Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 346 du 11 février 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 346/XVI - Reiezione di risoluzione: "Impegno del Presidente della Regione a emanare un'ordinanza di proroga degli orari di apertura delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e a portare tale istanza in sede di Conferenza Stato/Regioni".

Marguerettaz (Presidente) - Avremmo il punto n. 48.02 dell'ordine del giorno. Il punto n. 48.03 ha degli argomenti che sono simili. Ritenete di fare due discussioni? Benissimo. Punto n. 48.02. Per la presentazione ha chiesto la parola il collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Con questa risoluzione abbiamo deciso di farci interpreti del sentimento di forte disagio manifestato da coloro che si occupano del settore della ristorazione, della somministrazione, dei bar, insomma tutti coloro che hanno dei locali in cui si somministra e sono aperti al pubblico. Un settore in forte difficoltà che è stato fortemente penalizzato da tutte quelle disposizioni che ben conosciamo che limitano le attività di somministrazione, attività che coinvolgono una certa riunione di persone e che... però la nostra Regione è particolarmente colpita, perché evidentemente è una piccola comunità, ha piccoli numeri, anche l'asporto non ha questa possibilità effettivamente di far sostenere i costi perché sappiamo benissimo che - facciamo l'esempio di un bar - nessuno o pochissimi sono a casa e non possono uscire e decidono di uscire apposta per andare a prendere un caffè e ritornare a casa propria.

Abbiamo quindi potuto apprezzare la manifestazione che è stata indetta dal settore appunto della somministrazione, abbiamo potuto ascoltare le tante voci di coloro che stanno vivendo un momento di grossa crisi e, quando parliamo di crisi, parliamo non di qualche piccola limitazione economica, qualche piccolo calo degli incassi: parliamo di aziende, parliamo di strutture che non possono pagare l'affitto, che hanno ricevuto dei ristori irrisori, qualcuno parla addirittura del 7 percento rispetto a quello che avrebbero percepito da aperti, ci sono attività che hanno, per esempio, acquistato delle merci, che sono, come sapete, merci deperibili e le hanno viste perdere senza avere possibilità di rientrare dai costi, ci sono tutta una serie di attività che sicuramente sono state molto, molto penalizzate da tutte le disposizioni che si sono affastellate nel periodo.

Allora abbiamo deciso di fare qualcosa e lo abbiamo fatto prendendo spunto da quella che è stata una notizia che abbiamo poi spiegato, raccontato, ricordato nel question time di ieri, cioè che il Comitato tecnico-scientifico ha fissato le regole per l'apertura serale nei ristoranti in zona gialla e a pranzo in zona arancione sia pure appunto con alcune restrizioni. Significa quindi che il Comitato tecnico-scientifico ha detto che, seguendo quelle disposizioni, si può aprire e si possono avviare queste attività demandando questa eventuale scelta però al Governo. Il Governo, per quanto non si è espresso e soprattutto per quanto non è ovviamente in carica - sappiamo benissimo che c'è un interregno nel quale è difficile già l'ordinaria amministrazione, figuriamoci quella straordinaria -, ha però, per esempio, nelle parole - e le ho riprese - del viceministro alla salute Pierpaolo Sileri espresso il suo parere favorevole alla riapertura. Vi cito proprio le parole del viceministro Sileri: "lo sostengo da molti mesi, credo che i ristoranti possano essere riaperti in zona gialla in sicurezza e con controlli rigidi fino alle ore 22:00".

