Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1557 du 26 mai 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1557/XVI - Interpellanza: "Strategie e iniziative per valorizzare e promuovere gli appartamenti privati locati ad uso turistico".

Bertin (Presidente) - Punto n. 37. Illustra il consigliere Marquis.

Marquis (FI) - L'iniziativa che è stata presentata è per fare una riflessione sul tema della casa che è messa a disposizione a uso turistico in Valle d'Aosta.

Sicuramente la casa ha offerto e offre un grande contributo allo sviluppo turistico che ha avuto la nostra regione nel tempo e quello che potrà avere ancora nel futuro.

È dagli anni 60 e 70 del secolo scorso, quando c'è stato il boom edilizio, che, grazie anche alla crescita demografica della nostra regione, è stata fatta tutta una serie d'interventi di riposizionamento dei cittadini sul territorio che, in parte, hanno anche lasciato le case nelle valli laterali per arrivare nella dorsale del centro Valle e si è liberata e resa disponibile una grossa quota di patrimonio edilizio tradizionale - che in parte è stato recuperato, in parte è ancora da recuperare - che viene messo a disposizione per l'offerta turistica. Un'offerta turistica che è complementare a quella alberghiera, diversa, e che è un grande supporto alle attività commerciali e a tutte le attività del comparto dei servizi che rappresentano la quota parte preponderante del prodotto interno lordo valdostano.

A fronte di questo valore, che ha delle grosse potenzialità di messa a reddito, non si riesce a volte a percepire delle strategie da parte della pubblica Amministrazione per cercare d'incentivare il recupero di questi fabbricati, un recupero che è difficile e che merita di essere sostenuto a più livelli, tant'è che, in occasione dell'approvazione del bilancio, avevo presentato un ordine del giorno - che è stato poi votato all'unanimità nell'aula - che sostanzialmente invitava a prendere in mano il problema della casa a 360 gradi, perché la casa non è solo una questione che deve essere considerata a livello di tassazione, ma in tutte le accezioni che meritano di essere approfondite.

Ci sono tanti temi che attengono o aree settoriali su cui intervenire per valorizzare la casa. Ci sono degli interventi che possono essere fatti a livello fiscale, a livello burocratico per semplificare le procedure, a livello di agevolazione dell'accesso al credito, a livello di promozione e di marketing.

Alla luce di queste considerazioni è stata posta quest'interpellanza per sapere quali sono le strategie e le iniziative che sono state poste in essere a oggi e quali si intende mettere in essere per valorizzare e promuovere un settore, quello degli appartamenti privati che vengono locati ad uso turistico che, purtroppo, durante il lockdown è stato il settore più martoriato di tutti, perché di fatto si è trovato nell'impossibilità di procurarsi un minimo di reddito a fronte, però, di una situazione in cui le tasse non hanno subito delle variazioni, l'IMU è stata pagata, non come per le attività alberghiere che è stata azzerata nei due anni di grande difficoltà.

Quindi si chiede se, a fronte della mancata concessione dei contributi che c'è stata in questo periodo, si intenda in qualche modo sostenere il settore.

Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Quest'interpellanza mi dà l'occasione per ragionare sulla questione casa anche sotto il profilo turistico e, come dice lei, di offerta complementare rispetto alla tradizionale ricettività; lei nella sua interpellanza fa anche riferimento all'iniziativa discussa nel Consiglio regionale dell'11 e 12 maggio, l'iniziativa relativa al disegno di legge e alle proposte sulla locazione ad uso turistico.

Come dicevo, successivamente al mio riscontro nel corso dell'ultimo Consiglio regionale all'interpellanza del consigliere Aggravi sul disegno di legge regionale in materia di locazione per finalità turistiche, mi preme fare alcune precisazioni, perché alcuni soggetti hanno rilasciato dichiarazioni agli organi di stampa locale in merito alle quali mi preme, proprio per corretta informazione, precisare un aspetto. Il disegno di legge in questione, quello che appunto è riportato nella sua premessa e che è stato oggetto della discussione, non prevede l'introduzione di alcuna imposta a carico dei proprietari locatori di alloggio ad uso turistico, mentre si limita a introdurre - come è giusto che sia per ragioni di equità - l'applicazione dell'imposta di soggiorno anche per i turisti ospitati nei suddetti alloggi.

