Objet du Conseil n. 3003 du 7 novembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 3003/XIV - Interpellanza: "Risultanze degli incontri romani per la definizione del contributo richiesto alla Valle d'Aosta per il risanamento della finanza pubblica".
Rosset (Presidente) - Punto n. 28 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Breve premessa. Quando ho presentato questa interpellanza, non c'era stato ancora il passaggio in Commissione da parte del Presidente e dell'Assessore, pertanto alcuni aspetti forse possono apparire un po' superati. Però, detto questo, anche a seguito dell'audizione che abbiamo avuto, alcune considerazioni ritengo opportuno farle e condividerle con voi.
La prima considerazione deriva dal fatto che, almeno in Commissione, ci è stato detto che da parte del Viceministro Morando e del Sottosegretario Bressa c'era una certa disponibilità a trattare la questione relativa all'annosa questione dei 144 milioni - che di fatto è una delle motivazioni che ci hanno impedito a tutt'oggi di presentare un DEFR attendibile - e ci è stato comunicato che il DEFR e il bilancio di previsione e il triennale verranno contestualmente approvati dalla Giunta regionale e presentati alla Commissione competente.
Detto questo, si è appreso da più fonti giornalistiche che c'era stata un'importante delegazione in rappresentanza della Regione, che aveva avuto questi incontri - prima in sede romana e poi ad Aosta, approfittando anche della visita del Viceministro Morando - in cui si era provato a definire alcuni aspetti. Da quello che si è appreso in Commissione e da quello che si legge, a tutt'oggi ci sono delle timide aperture per quanto riguarda la risoluzione di un problema che per la Valle d'Aosta è di vitale importanza, perché un bilancio del 2018 che debba rinunciare a 144 milioni, sarebbe un bilancio - oserei dire - al limite del proponibile, e comunque un bilancio di grande sacrificio.
Detto questo, quali sono gli aspetti che, a mio parere, sono ancora da chiarire? Un primo aspetto è che, prendendo in esame il disegno di legge della finanziaria dello Stato 2018, il n. 2960, non c'è traccia della paventata soluzione al problema dei 144 milioni della Valle d'Aosta, o meglio ancora, di un tentativo di risolvere il vero nocciolo della questione, vale a dire il decreto legge n. 95/2012. Non c'è traccia in termini assoluti, perché non si prende in esame neanche la possibilità di un'eventuale modifica legislativa. È chiaro che questo, io penso, debba preoccupare la politica, il Governo e chi vuole bene alla Valle d'Aosta. Su questo penso che siamo assolutamente concordi.
Altro aspetto che personalmente mi ha un po' sorpreso, è che quella lettera, che io condivido assolutamente, che avete inviato a firma dell'Assessore Perron, e del Presidente Viérin al Viceministro Morando, penso in occasione della sua visita, non sia stata neanche inviata per conoscenza ai nostri parlamentari. Dico questo, perché sappiamo che quest'anno l'iter della Finanziaria sarà piuttosto anomalo, nel senso che sarà all'esame del Senato prima che della Camera, e probabilmente informare il nostro Senatore - in questo momento in cui c'è un po' di maretta e i numeri sono quelli che sono a livello di Senato - poteva essere un'azione interessante da concordare. Anche perché sono assolutamente convinto che, da una situazione così delicata, non ne usciremo, se non si fa un minimo di sinergia tutti assieme: si cerchi di mettere insieme tutte le conoscenze e le competenze del caso!
Altro aspetto che abbiamo appreso in Commissione è quello che c'è la volontà politica, da parte dell'esecutivo, di fare una forzatura e ci è stato detto che comunque - peraltro, è scritto anche nella lettera che avete inviato al Viceministro Morando - che il bilancio non terrà conto di questo sacrificio dei 144 milioni.
Ora, io in tutta sincerità vorrei avere qualche elemento in più su questo, nel senso che nel disegno di legge n. 2960 non c'è traccia di una modifica del testo; come si pensa di poter forzare la mano, nel dire io preparo una finanziaria che non tenga conto di questi 144 milioni, quando l'interpretazione, giusta o sbagliata, della Ragioneria di Stato è quella per cui all'articolo 1, comma 451 della legge di stabilità 2015, essendo prorogato al 2018, si ritiene il limite temporale dell'articolo 1 valido anche per il 2018?
