Objet du Conseil n. 1127 du 21 novembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 1127/XV - Interpellanza: "Procedura di revisione della normativa regionale in materia di organizzazione del servizio socio-sanitario".
Rini (Presidente) - Possiamo passare al punto n. 36 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - L'interpellanza nasce sempre in materia sanitaria appunto per parlare di quella che è sicuramente, a nostro avviso, una necessità ormai impellente: quella di una revisione della legge n. 5/2000, che prevede le norme per la razionalizzazione dell'organizzazione del servizio socio-sanitario regionale, perché è vero che non sempre una legge datata necessariamente debba essere anche obsoleta ma in questo caso sicuramente sì, perché la legge, come abbiamo già detto, è del 2000 mentre ci sono stati poi interventi normativi sostanziali da parte dello Stato, in particolare mi riferisco al decreto Balduzzi del 2012 con il quale si prevedevano delle disposizioni definite all'epoca urgenti e diventa un po' anacronistico ormai dirlo a sette anni di distanza ma comunque disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute. Allora nell'interpellanza prendiamo in esame essenzialmente due aspetti, che sono quelli degli organismi di dirigenza della nostra Azienda USL, in particolare il Consiglio di direzione e il Direttore generale ma ce ne sarebbero poi anche altri, questo è soltanto uno spunto io credo anche in un'ottica collaborativa proprio di parlare di questo tema e di sollecitare anche il Governo regionale a fare ciò che, secondo noi andava fatto probabilmente anche un po' prima, ma comunque è meglio tardi che mai. Pertanto evidenziando il fatto che queste norme regionali non appaiono ormai più in linea con gli intenti e le disposizioni, peraltro come abbiamo già detto appunto di carattere urgente che hanno ispirato il legislatore nazionale nel revisionare organismi dirigenziali delle aziende sanitarie e considerato che le conclamate criticità in ambito sanitario hanno cause molteplici e non sempre facilmente governabili e gestibili ma che sicuramente convergono in capo agli organi dirigenziali grandi impegni e responsabilità nell'affrontare tali difficoltà, per cui risulta importante che la composizione di tali organi e che la valutazione della loro performance sia presa in considerazione, interpelliamo la Giunta regionale per sapere innanzitutto: "quali siano le ragioni per le quali, a sette anni di distanza dall'intervento della nuova normativa che abbiamo sopracitato, non si sia provveduto ad adeguare la normativa regionale in materia... se siano state individuate delle linee di indirizzo per procedere a tale adeguamento seppur tardivo... e se siano in corso, e in caso positivo da quando, procedure di revisione delle ormai obsolete norme di cui alla legge regionale n. 5/2000".
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Collega Sammaritani, lei mi dice che, a distanza di sette anni, il decreto Balduzzi aveva intenzione di promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute. Direi che negli ultimi sette anni tutti i Governi che si sono succeduti per quanto riguarda la salute e la sanità hanno solo cominciato a tagliare e hanno continuato a tagliare, quindi devo dire che, da quel punto di vista, un pochino tutti quanti hanno responsabilità. Speriamo che ci sia un'inversione di tendenza. Con riferimento agli argomenti sui quali sono intervenute le modifiche normative da parte del decreto Balduzzi occorre distinguere nella trattazione i due argomenti, che sono da una parte la costituzione e il funzionamento del collegio di direzione e dall'altra la dirigenza sanitaria. Per quanto riguarda il collegio di direzione, in questo senso avevamo predisposto una bozza di articolo di legge regionale di revisione di questo organo già oggetto di un'operazione di revisione più complessa rispetto alla legge n. 5/2000, che era stata predisposta e portata alle soglie della Giunta nel 2015, poi anche qui il susseguirsi di vari Governi probabilmente è rimasta indietro nel dimenticatoio.
Gli accadimenti politici non hanno permesso l'avanzamento di questo percorso. Con riferimento specifico al collegio di direzione abbiamo già predisposto un testo di norma sul quale ci stiamo ancora confrontando e rispetto al quale abbiamo anche preso degli impegni negli organi deputati alla contrattazione regionale della medicina convenzionata ma si è deciso e determinato di aspettare in quanto c'è anche un percorso parallelo di modifica dell'atto aziendale e quindi avrebbe più senso andare in quella direzione. Con riferimento all'argomento relativo alla dirigenza sanitaria, gli articoli 13 e 14 della legge regionale n. 5 richiamano sia per la nomina, sia per la valutazione del direttore generale atti deliberativi della Giunta regionale predisposti sulla base delle vigenti disposizioni statali, quindi la norma citata non ha avuto necessità di essere recepita nella legislazione regionale in modo espresso in quanto alla stessa è stata data applicazione nelle deliberazioni che si sono succedute alle procedure di nomina del Direttore generale dell'azienda compresa la procedura di valutazione. Cito la delibera n. 1362 del 5 novembre 2018.
