Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 398 du 29 septembre 1981 - Resoconto

OGGETTO N. 398/81 - REVOCA DEL DIVIETO DI FUMARE NELL'AULA CONSILIARE. (Approvazione di mozione)

Presidente - Do lettura della mozione presentata dai Consiglieri Faval, Voyat, De Grandis, Tripodi, Cout, Mafrica, Chabod, Marcoz, Andrione, Minuzzo, Berti, Bordon e Lanivi:

MOZIONE

Considerato che la Commissione regionale per i pubblici spettacoli, ai sensi della legge 11 novembre 1975, n. 584, (divieto di fumare nei pubblici locali), ispezionato l'impianto di ricambio dell'aula consiliare, lo ha ritenuto idoneo ed ha inoltrato al Sindaco della città di Aosta la richiesta di rilascio dell'autorizzazione a fumare nella sala consiliare.

Ritenuto pertanto che non sussistono motivi per mantenere il divieto di fumare imposto con la mozione approvata dal Consiglio nell'adunanza del 30 marzo 1981.

Quanto sopra premesso il Consiglio regionale

DELIBERA

di revocare la propria precedente determinazione adottata con deliberazione consiliare n. 162 in data 30 marzo 1981.

Presidente - Il Consigliere Faval illustra la mozione.

Faval (UV) - A parte le osservazioni scherzose che qualche Consigliere si è lasciato sfuggire a proposito di questo oggetto, la discussione di questa mozione dal punto di vista sostanziale, è addirittura pleonastica, per il semplice motivo che nel frattempo l'Ufficio di Presidenza ha provveduto a dotare la sala consiliare di tutti quegli strumenti e dispositivi che la legge prevede perché possa essere consentito l'esercizio del fumo, se così posso esprimermi. D'altra parte, dobbiamo assolvere ad una formalità, che è quella di votare una mozione che abroghi quella precedente. Per questo, invito il Consiglio a votare questa mozione, e chiedo fin d'ora al Presidente del Consiglio che, come lui ha ricordato, essendo le mozioni immediatamente esecutive, nel caso in cui il Consiglio regionale dovesse votare a maggioranza questa mozione, vengano immediatamente distribuiti gli oggetti acconci ad evitare che i Consiglieri brucino la moquette e i tavoli.

Presidente - Ci sono altri che intendono intervenire?

La parola al Consigliere Lustrissy.

Lustrissy (DP) - Io voglio semplicemente fare una domanda, che è di carattere tecnico, all'Assessore ai Lavori Pubblici: se gli impianti di depurazione finalmente funzionano o no.

Borbey (DC) - Dunque: l'impianto di depurazione l'abbiamo provato e funzionava, tempo fa; oggi non è stato provato e quindi non ci sono garanzie che funzioni, la mozione però può essere votata, rinviando a domani mattina le verifiche da parte del tecnico.

Presidente - La parola al Consigliere Péaquin.

Péaquin (PCI) - Per una curiosità molto semplice: prima che questa mozione fosse discussa, non esisteva in Aula nessun cartello che facesse divieto di fumare; oggi vedo un cartello molto sbiadito che dice "Vietato fumare"! Non capisco come mai.

Presidente - Allora, qui servono delle spiegazioni tecniche; non so se le vuol fornire il Vice Presidente Faval.

La parola al Consigliere Faval.

Faval (UV) - La domanda è giustificata; infatti, finora non si era mai visto alcun cartello "Vietato fumare" mentre oggi che votiamo la mozione per poter di nuovo fumare, è comparso un cartello di questo genere. C'è da dire che questo cartello fa parte di uno di quegli strumenti cui facevo cenno prima: cioè dovrebbe, se funziona come noi tutti speriamo, accendersi nel caso in cui le quantità di fumo che si ammassa nella sala è tale da non garantire l'assorbimento da parte degli impianti.

Presidente - Devo dire di più: la sala è stata visitata dall'apposita Commissione per la Vigilanza sui Pubblici Spettacoli, la quale ha poi espresso al Sindaco, che a sua volta lo ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio, il parere sull'agibilità della sala; l'agibilità è strettamente connessa all'esistenza e al funzionamento di quegli apparecchi luminosi che adesso sono spenti, per nostra fortuna, e che si accenderanno nel momento in cui - come ha detto il Vice Presidente Faval - la quantità di fumo presente indicherà che la sala non è agibile da questo punto di vista.

