Objet du Conseil n. 3128 du 10 janvier 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3128/XIV - Interpellanza: "Risoluzione della problematica relativa alla riduzione delle tariffe autostradali".
Farcoz (Presidente) - Punto n. 33 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Marquis.
Marquis (AC-SA-PNV) - Questo è un tema di cui sovente si parla in Consiglio regionale e spesso in occasione dell'inizio dell'anno, quando ci si trova a commentare gli aumenti tariffari. Questa interpellanza è stata presentata il 29 del mese di dicembre, quando non eravamo ancora a conoscenza dell'importante e insostenibile aumento riconosciuto alla società RAV del 52,60 percento, ma l'abbiamo presentata perché immaginavamo che ci fosse un aumento. Anche se non di questa entità.
Negli anni da parte della Regione su questo argomento sono state prese delle iniziative per cercare di mitigare l'impatto degli aumenti tariffari, mi riferisco alle iniziative sulla circonvallazione, alla gratuità per i possessori di telepass Aosta-est e Aosta-ovest e agli sconti per i pendolari, rinnovati verso la fine dell'anno anche per il 2018.
Tuttavia questo è un problema che ha da trovare una soluzione, perché l'impatto degli aumenti è pesantissimo, è un impatto che pregiudica la mobilità in Valle d'Aosta, sia per l'utenza interna che per l'utenza turistica ma anche per coloro che utilizzano queste infrastrutture come collegamento viario internazionale.
L'autostrada è stata costruita per garantire la sicurezza delle comunità locali e per diminuire il traffico sulla viabilità ordinaria. Oggi si crea un pericolo, un potenziale pericolo di trasferimento dell'utenza dall'autostrada alle strade ordinarie, quindi con tutto ciò che ne deriva sotto il profilo dell'inquinamento e della sicurezza degli abitati che vengono attraversati.
Lo sappiamo che questo è un tema che parte da lontano, non è un tema che nasce oggi, è un tema che per quanto riguarda la RAV parte dalla sua costituzione. Non ha mai trovato una sua soluzione definitiva. È un tema che è degenerato nel corso degli anni Duemila, quando nel 2007 lo Stato ha approvato la convenzione unica, promossa dall'allora ministro Di Pietro, che ha portato ad approvare una convenzione nel 2009 che ha determinato un piano d'incrementi tariffari, insostenibile, sino al 2032 (il 432 percento). È proprio per questa ragione che nel 2009 facemmo una battaglia all'interno della società, anche con l'azionista Regione, per difendere le prerogative della Valle d'Aosta. Una battaglia che ci ha portato, come rappresentanti regionali, a esprimere voto contrario nell'ambito del consiglio d'amministrazione.
Lo so, Presidente, che la fa sorridere ma c'è poco da ridere, perché questo è un tema importante per i Valdostani e molto sentito dalla nostra comunità. Io credo che lei sottovaluti un po' questi argomenti.
Stavo dicendo che abbiamo espresso voto contrario. È un tema posto nel 2012 all'attenzione del Consiglio regionale attraverso un percorso di audizioni, quando è stato riconosciuto dalla Commissione consiliare il buon lavoro fatto dai rappresentanti della società nell'ambito del consiglio d'amministrazione della RAV; ricordo che a quell'epoca vennero chieste le dimissioni dei rappresentanti di nomina regionale nell'ambito della SAV, che così non si erano comportati e che avevano approvato la convenzione che era stata loro sottoposta.
Riteniamo che sia un tema che abbia bisogno di una soluzione strutturale e pertanto ci debba essere l'interesse dell'azionista per confrontarsi con l'altro azionista perché, diversamente, è una situazione questa che diventa di anno in anno più insostenibile. Una situazione per la quale lo Stato negli ultimi anni aveva bloccato al 31/12 gli aumenti tariffari con nota del Ministro competente (Ministro Delrio). Combinazione, nell'ultimo anno del suo mandato, per regolarizzare le situazioni ha autorizzato tutto l'aumento congelato negli anni precedenti. Questo in virtù del fatto che gli aumenti vanno riconosciuti in funzione di contratti, che hanno una validità giuridica e sono in essere. Pertanto, nell'ambito delle possibilità previste dalla legislazione nazionale, occorre trovare delle soluzioni.
