Objet du Conseil n. 3100 du 19 décembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 3100/XIV - Illustrazione dei disegni di legge n. 123 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2018/2020), n. 124 (Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2018/2020) e n. 125 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2018/2020).
Rosset (Presidente) - Procediamo con la discussione congiunta dei punti nn. 5, 6, 7, 7.01, 7.02, 8.01, 8.02, 8.03 e 8.04 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian per una questione pregiudiziale; ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - A nome dei colleghi di opposizione - dopo aver partecipato alla Conferenza dei Capigruppo e dopo aver audito il nostro Parlamentare - vorrei fare una proposta nel merito e non nella forma.
La proposta che vorremmo fare all'Assemblea, proprio dopo aver ascoltato le affermazioni del Deputato Marguerettaz in Conferenza dei Capigruppo, è questa: dato che la situazione è in itinere e che probabilmente la Camera non voterà prima di giovedì (fra due giorni); visto e considerate le difficoltà dei rapporti con lo Stato; visto e considerato l'emendamento proposto dal Governo nazionale, che non va proprio nella direzione auspicata da tutto questo Consiglio, riteniamo impraticabile e impossibile poter affrontare al buio un bilancio, una legge di stabilità, un collegato, la nostra Finanziaria, se non ci sono le certezze. Probabilmente solo fra due giorni la Camera e fra tre il Senato approveranno o non approveranno l'emendamento proposto dal Viceministro Morando, quindi solo lì potremmo sapere se discutiamo su un bilancio certo, su disponibilità certe o se, invece, discutiamo sull'incerto. Potremmo presentare cinquanta emendamenti, delle modifiche alla Finanziaria, degli ordini del giorno, ma ora stiamo parlando dell'incerto più totale, dell'ipotetico.
Noi pensiamo di avere non solo a cuore la legge finanziaria più importante di questo fine legislatura, il triennio 2018/2020, ma questo sarà l'ultimo dibattito vero per andare a modificare le regole del gioco del prossimo triennio con un punto di caduta di natura economica e finanziaria.
La proposta che noi facciamo al Governo regionale e alla maggioranza tutta è di rinviare la discussione di questo bilancio, di questa Finanziaria, di questo collegato, dato che l'incertezza è alta e non abbiamo ad oggi il punto di caduta. Fra due giorni ci saranno le certezze sulla disponibilità, vere e non presunte, per poterlo affrontare in maniera forte, pesante e robusta, e mettere in campo iniziative dal punto di vista politico amministrativo.
Presidente - Prima di dare la parola al Presidente, ricordo che la richiesta proposta dal collega Chatrian sulla pregiudiziale richiede la sospensiva, per cui potrà intervenire un Consigliere a favore e uno contro. Ricordo all'Assemblea come avviene la votazione. È stato proposto il rinvio da parte del Consigliere Chatrian. Ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - Siamo stupiti di questa richiesta e crediamo che tale proposta non vada proprio nello spirito di difendere le prerogative della nostra comunità, anzi, e cercheremo di spiegarne il perché. Con le relazioni e con il mio intervento avrò poi modo di articolare come è nato questo bilancio per i due mesi per cui ce ne siamo occupati, anche se siamo tutti consapevoli che forse andrebbe già costruito un po' prima degli ultimi due mesi. Pertanto sul "che cosa si è fatto" noi potremo dire, ma su quanto non si è fatto non sapremo rispondere.
In questi mesi abbiamo lavorato per costruire prima il DEFR e dopo il bilancio, sapendo che c'era una situazione aperta non da due mesi, ma da un anno e più, e citeremo poi le sentenze. Abbiamo lavorato con la rivendicazione delle prerogative della nostra comunità su un bilancio in cui per il 2018 non prevede nessuna doverosità di accantonamento da parte della Regione nei confronti dello Stato, cercando di formalizzare ogni atto, ogni passaggio, con lettere formali (ancora fino a sabato della settimana scorsa), seguendo una situazione che è in evoluzione. Credo che essere autonomisti significhi giustamente seguire l'evoluzione a livello nazionale, ma non aspettare ciò che avviene, al di là dei passaggi che sono anche formali. Oggi abbiamo un aggiornamento, una situazione che è ancora in Commissione e non è ancora stata votata alla Camera, né al Senato, ma poi ci sarà un voto definitivo.
Peraltro abbiamo appreso che avete presentato anche voi un bilancio, e immagino che anche voi lo abbiate presentato con la non doverosità dei 144 milioni, altrimenti ci chiediamo che bilancio avete presentato! Addirittura il collega Marquis ci parlerà (e ci ha parlato) di manovrabilità fiscale, tutte azioni che prevedono risorse finanziarie, ma avremo poi modo di dibattere. Qui ci esprimiamo solo sulla questione pregiudiziale, poi ci sarà il voto, e quindi la discussione sarà quella che ci farà argomentare come ci si è mossi, soprattutto come oggi sia arrivato un ulteriore passaggio per difendere le prerogative della nostra comunità.
Oggi noi abbiamo un bilancio che abbiamo costruito con i passaggi di codificazione e di concertazione, con un DEFR, con delle leggi, con un collegato che interpretano le esigenze della nostra comunità. Chiaramente continuiamo a seguire l'evoluzione, siamo ancora in contatto per il tramite dei nostri Parlamentari. Ieri abbiamo incontrato i nostri Parlamentari proprio per poter intervenire, attraverso il loro ruolo, sulla modifica di una situazione che oggi, per come è scritta, viola le disposizioni che tutelano la nostra comunità. Abbiamo richiesto ulteriori impegni ai nostri Parlamentari. In questi giorni ci sarà la discussione definitiva. Dopodiché, anche nello spirito di rivendicazione autonomista, quando lo Stato avrà definito il proprio bilancio noi agiremo per tutelare le nostre prerogative, come avviene ogni volta. Siamo alla vigilia di Natale e siamo stati accusati di avere rimandato il bilancio, ma vi avevamo spiegato che abbiamo cercato di dare a tutti la possibilità di lavorare. Tecnicamente rimandare ulteriormente significa non dare poi la possibilità di arrivare a fine anno con le delibere del bilancio di gestione e ripartire dal 1 gennaio con gli atti formali e le prime spese che si dovranno fare. Chiaramente seguiamo l'evoluzione di ciò che sta avvenendo a Roma e, in base a quanto verrà approvato da parte dello Stato, ci saranno le tutele delle nostre prerogative, come sempre è stato fatto, attraverso tutti i passaggi. In modo più specifico, da ottobre dell'anno scorso fino ad oggi, è stata ribadita la posizione di non doverosità sul 2018, mentre una discussione è aperta sulla restituzione intera o di una parte dei 144 milioni, che quest'anno sono stati trattenuti. Le lettere formalizzate in questi mesi sono andate in questo senso.
Noi crediamo che la vostra proposta non sia accoglibile e che, nel rivendicare le nostre prerogative, la Regione autonoma Valle d'Aosta abbia non solo il diritto, ma il dovere di discutere il proprio bilancio di previsione, perché questo è il nostro bilancio. Se poi qualcun altro ci dirà che tale bilancio dovrà essere rivisto, faremo valere le nostre prerogative.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Io penso che il collega Chatrian abbia illustrato molto bene le nostre preoccupazioni.