Un turista, a prescindere dal luogo in cui alloggia, sia esso un campeggio, un bed and breakfast, un albergo o un alloggio ad uso turistico, può potenzialmente - questo è importante che sia puntualizzato - usufruire dei servizi turistici resi dai Comuni nello stesso modo e misura, quindi, in linea di principio, è giusto che tutti i turisti compartecipino nello stesso modo e misura, attraverso il pagamento dell'imposta di soggiorno, al finanziamento parziale delle spese sostenute dai Comuni per i predetti servizi.

Questo mi premeva ribadirlo, proprio perché lei ha citato la discussione della volta scorsa, quindi a completamento.

Nessuno disconosce, come lei ha ribadito nella sua premessa, il ruolo e l'importanza economico-sociale che il fenomeno della locazione per finalità turistiche ha per la Valle d'Aosta, tant'è vero che nel DEFR è indicata tra le azioni programmatorie proprio l'elaborazione del testo di regolamentazione delle locazioni ad uso turistico ed è quello che io ho fatto e ho prodotto, proprio anche in ottemperanza alle indicazioni della maggioranza, indicazioni del documento economico di finanza e programmazione.

La lacuna fondamentale risiede nel fatto che di tale fenomeno in Valle d'Aosta non si ha alcuna contezza, è proprio un po' questo il problema: lei fa riferimento giustamente a un fenomeno ma del quale non si sa quanti siano gli alloggi oggetto di locazione turistica, quanti siano i posti letto a disposizione, il numero di arrivi e presenze, i luoghi di provenienza e i motivi del soggiorno, e per valorizzare, promuovere e sostenere un'attività economica, come lei giustamente indica nella sua interpellanza, è innanzitutto necessario proprio conoscere la sua dimensione in tutte le declinazioni e gli effetti prodotti dal suo esercizio, altrimenti rischiamo veramente di parlare così di teoria ma senza avere il dato.

Il dato potenzialmente potrebbe essere importante, noi abbiamo calcolato che un terzo delle presenze circa potrebbe ricadere in questa categoria, ma che non sono classificabili nemmeno con le denunce fatte alla Questura, perché la Questura ha un certo numero di denunce, se poi lei va a guardare la disponibilità per esempio sui siti di questi appartamenti, ad esempio, sono notevolmente maggiori rispetto alle denunce fatte, quindi evidentemente c'è uno scollamento e non so se risieda nel fatto che o non sono state denunciate o in altri motivi.

La locazione per finalità turistica è un'attività economica connotata da elevata eterogeneità: può essere esercitata da persone fisiche ma ora, qualora si abbia la disponibilità di più di quattro alloggi, deve obbligatoriamente essere esercitata in forma di impresa. Può essere esercitata da agenzie immobiliari mandatarie, può essere esercitata esclusivamente per periodi brevi, cioè soggiorni inferiori a trenta giorni, può essere esercitata esclusivamente per periodi lunghi, cioè soggiorni superiori a trenta giorni, ma lo stesso alloggio può essere locato contestualmente per periodi brevi e lunghi; può essere esercitata saltuariamente oppure per periodi stagionali ricorrenti oppure ancora continuativamente tutto l'anno.

Come vedete è veramente qualcosa di molto variegato ed è anche la motivazione per avere un quadro un po' più articolato.

Il primo passo da compiere per implementare politiche di valorizzazione e promozione degli alloggi ad uso turistico risiede nell'approvazione del disegno di legge regionale di cui più volte si è parlato, che ha tra i propri scopi fondamentali proprio quello di consentire il censimento di tale forma di offerta turistico-ricettiva.

