Objet du Conseil n. 3126 du 10 janvier 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3126/XIV - Interpellanza: "Rimodulazione delle modalità di applicazione delle "adaptations" nella scuola valdostana".
Presidente - Punto n. 22 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al collega Padovani.
Padovani (GM) - Con questa nostra iniziativa tocchiamo un tema che dire che ha sollevato delle critiche pare un eufemismo. Organizzazioni sindacali e scuole di ogni ordine e grado hanno fatto rilevare tutta una serie di critiche, di osservazioni su questa riforma sulle "adaptations". In particolare, tra le tante osservazioni una di quelle più condivise, e che condividiamo anche noi, è che la sperimentazione doveva essere anticipata dalla formazione degli insegnanti nella lingua straniera, perché cominciare in contemporanea formazione e sperimentazione - e una sperimentazione neanche graduale ma totale - è stato sbagliato, perché doveva essere fatta molto prima la formazione degli insegnanti che devono insegnare le materie, e quindi avere un linguaggio tecnico per ogni materia. Tra le altre osservazioni, si dice che sarebbe stato necessario formare prima gli insegnanti e poi iniziare una sperimentazione seria ed efficace, soprattutto graduale. Questo non è avvenuto. E ora gli insegnanti cosa lamentano? La mancanza di tempo per una seria e approfondita programmazione disciplinare, la concentrazione di risorse umane sulla sperimentazione a svantaggio del potenziamento e del recupero degli allievi bisognosi di maggiori attenzioni, il rallentamento negli apprendimenti, che va a inficiare la preparazione complessiva e difficoltà a reperire materiale e supporti didattici, compito che ricade ovviamente totalmente sul lavoro delle singole scuole. Queste, Assessore, sono alcune delle critiche, che vengono fatte anche nelle lettere che lei ha ricevuto dalle varie istituzioni scolastiche.
Ultimamente abbiamo letto sugli organi di stampa che si paventava uno stop di queste sperimentazioni, stop che poi non è avvenuto. Si è parlato poi di rimodulazione. Anche su questa rimodulazione le scuole hanno avuto da dire, perché tornare a scuola e dover rimodulare, dover riorganizzare il lavoro in corso d'anno - lei capisce - non è proprio il massimo per chi deve organizzare il lavoro. Con questa iniziativa, noi chiediamo "se non pensa che l'ultima rimodulazione potrebbe creare confusione all'interno delle scuole, gravare ulteriormente sul carico di lavoro dei docenti; se sarà effettuata una valutazione dei risultati della sperimentazione, raccogliendo le osservazioni delle varie scuole sulle criticità emerse e costituendo un tavolo di confronto tra tecnici e referenti delle singole scuole". Chiediamo inoltre "il costo complessivo che ha comportato l'intera sperimentazione (formazione, designazione degli esperti, eccetera); quale valutazione esprima, sul piano didattico-pedagogico, relativamente all'apprendimento delle lingue nell'ambito della sperimentazione e se considera di ripensare tale modello metodologico".
Président - Pour la réponse, la parole à l'assesseur Rini.
Rini (UV) - Collega Padovani, mi consenta di dissentire profondamente dalle sue osservazioni. Io la ringrazio però, perché mi fornisce l'opportunità di fare chiarezza su un tema molto complesso e di difficile comprensione, quindi capisco che magari certe informazioni siano anche difficili da veicolare.
Ha parlato di "critiche osservazioni", apprezzo molto di più quando si parla di osservazioni, perché giustamente quando si propongono delle modifiche importanti in un sistema consolidato da anni e soprattutto quando lo si fa - volutamente - già a partire dall'esordio in via sperimentale, è ovvio che nel percorso di questa sperimentazione ci si debba costantemente fermare, monitorare per capire come stia procedendo la sperimentazione. Le osservazioni delle scuole vanno proprio in quest'ottica di osservazione costruttiva, quindi di miglioramento di questo sistema. Tutte le lettere che mi sono pervenute, che ho letto con estrema attenzione, partono da un dato di fatto: era assolutamente fondamentale partire. E se questa sperimentazione ha avuto un grande merito, è sicuramente quello di avere di nuovo posto al centro dell'attenzione la questione linguistica. Lei saprà molto meglio di me come una recente riforma ha introdotto proprio nell'esame dell'ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado una materia in CLIL e noi ovviamente ci dobbiamo adattare.
Cosa facciamo, torniamo indietro invece che andare avanti? Ritengo che sia impensabile. Ma sul principio generale credo che siamo tutti d'accordo.