Ora apprendiamo in quest'aula che solo qualcuno pensa di difendere le prerogative della Valle d'Aosta, ma non è così, Presidente. Noi, se mai sarà il caso e dovremo fare qualche azione concreta per difendere le prerogative della Valle d'Aosta, non solo ci saremo, ma saremo in prima linea: su questo non c'è dubbio. Però lei questa partita se l'è giocata in perfetta solitudine, lei, con il suo "cerchio magico", con la sua parte di fedelissimi. Basti dire che questa Finanziaria lei l'ha prima presentata alla stampa e alle organizzazioni, e solo dopo ha coinvolto (in maniera del tutto parziale, con tempi limitatissimi) il Consiglio e le Commissioni. Grazie alla gestione del tutto personalistica di questa partita, è chiaro che venire a chiedere in questo momento una larga condivisione è molto difficile.
Presidente, le prerogative della Valle d'Aosta non si difendono con certi provvedimenti. Glielo abbiamo sentito dire in Conferenza dei Capigruppo: con il Deputato Marguerettaz, a cui ha consigliato di votare a favore della fiducia sul provvedimento o meno, avevate concordato il voto di fiducia del Parlamentare sul testo alla Camera, salvo poi concordare l'astensione sul merito...
Presidente - Per favore, Assessori!
... Questo ci è stato detto! Se da una parte, come ci ha detto l'Assessore, non è il momento di arrivare a rompere i rapporti con qualsiasi Governo - l'ha detto testualmente - dall'altra parte voi in questo momento dite che andrete avanti indipendentemente o al di là dei contenuti di questo emendamento.
Non vorrei che passasse il messaggio che noi vogliamo in parte favorire l'esercizio provvisorio. Non è così, perché la richiesta fatta molto opportunamente dal collega Chatrian le dice semplicemente di far slittare di un giorno, vale a dire di convocare il Consiglio per giovedì e venerdì, e noi, come minoranza, ci prenderemmo l'impegno formale di chiudere entro venerdì, in modo da avere le bocce ferme per capire se eventualmente è il caso di fare la battaglia che lei ha lanciato. Non è pertanto quella la volontà, se è stata interpretata così, di andare a dopo Natale in modo che scatti l'esercizio provvisorio. Non è così. Si tratta di far slittare e di arrivare fino a venerdì. Riprendiamo il dibattito giovedì e venerdì quando ci sarà il voto di fiducia alla Camera, perché sappiamo benissimo che porranno la fiducia alla Camera dopo che verranno presentati gli emendamenti, e soprattutto il testo al Senato sarà blindato dal voto di fiducia. Mi pare una soluzione ragionevole e rispettosa.
Io penso che in questo momento, al di là delle posizioni politiche in quest'aula, ci sia da parte di tutti la necessità di sapere di quali cifre parliamo. Presidente, se va avanti questo testo, al di là delle azioni che faremo - e saremo tutti con lei nel difendere queste prerogative - c'è un dato di fatto: noi stiamo discutendo di un bilancio che con ogni probabilità sarà impugnato, non essendoci copertura finanziaria da parte dello Stato, per cui ci troveremo un bilancio con 100 milioni in meno per la gran parte di spesa corrente, per cui non si potrà ad esempio fermare un investimento e rimettere le bocce a posto. No, sono di parte corrente, e per la precisione non saranno solo 99 milioni nel 2018, ma ne avremo 70 in meno anche nel 2019 e nel 2020 rispetto al triennale che avete predisposto.
Stiamo discutendo del nulla. Prima ha detto che noi, come minoranza, abbiamo presentato un bilancio di minoranza; certo, e l'abbiamo predisposto in base alle vostre prerogative perché ci avevate in parte illusi che la partita fosse a posto. Ci avevate detto che comunque dagli incontri svolti vi erano tutta una serie di rassicurazioni da parte del Viceministro Morando che poi, alla fine, non si sono rivelate così. Ora, noi non siamo contenti di questo! Anche per chi vota questo bilancio e per chi mette il parere di legittimità sulla copertura finanziaria, noi riteniamo che chiedere un giorno di slittamento sia un'azione di responsabilità per questo Consiglio, affinché tutti possano votare a cuor leggero un bilancio sapendo che c'è la copertura finanziaria.
Non mi pare di aver svolto un'azione tipica della minoranza e di essere contro a prescindere. Poi magari non lo voteremo, o avremo idee diverse sul bilancio, ma almeno ragioniamo a bocce ferme su risorse certe: si chiede questo. Io penso sia una cosa assolutamente recepibile, perché non sposta di una virgola il discorso dell'esercizio provvisorio, per garantire che non si arrivi a ciò, poiché a mio parere è comunque una preoccupazione legittima. Noi garantiamo per l'ennesima volta che per venerdì alle 18:00 - pertanto non faremmo fare la notturna a nessuno, neanche durante le vacanze natalizie - questa partita si chiuderà, se verrà accettata questa proposta.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione per fatto personale; ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - Non entro nel merito, perché poi ci sarà la discussione e il voto. Solo per un fatto personale, perché bisogna rappresentare le questioni in modo corretto.
Primo elemento: non è vero che il bilancio è stato presentato prima alla stampa e poi alla Commissione, perché è stato presentato prima in Commissione, assieme al DEFR, e dopo alla stampa. Pertanto, collega Gerandin, se si rappresentano le cose, lei - che giustamente ricorda sempre la correttezza - dica le cose come sono avvenute, perché fuori ci sono anche le persone che ci ascoltano. È una inesattezza, e non voglio dire bugia perché forse è un po' forte.
Seconda cosa (ed erano presenti tutti i Capigruppo): io non ho assolutamente detto in Conferenza dei Capigruppo quello che lei ha rappresentato. Siamo noi che ieri abbiamo incontrato i Parlamentari e abbiamo detto che, per rispetto alla Conferenza dei Capigruppo - io non so quante volte sia stato fatto, ma lei se lo ricorda - e vista la delicatezza, era opportuno coinvolgere la Conferenza dei Capigruppo. Risultato: il Deputato ci ha sottoposto la sua idea e ci ha chiesto un parere. Silenzio! Questo solo per riportare i termini della discussione in modo corretto.
Lei propone di fermare tutto fino a venerdì, ma un bilancio non si fa in un giorno. Non sappiamo neanche quando lo Stato approverà il proprio bilancio, perché ogni giorno qui continuano a rimandare! Non sappiamo neanche se voteranno la fiducia e se questa avrà un esito. Questo è voler essere prudenziali? Questo significa chiedere allo Stato di venire a fare il nostro bilancio! Scusate, ma è un po' diverso! Comunque mi fermo, non entro nel merito, perché avremo modo durante la relazione di dire quello che si pensa.