Si sottolinea inoltre che lo stesso disegno di legge regionale all'articolo 7 dispone che ai fini della promozione - e rispondo a una delle sue domande - degli alloggi ad uso turistico, l'Office Régional du Tourisme di cui alla legge regionale 9/2009 consente, su richiesta dei locatori ad uso turistico interessati, la pubblicazione sul portale turistico regionale delle informazioni aggiornate loro concernenti, al pari quindi già oggi di qualsiasi altra tipologia di attività turistico-ricettiva.

In ogni caso è utile non dimenticare che in linea di principio non è compito della pubblica Amministrazione esercitare attività promozionale a favore di attività economiche lucrative, siano esse esercitate in forma d'impresa che da privati cittadini.

Tuttavia, proprio per il fatto che da tempo la Regione riconosce all'offerta ricettiva una valenza di carattere generale, non solo economica ma anche sociale e culturale a beneficio dell'intera comunità valdostana, l'Amministrazione regionale, fin dallo scorso millennio, ha sempre dato evidenza e pubblicità all'offerta turistico-ricettiva della nostra regione pubblicando, prima attraverso in forma cartacea e poi via via con i nuovi strumenti di comunicazione, tutte le strutture turistiche ubicate nel nostro territorio, tant'è che ancora oggi sul sito istituzionale della Regione, nella sezione "Turismo, case e appartamenti" oltre le case e appartamenti vacanze, i cosiddetti CAV di cui alla legge regionale 11/96, troviamo altre due aree dedicate rispettivamente ad alloggi per uso turistico da agenzia immobiliare e consorzi turistici e alloggi ad uso turistico da privato.

In merito alla mancata concessione di ristori a seguito della pandemia, è doveroso precisare che come sottolineato precedentemente, non essendo identificabile e riconoscibile il privato proprietario di appartamenti che vengono locati ad uso turistico, proprio anche in vista di complessità di cui le dicevo prima, rispetto alla quale, ad esempio, per il gestore di bed and breakfast - pur non svolgendo l'attività in forma imprenditoriale ma operando in forza di una regolare SCIA presentata al SUEL - viene meno il presupposto di qualunque forma di aiuto, che è la definizione del soggetto beneficiario.

Permanendo tale impossibilità d'individuazione del soggetto beneficiario, non s'intravede la possibilità nel breve termine, nel caso anche vi fossero ulteriori interventi normativi a sostegno del settore turistico ricettivo, di includere nella platea dei beneficiari coloro che affittano i loro appartamenti ad uso turistico in forma privata.

Non si può infine non precisare che gli appartamenti locati a turisti in forma privata, restando ricompresi nella categoria degli immobili a destinazione residenziale, hanno sempre potuto, come possono tutt'ora, beneficiare di misure di aiuto, sia statali sia regionali, legate alla destinazione residenziale che, al contrario, escludono dai benefici le strutture ricettive propriamente dette, in caso particolare: i mutui per le seconde case di cui agli articoli 86 sexties e 86 septies della legge regionale 3/2013, il cosiddetto superbonus 110%, che è riservato all'edilizia residenziale, e tutte le misure regionali legate all'efficientamento energetico degli immobili.

Presidente - Per la replica, consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Sicuramente dovrò ritornare sull'argomento perché ho solo cinque minuti a disposizione e, a seguito della sua risposta, ci vorrebbe molto di più per replicare.

Credo che la prima cosa di cui è stata data evidenza è che non c'è nessuna strategia in atto riguardo alla valorizzazione degli appartamenti utilizzati per vacanza e che il tutto viene demandato all'istituzione della tassa di soggiorno, perché sembrerebbe che sia l'unico modo, per capire qual è la dimensione del fenomeno, per poi iniziare a fare delle valutazioni su quelle che possono essere delle eventuali strategie da porre in essere.

