Objet du Conseil n. 2981 du 7 novembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2981/XIV - Interrogazione: "Notizie sull'apertura degli impianti sciistici delle stazioni minori della Regione".
Rosset (Presidente) - Punto n. 6 all'ordine del giorno. Per la risposta ha chiesto la parola l'Assessore Marguerettaz; ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Sulla prima domanda: "di quali informazioni sia a conoscenza sulla vicenda impianti minori del comprensorio Monterosa Ski, in particolare sul futuro di Antagnod e Palasinaz", al di là della presenza della neve che ovviamente potrebbe condizionare l'apertura, la società ha dato l'indicazione che sostanzialmente saranno mantenute le aperture dello scorso anno. Questo è un tema che è sul tavolo e, per gli anni a venire, occorrerà naturalmente fare delle valutazioni. Per quanto riguarda la stagione 2017/2018 le programmazioni sono in linea con quelle dell'anno precedente.
Nella seconda domanda si chiede in generale qual è l'approccio sulle località minori; neve permettendo, nella maggioranza dei casi è prevista un'apertura per l'8 dicembre e una chiusura infrasettimanale fino a Natale. I comprensori di Valsavarenche e del Col du Joux prevedono invece delle aperture per Natale, mentre per Rhêmes la programmazione prevede un'apertura il 2 dicembre.
Sulla terza domanda: "se esistono indicazioni comuni ai vari gestori", non ci sono indicazioni, perché ogni comprensorio ha una sua specificità. Il Col du Joux e la Valsavarenche hanno una certa collocazione nel contesto socioeconomico in cui esercitano l'attività, così come le altre. C'è un panorama diversificato: vi sono alcune stazioni che sono gestite direttamente dai Comuni, altre da grandi società, naturalmente ognuno ha una sua strategia. Comunque è stato detto che questi impianti minori hanno una funzione sociale, quindi bisogna cercare di coniugare le necessità di una gestione razionale che abbia a cuore i risultati economici e finanziari con la valorizzazione, dall'altra parte, del loro ruolo di presidio e di animazione del territorio.
Presidente - Per la replica ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Assessore, tiriamo un sospiro di sollievo, perché questa iniziativa nasce da una serie di dichiarazioni che penso abbiano creato non poco allarme, perlomeno nel comprensorio del Monterosa Ski (parlo di Ayas e Brusson). Per cui, se si apprende che comunque la volontà - chiaramente ho omesso di dire "compatibilmente con l'innevamento", ma su questo non c'è ombra di dubbio - è quella di mantenere l'apertura così come negli anni passati, penso il messaggio sia tranquillizzante.
Detto questo, credo che il nocciolo della questione si ponga sul terzo quesito: "se ci sono indicazioni comuni ai vari gestori o se ognuno porterà avanti le singole visioni, strategie e sensibilità". Questo perché comunque si è letto - è stato pubblicato a mezzo stampa - che il Presidente della Monterosa Ski ha fatto una dichiarazione in questo senso: "Avete fatto delle promesse elettorali sulla non chiusura di Boudin? Pagatevele!". Ora io dico: se questa è la cognizione di causa e l'approccio dei presidenti che gestiscono delle società in cui la partecipazione regionale è di gran lunga maggioritaria, non so quale possa essere il messaggio per tranquillizzare! Sono del tutto in linea con lei, Assessore, quando mi dice che le piccole stazioni hanno funzione sociale, ci mancherebbe! Però se questa è funzione sociale... ma lei ha mai visto un Sindaco che in campagna elettorale si è presentato dicendo che chiude l'impianto del suo comune? Se ne conosce uno, eventualmente lo segnali direttamente al presidente di Monterosa Ski, perché probabilmente è fuori, ha perso qualche puntata!
Ci sono poi altri passaggi assolutamente preoccupanti, per esempio quando il presidente di una società dice: "la legge Madia prevede che noi, come partecipata, dobbiamo portare il bilancio in pareggio o con degli utili per poter ricevere contributi pubblici, e noi vogliamo andare in questa direzione". Lei giustamente ha sottolineato che queste società, proprio a seguito della modifica della "Madia", prevedono la possibilità di mantenere una serie di partecipazioni, perché la Madia, a seguito dell'approvazione del decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 100, nella revisione straordinaria dell'articolo 24 del decreto legislativo n. 175, dice che "è possibile la partecipazione in società diverse da quelle costituite per la gestione di un servizio di interesse generale che abbiano prodotto un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti", ma dice anche: "sono altresì ammesse le partecipazioni degli utili nelle società aventi per oggetto sociale - tra le altre cose - impianti di trasporto a fune per la mobilità turistico-sportiva esercitati in aree montane". Se questa è l'ottica - come lei mi pare abbia detto - io dico: fate una riunione con i presidenti di queste società, spiegate loro che l'ottica della Regione non è quella di illudere le persone, che magari hanno fatto sacrifici e investito in queste piccole realtà, dicendo loro: "io mi alzo questa mattina e o i Comuni che non hanno soldi (perché è notorio che non hanno soldi) mettono i quattrini o sennò chiudiamo gli impianti". Occorrerebbe magari un messaggio di questo genere, che tranquillizzasse, e che soprattutto evitasse a chiunque di dare libere interpretazioni sulla Madia o quant'altro. In un contesto del genere, per evitare fughe in avanti o diverse interpretazioni, sarebbe quanto mai opportuna una riunione, perché questo crea indubbiamente preoccupazione. Chi ha i mutui da pagare e ha investito in queste piccole località è esattamente come chi ha mutui investiti in grandi località, per cui probabilmente un po' di strategia a livello regionale non può che fare bene.
Detto questo, mi sento tranquillizzato da quanto ha risposto. L'importante è che la Regione vigili, tenuto conto che è lei quella che in questi anni ha finanziato gli investimenti, anche nelle piccole località. Se ricordo bene, la strategia di creare i comprensori era proprio quella di ampliare le possibilità per avere comprensori più grandi con i quali possono vivere anche le realtà più piccole.