Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 401 du 19 février 2019 - Resoconto

OBJET N° 401/XV - Communications du Président du Conseil régional.

Rini (Presidente) - Alla presenza di 31 Consiglieri, possiamo iniziare i lavori di questa seduta. Punto n. 1 all'ordine del giorno.

Je vous communique que l'acte législatif suivant a été déposé à la Présidence du Conseil Régional, proposition de loi n° 19 présentée par les conseillers régionaux: Bertin, Ferrero, Pulz, Morelli, Vesan, Daudry et Minelli le 15 février 2019: "Istituzione dell'osservatorio permanente sulle associazioni criminali di tipo mafioso". Une proposition d'acte amministratif a également été présentée: "Accettazione della donazione di euro 180 mila a favore dell'Amministrazione regionale per il restauro delle lunette affrescate del Castello di Issogne e relativa progettazione da parte di Ferrari S.p.A.", je vous informe ainsi qu'à partir du 5 Février 2019 les réunions suivantes ont eu lieu: le bureau de la Présidence, la 1ère commission, la 3ème, la 4ème, la 5ème, la 2ème et la 4ème ensemble: une fois; la conférence des chefs des groupes, la 2ème et la Commission Spéciale CVA: deux fois.

Le 7 Février dernier le Président du Parlement de la Catalogne Roger Torrent i Ramió, nous a exprimé ses remerciements pour la motion de soutien à la cause catalane approuvée par notre assemblée. Il fait appel à continuer à suivre avec attention l'évolution des faits politiques qui auront lieu en Catalogne, dans un avenir immédiat; "Votre soutien - a écrit - est essentiel pour préserver la démocratie et les droits fondamentaux non seulement en Catalogne, mais dans l'ensemble de la société dont nous sommes tous membres".

Dal 7 al 9 febbraio 2019, insieme ai vicepresidenti Rollandin e Distort e al consigliere Segretario Restano abbiamo accompagnato quaranta studenti delle classi quinte delle scuole superiori della Valle d'Aosta alla visita studi a Trieste e Gorizia, organizzati nell'ambito del Giorno del Ricordo dalla Presidenza del Consiglio Valle e dall'Assessorato regionale all'Istruzione; credendo fermamente nella sua missione istituzionale, il Consiglio ha infatti voluto essere presente in terra giuliano-dalmata con gli studenti valdostani, contribuire a creare una coscienza civica nei cittadini di domani significa non dimenticare nemmeno i gravissimi massacri delle Foibe. È stato davvero un momento emozionante e lo è stato ancora di più poterlo vivere a fianco dei nostri ragazzi.

Vendredi 15 février nous avons présenté la troisième édition du Conseil des jeunes Valdôtains qui sera accueillie dans cette salle du 29 juillet au 2 du mois d'août 2019; cette année les thèmes retenus pour le débat sont: la modernisation du système électoral et la parité des genres, donc des thèmes sûrement d'actualité; Le Conseil des jeunes Valdôtains qui se base sur le modèle de cette assemblée, de l'assemblée législative valdotaine s'adresse à 40 jeunes, au maximum, âgés de 18 à 28 ans qui pendant 5 jours découvrirons les processus législatifs e les rouages de la démocratie parlementaire; les candidatures sont ouvertes jusqu'à 7 du mois avril prochain.

Nel pomeriggio di venerdì 15 febbraio si è insediato il nuovo Co.Re.Com. della Valle d'Aosta, composto dal Presidente Pierpaolo Civelli, dai componenti Beatrice Mosca, Daniele Genco, Federico Molino e Claudio Dalle, eletti dal nostro Consiglio il 10 gennaio scorso. Unitamente al presidente Fosson ho formulato gli auguri al mio comitato e ovviamente abbiamo ringraziato, in maniera non formale ma sentita, il comitato uscente - presieduto da Enrica Ferri e composto da Bruno Baschiera e Guido Dosio - per il grande lavoro portato avanti in questi cinque anni di attività.

In conclusione, colleghi, permettetemi di fare un richiamo che avrei preferito non dovere fare, ma ieri sicuramente è stata scritta una brutta, brutta e triste pagina perché l'onorabilità e la credibilità delle istituzioni, che rappresentiamo, vanno rispettate. Vanno rispettate e vanno promosse attraverso comportamenti e atteggiamenti consoni al ruolo che siamo stati chiamati a ricoprire, non mi stancherò mai di dirlo, così come ho fatto già, ricordo, appena un paio di settimane fa, direttamente qui in quest'aula, permettendomi di richiamare in particolare coloro che utilizzano le reti social anche a fini politici elettoralistici.