Io torno a dire, è un'interpretazione, su cui non concordo in assoluto. L'l'interpretazione della Ragioneria dal punto di vista politico è completamente sbagliata, interpretazione che, in base ad un testo di legge, ha, peraltro, deciso di riconoscere alla Regione questo sacrificio anche per il 2017. Per cui, giusto o sbagliato il mio ragionamento - e voglio farlo piuttosto breve -se non c'è la modifica di un testo di legge, io non so su che base, chi si prenderà la responsabilità di riscontrare la correttezza, dal punto di vista finanziario, dal punto di vista del bilancio. Perché questo? Perché mi viene da ricordare che, per quel che riguarda la Finanziaria dello scorso anno, quando è stato introdotto l'articolo in cui si diceva che - in attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 77 - l'importo dell'accantonamento per il concorso pubblico della Regione era di 72 milioni per il 2017 e di 94 per il 2018, c'era una piccola postilla in cui si diceva che non veniva messa in disponibilità finanziaria questa cosa. Io non vorrei che si limitasse ad una provocazione di dire: io presento un bilancio, ma poi la diponibilità finanziaria è limitata rispetto a questi 144. Ma lo capirei io, dal punto di vista di chi deve dare una compatibilità economica, perché purtroppo le condizioni sono queste.
Il rischio, a mio parere, e ci tenevo a dire quella che è un po' la mia visione in questo momento, è che, pur concordando che la Valle d'Aosta, a mio parere, non solo deve mettere in discussione il non dover dare il 2018, ma deve, da quando non è stata più assoggettata al patto di stabilità, recuperare questa differenza di risorse. Dico questo, perché io non so quale sarà l'iter politico, ma voglio dire che la Valle d'Aosta non può accontentarsi di un contentino, eventualmente un una tantum riferita al 2018 da mettere in Finanziaria come contentino.
Qua si tratta di una partita, dove devono riconoscerci gli arretrati, da quando abbiamo cessato con il discorso del patto di stabilità, perché questa è una norma legata al patto di stabilità; devono riconoscerci in legge che comunque noi questi soldi non li dobbiamo mettere, perché sennò è una partita persa. Io dico. Poi possiamo vincerla al TAR, possiamo vincerla eventualmente di fronte alla Corte costituzionale, ma sappiamo che il TAR si pronuncerà, se non sbaglio, a marzo, a babbo morto. Perché se noi dovessimo mai provare a mettere in campo una finanziaria, che non tiene conto di queste risorse, saremmo veramente malmessi.
Erano una serie di considerazioni di carattere del tutto personale, che volevo condividere, perché il pericolo per la Valle d'Aosta, a mio parere, è tutt'altro che scampato, perché è gravissimo che nel disegno di legge non ci sia neanche un passaggio riferito a questo.
Concludo, dicendo che il vero problema per lo Stato, tenuto conto che, per quello che riguarda questo sacrificio, vale 1.575 milioni nel complesso delle Autonomie speciali, il vero problema per lo Stato si porrà nel 2019, quando tutti non saranno più assoggettati al patto di stabilità, allora è chiaro, perché entreranno in ballo non solo la povera Valle d'Aosta che conta un senatore e un deputato, ma entreranno in campo Friuli Venezia Giulia, Trento, Bolzano, Sicilia e Sardegna.
Allora la partita sarà diversa.
Si dà atto che dalle ore 17:52 assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Président) - Pour la réponse, la parole au Président de la Région.
Viérin (UVP) - Ringrazio il collega Gerandin: al di là del fatto che si è andati in commissione, credo che la questione sia importante e che occorra fugare ogni dubbio sulla posizione che noi, come Governo e come Regione, abbiamo assunto.
Partirei intanto dalla sinergia. Si ricordava giustamente la sinergia con i parlamentari, e vorrei ricordare che gli incontri, l'incontro romano (sono stati due, a onor del vero) sia con il Viceministro Morando, ma anche, per rispetto, con il Sottosegretario Bressa, -perché avevamo voluto fare una serie di incontri completi - sono stati incontri raccordati in primis con i parlamentari e in primis con il senatore Lanièce. Quindi in questi incontri - visto che abbiamo parlato tante volte della mancata condivisione delle delegazioni, che magari non erano plurime, noi abbiamo coinvolto, - al di là delle sensibilità politiche - i Parlamentari e, al di là del sottoscritto e dell'Assessore alle finanze, abbiamo avuto questi incontri in presenza dei nostri tecnici. Giustamente il collega Gerandin in commissione ha posto anche una questione: "ma la lettera firmata dagli amministratori, ha anche l'avallo tecnico? Perché è una partita che è politica ed è anche tecnica", e la risposta è sì, la delegazione era amministrativa, politica ma anche tecnica. Per dire che la Valle d'Aosta ha fatto valere, attraverso un contenzioso, le proprie prerogative e che quindi il fatto di andare in delegazione e di manifestare al Viceministro, che parlava a nome del Governo (ed è stato ribadito), è stato per confermare (cosa poi formalizzata con lettera) che non solo si parla di una partita di 144 milioni sul 2018, ma si parla anche dei 144 milioni del 2017, su cui rimane aperto un contenzioso.
