Objet du Conseil n. 353 du 24 février 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 353/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Valutazioni in seguito ai fatti di Pont-Saint-Martin in ragione delle prerogative statutarie in materia di altre deleghe prefettizie e di enti locali".
Bertin (Presidente) - Punto 3.01 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Non voglio tornare evidentemente su quello che tutti sappiamo sia avvenuto venerdì 12 febbraio al Municipio di Pont-Saint-Martin, ma vorrei concentrarmi sull'oggetto della domanda. Spesso, durante tutto quest'anno possiamo dire di pandemia, abbiamo voluto ricordare, e giustamente ricordiamo, l'importanza che le figure dei sindaci ricoprono nel complesso sistema di prevenzione e di responsabilità di autorità sanitaria locale per quello che riguarda non soltanto le semplici firme delle ordinanze, ma tutto il sistema di prevenzione e soprattutto monitoraggio diretto della loro popolazione.
Purtroppo, a volte ci sono dei casi che lasciano piuttosto perplessi come in questo caso e per l'appunto abbiamo voluto chiedere e vorremmo chiedere al Presidente della Regione per sapere quali valutazioni e azioni siano state condotte alla luce di questi fatti, in ragione delle prerogative statutarie in materia di altre deleghe prefettizie e soprattutto la responsabilità sugli enti locali. Questo perché? Abbiamo voluto sottolineare l'importanza di salvaguardare l'immagine delle istituzioni comunali e regionali tutte. Vorremo che non ci siano situazioni diverse rispetto ad altri e che ci debba essere rispetto nei confronti anche della cittadinanza, che sta facendo grandissimi sacrifici e purtroppo dovrà ancora farne per combattere quello che sta succedendo, e a volte delle scelte sono direi molto discutibili, perché alcune scelte, seppur tecniche, non sono molto comprensibili, a volte.
Presidente - Per la risposta il presidente Lavevaz.
Lavevaz (UV) - Risulta un po' difficile capire quali ulteriori azioni si possano ipotizzare o condurre nell'ambito di una vicenda che, senza voler in alcun modo ovviamente sminuire l'accaduto, è stata qualificata come una festa o festicciola, all'interno dell'interrogazione, dando quindi un po' un'immagine di una cosa organizzata quando invece così non era. Va precisato dal punto di vista tecnico che, salvo che il fatto costituisca reato e non è assolutamente questo il caso, il mancato rispetto delle misure di contenimento del contagio sono normate, come previsto dal decreto legge 25 marzo 2020 n. 19 convertito poi con la legge 35 del 2020, ed è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 400 a 1000 euro.
Come è noto il Sindaco di Pont-Saint-Martin, è stato poi ampiamente riportato dagli organi di stampa, ha subito ammesso l'errore commesso e ha anche autodenunciato l'accaduto alla Polizia locale, fornendo altresì il nome delle altre persone coinvolte e la Polizia locale ha emesso ovviamente i verbali relativi che, almeno per quanto riguarda il Sindaco, sono già stati pagati. Quindi la questione è sicuramente dal punto di vista giuridico chiusa nel pieno rispetto di quanto previsto dalle norme vigenti.
Per il resto credo che il Sindaco di Pont-Saint-Martin come dicevo prima abbia ammesso in qualche modo di aver compiuto una leggerezza, uno sbaglio, e si è scusato per l'accaduto. Valutazioni o determinazioni in merito di altro tipo dal punto di vista più politico sono rimessi ovviamente al Sindaco o al suo Consiglio comunale o eventualmente in ultima analisi alla comunità di Pont-Saint-Martin.
Presidente - Per la replica consigliere Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Vede, è stata definita "festicciola" perché è stato scritto sugli organi di stampa, quindi abbiamo semplicemente rispettato questo e poi come lei sa le feste spesso non sono organizzate, ma sono improvvise.
Parlando di immagine, io non mi aspettavo il compte rendu dei verbali, io mi sarei aspettato da parte sua, ma forse sono ingenuo, banalmente un dire "Ho sentito il Sindaco e gli ho detto magari di fare ammenda o comunque di pensare a quello che ha fatto"; tutto qua, non volevamo assolutamente fare processi, perché ci sono altre sedi che hanno fatto quello che dovevano e magari altre faranno quello che dovranno. Banalmente quello che ci interessava era appunto la salvaguardia dell'immagine di un Comune importante della Valle d'Aosta e soprattutto di tutto il sistema degli enti locali di cui a volte - purtroppo - ci dimentichiamo e ce ne ricordiamo soltanto nei momenti più particolari.