Objet du Conseil n. 634 du 27 mai 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 634/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito all'utilizzo dell'edificio sede dell'ex Centrale del Latte e dell'area annessa".
Sammaritani (Presidente) - Passiamo adesso al punto n. 44 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione ha chiesto la parola il consigliere segretario Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - La presente interpellanza porta all'attenzione del Consiglio una porzione del territorio della città di Aosta su cui sorge l'edificio ex sede della Centrale del latte, in Via Piccolo San Bernardo. Come è noto, a seguito del trasferimento della Centrale Laitière in altra sede, l'edificio è stato dismesso e in accordo con l'amministrazione comunale di Aosta si è posto un vincolo urbanistico per un servizio di interesse locale vincolato a istruzione, in vista di un'ipotesi di trasformazione verso un'edilizia appunto scolastica o a essa assimilabile. E così appare a tutt'oggi sulle indicazioni del PRG vigente.
A partire poi dalla quattordicesima legislatura la Regione ha ritenuto di dichiarare il proprio disinteresse all'utilizzo diretto del bene per fini pubblici e la proprietà in questione è stata collocata all'interno del piano di dismissioni e di valorizzazione dei beni immobiliari regionali, da cui si individuava un destino del bene in questione indirizzato all'alienazione attraverso un percorso di bando d'asta immobiliare. Chiaramente, per potersi avviare un bando d'asta è necessario che il bene in questione venga stimato, ma le operazioni di estimo definiscono il valore di un bene in funzione del suo stato attuale facendo i conti con i vincoli urbanistici in essere, urbanistici e edilizi, quindi al momento della stima. Ma il vincolo a destinazione scolastica restringe infinitamente chiaramente il campo di operatività dei possibili usi del bene in questione, quindi il valore dato da qualunque perizia, tenendo conto del vincolo in atto a destinazione scolastica, svaluta per evidenti meccanismi di estimo il cosiddetto valore attuale del bene. Quindi l'asta non è bandibile per il bene in questione, perché si metterebbe sul mercato un bene fortemente svalutato. Si genera quindi una situazione di stallo dalla quale la via d'uscita deve essere ricercata e perseguita.
Oltretutto, alla luce del tempo trascorso, può essersi generata una diversa consapevolezza sulle attuali esigenze di spazio costruito relativo a quell'edificio e a quell'area, sia da parte della Regione, sia dall'amministrazione comunale, sia da parte di eventuali soggetti privati, tali da permettere un riuso virtuoso del bene in questione, quindi di migliorare l'appetibilità in fase di alienazione, quindi con beneficio erariale alla fine per la Regione e di fruizione per la collettività. Alla luce quindi di tali indirizzi occorrerà sin dalla fase di concepimento coordinare un'interlocuzione con l'amministrazione della città di Aosta, per poi concordare le conseguenti modifiche del piano regolatore, in modo da rendere compatibili gli usi previsti con lo strumento urbanistico; bisogna ovviamente operare queste trasformazioni. Questo vincolo esiste e come detto, preciso, condiziona e penalizza fortemente la stima del valore attuale del bene.
Sta di fatto che, salvo un breve periodo di interessamento da parte dell'allora assessore Aggravi - questo mio accenno all'assessore, al collega facente parte del mio gruppo consiliare non è un Cicero pro domo sua, ma è tutto agli atti, quindi è a beneficio del vero - sia prima di Aggravi sia dopo Aggravi non si è condotta nessuna iniziativa che permettesse una razionale gestione di un bene immobiliare della Regione che è rimasto quindi totalmente inutilizzato. Pertanto, ecco che diventa assolutamente chiara l'importanza di questa iniziativa portata oggi all'attenzione del Consiglio ed esplicito quindi i quesiti dell'interpellanza.
Primo quesito: quale sia attualmente lo stato dell'arte dell'area in questione, ai fini di un'ipotesi di alienazione. Secondo quesito: rispetto alle posizioni assunte nel 2018 a seguito della deliberazione della Giunta che ne autorizzava l'alienazione, quali siano le intenzioni attuali e future in merito all'eventuale utilizzo dell'area in questione da parte della Regione e/o quali siano eventuali vincoli di destinazione che si vorrebbero precisare nel caso di alienazione.
Presidente - Per la risposta la parola all'assessore Marzi, prego.
Marzi (AV-SA) - L'immobile ex Centrale del latte è inserito dal 25 febbraio 2016 nel piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari, nel cui elenco sono presenti i beni immobili non più ritenuti strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali della Regione autonoma Valle d'Aosta. È pertanto interesse dell'Amministrazione regionale alienare o concedere, e quindi valorizzare, i beni immobili inseriti nel suddetto elenco a soggetti privati, al fine di favorirne la valorizzazione e la fruibilità pubblica o privata.