Quindi questo per dire che l'apertura che c'è stata parte dalla considerazione che noi abbiamo dei diritti e delle prerogative, che sono riconosciuti, al di là di tutto quello che avverrà e - soprattutto in un momento in cui si parla spesso di autonomia e di rivendicare l'autonomia - significa anche che, se siamo in causa con lo Stato, noi chiaramente cerchiamo di chiudere una partita per evitare di continuare una causa, che si protrarrà fino a marzo, ma lo Stato ci deve anche dire che cosa vuol dire per loro chiudere la partita. Dico questo perché la vera partita dello Stato è dal 2019 in avanti, dove il mancato accantonamento costerà, per risorse che non sono previste allo Stato, 1,3 miliardi di tutte le Speciali, tranne Trento e Bolzano che hanno siglato l'accordo.
Quindi tutto sta nelle corde di un accordo molto più ampio. Però io vorrei rassicurare - ma lo dico in modo pleonastico, perché giustamente il collega lo ha ricordato - che questa lettera sancisce e codifica - al di là di tutti gli annunci (visto che si parla spesso di annunci) che sono stati fatti - che la posizione della Valle d'Aosta è questa: noi il bilancio lo costruiamo con la presenza di questi 144 milioni che, per quanto ci riguarda, non sono dovuti, come giustamente il collega Gerandin ha più volte ricordato, e ha ricordato anche oggi. Tutto quello che avverrà in finanziaria quindi è altra partita, o comunque è correlato a un discorso di insieme. È chiaro che sul 2017, a onor del vero, nella causa c'era una locuzione che effettivamente lasciava interpretabile una possibilità di considerarlo o meno, ma dal 2018 sicuramente quella partita è chiusa.
Rimane quindi il contenzioso sulla locuzione, che effettivamente da parte dello Stato viene contestata nella misura "fino al", quindi si parte dal 2017 o dal 2018? Questo bisogna dirlo. Ma per tutto il resto - quando siamo andati a Roma con il collega Perron e il Deputato e il Senatore... - è chiaro che la Finanziaria era confezionata; questo sta a confermare che la situazione era bloccata, perché non c'era traccia di tutto ciò che si era detto che sarebbe stato risolto. Quindi a oggi, da quella data che - ricordo - è il 26 ottobre, quindi pochi giorni fa (la prima data utile in cui ci hanno fissato un incontro), c'è stata una disponibilità, che è importante, anche perché dalla parte politica ci si è trasferiti in questi giorni alla parte tecnica. L'accordo è di sentirsi alla fine di questa settimana, per iniziare a vedere i contenuti del resto del contenzioso, cioè se ci sia la volontà effettivamente di chiudere la partita per il futuro. È chiaro che rimangono le nostre prerogative, per quanto ci riguarda, di capire che cosa viene riconosciuto sul 2017 di quella causa, che altrimenti andrà avanti.
Questo per dire che effettivamente credo, e crediamo, che non ci sia in questa partita maggioranza e opposizione, e l'abbiamo detto dal primo giorno per dire che condividiamo questi dossier.
È stato organizzato un incontro, e ringraziamo il Presidente Testolin, per cercare di fare sinergia, e noi ci impegniamo, anche e soprattutto da un punto di vista dei contenuti, al di là dell'iter del bilancio che va avanti, a condividere in modo trasversale quella che sarà un'accettazione, o meno, di una soluzione che può essere ragionevolmente soddisfacente per le diverse sensibilità. Sinergia intesa come "tutti qui a risolvere un problema" che - come diceva lei, collega Gerandin - è un problema dell'intera Valle d'Aosta.
A fronte del pesantissimo contributo che la Valle d'Aosta ha dato dal 2010 in avanti, dapprima è stato sancito che l'accantonamento non è più dovuto, e successivamente quando noi abbiamo fatto la nostra finanziaria essa non è stata impugnata; ecco le motivazioni che stanno alla base del ricorso e della causa che oggi è sostenuta, e che effettivamente da qui al 7 marzo è aperta, noi in primis abbiamo manifestato la volontà e disponibilità a chiuderla, ma la chiuderemo semplicemente nella misura in cui sarà soddisfacente per la Regione Valle d'Aosta. Questo ci teniamo a precisarlo. Per il resto, siamo a disposizione per aggiornare puntualmente sull'avanzamento di questo dossier.