Presidente - Non ci sono altri interventi. È intervenuto un Consigliere a favore e uno contro sulle due proposte, per cui ora procedo con la votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti : 34
Favorevoli: 13
Contrari: 21
Il Consiglio non approva la questione pregiudiziale posta dal Consigliere Chatrian.
Inizia la discussione sui disegni di legge proposti. Se il relatore vuole prendere la parola. Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian; ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Ci dispiace innanzitutto che non abbiate accettato la proposta che abbiamo fatto nel merito. A seguito di questo vostro pronunciamento di non far slittare a giovedì il Consiglio regionale, vorremmo chiedere al Presidente del Consiglio di concederci una sospensione e, se fosse possibile, di avere l'autorizzazione per poterci confrontare con i responsabili tecnici dell'Assessorato del bilancio.
Presidente - Vista la richiesta, io attiverei una sospensione per una Conferenza dei Capigruppo di cinque minuti, in modo che si possa valutare la richiesta formulata.
La seduta è sospesa alle ore 10:11 e riprende alle ore 10:49.
Rosset (Presidente) - Possiamo riprendere. Ha chiesto la parola il Consigliere Marquis; ne ha facoltà.
Marquis (AC-SA-PNV) - Per dire due parole a seguito della sospensione richiesta gentilmente concessa dalla Presidenza, per una riunione dei Capigruppo e del gruppo di opposizione.
Per quanto concerne la domanda posta, ritenevamo che la stessa andasse nell'interesse di fare un po' di chiarezza rispetto ad una situazione estremamente delicata, presupposto fondamentale per dare sostanza al bilancio del prossimo triennio della Regione, e si era chiesto di poter conferire con il dirigente tecnico della Ragioneria. Al di là del Regolamento (che conosciamo), il quale prevede che deve essere autorizzata un'audizione da parte del Governo, nell'ambito della correttezza istituzionale e con l'intento di cercare di approfondire un tema particolarmente delicato per capire qual è il punto di caduta di una scelta che deve essere fatta e presa all'interno del Consiglio, ritenevamo fosse doveroso acconsentire questo incontro. Ne prendiamo comunque atto e credo che potremmo lavorare con quello di cui siamo conoscenza.
Riteniamo che l'accettare la proposta, quella di dilazionare sino a venerdì i tempi per l'approvazione del bilancio, doveva essere un atto di responsabilità da parte del Governo, perché qui bisogna ragionare a bocce ferme con la certezza delle entrate, senza la quale gli atti amministrativi portano serie responsabilità, non solo politiche, ma anche personali per chi le approva. Ritengo questa questione importantissima e fondamentale per la costituzione di un bilancio, perché 100 milioni in più o in meno a disposizione cambiano le linee programmatiche dell'Amministrazione. Il bilancio non è lo stesso se si hanno a disposizione più o meno risorse.
Ci rammarichiamo di questa indisponibilità. Ascolteremo le vostre relazioni, produrremo i nostri emendamenti, ma ritenevamo corretto attendere l'esito della Finanziaria dello Stato, perché noi siamo rimasti all'ultimo atto della legge finanziaria 2016, che prevedeva la proroga del contributo al risanamento della finanza pubblica delle Regioni speciali anche per il 2019. Tuttavia i ricorsi li abbiamo fatti, perché riteniamo che la Valle d'Aosta vada difesa, ma le prerogative vanno difese nell'ambito della legittimità istituzionale e nel rispetto delle regole.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - Per rappresentare la nostra posizione in Conferenza dei Capigruppo.
Abbiamo una visione diametralmente opposta, collega Marquis. Per noi essere autonomisti non è una questione tecnica, è il sentire politico di un ideale che o si ha o non si ha. Se voi pensate che oggi noi dobbiamo rimandare il bilancio della Regione autonoma Valle d'Aosta per farcelo fare a Roma, ci dispiace, ma non è ciò che noi sentiamo. Non è ciò in cui noi crediamo e nulla hanno a che fare le questioni tecniche, e neanche le responsabilità. Siamo di nuovo qua alle responsabilità? Ma chi amministra si prende la responsabilità! Qui però non si parla di alcuna responsabilità, abbiamo un bilancio che noi approviamo. Lo Stato approverà il proprio bilancio, ma è un ente diverso, o siamo diventati così assimilati e appiattiti completamente su prerogative di altri? Noi abbiamo le prerogative della nostra Regione, sono rapporti istituzionali, non politici, e noi oggi rivendichiamo la necessità per la Regione autonoma Valle d'Aosta di approvare un bilancio. Altrimenti la prossima volta diamo le chiavi a Roma e ci facciamo predisporre il bilancio da loro!
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Restano... per quale motivo?
Restano (AC-SA-PNV) - Vorrei intervenire su quanto detto dal Presidente.
Presidente - La questione si è già discussa, è inutile che ci torniamo sopra. Non possiamo rimanere sulla discussione del sì o del no. Avremo tempo di discutere nella fase del dibattito sul bilancio.
Restano (AC-SA-PNV) - Sono state fatte affermazioni politiche degne di una replica. Non ci sto alle affermazioni del Presidente sull'aspetto di essere più o meno autonomisti.
Presidente - Le sue e le vostre considerazioni politiche le farete all'interno della discussione sul bilancio, lo condivido, ci mancherebbe, ma è inutile che continuiamo con un batti e ribatti!
Certan, le darò la parola quando la chiederà, se vorrà. In questo momento sto discutendo con il collega Restano e credo che "in questo momento" si dia inizio alla discussione sul bilancio, come concordato. Questo è il discorso. Sul bilancio potrete poi dire tutto quello che vorrete di politico, non politico, condividere o non condividere, ma è inutile che facciamo dei batti e ribatti.
Marquis (AC-SA-PNV) - Vorrei intervenire per fatto personale.
Presidente - Ho già detto in Conferenza dei Capigruppo che non do la disponibilità di attivare il fatto personale, quindi chiudo la discussione sui fatti personali. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso un certo percorso, è inutile fare polemiche sterili. Se vogliamo essere seri, se crediamo veramente in una politica seria della Valle d'Aosta, non è questo il metodo! Avremo la discussione sul bilancio e lì potrete esprimere tutto ciò che vorrete (contro o a favore), ma senza attivare un discorso personale. Collega Restano.
Restano (AC-SA-PNV) - A dire il vero, io non volevo discutere di fatti personali, ma di alcune questioni politiche introdotte dal Presidente della Giunta. Prendo atto che a seconda delle situazioni lei gestisce questo contesto come meglio crede. Mi riferisco al fatto precedente del collega Cognetta: gli ha dato la parola, salvo dirgli che non poteva parlare, perché non stava dicendo ciò che lei voleva sentirsi dire. In questo momento il collega Marquis è intervenuto. Doveva chiuderla lì la discussione, ma ha permesso la replica...
Presidente - Si sbaglia, collega Restano, perché la riunione dei Capigruppo ha la necessità di un pro e di un contro.
Restano (AC-SA-PNV) - Io l'ho lasciata parlare e chiedo di il rispetto...
Presidente - Io non le do più la parola, d'accordo?
