Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 584 du 17 avril 2019 - Resoconto

OBJET N° 584/XV - Communications du Président de la Région.

Distort (Presidente) - Punto n. 2 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, Antonio Fosson.

Fosson (GM) - Due comunicazioni.

Rispetto a quanto richiesto dalla circolare del Ministro dell'interno sulla presenza del lupo e sugli eventuali rischi per l'ordine pubblico per esaminare la situazione sul territorio regionale, al fine di comprendere se vi siano ripercussioni sulla sicurezza pubblica e sull'incolumità dei cittadini valdostani, ieri, martedì 16 aprile, ho riunito i diversi soggetti: insieme al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, vi è stata la partecipazione dell'Assessore Chatrian - come richiesto dalla circolare - e del Comandante del Corpo forestale, il quale, assieme al dirigente della Struttura flora e fauna dell'Assessorato regionale dell'ambiente, ha presentato una relazione sulla situazione valdostana e sulla consistenza numerica dei lupi sul territorio valdostano e sulle segnalazioni ricevute da parte della popolazione. Abbiamo di nuovo appreso - e hanno appreso tutti i membri del Comitato per la sicurezza - che al 31 dicembre 2018 si sono verificati 50 casi di attacchi al patrimonio zootecnico, ma che non sono stati evidenziati casi particolari di atteggiamenti principalmente confidenti da parte dei lupi nelle zone antropizzate. Il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, altresì, ha avuto la possibilità di condividere le attività che già da tempo le competenti strutture dell'Amministrazione regionale hanno messo in opera e continueranno a praticare, rivolte in particolare al monitoraggio e alla prevenzione nell'ambito del "Progetto europeo Wolf" e alla prossima definizione di un protocollo che codifichi le procedure da seguire da parte dei cittadini e delle Forze dell'ordine, in caso di avvistamento, che sarà portato in tempi brevi all'approvazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Il cosiddetto "Protocollo lupo", a cui l'Assessorato sta lavorando tra i primi, insieme agli altri Presidenti delle Regioni del nord, definirà i casi in cui si potrà definire pericolo per l'ordine la sicurezza dei cittadini e, da questo, anche le eventuali deroghe. È stata l'occasione per creare un maggior rapporto su questo argomento e una maggior conoscenza tra le Forze dell'ordine e l'Amministrazione regionale, e per mettere in moto una più corretta comunicazione.

Secondo argomento da riferire: ci sarà un question time, ma vorrei rendere partecipe tutta l'Aula che martedì 9 aprile si è svolta - direi finalmente - una prima riunione al Ministero dell'interno, solo tecnica, finalizzata ad individuare i diversi aspetti da sviluppare per il ritorno della componente professionista del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco nel Corpo statale e per preparare successivamente quell'incontro pubblico che il Sottosegretario Candiani ci aveva promesso entro questo mese. Chiaramente non è stato e non poteva essere un incontro risolutivo, ma gli uffici analizzeranno ora i vari aspetti, al fine di definire il percorso giuridico e normativo da mettere in atto e gli aspetti economico-finanziari, amministrativi e logistici da negoziare con il Governo italiano.

Presidente - Ci sono interventi da parte dell'Aula, a commento delle comunicazioni del Presidente? Ha chiesto la parola il collega Lucianaz.

Lucianaz (LEGA VDA) - Ricordo solo, con tutto il rispetto per le Guardie forestali che monitorano e studiano il fenomeno, che a breve avremo gli allevatori che devono monticare, quindi devono salire negli alpeggi e che quest'anno in qualche alpeggio non ci andranno più per il timore del lupo, per le problematiche dovute alla gestione di tutta la situazione legata alla segnalazione alle Forze dell'ordine in caso di capi attaccati o persi.

Bene, continuiamo pure a seguire con molta attenzione il fenomeno "lupo", ma sappiate che c'è gente che vive di allevamento e che a giorni, se non oggi, aspetta risposte da parte di voi Amministratori. Staremo quindi sempre molto attenti a stare dalla parte di chi vuole lavorare, soprattutto con le proprie forze. Il lupo è un problema, lo sappiamo tutti; va bene monitorare, ma c'è gente che deve vivere e lavorare.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Nogara.