Sappiamo che la partita non è semplice. Sappiamo anche che sicuramente le sollecitazioni ai nostri Parlamentari non solo sono state fatte, ma sono state condivise con loro. Anche la lettera. Tant'è che sabato c'è stato anche un incontro del Senatore, e ci siamo raccordati per dire che oggi noi costruiamo un bilancio con le somme che noi riteniamo essere di prerogativa della nostra Regione, giochiamo una partita che è aperta sul 2017 per vedere quante di queste risorse lo Stato riconosce essere in nostra disponibilità - risorse che peraltro abbiamo già accantonato, quindi saranno un surplus rispetto a quello che abbiamo - e vediamo soprattutto di chiudere una volta per tutte la partita dal 2019 in avanti, affinché venga sancito, lì sì con legge; anche per le altre Regioni che oggi passano al bilancio armonizzato, da quest'anno c'è in finanziaria.
La nostra Regione è arrivata un anno prima, bisogna anche ricordarlo. Le altre Regioni in finanziaria solo quest'anno passano dal bilancio come lo avevamo noi prima a quello che oggi è un bilancio armonizzato. In questa misura quindi è sicuramente la partita con le altre Speciali, che dovranno trattare anche loro una partita di non accantonamento; ciò significa in questo momento sancire con lo Stato che le Regioni a Statuto speciale, soprattutto la Valle d'Aosta, hanno dato abbastanza allo Stato, e che oggi dobbiamo tornare ad avere un bilancio che sia commisurato alle esigenze della nostra comunità, di una Regione che - bisogna ricordarlo - sostiene interamente gli investimenti in sanità, in cultura, in istruzione, in tutto ciò che spesso ci siamo detti e che lo Stato non sempre ha riconosciuto.
Quindi oggi la battaglia, in termini di rivendicazione autonomista che noi chiediamo a questo Consiglio di sostenere - e rileviamo molto positivi gli interventi che sono stati fatti - sta nell'affrontare una partita che deve sancire definitivamente che la nostra comunità ha un'autonomia finanziaria codificata, certezza di risorse e pianificazione certa, soprattutto per il futuro di questa comunità.
Président - Pour la réplique, la parole au collègue Gerandin.
Gerandin (GM) - Grazie Presidente Viérin. È una battaglia che non solo si condivide, ma è una battaglia vitale per il futuro della Valle d'Aosta, nel senso che - chiunque ci sia ad amministrare dal 2018 in avanti - io penso che se uno vuole bene alla Valle d'Aosta non può che portare avanti una battaglia, affinché si definisca una volta per tutte questa problematica riferita a queste risorse finanziarie in disponibilità.
Due passaggi del suo intervento, Presidente. Ci dice che ci sono due aspetti positivi: il primo è che la Finanziaria dello scorso anno non è stata impugnata. Ora l'interpretazione che danno alla Ragioneria di Stato, giusta o sbagliata che sia, è che la nostra Finanziaria non è stata impugnata per il semplice fatto che quelle risorse noi le avevamo iscritte a bilancio ma il responsabile finanziario non ha dato la possibilità in termini di spesa.
Allora arrivo al mio dubbio, che probabilmente non sono stato così chiaro, e stavolta lo voglio esternare in maniera del tutto chiara. Lei mi dice che costruiamo una finanziaria con i 144 milioni. Bene. Quello che chiedo, e che poi chiederò eventualmente con altre iniziative, è che se per questi 144 milioni in Finanziaria sarà come lo scorso anno, in cui noi - anche se avevamo detto allo Stato che per noi questo sacrificio non era da fare - quei soldi li abbiamo accantonati e non li abbiamo spesi. Allora quello che voglio capire, è se nella Finanziaria che state predisponendo, i 144 milioni che iscriverete in finanziaria voi li darete in disponibilità e se c'è un parere positivo da parte del responsabile finanziario. Al momento non lo so, sarò curioso di leggere se c'è un parere positivo del responsabile finanziario, perché sarebbe una chiave di lettura leggermente diversa rispetto a quella dello scorso anno. Allora non sarebbe più una provocazione, ma sarebbe un bilancio con l'intera disponibilità finanziaria.
Questa, secondo me, è la partita per capire di cosa stiamo parlando. Se no, se è l'ennesima provocazione, nel senso di dire io li iscrivo in finanziaria e poi non li do in disponibilità, facciamo la fine del 2017.
Penso di essere stato chiaro stavolta, nel senso che la partita che andremo a giocare, quella a cui ci presenteremo, è sul fatto che ci sia questa disponibilità. Vorrà dire che il nostro responsabile finanziario... io mi auguro prima di tutto che ci sia una norma che tolga questa cosa iniqua, allora la risolviamo una volta per tutte, e questo sarebbe, secondo me, il più bel messaggio per i Valdostani. Ma se non c'è questa norma, non c'è in legge, tenuto conto che c'è una legge a monte di tutto questo, io penso che la vera partita che andremo a vedere sul bilancio, sarà questa.