Quindi credo -avevamo intrapreso quel percorso quest'estate - che sia importante confrontarsi con il Ministero competente, con l'altro azionista, per arrivare alla definizione di una soluzione che porti all'approvazione di piani finanziari compatibili con le aspettative dell'utenza. Piani finanziari che devono avere, da qui al 2032, degli incrementi tariffari non a doppia cifra.
Se non si trova una soluzione, credo che purtroppo ci si troverà di nuovo nei prossimi anni, in occasione del mese di gennaio, a essere qui a piangere quello che succederà, perché inevitabilmente ci saranno ancora situazioni come quella di quest'anno. Non credo di questa entità, però, tanto per dare una presentazione, dal 2009 a oggi ci sarà stato un incremento tariffario dell'80/90 percento e manca ancora la quota parte per arrivare al 432 percento. Pertanto vi è la necessità di trovare delle soluzioni radicali, perché, diversamente, da questa situazione non si uscirà. Una situazione che è sentita particolarmente da tutti e pertanto, per quanto ci riguarda, siamo a disposizione per collaborare, per confrontarci con il Governo, con la maggioranza per trovare e individuare delle soluzioni a questo difficile problema che rischia di pregiudicare l'accessibilità della Valle d'Aosta e anche di far soffrire lo sviluppo turistico e tutte le attività commerciali della zona della Valdigne, che hanno già evidenziato la difficoltà verso questa situazione.
Président - Pour la réponse, la parole au Président de la Région.
Viérin (UVP) - Collega Marquis, qui nessuno ride per questa situazione. Ci viene però da sorridere che certi argomenti vengano portati in aula e che certe domande vengano fatte da chi di autostrade se ne occupa da decenni e sa benissimo come stanno le cose. Noi abbiamo intanto appreso con stupore degli aumenti indecorosi e abbiamo subito preso posizione per rifiutare questi che sono aumenti che noi avevamo chiesto non ci fossero e per cui la società aveva già deliberato il 14 percento. Questo decreto ministeriale fissa un aumento fino al 52 percento, e quindi abbiamo richiesto ai nostri rappresentanti che intanto si facesse una battaglia per fermare questi aumenti, perché c'è ancora una discrezionalità.
Che lei, Consigliere Marquis, venga a chiederci che cosa fa il Governo, è chiaro che il Governo negli anni ha cercato di fare tutto il possibile, compatibilmente con il peso che ha all'interno di quelle società.
Quindi quali sono state le azioni in questi novanta giorni, piuttosto, che sono state fatte. Come abbiamo detto in altri momenti, ognuno risponde per il periodo in cui ha amministrato. Lei è stato amministratore nominato dal Governo regionale all'interno della società RAV dal 2009, è stato poi Assessore nella Giunta negli anni in cui noi da quei banchi facevamo le battaglie, dicendo, con lo slogan "maîtres chez nous", che si poteva tentare tutti assieme di intraprendere un'azione, chiaramente limitata nella misura in cui noi abbiamo delle quote e ci sono i soci privati che hanno delle logiche diverse dagli enti territoriali dell'Amministrazione.
Questo per dire che non è che ridiamo, sorridiamo che certe domande vengano fatte da lei che la materia la conosce molto bene e quando è stato qui non è che abbiamo visto cambiare le cose come magari oggi da quei banchi si sollecita a fare. Anche da questo nasce lo stupore nell'aver letto certe dichiarazioni quando sono arrivati gli aumenti. Noi non ci siamo permessi di giudicare il lavoro di altri, ma abbiamo semplicemente risposto a chi sembrava la facesse così facile. Non abbiamo sottovalutato proprio niente. Abbiamo chiesto due cose da ottobre in avanti: che non ci fossero gli aumenti sulla tratta SAV e che non ci fossero gli aumenti sulla tratta RAV. Sulla tratta SAV è stato accettato, non ci sono stati aumenti; la tratta è la più importante nella distribuzione della territorialità della Valle.