Nogara (AV) - Mi scusi, collega Lucianaz, tutte le volte si prende in mezzo il Corpo forestale: il Corpo forestale sta facendo il suo lavoro e lo sta facendo molto bene, sta monitorando e sta controllando. Le vorrei solo far notare una cosa: i nostri Amministratori - io dico tutti noi Amministratori regionali - in questo momento non possono fare assolutamente nulla.

Già nel 2017 vi erano stati vari interventi di populismo puro e si diceva... allora, c'è una norma europea che ti permette il controllo della specie lupo, lo permette; però, per poterla attuare, deve essere recepita dallo Stato italiano, dallo Stato membro. Lo Stato membro in questo momento non l'ha recepita, anzi, ha detto che gli abbattimenti del lupo non si fanno assolutamente; quindi tutte le Regioni italiane... come "cosa sta dicendo"? Faccia un intervento e mi dica se non è così: tutte le Regioni italiane si devono attenere a quanto lo Stato italiano ha deciso adesso. Infatti la circolare di Salvini - la quale diceva che in caso di pericolo si possono abbattere - ha subito fatto una grande retromarcia e la Giunta regionale ha fatto benissimo a convocare chi ha convocato in questi giorni per capire se effettivamente c'è anche un pericolo soprattutto rispetto alla popolazione. Ha fatto una grande retromarcia, perché per le norme italiane non si può abbattere il lupo: non si può sparare, chiuso, punto e basta. Dobbiamo lavorare tutti insieme per fare tantissima prevenzione, questo è quello che devono fare i nostri Amministratori: aiutare gli allevatori per avere un risarcimento, è questo che bisogna fare, ma l'aspetto legislativo, in questo momento, non spetta a noi. Non è che ci si voglia tirare indietro, non vengono date delle risposte.

L'anno scorso, nel 2017, prima delle elezioni, era già tutto pronto a livello nazionale, era previsto il controllo, c'era la legge pronta, ma non è passata alle Camere perché si aveva paura delle ripercussioni a livello elettorale, è per quel motivo che non è passata. Allora ci siamo ritrovati a non recepire la norma europea per il controllo e quindi al lupo non si può sparare.

Vi dico un'altra cosa: le percentuali del controllo del lupo sono così basse che, secondo me, non ha un gran valore tale controllo, perché se tu mi metti una percentuale del 3 percento, fate i conti voi... Qui, in Valle d'Aosta, dicono che ci sono dai 30 ai 40 lupi, quindi se ci sono 40 lupi faccia il conto a quanti lupi spariamo e che cosa risolviamo! Forse bisogna attuare altre iniziative, studiare, ci sono degli studiosi che stanno studiando apposta questo. Siamo nel Wolf Life, però questo c'è e si cerca di lavorare in tale settore. Questa è la situazione, non c'è niente da fare, non è una questione di immobilismo. Io capisco benissimo quello che lei sta dicendo, e ha ragione. Ho tanti conoscenti che dicono: "adesso devo mettere fuori i manzi e non so come fare, perché li lascio fuori anche tutta la notte". Qualcuno mi ha anche detto: "Io provo a mettere in mezzo ai manzi delle pecore, almeno se la prendono con due o tre pecore e non con i manzi". Adesso come adesso, però, abbiamo un po' le mani legate e non le abbiamo legate perché qui c'è immobilismo, abbiamo le mani legate perché c'è immobilismo da altre parti.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Mah... comincio anch'io con il "mah", che ormai è diventato d'obbligo. Collega Nogara, io la inviterei, prima di tutto, prima di esprimersi, a leggere la circolare, perché probabilmente se l'è persa, ma prima ancora di citare le circolari, lei ha detto una parola che credo sia assolutamente fondamentale: "dicono che ci siano 30 lupi". Lei dice "dicono", non ci sono dei dati. È vero, lo dicono, e l'hanno detto durante numerose serate.