Abbiamo quindi visto tra il parere che il Comitato tecnico-scientifico ha emanato e tra le parole dell'attuale viceministro del Governo dimissionario Sileri una possibilità: quella che la nostra Regione utilizzi le sue prerogative per far valere le richieste e le necessità delle tante aziende del nostro territorio: ecco perché abbiamo presentato il question time che abbiamo discusso nella mattinata di ieri, Presidente, nel quale chiedevamo la possibilità di aprire i locali fino alle ore 22:00 e lei ci ha detto che non c'era alcuna possibilità, però - e lo abbiamo già fatto notare ieri - noi abbiamo chiesto una certa dose di coraggio, ma non soltanto noi, tutti i Valdostani le hanno chiesto una certa dose di coraggio soprattutto in questo momento. Credo che lei abbia dimostrato questa dose di coraggio nel momento in cui ha deciso, contravvenendo alle norme nazionali - lo evidenzio ancora una volta -, di aprire le palestre in forma uno a uno e tutto quello che vogliamo, ma lei contravviene al DPCM, che invece dispone la chiusura delle palestre e la contravviene con una sua ordinanza. Ora, lei, a supporto di questa sua ordinanza, a supporto di questo conflitto con il DPCM, evidenzia un fatto, evidenzia quest'apertura, così come ha ben evidenziato il collega Carrel, quella dei musei nei week-end, sia possibile in virtù della peculiarità del nostro territorio, cioè il nostro territorio ha delle peculiarità tali per le quali si possa arrivare, addivenire a quelle aperture e perché giudica - e lo ha scritto nell'ordinanza - che l'apertura delle palestre è necessaria per il benessere psico-fisico delle persone. Ora, noi siamo disposti assolutamente a sostenerla in questa sua scelta, in questa sua disposizione che ha dato tramite ordinanza ma le chiediamo ancora maggior coraggio, perché vede, Presidente, se è vero che la necessità di aprire le palestre è richiesta dal fatto che l'attività sportiva dà un benessere psico-fisico alle persone, questo stesso benessere psico-fisico penso sia richiesto anche al di fuori della Valle d'Aosta, credo che dalla Lombardia alla Sicilia tutte le persone ne abbiano necessità. Questo stesso benessere psico-fisico ovviamente, o un benessere economico, o un benessere sociale è richiesto da tutte quelle attività che in questo momento sono chiuse, o da tutte quelle attività che in questo momento devono chiudere il proprio servizio alle ore 18:00, proprio nel momento di maggior afflusso di clienti, per quanto riguarda, per esempio, i bar per l'ora dell'aperitivo, o proprio per quanto riguarda i ristoranti che non possono esercitare il servizio di cena. Lo facciamo e glielo chiediamo, Presidente, perché troviamo assurdo - e penso che lo abbiano rilevato in molti - pensare come questo virus sia assolutamente pericoloso e letale alle ore 20:00 quando ci si siede a tavola a cena, ma sia invece superabile con alcune disposizioni di sicurezza all'orario di pranzo.

Non riusciamo a comprendere sinceramente come queste disposizioni possono avere una logica: ecco perché noi con questa risoluzione la impegniamo, Presidente, ma la impegniamo non per metterla in difficoltà, perché noi riteniamo che in questo momento, soprattutto in questo momento, la Valle d'Aosta debba essere unita e debba avere un'unica direzione. La impegniamo per darle un mandato, Presidente, e per dirle in maniera molto chiara che tutto questo Consiglio, o perlomeno la parte che deciderà di condividere questa risoluzione, vuole che le attività che sono legate alla ristorazione, alla somministrazione e ai bar siano aperte fino alle ore 22:00. È un mandato forte, Presidente, e lei ha il modo, ha il destro, ha la possibilità di poterlo fare, come glielo abbiamo indicato, con una nuova ordinanza, che, proprio alla luce della particolarità del territorio della nostra Regione, permetta la riapertura.

Oltre a darle questo mandato forte, Presidente - e le ricordo che ci sono tanti Valdostani che ci ascoltano qua al di fuori e stanno aspettando delle risposte da lei e da noi -, le chiediamo anche in un momento successivo di portare questa necessità di estensione dell'orario anche alla Conferenza Stato-Regione, perché quello che le chiediamo è di fare un atto chiaramente forte, ma poi, siccome questa richiesta non è soltanto della Valle d'Aosta, ovviamente le chiediamo di farsi portavoce assieme ad altre Regioni della stessa necessità. Tante altre Regioni, come lei avrà visto, la Provincia autonoma di Trento, la Lombardia, con ordinanze proprie hanno già disposto l'apertura degli impianti sciistici, per esempio, e hanno disposto ordinanze proprie, non c'è un via libera dello Stato, non c'è un via libera nazionale, motu proprio hanno deciso che da quella data, dal 15, si apre. Le chiediamo quindi lo stesso coraggio, Presidente, e, in virtù di quelle disposizioni di sicurezza che sono state emanate, di estendere l'orario di apertura fino alle ore 22:00 per dare finalmente una maggiore libertà di azione, un maggior benessere sia a livello economico per le attività commerciali che fanno dell'attività della somministrazione il proprio core business, sia anche per i rapporti sociali tra le persone che in questo periodo, purtroppo, hanno perso completamente la possibilità di stare insieme, e gli effetti li abbiamo visti e li stiamo percependo in questi giorni.

