Io da donna dico no, poi ognuno farà le sue valutazioni. Comunque sia, è una società in cui stiamo veramente esagerando secondo me, e lo dico da donna, nel vittimismo e nella criminalizzazione; bisogna trovare il giusto equilibrio perché le molestie sono una cosa seria ma non seria, serissima, una cosa gravissima, ma capire che cos'è molestia e che cosa non sia molestia è un altro paio di maniche. Con questo, ripeto, non sto difendendo coloro che abbiano avuto degli atteggiamenti di vera molestia, nella maniera più assoluta, anzi, condanna più totale assoluta, però non facciamo delle categorie generali e non andiamo a criminalizzare adesso l'Associazione Nazionale Alpini per i comportamenti dei singoli. I singoli che hanno sbagliato, i singoli devono essere puniti, i singoli devono essere additati per quello che hanno fatto nel momento in cui anche non dovessero essere esposte delle denunce.

Ciò che è sbagliato è sbagliato, però massima solidarietà al Corpo come ente perché, come ha detto giustamente il collega Distort, la prima a essere stata danneggiata è proprio l'Associazione Nazionale Alpini per il comportamento dei singoli.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Mi sembra un po' surreale il dibattito rispetto a questa mozione. La mozione scrive delle cose, noi stiamo dibattendo su tutt'altro, cioè continuate (sia nell'esposizione sia, adesso la consigliera Spelgatti) a parlarci di cose che dentro la mozione non ci sono. Soprattutto quello che a me sconvolge è l'ambiguità. Quando ho letto la mozione ho detto: "perché prestare solidarietà all'ANA viste tutte quelle premesse di cui tutti siamo a conoscenza e che tutti condividiamo?". Quindi parli di un'Associazione che fa del bene e via dicendo e poi gli esprimi solidarietà senza dire le motivazioni, l'ho trovata sinceramente una strumentalizzazione, glielo dico consigliere Distort. La cosa che più mi ha ferito, proprio perché con quell'Associazione Nazionale Alpini io ho a che fare, lei lo sa bene, visto che gli Alpini hanno avuto un ruolo determinante durante la Resistenza ed è una cosa che gli riconosciamo e continuiamo a riconoscergli, hanno valori forti e il loro Presidente lo ha dimostrato con quelle dichiarazioni. Allora se il suo obiettivo era prestare solidarietà, quella mozione doveva essere scritta in maniera completamente diversa, scritta così è una strumentalizzazione pura e semplice.

Io rimango anche piuttosto costernata da quanto dice la consigliera Spelgatti. Da donna, ma soprattutto da mamma, dico che una violenza sia denunciata o meno per me è comunque una violenza e sinceramente se una di quelle ragazze fosse stata mia figlia sicuramente non parlerei come ha parlato lei molto probabilmente, e mi metto nei panni di quelle ragazze, perché sinceramente - e lo ha detto anche lei - è capitato credo a tutte noi - e lo dimostrano i dati statistici - magari di trovarci su un tram e beccarci una pacca sul sedere piuttosto che dover subire commenti che proprio non volevamo o non erano graditi. Sotto questo punto di vista, quindi sinceramente, se era questo l'obiettivo, lo si doveva scrivere, non nascondere e tacere. Se l'obiettivo è quello di esprimere solidarietà, va espressa agli uni e agli altri.

Dopodiché sinceramente non accetto che si dica che la Sinistra non è attenta al mondo degli Alpini, l'ho detto prima: gli Alpini hanno avuto e hanno un ruolo per noi molto importante, quindi sinceramente continuare a usare il cliché che ha usato il collega Manfrin e che mi vede veramente, per fortuna, lontana mille miglia da lui - sono contenta che anche per lei sia la stessa cosa - lo trovo stucchevole, come trovo stucchevole che si dica che le femministe, quelle pericolose donne che hanno negli anni ottenuto il voto, hanno ottenuto il diritto di poter abortire, di cancellare il delitto d'onore, di eliminare il matrimonio riparatore, quelle pericolose donne che hanno ottenuto questi diritti vengano tutte le volte citate come delle persone da cui stare lontane mille miglia. Io ringrazio quelle donne, perché molto probabilmente hanno addirittura più forza di me a esprimere certi concetti.

Ribadisco che questo dibattito di oggi, se uno leggesse quella mozione, si chiederebbe perché lo stiamo facendo, perché la mozione dice tutt'altro. Molto probabilmente nello scrivere le mozioni in qualche modo avere l'accortezza di esplicitare in maniera più trasparente quello che si vuol dire, perché se un domani una persona andasse a riprendere quella mozione, si chiederebbe se questo Consiglio regionale era fuori dal tempo e dai modi, perché sennò a ogni Consiglio presentiamo una mozione di solidarietà per tutte le persone che fanno del bene per la nostra comunità avulse da ogni contesto. Ribadisco, secondo me, che quanto è stato detto oggi non ha nulla a che vedere con quanto scritto in quella mozione.