Nell'intento di procedere all'alienazione dell'immobile denominato ex Centrale del latte, in data 26 agosto 2016, come da lei richiamato con una sorta di metafora ante e post, la struttura competente ha richiesto al Comune di Aosta la soppressione del vincolo esistente sul fabbricato, che prevede la destinazione a istruzione. Con nota del 16 dicembre 2016 è stata rappresentata da parte dell'Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali, l'esigenza di destinare il fabbricato in questione ad attività legate a offerte di servizi residenziali e semiresidenziali a favore di persone parzialmente o del tutto non autosufficienti. A fronte di tale richiesta, con nota del 7 febbraio 2017, nel confermare la precedente richiesta di soppressione del vincolo istruzione, si è pertanto chiesto al Comune di Aosta di porre sull'immobile il vincolo urbanistico "Destinazione ad attività pubbliche di servizio o di pubblico interesse". A seguito di incontro tra Regione e Comune in data 6 ottobre 2017 emergeva la necessità di approfondire la volontà espressa dalla Regione di vincolare il bene a servizi residenziali e semiresidenziali a favore di persone parzialmente o non autosufficienti, al fine di evitare eventuali sovrapposizioni di azioni in tale ambito tra Regione e Comune. Nel frattempo, in data 23 aprile 2018, veniva approvata la procedura di alienazione dell'immobile con relativa area di pertinenza, a cui non si è poi dato seguito a causa della mancata soppressione del vincolo sopracitato e del vincolo da lei ricordato in più occasioni.
In data 25 giugno 2018, e qui arriviamo al collega Aggravi, è stata nuovamente chiesta al Comune di Aosta la soppressione del vincolo a uso scolastico, comunicando nel contempo di non rinnovare l'interesse per l'inserimento del vincolo a destinazione ad attività pubbliche di interesse o di pubblico interesse, essendo nel frattempo decaduto l'interesse stesso. In data 10 maggio 2021 abbiamo rinnovato al Comune di Aosta la richiesta di soppressione del bene del predetto vincolo, a cui abbiamo fatto seguire in data 21 maggio 2021 la richiesta di un incontro finalizzata a meglio approfondire la tematica.
Veniamo al quesito numero 2. Con legge regionale di approvazione del bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2021-2023 il Consiglio regionale ha approvato il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari al cui interno è presente l'edificio ex Centrale del latte. Con tale atto il Consiglio ha pertanto ribadito la volontà già assunta di non mantenere in utilizzo proprio l'immobile, al fine di poter porre il medesimo in vendita attraverso approvazione di un bando con avviso pubblico di gara. Per poter procedere all'alienazione mediante gara pubblica, come su esposto, si rende necessario da parte del Comune di Aosta provvedere all'eliminazione del vincolo urbanistico ancora presente sull'edificio, che attualmente ne limita fortemente qualsiasi ipotesi di vendita e valorizzazione. Siamo quindi in attesa di incontrare il Comune di Aosta per valutare l'opportunità di definire una previsione maggiormente coerente e funzionale a una valorizzazione dell'area, che potrebbe orientarsi in una destinazione diversa e più ampia comprendente attività sportive, ricreative e ricettive, nell'ambito della possibilità previste del piano regolatore generale del Comune stesso.
Queste valutazioni risponderebbero a nuove prospettive per il futuro del bene e della zona della città, perché a tutti gli effetti, come lei sa per altre zone di riferimento, questo stabile oltre a non avere un suo futuro e ad essere bloccato, come abbiamo appena evidenziato da cinque anni, sicuramente sta anche bloccando una parte di sviluppo di un'area interessante della città di Aosta, e cioè la Porta Nord.
Presidente - Per la replica la parola al consigliere segretario Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta, la quale comunque mi evidenzia il fatto che siamo in attesa, che è in programma... Ma il Comune di Aosta è qua vicino, penso che sia collegato alla rete telefonica, il pensiero di potersi mettere in contatto e coordinare con celerità questa situazione ritengo che debba avvenire con una certa priorità, anche perché l'assenza di cancellazione o di modifica di questo vincolo urbanistico, ribadisco, impedisce l'alienazione. È come dire di avere un bene che, anziché essere messo in cassaforte e quindi mantenere il suo valore, in realtà questo bene è congelato, è lasciato lì, ha bisogno di manutenzione altrimenti c'è un ulteriore deperimento, ma sappiamo benissimo che dal punto di vista del vincolo il deperimento fisico edilizio di un bene non preclude così la sua valutazione, che è stabilita invece dalle potenzialità e le potenzialità sono date dalla destinazione urbanistica. Però questo bene non è che è lì che non mangia e non beve, perché in realtà questo bene presuppone tutta un'attività di manutenzione ordinaria, di sistemazione dell'area esterna, attività di presidio. Tutto questo presuppone dei costi, così come il non alienarlo e non portare a compimento, non mettere nelle condizioni di arrivare ad una messa all'asta, a bandirne l'asta, congela un valore che è equiparabile alla disponibilità di somma economica per l'ente pubblico. Quindi in questo modo questo disinteresse sta facendo del male alle casse erariali.
È proprio per questo che l'obiettivo di questo interpellanza vuole suscitare la massima attenzione. Io vorrei avere in questo modo una sorta di trasmissione del secret che è apparso al collega Ganis: lui pone una interpellanza e come d'incanto si attua e diventa esecutiva. Vorrei che questo potesse avvenire, ovviamente non attraverso il secret, ma attraverso un'azione determinata, rapida, responsabile dell'attività di Governo di questa Giunta e in particolare dell'assessore competente.