Objet du Conseil n. 1100 du 21 novembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 1100/XV - Interrogazione: "Regolamentazione e pagamento dei canoni per gli accessi carrai lungo le strade regionali".
Rini (Presidente) - Alla presenza di 29 Consiglieri, possiamo iniziare i lavori. Colleghi, devo giustificare l'assenza temporanea del consigliere Restano per dei motivi di salute e quindi vi chiedo di poter iniziare dal punto 6 dell'ordine del giorno, poiché il punto 4 verrà trattato congiuntamente con il punto 9 e il punto 5 riguarda proprio il collega Restano.
Punto 6 all'ordine del giorno. Per la risposta la parola all'assessore Borrello.
Borrello (SA) - La ringrazio, collega, perché mi permette di fare un po' un riassunto dei disposti normativi sugli aspetti legati agli accessi carrai e alla gestione delle strade regionali per quanto riguarda la Regione Valle d'Aosta. I canoni di concessione relativi agli accessi carrai, alle occupazioni del suolo e sottosuolo del demanio stradale, nonché agli impianti pubblicitari erano già previsti nella legge n. 1 del 1981 e gli importi, i canoni, erano determinati con una deliberazione del 1990. Dal 1° gennaio 1999 questi canoni venivano sospesi e successivamente venivano ripristinati con la legge n. 26 del 2006 e gli importi venivano approvati nel 2007. Quindi, questo è l'orizzonte temporale di come è stata la gestione del canone all'interno delle strade regionali. Nel 2016, con la legge regionale n. 11, è stata trasferita la competenza per il rilascio delle concessioni e autorizzazioni all'interno dei centri abitati - questa è la novità - ai Comuni territorialmente competenti ed è stata prevista una riduzione degli importi dei canoni rispetto alla normativa precedente. Spiegherò poi successivamente il perché delle riduzioni.
La legge del 2016 ha peraltro previsto che la Giunta regionale, con propria deliberazione adottata d'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali, stabilisse le modalità e le prescrizioni a cui devono attenersi i Comuni - perché era stata dato mandato ai Comuni della responsabilità della gestione dei tratti di strada all'interno dei centri abitati - per il rilascio e la revoca delle autorizzazioni e delle concessioni. Tale atto la Giunta regionale l'ha prodotto il 14 giugno del 2019, dopo un lungo confronto con gli enti locali. Quindi, proprio in virtù del fatto che c'era una gestione demandata agli enti locali, c'è stata una concertazione e l'approvazione di questa delibera è stata effettuata nel giugno del 2019. Gli accessi carrai sono una parte della complessiva e più ampia materia attinente alle concessioni, quindi occupazione del suolo e quant'altro, così come è disciplinato dal Codice della strada. Essa riguarda una platea veramente numerosa e variabile degli utenti e risente anche della storia delle strade stesse, che è articolata e particolare, perché molte di queste strade sono nate come strade comunali, poi regionalizzate, oppure erano strade statali regionalizzate. Da qui la necessità prevista dalla legge del 2016 di regolamentare in maniera più dettagliata questo tipo di situazione. Questa legge vuole consentire - questo, secondo me, è un aspetto importante - con la collaborazione degli enti locali e con una nuova rimodulazione delle tariffe di portare a compimento una stabilizzazione e regolarizzazione della situazione in essere.
Relativamente agli aspetti legati ai canoni, come ricordato nelle mie premesse, a decorrere dal 1° gennaio del 2017, data di entrata in vigore della legge regionale n. 11 del 2016, gli importi del canone di concessione per gli accessi carrai sono stati rimodulati e sono attualmente circa la metà del tariffario della precedente delibera del 2007, perché è stata introdotta una rimodulazione in base alla quota altimetrica in cui lo stesso è stato ubicato. Questa è stata la decisione politica precedentemente predisposta per tutelare coloro che abitano la montagna. Quindi, fondamentalmente, più si va in alto di quota, meno è il canone per quanto riguarda il discorso degli accessi carrai. È stato inoltre previsto un canone forfettario con una piccola maggiorazione, che consente agli utenti pagamenti parziali nel momento in cui questi siano sprovvisti della concessione originaria. Per fare un esempio delle tariffe, per un accesso di 7 metri, con le vecchie tariffe avrebbe pagato circa 1000 euro, con le attuali tariffe pagherà, proprio nell'ottica della regolarizzazione dei precedenti, 450 euro circa che verranno ridotti a 300 euro, se si trova tra 800 e 1200 metri, e a 200 euro se si trova oltre i 1200 metri. Si evidenzia inoltre che gli accessi carrai, così come le nuove concessioni nei centri abitati, a partire dal 2017 non versano più il canone alla Regione, ma solo ai Comuni territorialmente competenti.
Fatto questo ragionamento generale rispetto al percorso normativo, l'obiettivo della Regione, d'intesa con le amministrazioni comunali, è dare la possibilità a tutti coloro che hanno gli accessi carrai nelle strade regionali, che prima erano comunali o erano statali, di regolarizzare tutto quello che è stato il pregresso, al fine di avere un aggiornamento chiaro nel 2019 e anche nel 2020, perché come ho spiegato l'altro giorno nella Commissione consiliare, diamo la possibilità anche nel 2020 ai cittadini di regolarizzare gli accessi lungo le strade regionali. Ripeto, la complicazione è legata essenzialmente al fatto che molte strade prima erano comunali e poi sono diventate regionali, e le principali erano statali e poi sono state regionalizzate.
Présidente - Pour la réplique, la parole au collègue Luboz.
Luboz (LEGA VDA) - Grazie, Assessore. Sono parzialmente soddisfatto della sua risposta, non completamente, perché le domande erano abbastanza precise, lei è stato un po' generalista nelle risposte, ma tant'è l'argomento è complesso, ancorché le strade regionali che prima erano nazionali, quindi dismesse dall'ANAS, oramai è da diverse decine d'anni che sono regionali. Presumo che la possibilità di censire gli accessi carrai sia stata possibile effettuarla negli anni scorsi, ma probabilmente c'è stato qualche problema interno all'assessorato. Così come anche per le strade comunali diventate poi regionali: non è cosa dal recente passato, ma deriva da diversi anni a questa parte.
Le domande erano: "quanti sono gli accessi carrai regolarmente concessi", ma non c'è stata risposta; "a quanto ammonta l'entrata tributaria derivante da tale tributo", ma neppure per questa c'è stata una risposta.
Una riflessione che mi viene da porre anche all'aula: a fronte di un canone che viene richiesto a un proprietario che usufruisce di un accesso carraio, a volte si dovrebbe presumere di avere anche una garanzia, un servizio. Lei mi ha detto, e va bene, che per quote altimetriche ci sono delle riduzioni, però per certe quote altimetriche spesso succede che durante l'inverno questi accessi carrai, quando passa lo spazzaneve -probabilmente lo sa, ne è al corrente - la neve viene accumulata proprio nell'accesso, con un aggravio per coloro che di questi accessi sono fruitori. Quindi, non lo so se non sia il caso in futuro di rivedere questa normativa, anche perché è stata sospesa per sette otto anni, dal 1999 al 2006, poi reintrodotta senza apparente grande beneficio per le casse della regione. Vedrò di verificare con gli uffici a quanto ammonta il capitolo di introito di questo canone.