Tutto ciò premesso, preciso che il decreto-legge n. 158/2012 citato nella parte relativa alla dirigenza sanitaria è stato riformato dal decreto legislativo 4 agosto 2016, il n. 171, sia con riferimento alla nomina che alla valutazione dell'attività del direttore generale e che, con riferimento all'applicabilità della medesima in ambito regionale, vale quanto detto per il decreto Balduzzi. Si informa che, poi con particolare riferimento alla valutazione del direttore generale (disposizioni relative al conferimento degli incarichi di direttore generale) comma 3, del medesimo 171, è previsto un accordo Stato-Regioni non ancora predisposto per la definizione dei criteri e delle procedure per valutare l'attività dei direttori generali al fine di garantire omogeneità nella valutazione tra le Regioni del quale si terrà debitamente conto nel momento in cui sarà approvato. Lì è previsto l'albo nazionale e per nominare un direttore generale si può solo pescare in quell'albo nazionale. In questo senso faccio notare inoltre che le strutture dell'Assessorato hanno già predisposto una bozza di disegno di legge di modifica e integrazione della legge regionale n. 5 con argomento: "la nomina del direttore generale e la procedura di predisposizione degli elenchi idonei a ricoprire gli incarichi di direttore sanitario e direttore amministrativo" in quanto si è ritenuto di dover adattare le norme del decreto legislativo n. 171 appunto al contesto regionale per quanto di competenza e non solo darne una diretta applicazione come previsto dall'attuale legge n. 5. Questo testo era già stato inviato per essere inserito nel collegato alla legge di stabilità regionale 2020-2022 ma durante l'esame dei testi da parte delle strutture competenti della Presidenza della Regione e dell'Assessorato del bilancio è stata rappresentata l'opportunità di inserire invece questa nuova disposizione come emendamento al disegno di legge n. 43, che sono disposizioni urgenti per l'attrattività del sistema sanitario regionale, il cui esame sarà in commissione consiliare competente, la V Commissione, e dovrebbe svolgersi entro mercoledì prossimo, credo che ci sia la convocazione in questo senso, quindi porterò i due emendamenti in commissione affinché tutta la commissione possa prenderne atto. Grazie per l'atteggiamento collaborativo che è venuto nella sua illustrazione.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Sammaritani.
Sammaritani (LEGA VDA) - Abbiamo quindi appreso per un lato, per quanto riguarda il discorso della valutazione, che ci sono dei passaggi ancora da compiere ma che comunque, seppur in via indiretta, la normativa regionale fa riferimento a quella statale e c'è un recepimento diretto. Il problema quindi direi che sostanzialmente è risolto anche se, per quanto riguarda l'attuazione, occorre ancora fare dei passaggi che naturalmente non sono soltanto regionali ma quindi inviterei a promuovere in assoluto questo tipo di attività.
Per quanto riguarda invece il collegio di direzione, anche qui probabilmente e finalmente siamo abbastanza vicini direi a queste modifiche, a queste soluzioni, posso anche accettare e condividere il fatto che si possa trattare assieme questa questione con quella dell'atto aziendale, perché mi sembra abbastanza razionale farlo sicuramente. Adesso io ho avuto modo di vedere quello che può essere l'impianto della nuova struttura del collegio di direzione ma sicuramente abbiamo recepito delle istanze da parte degli operatori del settore - e spero che così abbiate fatto anche voi - per prevedere, in un'ottica di partecipazione massima - lo spirito poi del decreto Balduzzi: quello di dare rappresentatività un po' a tutte le componenti dell'ambito sanitario - sicuramente anche la presenza di un medico di medicina generale, di uno specialista ambulatoriale interno e di un pediatra di libera scelta di modo che possibilmente si possa dare la maggior ampiezza possibile alla rappresentanza all'interno di questo Consiglio, che evidentemente è l'organo che, di fatto, dà anche un indirizzo non solo tecnico-amministrativo ma direi quasi politico per certi versi a leggerne le competenze, quindi organo di assoluta e fondamentale importanza e per questo dico la rappresentanza è forse l'elemento fondamentale a cui bisogna dare spazio in questo momento di revisione e di possibilità di aggiornare la nostra normativa.