Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 694 du 10 juin 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 694/XVI - Interpellanza: "Interlocuzioni con RFI per verificare la possibilità di deroga al divieto di edificazione in prossimità della ferrovia".

Bertin (Presidente) - Punto n. 34 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il collega Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - La presente interpellanza riporta all'attenzione dell'Aula al tema della ferrovia, ma con uno spirito diverso rispetto alle mie precedenti iniziative sul tema legate allora più a questioni valutative, a riflessioni. Oggi invece questa iniziativa vuole percorrere la dinamica del semplice atto ispettivo e di pura valenza urbanistica.

Mi sono giunte diverse segnalazioni dal territorio a opera di colleghi progettisti, di proprietari di terreni rientranti nella fascia di rispetto della ferrovia, che sollevano una recente difficoltà a ottenere le deroghe da parte dell'Ente proprietario della ferrovia per la realizzazione di interventi edili all'interno della fascia di rispetto prevista.

Per precisare e per inquadrare il problema, ricordo che con il DPR n. 753 del 11 luglio 1980 si prevede che lungo i tracciati delle linee ferroviarie è vietato costruire, ricostruire o ampliare edifici o manufatti a una distanza minore di 30 metri dal limite della zona di occupazione della più vicina rotaia, così come recepito dalla legge n. 11/1998 all'articolo 43. Tuttavia, in base alla giurisprudenza esistente, il divieto di edificabilità in questione consiste in un vincolo, così come lo definiscono i giuristi, di inedificabilità relativa con la possibilità di edificazione in deroga, mediante riduzione della zona di rispetto nei casi in cui - dice il testo - "la sicurezza pubblica, la conservazione delle ferrovie, la natura dei terreni e le particolari circostanze locali lo consentano", come chiaramente stabilisce l'articolo 60, comma 1, del medesimo DPR n. 753/1980.

Alla luce di questo assetto normativo, ritorno e ribadisco il problema. Dalle segnalazioni che trasmettono diversi proprietari di beni immobiliari, sia terreni che fabbricati posti nel territorio regionale e interferenti con la fascia di rispetto di 30 metri dalla più vicina rotaia, pare che, contrariamente alle consuetudini, recentemente - parlo di un dato che non posseggo, ma questo risulta quanto meno nell'arco dell'ultimo anno, se non poco di più - questa disponibilità da parte delle Ferrovie di rilasciare autorizzazione in deroga sia costantemente negata. A questo punto le attività all'interno delle fasce di rispetto, le attività edilizie sono impedite al 100 percento.

Allora, alla luce di queste considerazioni, esplicito le domande dell'interpellanza: innanzitutto chiedo "se risulta confermata - questo è l'atto ispettivo, il tema riportato - la sopra descritta prassi di diniego sistematico o se invece sussistano condizioni di ammissibilità di interventi in deroga e, in caso, quali", magari non è negata al 100 percento, ma si sono ridotti i parametri, diciamo le dinamiche di concessione di deroga.

Secondo quesito: "in caso di confermata prassi di diniego sistematico o di limitazione nel rilascio di deroghe rispetto alle consuetudini verificate negli anni trascorsi, come intenda procedere il Governo regionale, in interlocuzione con l'Ente gestore della ferrovia, per sostenere gli interessi dei propri cittadini nei confronti dell'Ente ferroviario stesso".

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - È una fattispecie molto tecnica che non era a mia conoscenza, quindi leggerò la risposta preparata dagli uffici.

Prima domanda: "se risulta confermata la sopra descritta prassi di diniego sistematico o se sussistano condizioni di ammissibilità di interventi in deroga e, in caso, quali". Gli uffici regionali sono stati interessati in merito ad alcune singole problematiche connesse alle autorizzazioni edificatorie in fascia di rispetto ferroviaria perlopiù legati a interventi collocati lungo la tratta Aosta/Pré-Saint-Didier. A seguito di tali sollecitazioni, gli uffici della Regione hanno interloquito con RFI in merito alla possibilità di ricevere le linee guida utilizzate per la definizione delle autorizzazioni in deroga, ex DPR n. 753/1980, per interventi in fascia di rispetto ferroviario in modo da poter essere di supporto agli utenti che si interfacciavano con gli uffici di RFI. RFI ha segnalato di essersi dotata di linee guida interne, non divulgabili ma ha anche evidenziato che in linea di massima c'è stato un generale irrigidimento a livello centrale nella concessione di deroghe, sottolineando comunque che le singole situazioni devono essere valutate caso per caso.

