Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 378 du 24 février 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 378/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito alla vendita della Casino de la Vallée S.p.A.".

Bertin (Presidente) - Punto n. 27 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione? Manca l'Assessore... se qualcuno intercetta l'assessore Caveri, ce lo mandi. Arriva l'Assessore... possiamo iniziare con l'illustrazione dell'interpellanza. Ha chiesto la parola il consigliere Carrel, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Venerdì 12 febbraio abbiamo avuto modo in IV Commissione di audire il dottor Rolando e il dottor Silvestri. Un'audizione molto importante soprattutto per noi che siamo appena arrivati in quest'aula, in quanto abbiamo potuto capire l'importanza della Casa da gioco sia per l'indotto che crea nella zona di Saint-Vincent, Châtillon, di tutta la vallata, ma anche per l'importanza che essa ha sul bilancio regionale, che non è sicuramente un aspetto secondario. Inoltre ci è stato segnalato in quest'audizione che vi sono 357 persone assunte dal Casinò e 48 persone in occupazione per quanto riguarda l'Hotel Billia. Proprio il primo punto di questa interpellanza vuole cercare di capire come a livello gestionale, a livello di personale sia stata gestita questa chiusura forzata dettata dalle misure anti-Covid. Chiediamo questo perché ovviamente crediamo che ci siano dei settori che hanno dovuto garantire una certa presenza all'interno della Casa da gioco, mentre altri settori, come possono essere, ad esempio, quelli più legati ai giochi, ai giochi elettronici, magari avranno avuto una richiesta di lavoro sicuramente inferiore. Capire quindi quali sono i dipendenti che oggi vengono chiamati a lavorare e con quale criterio vengono selezionati credo sia una questione utile per chiarire come quest'azienda importantissima per la Valle d'Aosta sta affrontando questo periodo di crisi sanitaria.

Nella stessa audizione l'Assessore è intervenuto e ci ha esposto essenzialmente due punti su cui si sta lavorando: uno è l'interlocuzione con il Governo e, in merito a questo, ci è stato detto che ovviamente bisogna spingere e capire quando sarà possibile aprire i confini regionali, perché capiamo bene che aprire il Casinò senza aprire i confini regionali è sicuramente un debito, comunque una scelta che non porta introiti in quanto gli utenti del Casinò vengono soprattutto dalle regioni limitrofe.

L'altra questione da discutere con il Governo è sicuramente l'abbassamento di quello che è considerato oggi il rischio dell'attività della Casa da gioco, cioè un rischio medio-alto, un rischio che sicuramente è stato calcolato in base a dei parametri che però ovviamente, se riduciamo tutta la capienza dei vari tavoli da gioco del Casinò del cinquanta per cento, credo che possa essere almeno portato a medio o medio-basso.

Per quanto riguarda infine la questione dei ristori, ci ha detto che ha già avuto modo di dialogare con il nostro senatore Lanièce per capire a che punto siamo con i ristori.

Se non erro - ma qui lo chiedo anche a lei -, Sanremo e Venezia hanno già ricevuto dei ristori per cinque milioni di euro e volevo chiedere appunto a che punto siamo noi con le trattative e se sono previsti appunto dei ristori. Tutto questo di fatto per chiederle se abbiamo notizie anche da Roma per una possibile riapertura del Casinò oppure ancora non abbiamo informazioni. Il dottor Rolando, se non erro, ha già fatto dei calcoli molto spannometrici, ma dei calcoli aziendali che considerano comunque una chiusura per tutto il primo semestre del 2021, ma questi sono dei calcoli aziendali e ovviamente, se sarà possibile riaprire prima, sarà tutto un qualcosa in più che sicuramente potrà solamente aiutare.

Tutte queste premesse ci fanno appunto presumere che ciò che sto per chiederle è del tutto infondato, però è giusto chiederlo soprattutto perché è appunto apparso su vari giornali online e quindi vogliamo appunto affrontare questo tema, esattamente come abbiamo voluto parlare di CVA in precedenza per capire cosa il Governo vuole fare del Casino de la Vallèe e appunto abbiamo preso spunto dalla notizia del 5 febbraio 2021 di un articolo in cui vi era scritto che un gruppo di imprenditori del lombardo-veneto specializzati negli investimenti di fondi internazionali è pronto a presentare alla Regione, al Tribunale di Aosta, al Commissario giudiziale una proposta di acquisto degli immobili e delle diverse proprietà annesse al Casinò. Immagino che siano le proprietà no-core di cui ci ha parlato in audizione. Lei, assessore Caveri, ha risposto in questo articolo dicendo che è pronto a confrontarsi con tutte le iniziative serie e ponderate per il rilancio del Casinò, ma che ricorda che, per acquistare i beni della Casa da gioco, occorre una composizione di un bando europeo e non è possibile una trattativa privata. Non vogliamo appunto limitarci agli immobili no-core del Casinò e quindi estendiamo la nostra domanda nell'interpellanza perché, vede, se per CVA ha citato il programma del Governo Lavevaz in cui ha detto che CVA deve rimanere pubblica, per il Casinò, lo avevamo già detto il 20 e il 21 ottobre, non vi era scritto niente e quindi vogliamo capire quali siano le intenzioni dell'Amministrazione in merito alla Casa da gioco, cioè rimane di proprietà pubblica? Come la gestiamo? Come usciamo da questo periodo e soprattutto come abbiamo intenzione di rilanciare questa importante attività?