Ci sono altri che chiedono la parola? Non ci sono dichiarazioni di voto?

La parola al Consigliere Viberti.

Viberti (DPROL) - Oltre al Presidente della Giunta è assente purtroppo anche l'Assessore alla Sanità, che forse avrebbe potuto dire qualcosa. Ma ho preso la parola per chiedere al Presidente del Consiglio, che dimostra di sapersi così bene destreggiare fra le norme di legge, se quanto è stato affermato dal Vice Presidente Faval risponde a verità, ovvero che si tratterebbe di un semplice adempimento, affermazione con la quale si sottintendeva che non si sarebbe potuto praticamente votare contro questa mozione. Nel caso specifico, anche perché si tratta di un oggetto iscritto fra gli ultimi dell'ordine del giorno, non ho potuto riprendere in mano la documentazione relativa; vorrei perciò sapere dal Presidente del Consiglio se è vero che si tratta di un semplice adempimento formale, nel qual caso mi asterrò dal voto per non avere problemi, o se invece non corrisponde a verità quanto da me compreso, nel qual caso vorrei che venisse chiarito di modo che ciascuno voti secondo quello che ritiene più opportuno.

Presidente - Prima di dare la parola al Vice Presidente Faval, dato che sono stato chiamato in causa....

Faval (UV) - Vorrei soltanto dire...

Presidente - La parola al Vice Presidente Faval.

Faval (UV) - Circa l'interpretazione autentica del mio pensiero, penso di essere il più adatto a darla, visto che tra l'altro sono presente in Aula! La mia affermazione significa questo, Consigliere Viberti, che al tempo in cui fu presentata la mozione che faceva divieto di fumare, l'Aula consiliare non era dotata di quegli strumenti cui ho fatto cenno prima e che adesso sono stati adottati; attualmente la sala consiliare è atta a consentire ai Consiglieri di fumare. A questo punto, l'approvazione della mozione in oggetto diventa un atto formale in riferimento a quello precedente che noi come Consiglio regionale abbiamo compiuto. Avevo anche aggiunto che dal punto di vista sostanziale mi sembrava pleonastico discutere di questo oggetto per i motivi che ho appena espresso: adesso ci sono gli strumenti che ci consentono, a norma di legge, di poter fumare in quest'Aula.

Presidente - Mi permetterei di aggiungere che prima non eravamo in regola con la legge, perché non solo avevamo una sala sprovvista delle apparecchiature per il ricambio, ma non avevamo mai intrapreso quelle pratiche che la legge impone, cioè la richiesta della visita della Commissione Speciale di Vigilanza, l'autorizzazione dell'Ufficiale Sanitario e l'autorizzazione del Comune - l'autorizzazione all'agibilità delle sale aperte al pubblico è infatti concessa dal Comune. Adesso, siamo in regola con la legge, quindi abbiamo facoltà di fumare. Però, il Consiglio si è dato con suo voto una regola, una norma, e quindi la revoca di quella norma alla luce delle spiegazioni e delle modifiche tecniche che sono state date, compete al Consiglio.

Questo è dunque un atto formale, che consegue all'adesione di quelle misure che la legge richiede per consentire la possibilità di fumare, però siccome il Consiglio aveva votato una mozione è il Consiglio sovrano di revocarla.

Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia. Ne ha facoltà.

Nebbia (PSI) - Parlare di queste cose in Consiglio mi sembra che sia, da un certo punto di vista, inutile, ma da altri punti di vista decisamente interessante perché si toccano problemi di carattere generale.

È stato detto che c'è una relazione ufficiale che autorizza a fumare nella sala; purtroppo l'inversione dell'ordine del giorno mi impedisce di documentare immediatamente quello che dico ma mi ricordo che la relazione dell'Ufficiale Sanitario concede alla fine l'autorizzazione dopo una serie di premesse in cui si dice che nulla funziona; chi l'ha letta può confermare questo, e la cosa mi sembra piuttosto strana. Probabilmente la conclusione doveva essere conseguente a quanto esposto nelle premesse, ma poi, obtorto collo, l'Ufficiale Sanitario ha dovuto autorizzare.

