Objet du Conseil n. 3258 du 20 février 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3258/XIV - Interpellanza: "Interventi per il riconoscimento della figura professionale di accompagnatore di media montagna".
Morelli (Président) - Point n° 26 de l'ordre du jour. La parole au collègue Roscio pour l'illustration.
Roscio (ALPE) - Oggi è la seconda volta che proviamo a confrontarci con l'Assessore Marguerettaz. Prima abbiamo parlato di turismo su due ruote con la bici, adesso affrontiamo un altro tema legato all'escursionismo, a due gambe stavolta, che però - io immagino - l'Assessore, da un lato, conosca bene, visto anche il grande successo che hanno negli ultimi anni i trail e sto pensando anche a quanto il successo dei trail traini anche la frequentazione sulle Alte vie. Credo che su questo l'Assessore sia più informato di noi. Ahimè, però, c'è una questione che da un po' di anni si sta trascinando: la questione degli operatori che operano in questo settore, che sono poi quelli che vengono riconosciuti dalla legge n. 1/2003: le guide escursionistiche e naturalistiche. Da un lato non possiamo non osservare che ormai da più di dieci anni non viene più fatta la formazione per formare nuove guide, per cui è già successo spesso e volentieri che i giovani che vogliono invece approcciare la professione devono recarsi fuori Valle per fare la formazione e poi rientrare ed eventualmente chiedere di essere riconosciuti, già questo è qualcosa che non va tanto bene. Comunque, a livello tecnico e di intendimenti, ormai l'argomento è stato sviscerato in tutte le sue parti, nel senso che è stato affrontato prima quando c'era l'Assessore Marguerettaz, è stato affrontato poi nella parentesi con l'Assessore Restano, adesso c'è di nuovo l'Assessore Marguerettaz, credo che ormai le problematiche che riguardano l'istituzione di due figure ed eventualmente i problemi che deriverebbero dalla sovrapposizione, temporanea o meno, di queste due figure che farebbero più o meno la stessa cosa siano stati affrontati. Per quanto riguarda cosa ne pensano le associazioni rappresentative sul territorio, comprese anche le guide alpine, credo che il parere sia stato dato. Rimangono aperte alcune questioni, come, per esempio, come garantire da un lato la formazione, anche e soprattutto una formazione che abbia un carattere di internazionalità sempre più importante, perché a livello lavorativo già oggi sempre più spesso viene richiesta, per poter accedere ai lavori, una formazione internazionale che spesso le nostre guide, che hanno una formazione ex lege, non possono vantare. Siamo un territorio che per forza di cose si trova a doversi confrontare con situazioni internazionali, perché spesso e volentieri gli accompagnamenti sforano dalle frontiere, quindi ci si trova agevolmente in Francia e in Svizzera, per cui facilmente vengono richieste competenze più elevate di quelle che ad oggi vengono fornite. Questo è un problema.
Il secondo problema è quello di come risolvere la questione di accompagnamento sul terreno innevato e come garantire adeguata professionalità a chi fa l'accompagnamento. Anche su questo credo che le associazioni abbiano fornito alcune indicazioni anche all'Assessorato su tale questione. Dal punto di vista del merito, ormai la questione è più che sviscerata, occorre ancora un passaggio: come garantire, perché eventualmente se si vuole fare un passaggio a un'altra figura, non deve essere un passaggio coercitivo, deve essere un passaggio volontario, per cui bisogna garantire comunque che chi non intende fare il passaggio in qualche modo possa essere tutelato in quello che fa attualmente.
Ricordo che anche l'evoluzione normativa e le sentenze che si sono succedute nel tempo si sono espresse su questo tema e non siamo ancora arrivati alla fine di un percorso in tema di legislazione sulle professioni, perché comunque c'è stato un pronunciamento del Consiglio di Stato, ma non della Corte costituzionale sul tema, per cui sono ancora pendenti alcuni giudizi.