L'immobilismo e la mancata azione che noi contestiamo è il fatto che si continui a dire intanto che ci sono 30 lupi in tutta la Valle d'Aosta, ma - come lei riconosce e come ha ricordato il collega Lucianaz - si ha paura a mettere fuori il bestiame, perché non si sa cosa può succedere (e questo accade in tutta la Valle d'Aosta, non in una sola zona). Chiedo allora: a cosa è legata questa paura, se ci sono soltanto 30 lupi? Probabilmente a nessuna.

C'è poi una cosa ancora più divertente, perché lei, l'ultima volta, quando abbiamo chiesto i dati su questi famigerati, ignoti, sconosciuti, misteriosi canidi, ci ha detto che sostanzialmente questi canidi altro non sono che dei cani da pastore mannari che durante il giorno difendono le greggi e durante la notte si trasformano e vanno a sbranare le greggi altrui o, magari, anche le proprie. Siccome si parte da queste affermazioni che sono assolutamente errate, nonché fantasiose, il primo passo sarebbe quello di stabilire qual è la verità: se questi canidi effettivamente sono dei cani pastore mannari che cambiano la loro natura durante la notte, se questi canidi sono esemplari di cani selvatici - e allora forse abbiamo un problema di cani selvatici -, se c'è il 60 percento di aggressioni attribuite a questi esemplari, o forse ancora la popolazione dei lupi è superiore rispetto a quella dichiarata. Questo è l'immobilismo! Prima di affermare, prima di trovare delle soluzioni e di portarle avanti, bisogna identificare il problema, e la mancata identificazione del problema è esattamente l'immobilismo che voi state portando avanti.

Presidente - Ci sono altri interventi in Aula o richieste di intervento? C'è una richiesta da parte dell'Assessore Chatrian.

Chatrian (AV) - Il Presidente Fosson ha illustrato cosa abbiamo fatto ieri. Io aggiungerei che la questione è stata affrontata più volte in quest'Aula, in questi quattro mesi, e anche altri colleghi si sono occupati della questione nel secondo semestre 2018.

Al di là delle chiacchiere, parliamo di fatti, colleghi. Collega Lucianaz, conosciamo quanto lei quali siano le criticità, non le stiamo sottovalutando, ma stiamo cercando di trovare delle soluzioni, perché poi non è sufficiente conoscere bene la criticità. Dal momento in cui si conoscono bene quali sono le criticità, anche scientifiche, all'interno di un perimetro legislativo, il Governo regionale ha messo in campo tutta una serie di azioni e venerdì - tra tre giorni - il Governo regionale stesso andrà a modificare principalmente la prevenzione, come poter sostenere gli allevatori a livello di prevenzione, cercando di essere non chiari, ma chiarissimi, su come possiamo intervenire, in che tempi, in che modo e con che capacità.

Questa mattina abbiamo presentato un emendamento condiviso con le associazioni e con il mondo degli allevatori per trovare le migliori soluzioni per poter arginare. Non nascondiamo che le criticità ci sono, ma non facciamo allarmismi, non esageriamo! Lei sa quanto me che la pubblica amministrazione non parla nei bar, ma parla per atti. Se è possibile risponderemo al quesito che il collega Gerandin ci ha posto, così gli spiegheremo cosa abbiamo condiviso con i rappresentanti degli allevatori, della Coldiretti, dell'Assessorato dell'ambiente e dell'agricoltura, per trovare le migliori azioni e soluzioni per poter dare risposte puntuali, rapide e semplici.

Le delibere e le normative si potevano già modificare nel 2018; non è stato fatto, ma non ci interessa. Parliamo di cosa stiamo facendo ora, parliamo di fatti. In tarda mattinata o nel primo pomeriggio avrò modo di rispondere nel merito su cosa stiamo facendo e su cosa abbiamo già fatto.