Presidente - Ha chiesto la parola per la risposta l'assessore Caveri, ne ha facoltà.

Caveri (VdA Unie) - Lei è terribile perché mi ha riversato un numero tale di domande che non ci sono nell'interpellanza, ma, per fortuna, spero di poter essere in grado di rispondere a questo vasto programma che lei mi ha posto e ho dieci minuti, per cui mi tremano i polsi e spero di riuscire a rispondere a tutte le cose che mi ha chiesto.

Allora, io comincerei con la sua prima domanda, cioè come viene amministrata a livello di gestione personale questa fase di chiusura. La società Casino de la Vallée ci ha trasmesso una tabella sulla forza lavoro impiegata durante il ricorso all'integrazione salariale nel 2020-2021 dalla quale si evince - cito il virgolettato - la percentuale delle giornate lavorate rispetto a quelle lavorabili nei due periodi di sospensione dell'attività aziendale: "premesso che, com'è noto, i dirigenti non fruiscono per legge della cassa integrazione, si sottolinea come i settori di maggior impiego sono inevitabilmente quello dell'amministrazione e quello legato alla sorveglianza sulle ventiquattro ore degli impianti. I dipendenti chiamati a operare sono impiegati in ragione della loro professionalità legata alle esigenze aziendali. Il costo aziendale medio per l'impiego di detto personale è stimato in 215.000 euro circa mensili a fronte dei 2.000.000 di euro circa di costo per il personale nei periodi di apertura". Io le farò avere una tabella, perché sennò esauriamo i dieci minuti, con la suddivisione del costo medio mensile per settore. Naturalmente sono dati e documenti che devono essere considerati riservati e quindi non divulgabili.

Per quanto riguarda la seconda questione: "se è stata presentata alla Regione un'offerta per l'acquisizione del Casino de la Vallée", la risposta è no, cioè, per quanto di nostra conoscenza, o almeno di conoscenza del nostro Assessorato, non è stata presentata alla Regione alcuna offerta per l'acquisizione del Casino de la Vallée. Peraltro, anche se non richiesto, la società ha evidenziato che neppure a loro è giunta nessuna richiesta rispetto a un'acquisizione.

"Se è intenzione di quest'Amministrazione vendere il Casino de la Vallée": no, non si hanno elementi per affermare che sia intenzione di quest'Amministrazione vendere il Casino de la Vallée atteso che non vi è stato alcun atto o alcuna dichiarazione in questo senso. Aggiungerei però, per evitare che ci siano delle ambiguità, che, con riferimento all'audizione della IV Commissione consiliare che si è tenuta il 12 febbraio, su quanto prospettato dall'Amministratore unico in merito al ricorso di operazioni di finanza straordinaria, va ribadito che operazioni di questo genere - di cui per ora non esiste traccia - nulla hanno a che vedere con qualsivoglia forma di acquisto o di vendita, bensì si tratta di operazione a debito per finanziare la società durante il periodo Covid, al fine di avere le maggiori garanzie e certezze possibili legate alla ripresa delle attività. Semmai, se c'è qualcosa da seguire in questa fase con grande attenzione, è la vicenda del concordato di cui abbiamo largamente parlato in Commissione, su cui, tra l'altro, ad horas avvieremo anche una consulenza giuridica a nostra garanzia e semmai sono da seguire altre vicende come l'ultimo passaggio in Cassazione della cosiddetta "causa madre". C'è chi non vede l'ora di vedere il Casinò fallire a beneficio di una possibile acquisizione con ambizioni varie credibili o forse incredibili, su cui però, a mio avviso, bisogna in qualche maniera vigilare.