Non posso condividere la sua analisi, Assessore, perché non è così, cioè se si vuole si può sapere quanti sono gli appartamenti che vengono messi a disposizione ad uso turistico e che vengono locati, perché esistono due fattispecie di contratti di locazione: l'affitto breve turistico, che vale da un giorno a trenta giorni, e l'affitto transitorio per ragioni turistiche, ragioni di lavoro e ragioni di studio, che vale per un periodo da trentuno giorni a diciotto mesi, a livello contrattuale.

Per la prima fattispecie, quella sotto i trenta giorni, bisogna fare entro ventiquattro ore dall'arrivo dell'ospite una denuncia alla Questura sulla piattaforma dove vengono indicate le generalità degli ospiti, tutti i soggetti che occupano l'immobile dato in locazione, e viene indicato per quanti giorni permangono.

Per tutti quelli che invece fanno dei contratti sopra i trenta giorni e sopra i trentuno, c'è bisogno, oltre a fare questo, di fare anche la registrazione del contratto all'Agenzia delle Entrate.

Pertanto, in una logica di normale collaborazione tra enti dello Stato, c'è tutta la possibilità di avere questi dati che a oggi mi risulta non ci siano... Se ci sono allora potrebbero essere messi a disposizione e potrebbero dare già contezza della dimensione della questione.

Questo è un primo passo per avere già un dimensionamento, poi può essere più o meno preciso, ma consente già di fare delle valutazioni, credo possa consentire.

Poi per quanto riguarda l'altra sua considerazione - ha detto che non è la missione della Regione sostenere chi fa delle azioni lucrative nell'ambito privato, promuovere delle azioni lucrative nell'ambito privato - credo che si possano fare delle riflessioni su questo argomento, perché credo che sia interesse da parte della Regione di sviluppare tutto quello che crea economia, perché c'è un ritorno di gettito fiscale che può creare delle entrate aggiuntive rispetto a quelle attuali per consentire di mettere a disposizione le risorse per lo sviluppo della nostra regione e per il miglioramento del benessere.

Credo che, contrariamente a questo principio, si possa invece fare qualcosa per andare in questa direzione.

Non condivido il fatto che sia una tassa che non tocca il proprietario perché intanto è il proprietario che è responsabile di esigere la tassa di soggiorno e la deve versare all'ente pubblico; qualora il cliente si rifiuti di pagare la tassa di soggiorno, chi la paga è il proprietario dell'immobile.

In aggiunta a questo - è una questione comunque di lana caprina quest'aspetto qui - c'è anche un problema burocratico: tante volte in Valle d'Aosta chi affitta degli appartamenti a uso turistico è anche una persona dotata non di capacità imprenditoriale, perché stiamo ragionando nel settore dei privati, anche di una popolazione anziana. Creare delle difficoltà aggiuntive, mettere in piedi delle piattaforme dove poi si devono collegare per fare delle dichiarazioni, per fare dei versamenti... sotto il profilo burocratico rischia di costare più la corda che il sacco. È un'operazione che se l'andiamo a valutare, non dà dei grossi benefici sotto il profilo finanziario.

Quello che c'è a monte di tutto questo... quando lei è venuto in Commissione al momento del bilancio, ha detto: "Questo è anche un modo per far fare cassa ai Comuni valdostani", questo è dichiarato agli atti, l'assessore Guichardaz l'ha dichiarato, non io, glielo posso produrre se vuole lo sbobinamento delle sue dichiarazioni.

Non condivido che sia un modo per far cassa ai Comuni valdostani, io credo che bisogni aiutare un operatore che fa qualcosa per sviluppare la nostra regione, metterlo nelle condizioni di poterlo fare. Oggi come oggi è sicuramente un'attività...

Presidente - Consigliere, concluda.

Marquis (FI) - Come le dicevo su questo argomento torneremo con delle altre iniziative perché credo che, anche alla luce delle sue considerazioni, meriti di essere approfondito.