Restano (AC-SA-PNV) - Chiedo il rispetto di chi io rappresento in quest'aula. Mi permetta, Presidente, io l'ho sempre rispettata e chiedo che lei rispetti la mia posizione. Mi tolga la parola, ma non mi interrompa.
Presidente - Le ho già detto che non c'è possibilità di replica.
Restano (AC-SA-PNV) - Prendo atto che lei non ci lascia parlare di importanti questioni politiche, lascia solo i componenti del suo movimento. La ringrazio, i valdostani la ringraziano, perché lei sta esercitando un grande esempio di democrazia!
Presidente - Do la parola al collega Testolin per la relazione; ne ha facoltà.
Testolin (UV) - È chiaro che iniziare la discussione di un bilancio con un clima non proprio sereno non può aiutare il prosieguo della seduta. Prendo a questo punto, con particolare emozione, la parola per l'illustrazione del bilancio e cercherò di farlo mantenendo i temi facenti parte del dibattito di questi tre giorni su un livello il più possibile di dialogo e di condivisione, anche se effettivamente i presupposti non hanno aiutato fino adesso.
Signori Assessori e colleghi Consiglieri, ci accingiamo oggi ad analizzare e a discutere in merito all'ultimo bilancio di previsione triennale che gli eletti di questa XIV legislatura sono chiamati a licenziare, prima che il risultato del futuro confronto elettorale vada a ridisegnare gli assetti politici di questa Assemblea. L'approvazione del documento programmatico è da sempre l'elemento più importante a disposizione di qualsiasi organismo dirigente per cercare di allineare le esigenze e soprattutto gli obiettivi di gestione con le possibilità finanziarie che si hanno a disposizione per cercare di realizzare gli obiettivi stessi di governo. Riuscire a trovare un corretto punto d'incontro tra le esigenze e gli obiettivi da realizzare e le possibilità di spesa a disposizione è sempre stato oggetto, così come peraltro deve essere, di confronti anche molto accesi all'interno di questa Assemblea. Per cercare di modellare secondo la propria visione di gestione e di futuro il funzionamento, la salvaguardia, la crescita e lo sviluppo di questa Regione, ogni forza politica ha sempre lavorato per cercare di incidere nei vari bilanci secondo la visione a suo senso più calzante alle esigenze della popolazione. Per riuscire a programmare adeguatamente, al di là delle linee di governo da intraprendere, l'Amministrazione regionale, così come qualsiasi altro ente, istituzione o azienda, ha però bisogno di poter contare su due elementi fondamentali e imprescindibili: regole di finanziamento certe e il più possibile stabili da un lato e continuità e stabilità della governance dall'altro.
Questi ultimi cinque anni ci hanno riservato purtroppo un percorso molto tortuoso e operativamente difficoltoso in merito alla chiarezza e alla certezza delle regole di trasferimento delle risorse alla Regione, così come alla loro possibilità di utilizzo. Sono stati cinque anni di programmazione condizionata prima dai vincoli imposti da uno stringente Patto di stabilità che, al di là delle risorse a disposizione, definiva e imponeva tassativi limiti di spesa con conseguenze assolutamente castranti nei confronti della crescita e limitanti sia nel mantenimento dei servizi, sia nelle iniziative a favore del territorio, e poi da periodi caratterizzati da situazioni di criticità di cassa derivanti essenzialmente dalla difficoltà dello Stato di garantire i trasferimenti al territorio. All'interno di questo quadro si sono inseriti e sovrapposti nel tempo provvedimenti legislativi statali che hanno imposto, sovente attraverso regole di ripartizione inique, una importante compartecipazione regionale alle spese per il risanamento del debito statale.
In questo contesto di diminuite risorse finanziarie a disposizione del bilancio regionale si è operato in questi anni in un non semplice lavoro di programmazione, volto essenzialmente al mantenimento degli standard socioeconomici, a cui la nostra realtà regionale è sempre stata abituata. Si è lavorato per una razionalizzazione della spesa ed un efficientamento dei servizi che, evidentemente, hanno dovuto accompagnarsi a tagli importanti e ad un forte contenimento delle spese a carico di tutte le strutture regionali, ma sempre nell'ottica di salvaguardare e garantire, per quanto possibile, continuità e maggiore stabilità possibile alle attività di ogni settore.
Il calo di risorse di circa il 30 percento che ha visto passare la capacità di spesa della Regione da circa 1,7 miliardi di euro nel 2008/2010 agli 1,2 miliardi del 2016, ha evidentemente ridotto la capacità della Regione di impiegare risorse per investimenti, accentuando così, anche in Valle d'Aosta, le criticità che la crisi dell'ultimo decennio aveva di fatto evidenziato in tutto il territorio nazionale.
La situazione finanziaria particolarmente delicata si è poi intersecata in questi anni con una situazione politica altrettanto fragile, che non ha purtroppo favorito la definizione di percorsi e di azioni condivise per arginare le difficoltà del periodo. La discontinuità amministrativa, il mancato avvicendamento nei ruoli di governo, la forte frammentazione politica venutasi a creare negli anni e la poca stabilità di governance accentuatasi in questo scorcio finale di legislatura, non hanno aiutato a creare i presupposti per affrontare, con la corretta tranquillità e attenzione, questioni che spesso hanno origine cause e soluzioni fuori dal contesto regionale.
Non voglio entrare in questioni che purtroppo hanno già in tanti momenti di discussione trovato fin troppo spazio in sterili scontri, sovente personali, all'interno di quest'aula, ma se devo spendere una riflessione a riguardo considero perlomeno positivo che l'avvicendamento al governo della Regione possa aver permesso di far capire a molti, o comunque a chi ha la sensibilità per capirlo, che "governare" vuol dire affrontare problematiche per le cui soluzioni non bastano le critiche o i proclami, ma necessita del lavoro, del lavoro serio e puntuale, un lavoro politico e tecnico e, magari, un maggior impegno di tutti e trentacinque i Consiglieri a costruire piuttosto che a distruggere.
Ho voluto esprimere alcune considerazioni sul percorso di questi anni, perché credo che anche questo nuovo bilancio 2018/2020 rispecchi, per certi versi, le dinamiche del passato e gran parte delle criticità sopra espresse; criticità, incertezza finanziaria in primis, che hanno in questa legislatura fortemente condizionato, imbrigliato e rallentato l'azione amministrativa dei vari Governi regionali che si sono succeduti.
Oggi ho optato per un intervento di presentazione dei disegni di legge in oggetto decisamente più generico rispetto all'intenzione iniziale di esporre una relazione di matrice più squisitamente tecnica (allegato tecnico che, pur non dandone lettura, costituisce parte integrante di questo documento) elaborata grazie alla preziosa collaborazione degli uffici del bilancio, dirigenti e personale di una struttura che in questi anni ha costantemente lavorato con dedizione, sia per le esigenze di allestimento dei bilanci regionali, come da desiderata degli amministratori, sia nel ruolo non semplice di interfaccia con la Tesoreria statale. Uffici che, su indicazione politica, hanno scritto un bilancio triennale 2018/2020 che aprirebbe le porte, dopo anni di calo di risorse, ad una crescita che a partire dal 2018 vedrebbe investimenti in crescita, maggiori risorse per gli enti locali, finanziamento ad interessanti leggi di settore a tutto favore della sicurezza del territorio intesa nelle sue varie declinazioni e garantirebbe un potenziamento finanziario al sociale, alla famiglia, ai giovani, al lavoro e alla crescita nella più ampia delle sue definizioni.