Poi entro nel merito della risposta, colgo l'occasione per rispondere subito in merito all'intervento che ha fatto in aula. Dice "doveva esserci prima la formazione e poi partivamo". Non saremmo mai partiti. Io le ricordo che il corpo docente valdostano è già formato e dove le istituzioni scolastiche non avevano risorse in grado di portare avanti il percorso, e voglio pensare solo alla lingua inglese non alla lingua francese, in una regione bilingue dove c'è anche il superamento di un esame. Per quanto riguarda la lingua inglese, le istituzioni scolastiche, che non avevano le risorse, hanno richiesto - e lo hanno fatto quasi tutte, tranne due o tre non le dico il numero giusto perché non vorrei sbagliare, mi pare due, poi le fornirò anche questi dati - hanno richiesto l'esperto esterno, pagato ovviamente dall'Amministrazione, quindi il docente era affiancato nel lavoro. Non abbiamo abbandonato o lasciato soli gli insegnanti in questo. Poi ci sono, invece, tante osservazioni da parte degli insegnanti, che io stessa condivido e che capisco. E è proprio questa la ragione che sta a monte della scelta d'intervenire e d'intervenire subito. Non c'è stata una rimodulazione forzata, mi consenta il termine. Che poi non è una rimodulazione che ha fatto l'Assessore, ma il consiglio scolastico, perché "les adaptations" non sono dell'Assessore ma dell'organo preposto a decidere.
Il consiglio scolastico è il parlamentino della scuola e credo che chi lamenta che non sia stato integrato aveva tutte le occasioni d'integrarlo durante tutti i mesi di Assessorato, ma non è stato integrato neanche in quei mesi.
Comunque entro nel merito delle risposte e concludo sulle osservazioni che lei ha fatto prima: la sperimentazione è graduale. Si parte con un monte ore che va a crescere, non è stato imposto subito il monte ore desiderato alla fine come obiettivo. Quindi è una sperimentazione graduale.
Prima di entrare nel merito dell'interpellanza, vorrei ricordare molto brevemente l'iter che ha portato alla sperimentazione degli adattamenti e delle indicazioni nazionali per il curriculum in tutti i gradi di scuola. Innanzitutto giova ricordare che gli adattamenti, elaborati ai sensi dell'articolo 40 dello Statuto speciale della Valle d'Aosta e dell'articolo 28 della legge n. 196/78, costituiscono un adeguamento alle necessità locali delle indicazioni nazionali, da cui discendono e delle quali accolgono le premesse, le finalità generali e gli orientamenti per l'organizzazione del curriculum stesso. Le indicazioni nazionali sono in vigore su tutto il territorio nazionale e risalgono al 2010 per la scuola secondaria di secondo grado e al 2014 per la scuola dell'infanzia, il primo ciclo di istruzione.
Si tratta dunque di una operazione di messa in coerenza dell'intero curriculum dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, poiché i precedenti adattamenti dei programmi erano stati resi esecutivi con deliberazione della Giunta regionale. Nel 1983, per quanto riguarda l'allora denominata "scuola materna", nel 1988 per la scuola primaria e nel 1994 per la scuola media. Mancava quindi il tassello delle scuole secondarie di secondo grado.
Quindi una prima bozza degli adattamenti è stata redatta dai comitati tecnici composti da docenti, dirigenti scolastici e coordinati da dirigenti tecnici e modificata a seguito delle osservazioni delle sigle sindacali e dei collegi docenti. Il consiglio scolastico regionale nella seduta del 24 giugno 2016 e la commissione mista, di cui all'articolo 40 dello Statuto, nella seduta del 22 luglio 2016 hanno approvato queste proposte. La Giunta regionale, con sua deliberazione del 19 agosto 2016, ha approvato e resi esecutivi gli adattamenti precisando la chiara volontà di proporli e applicarli in via sperimentale e rinviando quindi la definizione dei testi definitivi a seguito del biennio di sperimentazione, perché eravamo consci che avrebbe avuto comunque un impatto importante e che delle modifiche sarebbero state rese per forza necessarie e, solo operando praticamente nelle scuole, potevamo capire come migliorare il sistema. Si tratta quindi sicuramente di un percorso molto complesso e sicuramente anche molto ambizioso e mi preme sottolineare che è una applicazione graduale - come le dicevo prima - e sperimentale della durata prevista di due anni scolastici, che quindi si concludono con questo anno scolastico.
È proprio questo carattere sperimentale che ha spinto il consiglio scolastico regionale, nella seduta del 28 dicembre 2017, ad adottare alcune misure di ammorbidimento, di aggiustamento, proprio con l'unico intento di venire incontro alle poche situazioni che ne necessitavano, perché grazie al sacrificio, all'impegno dei tanti docenti si è comunque portata avanti la sperimentazione. Proprio dove non si riesce, o dove c'erano delle criticità importanti, abbiamo deciso di dare delle opportunità in più per non mettere in difficoltà quei docenti per i quali, qualora invece non avessero portato avanti la sperimentazione, può immaginare quali sarebbero state le conseguenze. Quindi, visto che era una sperimentazione, dove ci sono delle criticità, il consiglio scolastico ha deciso di dare un ventaglio di scelte in più, pur mantenendo fermi i principi, anche perché a queste scuole sono state date delle risorse che vanno giustificate - delle risorse importanti che dopo le elencherò - quindi si è mantenuta la filosofia del procedimento. Ovviamente in corso d'anno non si poteva modificare l'impianto del progetto, poteva essere fatto all'inizio dell'anno scolastico, non in corso.