Per tutte queste motivazioni, Presidente, quindi noi chiediamo a lei e a quest'Aula di voler approvare questa risoluzione che dichiari in maniera molto netta e completa di voler estendere l'orario di apertura ai bar e ristoranti fino alle ore 22:00.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Carrel per il gruppo Pour l'Autonomie.

Carrel (PA) - Anche noi, come gruppo Pour l'Autonomie, abbiamo firmato e scritto convintamente questa risoluzione. Eravamo in piazza insieme ai commercianti, ai ristoratori, ai dipendenti pubblici lo scorso 3 febbraio e abbiamo ascoltato le loro parole, parole che ci hanno chiesto semplicemente di impegnarci per trovare una soluzione e chiedono solamente di lavorare, nulla di più. È per questo che ovviamente cerchiamo nel nostro ruolo, nel ruolo di opposizione, di impegnare tutto il Consiglio, di impegnare il Governo regionale a dare delle risposte a queste persone perché esse hanno bisogno di un nostro aiuto, che sia un aiuto concreto e non un impegno a valutare, o a farsi portatori in altre sedi ma a incidere, perché siamo una Regione a statuto speciale, abbiamo degli strumenti che dobbiamo assolutamente mettere in atto e non solamente decantare ma dobbiamo assolutamente essere molto più incisivi.

Con questo obiettivo noi abbiamo firmato e abbiamo scritto questa risoluzione perché, vede, abbiamo appunto definito gli orari senza andare a toccare il coprifuoco, perché l'intento è quello di tenere aperti bar e ristoranti sino alle ore 22:00 proprio per evitare di andare a toccare il coprifuoco, cioè dalle 22:00 alle 05:00, cercando appunto una soluzione di compromesso che dia delle risposte, dia la possibilità di lavorare e quindi poi anche di poter creare dell'indotto e - perché no? - non andare a toccare l'aspetto sanitario a cui anche noi teniamo, perché sappiamo bene che la prima emergenza è quella sanitaria ma questa emergenza sanitaria si sta traducendo sempre più in emergenza economica e sociale, lo dimostrano i dati e lo dimostrano, ahimè, anche gli aspetti sociali e psicologici che stanno colpendo anche la popolazione valdostana.

Per questo motivo noi mettiamo dei limiti e siamo chiari, sino alle 22:00 tutti aperti nel rispetto appunto dei protocolli nazionali perché non possiamo assolutamente mancare alle norme anti-Covid e chiediamo appunto al Governo regionale e a lei, Presidente, di fare questa ordinanza e di permettere queste aperture.

Presidente - La parola al collega Rollandin per i minuti mancanti.

Rollandin (PA) - Molto brevemente vorrei solo sottolineare un aspetto. Lei all'inizio ha detto di discutere insieme questi due punti. Ora, l'aspetto aveva una sua giustificazione in quanto entrambe le risoluzioni partono da un dato di fatto che è comune, cioè una situazione drammatica in questo settore. Tutti l'hanno visto, tutti hanno potuto toccare con mano che cosa sta succedendo e c'è un paradosso, ma se si può fornire tutto quello che è previsto fino alle ore 18:00 del pomeriggio, mi spiegate per quale ragione e con quale obbligo e con quale differenza ci sarebbe uno spostamento alle 22:00 di sera? Nessuno può dire qualcosa in contrario o dire che in quelle ore succede un qualcosa che non succedeva prima, è esattamente la stessa cosa.