Presidente - Siamo in discussione generale, altri intendono intervenire in discussione generale sulla mozione? Se non vi sono altri interventi, la chiudo. La discussione generale è chiusa. Vi sono repliche da parte del Governo? Non vi sono. Dichiarazioni di voto? La parola alla consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Noi non voteremo questa mozione, nel senso che non prenderemo parte al voto, ma semplicemente perché, com'è stato giustamente evidenziato, sia per le cose che ho detto prima e per quello che ha ribadito la consigliera Guichardaz, questa è una mozione che dice una cosa ma non è su quello che vuole intervenire, e non avete nemmeno avuto l'accortezza e l'onestà... ma glielo ridico, consigliere Distort, perché io non ho dubbi sulla sua onestà, io ho dubbi sull'onestà di questa mozione, perché non si può scatenare un dibattito e dire, perché questo poi è stato detto, che si criminalizzano gli Alpini, che c'è una campagna denigratoria. Qui non è stata fatta nessuna campagna denigratoria contro nessuno, noi siamo in un'aula di un Consiglio regionale e dobbiamo votare una mozione sulle cui premesse, come lei ha giustamente detto e come io le ho ribadito, non c'è nessuno che può dire nulla, perché è tutto vero, concordiamo, così come concordiamo che si potrebbe esprimere - in una situazione però specifica - solidarietà a qualcuno. Io esprimo solidarietà a qualcuno se questo qualcuno viene attaccato. Qui non c'è scritto nulla, poi però si imbastisce tutto un dibattito per venire a dire a noi che sediamo da questa parte che c'è in atto una criminalizzazione, una campagna denigratoria, una raccolta di firme! Non c'è niente di tutto questo nella mozione, nessuno di noi ha sostenuto delle posizioni contrarie, quello che abbiamo cercato di dire è che si pone una questione che è strettamente connessa a un fatto, a una situazione, a cose che sono accadute, di cui non si scrive. Agli atti rimarrà una mozione con premesse e un impegno del tutto aleatorio, non vuol dire niente questa cosa.

Aggiungo ancora una cosa: mi dispiace che si confondano quelli che possono essere degli apprezzamenti, perché esistono gli apprezzamenti, con altre situazioni che sono state segnalate, perché sa, un conto è sentirsi dire che si hanno delle belle gambe, un conto è quello che noi abbiamo letto, come penso anche tutti voi, e che se viene detto io penso davvero di poterci credere, poi per carità, ci sarà anche chi avrà cavalcato... può darsi, però io sono sicura che una parte, se non altro, di quelle segnalazioni - e perché non tutte - siano vere, perché è diverso un apprezzamento che può essere appunto "sei bella" che può anche essere un complimento, dalle cose che io ho letto. In particolare, quello che mi è dispiaciuto moltissimo è di vedere che le persone che sono state più attaccate sono quelle che stavano lavorando in quel momento e che erano in una posizione comunque delicata... perché quando tu sei in un locale pubblico e servi delle persone, hai anche un certo dovere di accoglienza, di gentilezza, eccetera. Pesante sentire le cose che sono state dichiarate: "faccio la cameriera, in questi giorni non ho visto altro che gente che allungava le mani, che cercava di dare baci sulla guancia dopo aver tolto di forza la mascherina", continui apprezzamenti che non si limitano a un "sei bella" ma passano direttamente a "che intimo indossi, se lo indossi", "durante il mio turno un Alpino ha cercato di infilarmi la lingua in gola, un altro mi ha tirata a sé in modo che potessi cadere sulle sue ginocchia". Un'altra ragazza giovane dice: "mentre tornavo a casa in bici mi hanno fermato cercando di farmi entrare in un capannone, sono scappata pedalando più veloce". Questi per me non sono apprezzamenti e non sono goliardie, sono qualche cosa di più pericoloso.

Allora se vogliamo esprimere solidarietà agli Alpini, dobbiamo dire perché gliela esprimiamo e condanniamo allo stesso tempo quegli episodi. Poi, venire a dire che i primi a essere penalizzati da questa situazione sono gli Alpini no!! Semmai ce ne sono due di categorie che sono penalizzate, non solo i primi.

Presidente - Vi sono altri interventi? La parola al consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Per dichiarazione di voto perché non si può non esprimere in giudizio dopo un dibattito di questo tipo. Ringrazio il collega Distort che ha presentato una mozione ricca di spunti sicuramente interessanti dove il Corpo degli Alpini, che quest'anno festeggia i 150 anni della nascita, e l'ANA, che sostiene il lungo suo percorso, hanno dato tanto al nostro Paese.

Vi porto un'esperienza personale: quando c'è stata l'adunata degli Alpini ad Aosta io avevo un locale, ho passato quattro giorni e tre notti in un locale lavorando e servendo quello che doveva essere richiesto dagli Alpini e vi assicuro che avevo solo personale femminile. Io non ho trovato nessun'azione che potesse anche solo minimamente far pensare a molestie e anche ad atteggiamenti più gravi. Probabilmente erano altri tempi, non lo so, ma credo che l'ANA e i suoi iscritti abbiano dimostrato negli anni - e poi questo l'ho recepito anche facendo l'Amministratore al Comune di Aosta, facendo l'Assessore in Regione - disponibilità e attenzione a questa Regione e a tutto il Paese quando c'è stato bisogno.

Purtroppo la mamma degli stupidi è sempre incinta, quindi qualche stolto si sarà lanciato in atteggiamenti che non sono consoni e che condanniamo fortemente, ma non si può creare un caso legato al fatto che qualche stolto ha esagerato e ha esasperato una situazione.

Le adunate degli Alpini negli anni, anno dopo anno, non hanno mai avuto problematiche di questo tipo, mai e poi mai: ecco perché noi voteremo questa mozione, non tanto per quello che c'è scritto... certamente per quello che c'è scritto, ma anche per quello che si è detto.

Presidente - Altri? Se non vi sono altri interventi, mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 24

La mozione è approvata all'unanimità.