Objet du Conseil n. 636 du 27 mai 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 636/XVI - Interpellanza: "Interventi per mitigare il rischio valanghifero o idrogeologico in Val Ferret".
Sammaritani (Presidente) - Passiamo ora alla trattazione del punto n. 46 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Credo che la parte tecnica dell'interpellanza la possiamo dare per letta. A noi interessa soprattutto fare due riflessioni di carattere politico rispetto a quello che abbiamo individuato. Il 6 maggio abbiamo partecipato con grande attenzione al dibattito organizzato dall'ADAVA, a quell'interessante webinar sui temi del turismo. Si è affrontata la tematica dei ristori, abbiamo ricevuto e recepito interessanti suggestioni sulle ripartenze delle attività. Ovviamente questa interpellanza è datata, quindi adesso quegli argomenti sono già stati risolti: si è parlato di risorse, si è parlato di enogastronomia, di promozione turistica, di accoglienza e di cura del territorio, soprattutto guardando al futuro con adeguati investimenti.
Non vedo l'assessore competente, ma colgo l'occasione per aprire una parentesi riguardo alla pianificazione di campagne di comunicazione in ambito turistico. Ci sono molte regioni su tutti i media, la Valle d'Aosta è ancora assente, però di questo magari ne parleremo.
Proprio con la convinzione che il nostro territorio e la sua sicurezza determinano anche le scelte da parte dei turisti per le vacanze, noi proviamo a trasmettere un po' questa nostra suggestione, che è quella che abbiamo provato nel percorrere quella straordinaria e accogliente bellissima valle, come tante altre nella nostra regione, ma in particolare ci siamo concentrati sulla Val Ferret, e ho qui delle immagini a video. In passato è stata martoriata da elementi valanghivi idrogeologici che l'hanno provata fortemente, però continua a essere estremamente frequentata da famiglie, da sportivi, da fruitori della montagna, da camminatori, ciclisti di mountain bike, c'è la pesca sportiva, c'è il Golf Club Courmayeur et Grandes Jorasses, infine è anche ideale, ritornando al tema della gastronomia, per gli amanti della buona cucina valdostana, di cui è garanzia. In questa meraviglia di vallata, dopo aver superato l'abitato di Planpincieux, alcuni alberghi e ristoranti di montagna, oltre ad alcune abitazioni caratteristiche di montagna, si arriva in località Le Pont. Guardando a destra si vede subito il tappeto verde del golf con i ponti che superano alla Dora di Ferret, sulla sinistra, ahimè, lo sguardo incappa in un paesaggio disturbato da un insieme di abitazioni, appunto il villaggio di Le Pont, colpito in passato da una valanga che ha distrutto e degradato molte abitazioni.
Questo villaggio dovrebbe essere ristrutturato, secondo noi, sappiamo che i proprietari sono disponibili a intervenire e per questo all'epoca si era lavorato in Consiglio regionale per una modifica alla legge 11 del 6 aprile 1998, richiamata nell'interpellanza, inserendo l'articolo 13bis che recita: "Il Comune può autorizzare, previa acquisizione di una relazione tecnica asseverata e anche in deroga a quanto previsto dal piano regolatore generale, in merito alle tipologie di intervento edilizio ammesse, gli interventi per la riparazione di edifici o infrastrutture esistenti danneggiati da dissesti idraulici, geologici o valanghivi, compresa, ove non sia possibile la loro delocalizzazione", e non è il caso ovviamente di parlare di delocalizzazione, "la ricostruzione nel limite massimo dei volumi preesistenti delle parti danneggiate o dell'intero fabbricato, anche su sedime diverso se funzionale a garantire condizioni di minore vulnerabilità del fabbricato".
Come indicato nell'interpellanza noi riteniamo che sia necessario a questo punto proteggere il villaggio, quindi chiediamo di ritornare su quell'argomento, perché non era un argomento lasciato da parte, ma ovviamente le vicende di questi ultimi anni hanno fatto sì che ci fossero delle altre priorità. È quindi necessario proteggere il villaggio con un vallo o con altre opere di mitigazione del rischio, affinché i proprietari possano intervenire, ristrutturare le abitazioni malridotte a seguito della valanga dell'8 gennaio 2001, una valanga che ha creato danni piuttosto significativi.
Noi crediamo che non possano essere i privati a realizzare un vallo di protezione o altre opere. Questa interpellanza va proprio nella direzione di sollecitare la Giunta affinché si ritorni a individuare un percorso, magari tra Regione e Comune, che possa andare nella direzione di stabilire una volta per tutte chi fa e che cosa, perché altrimenti rischiamo di avere modificato una norma che va nella direzione di dare al nostro paesaggio delle abitazioni virtuose, le abitazioni di montagna che devono essere recuperate, ma io vi assicuro che, tanto la conoscete, quella vista non è proprio confacente con quello che si vede tutto intorno nella Val Ferret. Aspetto alcune considerazioni da parte della Giunta.