Ecco perché noi abbiamo ritenuto... ed è la differenza sostanziale, cioè mentre la vostra sollecitazione è di dire: andiamo, chiediamo, poi in modo che se l'autorizzazione arriva a Natale... forse a Natale è tardi. Qui la situazione è grave oggi, non fra un mese perché fra un mese falliscono: questa è la differenza sostanziale!

L'altro aspetto molto importante è che qualcuno dice: "ma c'è il rischio che venga impugnato"... impugnato che cosa? Ma cosa devono impugnare su questo? A parte che la situazione politica la conosciamo, per cui spero che abbiano qualcosa di meglio da notare che non andare a impegnarsi sulla Valle d'Aosta e su quello che sta facendo, spero che sia così, ma contro che cosa va? Non c'è nulla che sia ostativo a questa proroga di alcune ore che risolvono un problema importante per tutta una serie di operatori validi che sono con coscienza, che hanno tenuto duro e che giustamente chiedono: "visto che si può fare, facciamolo nel modo giusto".

Io non entro nel merito dello sci, di quello che sarà, anche lì tutti, una parte, metà ... però questo è un dato di fatto, è un dato che è incontestabile. Non c'è nessuno che potrà dire: "voi siete andati contro"... che cosa? Qual è la norma che impedisce che ci possa essere... difatti non andiamo oltre le 22:00, proprio per evitare di trovarci in una situazione che possa essere presa di punta da qualcuno che vuole male alla situazione e alle soluzioni della situazione. Questi sono i dati di fatto. Il resto credo sia già stato detto e ricordato in modo esemplare.

Nella manifestazione che è stata fatta non ci sono stati sproloqui, c'è stato solo un punto che era di tutti: "non ce la facciamo più, noi abbiamo bisogno di poter lavorare" e questo è, credo, l'aspetto determinante. Noi non stiamo dicendo: "mah, facciamo qualcosa di speciale, la Valle d'Aosta...". No, cerchiamo solo di andare a coprire quelle ore possibili dando un servizio alla gente, perché non dimentichiamo che è anche un servizio alla gente, e nel contempo per riuscire in qualche modo a tentare di risorgere dal discorso economico drammatico che stiamo dicendo tutti i giorni. Credo che questo sia l'aspetto determinante. Io non entro nel merito delle varie motivazioni che abbiamo cercato di riprendere e che credo siano le più semplici possibili, non c'è nulla di trasversale o di dire: "c'è il pericolo che...". Non c'è nessun pericolo, non ci sono scalini a piombo, no no, è tutto chiaro. Io quindi sottolineo questo aspetto, sarebbe importante se il Consiglio, sotto questo aspetto, votasse all'unanimità un intervento importante a sostegno di una soluzione in un momento difficile per tutte queste categorie che sono oggettivamente oggi in grave difficoltà.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian.

Chatrian (AV-SA) - Chiedo una sospensione a nome della maggioranza.

Presidente -È concessa una breve sospensione.

La seduta è sospesa dalle ore 16:55 alle ore 17:53.

Marguerettaz (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Siamo in discussione generale sulla risoluzione del punto n. 48.02 dell'ordine del giorno. Nel frattempo vi annuncio che è stata presentata un'ulteriore risoluzione e all'atto della trasmissione via mail poi vi chiederò di iscriverla.

Se non ci sono altri interventi da parte del Governo... ha chiesto la parola il Presidente della Regione.

Lavevaz (UV) - È un po' difficile riprendere dopo una lunga interruzione il filo della discussione, comunque mi ero preso qualche appunto, quindi spero di riprendere un po' le cose che volevo dire. Nella sostanza condivido totalmente le motivazioni della risoluzione, ovviamente le difficoltà sono ben note a tutti: le difficoltà di tutti gli esercenti, dei ristoratori, di tutte le attività di somministrazione di alimenti e bevande, che indubbiamente e indiscutibilmente sono state fra le categorie più in difficoltà, che più sono state messe in difficoltà sia nella prima fase, sia nella seconda ondata. Non condivido però il metodo con il quale è stata presentata questa risoluzione o, meglio, lo strumento stesso, perché qua non credo che il coraggio c'entri nulla, come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, qua si tratta di fare delle scelte in maniera seria, in maniera rigorosa, tenendo conto innanzitutto degli aspetti sanitari e scientifici.