Noi riteniamo che investire sulla formazione e sulle figure che lavorano in ambiente di montagna possa essere un'opportunità interessante anche per i giovani, ma per farlo bisogna innanzitutto fare la formazione, cosa che non è più stata fatta, ma se viene fatta la formazione, questa deve avere una caratura internazionale per poter mettere in condizione i giovani e chi farà la professione in futuro. Inoltre deve essere garantita la formazione sulla sicurezza e sul terreno innevato. Senza questi requisiti, diventa un po' vano tutto il resto. Noi vorremmo pertanto sapere dall'Assessore, dal punto di vista dei suoi intendimenti, del suo pensiero, cosa intende fare: se ritiene di mantenere tutto inalterato, se pensa che due figure si possano sovrapporre, se pensa che ce ne debba essere solo una, se ritiene che bisogna andare a recepire quella revisione normativa per andare verso l'accompagnatore di media montagna oppure no e che cosa si intende fare per garantire, da un lato, una professionalità a livello internazionale e una professionalità, dal punto di vista della sicurezza, che sia in grado di garantire soprattutto i clienti, ma anche il nome del professionista.
Président - La parole à l'Assesseur Marguerettaz pour la réponse.
Marguerettaz (UV) - Non vorrei che da questa interpellanza nascessero dei dubbi, perché il percorso che ha investito la bontà di provvedimenti adottati dall'Amministrazione regionale ai sensi della legge regionale n. 1/2003 ha dato una risposta univoca: sia il TAR, sia il Consiglio di Stato si sono espressi sulla legittimità degli atti adottati dall'Amministrazione regionale e non hanno ritenuto di porre alla Corte costituzionale i rilievi fatti dai ricorrenti. I ricorrenti, nell'ambito del ricorso, hanno posto il problema della legittimità costituzionale. Il TAR e il Consiglio di Stato hanno ritenuto non meritevole questa istanza di essere posta alla Corte costituzionale. Vuol dire quindi che i due livelli di giudizio hanno ritenuto inammissibile questa richiesta; tutto il resto pertanto è lasciato alla libera opinione di ognuno, fatto sta che il giudizio di costituzionalità non è stato promosso, perché non meritevole. Sappiamo poi che ci sono scuole di pensiero secondo le quali questa norma è incostituzionale o meno. Continuare a dire che questa norma (la legge regionale n. 1/2003) è anticostituzionale mette a rischio tutte le professioni. Magari lei quindi persegue degli obiettivi che sono interessanti per lei, ma mette a rischio tutte le professioni indicate all'interno di questa legge.
Ciò detto, sulla figura della guida escursionistica e naturalistica, confermata e rafforzata dalla sentenza, è assolutamente interessante avere realmente idea di ciò che pensano a riguardo gli operatori del settore, non solo - e lei lo ha detto -, continuiamo a ricevere delle richieste per fare dei nuovi corsi ed è vero che noi abbiamo degli interlocutori che rappresentano l'Associazione delle guide escursionistiche, ma abbiamo anche una serie di soggetti che non fanno parte dell'associazione e che sembrerebbero non essere affatto interessati o essere anche critici rispetto a quello che lei sta portando avanti. Mi spiego. Non è particolarmente difficile capire che, se noi andiamo a costituire una nuova figura professionale che, di fatto, è esattamente sovrapponibile a quella esistente, rischiamo di avere un'attività identica, ma riconducibile a due riferimenti normativi diversi. Lei potrà convenire con me: alla guida di mezza montagna che cosa facciamo fare se non esattamente le cose che già oggi fanno le guide escursionistiche? Ovviamente con due riferimenti diversi, perché nel secondo caso - come lei ha detto - sono all'interno dell'Albo delle guide. È una sottoclassificazione, dove ci sono le guide alpine e poi ci sarebbero le guide di mezza montagna. Lei capisce che ci sarebbe poi un problema anche di doppie tariffe, perché gli uni avrebbero delle tariffe, gli altri no. Ci sono dei problemi notevoli e, rispetto a questo, il tema non è tanto di orientamento politico. Stiamo cercando di fare tutti gli approfondimenti dal punto di vista giuridico-legale su come possono coesistere due attività e come possiamo gestire le varie situazioni.