Il bilancio è stato presentato dal Governo regionale alla Commissione competente per la sua analisi nei primi giorni di dicembre. Onestamente credo in tempi non particolarmente o fondamentalmente diversi dai tempi che avrebbe impiegato il precedente Governo per presentare lo stesso progetto programmatico per l'analisi da parte del Consiglio; tempi però particolarmente complessi che hanno limitato, rispetto agli esercizi precedenti, la possibilità di analisi e approfondimento da parte dei commissari.
Le difficoltà oggettive di allestimento del bilancio che, così come presentato, trova oggi nei suoi numeri una capacità di spesa regionale di circa 1,204 miliardi per il 2018, 1,167 miliardi per il 2019 e 1,212 miliardi per il 2020, trovano principalmente origine nella già citata difficoltà di definizione dell'esatto importo dei trasferimenti statali spettanti di diritto alla Valle d'Aosta e nella dilatazione dei tempi necessari per definire con lo Stato regole certe e durature principalmente in merito alle compartecipazioni regionali da destinare al risanamento della finanza statale. Risorse - ci tengo a precisarlo - che sono della Regione autonoma Valle d'Aosta e che lo Stato pretende a titolo di contributo per la risoluzione dei suoi problemi di bilancio.
Il bilancio presentato in Commissione ha subito all'interno della stessa un percorso un po' "anomalo" rispetto al consueto iter di Commissione che vedeva in passato approfondimenti puntuali sulle varie tematiche, soprattutto tramite audizioni specifiche con i vari portatori di interesse. Con una tempistica molto stretta da un lato, ma con un documento contabile che evidenzia risorse a disposizione delle spese regionali, che nel complesso presentano maggiori importi pari a circa 132 milioni di euro, spendibili per il 2018 rispetto a quelli destinati alla spesa del 2017, i commissari hanno provveduto a licenziare positivamente il documento di bilancio a seguito di un approfondimento documentale e ad un numero di audizioni ristretto e limitato al solo confronto con Finaosta, Chambre ed Enti locali. Il documento di programmazione è invece stato oggetto, a più riprese, da parte del Governo di illustrazione nelle sue linee essenziali e nel suo allestimento, alle parti sociali, alle associazioni e agli enti del territorio.
Oggi questa Assemblea si trova a discutere di un bilancio presentato tenendo conto di valutazioni e passaggi politici, oltre che di situazioni legislative che hanno indotto a basare l'allestimento della Finanziaria regionale partendo sostanzialmente da tre scelte che potessero garantire, in coerenza con l'assetto normativo vigente, maggiori risorse utilizzabili dalla Regione a partire dal 2018: prima fra tutte la non necessità dell'accantonamento a favore dello Stato di risorse, pari a 144 milioni di euro, che fino al 2017 rappresentavano il contributo della Valle d'Aosta al risanamento della finanza pubblica e che oggi vengono considerate ascrivibili alle risorse spendibili dalla Regione in virtù della situazione legislativa vigente, nonché dalle affermazioni della sentenza della Corte costituzionale in merito all'argomento. A seguire, la scelta di ricomprendere nelle entrate patrimoniali anche per l'anno 2018, così come si era operato nel 2017, un'entrata non ricorrente pari a 51,4 milioni di euro derivante dal rientro di somme dal fondo di gestione speciale presso Finaosta, al fine di consolidare anche per il 2018 risorse da destinarsi ad investimenti. Infine, sempre per il 2018, la possibilità e la previsione di utilizzare l'avanzo di amministrazione presunto del 2017 per circa 29 milioni di euro, che permetterà peraltro alle strutture regionali di attivare corrispondenti processi di spesa sin da gennaio, senza dover attendere i tempi per la loro riassegnazione a bilancio.
Le scelte contabili operate permetterebbero di assegnare e regolare, tramite i ventotto articoli nel disegno di legge 123, l'attribuzione di specifiche risorse agli Assessorati, che vedrebbero, rispetto ai bilanci precedenti, un trasversale aumento delle proprie capacità di spesa. Parte importante del provvedimento legislativo nell'assegnazione delle risorse, nonché scelta assolutamente condivisa dalle forze politiche che hanno sostenuto il provvedimento per il via libera in Commissione, è rappresentata dall'attenzione dimostrata a sostegno dei bilanci e di specifici interventi normativi a favore dei Comuni e delle loro associazioni, sia tramite l'incremento di assegnazione di fondi con trasferimenti senza vincolo di destinazione, sia verso specifiche iniziative di finanziamento della finanza locale.
Credo che oggi non sia così necessario, tramite questa relazione, entrare troppo nel merito degli articolati dei disegni di legge presentati, che anche attraverso il disegno di legge n. 125 e i suoi ventinove articoli cercano di portare, per quanto possibile, elementi di semplificazione all'interno di alcune norme di settore, così come cercano di rispondere ad alcuni bisogni di chiarezza e di adeguamento tecnico amministrativo a normative che potrebbero portare sviluppi e ricadute positive in specifici settori, ma credo piuttosto che la situazione vada valutata nel suo aspetto più complessivo, dove una scelta politica piuttosto di un'altra, una visione prospettica di un tipo piuttosto che un'altra, potranno condizionare le scelte tecniche e strutturali non solo del bilancio sul quale siamo oggi chiamati ad esprimerci, ma anche direttamente sul futuro prossimo, così come quello a medio-lungo termine, della nostra Regione.
Spero che la discussione su questa legge di bilancio possa assestarsi su valutazioni politiche e tecniche, sicuramente diverse e forse contrastanti, ma animate da spirito di collaborazione e di confronto più che di scontro e di contrasto, e che le analisi che ne scaturiranno possano portare ad una sintesi di massima condivisione delle scelte da assumersi, non tanto per lavorare a favore di uno o di un altro degli ambiti in cui l'Amministrazione deve dare delle risposte, ma soprattutto per capire, valutare, decidere e definire le azioni più opportune per dare un segnale di chiarezza all'opinione pubblica, alla luce della nuova evoluzione che le scelte dello Stato stanno comportando sull'autonomia finanziaria della Valle d'Aosta.
Su questo bilancio, licenziato favorevolmente dalla Commissione consiliare competente in quanto bilancio di crescita e di risposta in molti se non in tutti gli ambiti di intervento, oggi incombe l'incertezza e l'aleatorietà dei trasferimenti statali odierni e futuri, quindi delle risorse spendibili a favore della Valle d'Aosta e dei valdostani. A quest'aula il compito di trovare, tramite un confronto costruttivo tra le varie sensibilità politiche, la strada per affrontare con senso di responsabilità, ma anche con determinazione, una situazione che presenta elementi di fondamentale importanza per il futuro della nostra Regione.