Non credo che si possa condividere quindi una risoluzione che impegna - e parlo a nome della maggioranza ma ovviamente la cosa è stata condivisa - il Presidente a emettere un'ordinanza in maniera, diciamo, non legata ad altri aspetti. Credo che gli sforzi che abbiamo fatto in questi primi mesi, nel pieno di questa seconda ondata, siamo sempre andati nella direzione di cercare di fare quanto possibile in quel momento, perché poi peraltro in questi tre mesi abbiamo avuto anche un cambiamento di scenario dal punto di vista del quadro normativo, perché abbiamo avuto un primo passaggio, un secondo passaggio, ahimè, breve in cui abbiamo avuto una nostra legge di riferimento che ci ha permesso di fare delle ordinanze con un nostro quadro, e adesso, ahimè, siamo tornati ad avere una vacatio da questo punto di vista e quindi dover far fronte e far riferimento alle norme nazionali, che non è proprio come dice il collega Rollandin, le norme ci sono, sono chiare e sono sia di tipo amministrativo, i DPCM, sia dei decreti-legge che sono tuttora in vigore, quindi le nostre ordinanze devono muoversi all'interno di questo contesto. Quello che abbiamo fatto e che continuiamo a fare anche nell'ultima ordinanza emessa pochi giorni fa quindi è adattare, come abbiamo sempre detto, le norme alla nostra realtà. Il CTS, è vero, si è riunito, ha discusso anche di questi aspetti, ma al momento siamo in attesa di avere dei documenti ufficiali in una posizione ufficiale, perché poi ci sono state una serie di prese di posizioni, di smentite, eccetera, sulle posizioni relative alle attività di ristorazione e in particolare sull'attività serale.

Non vi nascondo che questo è un argomento, come tanti altri, che abbiamo messo sul tavolo un po' dappertutto, l'abbiamo messo sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni già nelle riunioni prima di Natale in vista poi del DPCM di inizio gennaio, ossia la richiesta da parte quasi di tutte le Regioni oserei dire di una revisione delle modalità con cui poter gestire l'apertura delle attività di ristorazione. Questo è stato portato all'attenzione - e lo è tuttora - del Comitato tecnico-scientifico, però, come sappiamo, una posizione da questo punto di vista, come dicevo prima, al momento non c'è.

Io credo anche che questo tipo di risoluzione così come posta, se approvata, ha quasi anche una connotazione di pericolosità verso l'esterno e mi spiego meglio: se dovesse uscire appunto che con una risoluzione si decide sostanzialmente dell'apertura e delle chiusure, quindi non facendo riferimento agli aspetti sanitari, alle unità di crisi che sono preposte a questo, all'unità di supporto che a questo è preposta ma che con una risoluzione si impegna alla riapertura, questo in qualche modo potrebbe quasi sembrare come una motivazione di autorizzazione delle proteste che vengono fatte, anche le cosiddette "aperture"... adesso mi sfugge il nome come le hanno chiamate... insomma, avete capito di cosa parlo, che sono comunque aperture - come ho già detto, come ho avuto modo di dire anche agli interessati - che sono delle forzature che non possono poi prescindere dalle conseguenze, perché non si può chiedere poi alle Forze dell'ordine di non far rispettare le norme o, com'è stato fatto, anche pretendere poi che non vengano emesse le relative sanzioni.

Io quindi credo che l'obiettivo a cui dobbiamo tendere è quello di tenere ancora alta la guardia, cercare di fare quello che possiamo per andare verso una risoluzione della situazione sanitaria e quindi, come io spero, nelle prossime settimane, siamo sulla strada giusta, arrivare a una zona bianca, potremmo essere la prima Regione italiana a essere classificata in zona bianca e quindi, di conseguenza, ad avere un'apertura poi di tutte le attività ovviamente con i protocolli di riferimento.