Purtroppo questo mio richiamo non sembra avere sortito grandi effetti, visto che qualcuno utilizza e continua a utilizzare toni sopra le righe nei suoi post piuttosto che nelle risposte ai post, facendo talvolta sfociare le discussioni sul web nella baruffa, se non addirittura nell'insulto gratuito.

Tutto questo, colleghi, va a discapito dei contenuti e della legittima pluralità di posizioni e vedute sui temi posti in discussione. Lo ripeto per l'ennesima volta: l'onorabilità e la credibilità del Consiglio regionale della Valle d'Aosta devono essere rispettate e promosse da tutti - e sottolineo da tutti - coloro che ne fanno parte perché è bene ricordare che si è amministratori pubblici sia dentro quest'aula, ma anche fuori da quest'aula, che rappresenta la massima assemblea legislativa regionale.

Piena solidarietà quindi alla collega Manuela Nasso, che ieri è stata vittima di gravissimi e inauditi insulti sui social network. Non più tardi di qualche settimana fa anch'io sono stata vittima di pesantissimi e gratuiti insulti, che toccavano unicamente la mia sfera personale e nulla avevano a che vedere con il nostro mandato politico e il relativo legittimo diritto di critica. Ho provveduto immediatamente a sporgere denuncia verso questi fatti gravissimi, ed è qui che voglio soffermarmi.

Colleghi, il codice penale è chiarissimo. Noi quando decidiamo di candidarci, assumiamo oneri e onori. Negli oneri non c'è però sicuramente dovere accettare degli insulti gravissimi verso le persone, e quindi invito chiunque a procedere immediatamente, come la legge dispone, quindi a sporgere denuncia.

Io l'ho fatto per la prima volta, dopo dieci anni ormai d'impegno politico, perché credo che davvero si stia degenerando, soprattutto sui social. Quello che, colleghi, fa più male è che molto, troppo spesso vittime di questi insulti siano le donne e che, quando si va a toccare la sfera personale, la si va a toccare proprio come donne. E questo è qualcosa che, colleghi, dobbiamo tutti insieme, in maniera forte, in maniera chiara, in maniera puntuale denunciare e dobbiamo essere coesi nel prendere le distanze fortemente da questi atteggiamenti. E anche noi, che dicevo, siamo sui social, poi chi più chi meno, dobbiamo essere in grado di gestire le discussioni di modo che non sfocino mai in pagine brutte e pagine tristi che sporcano la nostra società e sono, come dicevo prima, ancora più brutte perché, nella gran parte dei casi, questi vili attacchi hanno come bersaglio proprio le donne.

Insieme cerchiamo davvero di fare quel salto di qualità che la nostra società richiede, quindi solidarietà alla collega Nasso da parte mia personale, ma credo di poterla esprimere da parte di tutta l'aula: questi fatti dequalificano e fanno veramente vergognare chi li porta avanti, ma anche chi in qualche minima maniera prova a difendere certi tipi di comportamenti.

Ha chiesto la parola il collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - In relazione all'insediamento del Co.Re.Com., volevo sincerarmi del fatto che, riguardo al Presidente, fosse stata rimossa la causa d'incompatibilità, dato che era segretario dell'Ordine dei Giornalisti e sul sito peraltro risulta ancora essere segretario nell'ambito del Consiglio direttivo, solo questo, grazie.

Presidente - Verificheremo, ci sono un tot di giorni per sanare le incompatibilità; verifichiamo subito e le facciamo sapere, collega Ferrero. La parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Mi unisco alle sue parole di profonda disapprovazione per quanto è avvenuto ieri e manifesto piena solidarietà alla collega Nasso, che è stata vittima di un triste attacco sui social, che ha oltrepassato i limiti del buon gusto e della buona educazione. Io credo che la direzione in cui soffia il vento stia cambiando anche in politica. La comunicazione è una delle dimensioni peculiari della politica e questa brutta occasione ci dà comunque la possibilità di fare alcune considerazioni nel merito e anche su come portiamo avanti il nostro ruolo.