Noi crediamo che questo sia già un buon risultato. Non abbiamo fatto grandi proclami, ma abbiamo comunque considerato che questi aumenti non sono arrivati. Abbiamo chiesto ai nostri rappresentanti di opporsi all'interno di quel piano, che prevedeva il 14 per cento di aumento e i nostri rappresentanti hanno votato contro. Gli aumenti sono stati comunque deliberati. Ho avuto modo anche di avere un confronto telefonico in questi giorni con l'amministratore Zappalà, e avremo modo di incontrarci, perché vorremmo fare un ragionamento più d'insieme. Abbiamo preso atto che c'è stata comunque la volontà di aumentare del 14 per cento. Ma oggi c'è ancora una possibilità: quel decreto dice "dovete aumentare fino al". È la prima volta che c'è quel "fino al", questo lo dovrebbe sapere. Quindi quel "fino al" significa che potrebbe anche essere zero.
È chiaro che noi lunedì abbiamo chiesto la convocazione di un consiglio d'amministrazione; c'è ancora una rigidità da parte dei soci privati, cercheremo di avere un confronto con loro per trovare delle soluzioni.
Abbiamo richiesto - terza cosa che abbiamo fatto - la proroga degli sconti. Non erano neanche scontati questi sconti. Sono arrivati gli sconti al 50 percento. C'è una disponibilità in questi giorni di aumentare la scontistica per arrivare fino al 67 percento - così ci dice la società - e sarebbe già una questione molto positiva.
Questo per essere concreti. Abbiamo chiesto di ribadire la questione della gratuità della tangenziale, con tutti i limiti.
Nel dire che è stato fatto tanto, ma che le cose sono ancora migliorabili, c'era anche un'interessante iniziativa, che io condivido appieno, della Consigliera Morelli, perché abbiamo ancora dei paradossi: abbiamo ancora il fatto che in quel tratto RAV, anche solo entrando a Saint-Pierre, per capirsi "Aosta-est", si paga l'intera tratta. Ma aggiungo, rispetto a quello che diceva la consigliera Morelli, anche in salita: se si entra in qualsiasi posto e si esce ad Aosta-est, si paga fino a Courmayeur. Questa è una problematica non di facile soluzione, perché dovrebbe rivedere l'organizzazione dei caselli, perché ci ricordiamo che all'epoca era previsto il casello per Morgex, ma ci fu una sollevazione territoriale di tutti i Comuni e degli enti territoriali che non volevano il casello a Morgex. Quindi c'è una criticità.
Altra criticità, anche sulla scontistica: perché dobbiamo fissare una tratta unica? Perché non possiamo chiedere - è stato chiesto - che la scontistica sia indipendentemente dalla tratta scelta, ma che sia scontistica al 50 percento - o, meglio, adesso se sarà al 67 percento - sull'utilizzo effettivo che si faccia?!
Altro limite: lo scorporo della tangenziale avviene solo se si entra e si esce dalla tangenziale, mentre a chi prende la macchina da Châtillon e va a lavorare a La Salle - a meno che non esca e rientri - non viene scontata quella tratta lì.
Quindi è vero che è stato fatto tanto, ma ci sono ancora tante migliorie che dobbiamo mettere sul tavolo e che in questi anni sono state messe sul tavolo, ma ci sono delle oggettive difficoltà.
È chiaro che qui nessuno ha sottovalutato la questione. Anzi, con l'assessore Marguerettaz incontreremo nei prossimi giorni i sindaci della zona, abbiamo avuto dei contatti con l'Associazione degli albergatori, tutti assieme cerchiamo di fare un'azione sui soci privati per cercare di far percepire che le interessanti iniziative di scontistica, se aumentate, possono essere qualcosa, ma parallelamente bisognerebbe effettivamente rivedere questo piano di aumenti. Oggi la società si dice disponibile ad assumere la decisione sullo stop agli aumenti all'atto dell'approvazione del nuovo piano tariffario. Quindi sono tutti argomenti che oggi sono sul tavolo.