Rispetto a quanto lei ha detto in premessa invece, che sono... come dire? le prospettive del futuro, è chiaro che oggi ci si deve concentrare sul periodo allungato di un anno con un atto che è stato depositato in tribunale quest'oggi. È chiaro che oggi noi dobbiamo seguire questa procedura sperando che questa procedura vada a buon fine e quindi abbiamo una prospettiva che è quella di andare a chiudere questa vicenda transitoria, che, come dicevo prima, eviterà, se sarà svolta correttamente, il fallimento della Casa da gioco. È chiaro che in questo momento aspettiamo di avere un interlocutore governativo che avevamo individuato nel sottosegretario Baretta prima della crisi di governo. Noi oggi, in questo momento non sappiamo ancora chi sarà il Sottosegretario che si occuperà di questa materia. È del tutto evidente che noi abbiamo bisogno di avere un minimo di certezza rispetto alla questione della riapertura. L'Amministratore unico ha detto esplicitamente in quest'aula, in Commissione - e lo ha confermato sostanzialmente nei testi presentati e novellati per l'allungamento del periodo, diciamo così, transitorio per risolvere i debiti pregressi - che la Casa da gioco è in grado di reggere sino all'estate: questo significa che noi dobbiamo porre con serietà la questione dei nostri confini regionali, lo dico da autonomista. È chiaro che questa questione dei confini regionali è una questione ben diversa nelle grandi regioni rispetto alla nostra: se uno va in Veneto o va in Lombardia, ha la possibilità sostanzialmente di far tutto, nel caso del Veneto fai il bagno nella laguna e poi vai a sciare a Cortina. Nel caso nostro la nostra piccolezza, che è anche la nostra fierezza di essere piccoli, la chiusura dei confini ha una situazione veramente diversa dal resto. Se domani si riaprisse il Casinò di Venezia - siamo in contatto sia con Venezia che con Sanremo -, Venezia avrebbe comunque un bacino di utenza di giocatori veneti che si potrebbero muovere sulla Casa da gioco. Ben diversa è la questione per noi e in parte va riconosciuto anche per Sanremo. Ci vuole quindi un'unione fra di noi per fare lobby, lobby buona per far capire questa questione dei confini e naturalmente anche la questione dei ristori. Per quanto riguarda il cenno che lei ha fatto ai cinque milioni di Sanremo, io penso che non sono i ristori, ma che è un mutuo che il Comune di Sanremo ha fatto a copertura della Casa da gioco esattamente con quella stessa logica con cui è stata apposta una parte più cospicua anti-Covid nel concordato, quindi è per pararsi un po' la situazione.

Ora, sul futuro. Io credo che noi dobbiamo avere o dovremo avere... e questa sarà veramente una decisione che deve assumere il Consiglio perché, finita l'eccezionalità degli eventi, noi dovremo tornare ad avere un disciplinare che chiarisca la situazione e dovremo anche decidere quale sarà il futuro della Casa da gioco e quale sarà il futuro del Billia. Certo che se la situazione dovesse restare quella di una chiusura, in qualche modo noi ci dovremo far fronte.

Io mi sento anche di dire senza scandalizzare nessuno - e penso che nessuno si debba scandalizzare - che aspettiamo i ristori dello Stato ed eventualmente dovremo riflettere su ristori che in qualche maniera tocchino la Regione in un'azienda che comunque occupa quattrocento persone più centinaia di persone nel settore dell'indotto. In questo momento però io non voglio mettere il carro davanti ai buoi, dico semplicemente che si tratta di vigilare su un'azienda importante, su un'azienda che oggi ha ridotto drasticamente il costo del lavoro e questo è un lavoro che è stato, bisogna dire la verità, significativo. I lavoratori della Casa da gioco oggi sono in cassa integrazione e sono lavoratori come gli altri che stanno quindi in cassa integrazione facendo dei sacrifici evidenti. Per Saint-Vincent e per tutta la Valle d'Aosta questa situazione della Casa da gioco è estremamente negativa. Io quindi ringrazio il vostro gruppo di Pour l'Autonomie per avere posto questa questione. Le faccio avere la tabella e credo comunque che nelle settimane a venire gli interlocutori a livello governativo ci consentiranno, d'intesa con Sanremo e Venezia, di battere un colpo per far capire anche quanto lei ha sostenuto e cioè che oggi continuare a dire, come ha detto il Comitato tecnico-scientifico che è veramente... come dire? luciferino in certi suoi passaggi... non si può sostenere che una Casa da gioco sia come una sala giochi e quindi che la pericolosità sia da considerarsi medio-alta.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Carrel.

Carrel (PA) - Grazie, Assessore, per la risposta. Quello che appunto volevamo portare a conoscenza di tutti coloro che ci ascoltano e mettere a verbale di questa seduta è proprio l'intenzione del Governo regionale, perché, come ho detto, non si era ancora mai parlato di Casinò, non era scritto, non ce n'era traccia nel programma di governo e quindi era giusto mettere i puntini sulle "i" e capire quali sono le intenzioni. Mi permetta solo una battuta: speriamo che Roma sia un po' più veloce di Aosta per quanto riguarda i ristori, perché se è vera la notizia che abbiamo letto sui giornali che arriveranno a giugno, speriamo che il nostro senatore Lanièce e la deputata Tripodi possano portare qualche risultato prima di quel periodo.

Presidente - Sospendo i lavori consiliari per 10-15 minuti per far cambiare aria all'aula del Consiglio.

La seduta è sospesa dalle ore 17:04 alle ore 17:27.