In quest'ultima fase di legislatura siamo chiamati ancora una volta ad affrontare una situazione di forte criticità non tanto in termini assoluti, in quanto nel recente passato si sono affrontate situazioni finanziarie complesse almeno quanto l'attuale, ma piuttosto in termini di rapporti di chiarezza, di definizione degli accordi con lo Stato da una parte, e di chiarezza e trasparenza con i cittadini valdostani dall'altra. Il mio personale auspicio è che si riesca a lavorare nel solo ed esclusivo interesse della Valle d'Aosta.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione; ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - Merci avant tout au Président de la IIe Commission, Renzo Testolin, pour son travail et pour son rapport. Merci à toute la IIe Commission pour l'activité faite et qui a été rappelée, au moment où - et cela a été souligné - nous avons affronté le budget dans une situation extraordinaire, non seulement pour les changements d'ordre politique qui ont eu lieu, mais aussi pour les rapports avec l'État. Merci aux bureaux, aux fonctionnaires, aux techniciens: Monsieur Bieler, Mesdames Fanizzi et Borney et Monsieur Nuvolari, car toutes les questions techniques affrontées non seulement de la part du Gouvernement, mais aussi de la part de la Commission, et aussi et surtout de la part de la minorité, ont été mises à la disposition par les techniciens. Merci donc au travail de tout le monde qui nous permet d'être ici, aujourd'hui, pour discuter de l'acte le plus important de notre Région. Merci aussi et surtout à ceux qui ont donné un coup de main au travail dans cette difficile période pour revendiquer les prérogatives dont on a commencé à discuter ce matin et qui feront l'objet de débat non seulement dans les journées d'approbation du budget, mais - nous le croyons - dans l'avenir. Nous croyons que défendre ces prérogatives et œuvrer pour faire le mieux est ce qui nous anime. C'est pour cela, collègue Restano, que je voudrais dire sans polémique que nous jugeons et nous avons jugé votre proposition en quelque sorte comme un élément qui pousse à renoncer à défendre nos prérogatives. Nous croyons que la Région doit approuver son budget vis-à-vis d'un budget de l'État qui n'est pas encore approuvé, il est encore en discussion. Nous sommes de l'avis que c'est en Vallée d'Aoste qu'il faut décider et faire nos choix, comme le Président Testolin l'a bien rappelé.
La relazione al bilancio nei documenti proposti non sarà una relazione tecnica, ma sarà una relazione che cercherà di inquadrare, affinché anche fuori da quest'aula sia comprensibile, come nasce il bilancio di previsione della nostra Regione per il 2018 e per il triennio, facendo intersecare scelte amministrative con questioni di rapporti con lo Stato. Sono stati due mesi - e ho voluto ricordarlo questa mattina, perché la predisposizione di un bilancio affonda le sue radici temporalmente leggermente prima degli ultimi due mesi, chiaramente con i cambi di Governo - in cui abbiamo dovuto tenere conto della mancata approvazione del DEFR, malgrado le previsioni di legge prevedano che il DEFR entro il mese di giugno debba essere approvato. La certezza delle risorse è quella che ti fa costruire il DEFR, ma se tale certezza su un contributo non dovuto già si mette in discussione, significa che probabilmente quelle risorse le vogliamo già dare ad altri. Noi abbiamo pertanto lavorato sin da subito ad un DEFR che partiva dalle linee d'urgenza del 13 ottobre, ma lo abbiamo costruito consapevoli che ad oggi tutte le prerogative della nostra Regione debbano essere difese, e soprattutto che il quantum dei famosi 144 milioni ad oggi non è dovuto per le disposizioni che citerò.
Alla prima domanda che c'è stata in questi mesi, su come stavamo costruendo il bilancio, la risposta è: con le risorse della Valle d'Aosta, attraverso le sentenze che ci sono, attraverso le disposizioni legislative e, chiaramente, lavorando parallelamente - per quanto ci è possibile in termini istituzionali - con il Governo per far percepire le nostre prerogative. La questione finanziaria affonda le sue radici in modo temporalmente più profondo rispetto al DEFR o al bilancio; al di là di tutto il pregresso, si materializza già dall'anno scorso e cercherò di ripercorrere questi momenti. Intanto bisogna ricordare - lo dobbiamo fare come Valle d'Aosta - che gli ultimi anni sono stati molto difficili, ed è giusto che tutti abbiano contezza dei numeri che hanno visto il sacrificio della Regione autonoma Valle d'Aosta nei confronti del risanamento dei conti pubblici.
In sei anni la Valle d'Aosta ha dato allo Stato 1,256 miliardi di euro - questi sono i dati che bisognerebbe cominciare a veicolare fuori prima ancora di altri concetti o slogan - contributo, se abbiamo una tabella comparativa con altre Regioni, che è a un meno 22,8 percento. Questo accantonamento che lo Stato riteneva e ritiene dovuto si applica con il famoso parametro SIOPE, quello che determina i 144 milioni. Quindi lo Stato continua ad applicare questo parametro e la Regione autonoma Valle d'Aosta dice che non è equo, non è corretto, perché con un altro parametro noi avremmo un accantonamento molto inferiore a quello. Ne nasce un contenzioso, da cui non può prescindere la discussione di oggi, soprattutto i sessanta giorni di predisposizione del bilancio non possono prescindere da tutta questa situazione.
La sentenza della Corte costituzionale n. 77/2015 (quella che dava una risposta alla questione dell'indicatore SIOPE) respinge la questione di legittimità costituzionale della Valle d'Aosta, ma attraverso questa sentenza si ritiene che il contributo è legittimo solo se è contenuto entro certi limiti temporali, sennò è un accantonamento in appropriazione. Questo lo dice un organo dello Stato. E comunque - prosegue la sentenza - questo accantonamento cesserà nel 2017, non in altre date. Il bilancio l'anno scorso viene pertanto costruito con un accantonamento dei 144 milioni, perché nel 2017 c'è un'interpretazione: il 2017 è dovuto o si parte dal 1 gennaio 2018? È dovuto o non è dovuto nel 2017?
Il 9 maggio - ce lo ricordiamo tutti - arriva il famoso "decreto del MEF" che ci chiede i 144 milioni del 2017. Con le delibere n. 913 e n. 914 del luglio 2017 la Regione contesta questa decisione con due ricorsi: uno alla Corte costituzionale per il conflitto di attribuzione e uno al TAR del Lazio. È una causa ancora aperta, quindi ad oggi, nel 2017, noi riteniamo che lo Stato debba restituire i 144 milioni di euro alla Valle d'Aosta. Il 7 marzo è stata fissata l'udienza, ci sarà una prima decisione che ci farà capire. Al di là di questo, ci sono altri due atti molto importanti.
Dopo la famosa sentenza n. 77, lo Stato, con la legge n. 232/2016, stabilisce che alla Valle d'Aosta non è più applicato il Patto di stabilità ma il pareggio di bilancio, e quindi il contributo di risanamento dei conti pubblici può operare solo se c'è il Patto di stabilità; inoltre, in esistenza del pareggio di bilancio - che noi Valle d'Aosta abbiamo già dal 2017 e che le altre Regioni avranno dal 2018 - non è legittimo richiedere un accantonamento.