Aggiungo un altro elemento: questi aumenti sono penalizzanti per i residenti e per i turisti e noi metteremo in campo qualsiasi tipo di azione per fermare questa situazione. E ben venga se c'è collaborazione. Collaborazione che peraltro tutti qui hanno sempre cercato di dare. Altra cosa è ragionare sulla soluzione finale - come qualcuno la definisce - dell'acquisto, e arrivo al punto dell'oggetto. Cosa si potrebbe fare? Intanto ci sono due tratte. Quando si dice che potremmo diventare proprietari di queste autostrade, se lei va a leggere il primo lavoro che Finaosta ci ha dato - su commissione della sua famosa delibera - dicendo che ritiene necessario un ulteriore approfondimento su questo argomento, ci sono diverse questioni che possono essere messe sul tavolo. Una lei l'ha citata: noi abbiamo la scadenza delle concessioni nel 2032. Ogni tanto in quest'aula si è detto: "guardate il Südtirol, sono diventati proprietari delle autostrade, hanno avuto il rinnovo della concessione trentennale". No, signori! Hanno firmato due anni fa un accordo e, dopo due anni, non hanno ancora il rinnovo delle concessioni. Dopo due anni non hanno ancora il rinnovo delle concessioni! È una notizia del 10 gennaio (di questa mattina).
Questo per dire che, se avessimo una certezza del rinnovo delle concessioni, si potrebbe anche fare un ragionamento d'insieme. Seconda cosa, sappiamo anche che abbiamo la questione del tunnel del Monte Bianco. Tanti dibattiti fatti in aula devono essere riportati alla realtà: l'economicità di certe operazioni e che cosa oggi si viene a proporre quando si dice "venite a comprarci queste quote dell'autostrada", ma poi comprare che cosa? Noi vorremmo agire da soci ed enti editoriali per migliorare questi piani tariffari, per la dignità e il rispetto del nostro territorio.
Stessa cosa diciamo, quando si parla di altre azioni. È chiaro che noi siamo stati i primi che in quest'aula hanno proposto la questione della "vignette", che hanno proposto di lavorare su una modalità diversa. Chiaro che oggi dobbiamo agire rapidamente su questa problematica e prenderci il tempo necessario per negoziare con le società private sui termini per affrontare il problema. Anche perché vedete che questo è un argomento discusso in tutta Italia e quando si parla di scontistica, vediamo anche che certi stanno ottenendo piccoli sconti solo in questi giorni rispetto a grandi sconti che sono comunque stati ottenuti. E io mi riallaccio al lavoro prezioso fatto in questi anni anche all'interno delle società. Però quello che rimane è lo stupore e comunque l'indignazione della comunità, dei Sindaci, delle categorie, perché effettivamente su quella tratta questi aumenti del 52 percento sono penalizzanti. Soprattutto se consideriamo il fatto nel suo insieme: questa è una tratta, dove soprattutto i poids lourds hanno interesse a utilizzare quell'autostrada; tanti, facendo i paragoni sui tempi di percorrenza, ritengono che non sono così migliorativi rispetto al prendere l'autostrada in Bassa Valle per arrivare ad Aosta.
Noi non pensiamo che oggi sia arrivato il momento di risolvere tutto, però crediamo che l'Amministrazione regionale possa rilanciare con forza delle azioni - soprattutto a fronte di questi aumenti - forte di tutti gli atti approvati all'interno di questo Consiglio da più parti, da tutti. Le società si sono un po' irrigidite magari anche per nostre prese di posizione ma noi le abbiamo assunte perché crediamo nel principio del rispetto della nostra territorialità. Sono battaglie di anni e di decenni del maîtres chez nous, del polluons la Vallée d'Aoste mais respectons notre environnement, del rispettare il nostro territorio e di dare le opportunità turistiche ai residenti di vivere questa autostrada come un'opportunità e non come un limite - invalicabile! - economico, quindi noi metteremo in atto tutte le azioni che sono nelle nostre corde per incidere in questo senso.
Presidente - Per la replica la parola al consigliere Marquis.
Marquis (AC-SA-PNV) - Il Presidente Viérin ci ha fatto un excursus di tutte le scontistiche, le iniziative prese in questi anni e che sono state rinnovate al 31/12, però non ci ha detto come si pensa di risolvere il problema.