Seconda domanda: "in caso di confermata prassi di diniego sistematico o di limitazione nel rilascio di deroghe rispetto alle consuetudini verificate negli anni trascorsi, come intenda procedere il Governo regionale, in interlocuzione con RFI, per sostenere gli interessi dei propri cittadini nei confronti dell'Ente ferroviario". L'Amministrazione regionale, in occasione di alcuni incontri, ha già evidenziato a RFI come questo irrigidimento rischi di creare delle problematiche nella gestione urbanistica del territorio valdostano in cui la fascia di rispetto può diventare estremamente vincolante vista la conformazione di fondovalle. È stata inoltre sottolineata l'importanza che le valutazioni in merito alle deroghe vengano effettuate a livello locale e non centralizzato, proprio per tener conto della peculiarità del territorio. Così com'è stato anche evidenziato che la disponibilità di informazioni sui procedimenti ed eventualmente sull'approccio adottato rispetto a specifiche tipologie di intervento come, per esempio, nuove costruzioni, aumento di altezza o di volumetria, per fare qualche esempio, potrebbe consentire di filtrare a priori alcune casistiche e di configurare correttamente le istanze riducendo i tempi del procedimento a beneficio dei cittadini valdostani e della stessa RFI.

Non potendo intervenire direttamente in merito, data la competenza esclusiva di RFI, non è stato possibile fino ad oggi acquisire informazioni significative da RFI, né dagli uffici regionali fornire un supporto concreto agli utenti. Va evidenziato che per la Regione non è semplice sempre interloquire sulle singole pratiche con RFI, che esercita funzioni di sua esclusiva competenza.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Grazie presidente Lavevaz per la risposta, quindi conferma questo fatto... comunque mi permetto di condividere con lei, Presidente... vede, il ruolo dell'opposizione che raccoglie informazioni e stimola il Governo... ovviamente non c'è spazio dal punto di vista del Regolamento, del "funzionamento" dell'interpellanza... lei non ha più la possibilità di intervenire, però mi sorge spontanea una domanda: ma se non avessimo evidenziato il tema noi come opposizione, come gruppo Lega, saremmo andati avanti in questo modo senza che l'Ente pubblico ne prendesse atto e prendesse dei provvedimenti, lasciando i nostri cittadini in balìa di queste mutate tendenze dell'Ente RFI. Mi permetta di dire questo a tutti gli effetti... di evidenziarlo non certo come un elogio, però comunque è abbastanza triste che si debba arrivare a un'iniziativa dell'opposizione per scoprire qualcosa che diversamente non si sarebbe scoperto, comunque perlomeno abbiamo individuato il problema.

Lei ha detto che le interlocuzioni sono già avvenute, si sono già messe in atto, non è facile interloquire con RFI. Certo non è facile per i cittadini valdostani che sono proprietari di beni immobiliari a ridosso della ferrovia e che sono collocati in zona edificabile dato che hanno una destinazione d'uso che determina poi il pagamento delle varie tasse e tributi relative alle loro rispettive proprietà. Si trovano con una penalizzazione perché pagano secondo criteri che provengono dalla destinazione d'uso urbanistica, poi però si trovano delle limitazioni. I vincoli, chiaro, esistono sulle fasce di rispetto nell'ambito della ferrovia, come altri limiti e come altri vincoli, non è una novità, il vincolo è comunque sempre qualcosa di estremamente delicato. Il vincolo mette il rapporto tra l'Ente pubblico e il privato cittadino sempre in una situazione di conflittualità e soprattutto una conflittualità in cui emerge proprio una differenza di trattamento perché chi ha una proprietà all'interno di un'area con una certa destinazione urbanistica, ma non ha questo vincolo, si trova in condizioni simili dal punto di vista della tassazione rispetto ad altre che invece hanno vincoli, quindi la situazione è estremamente delicata.

Detto questo, da parte nostra veramente c'è l'invito a questo punto alla massima attenzione e da parte mia e da parte del mio gruppo ci sarà l'impegno a monitorare l'attività del Governo in modo tale che siano messe in campo tutte le risorse possibili indipendentemente dal fatto che, com'è chiaro, sono difficili le interlocuzioni con RFI.