La terza disposizione, che oggi ci fa dire che come Regione autonoma Valle d'Aosta abbiamo pienamente il diritto di rivendicare la doverosità da parte dello Stato alla Regione di 144 milioni sul 2017 e la non doverosità da parte nostra sul 2018, è anche la nostra legge di bilancio, quella che alla fine del 2016 va già a dire alcune cose. È una legge regionale vigente che non è stata impugnata dallo Stato innanzi alla Corte costituzionale, legge secondo cui noi abbiamo il pareggio di bilancio. La nostra legge valdostana non impugnata va già a prevedere addirittura gli accantonamenti sottratti dai 144 milioni. Questi sono i tre atti che ci fanno dire che noi, come Regione, oggi abbiamo la piena prerogativa di difendere questi diritti; sono questi, non sono Whatsapp o messaggi di emendamenti, e quando ci saranno noi ci difenderemo, ma oggi la situazione è questa. Le cifre citate - le ricorderete - sono 72 milioni nel 2017 (sottratti di quei 144) e 94 dal 2018. La non impugnativa significa che oggi questa legge è vigente. È quindi questa la situazione con cui abbiamo fatto i conti e che abbiamo gestito in piena armonia con leggi e sentenze.
Intanto abbiamo avuto chiaramente un canale parallelo, quello di avere aperto un dialogo istituzionale. Ci siamo insediati il 13 ottobre e il 26 ottobre abbiamo avuto un incontro con il Viceministro Morando e non in solitudine, collega Gerandin, perché a quell'incontro hanno partecipato il Presidente della Regione, l'Assessore alle finanze, il Deputato, il Senatore e i funzionari tecnici della Regione autonoma Valle d'Aosta. In quel momento abbiamo aperto una trattativa - che noi abbiamo richiesto - per capire che cosa si poteva fare per risolvere la questione. I termini della discussione sono stati: siete voi disposti a rinunciare al contenzioso (da parte loro) e magari rinunciare ad un pezzo del 2017, da modulare eventualmente dal 2019 in avanti? Non si è però discusso del 2018, anche perché - ripeto - non era argomento di discussione in base a ciò che ho detto. In solitudine, a parole? No.
Il 6 novembre il sottoscritto e l'Assessore Perron, che peraltro ringrazio per il lavoro svolto, perché una parte non solo di costruzione ma anche di rapporti con lo Stato è stata seguita anche da lui, scriviamo una lettera che abbiamo poi consegnato in Commissione, perché, anche qui, siamo sempre andati in Commissione - il Presidente Testolin e i membri della II Commissione ne sono bons témoins - a relazionare su queste cose e abbiamo prodotto le lettere. Abbiamo cercato di informare, ma per il ruolo che oggi ricopriamo, non ci siamo sostituiti ad altri ruoli: i Parlamentari fanno i Parlamentari, i rappresentanti del Governo fanno i rappresentanti del Governo. La lettera del 6 novembre dice esattamente queste cose: vi avvisiamo che noi, in base alle sentenze, alle leggi e anche agli incontri, stiamo costruendo questo bilancio.
Abbiamo avuto un lavoro parlamentare, quindi ci sono state delle azioni e degli ordini del giorno approvati. L'ordine del giorno del Senatore Lanièce al Senato è stato approvato (quello che chiudeva il 2018 e chiedeva la restituzione del 2017) con raccomandazione, ci sembrava e ci sembra un buon segnale. Poi siamo stati informati che, in vista della discussione alla Camera, in Commissione è emerso un testo che non era invece corrispondente. Sabato scorso abbiamo subito scritto ribadendo la lettera del 6 novembre e ribadendo l'emendamento. Abbiamo addirittura prodotto all'Onorevole Marguerettaz - la settimana scorsa, prima di questo testo - la nostra versione che era chiaramente da trasferire al Governo. Ricordo che c'è un rapporto di collaborazione da parte dei nostri Parlamentari con il Governo e quindi hanno avuto la possibilità di trasferirla. Questa ad oggi è la situazione che noi conosciamo. Ecco perché è giusto ripercorrere tutto.
Credo che sia utile a tutti noi ricordarci i passaggi, ringraziare tutti gli amministratori e i tecnici che hanno lavorato per questa questione. È in momenti come questo che dobbiamo cercare, almeno su tali questioni, di non scadere nella diatriba semplicemente politica o partitica o nel populismo, perché qui nessuno vuole fare populismo, ma deve essere così da ambo i lati. Noi riconosciamo in questo momento la delicatezza della situazione, poi tutto può essere fatto meglio, ma noi qui veniamo a raccontare quello che abbiamo fatto in sessanta giorni. Credo che nessuno abbia la bacchetta magica e oggi sia arrivato il momento - "a bocce ferme", come qualcuno dice - dopo che lo Stato avrà approvato il proprio atto, di capire come questa situazione si può evolvere, sia per il 2017 che per il 2018.
Il bilancio è pertanto stato costruito, anche perché - come dicevamo prima - non possiamo, come Valle d'Aosta, aspettare in eterno se un altro organo approva o non approva, si evolve o fa la propria discussione politica e non coincidono i tempi con l'esigenza di una Regione. Ci sono anche limiti temporali. Siamo stati accusati in quest'aula di tener fermo il bilancio per motivi politici. Abbiamo cercato di spiegare che avevamo un'evoluzione che speravamo si chiudesse prima e oggi riteniamo che non possiamo più aspettare. La Regione deve approvare il suo atto, il suo bilancio.
Noi crediamo di aver costruito un bilancio - lo ricordava il collega Testolin - cercando di dare delle risposte. Sicuramente potevamo fare meglio. Abbiamo utilizzato le risorse della Valle d'Aosta, abbiamo concertato con le categorie, con le organizzazioni sindacali, con gli attori del tessuto sociale, socioeconomico, culturale della Valle d'Aosta e ogni Assessore ha cercato di dare le risposte al proprio settore di riferimento. Ci è dispiaciuto leggere la definizione di "bilancio elettorale". Nell'anno delle elezioni un bilancio si chiama "elettorale" perché ci sono le elezioni, ma se invece viene interpretato con il fatto che vengano date delle risorse a pioggia tanto per darle, noi questo lo rifiutiamo. Sappiamo benissimo che se dovremo fare altre scelte dovremo fare dei ragionamenti, ma noi abbiamo costruito - come crediamo fosse doveroso - quel minimo di rilancio che pensiamo di poter dare ai vari settori dell'economia, del lavoro, degli Enti locali, della famiglia, dell'istruzione e a tutti i settori declinati nel DEFR in modo molto puntuale, declinati negli articoli della legge di stabilità, nel collegato e che danno, secondo noi, una risposta che tiene conto di queste risorse.