In questi ultimi anni la politica ha anche innovato il linguaggio e con l'avvento dei partiti populisti, artefici del cosiddetto cambiamento, si è introdotto un linguaggio senza filtri, a volte anche volgare, a cui non eravamo abituati prima. C'è qualcuno, più moderato di altri, che dice: "Noi parliamo in modo diretto, in modo chiaro, in modo che tutti possano capire, non come i politici di una volta, come i politici di prima".

Io dico che almeno i politici di prima sapevano cos'era la buona educazione. Anche i tiratardi la sera nei locali notturni, nelle osterie, più passano le ore e più parlano chiaro, ma spesso la serata finisce nella degenerazione. Le aule erano, sino all'avvento di questo nuovo modo di fare politica, il luogo del confronto, anche duro, tra colleghi, sui temi che avrebbero dovuto poi portare alla definizione di disposizioni legislative o provvedimenti normativi. Ora è tutto cambiato, io credo che ciascuno di noi debba fare delle riflessioni. Le aule stanno divenendo il podio da cui si parla con il megafono alla gente spesso si afferma un dibattito che mortifica la democrazia rappresentativa. E come tutte le aule, anche i social sono diventati non quel luogo utile per mettere in comunicazione la gente e per creare delle relazioni, ma uno strumento pericoloso, uno straordinario mezzo di amplificazione che spesso viene utilizzato, anche a livello politico, in modo distorto.

Io credo che ogni ambito e ogni luogo che ciascuno frequenta abbia delle regole, preveda dei comportamenti che debbono essere tenuti e anche sui social occorre fare attenzione e occorre agire con la dovuta educazione. Oggi, osservando la tv, i dibattiti politici e gli interventi, come dicevo prima sulla rete, mi domando se la classe dirigente si renda conto dell'esempio che viene offerto ai giovani, ai propri figli, quando parla e esterna opinioni. Io credo che la politica abbia una grossa responsabilità in questa direzione, su questo dobbiamo tutti interrogarci. Pare che tutto sia finalizzato a una politica di corto respiro, a un consenso giornaliero piuttosto che a migliorare il rapporto di fiducia con la gente, che dovrebbe durare nel tempo. Tutto si fa per un "mi piace" in più, io credo che questo sia vergognoso. Questa nuova modalità comunicativa a me suscita grande perplessità e preoccupazione, e a maggior ragione in considerazione dell'abbassamento dell'età media, sia in Parlamento, sia nei Consigli regionali che fa sì che molti politici e amministratori sono anche padri di giovani, che sono in una fase difficile, in una fase in cui devono educarsi e formarsi. E credo si stiano dando degli esempi che non possono non essere valutati in modo molto negativo; sarò alla vecchia maniera, sarò forse un nostalgico delle buone maniere e dei comportamenti rispettosi, ma ritengo che coloro che rivestono un ruolo abbiano sotto questo profilo un'importante responsabilità civica. Sono francamente basito per quello che avviene a livello nazionale, dove ci sono dei movimenti che vanno a cercare delle alleanze con coloro che distruggono le piazze, con coloro che creano delle sommosse in Francia, con coloro che vogliono sovvertire il funzionamento della democrazia.

Credo che tutti dobbiamo fare delle riflessioni da questo punto di vista. Qualcuno plaudiva al "vaffa day", il "vaffa di qui, il vaffa di là", ma credo che queste situazioni siano figlie di quelle degenerazioni che partono e poi non si riescono più a gestire. Noi siamo stati votati per rispondere e risolvere i problemi della gente e credo che occorra alzare un pochino l'asticella. La gente ha bisogno di risolvere i propri problemi perché non sa come arrivare alla fine del mese, ha bisogno di pagare le locazioni della casa, mantenere la propria famiglia, educare i propri figli, dare loro delle prospettive, accudire i propri genitori anziani.

La politica si deve occupare di queste cose, tutti insieme dobbiamo fare una riflessione perché credo che dall'autocritica possa nascere qualcosa di positivo e di utile per la nostra comunità.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Grazie presidente, volevo ringraziare lei, in particolare, per le parole che ha utilizzato questa mattina nello stigmatizzare quanto avvenuto ieri. Ho apprezzato in particolare la forza con cui le ha pronunciate, le condivido completamente. Anch'io mi associo ed esprimo la mia solidarietà alla collega Nasso. Non voglio entrare assolutamente nel merito dei motivi per cui è partita questa gogna mediatica che non ha nessuna ragione d'essere. Quindi non mi dilungherò, come ha fatto il collega Marquis, su altre questioni, m'interessa rimanere nell'ambito di quello che è accaduto nei confronti della collega Nasso. Io credo che la violenza maschile, fisica e anche verbale nei confronti delle donne sia purtroppo un fatto endemico della nostra società, della nostra cultura.