Sì, cara collega Certan, si poteva fare, eccome! Esattamente come il consiglio scolastico è intervenuto il 28 dicembre - e ho i pareri tecnici, infatti questa non è politica ma è tecnica! - si poteva fare assolutamente dal mese di marzo al mese di settembre. Convocando un Consiglio scolastico, si potevano apportare al progetto degli adattamenti, tutte le modifiche che si ritenevano opportune.
Per quanto riguarda la prima domanda: "se pensa che l'ultima rimodulazione potrebbe creare confusione". Io non lo ritengo - sinceramente, collega - ma è una valutazione che ha fatto il consiglio scolastico, tra l'altro anche votando all'unanimità, dove sa che ci sono anche delle componenti che sicuramente hanno una sensibilità.
(interruzioni dall'aula)
La sperimentazione a due anni è modificabile in qualunque momento. Però, Presidente, diventa difficile intervenire!
Dicevo, non credo che creerà confusione, perché sarà messo in atto solo in quelle istituzioni scolastiche che non hanno provveduto con risorse interne o con risorse regionali (quegli esperti esterni di cui le parlavo prima) a realizzare nel primo quadrimestre o a pianificare per il secondo quadrimestre l'insieme dei moduli di discipline non linguistiche da erogare in lingua. Quindi non su tutte le scuole c'è questa modulazione, solo dove ci sono effettive criticità. Tale misura accoglie le osservazioni formulate dai collegi dei docenti, che vi sono state trasmesse nelle scorse settimane e che evidenziano un'eccessiva rigidità. Soprattutto la più grande criticità che hanno evidenziato sta nella scelta delle materie. Questa l'hanno evidenziata tutti i collegi docenti e sinceramente condivido anch'io. Noi l'avevamo pensata all'inizio proprio per agevolare il famoso materiale di cui anche che lei parlava. Se ci sono delle materie predefinite a monte, è più facile fornire anche il materiale.
Sulla valutazione è stato istituito, con una delibera di Giunta, un comitato tecnico di esperti che analizzerà i risultati delle "adaptations" e anche con questa modifica (approvata il 5 dicembre 2017) che proporrà poi eventualmente delle modifiche, ma non è propedeutica alla modifica del progetto delle "adaptations", è una cosa in più. Sulla parte dei costi, le dico che la parte che ha inciso è soprattutto quella degli esperti esterni per un totale di 53 mila euro per l'anno scolastico 2016/17 e 44 mila per l'anno scolastico 2017/18. Sono quindi gli esterni che aiutano i docenti.
"Quale valutazione esprima". Dopo solo un anno diventa difficile esprimersi. Ovviamente io non sono titolata e non ho nemmeno le competenze per dare delle valutazioni sul modello pedagogico, educativo, metodologico, ma le dico che questa sperimentazione ha avuto il grande pregio di riportare la questione linguistica al centro del dibattito. Sicuramente si continuerà con serietà per promuovere e rilanciare l'apprendimento delle lingue nelle nostre istituzioni scolastiche.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Padovani.
Padovani (GM) - Assessore, devo dire che non sono soddisfatto della risposta, però credo che questo lo sospettasse. Ha usato metà della risposta per fare una ricostruzione storica (impeccabile), peccato che non fosse fondamentale ai fini della risposta. Risposta sulla quale mi permetta di fare una battuta: le osservazioni su qualcosa che non va bene, sono critiche. Mi sembra che cominciate ad essere un po' allergici alle critiche, ma così si chiamano.
Non sono soddisfatto della risposta, perché, per esempio sulla domanda n. 3, "il costo complessivo che ha comportato l'intera sperimentazione" io non ho capito. Io ho capito che il costo degli esperti esterni è 53 mila euro, però sul resto manca. Sul fatto che questa rimodulazione non inficerà il lavoro degli insegnanti, io mi fido di quello che dicono gli insegnanti e ne ho sentiti tanti, perché questo è un tema che sta diventando un problema molto sentito non solo dal mondo della scuola, ma anche dalle famiglie, questa rimodulazione è vista come un aggravamento del lavoro che ha previsto questa riforma. Poi magari i dati precisi dei costi sarebbero utili.
Sul fatto che questi adattamenti fossero in via sperimentale è un conto, ma tra "sperimentale" e "graduale" è differente, Assessora. Nelle lettere che ha ricevuto c'è questo fatto, che questa sperimentazione non è stata graduale, ma è stata netta, è stata pesante e poi lei può non essere d'accordo, questo è normale.
Poi sul fatto che alcune volte le valutazioni sono del consiglio scolastico, alcune volte sono sue, questa è una cosa da chiarire, perché quando le cose vanno bene sono della Giunta, quando le cose vanno male sono di qualcun altro. Adesso questo mi pare un comportamento comune a questa nuova/vecchia Giunta.
Quindi devo dire che non sono per niente soddisfatto della risposta. Ma questo io lo sospettavo.