Ci ha parlato distintamente delle due situazioni della SAV e della RAV. Presidente, la lettera fatta alla SAV per chiedere di non applicare degli aumenti tariffari non ha condizionato il fatto che non ci siano stati. Non sono stati fatti aumenti tariffari alla SAV semplicemente perché non erano previsti da convenzione. Questo glielo posso garantire, lo posso garantire a tutti i Valdostani. La convenzione della SAV non prevede più aumenti, perché sono già stati fatti tutti negli ultimi anni, è stata riequilibrata la situazione finanziaria, pertanto non c'è stata alcuna sensibilizzazione del Governo che ha prodotto questo risultato. Questo i Valdostani lo devono sapere.
Per quanto concerne la RAV, le assicuro che occorre una soluzione strutturale, perché ben venga se si riuscirà a diluire su tre anni l'aumento del 52 percento, però non è che noi stiamo qui a risolvere il problema. Non si risolve il problema, se il 15 percento sarà il Natale prossimo, il 15 percento l'anno dopo. Questo vuol dire di nuovo mitigare un problema. Il nostro compito è trovare, in qualità di azionisti, una soluzione definitiva a questo problema.
Lo so anch'io che l'Autostrada del Brennero non ha ancora chiuso l'iter con lo Stato, ma ha intrapreso un percorso per andare in una direzione. Ora credo che la Valle d'Aosta non debba aspettare il risultato dell'Autostrada del Brennero, deve riportarsi sulla strada giusta, sulla "bonne direction" per trovare una soluzione. Ma la soluzione la si può trovare solo nell'ambito delle regole, che sono le leggi esistenti, e l'unico modo è quello di ottenere una proroga della concessione, perché, diversamente, gli ammortamenti hanno un peso troppo elevato per la nostra realtà.
Pertanto una realtà come l'autostrada RAV non può essere sostenuta con gli incrementi tariffari. Questo è il problema. Se non si vuole affrontare questo, caro Presidente, non si risolverà il problema delle tariffe su quella tratta. L'unico modo è intraprendere un percorso per una soluzione strutturale.
Però non ci ha detto niente sotto questo profilo, non c'è la volontà mi pare, perché nell'arco del nostro Governo in sei mesi abbiamo incontrato il Ministro, abbiamo incontrato gli azionisti, abbiamo cercato di far confezionare una proposta. La proposta non è stata ancora esaminata.
Per quanto mi riguarda, ho visto che mi ha richiamato prima per ciò che concerne lo studio prodotto da Finaosta. Se ce ne dà una copia, lo leggo volentieri anch'io. Però ad oggi lei non l'ha ancora messo a disposizione di noi Consiglieri. Pertanto il giorno che vorrà farlo, stia tranquillo che le possiamo dare un contributo sull'argomento. L'invito che vogliamo fare al Governo è di non stare più a dormire su questa situazione, se no non riusciamo ad uscirne, e questo a scapito del turismo in Valle d'Aosta, dell'accessibilità per le attività produttive e per la mobilità di tutti i Valdostani.
Pertanto credo che non occorra più scherzare su questa situazione, se ho votato contro nel 2009 è perché avevo capito che sarebbe successo questo che stiamo vivendo oggi. Purtroppo non c'era la possibilità per l'azionista negli anni 2011, 2012, 2013, 2014 di risolvere questo problema. Si è aperta una finestra che, quando ho presieduto il Governo, io ho cercato di sfruttare nei rapporti con lo Stato. Lo Stato aveva una sensibilità dimostrata, perché il Ministro Delrio si trovava in una situazione di forte imbarazzo, perché non aveva autorizzato gli aumenti che avrebbe dovuto riconoscere da convenzione, pertanto avrebbe avuto la disponibilità ad ascoltarci e purtroppo dal mese di ottobre non c'è più stato nessun contatto sull'argomento.
Quello che io sono a chiedervi, è di contattare il Ministero, di riattivare questi rapporti che noi avevamo intrapreso per cercare di arrivare a una soluzione. Tutto qui. Noi speriamo che questo avvenga nell'interesse della Valle d'Aosta e dei Valdostani.