Gli stereotipi di genere resistono, anche se siamo nel 2019, non solo resistono, ma attraverso i social hanno ripreso forza, hanno ripreso vigore. E il linguaggio che spessissimo viene utilizzato è un linguaggio fortemente sessista contro il quale, credo, che chi occupa dei ruoli, delle funzioni pubbliche deve assolutamente dissociarsi in tutti i modi possibili. C'è una questione di azione politica, secondo me, che dobbiamo tenere in considerazione. Dobbiamo andare verso il superamento delle discriminazioni legate al genere, in tutti i settori della vita sociale, della vita economica e della vita pubblica. Per cui mi aspetto che dalle persone, che sono presenti in quest'aula e che hanno dei ruoli pubblici, si metta la parola "fine" a sistemi di questo genere e ricordo che in questo caso ne è stata vittima la collega Nasso, in altri momenti di questo anno, quando si era in campagna elettorale, ne sono state vittime altre persone. È qualcosa di inqualificabile e io chiedo che ci siano in questo senso degli atteggiamenti di autocensura da parte di chi invece li alimenta.

Presidente - La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Non voglio entrare nel merito di questa polemica, ma mi voglio rivolgere in particolare al collega Marquis, visto e considerato che ho sentito le sue parole oggi e mi è venuto ampiamente da sorridere, soprattutto nel momento in cui ricordo che c'è qualcuno in quest'aula, qualcuno che faceva anche parte, soprattutto, della vecchia maggioranza, che in maniera codarda, patetica, ridicola alimentava degli attacchi disgustosi nei miei confronti in qualità di Presidente e giocando anche sul fatto che fossi donna, ma non con coraggio, non dicendolo in faccia, non venendo a parlarne apertamente, ma utilizzando degli pseudogiornalisti che davano notizie rigorosamente false ogni santa volta.

La cosa a me ha sempre fatto ampiamente sorridere, non ho reagito, non ho risposto una sola volta perché ho le spalle ampiamente larghe e la cosa non mi disturbava, mi faceva soltanto sorridere della pochezza di tutto quanto, ma in tutto questo c'era la pochezza di uno pseudogiornalista e la pochezza, ancora più grossa e ancora più grave, di membri della passata maggioranza che passavano delle finte e delle false notizie per alimentare delle polemiche. Quindi che il collega Marquis in quest'aula si alzi a fare il difensore e il paladino mi dà particolarmente fastidio.

Presidente - Collega Spelgatti, ha detto parole molto forti, se lei ha le prove di quello che ha detto, lei ha il dovere di recarsi nelle sedi opportune e denunciare quanto detto. Io ovviamente mi dissocio da quello che ho sentito su commenti su pseudo, o meno, giornalisti; se ci sono delle prove di quanto lei ha detto, lei ha il dovere di denunciarlo. Qui si parlava di altro e, se mi posso permettere, le dico che forse avrebbe fatto più onore a lei e a tutta quest'aula alzarsi e semplicemente prendere le distanze dai gravissimi insulti che ieri sono stati fatti nei confronti di una sua collega.

Mi creda, è stato qualcosa che come donna e come amministratrice ha fatto particolarmente male. La parola al collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Innanzitutto ringrazio lei, Presidente, per avere per l'ennesima volta esplicitato il fatto di queste discussioni, che avvengono sui social. A nome del gruppo dell'Union Valdôtaine volevo dare tutta la solidarietà alla collega Nasso, soprattutto perché ognuno di noi, che è eletto all'interno di un Consiglio regionale e che fa parte di un movimento, di un partito possa tranquillamente, in maniera univoca decidere cosa fare e cosa votare. Invece qui non è più così. Sembra che se qualcuno non mantiene una linea non faccia più parte di quella grande famiglia.