Sull'impegnativa invece della parte relativa alla richiesta di intervenire nella Conferenza Stato-Regioni, come dicevo, è un aspetto che è già stato portato all'attenzione, quindi quello lo riterrei comunque condivisibile, perché, di fatto, l'abbiamo già fatto e l'abbiamo fatto insieme ad altre Regioni.

Sulla questione invece delle aperture credo che appunto vada fatta una riflessione molto più attenta, anche perché, laddove iniziative simili sono state fatte, ad esempio, nella Provincia autonoma di Bolzano, hanno oggi delle conseguenze molto, molto difficili da gestire, hanno portato poi sostanzialmente a un lockdown totale e indiscriminato.

Credo quindi che più prudentemente si debba andare verso una zona bianca e i dati ormai ci dicono che stiamo andando verso questa direzione e poi da lì cercare di mantenerci con una situazione di dati, diciamo, sani, quindi che ci permettano di rimanere in una situazione di normalità per tutte le nostre attività. Questo penso sia il punto sul quale dobbiamo lavorare tutti, quindi su questo tipo di risoluzione, proprio per la motivazione dell'impegnativa di un'ordinanza indiscriminata senza essere legata ai passaggi scientifici all'interno delle unità, credo che non possa essere approvata da parte nostra e quindi ci asterremo.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Devo dire che le sue parole ovviamente non ci confortano, così come non confortano i tanti Valdostani, i tanti titolari di attività di somministrazione che in questo momento ci stanno ascoltando e aspettano che la politica operi delle scelte, scelte difficili, sono d'accordo con lei, scelte coraggiose ma scelte importanti che noi siamo chiamati a prendere in virtù del fatto che siamo stati indicati per rappresentare la volontà delle persone di questa regione, di tutte le persone di questa regione.

Allora, vengo a quello che lei ci ha detto, Presidente: lei ci dice che le scelte devono essere prese in maniera seria e rigorosa; noi abbiamo cercato di presentare un documento, un testo che fosse effettivamente serio e rigoroso.

Se, Presidente, noi avessimo scritto: "siccome chiudere i locali è brutto, apriamoli", io sarei stato d'accordo con lei, è una risoluzione che non ha delle motivazioni sode alla sua base, ma io la invito a leggere quello che abbiamo inserito, perché, vede, abbiamo voluto citare specificamente, per esempio, una lettera, una comunicazione che è stata trasmessa dalla FIPE e da Confcommercio, che ha argomentato, secondo noi, in maniera molto importante, molto ben centrata anche a livello giuridico le necessità delle attività commerciali. Abbiamo voluto documentare quello che - Presidente, glielo faccio di nuovo presente - lei stesso ha scritto nelle sue ordinanze, perché lei ci dice che ci sono delle analisi che devono essere fatte da comitati tecnici scientifici che la devono autorizzare a fare certe operazioni, ma perché lei ha un Comitato tecnico-scientifico che le ha scritto e autorizzato di aprire le palestre? Benissimo. E queste palestre, in palese contrasto con la normativa ovviamente, possono essere aperte.

Io, però, le ho posto un tema, io non so se lo ha posto a questo Comitato tecnico-scientifico, che dice che non si possono aprire i locali, cioè - glielo ho detto prima - per quale motivo è pericoloso aprire i ristoranti per il servizio di cena e invece non è pericoloso aprire i ristoranti per il servizio di pranzo? Per quale motivo io posso andare a bere un aperitivo alle 11:00 del mattino e non posso andare a bermelo alle 18:00?

Avete fatto queste domande al Comitato tecnico-scientifico e ci sono delle risposte con fondamenti scientifici? Sarebbe un unicum in tutto il Paese. Le chiedo quindi se effettivamente lei ha fatto queste domande e di porle a disposizione di tutti, non soltanto del Consiglio ma di tutti i cittadini per spiegare per la prima volta finalmente qual è il più grande mistero della storia italiana: il motivo per cui il virus diventa pericoloso dopo le ore 18:00, mentre con gli stessi protocolli il virus invece non è pericoloso per tutte le attività di somministrazione. Io chiedo di mettere a fattor comune questi suoi dati se li ha, se non li ha, Presidente, lei non ha fatto tutto quello che doveva fare per poter permettere ai locali di aprire e di aprire in sicurezza.