Abbiamo anche apprezzato l'opposizione quando ha detto di voler presentare il proprio bilancio; ci sta, le visioni difformi, diverse e sfumate ci stanno, ma immagino che voi, nel presentare quel vostro bilancio alternativo, abbiate fatto un po' i nostri ragionamenti. In caso contrario, sarebbe difficile capire dove venivano reperite le risorse per esempio per fare la manovrabilità fiscale. Tra l'altro il decreto è stato pubblicato sabato scorso, ma avremo modo di parlarne.
Non accettiamo pertanto che si venga qui a dire che vi abbiamo illusi. Noi abbiamo semplicemente fatto quanto era nei nostri diritti. Voi avreste scritto un bilancio diverso? Allora noi vi chiediamo come si sarebbe agito. Poi tutti siamo consapevoli, tutto si può fare meglio, ma chiaramente noi abbiamo cercato di fare le nostre scelte. Capiamo anche che effettivamente avete ragione, è un bilancio elettorale, e quindi ognuno, dal punto di vista elettorale, in questo periodo deve cavalcare i temi per dire agli altri che stanno facendo male. Questo è il gioco delle parti, e ci sta.
Abbiamo costruito il bilancio - vorrei ricordarlo - come l'anno scorso, però tirando anche delle risorse a CVA, perché tra tutto ciò che è stato ricordato nelle cifre (nel famoso miliardo e 256 milioni), bisogna anche ricordare che, se non avessimo avuto le risorse proprie, la Valle d'Aosta avrebbe potuto chiudere prima. Noi crediamo che, al di là di una questione finanziaria contingente, ci sia da rivedere un modello che possa dare un'autonomia finanziaria alla Valle d'Aosta in base ai servizi che la stessa Valle d'Aosta, grazie all'autonomia, dà ai propri cittadini. Poi, meno male che ci sono visioni diverse, chi è autonomista e chi non lo è. Ma se nel 1981 nasce un riparto fiscale che ha delle regole e che in qualche modo va a prevedere un'autonomia finanziaria per la nostra Regione, se questa autonomia finanziaria poi negli anni viene messa discussione, arriva ad un punto di sostenibilità delle risorse che ci fa dire che, se abbiamo certe competenze, dobbiamo anche avere le risorse necessarie per poter finanziare la scuola interamente, la sanità con i servizi che i nostri cittadini meritano, l'industria, l'energia, l'edilizia, l'agricoltura. Abbiamo letto che bisogna dare più soldi qui, più soldi lì. Certamente, però oggi noi siamo al limite e pensiamo che, se ci verranno tolti quei famosi 100 milioni, bisognerà fare delle scelte che non dipendono da una prerogativa che noi vogliamo esercitare e che esercitiamo, ma da scelte fatte da altri. Questo non va bene, ed è in quel momento che vedremo - se ci sarà la volontà che noi auspichiamo - di fare un fronte comune per difendere almeno quelle prerogative per poi dividerci sui temi amministrativi. È una questione istituzionale, di rispetto dei rapporti fra una Regione e uno Stato, indipendentemente dal colore politico del Governo, di riferimento in Regione e di riferimento a Roma. Nei convegni che si organizzano - ieri sono stato al convegno su Severino Caveri, tra l'altro organizzato molto bene - ci ricordiamo dei principi, ma se poi però non ci danno la possibilità di esercitarli ci chiediamo come Regione dove andiamo.
In questo momento noi seguiamo l'evoluzione di ciò che avviene a Roma, siamo in contatto, come voi, credo sia stato anche detto da qualcuno dell'opposizione che avete ricevuto ancora prima voi del Governo gli emendamenti e quindi credo che tra tutti avremo la possibilità, magari più voi di noi: evviva! Se un amministratore valdostano può fare qualcosa per la propria Regione noi ci auspichiamo che lo faccia. Chiaramente in questo momento seguiamo l'evoluzione, ma siamo pronti a far valere i nostri diritti. Siamo disponibili a discutere del 2017, e lo ribadiamo, come abbiamo detto in più occasioni, ma su un punto fermo: sulla chiusura di questa famosa questione dell'accantonamento. Peraltro il Governo ci disse anche in quell'incontro che il fatto di andare in contenzioso con la Regione avrebbe aperto per loro una questione su tutte le Regioni a Statuto speciale, tranne il Südtirol e il Trentino, che hanno quell'accordo, che avrebbe avuto un'incidenza di circa 1,3 miliardi, quindi erano pienamente consapevoli di quella questione. Questo lo dico perché erano incontri ufficiali e sono state dette certe cose. Pertanto il bilancio che abbiamo costruito seguiva le nostre prerogative. L'autonomia è un principio che si difende ogni giorno e ogni giorno un pezzo viene costruito o si arretra, non per volontà nostra, lo vediamo in tanti settori. Le sentenze, le leggi fanno parte della crescita dell'autonomia, ma poi bisogna essere conseguenti nel continuare a difenderla fermamente, perché se si cede in un pezzo del ragionamento autonomista si rischia di far crollare l'intero castello.
Je vais conclure, Président. Je m'excuse pour avoir été long, mais je crois que la période est délicate, très difficile et nous espérons que tout le monde aura la capacité, la possibilité et l'envie de s'unir sur ce thème institutionnel. Nous croyons que ce n'est pas le moment de nous diviser sur cela, c'est le moment de relancer des idées et la lutte pour défendre le droit de notre peuple; autrement, comme je le disais, nous avons des bons slogans. Nous rappelons souvent les pères fondateurs de notre autonomie. Émile Chanoux, quand on parle de CVA on ne peut que penser à Émile Chanoux qui disait: "La Vallée d'Aoste est fille de ses eaux". Nous avons rappelé Andrione, Gex, nous rappelons souvent Salvadori, Caveri, et nous avons aussi eu la chance d'écouter souvent, dans cette période, Joseph César Perrin et Alexis Bétemps.
Mais comment cette autonomie a grandi depuis 1981? Comment l'autonomie financière aujourd'hui est encore soutenable, si nous voulons soutenir notre école ou notre santé, les services, notre état social? La Vallée d'Aoste est comme nous l'avons connue, malgré les années difficiles. Aujourd'hui nous croyons que nous pouvons sortir de ces années difficiles, mais il faut qu'il y ait une action, une négociation et un dialogue avec l'État qui ne peut pas être politique, ou mieux, qui ne peut pas être seulement politique. Il y aura les élections politiques au mois de mars et ce sera là qu'on devra affronter certains thèmes. Cela pour dire, en remerciant tous pour le travail, que pour le budget nous avons fait du mieux que nous pouvions; nous n'avons pas la prétention de convaincre tout le monde. Chacun aura la possibilité d'expliquer ses raisons. Nous savons déjà que s'il y a une situation qui empire au niveau national, nous devrons nous préparer pour faire valoir nos droits, pour préparer une action de revendication des droits de la communauté valdôtaine.
Presidente - A questo punto, come concordato nella riunione della Conferenza dei Capigruppo, dopo le due relazioni i lavori vengono sospesi e verranno ripresi alle ore 15:00.
La seduta è sospesa.
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La seduta termina alle ore 11:42.