Rispetto dei colleghi. Io penso che in quest'aula, in questa legislatura, e anche nella scorsa, ci sia stato poco rispetto tra noi, e quindi chiedo vivamente che il rispetto, anche per altre questioni, ci sia e sia mantenuto per tutti gli eletti perché è così che ci si comporta. Si può discutere, si possono avere idee diverse sui singoli argomenti, ma il rispetto tra colleghi ci deve essere. E dico questo soprattutto perché, anche all'interno della Lega qualcuno ha già preso posizione e si è unito nella solidarietà alla collega Nasso. Quindi l'intervento della collega Spelgatti, che chiaramente denuncia delle cose gravissime, e mi associo anch'io al Presidente - non facevamo parte della scorsa maggioranza, quindi non mi sento tirato in ballo - se ci sono, devono essere denunciate in maniera chiara, come è stato fatto oggi. Chi oggi ha fatto queste illazioni non è la prima volta che ne fa, quindi penso che anche questa discussione cadrà nel vuoto, perché avevamo già chiesto in passato di non fare illazioni sui social e soprattutto nei confronti di colleghi. Permettetemi ancora di sottolineare la solidarietà alla collega Nasso, anche perché la sua giustificazione è stata dire: "Io credo nella giustizia e quindi non vedo perché uno non debba essere processato", quindi anch'io ho la massima fiducia nella giustizia, l'ho detto anche in altre occasioni, quindi non vedo perché ci debba dire che doveva votare in una maniera diversa, si vede che qualcuno aveva paura di passare sotto la giustizia.

Presidente - Il collega Marquis, per fatto personale.

Marquis (SA) - Per fatto personale, io credo che la collega Spelgatti, che è intervenuta, sia andata completamente fuori tema, ha perso un'occasione per esprimere solidarietà alla collega Nasso per un grave attacco che ha subìto e ha perso ancora una volta l'occasione per denunciare con chiarezza e pubblicamente circostanze di cui si limita a fare subdole illazioni. Occorre avere il coraggio delle proprie azioni collega! Mi spiace che ancora una volta non abbia colto il senso delle parole che sono state pronunciate questa mattina in aula.

Presidente - La parola al collega Daudry.

Daudry (UVP) - A nome del gruppo UVP la ringraziamo per il suo intervento con il quale ha voluto invitare, purtroppo per l'ennesima volta, i colleghi ad attenersi nell'esercizio del proprio ruolo a una buona educazione, a permettere la libertà di espressione e, soprattutto, a rispettare i colleghi e i Valdostani tutti. Noi ci alziamo sovente in quest'aula e cogliamo questa occasione anche per ringraziare i nostri colleghi, che sono stati pochi giorni fa a Trieste per le foibe. Ci alziamo sovente per ricordare fatti di violenza storica: il 27 gennaio, la giornata della memoria, il 10 febbraio la giornata del ricordo; ed è per questa ragione che, nell'esprimere tutta la nostra solidarietà alla collega Nasso, vogliamo dire con forza che ci alzeremo sempre e comunque, anche oggi, ogni volta che ci sarà una violenza, anche verbale, perché c'è un detto che tutti ci ricordiamo che molte volte la lingua - in questo caso purtroppo i social su cui il dibattito vediamo che sempre più degenera - ferisce molto di più delle armi e delle spade.

Crediamo quindi che questi fatti non si debbano più ripetere e, poiché, purtroppo vediamo che si ripetono continuamente, diremo che noi ci alzeremo in questa sede ogni volta che questa cosa accadrà, ogni volta che questa cosa toccherà qualsiasi collega di quest'aula. Oggi è toccato alla collega Nasso, un domani potrà accadere ad altri colleghi.

Présidente - A demandé la parole la collègue Morelli.

Morelli (ALPE) - D'abord je voulais vous remercier pour votre intervention, pour le soutien à la collègue Nasso à laquelle le groupe de Alpe se joint avec beaucoup de conviction. Chaque temps, chaque période historique a ses instruments de communication, et les instruments de communication ne sont pas bons ou mauvais; c'est l'utilisation qu'on en fait qui les rend mauvais.

E i social hanno fatto qualcosa che fino ad ora non era mai avvenuto, i social hanno sdoganato l'utilizzo gratuito e feroce degli insulti, che siano contro le donne o contro gli uomini poco importa; il fatto è che questi insulti rimangono scritti e feriscono profondamente e quindi alla collega Nasso va veramente tutta la nostra solidarietà.

Io ho scelto di non utilizzare quel mezzo di comunicazione perché di prendere degli insulti gratuiti io non sono d'accordo. Ritengo che se qualcuno ha qualcosa da dirmi nel merito della mia attività politica, io sono a disposizione, sono raggiungibile anche fisicamente, mi si può dire le cose tranquillamente in faccia; invece l'utilizzo così subdolo di questa comunicazione deviata io lo trovo profondamente negativo e credo che tra gli eletti ci debba essere una maggiore consapevolezza dell'utilizzo di questi mezzi, non solo per ciò che l'eletto scrive, ma anche per ciò che l'eletto induce a scrivere.