Lei dice che l'approvazione di questo atto è pericolosa: pericolosa perché questo atto... non so, lei l'ha definito un atto leggero, questo è un atto di indirizzo politico, Presidente, questa risoluzione si rende necessaria, altrimenti anche le risoluzioni che seguono a questa sono inutili! Questo è un importante atto di indirizzo politico e sappiamo benissimo che atti similari hanno portato a importanti anche decisioni da parte di questo Consiglio e non si tratta di autorizzare le proteste, Presidente, ma quelle proteste dovrebbero farla riflettere, perché lei davvero pensa che un ristoratore, che il gestore di un locale apra il suo locale, si esponga a delle sanzioni anche pesanti, per esempio, come la chiusura per trenta giorni del proprio locale senza alcun motivo? Pensa che ci sia una serie di persone che sono talmente matte che aprono il proprio locale e si espongono a sanzioni pesanti soprattutto in periodo di Covid perché non sanno che altro fare durante tutto il giorno? No, quelle aperture, quelle proteste sono un sintomo di una pesante... potremmo dire reazione, di un pesante problema, di una gravissima situazione che si è creata, una situazione economica e una situazione sociale. Nessuno vuole dire di violare le regole e le leggi in quest'aula, ma proprio per questo le chiediamo con coraggio di fare quello che ha fatto, né più, né meno, nei confronti dei musei e nei confronti delle palestre, di applicare lo stesso coraggio in un momento che, come le è stato anche indicato, è molto più difficile che si reagisca prontamente magari da parte dello Stato e si impongano certe volontà assurde... per permettere almeno una boccata d'ossigeno a chi in questo momento è davvero in difficoltà ma in difficoltà seria. Lo chiede tutto il mondo perché, vede, se mentre nella prima parte della pandemia erano tutti a favore delle chiusure, si diceva che sarebbero arrivati i ristori, si diceva che nessuno sarebbe stato lasciato indietro, in questo momento ci si è resi conto che quelle erano solo bugie e io posso anche bearmi di un post dove si scrive che nessuno viene lasciato indietro, ma se non mi sono arrivati i ristori e se io non ho i soldi per andare a mangiare, io resto indietro e l'unica alternativa che ho è quella di aprire.

La prego, Presidente, prego la sua maggioranza e prego tutti i Consiglieri di ascoltare questo grido di dolore e di votare a favore di questa risoluzione.

Presidente - La parola al collega Rollandin per dichiarazione di voto.

Rollandin (PA) - All'inizio quando si era a discutere sulle conseguenze del Coronavirus, lei si è in qualche modo presentato come quello che "dobbiamo fare qualcosa noi, dobbiamo arrivare a una legge", che è stata poi approvata, lo dico con tutto l'interesse che avevamo per dire che, come Regione autonoma, noi potevamo fare qualcosa e siamo andati ad approvare questa legge che poi è stata impugnata, non è mica stata bocciata, è impugnata. Comunque, a parte questo, dopo c'è stato il flop, dopodiché adesso arriviamo al punto che su un aspetto che, come lei sa benissimo, non ha nessuna ricaduta di nessun tipo, perché quello che succede, come abbiamo detto, fino alle sei mi devono spiegare perché succede in modo diverso fino alle dieci: questo è il punto! Non è che la invitiamo a fare qualcosa che è disubbidienza contro le norme, le leggi e così via, non è così comunque e, quando si parla delle palestre, allora il discorso delle palestre a che cosa risponde? Questo è il punto, più chiaro di quello che abbiamo cercato di fare... è proprio per evitare. Noi non è che la lasciamo sola e diciamo: "vai avanti tu che mi vien da ridere"... da ridere niente ma dico... non è che possiamo lavorare così, se un'assemblea crede di poter validamente e giustamente in qualche modo allargare le maglie che sono esistenti fino a... non è che qui si butta allo sbaraglio, perché è interesse di tutti che le cose vadano bene, ma così non solo vanno male ma vanno peggio e io credo che, se lei sentiva cosa non è stato detto da parte dei diretti interessati, da parte degli operatori, credo che magari un sussulto ce l'aveva.