Secondo punto: è stato detto che qui ci sono degli impianti efficienti, e questo non lo discuto, però è opportuno che ci sia la garanzia che siano in funzione: da quello che dice l'Assessore ai Lavori Pubblici, questa garanzia non c'è; anzi, quelle scritte luminose che sono state messe, tutto sono meno che quello che devono essere, perché abbinata alla scritta "Vietato fumare" c'è scritto "Uscita di sicurezza". Ora, chi si occupa di queste cose sa che l'uscita di sicurezza deve essere apribile verso l'esterno e non verso l'interno e deve essere dotata di maniglie a spinta automatiche: queste non lo sono, quindi sono tutt'altro che uscite di sicurezza!

Terzo punto: uno dei motivi originari della mozione era la disparità di trattamento per il pubblico e per i Consiglieri, perché non sembrava giusto che il pubblico non dovesse fumare mentre i Consiglieri potevano farlo. Ora io chiedo che se verrà autorizzato l'esercizio del fumo nella sala del Consiglio, sia così per tutti.

Questi sono gli aspetti specifici; c'è poi un aspetto generale della questione ed è un aspetto didattico, per così dire. Se è giusto e logico che ciascuno faccia della sua salute quello che vuole, e io non lo discuto, io ritengo però che poiché in Italia e in tutto il mondo in fumo, letteralmente, vanno miliardi e miliardi proprio perché il commercio del tabacco è molto simile a quello di altri prodotti che lo Stato commercia solo per incrementare le entrate - spendendo poi nel settore sanitario più di quello che incassa dai proventi del fumo - ecco, da questo punto di vista ritengo ancora opportuno - ma non pretendo che su questo punto ci sia l'unanimità - che il Consiglio dia un certo esempio; se non lo darà, evidentemente sue saranno le responsabilità.

Presidente - Altri che intendono prendere la parola?

La Presidenza può dare assicurazione che il problema sarà ancora studiato sia per quanto riguarda il pubblico, sia per quanto riguarda quelle insegne che ci sono state imposte e che si accendono solamente se l'aria sarà irrespirabile; per quanto riguarda l'uscita di sicurezza, questa non ha alcun collegamento con il fumo, ma è stata imposta così dalla Commissione di Vigilanza, anche se non risponde alle norme generali per l'uscita di sicurezza in casi di incendio o altro.

Per quanto concerne il pubblico, le porte si aprono effettivamente dall'esterno e danno tutte quelle garanzie che invece i Consiglieri non hanno.

Ci sono dichiarazioni di voto?

La parola al Consigliere Minuzzo.

Minuzzo (PSDI) - Questa inversione di ordine del giorno, lo confesso, mi ha preso in contropiede ma per quello che ha detto il collega Nebbia, che oltretutto è un architetto professionista e bene addentro a questi problemi, mi asterrò dal votare questa mozione, sebbene sia stato uno dei firmatari, appunto per le osservazioni fatte dal collega Nebbia, che in qualche modo contraddicono le dichiarazioni del Vice Presidente Faval.

Presidente - Altri chiedono di intervenire per dichiarazione di voto?

La parola al Consigliere Clusaz.

Clusaz (UV) - Per il bene della mia salute, dato che non fumo, dovrei votare contro, ma per il bene del Consiglio probabilmente dovrei votare a favore, perché tanti con la scusa di andare a fumare rischiano di far perdere il numero legale; dato che astenersi equivale a dare voto contrario, esco dall'Aula.

Presidente - Altri chiedono di parlare per dichiarazione di voto?

Si assenta anche il Consigliere Pedrini; ci sono altri che si assentano, visto che diventa un modo di votazione?

La parola al Consigliere Lustrissy.

Lustrissy (DP) - Rimango qui e ho il coraggio di votare contro perché da quanto ha detto l'Assessore Borbey non c'è nessuna garanzia circa il funzionamento degli impianti.

Presidente - Metto in approvazione la mozione iscritta al n. 46 dell'ordine del giorno.

Esito della votazione:

Presenti: 30

Votanti: 24

Astenuti: 6 (Consiglieri Lanièce, Péaquin, Bajocco, Minuzzo, Pollicini, Borbey)

Maggioranza: 16

Favorevoli: 18

Contrari: 6

Il Consiglio approva.

Presidente - Vi ricordo che le mozioni, non avendo oggetto, sono immediatamente esecutive.

Proseguiamo i nostri lavori con la trattazione dell'oggetto n. 6.