Rispetto alle evoluzioni normative nazionali, se lei fa un minimo di ricerca, troverà che oggi la figura della guida di mezza montagna è oggetto di un ampio dibattito a livello nazionale, dove c'è una scuola di pensiero che chiede che vengano tolte dall'Albo delle guide alpine. La situazione pertanto effettivamente è molto controversa.
A livello esplorativo l'idea suggerita dagli uffici è di inviare un questionario a tutti coloro che hanno superato l'esame, quindi che hanno titolo di guida escursionistica, per capire la loro tendenza. Non per mancanza di fiducia nei confronti dell'associazione, ma crediamo che perlomeno avere con certezza l'idea di qual è il sentimento delle guide escursionistiche della Valle d'Aosta sia importante, quindi gli uffici ci hanno proposto l'invio di un questionario a tutte le guide escursionistiche per capire come la pensano. Su questo argomento abbiamo avuto anche un confronto con il nuovo Presidente delle guide alpine, Pietro Giglio, che ha manifestato la disponibilità - quindi è in linea con l'Associazione delle guide escursionistiche - a trovare una situazione per inserire le guide di mezza montagna, perché poi - come ben ha detto lei - bisognerebbe verificare il passaggio da una categoria all'altra se è possibile con i crediti formativi. Gli argomenti a favore di una tesi o dell'altra quindi sono diversi, però l'unica cosa che non dobbiamo fare è creare una confusione introducendo una nuova figura professionale con il rischio di avere poi un conflitto tra due categorie che fanno la stessa attività. Io capisco il ragionamento che mi è stato fatto in alcuni casi, lo seguiamo con attenzione, ma non procederei con scelte che possono risolvere qualche problema, perché mi è stato sicuramente posto il ragionamento della validità del titolo a livello internazionale, però poi, se questa cosa riguarda pochissimi soggetti e tutti gli altri sono scontenti, abbiamo fatto un'operazione non particolarmente utile alla nostra comunità.
Président - La parole au collègue Roscio pour la réplique.
Roscio (ALPE) - Grazie Assessore. Mi sembrava che oggi avessimo provato a confrontarci in maniera costruttiva, invece vedo che lei mi mette in bocca cose che non ho detto. Se torniamo un po' indietro, l'intento dell'iniziativa non era quello di fare dei danni, non era quello di dire: "la legge è incostituzionale, quindi eliminiamo tutte le professioni che fanno riferimento a quella legge", ma era quello di chiedere all'Assessore - perché poi noi facciamo delle proposte, ma poi chi deve risolvere i problemi mi sembra che non debbano essere i Consiglieri di minoranza, ma l'Assessore - quale idea ha per trovare delle soluzioni. Lasciamo perdere un attimo qual è la figura che può meglio adattarsi, sovrapposizioni e cose varie, ma le chiedo, Assessore: lei ritiene importante dare possibilità di lavoro nuove in territori di montagna? Credo che la risposta sia quasi lapalissiana. Se le dico: bisogna garantire la professionalità degli operatori che operano in territorio di montagna, mi sembra anche con questo di sfondare una porta aperta, giusto? Bisogna cercare di fare in modo che le figure siano il più possibile formate dal punto di vista anche internazionale, per cui anche un riconoscimento all'estero. Se dico che le guide devono essere formate per garantire la sicurezza anche su terreno innevato, sono tutte cose che si possono condividere a prescindere. Da lì a dire qual è la strada migliore non è più mia competenza. Io la sollecito a dire: "questi sono i dati, audiamo le guide alpine, le guide escursionistiche, le associazioni, tutti, anche i singoli che non sono associati, facciamo una sintesi...", facciamola presto perché sono 11 anni che non è più stato fatto un corso e poi bisogna formare anche le figure. Facciamo presto pertanto, scegliamo la strada migliore che possa garantire queste quattro condizioni che le ho dato e che mi sembra siano condivise, dopodiché andiamo avanti, perché ormai un po' di tempo l'abbiamo perso. Abbiamo fatto iniziative già in tutta la legislatura, alcune sono state fatte anche da chi è suo compagno al Governo, per cui lei fa l'Assessore, lei trovi le soluzioni, magari ce le porti prima della fine della legislatura.