Presidente - Per la risposta del Governo, la parola all'assessore Marzi.
Marzi (AV-SA) - L'oggetto dell'iniziativa, come tra l'altro lei sa, rientra nella tematica più generale delle azioni di prevenzione e contenimento dei fenomeni idrogeologici e valanghivi, a cui questo assessorato dedica la massima attenzione attraverso l'istituzione del dipartimento programmazione risorse idriche del territorio, che si avvale di ben quattro strutture regionali appositamente dedicate: le attività geologiche, le opere idrauliche, la gestione demanio idrico e l'assetto idrogeologico dei bacini montani. A questo si aggiunge l'importante ruolo svolto dalla Fondazione Montagna Sicura che supporta l'Amministrazione secondo obiettivi ben definiti, da realizzarsi da parte della fondazione mediante una convenzione e un programma delle attività triennale appena rinnovati, in stretta collaborazione con i due dipartimenti regionali dell'ambiente e della programmazione risorse idriche e territorio.
Le attività svolte da Montagna Sicura, negli ambiti dei ghiacciai e delle valanghe, sono caratterizzate da un elevato livello scientifico sempre più riconosciuto da diversi enti di ricerca nazionali e internazionali che realizzano progetti di ricerca congiunti con la fondazione stessa. Inoltre l'esperienza e la qualificazione tecnica acquisita dai collaboratori della fondazione consentono sinergie con altri enti operanti in materia sul nostro territorio, quali Arpa, l'Unione Valdostana Guide di alta montagna, il Soccorso Alpino Valdostano, il Parco Nazionale del Gran Paradiso e la Compagnia Valdostana delle Acque, e, in ambito nazionale, quali il Comitato Glaciologico Italiano e l'Istituto di ricerca per la prevenzione idrogeologica.
Nell'ambito territoriale dell'Espace Mont-Blanc, trattato dalla sua iniziativa, consideriamo i ghiacciai della Val Ferret sorvegliati speciali. Nell'esempio, il ghiacciaio del Planpincieux proprio sulla Val Ferret è costantemente sottoposto, unitamente a quello delle Grandes Jorasses, ad attività svolte al fine di osservarne l'evoluzione e individuare eventuali instabilità. Con la recente integrazione della convenzione tra la Regione e la Fondazione Montagna Sicura, per l'attuazione di maggiori azioni del progetto RISK-ACT, abbiamo implementato il monitoraggio con le tecniche innovative di telerilevamento satellitare, attenzionando ulteriormente l'evoluzione morfologica dei ghiacciai con possibilità di calcolarne le velocità di spostamento ai fini della prevenzione di ogni tipo di rischio.
Proprio per concentrare ancor più l'attenzione in tale ambito si è costituito, con il Comune di Courmayeur e la Fondazione, un tavolo di lavoro sulla gestione delle situazioni di rischio glaciale nella Val Ferret, con particolare attenzione all'attività di informazione e comunicazione, tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021. Abbiamo quindi avviato una proficua collaborazione tra le due amministrazioni per tenere sotto controllo una situazione che, ricordiamo, può avere conseguenze rilevanti non solo per il comune di Courmayeur ma anche per l'intera regione sotto il profilo turistico, tenendo sempre come massime priorità la sicurezza degli abitanti del fondovalle e la salvaguardia delle attività sociali ed economiche, anche rispetto alla deriva di informazione che purtroppo in più occasioni ha comportato all'esterno un'immagine in negativo di questi territori. Sotto questo profilo le esperienze acquisite consentono di operare più efficacemente, anche sul piano della divulgazione dell'informazione e della formazione sui temi della difesa dei rischi idrogeologici e per la loro prevenzione.
Venendo alla specifica situazione evidenziata, come in tutte le vicende annose, anche quella della località di Le Pont in Val Ferret presenta numerosi profili di difficoltà che evidentemente ne hanno impedito la rapida soluzione nei tempi passati. La norma da lei citata era stata prevista dal Consiglio regionale con l'inserimento della lettera B del comma 2 dell'articolo 7 della legge regionale 22 dicembre 2017 n. 23 proprio per ovviare alle difficoltà che si incontravano non solo in Val Ferret, ma anche in altre aree danneggiate da eventi calamitosi. Tutto ciò in quanto una precedente modifica del 2012 non era risultata risolutiva, in quanto presupponeva che la realizzazione di interventi volti ad assicurare un grado di protezione adeguato all'uso dell'area fossero a carico del promotore dell'iniziativa.