Noi non è che qui chiediamo di andare contro la legge o contro... non è così, la cosa naturale è solo quella, per cui io sono un po' stupito di questo, cioè passare da quello che dice: "la Regione autonoma quindi dobbiamo fargli vedere...", poi come c'è un'impugnativa, flop, non esiste più l'autonomia, è morta, non c'è più.

Allora dobbiamo dircelo, non è che noi vogliamo fare qualcosa contro le norme, perché questo, lo ripetiamo, è un aspetto che abbiamo considerato, abbiamo anche previsto di consultarci su questo, non è che si dice: "vai avanti tu", come abbiamo detto, no, qui si discute insieme su una problematica che obiettivamente, anche con l'altra mozione... è scritto questo, è scritto delle difficoltà!

Io allora credo che sarebbe opportuno avere quel minimo di scatto che permetta di dire: "beh, che cosa può succedere? Quale appunto mi possono portare su un aspetto di questo? Non ho innovato nulla, niente". Questa è la ragione per cui noi voteremo convinti questa disposizione.

Presidente - La parola alla collega Spelgatti per dichiarazione di voto.

Spelgatti (LEGA VDA) - Vede, Presidente, il collega Rollandin è stato molto gentile perché ha detto: "mi stupisco di questo atteggiamento perché da paladino della libertà "difendiamo l'autonomia" e quant'altro, oggi poi su un atto che sinceramente sposta praticamente niente rispetto alle altre scelte sui musei, perché hanno la stessa ratio sui musei e sulle palestre, quest'autonomia non la difende più".

Io sono meno gentile, allora ricordiamo un attimo com'è andata la questione dell'approvazione della legge, perché ci ricordiamo bene quando lei, dopo la proposta di quella famosa legge da parte della Lega, è venuto in Commissione e ha detto: "no, non si può fare, non voglio farlo e non si può fare". Invece, in seguito ai lavori di Commissione e tutto quanto, il suo gruppo poi ha deciso che... e lei sostanzialmente ha subito questa scelta. Poi chiaramente, una volta approvata, lei è diventato il paladino dell'autonomia e della difesa dell'autonomia contro Roma, però lei quella legge non la voleva difendere, lei quella legge non la voleva portare avanti e sostanzialmente oggi infatti dimostra e ricorda a tutti qual è il suo atteggiamento, non faccia quindi tanto il coraggioso... e oggi dimostra infatti di non avere il coraggio di portare avanti con lealtà rispetto al sentire dei Valdostani e gli annunci che lei ha fatto di difesa dell'autonomia, ma d'altronde tutto questo è in linea con l'atteggiamento che ha avuto fin dall'inizio.

Presidente - La parola al collega Ganis per il tempo rimanente, due minuti e mezzo.

Ganis (LEGA VDA) - "Ho deciso che domani chiuderò il mio locale, sono più le spese che gli incassi" dice Marco, un imprenditore di Châtillon, e ancora: "non si può vivere così, cercate di prendere provvedimenti subito perché siamo messi più che male", questa invece è la voce disperata di una famiglia di stagionali che si è vista cancellata dalla pandemia ogni possibilità di sussistenza. Porto queste testimonianze in riferimento e a sostegno di quanto sollevato dai colleghi nel dibattito in aula per dare in qualche modo voce a chi non ha la possibilità di far sentire la sua nel luogo in cui si prendono decisioni vitali. Vi dico queste parole con un certo turbamento e commozione: mai avrei pensato avvicinandomi a questo incarico di dover affrontare situazioni così al limite e così tristemente coinvolgenti.

Mi scuso per l'informalità nell'intervento ma ho ritenuto che, avendone la possibilità, fosse mio dovere portare alla vostra conoscenza queste testimonianze dirette e molto tristi.

Presidente - Qualcuno intende intervenire per dichiarazione di voto? No. Allora direi che si può votare. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti:14

Favorevoli: 14

Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

Il Consiglio non approva.