Bisogna essere coscienti che le nostre affermazioni scatenano delle reazioni dietro le quali talvolta qualcuno si nasconde, ma credo che ognuno debba farsi carico delle proprie responsabilità.

Presidente - Non ci sono altre richieste? Ha chiesto la parola la collega Nasso. Prego. Prima la parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Anche noi ci uniamo alla vicinanza alla collega Nasso anche perché pensiamo che, in un momento probabilmente non facile per il suo movimento di appartenenza, avere il coraggio di esternare comunque un pensiero, un'azione coerente con quello che è stato negli anni il pensiero del movimento di appartenenza, io penso che sia comunque un atto di coraggio. Non mi dilungherò molto, ma noi saremo sempre dalla parte di coloro che hanno il coraggio di dire ciò che pensano, nei limiti dell'educazione, nei limiti di quello che è un libero pensiero, ed è assolutamente inaccettabile che i commenti vadano sul personale e, peggio ancora, su quello che può essere il rapporto di civile convivenza con la popolazione e con la cittadinanza.

Per cui tutta la vicinanza alla collega Nasso, anche se sono convinto che queste paternali, che abbiamo letto oggi, che siano di genere o non di genere, poco influiranno sull'uso dei social in questo momento che, quando fanno comodo, vengono enfatizzati e poi si usano magari a sproposito e soprattutto offendendo una persona, cosa inaccettabile.

Presidente - La parola alla collega Nasso.

Nasso (M5S) - Per forza dico due parole sull'accaduto e anche per ringraziare innanzitutto lei, Presidente, e i colleghi, che mi hanno dimostrato la loro solidarietà.

Io ci sono un po' rimasta male, ma tante volte le parole hanno anche delle conseguenze. A me è scivolato tutto, ma a ogni azione corrisponde una reazione.

Quando ho intrapreso questa carriera, ho scelto di usare i social, l'ho scelto volutamente, ma nella testa mi sono fissata delle linee guida, ho detto: "Curo il mio profilo Facebook, postando sia qualcosa di professionale sia qualcosa di personale", ovviamente nei limiti, "basta che il mio profilo segua delle linee guida che sono quelle dell'educazione, del rispetto e del confronto".

Spesso mi è capitato di cancellare sotto alcuni post politici dei commenti che non rientravano in queste linee guida, e questo non vuol dire confronto politico perché tantissime volte ricevo dei commenti che mi danno contro, ma politicamente, o di persone che non la pensano come me su una determinata tematica e a volte, per comodità, vorrei cancellarli ma per principio non lo faccio, li lascio lì, se rientrano nelle mie linee guida. Quando leggo commenti sotto le mie pagine li cancello seduta stante, ho spesso il telefono in mano, ma, se non li cancello, nel giro di poco in giornata comunque spariscono. Questo perché ho deciso di seguire queste linee e l'avevo già deciso anche prima di questo lavoro, da cittadina comune e da insegnante.

Quindi credo che - la collega Morelli ha ragione - questo strumento di comunicazione nuovo può essere un'arma a doppio taglio, io ho scelto di usarlo prefissandomi dei paletti e ognuno deve essere responsabile di cosa accade nella propria pagina, nel proprio profilo.

E secondo me un po' la gravità sta lì, nel dire: "Non ho tempo di gestirlo, mi scrivono in troppi, eh vabbè, cosa vuoi che sia?" e lì poi si casca nel grande problema.

Come diceva Eco: i social stanno dando la parola a tutti, per non dire la parola forte che aveva detto lui, io spesso sono stata un po' forte, sia in quest'aula sia sui social, ricordo nel mio ultimo intervento qualche collega mi aveva mormorato dietro, ma mai maleducata; questa è un'azione che rivendico.

Usare i social in maniera intelligente si può, quello che è capitato a me domani capiterà a qualcun altro e mi è dispiaciuto, ma mi scivola tutto via e comunico, come ho già accennato, che esporrò denuncia, ho già contattato il mio avvocato proprio per dare un segnale.

Chiudo, ringraziandovi, dobbiamo, in primis noi, stare attenti a ciò che scriviamo, come ci muoviamo perché abbiamo un ruolo istituzionale.