La zona è fortemente esposta non solo a fenomeni valanghivi, rispetto ai quali sono ben definite le modalità di dimensionamento delle opere, ma anche a fenomeni di crolli di roccia uniti a blocchi di ghiaccio, che risulta impossibile modellare. Questa impossibilità tecnica rende di fatto applicabile la precedente versione del 2021 dell'articolo 38 nel caso di Le Pont, che richiedeva la necessità di realizzare interventi di riduzione del rischio. La nuova versione, non sottostimando i motivi di sicurezza degli interventi di ricostruzione, demanda a una valutazione tecnica specifica la valutazione del rischio, le considerazioni sul quale possa ritenersi un rischio accettabile e sostenibile. Le recenti vicende del ghiacciaio delle Grandes Jorasses, limitrofo all'area e il ripetersi di eventi valanghivi nella zona, spingono ovviamente alla massima cautela sia nella valutazione dei rischi sia nell'individuazione dei livelli di sicurezza da adottare.
Con riferimento al primo quesito, il citato comma 13bis risulta abbastanza ampio nel consentire le ricostruzioni, ma nel caso specifico ci si dovrebbe limitare al massimo alla sola sistemazione dei volumi esistenti e attualmente fruibili, piuttosto che ipotizzare operazioni di ricostruzione generalizzata, ma credo che sia gli abitanti che lei siano perfettamente a conoscenza della cosa. Questo presuppone anche, nei confronti dell'amministrazione comunale, che vi sia un'unica procedura autorizzativa che consenta di verificare le condizioni di rischio e gli interventi per la sua riduzione in modo unitario. In questo ambito va anche valutata l'efficacia e l'efficienza di un'opera di protezione passiva che tenga conto anche di eventuali fenomeni misti ghiaccio frana di roccia che, si ripete, sono di difficile dimensionamento. Queste informazioni sono note ai proprietari degli immobili di Le Pont così come al Comune di Courmayeur con il quale, come ho affermato, si sono avviate collaborazioni riguardo al tema del rischio di ordine più generale.
Con riferimento al secondo quesito, ogni valutazione e decisione compete al Comune, visto il tenore del comma 13bis dell'articolo 38, con la collaborazione dei proprietari degli immobili nei termini prima ricordati. Nell'ottica della consueta collaborazione tra gli enti locali e delle problematiche da affrontare in sinergia, le strutture tecniche dell'Assessorato regionale si rendono ovviamente disponibili a supportare il Comune nella valutazione delle possibili procedure da seguire. Domani era già previsto che io mi dovessi recare presso il Comune di Courmayeur per la firma di immissione in possesso al Comune stesso dell'immobile, ex sede dello stabilimento Grivel. Ho quindi già condiviso con il sindaco di tenere un primo incontro tra amministrazioni, con l'obiettivo di strutturare una proposta ed incontrare insieme gli abitanti di Le Pont nelle prossime settimane.
Presidente - Per la replica ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Nella sua risposta all'interpellanza ci sono sicuramente una serie di novità importanti, tra cui quella che c'è una nuova amministrazione nel Comune di Courmayeur con la quale si riesce a dialogare in modo più concreto rispetto alla precedente. Certo, questo percorso richiede cautela e richiede la giusta valutazione che si voleva fare l'epoca, ma proprio perché una certa amministrazione non aveva la marcia giusta per poter andare nella direzione.
Noi siamo certamente coscienti che la Valle d'Aosta per l'80/85 percento del suo territorio è una valle che non ha rischio zero; il rischio zero non esiste. La Val Ferret è certamente una delle più sottoposte a interventi valanghivi e colate idrogeologiche. Vado a ricordare quello che è successo il 6 agosto del 2018, purtroppo dove l'evento ha visto anche il decesso di due turisti: lì i detriti sono stati corposi e quella poteva forse essere l'occasione per recuperare tutta quella colata e costruire un vallo, affinché l'abitato di Le Pont potesse essere in qualche modo protetto. So che ci saranno ulteriori interventi partendo dalla camionabile, ci saranno sicuramente occasioni per avere l'opportunità, a seguito dello studio e della valutazione che sarà fatta, di dare ai proprietari la possibilità di ricostruire l'esistente, perché questo era il quesito che si poneva. Non si volevano fare operazioni immobiliari di nessun tipo: ricostruire l'esistente con lo status prevalanga del 2001. Comunque la ringrazio, sono soddisfatto della risposta e auspico vivamente che questo percorso prosegua anche in modo piuttosto significativo.
Presidente - Visto che il poco tempo rimanente prima delle ore 13:00 non ci consentirebbe di trattare compiutamente un'altra iniziativa rispettando il Regolamento, sospendiamo e riprenderemo alle ore 15:00 con la trattazione del punto 47 all'ordine del giorno.
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La seduta termina alle ore 12:52.